Proposta di semplificazione del glossario riabilitativo

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Proposta di semplificazione del glossario riabilitativo
Proposta di semplificazione del glossario
riabilitativo
Silvano Boccardi
Nella prima chiacchierata di questa rubrica, ho ceduto a una mia vecchia
ossessione: ho parlato male dell'eccessiva imprecisione e della spesso
scorretta e acritica utilizzazione del vocabolario della medicina riabilitativa,
che provoca sconcerto nei non addetti ai lavori e difficoltà topografiche nel
reperimento delle strutture dedicate.
D'altra parte, ho sempre creduto che una critica fine a se stessa abbia poco
valore, e in molti casi sia disdicevole, se non è accompagnata da proposte
concrete di soluzione del problema.
Ho chiesto alla direzione del GSS che mi lasciasse avanzare qualche
proposta di semplificazione e di chiarificazione del glossario riabilitativo:
hanno risposto di sì.
Fisiatria
Etimologia
- natura
- medico da
- sanare Definizione dei vocabolari
Disciplina medica deputata al trattamento dell'apparato di locomozione e del
sistema nervoso con mezzi fisici (vedi fisioterapia) (Devoto Oli)
E' sicuramente un termine breve e comodo da utilizzare, purché sia chiaro
che è sinonimo di medicina riabilitativa. Lo stesso vale per il termine fisiatra,
medico specialista in medicina riabilitativa.
Fisioterapia
Etimologia
- natura
- servizio, cura da
- servo, scudiero (!!)
Definizione dei vocabolari
Ramo della medicina riabilitativa che si avvale di mezzi fisici, dell'attività
fisica e del massaggio a fini terapeutici (Zingarelli) accompagnati da
ginnastica e massaggio (Devoto Oli)
Non viene naturalmente specificato cosa si intenda per 'mezzi fisici'. L'unica
interpretazione 'storica' possibile è l'esclusione dei mezzi chimici, di sintesi o
naturali (farmaci) e biologici (vaccini, sieri) che hanno fagocitato pian piano la
pratica medica nell'800 e nel primo novecento.
E' termine assolutamente inadeguato a identificare l'attuale medicina
riabilitativa, in quanto è centrato sulla natura dei mezzi utilizzati e non
sull'obiettivo per cui vengono utilizzati. Può essere riservato a quel gruppo di
terapie molto diffuse, anche se solo in piccola parte validate, che si servono
realmente della somministrazione diretta nel corpo umano di energie fisiche,
in prevalenza elettriche (elettroterapia), elettromagnetiche (radar, marconi,
laser), meccaniche (ultrasuoni, onde d'urto) (terapia fisica strumentale).
Cinesiterapia
Alla cinesiterapia deve essere riservato il significato di terapia del movimento
con il movimento, secondo una classica definizione di Georgi. E' pertanto
uno degli strumenti, tra i più importanti, della rieducazione motoria. Da
proscrivere, ovviamente, l'uso di cinesiologia, o peggio chinesiologia, come
strumento terapeutico, e soprattutto dell'aborrito ma troppo spesso usato
FKT.
Resta il problema se sia giusto inserire tra le terapie fisiche 'strumentali' la
ionoforesi, la sonoforesi e l'aerosol, dove di fisico c'è soltanto il mezzo di
somministrazione, non diversamente da quanto avviene per le iniezioni,
sottocutanee o endovenose.
Fisioterapista
Etimologia (vedi Fisioterapia)
Definizione dei vocabolari
Tecnico che applica la fisioterapia (Devoto Oli)
Si presta ovviamente alle stesse critiche che valgono per Fisioterapia. Resta
il fatto che è il termine utilizzato in buona parte del mondo (non in Francia, ad
esempio), per l'egemonia in questo campo della versione anglossassone.
E' interessante l'evoluzione del termine in Italia: kinesiterapista, poi (quando
si è capito che il greco ? si trasforma nel c dolce italiano, vedi cinematografo,
cinematica, e così via) cinesiterapista, poi fisioterapista, poi terapista della
riabilitazione: termine che si voleva comprendesse tutte le varietà di
operatori, comprendendo i terapisti occupazionali e i logoterapisti. E' durato
più di venti anni, per ricadere ufficialmente nel termine fisioterapista, tutto
sommato il minore dei mali.
Quanto al terapista occupazionale, vorrei ribadire la mia antica avversione
per il termine, di diretta discendenza psichiatrica, quando 'l'occupazione',
un'attività lavorativa o ludica, era utilizzata come terapia per molti malati
mentali rinchiusi nei manicomi o per far passare il tempo, tessendo su un
piccolo telaio delle sciarpette che non avrebbero mai indossato, ai poveri
bambini poliomielitici costretti in letto per mesi per una chirurgia del rachide,
come avveniva a Garches, nei dintorni di Parigi, negli anni cinquanta.
Oggi il 'terapista occupazionale' (un aggettivo che secondo il Devoto Oli, è 'in
relazione con la manodopera') fa ben altro: si occupa della rieducazione alla
vita quotidiana, sa utilizzare e in parte costruire ortesi amovibili, si occupa
dell'adattamento dell'ambiente di vita. Non sarebbe il caso di cambiare il
nome alla terapia occupazionale? Apro l'asta per una proposta
linguisticamente accettabile (ergoterapia è ancora più riduttivo).
Medicina fisica
Etimologia
Dal lat. mederi, medicare
Definizione dei vocabolari
Medicina: scienza che ha per oggetto lo studio delle malattie, la loro cura e
prevenzione (Devoto Oli) ma anche professione del medico e insieme dei
rimedi.
Le stesse obiezioni che per terapia fisica, di cui è stata, negli anni 1940,
l'evoluzione che rifletteva l'allargamento del campo di interesse dalla
semplice terapia alla diagnosi e alla valutazione, con mezzi propri.
Riabilitazione
Etimologia
Da lat. re- restitutivo, habere, possedere
Definizione dei vocabolari
Reintegrazione di una persona, ritorno, restituzione a una normale attività,
efficienza o altro (Zingarelli); ma anche ripresa della funzionalità di un arto
(BUR).
Riferita al dominio sanitario, branca della medicina che comprende tutte le
manovre terapeutiche che mirano alla prevenzione e alla riduzione degli esiti
invalidanti delle malattie, con il fine di migliorare la qualità della vita in
relazione della persona al suo ambiente, e si propone diagnosi, valutazione
dell'handicap, trattamento precoce, adeguato e correlato con i farmaci
(Encyclopédie MédicoChirurgicale, Elsevier).
Riabilitare: conforme al significato dell'inglese to rehabilitate, restituire un
grado di efficienza e di funzionalità (Devoto Oli).
Seguendo le due successive linee guida dell'OMS, può essere vista come un
intervento globale per prevenire o eliminare l'handicap (ICIDH), o per
preservare o allargare l'area della partecipazione (ICF). Può pertanto essere
suddivisa, senza limitazioni nette tra i due domini (la carrozzina rappresenta
le gambe del paraplegico o un mezzo di trasporto?) in riabilitazione medica
(lotta per prevenire, contenere o eliminare le disabilità), compito delle
strutture e degli operatori sanitari, e riabilitazione sociale (lotta per la
prevenzione e l'abbattimento delle barriere: è l'impatto delle disabilità con le
barriere, frutto per lo più dell'organizzazione sociale, a creare l'handicap),
compito dell'intera comunità.
Rimane purtroppo irrisolto il problema, anche in termini operativi, del triplice
significato del termine riabilitazione nel 'dominio sociosanitario': l'obiettivo, il
percorso, gli strumenti, che nella medicina tradizionale vengono felicemente
sostituiti dai termini guarigione, cura, farmaci. Certamente non può essere
una specialità medica, e a mio parere non può essere neanche una 'scienza'
dato che trae le sue premesse da una lunga serie di nozioni 'scientifiche' di
origine diversa, mediche in senso lato, umanistiche, e perché no filosofiche.
Centrale nell'uso del termine riabilitazione è comunque il fatto che si rivolge a
una persona nel suo insieme, compreso il contesto personale e ambientale.
Ancora una volta, si riabilita il sig Rossi, non l'emiparesi del sig. Rossi. Non
può pertanto essere intesa come di esclusiva spettanza medica, e non
ammette, a mio parere, né prefissi né aggettivi che qualifichino i settori
patologici di applicazione: riabilitazione neurologica (e tanto meno
neuromotoria), ortopedica, cardiologica, respiratoria, vescicale, anche per la
frequenza con la quale il sig Rossi presenta contemporaneamente disabilità
di origine neurologica, ortopedica, cardiologica, respiratoria, vescicale e
magari cognitiva.
Rimane anche il problema dell'intervento su soggetti che non hanno, o non
hanno ancora, acquisito, e quindi non possono aver perduto, delle abilità: il
bambino con malformazioni o patologie perinatali. E' stato proposto per
qualche tempo il termine abilitazione, che però non ha avuto fortuna. Dato
che obiettivi, operatori e strumenti sono gli stessi, credo che il termine
riabilitazione possa essere senza difficoltà esteso alla prima infanzia
Medicina fisica e riabilitazione
Nell'ultima definizione (MR del marzo 2004), "Physical Medicine and
Rehabilitation è una specialità medica indipendente che è interessata in
particolare alla promozione del 'funzionamento' fisico e cognitivo, delle
attività (compresi i comportamenti), della partecipazione (compresa la qualità
della vita) e con la modificazione dei fattori personali e ambientali. E'
pertanto responsabile della prevenzione, della diagnosi, della cura e del
trattamento riabilitativo di persone con condizioni mediche disabilitanti e
comorbidità in tutte le età. Gli specialisti in MFR hanno un approccio olistico
alle persone con condizioni acute e croniche, tra la altre disordini
muscoloscheletrici e neurologici, amputazioni, disfunzione di organi pelvici,
insufficienza cardiorespiratoria, e disabilità dovute a dolore cronico e cancro..
Gli specialisti in MFR lavorano in diverse strutture dalle unità acute di cura a
istituzioni comunitarie. Usano tecniche di valutazione diagnostica specifiche
e conducono trattamenti che includono interventi farmacologici, fisici, tecnici,
educativi e vocazionali. Per la natura della loro formazione comprensiva
sono nella posizione migliore per essere responsabili delle attività delle
équipes multiprofessionali per raggiungere gli outcome migliori".
Ovviamente è una definizione complicata e piuttosto contorta, in contrasto
con quanto avviene per le discipline mediche specialistiche che sono definite
semplicemente dalle patologie che trattano (neurologia, cardiologia,
otorinolaringoiatria) e anche di quelle definite dall'età delle persone che
prendono in cura (pediatria e geriatria). Per il suo carattere 'al disopra delle
patologie speciali' e perchè definita dagli obiettivi, è più affine alla 'medicina
preventiva'.
Presa in sé, la definizione ufficiale invece per molti versi si attaglia a buona
parte delle altre discipline mediche: un medico 'non olistico' non è un medico.
Restano le obiezioni valide per il termine Medicina fisica, e un certo stridore
all'incongruità di riunire in un solo termine una disciplina con le sue
premesse teoriche e le sue applicazioni, comunque la si voglia intendere, e
un processo globale che va al di là degli aspetti medici.
Medicina riabilitativa
E' l'insieme degli operatori, degli strumenti e delle tecniche dedicate in modo
particolare alla riabilitazione medica, di cui è 'il braccio operativo'. E'anche
una disciplina, con le sue basi teoriche, i suoi insegnamenti e le sue
deduzioni operative.
Anche questo termine indica ad un tempo gli obiettivi, il processo e i mezzi:
causa non ultima di confusione. Sidney Licht, un pioniere, incerto se
intitolare uno dei suoi primi libri Medical Rehabilitation o Rehabilitation
Medicine, tagliò la testa al toro scegliendo Medicine and Rehabilitation. A
mio (e ovviamente non solo mio) parere è comunque il termine più indicato
anche per denominare i reparti e i servizi dedicati.
Recupero
Etimologia
Lat re- restitutivo, capio prendo: ripresa di qualcosa che si è perso, in parte o
tutto reinserimento nella vita sociale per mezzo di un'opera di rieducazione
(Devoto Oli).
Rieducazione
Il termine rieducazione può essere molto adatto, e in questo senso è
ampiamente utilizzato dalla letteratura francofona, per quella parte
importante dell'intervento riabilitativo che consiste nel trattamento dei segni e
nella ricerca di compensi. In questo senso è molto più giustificato
dell'abusato riabilitazione.
Credo si possa accettare una rieducazione neurologica, ortopedica,
vescicosfinterica nel senso di trattamento con metodiche di medicina
riabilitativa dei segni delle rispettive patologie. Mai, mi si conceda, una
riabilitazione neurologica, ortopedica, cardiologica e così via per indicare
quella parte della presa in carico riabilitativa che si occupa appunto del
recupero di funzioni alterate o perdute. E' a mio parere corretto anche
parlare di una rieducazione motoria, funzionale (da distinguere da una
rieducazione analitica) e una rieducazione intensiva.
Riabilitazione funzionale:
Etimologia di funzionale
lat fungi, fungere
Definizione dei vocabolari
Relativo alle funzioni, che adempie alle funzioni per cui è stato costruito
(Zingarelli).
Non ha senso: non si può immaginare una 'riabilitazione' che prescinda dal
recupero delle funzioni.
Concludendo, ecco le mie proposte
Dare al termine riabilitazione il suo significato allargato e comprensivo,
definito dagli obiettivi dell'intervento.
Lasciare solo una dignità 'storica' al termine medicina fisica e riabilitazione, e
utilizzare il termine medicina riabilitativa per indicare la disciplina, la
specialità medica, le strutture dedicate, gli strumenti che caratterizzano la
presa in carico riabilitativa di pazienti di tutte le patologie.
Utilizzare rieducazione (eventualmente aggettivata) per il trattamento di
danni e disabilità specifiche.
Conservare i termini fisiatria, fisiatra, fisioterapista per la loro diffusione e
semplicità di uso.
Non aggiungere prefissi o aggettivi qualificativi al termine riabilitazione riferiti
a singole specialità mediche e eliminare termini come riabilitazione
funzionale, recupero funzionale.
Sarò molto grato a quanti dei lettori mi faranno arrivare osservazioni e
critiche al sito del GSS ([email protected]) o a [email protected].
Naturalmente, mi farebbe piacere che qualcuno fosse d'accordo.
L'importante è per me che si arrivi a una semplificazione e unificazione dei
termini: è possibile.
E… fate presto, per favore.
Gruppo di Studio della Scoliosi
Casella Postale n. 89 - 27029 Vigevano (Pv), Italia
E-mail:http://www.gss.it/mail.htm
Copyright © Gruppo di Studio della Scoliosi, 2006.