Per scaricare il verbale della riunione della Commissione giudicatrice

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Per scaricare il verbale della riunione della Commissione giudicatrice
Verbale della riunione della Commissione giudicatrice del
CONCORSO DI IDEE PER GIOVANI ARCHITETTI
“TEATRO NUOVO GIOVANNI DA UDINE - GERVASONI“
Con la collaborazione dell’Ordine degli Architetti di Udine
Il giorno 10 febbraio 2012, presso la Sede della Fondazione Teatro Nuovo Giovanni da Udine sita in via
Trento 4, alle ore 10.00, si è riunita in seduta privata la Commissione giudicatrice composta da:
dott. Tarcisio Mizzau
per la Fondazione Teatro Nuovo Giovanni da Udine
dott. Giovanni Gervasoni
per la Gervasoni SpA
arch. Giulio Avon
per l’Ordine degli Architetti della Provincia di Udine
per esaminare gli elaborati presentati nei termini di Regolamento per il “Concorso di idee per giovani
architetti Teatro Nuovo Giovanni da Udine – Gervasoni”.
I progetti vengono considerati secondo ordine cronologico di presentazione alla Segreteria del Concorso:
arch. Luca Zecchin
consegnato alle ore 10.20 del 31.01.2012
prot. 150
arch. Micol Brezigar
consegnato alle ore 11.00 del 31.01.2012
prot. 151
arch. Rosario Zoccano consegnato alle ore 12.25 del 31.01.2012
prot. 152
arch. Rocco Repezza
consegnato alle ore 12.50 del 31.01.2012
prot. 153
arch. Daniele Barchetta consegnato alle ore 13.30 del 31.01.2012
prot. 154
Dopo aver visionato tutti i progetti, la Commissione ritiene necessario, prima di emettere il giudizio,
approfondire lo studio di ogni singolo elaborato presentato per meglio comprenderne valori, criticità ed
eventuali difformità dal Regolamento.
Pertanto si decide di riunire nuovamente la Commissione il giorno 5 marzo 2012, sempre alle ore 10.00 e
nella stessa sede per stilare in quella occasione la graduatoria definitiva e stabilire il vincitore. Nel frattempo
ogni singolo membro giudicante si riserva di studiare i progetti presentati, nei tempi e modi che ritiene più
opportuni, considerando che gli elaborati resteranno a loro esclusiva disposizione in una sala chiusa e a loro
riservata al primo piano del Teatro Nuovo Giovanni da Udine.
Lunedì 5 marzo 2012, alle ore 10.00, la Commissione elabora un giudizio di merito su ogni singolo progetto
presentato:
Architetto Luca Zecchin
Molto buona l’idea di definire il foyer attraverso operazioni minime di composizione spaziale: i locali vengono
riletti non solo rispetto alla loro funzione, ma anche come “contenitori” di opere d’arte, seguendo l’intento
della Fondazione di valorizzare la propria collezione. Un colore neutro è pensato come un elemento di
continuità per gli arredi fisso e mobile e per le superfici murarie. La soluzione proposta dall’architetto Zecchin
si connota perciò per un approccio minimalista che intende armonizzare fra loro i vani oggetto dell’intervento.
Questa sensibilità denota gusto nel confrontarsi con ambienti molto diversi fra loro cercando di uniformarli,
per quanto possibile. Di grande interesse la soluzione proposta di una “tenda-sipario” che divide il bar dal
resto del foyer auspicandone implicitamente una sua vita autonoma oltre gli orari del teatro. Il bar
tenderebbe a diventare in questa ipotesi, un luogo di incontro permanente, un nucleo attraente di vita
culturale e sociale. Nell’insieme l’intervento esprime sensibilità, cultura e senso della misura.
Architetti Brezigar Micol e Subiaz Arianna (Capogruppo Micol Brezigar)
Molto buona l’idea progettuale di organizzare lo spazio interno in sottoinsiemi marcati sul piano di calpestio
da tappeti colorati, in modo da caratterizzare nuclei diversi, dedicati alle varie attività che si svolgono nel
teatro. La soluzione proposta contribuisce a conferire un’ immagine giovane ed attraente ad uno spazio che
può essere percepito complessivamente come lontano dalla partecipazione dello spettatore. L’ipotesi degli
architetti Brezigar-Subiaz pertanto è fra le più pertinenti al tema assegnato, che richiedeva impegno nella
valorizzazione degli spazi sussidiari del complesso. Appare in particolare gradevole la soluzione praticata
per lo Spazio Fantoni: questo nucleo sembra arricchirsi in termini di accoglienza e vivibilità, senza subire
modifiche troppo radicali,anche sul piano dell’impegno economico. L’idea di adottare un sistema modulare
nell’arredo dimostra attenzione alla flessibilità d’uso necessaria ai locali sussidiari del teatro, così’
frequentemente trasformati a seconda delle manifestazioni da svolgere. Il tono fresco e giovanile
dell’allestimento, che è opportuno in alcuni momenti della vita del teatro, può non essere adatto ad altre
occasioni. In particolare a quelle in cui l’Ente ritenga necessario offrire un aspetto più istituzionale come
luogo pubblico di eccellenza nella vita cittadina. Il progetto é certamente adatto a manifestazioni come il Far
East Festival, promosso ogni anno nella città di Udine con grande consenso di pubblico fra i giovani.
Architetto Rosario Zoccano
Interessante la soluzione proposta per il book shop, che si caratterizza per l’idea originale di realizzare una
“catasta di pouf” in ceramica inout42, “… come una grande pila di scatole, vicino alle pile di libri …”. In
generale tutto l’elaborato si connota per un utilizzo ampio e articolato degli elementi di arredo delle serie
indicate. L’intento (riuscito) del progettista è quello di “… cogliere l’occasione per sdrammatizzare le aree
oggetto di intervento, affrontando il progetto con atteggiamento ludico e giocoso …”. La obiezione che si può
fare a questa scelta progettuale (pur garbata e coerente) è che forse si adatta maggiormente ad un
allestimento temporaneo, (che deve richiamare l’attenzione, per un periodo di tempo “a termine”), mentre la
Fondazione teatrale chiede contributi per un assetto il più possibile permanente.
Architetto Rocco Repezza
Il progetto si presenta molto bene sul piano grafico ed espressivo. Il progettista dichiara in relazione di voler
“… cercare una linea comune tra i vari elementi che costituiscono l’intervento …”. “L’accostamento della
linea curva e retta, del bianco e del nero, è il trait d’ union dei vari temi a partire dalla pavimentazione che
accompagna il visitatore dagli spazi esterni fino al foyer passando davanti ai pannelli espositivi componibili
…”. “Il carattere di capsula bianca, (un interno dentro un interno) che si chiude in se stesso lasciando alle
perforazioni sul foyer e sulle finestre che guardano verso la città il compito di riportare il senso di
orientamento al visitatore” sembra essere il motivo conduttore del progetto in esame. L’ obiezione che si può
fare è relativa alla scarsa ambientazione del progetto. La nuova creatura architettonica non sembra riferirsi
troppo al suo intorno cercando un dialogo con la preesistenza. Gli spazi del teatro hanno una loro fisionomia
modernista: questo progetto non sembra cercare un dialogo adeguato.
Architetto Daniele Barchetta
Il progetto coglie la possibilità di intervenire sullo spazio esterno del teatro con alcune realizzazioni, in
queste righe sommariamente riassunte. L’architetto Barchetta immagina un elemento decorativo appeso in
corrispondenza dell’ingresso, che servirà a connotare l’accesso in modo significativo, un murale dovrà
svilupparsi lungo il percorso pedonale in direzione di Viale Trieste, specifici supporti a forma di leggii
dovranno fornire informazioni sull’attività teatrale all’esterno del complesso. Si ritiene che questo contributo
possa essere di per sé un utile stimolo per una riflessione futura da parte della Fondazione sui temi della
comunicazione delle attività culturali all’esterno dell’edificio teatrale. Tuttavia proprio per questo, la parte più
interessante della riflessione progettuale non è strettamente aderente al tema proposto. L’argomento più
circoscritto aderente al bando di gara viene svolto attraverso un’ idea prevalentemente spaziale: tre grandi
tendaggi sospesi di forma circolare di tessuto intrecciato con fili di acciaio ed ottone vengono sospesi nel
bar come grandi “lanterne”. Il bancone dello stesso viene previsto di colore nero opaco con la parete
antistante grigio scuro. L’arredo viene realizzato con sedie del tipo we 25 associate al tavolo we 41. Il book
shop con un ripiano in acciaio galvanizzato con finitura scura e sostenuto da una serie di elementi in acciaio
ottonati. La proposta, anche se coerente con i suoi assunti, sembra un po’ complicata nella realizzazione ed
offre un risultato estetico un po’ cupo, in un ambiente già molto articolato volumetricamente. I rendering,
peraltro molto accurati, sembrano confermare questo dubbio. Si passa quindi all’assegnazione dei punteggi
dei singoli criteri di valutazione per ogni elaborato.
La Commissione giudicatrice proclama vincitore l’arch. Luca Zecchin e decide che sarà compito della
Fondazione Teatro Nuovo Giovanni da Udine comunicare a mezzo stampa il risultato del Concorso, stabilire
la data per la cerimonia di consegna del premio ed allestire l’esposizione di tutti gli elaborati presentati.
Avendo esaurito i propri compiti e non essendoci nulla altro da aggiungere la Commissione conclude i suoi
lavori alle ore 12.00.
Letto approvato e sottoscritto
Dott. Tarcisio Mizzau
Dott. Giovanni Gervasoni
Arch. Giulio Avon
Presidente della Fondazione
Gervasoni SpA
Ordine degli Architetti
Teatro Nuovo Giovanni da Udine
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Udine, 5 marzo 2012
per la Provincia di Udine
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