Rassegna stampa 12/02/2015

Transcript

Rassegna stampa 12/02/2015
 rassegna
INDICE RASSEGNA STAMPA
rassegna
Si parla di noi
Nazione Firenze
12/02/2015
p. 33
Film sulla Pestalozzi, record Bondi, oltre 1000 spettatori
1
Si gira in Toscana
Nazione
Montecatini
12/02/2015
p. 32
Ecco «L'ultimo incontro» il film «made in Pistoia»
2
Tirreno Prato
Pistoia Montecatini
12/02/2015
p. III
A Palazzo Fabroni c'è "L'ultimo incontro"
3
Festival Cinematografici
Repubblica Firenze
12/02/2015
p. I-IX
Omaggio a Cronenberg "Tutti i ricordi dei miei film"
Roberto Incerti
4
Tirreno
12/02/2015
p. 15
L'universo necrofilo e cannibalizzato
Gabriele Rizza
7
Tirreno
12/02/2015
p. 15
Adoro Faccini sono cresciuto con la sua musica
Barbara Antoni
8
Tirreno Lucca
12/02/2015
p. VIII
Quattro mostre, la star è Cronenberg
Barbara Antoni
10
Corriere Fiorentino
12/02/2015
p. 14
Visioni di corpi nei set di cronenberg
Marco Luceri
11
Qn
12/02/2015
p. 33
Mostre dedicate a Cronenberg ‘La mia passione per Puccini'
Giovanni Bogani
13
Segnalazioni
Repubblica
12/02/2015
Indice Rassegna Stampa
p. 51
Ciak si gira... nel tuo salotto
14
Pagina I
Film sulla PestaLozzi, record
Bondi, altre 1000 spettatori
Ha superato i mille spettatori in
meno di una settimana. E
V«Educazione affettiva» di
Federico Bondi e Clemente
Bicocchi, il documentario
indipendente riproposto dove
tornerà in programmazione. Una
quinta elementare agli ultimi
giorni di scuota. emozioni e paura
del futuro scorrono netta vita.
Spazio Alfieri
stasera e venerdì ore 20,30
il 13 ore 19,30 incontro con Bandi
Si parla di noi
Pagina 1
DOMAN I
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DOMAN I, alle 17.30, Palazzo Fabroni ospiterà la presentazione del
cortometraggio «L'ultimo incontro», patrocinata dal Comune di Pistoia. Saranno presenti l'assessore
alla cultura Elena Becheri, il regista Filippo Basetti, che introdurrà
il progetto, e parte del cast e della
troupe che, dopo la proiezione, racconteranno le loro esperienze sul
set, intervistati da Michele Galardini. La proiezione, a ingresso gratuito, sarà supportata in via eccezionale da strumenti tecnici particolari, come le casse Ledysound di
MetalGelli di Pistoia, con suono
emesso a 360°.
«L'ultimo incontro-Diego» è il primo episodio di una trilogia, ad oggi, prodotta dall'associazione culturale Italian Studios in collaborazione con Photo Chrome Pistoia.
Sotto la regia del fotografo, videomaker e artista visivo Filippo Basetti, con la direzione fotografica
dell'editor audiovisivo e fotografo
William Castaldo, prende vita un
lavoro originale. Si tratta di una trilogia di film i cui protagonisti, proiettati in ambienti a loro sconosciuti e talvolta ostili, saranno alle prese con scelte difficili, paure, emozioni vissute o ancora da scoprire,
alla ricerca di una verità che li condurrà fino all'ultimo incontro.
Non mancano mistero e tensione,
ma anche argomenti di rilevante
attualità, con un costante riferimento ad importanti tematiche
morali.
Le ambientazioni mirano a dare risalto ai paesaggi toscani, puntando
Si gira in Toscana
I
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CEAK Uno scatto durante le riprese dei film «L'ultimo incontro»
L'obiettivo è puntato sulla nostra
città, su Serravalte e altri luoghi
nconfondibili della Toscana
l'obiettivo su città come Pistoia e
Siena, sulle spiagge di Marina di
Vecchiano in Versilia, su castelli
medievali come quello di Serravalle Pistoiese - con la rocca vecchia
detta "del Barbarossa" e quella
nuova - o ancora su siti artisticamente inconfondibili, che ne fanno un prodotto tutto made in Tuscany, pur senza rinunciare alla
qualità tipica del cinema americano. Un prodotto artistico che si rifà ai classici della letteratura e al cinema d'autore, dalla Divina Coni-
media al Mago di Oz e ispirato alla
serie televisiva "Ai confini della
realtà" e vicino all'arte visiva contemporanea ma anche alle web series più in voga del momento.
All'attore toscano Alessandro Mollo si affiancano , ad oggi, interpreti
del calibro di Fabio Rubino e Sara
Billi, con il cameo del pistoiese
Alessandro Timpanaro e la scenegiatura di Lorena Rocchi. La coIonna sonora è di Nadia Tirino.
L'iniziativa ha già ottenuto un largo consenso grazie a una riuscita
sottoscrizione popolare e al web,
dove aumentano di giorno in giorno gli appassionati che seguono il
progetto sul blog http ://ultimoincontro.tumblr.coml o sul sito
www.ultimoincontro .it. Ulteriori
proiezioni sono previste a Pisa, Firenze e in altre città toscane che
hanno aderito al progetto.
Pagina 2
A Palazzo Fabroni c'è "L'ultimo incontro"
Domani la proiezione dell'anteprima del cortometraggio con le testimonianze di regista e cast
1 PISTOIA
Domani alle 17.30 il Centro di
arti visive contemporanee Palazzo Fabroni ospita la presentazione del cortometraggio
«L'ultimo incontro». Saranno
presenti l'assessora alla cultura Elena Becheri, il regista che
introdurrà il progetto e parte
del cast e della troupe che, dopo la proiezione, racconteranno le loro esperienze sul set, intervistati da Michele Galardini. La proiezione, a ingresso
gratuito, sarà sopportata in via
eccezionale da strumenti tecnici particolari, come le casse
Ledysound di MetalGelli di Pistoia, con suono emesso a
360'.
L'ultimo incontro è il primo
episodio di una trilogia prodotta dall'associazione culturale
Italian Studios in collaborazione con Photo Chrome Pistoia.
Sotto la regia del fotografo, videomaker e artista visivo Filippo Basetti, con la direzione fotografica di William Castaldo,
prende vita un lavoro originale. Si tratta di una trilogia di
film i cui protagonisti, proiettati in ambienti a loro sconosciuti e talvolta ostili, saranno alle
prese con scelte difficili, paure, emozioni vissute o ancora
da scoprire, alla ricerca di una
verità che li condurrà fino
all'ultimo incontro. Non mancano mistero e tensione, ma
anche argomenti di rilevante
attualità, con un costante riferimento ad importan ti tematiche morali.
Le ambientazioni mirano a
dare risalto ai paesaggi toscani, puntando l'obiettivo su città come Pistoia e Siena, sulle
spiagge di Marina di Vecchiano in Versilia, su castelli medievali come quello di Serravalle Pistoiese - con la rocca
vecchia del Barbarossa e quel-
Si gira in Toscana
la nuova - o ancora su siti artisticamente inconfondibili.
Un prodotto artistico che si
rifà ai classici della letteratura
e al cinema d'autore, dalla Divina Commedia al Mago di Oz
e ispirato alla serie televisiva
«Ai confini della realtà» e vicino all'arte visiva contemporanea ma anche alle web series
più in voga del momento.
All'attore toscano Alessandro Mollo si affiancano interpreti del calibro di Fabio Rubino e SaraBilli, con il cameo del
pistoiese Alessandro Timpanaro e la sceneggiatura di Lorena
Rocchi.
L'iniziativa ha già ottenuto
un largo consenso grazie a una
riuscita sottoscrizione popolare e al web, dove aumentano
di giorno in giorno gli appassionati che seguono il progetto
sul blog http://ultimoincontro.tumblr.com/ o sul sito
www.ultimoincontro.it. Un riscontro positivo è arrivato anche da alcuni esperti del settore che, in una recente proiezione destinata ai soli addetti ai
lavori, hanno espresso il proprio entusiasmo con elogi alla
storia densa di suspense, agli
attori definiti comunicativi ed
eccelsi, alla regia e fotografia
artisticamente elevate, come
anche alla colonna sonora di
Nadia Tirino.
Ulteriori proiezioni sono
previste a Pisa, Firenze e in altre città toscane che hanno
aderito al progetto.
Filippo Basetti (foto da Facebook)
Pagina 3
LA MOSTRA
Omaggio a Cronenberg
'Tutti i ricordi dei miei film"
ROBERTO INCERTI A PAGINA IX
Festival Cinematografici
Pagina 4
nvenzioni, ricordi
e metamorfosi
dentro il labirinto
di Cronenberg
Lucca Film Festival, quattro mostre sul regista
"n lungo viaggio nell'arte di tutta la mia vita"
L SUO è un cinema visionario, inquietante e magnifico. Nessuno come
David Cronenberg ha saputo rappresentare lametamorfosi dei corpi,
la caducità umana, il terrore dell'uo-
mo di fronte alla mutazione. Le sue immagini poi sembrano esplorare i labirinti della
psiche. Alcune pellicole - come La mosca,
Crash, Inseparabili- sono ormai diventatedi culto. Al grande regista canadese "LuccaFilm Festival" dedicaunomaggiofattodi
Festival Cinematografici
ben quattro mostre, di cui tre a Lucca e una
a Viareggio: Evolution (Fondazione Ragghianti), M. Butterflyal Puccini Museum,
Red Cars (Archivio di Stato), Chromosomes (a Viareggio, Galleria Arte Moderna).
L'inaugurazione avverrà sabato (visite da
domenica, fino al 3 maggio). Il settantaduenne Cronenberg ieri si è collegato via
skype con Lucca: «Sarei venuto molto volentieri a marzo a Lucca. Ma motivi perso-
nali molto seri per adesso me lo impediscono, spero di farcela per aprile».
Evolution che abbiamo visto in anteprima,
è un po' la mostra simbolo di David Cronenberg. Sono esposti un centinaio fra manufatti artistici e oggetti provenienti dai set, materiali scenografici e di produzione, interviste, spezzoni di film, rare fotografie dietro le
quinte. Grazie aEvolution sembra davvero di
Pagina 5
entrare in un'altra dimensione, o in un film
body horror del regista di Toronto. C'è la pistola di ossa e denti del film eXistenZ, la testa
mostruosa indossata daJeff Goldblum ne La
mosca. Sempre da La mosca appare l'inquietante macchina per ilteletrasporto. E ancora:
macchine da scrivere a forma di insetto, strumenti chirurgici, armature di cuoio, alieni. È
poi il modello del ristorante dentro il quale è
ambientato La promessa dell'assassino. Dice
il regista: «In questa retrospettiva c'è davvero tutta la mia carriera. Vederla mi fa un effetto strano, è come fare un viaggio a ritroso
nella vita, nella mia arte».
Cronenberg, che ha girato il film M.Butterfly, così parla della mostr a omonima che si
tiene a Lucca al Puccini museum, casa natale
del compositore toscano : «Puccini ha avuto
un grande impatto su di me. Mia madre era
Il messaggio
via skype: "Ora
non posso ma
spero di venire
in Toscana
ad aprile
Ho una
passione
per Puccini
e la Ferrari"
TRA LUCCA E VIAREGGIO
Quattro le mostre, tre a Lucca e
unaa Via reggio, che il Lucca Film
Festival ha dedicato al regista
Festival Cinematografici
una pianista. Quand'ero piccolo sentivo risuonare per casa le note della Bohéme, della
Butterfly, di Tosca. Quella musica mi ha subito colpito emotivamente, ha forgiato la mia
anima». La mostra Red cars racconta la sceneggiatura di un film mai realizzato, ispirato
al mondo dei piloto di Formula Uno. Sempre
Cronenberg spiega: «Io ho sempre avuto una
grande passione per la Ferrari: forse tutto forse nasce dal colore rosso, che adoro. Da bambino avevo un triciclo di questo colore: forse il
mito per la Ferrari è cominciato proprio così».
Una mostra sui generis è quella di Viareggio: Choromosomes. Qui 70 fotogrammi scelti dal regista sono stati elaborati ed ingranditi digitalmente sotto la supervisione
dello stesso Cronenberg e
stampati su tela pittorica con
una modalità innovativa.
«Questo - prosegui l'artista
- dà loro vita oltre lo schermo. Mi affascina che qualcuno che non ha mai visto un
mio film acquisti un mio fotogramma diventato quadro.
Questo darà al mio lavoro
una nuova interpretazione,
una chiave di lettura molto
diversa». Cronenbergfacinema da moltissimi anni, adesso siamo nell'era del digitale:
quanto è cambiato il processo creativo? «Il digitale confessa - non ha stravolto
il mio cinema, perché io mi sono sempre trovato a mio agio
con la tecnologia. La morte
della pellicola è stata un fatto
positivo, perché il digitale à
meglio: trovo straordinario
poter vedere subito quello
che ho girato. Quello che è cambiato invece
dai primi tempi è la fiducia in me stesso: adesso ne ho molta di più, questa consapevolezza
ha certamente cambiato il mio modo di fare
arte». Primadi congedarsiDavidCronenberg
dice la sua anche sul tema della famiglia: «Io
sono un borghese, sono sposato da 40 anni e
ho tre figli. Ma ormai la società ha divorziato
dalla funzione tradizionale della coppia: ci sono le coppie gay che adottano figli, come del
resto i single. La società non è più ferma ed è
logico accettare una trasformazione perpetua e continua delle istituzioni e delle regole».
Le mostre sono organizzate dal Comitato
Nuovi Eventi per Lucca in collaborazione con
Lucca Film Festival. Sono state prodotte dal
Toronto International film festival e daVolumina di Torino.
0 RIPRODUZIONE RISERVATA
Pagina 6
QUATTRO MOSTRE , CENTO OGGETTI DI SCENA
L'universo necrofilo
e cannibalizzat o
di Gabriele Rizza
L'universo di David Cronenberg arriva a Lucca con appendice a Viareggio. Al regista canadese, che purtroppo non potrà essere della partita come
annunciato, il Lucca Film Festival n. l 1 dedica, con la retrospettiva completa dei suoi
film, un pacchetto di ben quattro mostre che si inaugurano
domenica. Itinerario completo, come mai prima d'ora, fra
le sue allucinazioni, le deformazioni del corpo e della mente, il sesso bizzarro, oscura pulsione necrofila, mutilazioni,
amputazioni, cannibalizzazioni, un frasario di immagini, oggetti, manichini, protesi, fotografie, strumenti chirurgici
che spremono la fisiologia, e
deformano la fisognomica, fra
alterazione continua e potere
autodistruttivo.
Le mostre di Cronenberg
racchiudono una consapevolezza e arrivano alla stessa conclusione: che il corpo è la prima ed essenziale dimostrazione della nostra esistenza. In
questo processo feroce di decomposizione e destrutturazione (segnatevi una parola:
"apotemnofilia", ovvero la
smania di amputarsi parti del
corpo sentite come superflue
o disarmoniche) ti aspetteresti
un figura sulfurea di artista, un
individuo segnato dal disagio
di vivere, in bilico fra incubo e
follia. Niente di più falso. David Cronenberg, 71 anni, è, come lui stesso si definisce, una
"persona tradizionale". Ma forse per Cronenbergla "realtà" è
altrove, nell'oscuro mulinello
della mente. E la sua, evidentemente, funziona in un costante corto circuito.
Creata dal Toronto International Film Festival, in anteprima per l'Italia, la Fondazione
Ragghianti, ospita Evolution,
un centinaio tra manufatti artistici e oggetti provenienti dai
set, materiali scenografici, interviste, spezzoni, poster, bozzetti, storyboard originali, fotogrammi inediti e foto di scena
Festival Cinematografici
o
Volante utilizzato per "Crash"
che seguono cronologicamente lo sviluppo e la maturazione
di Cronenberg, a partire dalle
prime e meno conosciute opere fino ai recenti "A History of
Violence" e "Cosmopolis".
In primo piano la macchina
per il teletrasporto di "La mosca", le macchine da scrivere
insettoidi e il Mugwump, la
creatura aliena frutto delle allucinazioni del protagonista di
"Naked Lunch" per finire con
le complicate bardature indossate da Rosanna Arquette in
"Crash" e il ristorante all'interno del quale è ambientato "La
promessa dell'assassino" con
Viggo Mortensen e Naomi
Watts. "Evolution" ha una sezione speciale distaccata presso il Museo pucciniano, con
una stanza dedicata a "M. Butterfly", il film del 1993 cori
Jeremy Irons, che col maestro
lucchese condivide la passione per il melodramma. Restiamo a Lucca, all'Archivio di Stato, dove si può scoprire "Red
Cars", installazione multimediale dedicata alla Ferrari e al
mondo delle corse. Infine alla
Galleria Arte Moderna e Contemporanea di Viareggio è di
scena Chromosomes, 70 fotogrammi scelti dallo stesso Cronenberg tra i suoi film più famosi ed elaborati digitalmente
sotto la sua supervisione. Le
mostre restano aperte fino al 3
rnaggio. Info www.luccafilmfestival.it
Pagina 7
I
Adoro Faccini
sono cresciuto
con la sua musica
David Cronenberg (aspettando la retrospettiva)
ricorda la madre pianista che suonava Butterfly
di Barbara Antoni
1 LUCCA
La mamma musicista che suonava in casa le arie di Bohéme
e Madama Butterfly. La sua vita «ordinaria, tradizionale. Sono un borghese della classe
media, sposato da quarant'anni, con tre figli e due nipoti, Ma
l'istituzione della famiglia, del
matrimonio, ha subito mutamenti notevoli, è in trasformazione perpetua. Trovo legittimo che abbiamo divorziato da
una funzione corporea tradizionale del matrimonio tra uomo e donna. Ho molti amici
gay e sposati che hanno adottato un figlio. I nostri tempi sono eccitanti, siamo una specie
in continua evoluzione».
Dal suo studio di casa, circondato da un'infinità di libri,
David Cronenberg, il regista
del body horror, autore di film
cult del cinema contemporaneo - da The Fly al Pasto Nudo,
a Crash - si racconta in versione inedita. Casalinga e vera. Si
soffia il naso, inforca gli occhiali. Accade via Skype,
nell'auditorium della Fondazione Cassa di Risparmio. L'occasione è l'omaggio che Lucca, col suo Film Festival, gli tributa quest'anno: l'edizione
2015 della rassegna cinematografica (dal 15 al 21 marzo) è
dedicata a lui: retrospettiva e
quattro mostre, tra Lucca e
Viareggio (aperte dal 15 febbraio al 3 maggio).
Festival Cinematografici
Quale influenza ha avuto
Puccini sulla sua vita? Cronenberg risponde pronto: «L'impatto di Puccini sulla mia carriera si esplica nel mio film su
Madama Butterfly. Lo adoro,
ero contento ed emozionato
di poterlo realizzare. Mia madre era pianista e violinista.
Prima di sapere chi fosse Puccini ho ascoltato per anni le
arie di Bohéme e Butterfly, ecco come questo compositore
haforgiato lamia anima».
Alla soglia dei settantadue
anni (li compirà il 15 marzo) il
regista di Toronto parla con
una semplicità inaspettata,
con sicurezza, tono fermo.
Non sa, afferma, se potrà essere a Lucca per ricevere il tributo del festival. Di certo non
ci sarà in marzo, «per questioni personali sopravvenute».
Forse arriverà ad aprile, in
tempo per visitare le mostre
che racchiudono in poche
stanze l'essenza della sua carriera e del suo pensiero. E se
verrà non mancherà divisi tare
il museo Puccini, la casa natale del Maestro in corte San Lorenzo. Intanto si sta dando da
fare per convincere attori e altre persone che hanno collaborato ai suoi film a coprire la sua
assenza a Lucca.
Gli viene domandato se, come altri registi a cui il festival
lucchese è stato dedicato, lascerà alla città una traccia culturale permanente del suo passaggio. Peter Greenaway due
anni fa ha lasciato un docu-
mentario, Lucca Hubris; l'eredità di David Lynch, a Lucca
nel 2014, è stata la meditazione trascendentale che gli alunni dell'istituto Pertini praticano in classe. «Non ho pensato
a lasciare un contributo a Lucca - afferma Cronenberg -. Forse per la mia modestia canadese. Lavorerò con le istituzioni
cittadine affinché la mia presenza porti un beneficio alla
città e al territorio. Mi auguro
davvero di poter venire a vedere le installazioni a Lucca appena ci sarà la possibilità. Penserò a come lasciare una traccia del mio pensiero, e voglio
che sia positiva».
Cronenberg racconta anche
aspetti meno conosciuti della
sua vita. Come la passione per
le Ferrari. Una delle tre mostre, quella intitolata Red cars
è ospitata all'Archivio di Stato
presso gli ex Macelli. «Quando
ero piccolo - rivela il regista canadese - avevo un triciclo rosso con cui andavo in giro nel
quartiere. Ruote e rosso: la
mia passione è cominciata da
lì. Era un'emozione fortissima,
all'epoca, veder passare una
Ferrari. Ne ho possedute tre, e
ho corso da non professionista. Ma il tempo del film che
avrei voluto fare sulle Red Cars
è passato. Sono grato a chi di
quella sceneggiatura ha fatto
un libro bellissimo».
I film che ha fatto sono «i
miei figli - afferma -. E mai dirò
quale sia il mio preferito. D'al-
tronde, come chiedere a un padre a quale dei suoi figli vuole
più bene? Anche se lo sapesse,
dentro di sè, nessun padre lo
rivelerebbe».
Ma il tempo del cinema, del
set, per David Cronenberg
sembra finito. Adesso è un'altra fase della sua vita, è il momento della scrittura. Dopo il
primo romanzo (si intitola
`Divorati"), sta lavorando al secondo e già otto case produttrici gli hanno chiesto di tradurlo
in film o in serie televisiva. Ma
non sarà Cronenberg il regista.
«Io - conclude - ho fatto tutti i
film che volevo fare. Per alcuni
ho impiegato addirittura dieci
anni. E non sento la necessità
di farne un altro tanto per fare.
Assisterò volentieri, semmai,
al lavoro di chi volesse realizzare un film dal mio nuovo romanzo».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Pagina 8
DavidCronenbergnel2002sulsetde;fs :m..s irl>
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La storia dei regista
e dei suoi filmi
II Lucca Film Festival dedicherà la
retrospettiva a David Cronenberg
(nella foto la locandina) dal 15 al
21 marzo. Le quattro mostre a
Lucca e Viareggio verranno invece
inaugurate domenica 15 febbraio,
per proseguire fino al 5 maggio.
David Cronenberg durante la conversazione via Skype
Festival Cinematografici
Pagina 9
LUCCA FIL M FESTIVAL
Quattro mostre, la star 'e Cronenberj
Tra le location delle esposizione anche la casa natale di Puccini
di BarbaraAntoni
I LUCCA
Il Lucca Film Festival diventa
grande, amplia i suoi confini e
ambisce a diventare un appuntamento di rilievo oltre i confini
toscani. Lo dice senza giri di parole il direttore della Fondazione Cassa di Risparmio Marcello
Bertocchini presentando l'anteprima delle tre mostre sull'opera del regista David Cronenberg
a cui è dedicata l'undicesima
edizione della rassegna cinematografica diretta da Nicola Borrelli e sostenuta dalla Fondazione Crl. Da quest'anno infatti il
Lucca Film Festival lavora in
tandem con il festival cinematografico Europa Cinema di Viareggio: tre delle quattro mostre
su Cronenberg, maestro del cinema contemporaneo, si svolgeranno a Lucca (Evolution alla
Fondazione Ragghianti in San
Micheletto, Red Cars negli spazi
espositivi dell'Archivio di Stato
negli ex Pubblici Macelli e
M.Butterfly all'interno della casa natale Puccini, il museo in
corte San Lorenzo) e una a Viareggio (Chromosomes, alla Galleria di Arte moderna e contemporanea in piazza Mazzini): tutte si apriranno al pubblico il 15
febbraio e fino al 3 maggio.
Da quest'anno il festival cambia periodo dell'anno: non più a
settembre ma tra febbraio e
aprile, un periodo che «per Lucca era morto - sottolinea Bertocchini -. Lo spostamento del festival a marzo è una scommessa
non da poco ma sono sicuro
che lavinceremo».
«Ci danno grande soddisfazione queste mostre che fanno
da cornice al Lucca Film Festival - afferma Vittorio Armani, direttore del comitato Nuovi
Eventi della Fondazione Crl che
Festival Cinematografici
sn ,' n,,w
La presentazione delle mostre in San Micheletto
ha cercato (e sostenuto) l'arrivo
a Lucca e Viareggio delle mostre
su Cronenberg (Evolution, tra
l'altro, in anteprima nazionale,
ndr) -. Il nostro comitato nasce
con la mission di animare periodi morti con iniziative culturali
di rilievo. Con queste iniziative
completiamo il nostro impegno
per la prima parte del 2015. Per
la seconda stiamo lavorando alla riproposizione delle Conversazioni in San Francesco che
hanno avuto molto successo».
«Come sindaco - dice Alessandro Tambellini - sarò molto
felice di conoscere Cronenberg
e la sua prospettiva sull'esistenza. Conoscere prima di lui i registi Greenaway e Linch è stata
una grande esperienza».
Evolutlon . La mostra indaga, attraverso le invenzioni di Cronenberg, possibili percorsi evolutivi dell'uomo, sia a livello psicologico che fisico: dai telepati
di Scanners allo scienziato de
La mosca, dal produttore televisivo di Videodrome ai medici
gemelli di Inseparabili. Tra gli
oggetti in esposizione, la macchina per il teletrasporto de La
mosca e la testa mostruosa indossata da Jeff Goldblum nel
film.
M.Butterfly. La mostra è dedicata al film realizzato da Cronenberg nel 1993 interpretato da
JeremyIrons. Agli oggetti di scena e al costume indossato dal
personaggio di Song Liling nella
sua interpretazione all'Opera di
Pechino si affiancano i cimeli e i
documenti autografi riguardanti Madama Butterfly che il museo conserva.
Red cars. Mostra sul film omonimo di Cronenberg. Racconta la
storia, ambientata nel 1961, della rivalità tra due piloti di Formula Uno, l'americano Phil Hill
e il tedesco Wolfgang Von Trips.
ORI PRO DUZIONE RISERVATA
Pagina 10
9
1,
e ento
v
Il Lucca Film Festival dedica al maestro e al suo mondo tre grandi mostre
Tra gli oggetti la testa mostruosa de «La mosca» e le protesi di «Crash»
«La stanza di Madama Butterrly? Io amo Puccini, grazie a mia madre pianista»
1
NEI SET D1 CRONENBERG
LUCCA «Per me all'inizio c'è il
corpo. E ciò che siamo, ciò che
abbiamo. Siamo tutti come degli attori che si agitano sulla scena della vita e la prima cosa che
abbiamo sono i nostri corpi, la
nostra esistenza fisica. Nei miei
film il corpo è sempre al centro.
Non me ne allontano mai. E se
ciò accade, mi sento sempre
meno sicuro di me». David Cronenberg apre la porta d'accesso
al suo cinema in maniera diretta: il corpo umano, la sua mutazione, la sua innata natura sessuale, la morte, diventano nelle
sue parole il passaggio diretto
verso un altrove ancora da cercare.
La mostra che aprirà i battenti
domenica alla Fondazione Ragghianti di Lucca non a caso
prende il nome di Evolution,
perché corpi, per lo sguardo deformante di Cronenberg, sono
anche gli oggetti meccanici, dalle macchine da scrivere alle televisioni, ai luoghi della tecnologia tutta. L'esposizione, con un
centinaio di oggetti di scena, è
la prima di tre mostre internazionali, tra le punte di diamante
del Lucca Film Festival, che
omaggerà il regista canadese
dal 15 al 21 marzo dedicandogli
una retrospettiva, affiancata da
incontri, dibattiti, concerti. Purtroppo il regista, come ha annunciato ieri via Skype, non ci
sarà per motivi personali. «Se
riesco - ha aggiunto - ci terrei
Festival Cinematografici
Anche a
Viareggio
L'undicesima
edizione del
Lucca Film
Festival, che da
quest'anno si
unisce a
Europa Cinema
di Viareggio,
rende omaggio
al maestro
con tre mostre
internazionali
a Lucca e a
Viareggio, in
programma dal
15 febbraio al 3
maggio
(nella foto
David
Cronenberg
con Ralph
Fiennes sul set
di «Spider»)
a venire entro la fine della mostra ma non dipende da me».
Alla Fondazione Ragghianti vedremo la macchina per il teletrasporto de La mosca e la testa
mostruosa indossata da Jeff Goldblum nel film, l'elmetto creato
dall'inquietante ditta Spectacular Optical per registrate gli ef-
fetti del programma Videodrome sulle sue vittime e le protesi
indossate dall'attore James Woods nell'omonimo film; e poi ancora il parassita capace di risvegliare gli istinti erotici sopiti degli esseri umani protagonista de
Il demone sotto la pelle, gli strumenti chirurgici per intervenire
Pagina 11
sui corpi «sbagliati» di donne
mutanti realizzati dal ginecologo Jeremy Irons in Inseparabili,
il Mugwump - la creatura aliena frutto delle allucinazioni del
protagonista - di Pasto nudo,
le protesi esterne indossate da
Rosanna Arquette in Crash, fino
al game pod organico e alla pistola fatta di ossa e di denti che
compaiono in eXistenZ (in mostra anche poster, bozzetti,
storyboards originali, fotogrammi tratti dai film e foto di scena).
Sono innumerevoli le suggestioni che si possono intravedere nel grande teatro della mutazione orchestrato dal regista,
sorta di virulento caleidoscopio
della modernità: dallo sfarinamento dei corpi di Bacon alla fisicità allucinata di Kokoschka,
dalle derive post-umane di Matthew Barney agli interventi
«chirurgici» di Orlan: «All'inizio della mia carriera rappresentavo il corpo in maniera viscerale - ha detto Cronenberg - poi
mi sono spinto verso nuovi territori: oggi mi interessa più capire gli schemi culturali e psicologici attraverso cui percepiamo
la nostra fisicità. Al centro resta
sempre la condizione umana,
solo che ora mi piace pensarla
come un diamante, da studiare
nelle sue mille facce».
Difficile dar torto a Cronenberg quando parla di se stesso in
questi termini, visto che la sua
creatività ha spaziato negli ultimi anni dal cinema al teatro musicale, dal libro d'artista al romanzo (Divorati, edito in Italia
da Bompiani), a testimonianza
di un eclettismo che lo accomuna agli ospiti giunti al Lucca Film
Festival nelle due precedenti
edizioni: Peter Greenaway e David Lynch. Alla sua passione per
la musica è dedicata M. Butterfly
(che riprende il titolo di uno dei
suoi film più originali, con
Jeremylrons), sezione distaccata
di Evolution allestita al Puccini
Museum - Casa Natale, con una
stanza in cui sono esposti ogget-
ti di scena e costumi: «Mia
madre era una
pianista che
accompagnava
i giovani cantanti - ha raccontato - per
cui la musica è
stata sempre
presente nella
mia vita. Il mio
amore per i
brani d'opera
italiani e per
Puccini viene
da lì». E se Lucca ha preparato per Cronen-
berg anche Red Cars (Archivio di
Stato), un'installazione multimediale dedicata alla sua passione per le automobili e in particolare per la Ferrari, anche Viareggio avrà uno spazio dedicato al
regista, visto che da quest'anno
il Lucca Film Festival ha inglobato EuropaCinema. Alla GAMC
apre i battenti Chromosomes,
che presenta circa settanta fotogrammi selezionati dai più celebri film del regista, rielaborati
digitalmente e stampati, in
grandi dimensioni, su tela pittorica. Le mostre sono aperte dal
15 febbraio al 3 maggio.
Marco Luceri
RIPRODUZIONE RISERVATA
Galiery
In alto
immagine di
«Evolution»;
sopra a sinistra
la protesi
indossata
da Rosanna
Arquette in
«Crash»,
a destra
il costume
dei film «M.
Butterfly» con
protagonista
Jeremy Irons
Festival Cinematografici
Pagina 12
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Giovanni Bogani
a-TORONTO
DAVID Cronenberg è uno dei registi
più "cult" al mondo. Può fare anche
film normali, ma dentro ci sarà sempre un germe di follia, di delirio. E'
l'autore de "La mosca", de "la zona
morta", di "Videodrome". Di un film
come "Crash", dove i protagonisti rivivono gli incidenti stradali più celebri,
massacrandosi e macellandosi volontariamente. E' il regista del "Pasto nudo", dove una macchina da scrivere diviene una specie di insetto carnivoro.
Corpi malati, in disfacimento, mutanti. Un repertorio infinito di mutazioni,
in cui l'essere umano diviene una macchina, un animale, un alieno. Il sistema naturale di Cronenberg è un incubo surrealista. A Cronenberg è dedicato il Lucca film festival 2015, che si terrà dal 15 al 20 marzo. E che per la prima volta si fonde con EuropaCinema
di Viareggio. Una grande retrospettiva
dei suoi film, e tre grandi mostre. La
prima delle quali si apre domenica, a
Lucca presso la Fondazione Ragghianti. Abbiamo raggiunto via Skype il regista, che vive a Toronto.
Cronenberg, verrà a Lucca per il
festival?
«Ci terrei molto. Ma per motivi personalï, indipendenti dalla mia volontà,
non posso sapere se sarà possibile. Ho
invitato tutti i miei collaboratori, sceneggiatori e attori a rappresentarmi al
posto mio».
mostra "volution ", che si
apre domenica alla fondazione
Ragghianti. Che effetto le fa?
«Mi ha dato l'impressione di vedere in
un attimo tutto quello che ho fatto nella vita, sia come regista che come uomo. E' un po' come si dice accada quando stai per morire, e rivedi tutta la tua
vita».
Festival Cinematografici
^;-onenberg: regista, sceneggiatore, attore, produttore
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Una sezione della mostra è nel
Museo Puccini, ed è dedicata a
u
y". Conta Puccini
per lei?
«Mia madre era pianista: fin da piccolo ho vissuto in una casa nella quale la
musica, e in particolare Puccini, era
parte integrante. Mi è venuto naturale
immaginare una storia che prende le
mosse dalla Butterfy' di Puccini. Anche se nel mio film i ruoli sono invertiti: un occidentale si suicida per un
orientale, al contrario di quanto avviene nell'opera».
Alt
mostra, "Red Cars", si
inaugura all'Archivio di Sta to di
Lucca.
«Nasce da un film sulle Ferrari che
non ho mai fatto. Avrebbe dovuto interpretarlo Mel Gibson. Era un omaggio a uno dei bolidi da leggenda, la Ferrari 156, soprannominata `Shark noce'
per il muso a forma di squalo. Ho una
passione per le Ferrari. Ne ho avute tre
in vita mia. Da piccolo avevo un triciclo rosso, la mia grande passione. Le
Ferrari sono l'evoluzione di quel triciclo che amavo».
Una persona che ha visioni come le sue c rede nell'aldilà, crede
in Dio? «Sono ateo, non credo
nell'aldilà, perché noi siamo solo corpo. Il centro dell'esistenza umana per
me è il corpo».
La sua vita personale è così stravagante come i suoi film?
«No, è molto comune, molto borghese.
Ho una moglie e tre figli. Siamo una
famiglia molto convenzionale».
Pagina 13
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4 vengono affidate
Sempre
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Ecco í pro e contro dí una scelta
con í
Cîaksî gira...
nel tuo Sa.lotto
Le faremo sapere. Solo che ad aspettare una risposta dopo un provino
non sono attori e modelle, ma le case degli italiani. Sempre più spesso
registi e fotografi scelgono abitazioni "vissute" per i loro lavori. E che sia un loft, una
villa d'epoca, un casale o un rudere non fa
differenza: tutto può finire in tv, al cinema o
su una rivista. E tutti possono guadagnare
affittando una proprietà privata.
Ma come fare? Per prima cosa bisogna affidarsi a un'agenzia di location scouting
(che fa incontrare domanda e offerta), come suggerisce Chiara Brambilla della società Face&Place di Milano: «Contattata
un'agenzia, si inviano delle foto per una
primavalutazione, anche se poi unlocation
manager andrà sul posto per scattarne altre e avere un'idea precisa su spazi e accessibilità». Sono questi, infatti, gli elementi
che fanno la differenza. Se è vero che tutti
gli immobili sono interessanti aldilà di stile e arredamento, è altrettanto vero che
una troupe, tra tecnici e attrezzature, ingombra molto. Per questo, come conferma
Chiara Brambilla, «l'importante è avere
spazi ampi.
Una casa con meno di 100 metri quadrati
difficilmente è adatta: le persone che vi si
devono muovere sono molte e con tanto materiale. Per lo stesso motivo è più idonea una
casa facilmente accessibile: al seguito ci sono sempre mezzi tecnici, alcuni grandi, per
cui la strada deve essere comoda e si deve
poter parcheggiare». Senza dimenticare
l'importanza dello spazio circostante (ma
questo vale solo per tv e cinema). «A volte
case mediamente interessanti ma situate
nelle aree giuste "lavorano" il triplo di proprietà bellissime che purtroppo intorno non
hanno altro», commenta Frisca Carapelli,
coordinatrice della società Scoutit di Siena.
Fin qui sembra tutto facile. Ma non sempre lo è. Anche se attratti da una prospettiva di guadagno extra, prima di candidarsi
bisogna fare i conti con il proprio carattere:
essere consapevoli che la propria casa sarà
anche di qualcun altro per un po' di giorni
Segnalazioni
e che ci sarà trambusto. Ricorda Frisca Carapelli: «Una troupe può avere anche 50
persone con attrezzature pesanti: di solito
professionisti abituati a lasciare l'ambiente come trovato, ma per un proprietario alla prima esperienza può essere traumatizzante».
Eppure sono sempre di più gli italiani checontattano le agenzie specializzate. Parola
di Bruno Rosa di Set Service, che lavora nel
settore daoltre 35 anni: «Ricevo almeno sette-otto offerte di privati al giorno, con immobili di ogni genere. Ad attrarre le persone è l'idea di un guadagno facile, soprattutto se capita di essere scelti per una fiction
lunga». Prestare il proprio salotto al Raoul
Bova di turno conviene. «Il guadagno di-
pende dal cliente e dalla casa», spiega Chiara Brambilla, «e dal tipo di lavoro. Si va dallo spot, che ha il budget più elevato perché
è invasivo (di solito la troupe cambia l'arredamento), con cifre che vanno da mille a
3mila euro al giorno in base a bellezza e
grandezza della casa, fino agli scatti fotografici, con troupe più leggera e orari flessibili, e quindi prezzi più contenuti, da 500 a
2mila euro al giorno.
Dinamiche differenti invece per fiction e
cinema: la produzione può durare mesi e le
location essere occupate per periodi lunghi,
quindi di solito si stabiliscono dei forfait». A
regolare il tutto, un contratto di locazione
temporanea tra le parti che, ricorda Giuseppe Nardi di Nardi Locations, «specifichi
compenso, giorni e orari di utilizzo, modalità di pagamento e polizza assicurativa per
eventuali danni». A quel punto, non resta
che mettersi sul divano per vedere la propria casa protagonista. (i.ca.)
© R I PRODUZION ER ISERVAIA
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Solitamente viene
-effettuato
Attenzione
a polizze
esopralluoghi
Nessuna location
ANI èesclusa a priori,
ma si preferiscono
le abitazioni grandi
un sopralluogo prima
di girare: occasione utile
per avere un'idea precisa
su eventuali spostamenti
del l'arredamento.
Verificare che ci sia
ina polizza assicurativa
pereventuali danni, meglio
se con scadenza successiva
alla data delle riprese.
e facilmente raggiungibili.
È utile quindi sottolineare
questi aspetti quando
si contatta un'agenzia.
Una troupe, per numero
di persone e
attrezzature, è ingombrante.
Valutare, prima di affittare
casa, se si è disposti
a sopportare il trambusto.
Affittare casa come set
spesso porta
una sporadica ma ottima
entrata extra. Se però
si cerca un investimento
a lungo temine, meglio
puntare sul classico
contratto di locazione
immobiliare.
Segnalazioni
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