Orto Amico La rete degli orti urbani di Campagna
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Orto Amico La rete degli orti urbani di Campagna
La rete degli orti urbani di Campagna Amica. Orto Amico A cura di: Fondazione Campagna Amica Presidente Sergio Marini Direttore generale Toni De Amicis Coordinatori Regionali Campagna Amica Donne Impresa Giovani Impresa Terranostra Area Ambiente e Territorio Area Sicurezza e Qualità Contributi alla realizzazione a cura di: Daniele Taffon Sara Paraluppi Pietro Hausmann Si ringrazia per i materiali forniti Giacomo Solizzoni Progetto grafico: The Ad Store Italia www.campagnamica.it [email protected] Sommario Benvenuta città nel progetto che coltiva il benessere Introduzione C’era una volta un orto di città Gli Orti Urbani di Campagna Amica in 8 punti Carta degli Orti Urbani di Campagna Amica Regolamento Città con i piedi per terra L’orto va a scuola Consigli per buoni ortolani La migliore consigliera del vero ortolano Il benessere e la stagionalità Il calendario della verdura Il calendario della frutta Come aderire Un esempio di regolamento per associazioni I segni distintivi di “Campagna Amica” Pag. 4 Pag. 8 Pag. 11 Pag. 14 Pag. 22 Pag. 28 Pag. 36 Pag. 44 Pag. 50 Pag. 60 Pag. 68 Pag. 70 Pag. 72 Pag. 76 Pag. 77 Pag. 79 Piantare e seminare, far crescere e coltivare, raccogliere e mangiare Benvenuta città nel progetto che coltiva il benessere A nome della Fondazione Campagna Amica sono lieto di presentare il nuovo progetto “Rete Nazionale degli Orti Urbani di Campagna Amica” nato dalla collaborazione tra Coldiretti, Italia Nostra e Anci. Creare un sistema organizzato di orti urbani mettendo insieme le tante le realtà che già operano sul territorio, agire in una rete condividendo problemi, soluzioni, esperienze e buone pratiche: è questa la prerogativa del nostro progetto ed è questo che lo rende unico. Per noi è un bel passo in avanti nell’opera di sensibilizzazione sui temi agricoli e sociali, visto che l’orto tanto affascina l’immaginario di una larga fascia degli abitanti dei centri urbani italiani. Infatti quattro italiani su dieci si dedicano alla cura del verde in giardini, orti o terrazzi. Gli orti urbani sono particolarmente amati perché recuperano il rapporto diretto con la terra e con il cibo che si mangia, perché diventano strumenti di aggregazione sociale e perché riscoprono tradizioni e usanze locali. È perciò sia un dovere che un piacere per Fondazione Campagna Amica, che punta a valorizzare e incrementare il flusso e reflusso “culturale, economico e sociale” tra città e campagna, accogliere le necessità e gli umori provenienti da una così larga fascia di persone e trasformare in meglio così la società in cui viviamo! D’altra parte i Mercati e i Punti Campagna Amica, gli Agriturismo, i Ristoranti, le fattorie didattiche e l’agriasilo, sono la prova che questa nuova cultura del benessere legata all’agricoltura si sta già diffondendo. Perché gli Orti Urbani? Un’introduzione 8 Il cibo, la terra e il lavoro: è questo il fertile terreno in cui affonda le radici la rete degli Orti Urbani di Campagna Amica. La riscoperta della cultura del cibo e della sua salubrità è oggi per Campagna Amica uno degli obiettivi fondamentali. Pochi consumatori conoscono la stagionalità e la tipicità della maggioranza dei prodotti agricoli. La cura di un orto invece, insegna il rispetto delle stagioni e può far scoprire i prodotti della terra, tipici della regione di appartenenza, di cui magari non si conosce nemmeno l’esistenza: questo ricollega alle tradizioni culinarie, con un grande guadagno per il gusto e per la salute. Coloro che coltivano un orto lo sanno. Attraverso un orto urbano si può recuperare un’area abbandonata rendendola fertile e produttiva, strappandola così all’incuria e concedendola alla fruizione dei cittadini. Il lavoro della terra infine, con le sue tecniche manuali che rischiano di scomparire e le sue pratiche a volte anche antiche, ritorna a dare i suoi “frutti”. Riappropriarsi del fine ultimo della fatica, il frutto della terra, dona gioia e gratitudine, sentimenti che non possono che migliorare la società in cui viviamo. Inoltre il rispetto dei tempi naturali può riportare a una vita più tranquilla, meno stressante e ricca di rapporti umani. In questa accezione l’orto assume una dimensione non solo spaziale e temporale (con la crescita e la maturazione dei suoi prodotti), ma anche sociale. Diventa un luogo, che rispetto ai tanti “non luoghi” della nostra vita frenetica, permette di intessere relazioni sincere. Ecco quindi che centri anziani, scuole, uffici diventano i luoghi d’elezione per poter sperimentare l’orto come mezzo di aggregazione, un luogo vero, che si fa strumento educativo per i giovani, momento di relax per gli adulti e sito della memoria per gli anziani. Le potenzialità sono dirompenti quando queste categorie si trovano a lavorare la terra insieme. Inoltre l’orto può essere gestito in famiglia diventando spazio di incontro e dialogo tra genitori e figli. La Fondazione Campagna Amica con questo progetto vuole creare una rete di queste esperienze, non tanto per incasellarle o regolamentarle, ma per promuoverle su tutto il territorio nazionale. L’idea che ci spinge è quella di un mondo diverso: più pulito, più solidale, più sincero. Questi ideali possono “germogliare”anche avendo cura di un semplice orto. 9 C’era una volta un orto di città… Nell’epoca pre-industriale, alla crescita urbana si accompagnava l’aumento della superficie dedicata all’orticoltura. La coltivazione di un orto era una vera e propria necessità, perchè era utilizzata per il sostentamento della famiglia. A causa dell’immigrazione verso i centri cittadini gli orti erano piuttosto diffusi negli spazi verdi a ridosso delle città o anche all’interno dello stesso tessuto urbano. Da questo punto di vista, Roma ha rappresentato l’esempio italiano più eclatante. Qui, fino al XIX secolo gli orti erano notevolmente diffusi, ma ancora oggi in alcune aree verdi (spesso aree naturali protette) sono presenti dei piccoli appezzamenti coltivati perlopiù da anziani. Alcune esperienze nel mondo In Europa già alla fine dell’ottocento erano presenti nelle 12 più grandi metropoli esperienze di orti collettivi. A Parigi sono famosi i jardins ouvriers (giardini operai) oppure a Lipsia, in Germania, i Kleingarten per i bambini. I jardins ouvriers nacquero dall’attività di Monsignor Jules Lemire. Uomo di chiesa, ma anche professore e uomo politico di grande statura, riformò la legge a favore di operai e i lavoratori ideando il ministero del lavoro e dando il via ai giardini familiari. Il suo motto era: “Il giardino è il mezzo, la famiglia è lo scopo”. L’intento non era unicamente materiale, ma anche morale: coltivare l’orto era anche un modo sano e retto di passare il proprio tempo libero in compagnia della famiglia, a contatto con la natura e al riparo della tentazione dell’alcolismo, allora molto diffuso. Negli Stati Uniti ritroviamo esempi importanti prima nei relief gardens (orti di sussistenza) e poi, durante la Seconda Guerra Mondiale nei victory gardens. Si segnalano poi esperienze più recenti in Austria, Svizzera e Paesi Bassi. 13 14 La storia degli orti urbani in Italia In Italia è significativo il periodo fascista con l’iniziativa degli “orticelli di guerra”, peraltro subito rimossa dopo la caduta di Mussolini. A questa non fecero seguito nuove esperienze organizzate in tal senso e così il nostro Paese, malgrado le fortissime radici contadine, non seppe dirottare verso esperienze collettive questi saperi. Il desiderio degli italiani di affrancarsi da un passato di povertà, li portò, nella maggioranza dei casi, a sposare in tutto e per tutto il modello consumista abbandonando tradizioni e pratiche soprattutto nel momento in cui lasciavano le campagne per andare a vivere in contesti urbanizzati. Le nuove attività proprie del tempo libero giornaliero e le vacanze certamente non erano conciliabili con la gestione di un orto. La creazione di orti urbani, perciò, ha sempre avuto origine da iniziative individuali, con 15 l’occupazione spontanea di aree marginali e di piccoli appezzamenti di terreno, perlopiù per una produzione di verdure e ortaggi finalizzata all’autoconsumo. Questi orti sono quasi sempre recintati con materiali di recupero che fungono principalmente da impedimento psicologico generando aree molto scadenti da un punto di vista estetico. Negli ultimi anni però, anche in Italia è cambiata la filosofia alla base di questo fenomeno. Infatti sono sempre di più gli appezzamenti di proprietà di associazioni assegnati a cittadini desiderosi di cimentarsi nell’attività agricola e di riscoprire “cosa si mangia”. In questa seconda fase, c’è una maggiore diversificazione dei beneficiari dell’orto: operai, casalinghe, disoccupati, pensionati, impiegati, insegnanti, professionisti, etc. Gli Orti Urbani di Campagna Amica in 8 punti Il progetto Nazionale Orti Urbani di Campagna Amica divulga, sostiene e valorizza le esperienze di orti gestiti da cittadini presenti sul territorio nazionale e si declina nei seguenti punti: 1 Operare affinchè gli Orti siano considerati come realtà sociale, urbanistica e storica di primo livello sottraendoli ad eventuali situazioni di marginalità e degrado. 18 2 Favorire la conoscenza e la diffusione della cultura degli Orti su tutto il territorio italiano. 3 Favorire lo sviluppo di progetti di qualità sugli Orti da parte di soggetti pubblici e privati. 4 Valorizzare la qualità delle varie attività riconducibili agli Orti. 5 Dare a tali spazi valore preminente di luoghi “urbani” verdi di qualità contro il degrado, il consumo di territorio e per la tutela dell’ambiente. 6 Tutelare la memoria storica degli Orti favorendo la socialità e la partecipazione dei cittadini e la relativa possibilità di aggregazione. 7 Favorire il recupero della manualità nelle attività connesse agli Orti. 8 Favorire lo scambio di esperienze e la collaborazione tra pubblico e privato. 19 Gli orti di Campagna Amica Alcune definizioni utili Con il termine “orto”, Campagna Amica si riferisce alle seguenti tipologie di esperienze: Giardino condiviso (community garden o jardin partagé/collectif): coltivazione collettiva di un appezzamento di terra destinato alla produzione di fiori, frutta, ortaggi. Prevale la dimensione collettiva e partecipata. Orto didattico: ha lo scopo di avvicinare i giovani alla conoscenza e al piacere del coltivare la terra. I ragazzi sono guidati nelle attività teoriche e pratiche sul terreno; generalmente ad ogni bambino viene data la possibilità di coltivare un pezzo di orto con metodi di agricoltura sostenibile (biologica o biodinamica), curarlo, seguirne la crescita nel corso dei mesi e raccoglierne gli ortaggi prodotti. Orto sociale: area di proprietà comunale dedicata alle coltivazioni ortofrutticole e assegnate ai cittadini, generalmente in concessione gratuita, al fine di stimolare e agevolare l’impiego del tempo libero della popolazione in età pensionabile, in attività ricreative volte a favorire la socializzazione nonché la diffusione e la conservazione di pratiche sociali e formative tipiche della vita rurale. Orto urbano: si intende un appezzamento di terreno, in territorio urbano, destinato alla produzione di fiori, frutta, ortaggi per i bisogni dell’assegnatario e della sua famiglia. 21 La carta degli orti di Campagna Amica Conoscere e aderire 22 La seguente carta degli orti di Campagna amica rappresenta un breve manifesto della filosofia alla base del progetto. Gli aderenti a tale iniziativa condividono i contenuti di tale manifesto, impegnandosi a rispettarli Carta degli orti a marchio Campagna Amica La Fondazione Campagna Amica favorisce lo sviluppo di orti che privilegiano rapporti di conoscenza con il mondo agricolo e rurale, collaborazione tra città e campagna, pratiche rispettose dell’ambiente, percorsi di socialità e aggregazione dei cittadini. Il legame con l’agricoltura e i suoi valori Un orto di Campagna Amica è occasione di riscoperta dei metodi agricoli tradizionali e di corretta e sana alimentazione: si instaurano rapporti con aziende agricole locali (tutoraggio, know- how, materiali, piante, visite in azienda, …) e/o con i mercati di Campagna Amica (gestione e animazione di spazi verdi, piccoli spazi espositivi, scambio di semi, …), si rispetta la stagionalità, per semina e impianto, si utilizzano varietà locali. Sostegno all’agricoltura e all’economia locale Un orto di Campagna Amica sostiene l’agricoltura italiana e promuove i prodotti e le specialità alimentari di fattoria attraverso la disponibilità a veicolare il messaggio culturale della Fondazione Campagna Amica (es: bacheca con mercati locali degli agricoltori, elenco delle aziende agricole della provincia che fanno vendita diretta, …) Rispetto dell’ambiente Un orto di Campagna Amica è un luogo in cui si sperimentano metodi di coltivazione e pratiche rispettose dell’ambiente. Contribuisce al mantenimento della biodiversità in ambito urbano e rurale, alla conoscenza e diffusione di pratiche sostenibili anche nel contesto urbano: tra cui gestione razionale dell’acqua (es. sistemi di irrigazione localizzati, recupero dell’acqua piovana, …), raccolta differenziata dei rifiuti, gestione dei rifiuti verdi (valorizzazione del compost, …), gestione dei consumi energetici ed introduzione di piccoli sistemi di produzione di energia da fonti rinnovabili, ridotto utilizzo di concimi minerali e pesticidi di sintesi sostituiti da prodotti naturali, introduzione di sistemi di coltivazione biologici o integrati. Convivialità In un orto di Campagna Amica si possono organizzare eventi pubblico sul tema campagna, agricoltura, alimentazione o ambiente (evento culturale, festa, semine. 23 VADEMECUM DI COMPORTAMENTO (ORTI URBANI/CONDIVISI) Il marchio Orti Urbani, di proprietà della Fondazione Campagna Amica, viene concesso in uso gratuito alle associazioni o alle singole persone che dichiarano il loro impegno al rispetto dei seguenti requisiti di comportamento (complementari alla carta degli orti di Campagna Amica): • Dare priorità nella scelta delle coltivazioni a quegli ortaggi e frutta caratteristici dell’agricoltura italiana • Predisporre tutte le iniziative atte alla tutela della • • • • • • • • biodiversità e del paesaggio attraverso la piantumazione di cultivar rare, in via d’estinzione e legate al territorio e eventualmente predisponendo strutture finalizzate alla conservazione della fauna urbana (bat box, mangiatoie per uccelli, cassette nido etc.) Rispettare la stagionalità dei prodotti Privilegiare in tutte le attività prodotti non OGM Aprire l’esperienza alla didattica mettendo a punto iniziative con le scuole e con associazioni attive nell’educazione dei giovani Non utilizzare fitofarmaci in particolare nel caso gli orti siano inseriti in contesto urbano Apporre all’ingresso dell’orto la tabella con il logo Orti Urbani Rispettare la corretta utilizzazione del marchio nella comunicazione e la presentazione al pubblico della propria attività Rispettare i regolamenti associativi e/o comunali approvati negli specifici territori Sottoporsi volontariamente a tutti i controlli che la Fondazione Campagna Amica e gli Enti preposti vorranno disporre, e ad accettare il tempestivo ritiro dell’uso gratuito del marchio in caso di mancato rispetto degli impegni sottoscritti, che la Fondazione stessa potrà accertare anche attraverso il giudizio del pubblico 25 Regolamento Esempio di regolamento di un orto urbano/condiviso Art. 1 L’Associazione ……………………………..…. promuove l’organizzazione di un Orto Urbano con finalità educative e solidali. La superficie destinata alla coltivazione è fornita a titolo gratuito da ……………………………………………………. Art. 2 La Gestione dell’Orto è demandata ad una Commissione nominata dalla Associazione che sovrintende all’assegnazione delle superfici ed al rispetto del presente regolamento. L’assegnazione è a titolo gratuito. 28 Art. 3 I partecipanti all’attività potranno richiedere l’assegnazione di una superficie pari a … mq circa, in abbinamento con un altro assegnatario. Quest’ultimo, al momento della presa in carico si impegna al rispetto integrale del presente regolamento e a tenere indenne l’Associazione e la proprietà da qualsiasi danno a cose e/a persone che dovessero derivare dalla partecipazione delle attività di coltivazione. Le piazzole non sono recintate ma contraddistinte da paline con l’indicazione del numero di lotto. Art. 4 Per favorire lo svolgimento dell’attività l’Associazione …………….. fornirà alle famiglie partecipanti: • la possibilità di acqua per usi irrigui • a lavorazione di base del terreno (motozappatura e fresatura) • il tutoraggio di un orticoltore esperto • • • la possibilità di acquisto a prezzi agevolati di piantine da trapianto, bulbi, sementi e mezzi tecnici (fertilizzanti, antiparassitari naturali) la disponibilità in numero limitato di attrezzature di base fornita in prestito per un tempo limitato la possibilità di un locale per il ricovero attrezzi. Ciascun attrezzo dovrà recare visibile una sigla del nome del proprietario e/o del numero della piazzola Art. 5 Gli orti assegnati debbono essere coltivati direttamente dagli assegnatari, che non potranno avvalersi di mano d’opera retribuita per la coltivazione del lotto di terreno. Possono contribuire alla conduzione dell’appezzamento anche i familiari. Ad ogni nucleo familiare non sarà concesso più di un lotto. Art. 6 La concessione dell’orto avrà durata annuale ed alla scadenza potrà essere rinnovata tacitamente di anno in anno. La Commissione di assegnazione nel concedere i rinnovi annuali dovrà tener conto di una opportuna rotazione nella conduzione degli orti sulla base delle domande presentate in attesa di evasione. Allo scadere della concessione l’assegnatario dovrà rilasciare il terreno libero e vacuo da persone e cose, mentre rimarranno a beneficio del fondo i lavori, gli impianti e le colture eseguite durante il periodo della concessione, senza che il proprietario sia tenuto a corrispondere indennità o compenso alcuno. 29 Art. 7 L’orto non è cedibile né trasmissibile a terzi a nessun titolo. In caso di rinuncia da parte degli assegnatari, il lotto libero viene assegnato dalla Commissione secondo i criteri sopra enunciati. Art. 8 Gli assegnatari sono tenuti a rispettare i limiti del terreno loro concesso. Il concessionario dell’area non potrà svolgere sul terreno attività diversa da quella della coltivazione ortofrutticola. In ogni caso la produzione ricavata non potrà dare adito ad attività commerciale o a scopo di lucro, ma sarà rivolta unicamente al conseguimento di prodotti per uso proprio e dell’ambito familiare e per scopo di solidarietà. 30 Art. 9 Le famiglie ed i partecipanti singoli a cui verranno assegnati gli orti si impegnano a rispettare tutte le norme previste dal presente regolamento ed in particolare a: mantenere l’orto assegnato curato, ordinato ed in stato decoroso; mantenere un comportamento cortese e solidale nei confronti degli altri fruitori, impegnandosi per la buona riuscita dell’iniziativa anche per la manutenzione degli spazi comuni, per aiutare i colleghi nel lavoro e per raggiungere al meglio gli scopi del progetto è fatto divieto alla costruzione abusiva di ricoveri, capanni e similari; non recintare il lotto assegnato tenere pulite ed in buono stato di manutenzione le parti comuni, viottoli e fossetti di scolo; non danneggiare in alcun modo altri orti; non danneggiare e fare buon uso del sistema di irrigazione non svolgere attraverso l’orto assegnato attività di lucro; non accedere alla zona orti con auto e motocicli, e veicoli se non espressamente autorizzati non scaricare materiali anche se non inquinanti; non bruciare e/o smaltire erbe infestanti, potature e/o residui della coltivazione; accedere all’orto al di fuori degli orari consentiti: è vietato tenere stabilmente cani o altri animali negli orti, sono altresì vietati gli allevamenti di ogni tipo; le coperture in plastica, ad uso serra, sono ammissibili nella misura in cui non diano origine a strutture stabili ed indecorose e devono comunque essere preventivamente autorizzate dalla Commissione. In caso di inadempienza la Commissione provvederà alla revoca motivata della autorizzazione. 32 Art. 10 Gli orti dovranno essere coltivati con particolare attenzione all’ambiente ed è pertanto consentito l’uso di concimi chimici secondo un criterio di buona pratica, mentre è espressamente vietato l’uso di antiparassitari non naturali e di prodotti inquinanti (diserbanti, antiparassitari ecc.) che possono arrecare danno all’ambiente. L’uso di tali prodotti comporterà la revoca dell’assegnazione. Art. 11 Ciascun assegnatario sosterrà le spese di gestione del lotto assegnato, senza che ciò possa costituire corrispettivo della concessione in uso, che rimane a titolo gratuito e temporaneo. Art. 12 La concessione verrà a cessare automaticamente in caso di incuria o di comportamenti manifestamente antiassociativi rilevati dalla Commissione. Art. 13 Ogni danno, furto, manomissione, infortunio, incidente che l’assegnatario possa subire o causare a terzi sarà a lui esclusivamente imputabile. Il proprietario e l’associazione restano pertanto manlevati da ogni responsabilità civile e penale. Ogni controversia questione, vertenza verrà esaminata dalla Commissione con riferimento, per quanto non espressamente contemplato nel presente regolamento, al Codice Civile. Art. 14 Il presente regolamento è passibile di modifiche che potranno essere adottate successivamente dall’Associazione sulla base delle esperienze maturate durante il periodo di iniziale applicazione, nonché in base a norme e suggerimenti. Le eventuali innovazioni, pena decadenza della assegnazione dovranno essere integralmente accettate dagli assegnatari. Art. 16 L’assegnazione è data a titolo precario ed è revocabile in qualsiasi momento, anche senza preavviso e senza che nessun diritto o risarcimento spetti all’assegnatario. Art. 17 Il presente regolamento dovrà essere sottoscritto ed integralmente accettato da ogni assegnatario prima della formale assegnazione. 33 Città con i piedi per terra Esperienze di orti cittadini in collaborazione con Coldiretti, Italia Nostra e Anci. Genova, Savona, Firenze, Mandria (PD), Assisi (PG), Sant’Anatolia di Narco (PG), Foligno (PG), Lugnano in Teverina (TR), Roma, Ostuni (BR), Santa Giusta (OR): sono solo alcuni esempi di città che hanno aderito alla rete degli orti di Campagna Amica progettando iniziatiive che diventano modelli per tutte le amministrazioni sensibili al tema. L’amministrazione di Genova nell’area della diga di Begato in un territorio di 7000 mq in collaborazione con la Fondazione Campagna e Coldiretti Liguria, punta alla valorizzazione del luogo attraverso la messa a dimora di numerosi orti a cui si aggiungono centinaia di lotti sparsi in altri settori della città dove il progetto sta mettendo 36 le sue radici. In Liguria abbiamo ancora l’esempio di Savona con il suo progetto che punta alla riqualificazione di un parco pubblico, l’ex vivaio comunale, con una decina di mini orti per una superficie complessiva di 500 mq. Spostandoci in Toscana, troviamo a Firenze una realtà in movimento grazie alle iniziative di molte persone tra cui ci piace ricordare l’Arch. Salizzoni e lo studio di architettura Memostudio che hanno progettato ed in parte già realizzato degli allestimenti in largo Annigoni e un orto urbano in 40 vasche nell’area del Giardino Chelazzi. Altre aree della città saranno interessate da queste attività anche grazie alla partecipazione dell’amministrazione cittadina. A Mandria nel padovano, un territorio di 78.000 mq. è diviso in 32 orti di 40 mq ciascuno con libero accesso ad acqua e corrente elettrica. Qui oltre alle produzioni classiche si proverà a coltivare piante da frutto di origine locale ed in via d’estinzione. Coldiretti fornirà l’assistenza tecnica. In Umbria troviamo 4 esperienze interessanti in alcuni centri secondari (sebbene storicamente e artisticamente importanti). Assisi, Foligno, Sant’Anatolia di Narco e Lugnano in Teverina rappresentano interessanti esempi di come l’orto in territorio urbanizzato possa investire anche piccole città e paesi con i suoi contenuti 37 sociali, didattici e ambientali. In generale spesso sono interessate aree dismesse che, data la presenza anche di emergenze artistiche e rurali, possono essere così recuperate alla fruizione pubblica. 40 Roma ci riporta invece in un contesto fortemente urbanizzato pur essendo il comune agricolo più vasto d’Europa (517 kmq di aree agricole). La Fondazione Campagna Amica e il Comune di Roma collaborano grazie a un protocollo d’intesa per la creazione di centinaia di lotti da assegnare a famiglie, associazioni e semplici cittadini. Nella valle della Caffarella l’Ente Parco dell’Appia Antica ha messo a punto un orto didattico che ospita tantissimi curiosi, scolaresche e anziani. Ma ci sono anche iniziative private che la Fondazione Campagna Amica sostiene come nel caso de “Il Mio Orto Naturale” a Casal Palocco dove una giovane famiglia ha deciso di affittare a prezzi popolari dei lotti nel loro terreno fin lì abbandonato. Ad Ostuni il comune ha dedicato 1500 mq ad un orto urbano che vede la luce grazie all’impegno di alcuni istituti scolastici, mentre a San Giusta in provincia di Oristano su una superficie di 500 mq 10 lotti saranno dedicati a orti familiari. L’area in questione è nelle vicinanze dello stagno omonimo che presenta interessanti tratti naturalistici. La rete interessa tutto il nostro paese e giornalmente si arricchisce con nuove iniziative che permettono di guardare al futuro dell’agricoltura e al rapporto della cittadinanza con il mondo rurale con ottimismo. L’Orto va a scuola A scuola di natura La cultura della campagna insegna, educa, condivide, forma. E i bambini imparano tanto dai suoi valori storici, economici e sociali, dalle sue tradizioni, dal suo legame con natura, dal rispetto per l’ambiente. Una società sempre più urbana, rischia di perdere i saperi che la campagna italiana ha appreso nel tempo e difeso, per questo è così importante dedicare attenzione alle pratiche contadine anche tra banchi e lavagne. Ed è bellissimo vedere i giardini delle scuole sottrarre all’incuria e vederli fiorire, diventando luogo elettivo per la formazione di bambini e ragazzi. 44 Allora, ecco in sintesi quali sono gli aspetti educativi che emergono dalla cura di un orto. 1. La socializzazione in questa età è fondamentale e in ambito agricolo si costruisce durante il lavoro comunitario. È fondamentale per gli scolari essere consapevoli che “insieme si costruisce qualcosa”. È un primo esercizio di democrazia; la potremmo chiamare la democrazia dell’orto. 2. La stagionalità è un elemento contrastante rispetto al modello predominante della società consumista del “tutto e subito”. Un orto insegna che i tempi e i modi sono fondamentali nella crescita di un progetto. Il valore della pazienza viene proposto ai ragazzi che, spesso, sono immersi nella fretta e nell’incapacità di attendere. 3. Il rispetto dell’ambiente è il valore di riferimento cui si dovrebbe puntare nel lavoro di un orto scolastico. Un obiettivo che si raggiunge con strumenti concreti: la compostiera, gestione biologica dell’orto, il risparmio dell’acqua, il riciclaggio dei rifiuti inorganici, studio della CO2 catturata ed emessa dall’orto, la tutela della biodiversità etc. 4. Il cibo diviene al momento della raccolta il fulcro dell’intero progetto: • mangiare sano significa tutelare la salute; • il lavoro e il sudore spesi valorizzano l’alimento a discapito degli sprechi; • la fame nel mondo, vera vergogna dell’umanità, si combatte con politiche alimentari territoriali. 45 Orti da 10 e lode! In tutta Italia sono già tanti gli orti didattici, ne segnaliamo alcuni. Liguria, provincia di Genova: è attivo il progetto “Orti Scolastici” che coinvolge 31 scuole con altrettanti orti. Sardegna, Sinnai, provincia di Cagliari: è in corso un interessante progetto di Legambiente sul giardinaggio biologico e sull’educazione alla sostenibilità per giovani, adulti e anziani. 46 “Orto in Condotta”, importante progetto di slow food: più di 300 orti in Italia per educare circa 16.000 ragazzi alla cultura del cibo e della terra. Emilia Romagna, Ferrara: la Scuola dell’infanzia “G.B.Guarini”, le Scuole primarie “A.Costa”, “G.B.Guarini”, “A.Manzoni” e la Scuola secondaria di 1° grado “M.M.Boiardo” hanno attivato “Orto a scuola”, un bel progetto di orto didattico. Toscana, Nave, provincia di Lucca: dal progetto “Coltiviamo il Sapere”, nasce “L’Orto delle Meraviglie”, frutto del lavoro dei bambini della Scuola dell’Infanzia, delle loro insegnanti, delle collaboratrici didattiche e dei volontari dell’Associazione Territorio & Natura. 47 Consigli per buoni ortolani Semplici e pratici, per imparare a gestire in modo corretto un orto. DOVE? 50 L’orto in piena terra è la soluzione migliore per avere un proprio raccolto autonomo. Però chi non ha il giardino non deve disperarsi: il balcone o il terrazzo sono una buona alternativa. Importante è che siano ben soleggiati e ventilati, e che si selezionino coltivazioni a radicazione ridotta, adatte alla coltivazione in vaso. Oppure si può cercare uno spazio, informandosi presso il proprio comune, chiedendo se ci sono bandi per l’assegnazione di piccoli appezzamenti. Nel caso non fossero attivi bandi in tal senso, non bisogna scoraggiarsi, anzi! Basta attivarsi, ad esempio con una raccolta firme, affinchè tale iniziativa sia presa in considerazione dall’amministrazione locale. LA SEMINA Per avere un orto produttivo ed in salute è necessario cominciare con cura. Terra: la scelta della terra è il fattore più importante per ottenere buoni risultati. Consigliamo l’utilizzo di compost vegetale biologico o di terriccio universale. La terra di campo non è una buona scelta in quanto troppo povera di nutrienti. Per la scelta del concime, è preferibile spargere sul terreno stallatico, con moderazione anche in forma liofilizzata (in autunno e inverno o alla piantumazione). Semi e piantine: per gli ortaggi a ciclo lungo (fagioli, piselli, fave o mais) si seminano 3 o 4 sementi nel luogo dove si desiderano le piante e, una volta germinate, si selezionano la più vigorose. Per gli ortaggi a ciclo corto (ravanelli, rucola o carota) la semina avverrà in file, diradando, se le piante spunteranno troppo vicine. Se le piantine vengono germogliate in vasetti, bisogna porre attenzione alle distanze, eventualmente utilizzando un filo per avere un riferimento metrico. Profondità: la profondità del seme dipende dalle dimensioni del seme stesso: la regola generale è che la profondità sia il doppio del diametro del seme. Trapianto: il trapianto si realizza quando le dimensioni della piantina superano quelle del recipiente. Ad alcune piante a ciclo lungo, come il pomodoro e il peperone, è possibile cambiare più volte il recipiente di coltivazione, aumentandone man mano le dimensioni. Dopo aver 51 seminato, annaffiato, diradato e trapiantato è già possibile cominciare a osservare come si comporta l’orto. Acqua: per consentire un’adeguata crescita delle colture, il terreno deve sempre essere umido. Una delle problematiche più importanti nel predisporre e curare l’orto è l’accesso dell’acqua. È infatti possibile che il terreno sia distante dalla fonte più vicina. In questo caso è fondamentale l’intervento delle istituzioni per risolvere la situazione. 52 Rotazione: per non affaticare il terreno, mantenere i nutrienti e per evitare la diffusione di patogeni è necessario effettuare le cosiddette “rotazioni” o l’alternanza delle piantumazioni. È un modo, questo, anche per custodire la biodiversità. Parassiti: formiche, mosca degli orti, ragnetti rossi e bruchi. Sono questi i principali insetti patogeni che possono arrivare a creare seri problemi alla produzione. Per combatterli consigliamo l’utilizzo di prodotti a base di piretro (es. deltametrina) e verderame. Costi: realizzare un orto in giardino ha un costo veramente contenuto. Tra terra, piantine o semi e concime, strumenti per lavorare il terreno e cogliere i frutti, canne di tutoraggio (per es. per i pomodori) e un tubo per innaffiare, l’investimento si può stimare intorno ai 250 euro per un orto di 20 mq “chiavi in mano”. 53 Idee per far crescere l’orto Orti su letto rialzato Spesso non si dispone di un giardino, di lembo di terra in cui poter piantare di ortaggi, frutta o fiori (ad es: pavimento di cemento, scarsa qualità del terreno, spazio disponibile solo su tetti o terrazzi, etc.), oppure non si è nelle condizioni di potersi chinare per lavorare la terra. O ancora, si vuole ottenere il massimo da uno spazio limitato eliminando piante infestanti, migliorando così il riscaldamento e il drenaggio del terreno. In tutti questi la soluzione ideale è dedicarsi alla coltivazione su letto rialzato, utilizzando dei vasconi, meglio se in legno di cedro, così costituiti: 1. 2. 3. 4. 5. 54 Rete metallica anti talpa (se i cassoni poggiano su terreno) Telo di plastica resistente Argilla espansa Terriccio Pacciamatura (uno strato di materiale costituito da trucioli, corteccia o foglie secche al fine di impedire la crescita delle melerbe, mantenere l’umidità nel suolo, proteggere il terreno dall’erosione, evitare la formazione della cosiddetta crosta superficiale, diminuire il compattamento, mantenere la struttura e innalzare la temperatura del suolo). Variazioni sul tema Tra il telo di plastica e l’argilla si può inserire uno strato di tubi corrugati forati più volte e collegati all’esterno con un tubo che fuoriesce dal terreno in cui verrà versata l’acqua per l’innaffiatura. Nel caso si utilizzi questo sistema che garantisce un costante grado di umidità del terreno, detto letto rialzato sub-irrigato, è necessario effettuare un foro alla base del cassone per garantire lo spurgo dell’acqua in eccesso. Un altro metodo è la permacultura, cioé disporre uno strato di legna sul fondo del letto rialzato che garantisca per ben 7 anni la fertilizzazione del terreno soprastante. In questa variante non è necessaria l’argilla espansa ma bisogna adagiare sulla la legna un sottile strato di frasche e foglie coperto a sua volta da uno strato di letame semi maturo. E, al di sopra di questo, il terriccio con la pacciamatura. 55 Orti appesi 56 Sì! Se lo spazio scarseggia si può utilizzare cambiare dimensione! E coltivare in verticale può dare grandi soddisfazioni. Basta un po’ di buona volontà e di inventiva utilizzando vasi o addirittura sacchi di iuta. Per queste soluzioni vi invitiamo a visitare il blog dei nostri amici di Firenze www. guerrillagardener.it e ammirare le loro geniali iniziative. 57 58 59 La migliore consigliera del vero ortolano La luna, le semine, i raccolti dell’orto LE FASI LUNARI Oltre al movimento rotatorio intorno alla Terra, la luna ha un movimento “oscillatorio” che regola due fasi: la prima in cui la luna si alza dalla linea dell’orizzonte, per 14 giorni, fino a raggiungere il suo punto più alto del cielo (luna ascendente) da sud a nord, la seconda in cui torna a invertire in discendente il movimento e si abbassa verso l’orizzonte (luna discendente) da nord a sud nei seguenti 14 giorni. Queste due fasi compongono il mese lunare. Per capire se la luna è crescente o calante, si può memorizzare che quando la gobba ricorda la forma di una D (>) la luna è crescente, mentre quando ricalca la forma di una C (<) è calante. 60 «Gobba a Ponente, luna crescente - gobba a Levante, luna calante». LA TRADIZIONE ORTOLANA E I MOVIMENTI DELLA LUNA Lavori a luna crescente: semina di cereali, fiori, ortaggi da frutto e da foglia (eccetto quelli che vanno in semenza come lattughe e spinaci), taglio di legna da ardere, potatura di alberi deboli, innesto a spacco, raccolta di erbe medicinali e di ortaggi da radice e da frutto, raccolta di cereali. Lavori a luna calante: semina e trapianto di ortaggi da radice e dei bulbi, taglio di legna da costruzione, potatura di alberi vigorosi, innesto a gemma, prelevamento delle marze, sfrondatura, raccolta di frutta e di verdure a bulbo, vendemmia, mietitura. La ragione è che la luna ascendente favorisce la salita della linfa verso le sommità della pianta, quindi questo è il periodo migliore per innestare e per il raccolto dei frutti. Viceversa, il periodo discendente favorisce lo sviluppo radicale, quindi vanno eseguiti i lavori di potatura degli alberi e delle siepi così si perde meno linfa, i trapianti, la concimazione e la raccolta delle radici. 61 Gennaio Luna calante: potare il vigneto; seminare fave, piselli, erba cipollina, timo, carote, bietole da taglio, agli e cipolle invernali; trapiantare carciofi, zampe di asparagi, aglio, bulbi di cipolla. Febbraio 62 Luna nuova: seminare in vaso protetto begonie, garofani, petunie, salvia ornamentale. Luna crescente: potare ribes e lamponi; piantare i nuovi rosai, forsizia e gli arbusti, piantate gigli, lilium e seminate garofanini annuali e nasturzi. Luna piena: seminare a dimora prezzemolo, cipolla, aglio e scalogno; concimare gli alberi da frutto; seminare in vasi viole e violacciocche; seminare direttamente in piena terra agretto, barbabietole da orto, biete, carote, prezzemolo, cicorie e radicchi, cime di rapa, cipolle, fave, lattughe, piselli, rape, rucole, spinaci. Luna calante: potare meli, peri e viti, erbe aromatiche e ogni tipo di albero e cespuglio, in particolare ribes, lamponi e rosai, specie quelli rampicanti. Marzo Luna nuova: seminare la cicoria e innestate a spacco pruni e ciliegi. Luna crescente: trapiantare lattuga, cipolle, patate e fragole; seminare pomodori, cavoli invernali e cavolini di Bruxelles, invidie e rape, calendule, convolvoli, papaveri, zinnie e viole; trapiantare gigli, campanule e crisantemi. Luna piena: seminare a dimora aglio bianco, cipolla bianca e rossa autunnale, carote, lattuga estiva, radicchio, piselli e asparagi; piantare i tuberi di dalia. Luna calante: seminare piselli, prezzemolo, basilico ed erbe aromatiche; potare (se non è ancora stato fatto) meli, peri e viti; seminare direttamente in piena terra arachidi, barbabietola, bietola, carote, cicoria, radicchio, cipolle, lattughe, piselli, pomodori, porri, prezzemolo, rape, ravanelli, rucola, spinaci, valeriana, zucche, angurie, cetrioli, fagioli, meloni, verza; trapiantare i bulbi di cipolla, lattuga, indivia. Aprile Luna nuova: seminare a dimora radicchio, spinaci estivi, fagioli e fagiolini; mettere a dimora le piante giovani di vite e olivo. Luna crescente: seminare a dimora melanzane, zucchine, piselli, pomodori, mais, soia; seminare le dalie annuali al riparo dagli sbalzi di temperatura. Luna piena: seminare a dimora cicoria, scarola, cetrioli, asparagi; seminare in piena terra i bulbi di gladiolo; con luna calante: innestare meli e peri; concimare il frutteto; trapiantare cavoli e pomodori; tagliare l’erba sotto le piante; seminare angurie, arachidi, basilico, barbabietole da orto, biete, carote, cardi, meloni, piselli, pomodori, cetrioli, cicorie e radicchi, prezzemolo, ravanelli, cavolo cappuccio estivo, porro, invidia riccia, scarola; potare le siepi, le rose, i cespugli spoglianti e sempreverdi, gli arbusti da fiore ormai sfioriti, come forsizia, gelsomino giallo. Maggio Luna nuova: seminare a dimora zucca, sedano e rapa; piantare i gerani; seminare le piante biennali come primule, althee, digitalis, nontiscordardimè. Luna crescente: seminare a dimora carote, cicoria, scarola, radicchio, fagioli e fagiolini, spinaci, cicoria; trapiantare peperoni, cavoli, melanzane e pomodori. Luna piena: potare i getti del fusto delle piante da frutto. Luna calante: innestare meli e peri; estirpare le piante infestanti; trapiantare la lattuga; mettere a dimora basilico, borragine, cerfoglio, maggiorana; seminare la melissa. Giugno Luna crescente: raccogliere le piante aromatiche da essiccare. Luna piena: seminare a dimora lattuga e radicchio estivi, cicoria e scarola invernali; seminare direttamente in piena terra, bietole, carote, cetrioli, cicorie e radicchi, Indivie, fagioli, lattughe, meloni, prezzemolo, rucola, scarole, zucchini. 63 Luna calante: cimare pomodori, cetrioli e melanzane; trapiantare melanzane, peperoni, sedani. Luglio 64 Luna nuova: seminare a dimora radicchio e spinaci estivi. Luna crescente: raccogliere pomodori, melanzane, peperoni, finocchi, zucchine, cetrioli, lattughe, soia, mais; seminare agretto, bietola, rape estive, ravanello, rucola, zucchini, cicorie, radicchi, cipolle precoci, indivie, fagioli, barbabietole da orto, carote, finocchi, lattughe, piselli tardivi, prezzemolo, ramolacci; seminare a dimora rape, piselli tardivi, fagioli e fagiolini. Luna piena: pulire e sistemare attrezzature e spazi di servizio; potare gli alberi da frutto; innestare ciliegi e pruni. Luna calante: raccogliere ravanelli, carote, cipolle, albicocche, pesche, susine, pere, mele; preparare il terreno per gli impianti autunnali; trapiantare il sedano. Agosto Seminare direttamente in piena terra basilico, biete, carote, cetrioli, cicoria, finocchi, indivia, scarola, lattuga, porri, prezzemolo, ravanelli, rape, cime di rapa, valeriana, spinaci, zucchini, fagiolini. Settembre Luna crescente: trapiantare finocchi, cavolfiori, cicoria invernale; raccogliere mele, pere, uva da tavola e fichi; fare talee di rose, ortensie, fucsie, gerani e garofani; seminare le piante rustiche; diradare cespugli e piante perenni; piantare le nuove siepi; seminare a dimora le viola del pensiero. Luna piena: porre a radicare le talee di rosa e delle altre piante; eliminare i boccioli laterali e inutili dai boccioli principali dei crisantemi; Luna calante: cimare pomodori, peperoni, cetrioli, melanzane e zucchine; raccogliere cipolle, patate, mandorle e nocciole; raccogliere le mandorle e le verdure da conservare; seminare direttamente in piena terra barbabietola da orto, bietole, prezzemolo, ravanello, carote, cime di rapa, cipolle precoci, lattuga, fave, radicchio, spinaci, valeriana; si può ancora seminare basilico, finocchi (in terreno fresco e profondo, il finocchio non sopporta il gelo), indivie, scarola, valeriana; trapiantare i cavoli; mettere a dimora acetosa, alloro, borragine, cerfoglio, cumino, erba cipollina, menta, origano; diradare e concimare i gerani e le altre piante stagionali. Ottobre Luna nuova: piantare gli alberi da frutto. Luna crescente: seminare a dimora il ravanello; moltiplicare per divisione le erbe aromatiche e le officinali perenni; impiantare la fragola rifiorente. Luna calante: cimare pomodori, peperoni, cetrioli, melanzane e zucchine; raccogliere cipolle, patate, e nocciole; mettere a dimora lattughe, spinaci e valerianella; trapiantare aglio, cipolla, finocchi e cavoli. Novembre Luna nuova: piantare o trapiantare alberi, arbusti e rampicanti a foglia caduca. Luna crescente: piantare gli alberi da frutto; raccogliere i kiwi, le mele cotogne, le castagne e le olive; seminare il grano; piantare i bulbi di tulipano. Luna piena: concimare gli alberi da frutto e potare meli e peri. Luna calante: cimare pomodori, peperoni, cetrioli, melanzane e zucchine; raccogliere cipolle, patate, carote, nocciole; seminare a dimora lattuga, radicchio da taglio, rucola e valeriana; potare rose, glicini, siepi, alberi e arbusti a foglia caduca; conservare i tuberi di dalia; seminare direttamente in piena terra, spinaci, ravanelli, ceci, fave, piselli rampicanti, piselli primaverili, lenticchie; piantare i bulbi di aglio. Dicembre Luna nuova: trapiantare al protetto cinerarie e primule; piantare e trapiantare alberi, arbusti, rose e rampicanti. Luna crescente: piantare e trapiantare carciofi. Luna calante: seminare direttamente in piena terra fave, piselli, spinaci; potare meli e peri; piantare e trapiantare aglio, asparagi, bulbi di cipolla, scalogno; raccogliere le olive; potare le ortensie. 65 Il benessere e la stagionalità 68 L’agricoltura è strettamente legata ai cicli della natura, all’andamento climatico, al sole e alla pioggia, quindi alle stagioni. Alcuni agricoltori tuttavia, grazie all’impiego di varietà che meglio si adattano a particolari periodi dell’anno e a coltivazioni sotto tunnel e in serra (definite “protette”), riescono ad ampliare il periodo di produzione e, quindi, la disponibilità di alcuni prodotti nel corso dell’anno. Il sistema agroalimentare mondiale tende a rendere reperibile qualunque prodotto lungo tutto il corso dell’anno. Questa forma di globalizzazione, se da un lato apparentemente amplia la scelta del consumatore, dall’altro però la banalizza portando nei negozi frutti e verdure omologati, spesso senza sapore perché colti acerbi e conservati nelle celle frigorifere e trasportati per lungo tempo in giro per il pianeta. Oltre a tutte le ricadute ambientali in termini di emissioni di gas serra, l’aspetto teniamo a sottolineare è l’assoluta perdita dei valori organolettici e nutritivi di tali prodotti. Quali sono le caratteristiche di un prodotto raccolto nel campo e consumato nel giro di qualche ora? Iniziamo sottolineando che la frutta e la verdura sono veramente insostituibili nell’alimentazione di tutti i giorni. Non si possono perciò considerare un surplus ma un alimento indispensabile per i loro micronutrienti che, se assimilati con regolarità e nelle giuste quantità, sono fondamentali nella prevenzione di molte malattie. Tra essi possiamo citare la vitamina C, il retinolo, il beta-carotene, l’acido retinoico, i tocoferoli, il selenio, secondo molte ricerche cliniche di fondamentale importanza nella prevenzione d’alcuni tumori (polmone, stomaco, colon). Le fibre contenute in tali alimenti, poi, regolano la funzione intestinale e permettono di controllare il colesterolo “cattivo”. È anche importante ricordare che frutta e verdura, per il loro elevato contenuto d’acqua e sali, idratano l’organismo soprattutto nel periodo estivo e regolano il bilancio osmotico del corpo. Per far sì che tutte queste proprietà benefiche siano godute appieno è però necessario che frutta e verdura arrivino fresche al consumatore, in modo da conservare intatte le loro qualità nutrizionali. Per fare solo un esempio, il contenuto di vitamina C inizia a diminuire velocemente dopo la raccolta. Pertanto, i prodotti consumati fuori stagione sono più “poveri” e quelli coltivati in serra, senza la dovuta attenzione alla concimazione o addirittura senza terreno, in soluzioni fisiologiche, potrebbero essere poco salubri e dalle scarse proprietà nutritive, quando non addirittura dannosi. Tali produzioni però risultano di grandi dimensioni e di bell’aspetto: “uno specchio per le allodole” a discapito del consumatore disattento e inconsapevole: meglio una mela di aspetto modesto ma deliziosa e ricca di nutrienti, che una grande e meravigliosa nelle mani della “strega cattiva”! In conclusione, acquistare prodotti di stagione direttamente dal contadino e a km zero è un’azione che fa bene al nostro organismo e all’ambiente. Ma cosa ancor più preziosa sarebbe poter coltivare personalmente un piccolo orto. 69 Calendario della verdura M P R O D O T T I G aglio asparago basilico bietola broccoletti (cime di rapa) broccolo carciofo carota cavolfiore cetriolo cicoria 70 cipolla fagiolini fagiolo fave finocchio lattuga melanzana patata peperone piselli pomodoro radicchio rucola sedano spinaci zucchina F M A M E G S I L A S O N D Calendario della frutta M P R O D O T T I G 72 F M A M E G S I L A S O N D 73 Perchè aderire Fondazione Campagna Amica attraverso la rete dei Punti Campagna Amica è in grado di selezionare dei produttori agricoli che forniscono materiali necessari alla creazione degli orti e alla loro gestione. Fondazione Campagna Amica potrà dare visibilità alle esperienze più originali e virtuose attraverso l’esposizione di prodotti degli orti e la divulgazione delle attività produttive virtuose. Ogni anno si svolgerà un premio regionale per il migliore orto dal punto di vista sociale, ambientale e produttivo. 76 La Fondazione Campagna Amica si impegna ad organizzare incontri a livello locale e un incontro annuale con le realtà della rete degli Orti di Campagna Amica in cui condividere iniziative ed esperienze locali. La Fondazione Campagna Amica attraverso i produttori agricoli disponibili prevede un servizio di tutoraggio per le esperienze nascenti legato anche ai Mercati di Campagna Amica continuativi, durante i quali sarà possibile prevedere scambi di informazioni con gli agricoltori e momenti formativi strutturati (corsi, workshop etc.). SCHEDA DI ADESIONE AL MARCHIO CAMPAGNA AMICA RETE DEGLI ORTI URBANI Alla Fondazione Campagna Amica Via Nazionale 89/a - Roma Il-la sottoscritto /a___________________________________ Nato/a a ___________________ il _______________ residente in ___________________________ via/Piazza _______________ _____________________ Prov.(______) nella sua qualità di: legale rappresentante Responsabile dell’ASSOCIAZIONE o del COMUNE_______________________________ 77 con sede in ____________________________ via/Piazza ____________________________________ n.__________ Tel._______________________ Fax___________________ e-mai_________________________________________) ADERISCE AL MARCHIO RETE DEGLI ORTI URBANI Con l’orto denominato __________________________________________ posta nel Comune di: _________________________________ Prov. (_ Via/Piazza ___________________________________ n° ____ (Tel. ____________________ Fax_________________) INFORMAZIONI AGGIUNTIVE (AI FINI DELLA COMUNICAZIONE SUL PORTALE) Orto scolastico (barrare se si) Dimensione (mq):_______ Terreno: pubblico privato Partecipanti (stima n°): _______ Eventuali azioni di tutela ambientale: Risparmio idrico Raccolta differenziata dei rifiuti Produzione compost Autoproduzione energia (fotovoltaico, eolico) Sistemi di produzione biologici Coltivazione di varietà poco diffuse Punti per uccelli, mammiferi, insetti (batbox, mangiatoie, case per farfalle, …) Altro (spazio per segnalazioni): ___________________________________ 78 ____________________________________________________________ ____________________________________________________________ Foto Upload ADOTTA E SOTTOSCRIVE LA CARTA DEGLI ORTI DI CAMPAGNA AMICA Firma ______________________________ Data _______________________________ I segni distintivi di “Campagna Amica” MARCHIO FONDAZIONE CAMPAGNA AMICA In uso per le comunicazioni istituzionali 79 LOGO CAMPAGNA AMICA In uso alle imprese agricole accreditate a CAMPAGNA AMICA dunque appartenenti alla rete in vendita diretta. LOGO PUNTO CAMPAGNA AMICA In uso alle imprese agricole singole e associate in vendita diretta accreditate a CAMPAGNA AMICA, dunque appartenenti alla rete in vendita diretta. Può essere usato per identificare il punto vendita e i suoi spazi interni, la cartellonistica interna ed esterna, il materiale promozionale, i depliant aziendali. TARGA PUNTO CAMPAGNA AMICA Sergio Marini Iscritta all’Albo Nazionale dei Punti Vendita di Campagna Amica Lazio n° 001/RM/B Prodotti agricoli italiani viene inviata alle imprese agricole che si accreditano alla rete CAMPAGNA AMICA; riporta il codice identificativo della fattoria accreditata INSEGNA MERCATO CAMPAGNA AMICA 80 identifica i mercati di Campagna Amica e può riportare i riferimenti dell’associazione agrimercato accreditata CAMPAGNA AMICA Mercato di Campagna Amica Iscritta all’Albo Nazionale dei Punti Vendita di Campagna Amica Lazio n° 001/RM/B Prodotti agricoli italiani La Botteg a INSEGNA: CAMPAGNA AMICA, LA BOTTEGA Concessa in uso alle botteghe che si accreditano a CAMPAGNA AMICA e che si forniscono al CPCA VETROFANIA in uso alle botteghe di CAMPAGNA AMICA BOLLINO PRODOTTO AGRICOLO ITALIANO Da utilizzare sui prodotti in vendita diretta nelle botteghe CAMPAGNA AMICA RIST’ORO agrituristico VETROFANIA “ RIST’ORO AGRITURISTICO” Identifica le aziende agrituristiche che nella ristorazione, usano prodotti agricoli italiani, provenienti dalla rete Campagna Amica 81 VETROFANIA“CAMPAGNA AMICA NEL PIATTO” nel piatto ian tal ec li i on pr odotti agrico i” “r ice tt Identifica le imprese commerciali di ristorazione, nelle varie forme, che rispettano il disciplinare di CAMPAGNA AMICA NEL PIATTO e acquistano parte dei prodotti in uso nei loro locali, presso la rete in vendita diretta Campagna Amica MARCHIO “LA PESCA DI CAMPAGNA AMICA” Concesso in uso alle imprese della pesca, aderenti alla rete Campagna Amica MARCHIO “ORTI DI CAMPAGNA AMICA” 82 in uso alle pubbliche amministrazioni, alle associazioni e agli “hobby farmer”che aderiscono alla rete degli orti di Campagna Amica LOGO KM ZERO Orti Urbani Identifica i i soggetti che aderiscono al codice di comportamento del Kmzero di Fondazione Campagna Amica O The Ad Store Italia coltiviamo gli stessi interessi Consumatori, cittadini, produttori agricoli Campagna Amica è la Fondazione che sostiene l’agricoltura e l’alimentazione “made in Italy” , l’ambiente e il turismo in campagna. Promuove e organizza nuove forme di vendita e di consumo che accorciano la filiera agroalimentare e che sono più sostenibili, più responsabili e più vantaggiose per produttori e consumatori. Promuove la Rete Nazionale dei Punti vendita di Campagna Amica Ovvero il più grande circuito in Europa, per dimensioni economiche ed estensione territoriale, di produttori in vendita diretta; ma anche il più grande canale di consumo consapevole e sostenibile del nostro Paese. Il nostro obiettivo è quello di realizzare una “filera agricola tutta italiana”, capace di creare più concorrenza e più trasparenza, più potere contrattuale per gli agricoltori e più vantaggi per i cittadini. La Rete a marchio Campagna Amica, ad oggi, è già partecipata da migliaia di aziende agricole, agriturismi, cooperative, consorzi agrari e da centinaia di farmer’s market diffusi capilarmente su tutto il territorio italiano. Per chi è amico dell’agricoltura italiana