Là dove era la Guidovia
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Là dove era la Guidovia
22-31 n.27:Layout 1 1-02-2011 12:18 Pagina 24 Itinerari storici di Marco Boglione Là dove c’era la Guidovia… Per raggiungere il santuario della Madonna della Guardia, sulle alture di Genova, oggi si può percorrere a piedi il tracciato ferroviario smantellato negli Anni Sessanta. Un percorso davvero unico. Febbraio-Marzo 2011 / camminare 24 a storia del più famoso Santuario Genovese iniziò il 29 agosto del 1490, quando ad un contadino di Livellato, Benedetto Pareto, apparve in visione la Madonna, che gli chiese di costruire una piccola cappella sulla vetta del monte Figogna. Il Pareto, incredulo e scettico, non obbedì alla richiesta. Una seconda apparizione della Madonna, che lo esortò a farsi aiutare dai suoi compaesani per costruire quanto richiesto nel luogo esatto della prima apparizione, lo convinse ad iniziare l’impresa. Venne edificata dapprima una piccola chiesetta che dopo pochi anni fu ampliata; nel XVI secolo, grazie alla diffusione sempre più massiccia del culto della Madonna della Guardia, ed all’intervento di Bartolomeo Ghersi che elargì una somma vinta alla lotteria, l’originaria chiesetta fu notevolmente ingrandita e affiancata da ospizi per l’ospitalità dei pellegrini che, sempre in maggior numero raggiungevano, i luoghi dell’Apparizione. Nel XIX secolo la chiesa venne nuovamente ampliata: per far spazio alla nuova chiesa fu spianata la vetta del Monte Figogna e vennero demoliti alcuni degli ospizi esistenti. Ma il terreno scelto per la nuova costruzione era particolarmente cedevole e dopo pochi anni le murature portanti dell’edificio si creparono. La chiesa venne demolita per ricostruirne una nuova progettata dall’ingegnere milanese Luigi Bisi di Milano con pianta a croce latina e cupola ottagonale al centro del transetto e disposta su tre navate. L’inaugurazione della nuova chiesa avvenne il 26 maggio 1890. In occasione del giubileo dell’anno 2000 il Santuario fu ulteriormente modificato e ampliato. Fu grazie ad un voto fatto alla Madonna della Guardia da Carlo Corazza che iniziarono i lavori della guidovia; il Corazza infatti, privo di un polmone, si rivolse alla Ma- L 22-31 n.27:Layout 1 1-02-2011 12:18 Pagina 25 donna della Guardia, nella speranza di vedere migliorare le sue condizioni di salute. Il miracolo avvenne e, in segno di ringraziamento, Corazza decise di mantenere fede al suo giuramento. Nel dicembre del 1924, fu fondata la Società Anonima Ferrovia Santuario della Guardia con presidente ed amministratore delegato lo stesso Carlo Corazza, ed un capitale sociale di un milione di lire. L’idea di collegare il Monte Figogna e l’adiacente Santuario con un mezzo meccanico, non era nuova, e nasceva dalla necessità di avere una connessione rapida per il trasporto dei numerosi pellegrini che si recavano al santuario, raggiungibile fino ad allora esclusivamente a piedi o a dorso di mulo, lungo i numerosi ma ripidi sentieri che conducevano alla cima. Molti erano stati i progetti per un collegamento tra l’allora Comune di San Quirico in val Polcevera ed il Monte Figogna nel Comune di Ceranesi; agli inizi del 1800 si era pensato ad una “ferrovia a dentiera”, idea subito abbandonata per motivi economici, passando poi al progetto di una ferrovia simile a quella torinese di Superga, proposta scartata perché anch’essa troppo costosa, in quanto prevedeva, tra le varie opere, una galleria lunga circa 400 metri. Si valutò allora di realizzare una ferrovia a trazione elettrica con filo aereo: il progetto presentato dall’ing. Severino Picasso il 30 maggio 1896, prevedeva uno sviluppo di circa 8.800 metri, con partenza dalla frazione di Serro nel Comune di San Quirico. I lavori iniziarono nel 1900 ma s’interruppero quasi subito a causa di grosse difficoltà di economiche. Qualcuno consigliò allora di provare con un altro sistema: la funivia. La Prima Guerra Mondiale fece però passare in secondo piano l’esigenza di un collegamento con il Monte Figogna. A guerra terminata si ricominciò quasi subito a parlare della ferrovia per il Santuario della Madonna della Guardia. In quegli anni, il precursore dei trasporti italiani Alberto Laviosa, aveva realizzato un nuovo sistema chiamato “autoguidovia”, che abbinava la trazione mediante gomme, alla sicurezza di avere una guida facilitata grazie al fatto che le vetture correvano su rotaie. Uno dei vantaggi maggiori di questo sistema era quello che si potevano superare anche forti pendenze. (Va ricordato che il Laviosa fu anche l’inventore della “Littorina”). Era la soluzione giusta. Nel 1925 iniziarono i lavori per la costruzione della prima tratta della linea della lunghezza di Mt. 8.861, che collegava la frazione di Serro nell’ ex Comune di San Quirico alla località Cà Bianca in Comune di Ceranesi. L’armamento era costituito da due cordoli in calcestruzzo della larghezza di cm. 25, sui quali si muovevano le gomme delle vetture, che erano alimentate da motori a benzina. In corrispondenza delle località Riviera, Fontanassi, Gaiazza, Sareto, Panigone, Galleria e Piani, erano stati predisposti degli scambi, che permettevano alle vetture di incrociarsi, previa comunicazione con telefono a batteria tra le stesse. Giunte ai capolinea, le carrozze venivano “girate” manualmente per invertirne il senso di marcia, mediante apposite piattaforme girevoli. Il convoglio era costituito da una motrice e da due carrozze, queste ultime utilizzate solitamente durante i periodi estivi e di maggiore affluenza al Santuario. Le motrici avevano 18 posti L’armamento era costituito da due cordoli in calcestruzzo della larghezza di cm 25, sui quali si muovevano le gomme delle vetture Febbraio-Marzo 2011 /camminare 25 22-31 n.27:Layout 1 1-02-2011 12:18 Pagina 26 a sedere e 40 in piedi, mentre le carrozze disponevano di 40 posti. Tutte le vetture erano dotate di un unico respingente centrale e di un sistema di aggancio simile a quello utilizzato dai tram. La velocità media delle vetture era di 15 km all’ora. L’inaugurazione della tratta Serro - Cà Bianca avviene il 28 luglio 1929; con un viaggio di 45 minuti circa si arrivava alla frazione Cà Bianca posta a circa due chilometri di distanza dal Santuario. Ma la guidovia era ancora incompleta: per arrivare in prossimità della vetta e quindi del Santuario, si doveva salire a piedi o a dorso di mulo, lungo una stretto e ripido sen- Con l’avvento dell’anno santo del 1950, la guidovia ebbe forse il momento di massimo fulgore tiero. Il tratto mancante, avrebbe dovuto attraversare terreni di proprietà della Masseria della Guardia, che non vedeva di buon occhio la realizzazione di quest’ ultima parte di tracciato, ritenendo che l’arrivo così a ridosso del Santuario potesse arrecare disturbo alla quiete della zona. Dopo numerose e lunghe trattative, l’intraprendente Carlo Corazza, riuscì ad ottenere le autorizzazioni della Masseria, a condizione che il capolinea venisse posizionato in prossimità della Cappella dell’Apparizione. Il 23 giugno del 1934, venne completata anche l’ultima tratta che fu inaugurata il 28 luglio 1929; la linea, tutta a binario dida Febbraio-Marzo 2011 / camminare 26 dida unico, raggiungeva così uno sviluppo complessivo di 10.594 metri, con un dislivello di circa 704 metri ed una pendenza media del 66,5 per mille. Con l’approssimarsi della Seconda Guerra Mondiale, a causa dell’aumento del prezzo della benzina, la guidovia iniziò ad avere le prime difficoltà di carattere economico. Per la sua sopravvivenza, nel 1938, due motrici furono trasformate in diesel con motori “Mercedes” che permettevano un risparmio, rispetto alla benzina, del 30%. Con l’inizio dei bombardamenti del 1942 sulla città di Genova, la guidovia fu utilizzata per trasferire gli sfollati nelle più sicure località dell’entroterra. Nel 1945, la guidovia ritornò al suo regolare funzionamento; sulle vetture vennero installati freni ad aria compressa della “Westinghouse”, e montate le prime gomme della ditta italiana “Pirelli”. Proprio la fabbrica Italiana propose una vettura snodata con gomme a camera d’aria, in luogo di quelle piene: i risultati non furono però soddisfacenti in quanto le gomme rischiavano di scoppiare durante la marcia e l’idea fu cosi abbandonata. Con l’avvento dell’anno santo del 1950, la guidovia ebbe forse il momento di massimo fulgore trasportando un gran numero di pellegrini al Santuario del monte Figogna, mediante numerosi convogli speciali. I primi anni sessanta segnarono la fine della guidovia dovuta al netto calo di passeggeri che preferivano salire al santuario con il più comodo e veloce nuovo servizio di autocorriera. Il declino fu inesorabile e veloce: alla scadenza della concessione del 31 ottobre 1967, la ferrovia chiuse definitivamente la propria attività. Dopo un periodo di abbandono, il percorso della guidovia, per lo meno la seconda parte, è tornato a nuova vita grazie al comune di Ceranesi. Da Gaiazza sino al Santuario è stato inaugurato, nel 2006, il “Percorso verde ex Guidovia” con tabelloni esplicativi della storia della Guidovia della Guardia e contrassegnato dalla FIE con il segnavia “linea due punti”. 22-31 n.27:Layout 1 1-02-2011 12:18 Pagina 27 all’uscita autostradale di Genova Bolzaneto della A7 Genova – Milano, si oltrepassa il Torrente Secca percorrendo il ponte di Via Ferriere Bruzzo e si prosegue diritto per Via San Quirico fiancheggiando la sponda sinistra orografica del torrente Polcevera. Dopo circa 800 metri si svolta a sinistra attraversando il torrente grazie al ponte Tullio Barbieri ed immettendosi in Via Romairone che dopo poche centinaia di metri diventa Via al Santuario di Nostra Signora della Guardia. Qui si trovava la stazione di partenza del trenino che saliva alla Guardia. Il tracciato della guidovia è quindi ancora completamente percorribile, anche se in parte risulta ampliato e asfaltato, soprattutto nella parte iniziale nel Comune di Genova. Serro é stata stravolta dall’urbanizzazione degli ultimi anni e l’unico fabbricato residuo della vecchia guidovia si trova sulla destra poche centinaia di metri dall’inizio della via. A lato del fabbricato, in corrispondenza dell’attuale tracciato stradale, vi era l’ingresso alla stazione di partenza della guidovia, unitamente ai fabbricati destinati a rimessaggio delle vetture e ad officina. Il percorso prosegue quindi lungo via al Santuario di Nostra Signora della Guardia che, con una serie infinita di curve e controcurve, passa a valle del piccolo paese di San Biagio, conducendo al confine con il Comune di Ceranesi; prima di arrivare alla frazione di Gaiazza si percorre un lungo tratto denominato via ex Strada della Guidovia, il cui tracciato segue fedelmente il tracciato della ferrovia. In frazione Gaiazza, dove vi era uno scambio per l’incrocio delle vetture, si riconosce un tratto dei binari ancora ben conservato che passa dietro la trattoria Parodi (ex trattoria della Giöstrina), già allora luogo di sosta per i passeggeri della guidovia. In centro alla frazione inizia il percorso pedonale: il transito è anche ammesso alle mountain bike mentre per tutti i veicoli a motore l’accesso è tassativamente interdetto. Si passa sotto l’arco (326 m) che immette nel Percorso Verde e si sale lungo il tracciato della guidovia che si snoda dapprima rettilineo per poi compiere un ampio tornante a sinistra fiancheggiando alcune villette (bel panorama su Ceranesi e il versante nord della Valpolcevera). Si prosegue quindi pressoché diritto, con piacevole vista sul versante sud-ovest, fino ad incrociare la strada asfaltata in località Sareto (417 D m). In questo tratto appena percorso, i cordoli e le guide metalliche sono quasi sempre evidenti, mentre la cavità centrale è stata livellata alla sede stradale con terriccio o cemento, occultando le traversine metalliche e il lato interno del cordolo che tratteneva le ruote delle vetture. A Sareto invece, per diverse centinaia di metri, il tracciato è scomparso sotto l’asfalto. Dopo aver attraversato la strada si prosegue diritto lungo via Piancraiolo, ritrovando la guidovia solo dopo un trivio sterrato (procedere diritto tra gli alberi) che conduce ad un’area di parcheggio. Si supera la sbarra che impedisce il passaggio ai veicoli motorizzati. Da qui in avanti il percorso della guidovia è rimasto inalterato tanto che le traversine sono spesso visibili; la salita, ha pendenza costante e tutto sommato moderata. Questo è sicuramente il tratto più suggestivo di tutto il percorso. Superato un torrente grazie ad un ponte, la guidovia taglia verso sudest aggiarando il versante nord del Monte Figogna; improvvisamente si giunge presso uno spettacolare punto panoramico, opportunamente attrezzato con cartelli espli- Vall ata e Loc alit à: Val Polcevera Met a dell ’esc urs ion e: Il Santuario Madonna della Guardia. Dis live llo: 474 m. da Gaiazza Lun ghe zza del per cor so ped ona le: 6580 m. Esc urs ion isti: L’Itinerario non presenta particolari difficoltà ed è particolarmente adatto alle famiglie Mez zi mo tori zza ti: No Car togr afia : Istituto Cartografico Italiano - Genova. Scala. 1:25.000; a” “Comunità montana Alta Val Polcever aldi, E.Gu Cartografia: G. Santagostino, M. Gualdi Bib liog rafi a: Storia della Guidovia per il Santuario, Claudio Serra, Nuova è Editrice Genovese 2003. Attualmente . in preparazione la terza edizione Improvvisamente si giunge presso uno spettacolare punto panoramico, opportunamente attrezzato che offre un panorama a 360° cativi, che offre un panorama a 360° sulla val Polcevera, con - da nord - i monti Figne, Taccone, Leco e Calvo, poi sullo sfondo il gruppo dell’Antola, infine la bassa valle dominata dai forti di Genova: Diamante, Fratello Minore, Puin, Sperone e Begato, posizionati sulle vette degli omonimi colli. Effettuato un tornante a destra, si attraversa la prima galleria (Arpexella, 599 m), lunga 50 metri e subito dopo si apre un secondo belvedere, anch’esso con pannello esplicativo, con veduta sulla bassa Valpolcevera. Si giunge alla seconda galleria (Cà Bianca, 660 m), lunga 25 metri, per poi tagliare il versante nord-ovest del monte fino a un crocevia di sentieri, con edicola votiva, all’altezza di un costone da cui si ammira il versante nord della valle (740 m). Procediamo ora lungo il versante sud del Monte Figogna, con il complesso del Santuario della Guardia ormai in vista, fino al capolinea della guidovia (770 m), nello spiazzo sottostante la cappella dell’Apparizione. Oltre l’arco, uguale a quello che abbiamo passato a Gaiazza, vari pannelli, po- sizionati all’interno di una exe vettura sezionata, raccontano con testi e immagini la storia della Guidovia. Svoltando a sinistra e percorrendo una ripida salita su pavé si raggiunge la piazza principale del Santuario (800 m). Da qui può iniziare l’interessantissima visita del complesso religioso. Da segnalare infine che a maggio di ogni anno si svolge la corsa in salita denominata Salita alla Guardia che percorre da Gaiazza il percorso descritto in questo articolo. Organizzata dal Running Team Cambiaso Risso di Genova la manifestazione in sole tre edizioni è già diventata una classica del calendario podistico ligure. L’edizione del 2010, vinta da Armando Sanna del G.S.S. Olcese che ha realizzato il record del percorso chiudendo in 27’ 58”, ha visto al via ben 300 concorrenti. Non tutti corrono con lo sguardo fisso sul cronometro; molti la prendono con più moderatezza e la gara per loro diventa una splendida occasione per fare camminata veloce in salita su un percorso unico al mondo. Febbraio-Marzo 2011 /camminare 27