Convegno sulla Serra sostenibile: “Più economia in serra

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Convegno sulla Serra sostenibile: “Più economia in serra
Dr Agronomo Silvio Fritegotto
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Convegno sulla Serra sostenibile: “Più economia in serra Riduzione degli input energetici, come acqua, fertilizzanti e
agrofarmaci”.
Flormart di Padova, sala 7A: venerdi 14 settembre 2012 : 09.00 –13.30
ABSTRACT delle RELAZIONI
Misura e riduzione dell'impatto ambientale delle colture in serra
Relatore: Cecilia Stanghellini - Wageningen, Olanda
Cecilia Stanghellini, Marc Ruijs
Wageningen UR Greenhouse Horticulture, Wageningen University, Paesi Bassi
Assumpció Antón, Juan Ignacio Montero, Marta Torrellas
IRTA, Biosystems Engineering & Agronomy, Barcelona, Spain
Lo scopo del progetto Europeo EUPHOROS (Efficient Use of inputs in Protected
HORticulture) recentemente conclusosi, è stato quello di individuare e quantificare i
mezzi per ridurre l’impatto ambientale delle colture in serra, senza comprometterne la
redditività. Un’analisi a priori dell’impatto ambientale di quattro sistemi produttivi tipo,
attraverso il metodo dell’analisi del ciclo di vita (LCA), è stata accoppiata all’esame delle
voci di costo, per individuare i processi il cui miglioramento coinciderebbe con un miglior
risultato finanziario.
Un primo risultato (non inaspettato) di questa analisi è la necessità imprescindibile di
diminuire il fabbisogno energetico per la climatizzazione di serre in zone fredde. Per quel
che riguarda serre non scaldate, si è visto il potenziale di una migliore gestione
dell’irrigazione e della ventilazione.
Altri possibili interventi che unirebbero “l’utile al dilettevole” sono legati all’aumento
della durata delle strutture e dei materiali di copertura e la diminuzione del volume dei
substrati.
Le migliorie più promettenti per le diverse regioni (selezionate anche attraverso il
coinvolgimento di stakeholders locali) sono state messe in pratica per valutarne l’effetto
su costi e produzione. I risultati sono stati implementati in fogli di calcolo che
permettono all’utente di valutare l’effetto sia ambientale che economico di migliorie
possibili nella propria azienda. Questi fogli di calcolo sono disponibili gratuitamente in
rete www.euphoros.wur.nl , anche in italiano, e verranno presentati nella relazione.
Gestione sostenibile della fertirrigazione nelle colture di serra
Relatore: Alberto Pardossi e Luca Incrocci - Dipartimento Scienze Agrarie, Alimentari
e Agro-Ambientali. Università di Pisa
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Anche sulla base degli studi condotti nell’ambito di alcuni recenti progetti di ricerca, in
particolare del progetto EU-FP7 “Euphoros- Efficient Use of inputs in Protected
HORticulture, la relazione illustra alcune tecniche relativamente innovative per la
fertirrigazione delle colture in serra, realizzate sia a terra sia fuori suolo. Le tecniche
sono finalizzate alla riduzione del consumo di acqua e fertilizzanti e dell’impatto
ambientale provocato dalla lisciviazione di elementi inquinamenti (nitrati, fosfati) e
riguardano essenzialmente:
1) il pilotaggio dell’irrigazione mediante l’impiego di modelli di evapotraspirazione della
coltura e/o di sensori di umidità del substrato di coltivazione;
2) il controllo delle soluzioni nutritive nelle coltivazioni fuori suolo a ciclo chiuso;
3) la gestione della fertirrigazione delle colture a terra basata sull’analisi dell’estratto
acquoso del terreno.
La relazione presenta anche risultati di prove condotte per valutare l’affidabilità di
alcuni sistemi di analisi chimica rapida (test-kit) di acque irrigue, soluzioni nutritive e
estratti acquosi.
Sono presentati anche alcuni software (fogli di calcolo) sviluppati per agevolare la
gestione della fertirrigazione da parte dei serricoltori operatori (ad es. SOLNUTRI,
GREENFERT, HYDROTOOL) e disponibili gratuitamente in rete:
http://www.euphoros.wur.nl/UK/Dissemination/Calculator+Software/;
http://www.azort.it/software/index.html
Progettazione efficiente dei sistemi di ventilazione naturale nelle serre del
Mediterraneo
Relatore: Esteban Josè Baeza Romero – University of Almería (Espana)
Greenhouse cultivation in the Mediterranean basin and in other mild winter climate
areas is characterized by the use of low cost structures, generally covered with flexible
plastic films. The majority of these structures have been developed empirically, using
available materials in each specific area. Such greenhouses allow the growers to fulfil the
main objectives of protected cultivation (Wittwer et al., 1995): reduce the crop water
requirements, protect the crops from low temperatures, decrease damages caused by
the wind, limit the impact of severely arid and/or dessert climates, reduce the incidence
of pest and diseases, extend and stabilize the production cycles and increase the
production as well as improving the quality at the same time. However, these
greenhouses usually lack of any kind of climate control equipment, so the greenhouse
interior climate depends mainly on the exterior conditions. Most of the times the
intervention by the grower is limited to manual opening and closing of the greenhouse
vents and the use of low cost shading techniques such as whitening. In these warm
areas the capacity of the crops to adapt progressively to non-optimal conditions is used
by the grower as a cultivation strategy. Opposite to this is the cold areas model, in which
optimal climate conditions are usually provided in order to maximize the yield and
quality, normally at the expense of very high-energy costs (Castilla, 1998). As a
consequence, greenhouse vegetable production has gradually moved from the north of
Europe to the Mediterranean basin due to virtue of the mildness of the climate,
especially during autumn and winter seasons (Tognoni et al., 1988 and 1989).
These growers are facing a big challenge, because the growing costs are increasing
and the yields achieved in these traditional structures are basically low due to the
limitations imposed by the non-optimum microclimate generated inside these structures.
This, together with the competition from third countries, is forcing the growers to
improve their greenhouse structures and implement climate control equipment
(technological packages) to increase yield in order to maintain their profitability. The
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right choice of the technological package is critical to ensure the competitiveness of
Mediterranean future in a near future.
The traditional Mediterranean greenhouses present, as a purely empiricalhandmade structures, the advantage of their low price which opposites to other
important inconveniences which often limit the achievement of better productions such
as lack of tightness, low volume, low radiation transmission in winter, etc. For instance,
the lack of tightness limits the efficiency of different climate control systems (i.e. heating
systems) and facilitates the entrance of pests into the greenhouse. On the other hand,
the low transitivity to incoming radiation in winter (usually < 60 %) is mainly due to the
low slope of these greenhouses (i.e. normally <15 º) limiting the yield during the
months in which prices achieved by the growers are higher (Soriano et al., 2004).
However, the most important problem of the traditional Mediterranean greenhouses
nowadays is the lack of natural ventilation. This lack of proper air exchange causes
excessively high temperatures to occur inside the greenhouse. It may also lead to other
problems, for instance, if relative humidity values are low then the plants experience
water stress, fruit set problems, fruit physiological pathologies (blossom end rot,
blotching, fruit cracking, etc.).
The reasons for the lack of natural ventilation on traditional greenhouse structures
usually built in the Mediterranean basin, are analysed in the present work, and
computational fluid dynamics (CFD) simulations are used to study the effect on
ventilation rate, air velocity vector and temperature fields of different modifications on
the design of a typical traditional Mediterranean greenhouse (the “parral” multispan
greenhouse) and its vent configurations. The most promising changes have been
combined in a new greenhouse design that has been simulated and natural ventilation
improvement data presented together with promising yield data from a prototype
greenhouse built following the results of the CFD study.
Gli Ausiliari: Insetti ed Acari “Utili” per la lotta ai principali fitofagi in serra Relatore: Stefano Foschi – Bioplanet – Cesena (FC)
L’agricoltura del III° millennio si trova davanti a numerose sfide, fra le quali spicca
l’esigenza di fornire una produzione sostenibile, senza compromettere la redditività e la
produzione, riducendo nel contempo il livello dei residui nelle derrate e limitando
l’impatto ambientale.
Nel contempo: EU ha eliminato progressivamente dagli anni 90 ad oggi circa 700
principi attivi convenzionali; la GDO impone dei disciplinari molto restrittivi; il minor
numero di p.a. disponibili ha determinato un loro uso ripetuto, aumentando il fenomeno
delle “resistenze” e riducendone l’efficacia. Infine, dal 1° gennaio 2014, la direttiva
europea 128/2009 impone obbligatoriamente la difesa integrata.
Gli ausiliari (insetti ed acari “utili”) si inseriscono quindi automaticamente nei programmi
di difesa integrata, non come alternativa ma come ulteriore opportunità.
Già oggi si può affermare che per oltre il 90%, vengono applicati in agricoltura
convenzionale, in particolar modo nelle coltivazioni di serra. Infatti, le condizioni
ambientali della coltura protetta, se non opportunamente e tempestivamente controllate,
favoriscono lo sviluppo di importanti popolazioni di fitofagi, difficilmente controllabili col
solo ausilio della chimica per le considerazioni riportate precedentemente.
Avviene quindi un cambiamento di pensiero per il quale gli ausiliari, da “mezzi per
l’agricoltura biologica”, diventano “mezzi biologici per l’agricoltura”, facili da usare,
sempre più economici e funzionali, in grado di giocare un ruolo chiave nel processo
innovativo delle coltivazioni.
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Film plastici agricoli a Lunga durata - Un doppio vantaggio per le aziende
agricole e l’ambiente
Relatore: Enrico Galfrè – BASF – Technical Center Polyolefines (Basel – CH)
La scelta del tipo di copertura per la produzione vegetale in serra ha un chiaro impatto
sia sulla gestione economica sia sull’impronta ecologica di una serra. Costo, durata,
proprietà meccaniche, ottiche e termiche sono alcuni tra i maggiori aspetti che
indirizzano la scelta del materiale di copertura, ad esempio, verso il vetro, il
policarbonato, le lastre in plexiglas o infine verso i più economici film in polietilene.
Scopo di questa presentazione è valutare come, all’interno della categoria “film plastici
in polietilene” sia possibile ottenere notevoli miglioramenti sia per quanto riguarda
l’aspetto economico sia per il contributo all’impatto ambientale della produzione in serra.
Una corretta analisi di confronto tra film plastici monostagionali e film poliennali può
inequivocabilmente dimostrare come a fronte di una maggiore economicità dei primi, la
maggiore durata dei secondi sia premiante sia sotto l’aspetto economico sia ambientale;
nonostante il maggiore costo dei film pluriennali, si può osservare che il minor numero di
interventi di sostituzione della copertura andrà a ridurre notevolmente i costi di
sostituzione e la quantità di plastica da smaltire. Va da sé che maggiore sarà la durata
dei film, maggiore sarà il vantaggio.
Chiarito quest’aspetto, è importante capire come sia possibile raggiungere tali
prestazioni in ambiente agricolo. La stabilizzazione di un film in polietilene è un aspetto
relativamente semplice che, tuttavia, si complica notevolmente in ambiente agricolo, a
causa delle potenziali interazioni che possono aver luogo.
Da un’analisi completa dei fattori che determineranno la durata di un film plastico, si può
osservare come i più importanti siano ovviamente l’irraggiamento solare, ossia la
quantità di energia che quotidianamente investe il materiale plastico, e i materiali in uso,
ossia il tipo di polimeri e il grado di stabilizzazione. Come per la nostra pelle, il continuo
irraggiamento solare provoca l’invecchiamento dei materiali plastici causato dalla
formazione di radicali con conseguente perdita delle proprietà ottiche (trasparenza) e
proprietà meccaniche, fino all’inevitabile rottura. La stabilizzazione dei materiali plastici
comporta l’uso di diverse tipologie di prodotti che possono agire in fasi diverse del
meccanismo di degradazione, per questo motivo sono spesso utilizzate in combinazione.
Ovviamente maggiore saranno le durate che si vogliono raggiungere, maggiori
saranno le quantità di additivi richiesti.
Non meno importanti dei primi due fattori, sono i trattamenti effettuati sotto serra; è
possibile osservare come questi ultimi abbiano un effetto deleterio, non tanto sui
materiali plastici in se, piuttosto sui loro stabilizzanti e, di conseguenza, sulla loro
capacità di mantenere inalterate nel tempo caratteristiche del film in polietilene.
Il meccanismo d’interazione tra prodotti agrochimici e stabilizzanti è oggi piuttosto noto,
ed è possibile osservare come tale interazione possa essere minimizzata, entro certi
limiti, scegliendo opportunamente gli additivi stabilizzanti.
Il compito del trasformatore è di scegliere i materiali idonei (polimeri, additivi, cariche
etc.) per formulare e produrre un film di copertura con caratteristiche idonee alle
condizioni alle quali sarà sottoposto; per fare ciò è necessaria un’approfondita
conoscenza del settore e delle pratiche in uso, nonché un monitoraggio continuo del
settore per intercettare eventuali cambiamenti nelle suddette pratiche ed adattare
repentinamente le propri formulazioni evitando così casi di diffuse degradazioni
anticipate.
Compito dell’utilizzatore è anche considerare la copertura come parte integrante del
proprio sistema di coltivazione protetto e agire in conseguenza in modo da minimizzare
ogni possibile causa di rottura del film diversa dal naturale invecchiamento, quali
un’installazione scorretta, l’uso di materiali inappropriati o l’esposizione incontrollata ad
agenti aggressivi che ne riducano le proprietà.
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Agrimeteo.net per il monitoraggio intelligente delle colture in serra
Relatore: Relatore: Ing. Marco De Marinis - Responsabile R&S - TD Group S.p.a. Migliarino Pisano (PI)
Agrimeteo.net è un innovativo sistema di rilevamento agrometeorologico, ideato da TD
Group S.p.a., che coniuga un elevato contenuto tecnologico con costi ridotti e facilità di
installazione e gestione. Il sistema integra componenti sia hardware che software; si
basa, infatti, sull’impiego di una rete di sensori wireless (Wireless Sensors Network,
WSN) che, opportunamente posizionati, misurano parametri agrometeorologici che
vengono successivamente elaborati dai modelli di analisi e previsione implementati in
una specifica applicazione software.
I sensori di Agrimeteo.net sono in grado di misurare e analizzare una serie di
parametri ambientali, sia dentro che fuori la serra, tra cui:
 Temperatura
 Umidità dell’aria
 Radiazione solare totale e UV
 Bagnatura fogliare
 Quantità di pioggia
 Direzione ed intensità del vento
 Contenuto idrico e temperatura del terreno a varie profondità
 Concentrazione CO2 ed altri gas
 Contalitri per il controllo irrigazione e fertirrigazione
Il sistema permette inoltre, tramite specifici sensori video, di controllare la crescita e lo
stato delle piante, dei frutti e di eventuali infestazioni parassitarie.
I vantaggi del sistema Agrimeteo.net possono essere riassunti in:
Semplificazione:
 Sistema automatico di previsione per eventi correlati al raccolto (attacchi
parassitari e/o eventi meteo)
 Sistema di supporto alle decisioni automatico e facilmente adattabile a diversi tipi
di coltivazione
 Controllo via web in qualsiasi momento e da qualunque luogo sullo stato delle
colture
 Possibilità di impostare un sistema di allerta basato su e-mail o SMS che consente
di riportare in anticipo i tempi e le azioni migliori da eseguire
Aumento di competitività:
 Ridotto impatto ambientale con conseguente miglioramento della qualità dei
prodotti
 Risparmio sull’uso di sostanze chimiche contro gli attacchi parassitari
 Previsione di eventi meteo estremi in modo da ridurre i danni alle colture
 Riduzione del consumo idrico
 Certificazione sull’uso di tecniche integrate di coltivazione.
La possibilità di combinare lo studio delle realtà microclimatiche a tali strumenti di
simulazione rappresenta un supporto decisionale di notevole importanza, offrendo di
fatto la possibilità di razionalizzare l’uso dei trattamenti chimici, limitando la loro
distribuzione ai periodi di reale necessità e di maggiore efficacia.
Organizzazione:
Silvio
Fritegotto,
Agronomo
professionista: Oltre 20 anni di
esperienza
maturata
nel
mondo
dell'agricoltura
specializzata,
occupandomi di assistenza tecnica e
consulenza agronomica, di commerciale
e di marketing nei settori dei fertilizzanti speciali, delle macchine agricole, delle sementi orticole
per uso professionale, ecc. Esperienza maturata in importanti aziende leader nazionali ed
internazionali. Tutto ciò fa parte del bagaglio che posso e voglio mettere al servizio di chi crede
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nella consulenza professionale, nella formazione e nella divulgazione nel mondo della
fertirrigazione e delle colture specializzate.
Con www.fritegotto.it, il progetto "FertirrigoFacile www.fertirrigofacile.it” e “OrtiFacili”
www.ortifacili.it, mi sono posto l'obiettivo di aprire e gestire una finestra sul mondo della
fertirrigazione e delle colture specializzate e del verde urbano. Una proficua esperienza sul campo
ed in internet mi ha convinto a continuare a dedicare tempo ed energia a questo progetto
divulgativo e formativo.
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Media partner:
L’Informatore Agrario - Il settimanale tecnico ed economico
per l’agricoltura professionale
L'Informatore Agrario è il più autorevole e diffuso settimanale
agricolo italiano. Da oltre 60 anni si rivolge a tecnici, imprenditori,
allevatori, agricoltori e a tutti coloro che sentono la necessità di
un'informazione politica, tecnica ed economica costante e
qualificata.
L'Informatore Agrario consente un aggiornamento completo
sulle tecniche agrarie, propone suggerimenti per adeguare la produzione, offre occasioni di
verifica e di stimolo per operare sempre meglio ed in modo competitivo.
Numeri speciali e supplementi affrontano gli argomenti tecnici ed economici di maggiore
attualità.
Del gruppo Edizioni L’Informatore Agrario, fanno parte anche le riviste Vita in Campagna,
MAD Macchine Agricole Domani, ORIGINE - Prodotti dell'agricoltura & territorio ed un trimestrale
di Politica Agricola Internazionale.
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IL FLORICULTORE è la rivista professionale del
mondo floricolo degli affari. Con periodicità mensile
si segnala per il modo di informare completo,
rigoroso e approfondito. Fondata nel 1964 come
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rappresenta per innumerevoli operatori del settore
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Partner Scientifico:
Dipartimento Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-Ambientali. Università di Pisa
Il Dipartimento di Biologia delle Piante Agrarie è stato
costituito nel 1987 per iniziativa dei Professori Francesco
D’Amato ed Enrico Moschini, direttori, rispettivamente
dell’Istituto di Genetica e di Orticoltura e Floricoltura. Si
articola in quattro Aree tematiche: Genetica Agraria,
Orticoltura
e
Floricoltura,
Fisiologia
Vegetale
e
Microbiologia. Ciascuna di esse ha una sede propria. L'Area
di Fisiologia Vegetale è situata in Via Mariscoglio, l'Area di Genetica Agraria in Via Matteotti, l'Area
di Microbiologia Agraria rimane collocata nella sede centrale della Facolta in Via del Borghetto,
mentre l'Area di Orticoltura e Floricoltura è situata sul Viale delle Piagge ed è anche sede
amministrativa del Dipartimento.
http://www.agr.unipi.it/index.php?id=dbpa_home
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Sponsors:
PERLITE
ITALIANA
SRL.
Soluzioni chiavi in mano per
l'agricoltura fuori-suolo. Prodotti
e soluzioni ad alta tecnologia
per progetti chiavi in mano nel
rispetto dell'ambiente.
Perlite Italiana, produttore di perlite espansa dal 1951, è leader nel settore dell'agricoltura
fuori-suolo, ed offre e garantisce un efficiente e moderno servizio di assistenza tecnica al
mercato.
Perlite Italiana propone prodotti specifici per i vari stadi di sviluppo delle piante, soluzioni ad
alta tecnologia per progetti chiavi in mano nel rispetto dell'ambiente, integrando eventualmente
anche produzioni sostenibili di energia.
http://www.perlite.it/agricoltura.asp
AGRICONTROL, sistemi e impianti per
l'automazione elettronica delle serre.
Agricontrol è uno dei principali produttori di
computer e di centraline per il controllo
climatico, l’irrigazione e la fertirrigazione delle serre.
Ha iniziato ad occuparsi di automazione di serre nei
primi anni 80 e ha realizzato il suo primo computer
di controllo climatico nel 1982. Ebbene, quel
computer sta ancora funzionando, controllando
contemporaneamente 4 ambienti indipendenti, a Sanremo, in Regione Solaro, nelle serre
dell’Azienda Floricola De Benedetti.
Attualmente centraline e computer di controllo climatico e fertirrigazione sono presenti in
migliaia di serre un po’ in tutto il mondo.
L'attuale produzione comprende una vasta gamma di prodotti che vanno dal semplice
termostato al più complesso sistema integrato di controllo climatico e fertirrigazione, capace di
controllare contemporaneamente, in teoria, fino a 99 serre tramite controllori distribuiti collegati
ad un PC di Supervisione centralizzato. www.agricontrol.it
TD Group S.p.a è azienda leader nel IT con sede operativa a Pisa. TD
Group può essere un partner di riferimento per i servizi infrastrutturali, ERP
(SAP), servizi professionali (progettazione, implementazione e formazione sui
sistemi informativi e organizzativi), Outsourcing, E-commerce.
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TD Group ha al suo interno un laboratorio di Ricerca e Sviluppo che studia, progetta e realizza
sistemi complessi che, integrando metodologie innovative con soluzioni SW e HW evolute,
consentono all’azienda di sperimentare e mettere a punto prodotti all’avanguardia.
Il laboratorio R&S rappresenta al meglio l’impegno profuso di TD Group nello sviluppo e
nell’applicazione delle tecnologie informatiche ed elettroniche più avanzate a settori diversi, quali
l’ambiente e il territorio, il turismo e i servizi, il controllo e la sorveglianza. www.tdgroup.it
B-Max Technology è un’azienda che produce bruciatori e
generatori d’aria calda a pellet.
Il crescere costante dei combustibili fossili, ha contribuito in
modo massiccio ad un aumento dei costi di riscaldamento per
aziende e residenze private, già penalizzate dalla crisi
economica. I bruciatori ed i generatori d’aria calda a pellet,
sono una risposta immediata ed efficace per abbattere tali
costi, in quanto sfruttano le caratteristiche principali del pellet:
convenienza rispetto al gasolio (circa il 70% a parità di potere
calorifico), facile reperibilità sul mercato e facilità di stoccaggio.
In questo scenario B-Max Technology, grazie ad una gamma di bruciatori a pellet dai 25kW ai
300kW e di generatori di aria calda a pellet da 100kW a 200kW, si pone come un’azienda in grado
di offrire prodotti altamente robusti, con un ottimo rapporto qualità/prezzo e capaci di soddisfare
le esigenze dei clienti.
In un settore come quello ortoflorovivaistico, dove molti sono coloro che sfruttano i bruciatori a
gasolio per il riscaldamento delle serre, il bruciatore a pellet e il generatore di aria calda
rappresentano una sicura convenienza riscontrabile fin da subito. www.b-max.com
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