G come geni, la scuola in prospettiva genetica,Il social lending
Transcript
G come geni, la scuola in prospettiva genetica,Il social lending
G come geni, la scuola in prospettiva genetica Programmi scolastici predefiniti uno per tutti appiattiscono interessi e talenti anziché stimolarli e promuoverli, ottenendo un impoverimento intellettivo e svantaggi conseguenti per la società. La ricerca in prospettiva genetica sull’educazione e l’apprendimento offre interessanti spunti di riflessione su come dovrebbe essere la scuola di domani al fine di sostenere e coltivare le differenze individuali geneticamente determinate. L’approccio in prospettiva genetica è più costoso, ma si rivelerà, a lungo termine, vantaggioso sia socialmente che economicamente, per gli individui e per la società. Kathryn Asbury, ricercatrice presso il Centre for Psychology in Education della University of New York e Robert Plomin, insegnante di genetica del comportamento presso il King’s College di Londra, hanno elaborato alcune idee programmatiche, risultato di lunghe ricerche e studi sulla correlazione tra genetica ed ambiente sull’apprendimento. Il primo elemento distintivo, rispetto agli standard scolastici italiani ed europei, è la riduzione al minimo delle materie obbligatorie ed un’ampia scelta delle materie opzionali a disposizione di tutti gli alunni. La positiva correlazione genotipo-ambiente dipende, infatti, dalla possibilità di orientare l’istruzione dei bambini in direzione delle loro passioni e dei loro talenti. Il secondo elemento portante è la costruzione di un “piano educativo individuale” per ogni alunno, da sottoporre annualmente a riesame e a revisione. Tale piano educativo individuale verrebbe stilato da un insegnante di riferimento che segue il bambino già in fase prescolastica. Il piano educativo individuale si affianca ed integra l’insegnamento delle materie obbligatorie, cioè quelle relative allo sviluppo delle capacità di base (lettura, scrittura, aritmetica e computer), determinate dal programma nazionale. L’accesso all’istruzione prescolare ed alle attività extracurricolari (gioco, sport, ecc.) deve essere aperto a tutti e prevedere un sostegno supplementare agli alunni provenienti da famiglie con scarse risorse. Siccome quoziente d’intelligenza ed autostima possono mediare la relazione tra ambiente scolastico e rendimento attraverso un processo di correlazione genotipo-ambiente, è raccomandabile introdurre una seduta settimanale dedicata alle “capacità di pensiero” (rompicapo, esercizi di filosofia, ecc.) per allenare la positiva correlazione tra QI ed autostima. Se l’istruzione primaria, che ha il compito di sviluppare le capacità di base con materie obbligatorie a cui si affianca un programma personalizzato di scoperta del talento, l’istruzione secondaria è basata sullo sviluppo degli interessi e dei talenti emersi, che comporta la diversificazione dell’istruzione e l’ampliamento del ventaglio delle scelte. Quello proposto è un programma politico per l’istruzione più costoso dell’attuale, ma di cui l’individuo e la società ne trarranno profitto. D’altra parte, il dato OCSE che afferma che il 47% degli italiani sa leggere e scrivere, ma da queste abilità non sa trarre informazioni e spunti utili, ci impone di correre ai ripari. Cinzia Malaguti Bibliografia: K. Asbury, R. Plomin, G come geni, l’impatto della genetica sull’apprendimento, Milano, Raffaello Cortina Editore, 2015 Il social lending, ovvero il prestito tra privati Il social lending é il prestito tra privati gestito interamente on line tramite siti autorizzati dalla Banca d’Italia. In Italia sono due: Smartika e Prestiamoci. L’idea di mettere in contatto chi ha soldi da investire e chi ha bisogno di un prestito senza passare dall’intermediazione e dal potere delle banche é buona, tuttavia, dopo aver dato un’occhiata ai due siti e aver fatto delle simulazioni, posso affermare che i vantaggi sono davvero irrisori, almeno alla data in cui scrivo (agosto 2015). Per entrambi i siti, il tasso d’interesse sul prestito dipende dal grado di rischio del richiedente e viene definito solo dopo le verifiche effettuate a seguito dell’inoltro dei documenti; le informazioni richieste sono quelle essenziali (reddito, proprietà, altri prestiti in essere, ecc.), ma l’iter è piuttosto breve; sono previste 3 soluzioni per il rimborso delle rate (12, 24 o 36 mesi) e sono da pagare le commissioni, le spese per l’incasso delle rate ed il bollo annuale alla società che gestisce l’iter e la piattaforma on line. Cosa c’è di diverso rispetto all’intermediazione di una banca, vi chiederete. La differenza ha a che fare con l’incontro diretto tra domanda ed offerta di denaro perché sono i prestatori a decidere se, quanto e a chi prestare il loro denaro; una domanda di credito potrebbe anche non essere accettata, ma è più probabile che possa essere comunque accettata con la penalizzazione di un tasso d’interesse più alto, lasciando tuttavia al richiedente prestito la decisione finale se accettare o meno la proposta. Per chi domanda un prestito, il TAEG (il costo reale del prestito, quello comprensivo di tutte le spese) può risultare anche non conveniente, dipende dalla situazione creditizia personale del singolo, ma l’accessibilità al credito è superiore rispetto ai canali tradizionali, potendo essere concessi anche ad autonomi e partite iva, anche se al prezzo di un tasso più oneroso. Sul fronte dei prestatori c’é il vantaggio di poter decidere, pur nell’anonimato, quali progetti finanziare (Prestiamoci), l’interfaccia con il cliente rimane il sito; l’interesse anche per piccole cifre é interessante rispetto a quello misero delle banche, ma le regole sono ancora poche e non si sa cosa succeda nel caso di fallimenti. Concludendo trovo che il sociale lending, così com’é oggi, sia interessante solo per chi ha difficoltà di accesso al credito bancario, a patto che sia disposto a pagare un costo maggiore che, tuttavia, é inferiore a quello applicato sulle carte revolving bancarie. Per chi ha soldi da investire può diventare un’interessante alternativa ai depositi bancari, sia per quanto riguarda il lato sociale (la possibilità di conoscere i progetti che vengono finanziati), sia per quello economico (migliore interesse per cifre piccole). Cinzia Malaguti Italia solo al 5° posto nella classifica del turismo internazionale Nelle classifiche del turismo internazionale, ormai da tempo l’Italia sta perdendo posizioni. La classifica dei paesi più visitati nel mondo vede al 1° posto la Francia, seguita dagli Stati Uniti, poi dalla Spagna, poi dalla Cina e solo 5° posto troviamo l‘Italia. Vi rendete conto? L’Italia, nonostante le sue innumerevoli bellezze ed i suoi tesori storici, architettonici, artistici, paesaggistici e naturali è meno visitata della Francia, degli Stati Uniti, della Spagna e della Cina. La mancanza di una strategia per il rilancio del turismo e la carenza di infrastrutture ne sono la causa. L‘ENIT, l’Agenzia Nazionale del turismo, è stata a lungo commissariata e solo ora il governo Renzi si è messo a pensare che futuro tentare di darle. Il governo francese, invece, un anno fa ha varato un piano in 30 punti per rilanciare il turismo, con ottimi risultati. I francese hanno, ad esempio, segmentato il mercato del turismo per poi fare promozioni mirate sui diversi segmenti di mercato. I francesi hanno infrastrutture adeguate che gli hanno permesso di ospitare gli 1,8 milioni di cinesi che possono atterrare a Parigi con 49 voli settimanali diretti. Ora che i cinesi si sono arricchiti si sono messi a viaggiare ed i cinesi sono tanti, ma l’Italia è carente di collegamenti diretti con la Cina, cosicché molti cinesi intenzionati a venire in Europa atterrano a Parigi o Francoforte ed è in queste città che i tour operator organizzano i percorsi, tralasciando o concedendo solo briciole alla visita dell’Italia. Il potenziale dell’Italia è enorme, anche con investimenti minimi e con un ritorno economico che risolverebbe molti problemi, economici ed occupazionali. Allora, caro governo Renzi, vogliamo darci una mossa!?! Cinzia Malaguti Quando l’inseminazione artificiale diventa un business Oggi lo sperma per l’inseminazione artificiale si può comperare on line, farselo recapitare a casa e procedere ad una semplice inseminazione fai da te tra le mura domestiche. Una delle maggiori e più affidabili aziende Europa è la danese Cryos International che ha 35 mila gravidanze in Europa. Le donne che si Cryos sono per la maggior parte sopra i 35 titolo di studio superiore. del settore in prodotto circa rivolgono alla anni e con un Ho visitato il sito Internet della Cryos International ed ho constatato che si può acquistare on line lo sperma scegliendo il donatore da una lista dove sono indicati: la razza, la nazionalità, il colore dei capelli e degli occhi, l’istruzione ed il gruppo sanguigno del donatore. Si sceglie e si mette nel carrello, si paga con la carta di credito e si aspetta la consegna per corriere, come un qualsiasi altro prodotto. Il pacco che arriva contiene il campione di sperma ordinato, opportunamente crioconservato, accompagnato dal manuale d’istruzioni per l’inseminazione fai da te. Il tutto nel rispetto delle norme di legge nazionali ed europee. Ole Shou, fondatore dell’Azienda danese, afferma che ” … la cosa che ci impressiona di più è vedere come è cambiata la domanda: quando abbiamo iniziato i nostri clienti erano solo cliniche ed ospedali. Oggi, invece, l’80 per cento di chi acquista sperma sono privati cittadini.” La Cryos International ha reso l’acquisto estremamente accessibile, grazie ad Internet, cosicché ha potuto aumentare la clientela e farne un business redditizio. La Cryos International ha creato l’offerta, ma è la domanda a decretare il successo di un progetto economico, in un regime di libero mercato. Da chi verrà allora la domanda di sperma da privati, con acquisto on line e inseminazione fai da te? Potremmo avanzare delle ipotesi, premettendo che per ognuna di esse nutro il massimo rispetto. Allora, le coppie eterosessuali che non possono avere figli per infertilità maschile probabilmente sono più propense a rivolgersi a cliniche ed ospedali, pur non escludendo che qualcuna di esse possa preferire il fai da te, per una ragione o per l’altra. Mi viene, tuttavia, da pensare che questa accessibilità e discrezione renda più che altro felici le coppie lesbiche che desiderano un figlio, ma anche le single che lo vogliono d’origine vichinga, alto, biondo e con gli occhi chiari. Ripeto il massimo rispetto per ognuna di queste casistiche perché un figlio è un figlio e non è mai una scelta che si fa a cuor leggero, però che strano mondo! Cinzia Malaguti Umberto Panini, dalle figurine al Parmigiano alle auto storiche Negli anni ’70-’80 le figurine Panini erano oggetto di scambi e raccolte per completare i famosi album dei calciatori, poi con il declino di questo tipo di collezionismo e passatempo giovanile, nel 1989 i fratelli Panini vendono la Edizioni Panini e Umberto Panini si dedica allo sviluppo di un’azienda agroalimentare biologica, la Bio Hombre, che produce un Parmigiano Reggiano DOP di alta qualità, gestendone il ciclo dall’allevamento, alla mungitura, alla lavorazione del latte, alla stagionatura, alla vendita. Leggi Come si fa il Parmigiano Reggiano. Caseificio Bio Hombre Modena, fasi della lavorazione del Parmigiano Caseificio Bio Hombre, stagionatura forme di Parmigiano Reggiano DOP Umberto Panini aveva anche una grande passione: quella per i motori. Quando la Maserati venne ceduta negli anni ’90 al Gruppo Fiat, aveva esemplari delle più antiche produzioni che non interessavano alla Fiat, ma ad Umberto Panini sì; fu così che egli acquistò il lotto delle Maserati d’epoca che oggi possiamo ammirare, insieme con altre auto d’epoca e moto, al Museo Collezione Panini. Collezione di auto storiche Umberto Panini Il Motor Museum Collezione Panini venne costruito dopo la metà degli anni Novanta ed ospita al suo interno una collezione di 40 auto, 60 moto, alcuni motori e 20 trattori. La collezione di automobili è composta essenzialmente di modelli Maserati che concorrono a formare una esposizione completa di vetture e motori con il marchio del tridente. La galleria a ferro di cavallo del primo piano è spettacolare, come in un teatro, sembra di guardare dall’alto, quindi con una prospettiva speciale, lo spettacolo delle auto esposte al piano terra. Collezione di auto storiche Umberto Panini Collezione di auto storiche Umberto Panini Dopo aver visitato il Museo Casa Enzo Ferrari a Modena ed il Museo Ferrari a Maranello, non perdetevi la visita a questo piccolo, ma interessante museo, frutto della passione di Umberto Panini. La Collezione Umberto Panini si trova in Via Corletto Sud, 320 a Modena, con orari dal lunedì al venerdì 9,30-12,30 / 15,00-18,00 mentre al sabato le visite sono dalle 9,30 alle 12,30, domenica chiuso; prenotate la visita telefonando allo 059.510660 o email [email protected]; sito internet: www.paninimotormuseum.com Cinzia Malaguti Aperta al pubblico la Casa Museo Pavarotti a Modena In occasione di Expo 2015, Modena rende omaggio alle sue eccellenze attraverso un circuito turistico a 360° che include anche la Casa Museo Luciano Pavarotti, aperta per l’occasione tutti i giorni, dal 01.05.2015 al 31.10.2015, con orario 10,00 – 19,00. Le audioguide sono incluse nel prezzo del biglietto in questa tappa del Discover Ferrari & Pavarotti Land. E’ un’occasione più unica che rara per conoscere meglio l’uomo Luciano Pavarotti, i luoghi della sua intimità e del suo tempo libero, ripercorrendone la storia, privata e pubblica, che quelle mura racchiudono. Modena, Casa Museo Pavarotti La visita inizia al piano terra, dal grande salone dove troneggia il suo pianoforte, è lì che il Maestro Pavarotti insegnava ai suoi giovani studenti, gratuitamente, perché sosteneva che quello era il modo per ringraziare Dio del dono ricevuto: una splendida voce da tenore, estesa ed avvolgente. Grazie a questa interessante visita scopriamo anche alcune curiosità inedite su Luciano Pavarotti. Sapete qual era il suo talismano? Un chiodo ricurvo. I suoi amici, scopertolo, gliene facevano trovare sempre uno prima delle esibizioni e Luciano lo metteva regolarmente in tasca. Modena, Casa Museo Pavarotti, sala con le camicie preferite Sapete qual era il suo hobby negli anni ’90? Luciano Pavarotti dipingeva ed i suoi quadri sono caratterizzati da colori vivaci, perfetta espressione della sua personalità positiva. La sua era, infatti, una personalità solare ed aperta, anche espressa attraverso l’uso di camicie tipo hawaiane, coloratissime, alcune esposte nella seconda sala del piano terra. Modena, Casa Museo Pavarotti, lucernaio Il primo piano è illuminato da un grande lucernaio, voluto così da Pavarotti, ancora a sottolineare il suo carattere solare; al primo piano sono esposti premi e riconoscimenti, nonché lauree ad honorem. Tra i vari riconoscimenti, c’è anche il titolo di Messaggero della Pace ONU ricevuto nel 1998. Nella zona dell’opera, troverete costumi di scena e spartiti. Al primo piano si trova anche la camera da letto, dove morì nel 2007. La storia artistica di Luciano Pavarotti è raccontata a partire dagli esordi: la vincita al concorso Achille Peri nel 1961, la sua “prima” al Teatro Municipale di Reggio Emilia e l’affermazione internazionale a Londra nel 1963, grazie, si potrebbe dire, all’indisposizione di Giuseppe di Stefano che andò a sostituire. Modena, Casa Museo Pavarotti, la camera da letto Il secondo piano è un open space molto luminoso dove sono esposte le foto con vari artisti incontrati durante le sue numerose tournée internazionali. A proposito di tournée un’altra curiosità: Luciano Pavarotti andò in Cina per festeggiare i suoi 25 anni di carriera, sul primo volo di linea italiano per la Cina. La visita prosegue al piano – 1 dove si trova la sala dedicata all’evento Pavarotti & Friends, una riunione musicale di grandi artisti di generi diversi, voluta da Luciano Pavarotti e volta a raccogliere finanziamenti per progetti umanitari, soprattutto per l’infanzia. Modena, Casa Museo Pavarotti, secondo piano Voglio allora terminare questo articolo ricordando la generosità di Luciano Pavarotti, il suo impegno sociale, oltre alla sua eccellenza artistica, quest’ultima è un dono di Dio, mentre l’impegno sociale è un dono dell’uomo Luciano. La Casa Museo Luciano Pavarotti si trova a Modena, Stradello Nava, con apertura dalle 10,00 alle 19,00, tutti i giorni, dall’1.5.2015 al 31.10.2015. La visita alla Casa Museo Luciano Pavarotti è inserita nel circuito Discover Ferrari & Pavarotti Land. Cinzia Malaguti Leggi anche Musei Ferrari tour