Istruzioni - Comunicazione Cristallina

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Istruzioni - Comunicazione Cristallina
MEDITAZIONE A DISTANZA VESAK 2014
Ci riuniremo per la meditazione, ognuno da casa propria.
Il momento preciso di opposizione dei luminari avverrà alle 21 e 16 minuti (ora
italiana legale), del 14 maggio, quindi da quel momento, per 24 ore, si potrà sfruttare
la Luna Piena ed operare con questa meditazione: tale arco di tempo permette a chi
abbia impegni e difficoltà a partecipare ad un appuntamento collettivo, di operare
individualmente, agganciandosi a distanza ai tanti gruppi sparsi nel mondo.
Considerate, comunque, che le ore notturne sono il momento più adatto, p e r c h é
facilita il raccoglimento e ritrovo.
Noi lavoreremo a partire dalle ore 21.
Per questa meditazione non occorre creare un Eggregore: il principio che muove il
grande incontro è di benedizione dell’intera Umanità, pertanto qualsiasi “controintenzione” che penetri nella marea meditativa, è “lavata” dei suoi propositi negativi e
riconvertita. Tutti coloro che vi prendono parte, anche solo collegandosi col pensiero,
con il desiderio di esserci, ricevono la propria parte di Luce!
Infatti le forze che attuano il Vesak corrispondono al 2° Raggio (di sette correnti di
energia, ciascuna delle quali è dotata di una specifica qualità psichica): queste sono
le Forze dell'Illuminazione, che emanano dalla mente Divina.
La finalità di questa meditazione è fare un passo nella comprensione dell’Amore, che
dall’aspetto separativo (limitato ad uno o pochi esseri) possa trasformarsi in Amore
del Sé Superiore, Amore vasto ed impersonale, che abbraccia gruppi sempre più
vasti, fino ad includere tutta l’umanità e oltre, divenendo cosmico.
Il punto di contatto della particolare forza e qualità del 2° Raggio è il
Centro del Cuore (cakra Anahata). L’organo d’azione del 2° Raggio è la
Parola, il Verbo; la Legge che opera per effetto di questo Raggio è
quella dell’attrazione, che collega, attira e tende ad unire ogni cosa
manifestata; il suo strumento di percezione o senso, è l’udito.
E’ un raggio che si estende su insegnanti e studenti e ad ogni forma di
assistenza filantropica e sociale.
Di seguito TI ricordo perché c’è questo avvenimento e descrivo cosa succede nella segreta
valle, dove avviene il Grande Incontro. In questo modo ti aiuto a focalizzarti sull’evento, a
visualizzarlo ed essere consapevole della TUA partecipazione.
Il monaco e principe Gautama Siddharta (il Buddha), muore nell'anno 483 avanti Cristo, nel mese
di Vesak (maggio), nella notte del plenilunio.
MEDITAZIONE VESAK 2014 a cura di http://www.comunicazionecristallina.org
Immediatamente raggiunge la soglia del Nirvana, il Luogo della grande Liberazione, dove sarà
libero dal doloroso ciclo della rinascita e della morte, ma, mentre sta per entrare, il Buddha si
arresta, si volge indietro e guarda il genere umano sul pianeta che ha appena abbandonato.
Vede tutti gli esseri schiacciati dalla sofferenza: proprio Lui, il Maestro di Compassione, non può
andarsene e lasciarli così e quindi formula il solenne giuramento: non entrerà nel Nirvana fino a
quando non vi sarà entrato prima di lui l'ultimo degli esseri umani.
Così… fino a quel momento il Buddha rimarrà in amorevole attesa. Ogni anno, nel momento esatto
in cui si forma il plenilunio di maggio (Sole in Toro e Luna in Scorpione), tornerà sulla Terra a
portare la Sua benedizione, la sua mano tesa per aiutare ed incoraggiare l'evoluzione spirituale
dell'umanità.
Spostiamoci ora nell'Himalaya, fra la catena del Karakorum e quella del Kun Lun, alle pendici del
monte Kailash, uno dei luoghi più sacri del Pianeta.
Lì c’è una valle, chiusa a nord-est, da una grande roccia bianca, venata da un minerale luccicante.
Un grande masso squadrato, dell'identico minerale, lungo circa 4 metri e largo 2, utilizzato da
sempre come altare, ne delimita l'imboccatura.
La grande tavola di roccia, al centro
Questa è la valle in cui si svolge il Vesak: è un luogo sacro, in cui non si giunge mai per caso, ma
soltanto quando si è pronti interiormente.
All'approssimarsi della data prevista, migliaia di pellegrini si dirigono verso questa valle. Ci sono
guide spirituali, discepoli, Maestri di ogni ordine e grado (delle più svariate correnti religiose,
filosofiche o esoteriche). Ci sono Lama, guru, sadhu, uomini santi che, con la loro parola,
contribuiscono alla crescita spirituale di milioni di uomini.
Raggiunto il punto di incontro, si collocano nella posizione legata al loro grado; ciascuno conosce e
riconosce
esattamente
il
suo
posto,
senza
prevaricazione
né
discussioni.
Non c’è separazione tra gruppi etnici o religiosi radicalmente diversi: tutti i partecipanti si rendono
perfettamente conto dell'importanza della funzione unificatrice della cerimonia. La radice della
conoscenza è unica, qui non esistono barriere né pregiudizi di nessun tipo, l’obiettivo comune è
l'evoluzione spirituale del Genere Umano.
Quando il momento del Plenilunio si avvicina, sull'altare di pietra viene posta una grande coppa di
cristallo piena d'acqua. I partecipanti cantano e pregano.
Arrivano quindi i Maestri Ascesi.
Presenziano alla cerimonia nel loro Corpo di Luce, sono anche Loro Maestri Perfetti come il
Buddha, che hanno concluso il ciclo di incarnazioni sulla Terra: sono i Grandi Esseri che nei secoli
hanno accompagnato la crescita degli esseri umani ed ora guidano l'Umanità dai piani Superiori
dell'esistenza.
Prendono posto attorno all'altare di pietra, nello spazio che è stato loro riservato.
La moltitudine intona il canto della «OM» (suono primigenio, cioè che è stato il primo a prodursi, a
comparire).
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Accanto all'altare, al centro del gruppo dei Maestri, si materializza nel suo Corpo di Luce il Cristo,
anch’egli venuto ad accogliere il Suo Grande Fratello.
Riceverà la benedizione del Buddha e, potenziandola, la riverserà sulla Terra.
Al momento convenuto, sui presenti scende una grande quiete, tutti guardano verso il nord-est.
Nel cielo si manifesta un punto luminoso che lentamente si avvicina acquistando nitidezza di
contorni. Pian piano si rende visibile il Buddha, risplendente di luce, seduto nella posizione del loto,
avvolto nella veste color zafferano.
Con la mano destra alzata in segno di benedizione, si ferma librato sulla roccia sacra. I Maestri
intonano un potente mantra, usato per quest'occasione una sola volta all'anno.
Tutti i presenti sono in ginocchio, l'intensità del momento genera un'energia palpabile. Questa
vibrazione instaura una grande corrente di pensiero a cui fa risposta una altrettanto poderosa
energia di benedizione.
Dalla moltitudine si levano potenti preghiere che culminano con la Grande Invocazione.
La presenza del Buddha benedicente è portatrice di una poderosa energia.
Durante la sua apparizione, lungo le valle corre come un fremito che fa sbocciare gli iris viola, fiori
di pace e di guarigione, simboli del Vesak.
Il Buddha, rimane manifesto nel suo corpo di luce per otto minuti, poi lentamente com'è venuto,
scompare.
I partecipanti rimangono ancora in profondo raccoglimento e meditazione, poi lentamente si
avvicinano alla roccia altare.
Qui riceveranno dalle mani dei Maestri un sorso d'acqua attinto dalla coppa di cristallo.
L'acqua, limpida e pura, rappresenta la continuità dell'unione fra Maestri, discepoli ed esseri
umani. Fortemente magnetizzata dall'avvenimento, infonderà nuova energia e determinazione a
ciascuno.
Al termine della celebrazione, i partecipanti torneranno alle loro città e case, con forza rinnovata, e
un grande impulso di sostegno, per riprendere il compito che si sono scelti o che è stato loro
affidato. Non importa se non lo hai compreso o non lo ricordi.
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TU ti unirai alla meditazione insieme ad una grande massa di individui che giunge alla valle tramite
il suo corpo sottile.
Ci sono Anime che arriveranno consapevolmente (perché scelgono di esserci) e altre che
giungeranno inconsapevolmente (ispirati dalla propria Anima, dolcemente prelevati dal sogno o
dalla meditazione e portati qui nei loro corpi sottili. Alcuni ricorderanno con sogni confusi…).
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Chi arriva in astrale in questa valle, ci è giunto perché era pronto a quel passo: ogni anno si è
sempre di più.
Nessuno arrivato per caso né torna deluso dal viaggio. Chi non è pronto al cambiamento non trova
la strada: non confondere il “non ricordare” con il “non esserci stato”.
Ogni uomo e donna presenti diventano
canale di Luce, che ridistribuiscono agli altri.
Quest'energia viene resa immediatamente disponibile, convogliata verso quei luoghi e quelle
situazioni in cui si rende necessaria: in una crisi economica può affrettare un cambiamento di
tendenza, illuminare un governante, risvegliare cuori e coscienze, intervenire per placare le forze
della Natura... Non è energia manipolabile o utilizzabile in modi differenti dal suo Intento.
OCCORRENTE:
- Un fiore senza spine o una piantina fiorita. La piantina, rispetto al fiore reciso, prolunga la
presenza energetica vitale, nell’ambiente (nelle meditazioni di gruppo a fine incontro ci si
scambia i fiori);
- una bottiglia d’acqua da bere e un bicchiere: l’acqua memorizzerà le vibrazioni della
meditazione mondiale, e in seguito potrete utilizzarla come meglio credete;
- una candela, piccola, di qualsiasi tipo, ma NUOVA. Non usate mai per le
meditazioni rituali candele che siano già state accese in precedenza;
- un pochino di incenso (qualsiasi) o un po’ di acqua e sale
COSA FARE
E’ richiesta una grande semplicità d'animo e di parola, amorevolezza e neppure la minima
ombra di orgoglio, competizione o fanatismo (“io-io-io-mio” qui non funziona). Si deve avere ben
chiaro in mente che siamo umili strumenti, che stiamo svolgendo un servizio all’Umanità, non al
singolo.
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Quindi scegli il tuo momento e il tuo vestito;
raduna l’occorrente e preparalo su un piano di lavoro;
metti la piantina (offerta simbolica) e l’acqua al centro, la candela di lato, come preferisci;
purifica la stanza con un po’ di incenso o spruzza acqua e sale;
ora accendi la candela, e siediti.
Se sei nervoso o stanco, raccogli brutti pensieri e stanchezza e offrili al fuoco della candela. Ripeti
questa offerta più volte, e dopo qualche minuti starai meglio.
Ora ripeti almeno una decina di volte, mentalmente o cantandolo il mantra
Oṃ Maṇi Padme Hūṃ
Potrai anche lasciarlo di sottofondo, durante la meditazione.
Ascoltalo prima e prendi confidenza con esso qui:
https://www.youtube.com/watch?v=gx1SrxDwxXo
Oṃ invoca la Natura di Buddha, l’energia pura come cristallo del corpo, della parola e della mente del
Buddha dal mondo di pace e gioia esterne ed interne nella vita;
Mani significa «Gioiello», esprime l’ energia maschile che se, purificata in beatitudine, aiuta la
trasformazione del corpo sottile nel corpo puro e astrale della divinità, fino a diventare per purificazione il
Corpo della forma di Buddha;
Padme significa «loto» ed esprime l’energia femminile che se purificata in pace, aiuta a raggiungere la
chiara luce e infine il corpo di verità di un Buddha;
Hūṃ è la sillaba che riassume in sé ciò che il praticante è al presente e ciò che diventerà in futuro.
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Implica il ricevere senza chiedere e indica la capacità di essere qui e ora e al tempo stesso d'immaginarsi in
uno stato di vuoto, la capacità di dissolversi dal mondo per entrare in contatto con lo spazio.
A questo punto chiudi gli occhi e visualizza il tuo ingresso nella valle. Può aiutarti il racconto
che hai letto, ma se vedrai cose che non ho scritto, non rifiutarle, accoglile. Permetti alle immagini
di scorrere su un grande schermo, dentro di te, aiutati ripetendo i gesti che ti viene di fare.
Se senti canti, mantra particolari, canta e ripeti anche tu: lasciati andare. Quindi visualizza l’altare e
il grande Gruppo dei Maestri intorno ad esso.
Poi individua un punto luminoso, in lontananza (non importa da che parte lo vedi arrivare),
che si avvicina e riconosci: è il Buddha risplende di luce, è seduto nella posizione del loto,
avvolto nella veste color zafferano.
Ha la mano destra alzata in segno di benedizione e si ferma sulla roccia sacra.
Puoi rimanere seduto o alzarti, alza le braccia, le palme delle mani in avanti (*) per ricevere la
benedizione.
Rimani così alcuni secondi, vivi quel momento, quindi apri gli occhi e ad alta voce (se puoi), ripeterai
a tua scelta:
 la “Grande Invocazione” (preghiera diffusa nel secolo scorso sulla base degli insegnamenti
trasmessi da Alice Bailey); la trova in Rete;
 o una preghiera personale, simile nei contenuti.
Personalmente propendo per una versione che ho modificato, della Grande Invocazione: questa
modificazione è nata in me dall’esigenza di mantenere il significato della preghiera, ma
staccarmi dall’Eggregore che sta cercando di riunire gli Individui sotto una religione unica,
creando un ennesimo monopolio del credo personale. Naturalmente siete liberi di non essere
d’accordo con questo mio sentire, ma desidero che siate consapevoli della forza del
verbo/suono e delle sue implicazioni.
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La versione che ho scritto e pronunciamo noi è questa:
“Grazie al punto di luce che è il Buddha,
comprendo la Mente Universale e
vivo il Cuore Universale
emanando e accettando Amore.
Mi adopero affinché la più pura rappresentazione dell’Azione senza condizioni,
riempia il cuore di tutti gli Esseri dei Pianeti,
così che la Coscienza Cristica,
cioè l' amorevole Intelligenza Cosmica che permea ogni atomo della creazione,
muova ogni azione e pensiero.
Che la Volontà individuale sia indirizzata al Bene Collettivo
e risuoni con la saggezza divina
disgregando qualsiasi intento egoistico e privo di compassione.
Che la Luce dell’Amore si propaghi
fino alle zone più impensate ed inaspettate.
Sia rivelato e reso inequivocabile ogni proposito
Così che “buono” e “cattivo” non siano più confusi
E il “male” perda la sua capacità di illudere e attecchire.
Dall’incontro di ogni Essere con la sua stessa Essenza, riprenda forza la nostra Terra.
Dopo la recitazione di quanto hai scelto, rimani in silenzio, chiudi gli occhi, e permetti che
immagini, colori, suoni, sensazioni, vengano in te (non cercare di costruire tu qualcosa con la
mente).
Apri gli occhi, versa un pochino di acqua nel bicchiere e bevi.
Sii consapevole che stai portando dentro di te un’acqua
dall'avvenimento, che TI infonderà nuova energia e determinazione.
fortemente
magnetizzata
Qui finisce la meditazione: puoi lasciare la candela spegnersi da sola, oppure soffoca la fiamma,
con un bicchiere o le dita (non soffiare sopra).
La piantina, il fiore, torneranno al loro posto, mentre conservi l’acqua per usarla in molti modi
(preparare miscele di elisir, innaffiare le piante, darla ai tuoi amici animali, berla ogni volta che senti
bisogno di un impulso energetico, metterla sul tuo altare…).
(*) Durante il Vesak le mani tese sono segno di volontà di raggiungersi
e
collaborare. La collettività del Pianeta si incontra con Anime ascese (i cosiddetti Maestri
Ascesi), che non hanno più necessità di reincarnarsi, perché hanno completato il loro ciclo
di risveglio della Coscienza Cristica, ed è un momento che segna profondamente la
vibrazione dei partecipanti: è come se un sigillo di luce (chi conosce le iniziazioni sa di
cosa parlo), venisse impresso nella loro aura, un sigillo che li renderà ben visibili e
riconoscibili da parte dei Maestri, per la Collaborazione Collettiva.
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Il plenilunio sull’asse Toro/Scorpione riguarda l’equilibrio credito/debito, quindi la capacità del
dare/avere privi di condizioni e condizionamenti.
Il 23esimo grado dello Scorpione, ha come immagine chiave “Un contadino seminca contro veno.
Una sorgente dà vita e numerosi ruscelli che non servono a niente” e il significato è: “Dilapidazione di
beni, progetti e iniziative che non portano ad alcun risultato pratico. Dispersione. Gradi di
incompetenza.”
Il 23esimo grado del Toro, invece ha come immagine chiave “Un re seduto sul trono e accanto a lui
una figura in nero. Davanti a lui un uomo traballa e cade” e il significato è “rischi di crollo improvviso,
perdita di favori di potenti. Invidie nocive per la carriera”.
Quindi i due luminari tracciano la linea del limite che abbiamo raggiunto, e i pianeti ci offrono forze
che spingono per superarlo. Come?
Mi piace osservare che il cielo, tagliato in due dall’opposizione dei luminari, vede la falce di Saturno,
la forza guerriera di Marte, il senso di giustizia di Giove e la velocità comunicativa di Mercurio
troneggiare nella parte superiore, mentre la pulsione di ciò che è nascosto, simboleggiata da Plutone,
il vento del cambiamento che porta Urano, congiunto a Venere, che rappresenta l’Amore e i
sentimenti, sono ospitati nella parte inferiore del tema.
Sono forze che si contrastano e obbligano a mettere su un piatto, volenti o nolenti, bugie e verità,
ammettendo pubblicamente quello che ognuno, in cuor suo, già conosce.
Tutto questo supportato da Chirone, in Pesci, che da tempo offre la sua influenza per renderci
consapevoli del fatto che abbiamo bisogno di qualcosa che provochi squarci di novità nella nostra
coscienza, mettendo in luce ipocrisia, illusione, certezze dettate solo da credo collettivi che non ci
sono mai appartenuti.
Tenete conto che Chirone in Pesci fu un grande catalizzatore, tra il 1961 e il 1969, del movimento dei
Figli dei Fiori: se esiste ancora qualche moralista che pensa a quel periodo come foriero di
perversione, ricordo che in quegli anni vi furono importantissimi cambiamenti, non solo di costume,
ma che coinvolsero la politica, l’economia, quindi la società (e anche la musica di quel periodo fu
pervasa da questo incredibile cambiamento).
Vi abbraccio,
MEDITAZIONE VESAK 2014 a cura di http://www.comunicazionecristallina.org