CRISI DELL`AUTO: IL GOVERNO DEVE INTERVENIRE!

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CRISI DELL`AUTO: IL GOVERNO DEVE INTERVENIRE!
CRISI DELL’AUTO: IL GOVERNO DEVE INTERVENIRE!
(documento approvato dalla Segreteria regionale del PD Piemontese il 16 gennaio 2009)
La crisi dell’auto ha investito il Piemonte
I dati di dicembre evidenziano che, a fine anno, 45 mila lavoratori sono in cassa integrazione in Piemonte.
L’industria automobilistica, come nel resto del mondo, sta pagando un prezzo particolarmente alto: ai 5400
operai di Mirafiori in cassa integrazione tra dicembre e gennaio si aggiungono 2000 impiegati che la
inizieranno a febbraio. L’intero gruppo Fiat ha previsto in queste settimane, considerando tutte le sedi
italiane, la messa in cassa integrazione di circa 50 mila lavoratori.
Il calo drastico delle vendite (meno 23% secondo i dati di novembre) e della produzione (meno 46% rispetto
allo stesso mese del 2008) è in linea con quanto sta avvenendo negli altri paesi, evidenziando, all’interno
della più generale crisi, un problema specifico che riguarda il settore automobilistico a livello mondiale.
L’industria dell’auto è la vittima principale della crisi economica, per il peso che ha nella formazione del PIL
(in Italia il settore automotive contribuisce al PIL per circa il 14%) e nella composizione dell’occupazione di
molti paesi (in Italia i dipendenti del settore sono circa 240.000).
Se i problemi sono simili, la risposta delle politiche pubbliche è diversa
In Francia e in Germania sono stati introdotti in queste settimane bonus ecologici, che mettono a
disposizione dei cittadini che rottamano auto risorse significative per l’acquisto nuove vetture in linea con gli
standard ambientali.
La Cina ha allo studio misure fiscali per favorire l’acquisto di auto non inquinanti.
Gli Stati Uniti hanno varato un poderoso programma di credito nei confronti di General Motors e Chrysler
per oltre 17 miliardi di dollari.
La Germania sta varando una garanzia straordinaria al credito per oltre 100 miliardi di euro, di cui circa 1.8
si prevede sosterranno Opel.
La Francia, dopo avere sostenuto le banche per facilitare la concessione del credito all’industria, sta
valutando la possibilità di interventi diretti di finanziamento alle proprie industrie automobilistiche.
Lo stesso sta facendo la Russia, che garantisce prestiti alle proprie industrie sino a 1.7 miliardi di euro.
Spagna, Gran Bretagna e Svezia stanno agendo con misure simili. La Svezia, in particolare, nell’ambito di un
proprio pacchetto di 3.5 miliardi di dollari a sostegno dell’industria dell’auto, destina risorse alla ricerca e
sviluppo di soluzioni eco compatibili.
Canada, Francia e Russia stanno mettendo a punto sistemi di sostegno al credito per l’acquisto di autovetture.
Nulla di tutto ciò in Italia. Il sostegno alla rottamazione, presente per opera del precedente governo, non è
stata rinnovato per l’anno 2009. Attualmente non vi sono proposte precise in campo, mentre il Governo
sembra avere chiuso, con la conversione in legge del DL 185, la propria azione di contrasto alla crisi.
Gli orientamenti emersi in sede di Consiglio dei Ministri dell’Industria dell’Unione Europea, che prevedono
un coordinamento tra l’azione dei diversi Stati, evidenzia in modo ancora più marcato la necessità che il
Governo Italiano abbia una sua politica per il settore. L’Italia non si può affidare soltanto alle generiche
dichiarazioni di buona volontà dell’Europa, e deve uscire da un immobilismo preoccupante, che rischia di
avere conseguenze gravi sulla capacità competitiva di uno dei pezzi più importanti del nostro sistema
industriale.
Le prospettive sono preoccupanti
Le conseguenze della mancata iniziativa governativa sono particolarmente gravi per Torino e per il
Piemonte. La nostra regione è il cuore dell’industria automobilistica italiana, non soltanto per la presenza di
FIAT, ma per il peso rivestito da un indotto di piccola e media impresa del settore, che è il suo fulcro
produttivo. Il ridimensionamento del comparto dell’automobile avrebbe dunque effetti drammatici. Alle
conseguenze immediate (disoccupazione e crisi sociale, impoverimento del tessuto di piccole e medie
imprese), si aggiungono i problemi di prospettiva, legati alla forza con cui l’industria automobilistica italiana
saprà affrontare gli inevitabili processi di ristrutturazione che si prevedono a livello mondiale.
Non è difficile prevedere che conterà, nella definizione di alleanze con altri produttori, l’impegno con cui i
singoli paesi sosterranno le loro industrie nazionali ed accompagneranno i processi di concentrazione.
Vorremmo dire con chiarezza che è in gioco, in questa fase, la prospettiva del Piemonte come Regione
industriale competitiva a livello globale. Le decisioni di oggi ci diranno se sul nostro territorio in futuro
saranno ancora collocate funzioni strategiche (sia dal punto di vista manageriale che da quello produttivo)
dell’industria automobilistica mondiale. L’obiettivo si può raggiungere, anche grazie all’azione di
risanamento finanziario e di riorganizzazione industriale che ha caratterizzato la FIAT in questi anni. Ma
richiede una strategia coerente delle politiche governative.
Si mobilitino i Parlamentari piemontesi e gli amministratori regionali e locali del Partito Democratico
Di fronte a queste scenari non possiamo che chiedere un’azione immediata e decisa ai parlamentari
piemontesi e agli amministratori regionali e locali del Partito Democratico, affinché pongano con forza al
Governo l’esigenza di assumere adeguate misure a sostegno della nostra industria automobilistica. Il
Governo deve aprire immediatamente un tavolo di confronto specifico sull’industria dell’auto, convocando le
parti industriali e sindacali e le amministrazioni regionali e locali interessate, per individuare i più adeguati
interventi di sostegno. In particolare il PD piemontese ritiene che occorra prevedere:
1. Le proroga e il potenziamento dei bonus ecologici per la rottamazione di vecchie auto con acquisto
di vetture almeno euro 4;
2. L’individuazione di forme di garanzia per la concessione di crediti al consumo automobilistico;
3. L’introduzione di un organico sistema di incentivi alla ricerca ed allo sviluppo tecnologico del
settore, che favorisca l’innovazione dei prodotti in chiave di compatibilità ecologica ed ambientale.
4. La destinazione di risorse adeguate per assicurare il rinnovo completo del parco-auto degli Enti
pubblici entro due anni e degli autobus per il trasporto pubblico locale, sostituendo i mezzi con
vetture ecologiche.
Per definire in modo più preciso le sue proposte il PD organizzerà, entro il mese di marzo, una Conferenza
sulle prospettive dell’industria automobilistica e dell’autotrasporto, nella quale metterà a confronto le
proposte di tutti i soggetti che operano nel settore.