E` ancora inverno quando dopo tanto tempo io ed i miei due amici
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E` ancora inverno quando dopo tanto tempo io ed i miei due amici
E’ ancora inverno quando dopo tanto tempo io ed i miei due amici Saverio e Daniele decidiamo seriamente di fare il viaggio dei nostri sogni nell’Ovest degli USA. Scegliamo il periodo dal 18 settembre al 2 ottobre, non troppo caldo e non troppo autunno, scelta che si rileverà poi azzeccata. Non è la prima volta che andiamo insieme negli USA, siamo già stati in Florida quattro anni fa per la Bike Week di Daytona, ma ora il viaggio è molto più intrigante e prevede tanti km in moto. La nostra storia è quella come tante altre degli amici con il sogno americano in testa, la route 66, la California, la voglia di viaggiare su quelle strade e visitare quei posti ormai famosissimi e sempre visti al cinema, in tv o sulle riviste. È chiaro poi, che da appassionati motociclisti e soprattutto Harleysti, il desiderio è ancora maggiore ed ovviamente un viaggio da fare in Harley. Portarci le nostre moto ci sembra troppo impegnativo e dispendioso e tra l’altro nessuno di noi possiede modelli “touring”. Pertanto ci rivolgiamo al nostro amico Marco di Kanaloa come 4 anni fa per il viaggio precedente, con il quale ci siamo trovati benissimo. Con lui studiamo quindi un percorso che ci possa far visitare sia i grandi parchi dell’Ovest Americano (Gran Canyon, Monument Valley, ecc.), sia percorrere qualche tratto della route 66, ed inoltre possa portarci sulla costa e percorrere la mitica e stupenda strada n.1 “Cabrillo Hwy” o anche detta “Pacifica”. Marco ci noleggia le moto con Eaglerider (una splendida Heritage per me e due Street Glide per i miei amici), voli ed hotel, e ci riempie di ottimi consigli come solo lui sa fare, essendo anche lui un esperto viaggiatore Harleysta. Il primo giorno si parte da Los Angeles per arrivare a Kingman passando per Palm Springs, la Coachella Valley, li joshua tree, e Lake Havasu, totali 630 Km di cui una buona parte di deserto. Come inizio non c’è male. Il 2° giorno visitiamo il museo della route 66 a Kingman per poi proseguire sulla “mother road” fino a Williams. Da qui ci dirigiamo direttamente al Gran Canyon che ci si presenta un tutta la sua maestosità e bellezza. Giusto il tempo di qualche foto che poi arriva un bel temporale, quindi aspettiamo che spiova e ce ne torniamo a Williams in hotel. Cena in locale tipico ed a nanna. Il 3° giorno partiamo in direzione Kayenta (avamposto della Monument Valley), passando per Flagstaf e per il Deserto Dipinto. Lo scorrere dei diversi paesaggi ci accompagna per oltre 500 km sino ad arrivare nelle zone degli indiani Navajo con paesaggi stupendi. Il 4° giorno si visita la Monument Valley. Ragazzi è veramente stupenda e regala grandi sensazioni. Sembra di trovarsi in un film Western e ti aspetti da un momento all’altro l’arrivo di un cow boy, di una diligenza o di qualche indiano pellerossa. Ci portano con un pik up all’interno della valle dove ci sono dei punti di vista eccezionali. Terminata la visita alla Monument ci mettiamo in marcia dirigendosi verso Page ed arrivati quasi in prossimità della cittadina sul lago Powel ci fermiamo a visitare l’Antelope Canyon. Anche qui la visita prevede la guida che ti trasporta su un pick-up attrezzato con panche e tendalino attraverso una strada desertica e polverosa. Ma la particolarità e bellezza di questo posto vale sicuramente un pò di polvere. L’effetto della luce sulle rocce levigate dal tempo e dall’acqua in epoche remote, si manifesta con colori e forme meravigliosi. Ci dirigiamo poi sulla diga del Glen Canyon e poco più avanti ci fermiamo in uno spiazzo che permette la visuale dall’alto del lago Powel, fantastico. Dopo tutte queste emozioni arriviamo in Hotel ma prima veniamo attirati da un mega barbeque in funzione posto davanti ad un locale nelle vicinanze proprio del nostro alloggio. Come resistere a tale tentazione? È chiaro che a cena ci toccherà fare questo sacrificio azzannando uno bello sfilatino di costolette americane annaffiate da una bella birra fresca. Non ce ne pentiremo. Il 5° giorno si parte in direzione Las Vegas passando per lo Zion Park. Ragazzi anche questo è stupendo ed il solo passaggio al suo interno sulla strada con l’asfalto rosso che si mimetizza con le rocce circostanti ricca di curve e tornanti è qualcosa di indescrivibile. Gli incontri con aquile e bisonti non sono così rari. Si passa quindi dal paesaggio montano all’arido deserto del Nevada che mette un po’ di suggestione. Rischiare di rimanere in panne o senza benzina in mezzo al nulla non è consigliabile. Nel bel mezzo del niente appare Las Vegas. Qui ci fermiamo 3 notti in uno splendido Hotel nel quale c’è tutto (casinò, ristoranti, cinema, teatro, discoteca, negozi.) ed abbiamo due giorni pieni per fare i turisti. La città è davvero particolare, appariscente e si può fare veramente di tutto. Abbondano in ogni dove Casinò, Teatri, Nigth, locali a tema, ecc. C’è l’imbarazzo della scelta e chiunque può solo che divertirsi. Solo che noi non siamo normali turisti ma harleysti e quindi la prima visita la facciamo allo storeHarley Davidson posto proprio al centro della città per acquisti a tema. Non prima di aver bevuto una bella birra fresca in un saloon con bariste molto carine e “convincenti”. Poi non ci facciamo mancare una visita “Gold & Silver Pawn Shop” (il banco dei pegni della serie tv “Affari di Famiglia”) ed alla concessionaria Harley per acquistare qualche altro souvenir, dopodiché ci dedichiamo alla città turistica come tutti quelli che vengono qui, compresi i classici acquisti all’Hard Rock Caffè e lo struscio sulla “street”. Da Las Vegas ci dirigiamo in direzione ovest verso Barstow e qui visitiamo un altro piccolo museo della Route 66, per poi viaggiare su di un altro tratto storico della “mother road” e qui pranzare in un localino tipico. Arriviamo poi a Bakersfield in California, qui ci rilassiamo nella piscina dell’Hotel, cena e nanna presto. All’indomani ci aspetta una lunga tappa fino a San Francisco. La mattina partiamo abbastanza presto dopo ricca colazione, e poi via in direzione nord attraversando i frutteti e vigneti della California. Prima di entrare a S.Francisco ci fermiamo nel tempio del custom e cioè da Arlen Ness a visitare il negozio ma soprattutto il suo museo ricco di “sculture su ruote” impressionanti. Qualche acquisto e via verso la Città sull’oceano. Anche qui ci fermiamo 3 notti in modo da avere il tempo di fare un pò i turisti. Tappa obbligata alla concessionaria Harley per gli acquisti di rito ma poi non possono mancare le foto sul Golden Gate Bridge, nella zona del Fisherman Wharf, il porto e tutta la zona turistica in prossimità dei moli. Come resistere alla tentazione di mangiare un bel crab (l’enorme granchio rosso dell’oceano) che pare essere il piatto forte della città. Per l’ottava tappa del viaggio partiamo da S.Francisco in direzione sud percorrendo la mitica strada panoramica n.“1” sul Pacifico. Paesaggi e panorami stupendi passando per la baia di Monterey fino al Big Sur per la pausa pranzo. Mega bistecca, rifornimento e via fino a Pismo Beach. Non prima di esserci fermati alla spiaggia degli elefanti marini dove un gran numero di questi strani animali sta oziando al sole sulla sabbia, senza preoccuparsi minimamente dei numerosi turisti che li guarda a distanza molto ravvicinata. L’ultima tappa sempre in direzione sud e sempre sulla “Cabrillo Hwy” passando per Santa Barbara, Malibu e Santa Monica, fino ad arrivare a Los Angeles per riconsegnare le moto ad Eaglerider. Non prima di essersi fermati alla concessionaria Harley per qualche altro ricordino. Il giro è stato lungo, quasi 5.000 km, e ci ha permesso di vedere varie facce dell’America e degli Americani, dalle realtà delle piccole città e delle zone desertiche, alle grandi metropoli e la costa Californiana, regalandoci diverse sensazioni ed emozioni. Cavalcare tre splendide Harley su mitiche strade attraversando posti stupendi, è qualcosa che non si può descrivere in poche parole. A proposito di moto, le nostre si sono comportate benissimo. Ci hanno permesso di macinare km in condizioni diverse con grande confort, senza manifestare il minimo problema. Mamma Harley sa come si fanno le moto da viaggio. Sulla strada abbiamo incontrato tanti motociclisti come noi (che bello salutarsi on the road), alcuni conosciuti magari negli stessi hotel e incontrati più volte in varie tappe, altri solo incrociati perché facevano il viaggio al contrario. Tutti con la stessa passione anche se provenienti da diversi paesi. In alcuni posti abbiamo incontrato qualche italiano in vacanza, in altri qualche italo-americano emigrato a suo tempo a felice di incontrare noi “paesani”. Per non parlare poi della sorpresa durante lo scalo a New York nel viaggio di ritorno, quando abbiamo incontrato un nostro vecchio amico harleysta, originario della nostra provincia, che vive in America da 4 anni e che stava tornando in Italia a trovare i genitori. Di questo viaggio, oltre le foto, i video ed i souvenir, conserveremo per sempre i ricordi e le emozioni che abbiamo provato e condiviso. Con la consapevolezza di aver realizzato un sogno e con la speranza, perché no, che ci possa essere in futuro un altro viaggio in moto negli USA. Un ringraziamento particolare va al nostro amico Marco Mencaccini di Kanola, che ha dimostrato ancora una volta la sua professionalità e competenza, nonché ai nostri familiari che ci hanno sUpportato e sOpportato in questa avventura.