incontri con l`arte

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incontri con l`arte
A
Incontri
CON L’ARTE
ARTE BOTANICA
NEL III° MILLENNIO
BOtanical ART INTO
THE THIRD MILLENNIUM
FINO AL 15 LUGLIO
P
er la prima volta nelle sale dello
storico Palazzo Lanfranchi di
Pisa si possono ammirare opere di
artisti contemporanei provenienti da tutto il mondo, che hanno
fatto della natura o dell’elemento
naturale un indiscusso protagonista della loro ricerca artistica. Ed
è significativo che proprio a Pisa,
dove nel 1544 fu fondato il più antico Orto botanico europeo annesso
a una Università, noto all’epoca come Giardino dei Semplici,
al Museo della Grafica sia stata
inaugurata (dal 20 aprile al 15 luglio
2013) la mostra Arte botanica nel
terzo millennio - a cura di Lucia
Tomasi Tongiorgi e Alessandro
Tosi. Un evento espositivo di carattere internazionale che stabilendo
un ideale ponte di continuità tra
passato e presente intende gettare
uno sguardo a un genere artistico,
quello dell’Arte botanica, di remota tradizione culturale, ma ancora
poco noto in Italia a un pubblico
non specialistico.
E se oggi, nell’epoca digitale e
tecnologica del terzo millennio, il
rapporto tra Arte e Scienza pare
oramai un tema di grande attualità,
è proprio nell’arte botanica che
questo binomio trova forse il suo
mezzo espressivo più suggestivo, là
dove l’indagine scientifica del naturalista o del botanico guarda con
attenzione all’elaborazione artistica
dell’elemento naturale. Così mentre l’occhio attento di un botanico
potrà riconoscere, tra le 155 opere
esposte in mostra, le specie di
circa 40 piante ritratte e, soprattutto, le numerose varietà di fiori,
rappresentati isolati o in addensati
infiorescenze complesse, lo sguardo profano dell’osservatore potrà
invece lasciarsi suggestionare dai
colori e dalle forme di questo inedito “giardino figurativo”.
Le opere esposte nelle sale ci
permettono di ripercorrere alcune delle tappe fondamentali degli
esiti più affascinanti dell’Arte botanica contemporanea, attraverso le
cinque sezioni tematiche che strutturano il percorso espositivo. È il
grande girasole ritratto di fronte
e in visione posteriore (riproduzione dell’originale), facente parte
del prezioso Codice Casabona,
conservato presso la Biblioteca
Universitaria, ad accogliere il visitatore all’inizio della mostra. Si tratta
delle tavole dell’Helianthus annus
dipinte alla fine del XVI secolo dal
tedesco Daniel Froeschl per il botanico Giuseppe Casabona, all’epoca
direttore dell’antico Orto botanico
pisano. In un ideale dialogo tra tradizione passata e presente si pone
invece l’altro girasole, dipinto nel
1985 per la collezionista americana Rachel Mason, dall’australiana
Margaret Stones, una delle arti-
ste botaniche più rappresentative
del ventesimo secolo, insieme al
nome dello scozzese Rory McEwen
e quello della intrepida viaggiatrice
e pittrice Margaret Mee. A questi
artisti è dedicata proprio la prima
sezione della mostra “Maestri del
XX secolo”, che comprende alcune delle opere della straordinaria raccolta di Oak Spring Garden
Library (Virginia, USA). Di estremo
interesse è la selezione di opere
della prestigiosa Collezione di
Shirley Sherwood, che compone la
seconda sezione: veramente “Uno
sguardo sul mondo”, quale quello
offerto dalle 53 opere esposte di
artisti provenienti dall’Europa, dal
Giappone, dall’Australia, dal Brasile
e dagli Sati Uniti. Stupisce, oltreché
la bellezza delle varietà di piante e
fiori ritratti, appartenenti a famiglie
con generi e specie di ogni continente, la molteplicità di linguaggi
e il dominio delle tecniche. Non
meno suggestive le opere di artisti brasiliani e quelle degli artisti
botanici italiani, ai quali sono state
dedicate alle apposite sezioni “Dal
Brasile” ed “In Italia”. Il percorso
si conclude con le “Suggestioni,
Evocazioni” delle opere, esposte
al secondo piano, di artisti contemporanei appartenenti ad ambiti
artistici diversi, dove si possono
ammirare alcune delle più audaci e
sofisticate soluzioni figurative ispirate all’universo naturale.
Catalogo della mostra:
Arte botanica nel terzo millennio. Botanical Art into the third
Millennium, Lucia Tongiorgi Tomasi,
AlessandroTosi (a cura di), Shirley
Sherwood (con la collaborazioni di),
Pisa 2013, Edizioni ETS.
Valentina Diara
MUSEO DELLA GRAFICA DI PISA
SEDE PALAZZO LANFRANCHI
LUNGARNO GALILEI, 9 - PISA
lunedì: chiuso
martedì - venerdì: 17:00-21:00
sabato e domenica:
10:30-12:30 - 17:00-22:00
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IL MAESTRO
PRESENTA L’ALLIEVO
Va EDIZIONE - PREMIO UGO GUIDI
6 - 30 LUGLIO
all’idea creativa. Non mancano lavori
indirizzati verso ricerche tecniche e
decorative che mirano alla sperimentazione materica e al soddisfacimento
estetico, associando alla classicità del
marmo gli allegri contrasti cromatici di
vetri colorati, o esasperando il gioco di
pieni e vuoti - luci e ombre sulle superfici marmoree per ottenere dinamici
effetti chiaroscurali.
VILLA SCHIFF - GIORGINI
MONTIGNOSO (MS)
MARTEDì - GIOVEDì: 10.00-12.00
GIOVEDì - VENERDì - Sabato: 17.00-19.00
A
Villa Schiff, la Rassegna d’arte contemporanea promossa dall’Ass.
Amici del Museo Ugo Guidi Onlus a
cura di Enrica Frediani. L’esposizione
raccoglie opere di allievi. Apprezzata
per i valori istituzionali e per l’innovativa idea di riunire in una sola manifestazione tutte le Accademie Statali
italiane. Il tema della rassegna è il
disagio fisico e psicologico dell’uomo
moderno, esplorando emozioni e subconscio, visitando luoghi del mistero
con profonde riflessioni sul proprio
vissuto, mentre l’esperienza personale
diventa talvolta il mezzo per giungere
TULAR CONFINE
CARLO PIZZICHINI
DIPINTI E CERAMICHE
6 LUGLIO - 1 SETTEMBRE
L
a mostra è allestita presso la Pinacoteca Civica di Volterra dove
vengono presentati dipinti di grande
dimensione nel chiostro e nella loggia
alta, ceramiche arcaiche e carte nei
sotterranei e installazioni in terracotta
nel giardino.
Tular è il “confine sacro” degli Etruschi. Tular: da Thule, l’isola leggendaria di fuoco e di ghiaccio, dove il
sole non tramonta mai (Pitheas 330
A.C); e da “ultima Thule” (Virgilio) nel
senso di estrema, cioè ultima terra
conosciuta, dove finiva il mondo e
cominciava l’Aldilà. Tular è la pietra
che segna il confine sacro. Il confine
che nell’artista è rappresentato dal
suo operare, tra istinto e ragione, il
limite tra evocazione e intuizione,
tra memoria e passione, tra il silenzio del passato e il clamore del presente. L’artista come eterno nomade
si spinge fino all’estremo, alla ricerca
del confine sacro, tra la Vita e un’altra
Vita. Il mondo visionario di Carlo Pizzichini è un inesausto fluire e depositarsi dei segni e un repentino loro rifluire, in scioltezza di manifestazione e
di canto, verso nuovi approdi.
PINACOTECA CIVICA DI VOLTERRA
VIA SARTI 1 | VOLTERRA | ItALY
TUTTI I GIORNI: 9.00-19.00
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