EVENTI ED INIZIATIVE PER LA

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EVENTI ED INIZIATIVE PER LA
PROGRAMMA OPERATIVO COMPLEMENTARE (POC) 2014-2020
LINEA STRATEGICA 2.4 “RIGENERAZIONE URBANA, POLITICHE PER IL TURISMO E
CULTURA”
SEZIONE “EVENTI DI RILEVANZA NAZIONALE ED INTERNAZIONALE”
DELIBERAZIONE DI GIUNTA REGIONALE N. 281 DEL 14/06/2016
PROGRAMMA “GIUGNO 2016 – GENNAIO 2017”
PROGETTO ESECUTIVO
IDENTIFICAZIONE DELL’EVENTO
A
1)
Un paese antico che guarda al futuro – Festival internazionale del
Folclore e Rassegna musicale della Zampogna e Ciaramella - 32°
edizione
9-11 Dicembre
Titolo del progetto
Comune proponente
COMUNE di POLLA (SA)
Codice Fiscale/Partita
IVA
2)
Sede principale
Telefono
Fax
E-Mail e PEC
3)
4)
Via Strada delle Monache, snc
84035 Polla (SA)
0975 376111
0975 376235
[email protected]
[email protected]
Legale Rappresentante
Rag. Rocco Giuliano
Responsabile Unico del
Procedimento
Dott.ssa Pasqualina Salluzzi
Nata a Polla (SA) il 22/07/1964
C.F.: SLL PQL 64L62 G793C
Telefono
0975 376205
Fax
0975 376235
E-Mail e PEC
5)
83002060651 / 00463020651
Edizioni precedenti della
medesima (per identità di
titolo ed oggetto)
proposta progettuale):
[email protected]
[email protected]
Da oltre trent’anni il centro storico di Polla, nella seconda metà del
mese di agosto, si trasforma in Capitale del Folclore e della
Tradizione con una manifestazione di rilievo internazionale: il Gran
Galà del Folclore e il Festival della Zampogna e Ciaramella,
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nr. 31
avvalendosi della collaborazione del Gruppo Folclorico Internazionale
“TANAGER” , affiliato FITP (Federazione Italiana Tradizioni Popolari) e
dell’Associazione “Amici della Zampogna e della Ciaramella” Giuseppe
Sacco.
La suddetta iniziativa culturale e popolare è capace di valorizzare
l’importante patrimonio locale e di esprimere la forte identità del
territorio e di promozione regionale, rappresentando una grande
operazione di marketing territoriale, che puntando alla riscoperta e
alla piena valorizzazione delle radici della nostra storia, delle nostre
tradizioni locali, del nostro folclore è in grado di attrarre un notevole
flusso di turisti e di contribuire al posizionamento del “Prodotto
Campania” sul mercato nazionale ed estero.
L’obiettivo dell’Amministrazione pollese, con la presente iniziativa, è
quello recuperare le antiche tradizioni, con eventi e manifestazioni
culturali finalizzate a far conoscere e trasmettere il notevole
patrimonio posseduto, ambientale, culturale e storico – artistico.
Tale rassegna si presenta unico nel suo genere: le tradizioni popolari
devono essere tutelate, conservate e promosse, affinché anche le
future generazioni, come quelle attuali, siano “protagoniste” del loro
avvenire. L’obiettivo è di recuperare la cultura, le tradizioni, affinché il
patrimonio che ne scaturisce non vada perduto ma si trasferisca alle
generazioni future. A Polla è molto avvertita l’esigenza di tutelare le
tradizioni locali e popolari, infatti è attivo nel centro storico il “Museo
Insteia delle antiche vestiture Pollesi”, riconosciuto dalla Regione
Campania quale Ente locale di interesse regionale.
Durante la rassegna vengono posti all’attenzione del pubblico
numerosi gruppi folcloristici, espressione di tradizioni, culture ed
etnie provenienti da diversi paesi del mondo, come in seguito si
dettaglierà.
6)
Nell’eventualità di Partecipazione in forma associativa (Rif artt. 3.3 e 5.4.1 dell’Avviso)
Altri comuni coinvolti
6.1)
Altri Comuni coinvolti,
oltre al Comune-Capofila
Comune di Atena Lucana - Viale Kennedy, 2 C.F. 83002560650 –
CAP 84030
Sottoscrittore Pasquale Iuzzolino in qualità di Legale Rappresentante
Comune di Auletta Via Provinciale
C.F. 00557630654 – CAP 84030
Sottoscrittore Pietro Pessolano in qualità di Legale Rappresentante
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Comune di Pertosa - Via S.Maria
C.F. 83002370654 - CAP 84030
Sottoscrittore Michele Caggiano in qualità di Legale Rappresentante
Comune di Petina - Piazza Umberto I, 53
C.F. 00500140652 – CAP 84020
Sottoscrittore Giovanni Zito in qualità di Legale Rappresentante
I comuni limitrofi di Polla, Atena Lucana, Auletta, Pertosa e Petina,
sono da anni impegnati in un’opera di recupero di antiche tradizioni
popolari, nonché nella creazioni di eventi e manifestazioni culturali ed
artistiche tese a far conoscere e trasmettere il notevole patrimonio
posseduto, ambientale, culturale e storico – artistico, con attività di
intenso e fitto scambio culturale di rilievo internazionale. Oltre a Polla,
anche negli altri comuni con i quali è stato sottoscritto il protocollo
d’intesa, sono attivi dei gruppi folcloristici locali.
6.2)
Evidenza delle ragioni
della partnership
Le ragioni della partnership vanno ricercate sia in motivazioni di
carattere soggettivo che oggettivo. Quelle di carattere soggettivo sono
rappresentate dalla contiguità territoriale, quelle oggettive nella
circostanza di ritenere che il Gran Galà del Folclore e il Festival della
Zampogna e Ciaramella, rappresenta una manifestazione di rilievo
internazionale ed una grande operazione di marketing territoriale, che
punta ala riscoperta e alla piena valorizzazione delle radici della
nostra storia, delle nostre tradizioni locali, del nostro folclore ed è
capace di attrarre un notevole flusso di turisti, in grado di rivitalizzare
non solo l’economia turistica del Comune di Polla, ma dell’intero
comprensorio ed, in particolare, dei comuni in partnership.
La partnership condivide la strategia comune inerente al rilancio degli
asset strategici del turismo, dei beni culturali, ambientali e naturalistici
partendo da poli di attrazione quali la Certosa di Padula, le Grotte di
Pertosa/Auletta, il centro storico e il castello di Teggiano, la Valle
delle Orchidee, il Santuario di S. Antonio e il Mausoleo di Polla, il
Presidio slow food di Casalbuono, ecc..
Gli enti aderenti all’iniziativa saranno interessati da una azione
puntuale di animazione territoriale, promozione e diffusione dei
risultati come previsto dalle azioni di progetto.
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B
DESCRIZIONE DELL’EVENTO
Finalità ed
1)
obiettivi
dell’evento
Il “FESTIVAL GRAN GALA DEL FOLCLORE” - tradizioni e strumenti
popolari della tradizione rurale pollese - ha l’intento principale di
valorizzare le risorse culturali e popolari tipiche, attraverso la
realizzazione di un’iniziativa che sia principalmente volta al recupero
della tradizione rurale e del folclore locale, evidenziando le relazioni
esistenti tra i vari aspetti della cultura rurale locale e delle altre realtà
rurali in una kermesse di intenso e fitto scambio culturale di rilievo
internazionale. Folclore (legato etimologicamente al latino volgus vulgus) significa produzione culturale creata o vissuta dal popolo nel
divenire della propria storia. Poesia, danza, canto e musica che hanno
necessità di essere valorizzati, studiati e che devono finalmente
suscitare l'interesse dei Campani e non, in quanto in questi luoghi
dell’entroterra Campana si è mantenuta intatta la tradizione popolare
secolare. I moderni mezzi di comunicazione di massa rendono questo
immenso patrimonio fruibile ed esportabile per una utenza via via più
ampia. A queste sintetiche premesse va aggiunta la considerazione che
il fenomeno folklore ha una grande rilevanza economica interessando
anche il mercato editoriale, discografico, il circuito distributivo, i titoli
librari sull'argomento, la produzione artigianale di strumenti e costumi,
la convegnistica, etc.. Il Festival considererà l’opportunità di sfruttare il
crescente successo del turismo rurale sui mercati nazionali ed
internazionali, la richiesta di prodotti tipici e di artigianato di qualità, di
una cucina locale sana e tradizionale con le produzioni di eccellenza
dell’agricoltura locale. Tutti questi intenti mirano ad offrire e a tutto il
territorio nel quale il comune gravita, un’opportunità di sviluppo socioeconomico che esca dai confini tipicamente locale.
Insieme al Gran Galà del Folclore, vi sarà anche Festival della
Zampogna e Ciaramella. La zampogna e la Ciaramella sono strumenti di
origine antichissima, già conosciuti dai popoli euro asiatici, dai sanniti,
ed utilizzati dai romani il cui nome specifico era utriculiarum. La musica
ed i canti nella comunità pollese, dedita fondamentalmente alle attività
agro-pastorale eseguita con zampogna e ciaramella, è sempre stata
una delle espressioni di un ceto medio inferiore. Nella maggior parte
dei casi, il canto ed il suono degli strumenti della zampogna e
ciaramella erano eseguiti in occasioni di cerimonie, avvenimenti,
festività religiose e popolari. Da ricerche storiche, spesso l’uso degli
strumenti era anche finalizzato all’allietare e rallegrare una cerimonia
matrimoniale e, non di rado, alla musica si accompagnavano canti di
tradizione popolare, espressione nei testi della più vera tradizione
rurale campana e del paese di Polla. L’uso della zampogna e della
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ciaramella era, infine, l’esultanza nella comunità agro-pastorale di
Polla. I canti ed i balli più sfrenati si avevano, infatti, durante la
trebbiatura, la raccolta del mais e durante la vendemmia, nonché in
sposalizi, battesimi, feste di piazza. Dei due strumenti quello molto
particolare, la zampogna, è uno strumento musicale nel quale l’aria è
soffiata in tre canne provviste di ance chiamate calami. Il ceppo o
testata della zampogna è ancorato ad una sacca che viene gonfiata
direttamente dal fiato dell’esecutore a mezzo di una imboccatura in
legno forata, chiamata insuflatore, e di una valvola che permette la
tenuta dell’aria nella sacca. Quando si respira, dopo che l’aria soffiata
ha raggiunto una determinata e specifica pressione, le ance si mettono
in vibrazione, emettendo il caratteristico suono. Poiché il flusso d’aria
non può essere interrotto, quando l’esecutore deve respirare dà alle
ance un flusso d’aria costante premendo la sacca con il braccio destro.
Questa manovra è impercettibile, e solo chi conosce le modalità
tecniche della zampogna se ne accorge. La zampogna, quindi, non può
eseguire pause.
Il progetto “Un paese antico che guarda al futuro – Festival
internazionale del Folclore e Rassegna musicale della Zampogna e
Ciaramella “ vuole perseguire la valorizzazione delle risorse ambientali,
storico – artistiche e naturalistiche, attivando un contro-pendolarismo
dei flussi turistici costieri verso tutti i soggetti, potenziali attrattori
pregiati dell’entroterra; con il loro indotto di mercato dei tipici prodotti
del locale comparto agro-alimentare e l’indispensabile accoglienza
turistica con cui si integra un’offerta culturale e d’intrattenimento
importante e stabilmente insediata nel territorio, come la sua
manifestazione. Rappresenta altresì, un importante veicolo per la
conoscenza e la valorizzazione delle risorse antiche e culturali della
zona che rappresenta. La Certosa di S. Lorenzo a Padula , il castello di
Teggiano , le grotte di Pertosa , Castelcivita e Polla, il Santuario di S.
Antonio e il Mausoleo di Polla rappresentano i valori culturali del Parco
Nazionale Cilento – Vallo di Diano – Alburni. Il costume delle donne, poi
, è uno dei più interessanti d’Europa. Ricco com’è di elementi orientali
e per le affinità che dimostra con tanti costumi delle tante plaghe
greco-albanesi, esso rimanda a quel periodo storico in cui l’Italia
Meridionale fu prima sotto l’impulso della civiltà della Magna Grecia e
poi entrò a far parte dell’impero Bizantino, sopravvissuto al crollo
dell’Impero Romano d’Occidente. Tramandato con cura di generazione
in generazione, nel suo insieme il costume femminile è di grande
effetto ed ha il potere di impressionare l’occhio e la fantasia, come
dimostrano le numerose descrizioni lasciate dai viaggiatori italiani e
stranieri che, passando per Polla, rimasero colpiti sia dalla straordinaria
bellezza ed eleganza del costume come dalla grazia delle donne che lo
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indossavano. Oggi esso è esposto insieme ad altri costumi tradizionali,
nel Museo Civico “Insteia Polla“ sulle antiche vestiture pollesi.
L’edizione 2016 si tiene nel corso del mese di Dicembre, durante il
periodo Natalizio, periodo dell’anno molto particolare in cui si rivivono
in modo intenso le tradizioni popolari legate alla zampogna e alle
ciaramelle, in una cornice suggestiva di un percorso di luci, suoni,
colori, addobbi natalizi, laboratori e gazebi con prodotti della tradizione
locale, tutti allestiti nell’ottica di destagionalizzazione dell’evento.
Indicare le motivazioni che inducono a ritenere il progetto
coerente con gli obiettivi dell'avviso (art. 2.1.1 dell'avviso).
Se l’idea progettuale si articola in più iniziative, queste dovranno
essere fortemente integrate tra loro, nel tempo e nello spazio, in
modo da non poter essere riconosciute nella loro individualità, ma
percepite come manifestazioni dell’evento unico.
2)
Coerenza
dell’evento con
gli obiettivi e le
finalità
dell’avviso
L’intervento “Un paese antico che guarda al futuro – Festival
internazionale del Folclore e Rassegna musicale della Zampogna e
Ciaramella - 32° edizione” risulta pienamente integrato con il tema
portante della programmazione: “““RIGENERAZIONE URBANA,
POLITICHE PER IL TURISMO E CULTURA”, in quanto darà un contributo
alla riqualificazione del territorio sia al fine di migliorare le condizioni
delle
popolazioni delle aree
interne al fine di evitarne lo
spopolamento, sia quale attuazione concreta delle linee di sviluppo
Socio Economico dell’Area basato sul potenziamento del turismo
rurale. Gli obiettivi sono in linea con quelli previsti dall’Avviso in quanto
tale evento:
 rafforza la conoscenza dell’attrattività della Campania nel suo
complesso sul mercato turistico italiano ed estero, attraverso la
valorizzazione delle peculiarità, delle tradizioni
e degli
elementi di attrattiva presenti sul territorio regionale;
 superare la dimensione locale nella capacità di attrazione di
flussi turistici, con conseguente ampliamento della domanda
turistica e, in particolare, dei flussi provenienti dall’estero;
 incentiva forme di cooperazione ed aggregazione tra soggetti
pubblici e privati interessati alla realizzazione di iniziative per il
miglioramento della qualità e la modernizzazione dell’offerta
turistica;
 veicola e diffonde l’immagine turistico culturale della Campania
sia a livello nazionale che internazionale, nell’ambito di una
strategia condivisa dalla Regione;
 promuovere il territorio proponendo percorsi integrati che
uniscono il tradizionale patrimonio naturale a visite a centri
storici e a siti culturali, coinvolgendo anche le diverse filiere di
prodotto (termale, enogastronomica, ambientale, religiosa,
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ecc)” con la partecipazione delle comunità locali.
La strategia di sviluppo del comparto turistico richiede una
programmazione integrata che presuppone una stretta circolarità tra
comparto turistico e sviluppo territoriale in funzione delle esigenze dei
flussi turistici e delle caratteristiche naturali e antropiche del territorio,
così da garantire uno sviluppo socio-economico e culturale,
assicurando la contemporanea preservazione delle risorse presenti.
L’evento “ Festival internazionale del Folclore e la Rassegna musicale
della Zampogna e Ciaramella “ contribuisce ad ampliare l’offerta
turistica regionale per la sua “Tipicità e Unicita” tesa a valorizzare
un’area interna della Campania dotata di risorse naturalistiche,
culturali, gastronomiche e rurali, sottoutilizzate, che attendono di
essere valorizzate a fini economici ed occupazionali. Inoltre, la storicità
dell’Evento (trentaduesima edizione), le filiere che valorizza,le modalità
promozionali innovative e l’introduzione di azioni aggiuntive che
orientano l’evento verso una domanda già intercettata negli anni
contribuiscono a rendere competitiva l’offerta complessiva turistica
della Regione Campania. Aumentare la delocalizzazione e
destagionalizzazione turistica favorendo la crescita occupazionale e
sociale.
Il mercato nazionale ed internazionale di riferimento è costituito da
scuole, famiglie e professionisti provenienti anche dalle aree del Nord
Europa oltre che dal Nord Italia. Il mercato nazionale di riferimento
dell’iniziativa è quello interregionale (Lazio, Puglia, Campania, Basilica
e Calabria). Oltre a quello del Nord Europa, Europa dell’EST, Sud e
Nord America.
3)
Mercato
nazionale/interna
zionale di
riferimento
Il superamento della dimensione locale è una naturale conseguenza,
trattandosi di un Festival Internazionale nel quale vengono coinvolti
gruppi di tutto il mondo. Si prevede il coinvolgimento dei gruppi
folcloristici Africani, del Senegal, della Calabria, ecc. Per quanto
riguarda i gruppi musicali delle zampogne, ciaramelle e cornamuse, è
previsto il coinvolgimento delle Zampogne di San Polo Matese, di
Amatrice, di Arce (Lazio), di Colliano, Caggiano, Ricigliano, Auletta,
Buccino, ecc, oltre alla presenza del trio Nico Berardi e del trio
Austriaco Antonia Dusa Werning). Un programma vasto ed articolato
che si confronta con i gruppi locali.
Ancora, nell’ottica di valorizzare le tradizioni locali e i giovani talenti del
territorio è previsto il concerto Natalizio con la partecipazione del Tirio
D’Archi “Monte Pruno”, composto da tre giovanissime musiciste
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pollesi.
In un clima di festa popolare non potevano certo mancare gli artisti
della pizzica: canti d’amore e pizziche Te Core a cura di Mariella
Salierno e Salvatore Gervasi della Scuola di Teatro Danza e musica
popolare di Lecce.
Il Comune di Polla intende così proseguire l’opera di valorizzazione del
proprio patrimonio oltre i confini nazionali intrapresa attraverso
numerosi gemellaggi (con BELGIO - Le Roeulx – 20 ottobre 2008
Delibera n. 273; con la FRANCIA - Quinsac - 14 luglio 2009; con la
GERMANIA - Steinenbronn 25 maggio 1990 Delibera n.246). Intende
coinvolgere non solo di chi opera e vive sul territorio ma anche di
operatori ed associazioni italiane ed estere, gli opinionisti, i media e
tutti coloro che sono attivi nel settore turistico ed agro-alimentare
nonché le Istituzioni più consone all’evento (slowfood, ecc….) e le
associazioni di categoria.
Attraverso una puntuale campagna promozionale e di
internazionalizzazione dell’Evento “ Festival internazionale del Folclore
e Rassegna musicale della Zampogna e Ciaramella ” si punta anche a
rilanciare l’ingente patrimonio culturale e naturalistico che insiste sul
comprensorio dove si registra la presenza della Certosa di San Lorenzo
a Padula (il più grande monastero meridionale fondato nel 1306), le
Grotte di Pertosa / Auletta, il Castello Macchiaroli a Teggiano, Il
Battistero Paleocristiano di San Giovanni in Fonte, il Museo dell’Antiche
Vestiture e il Convento Sant’Antonio di Polla. Tale ampliamento
dell’offerta consentirà di individuare sia nuovi target (cultori, studiosi,
anziani, ecc.) che di provenienza internazionale (Stati Uniti, Sud
America, ecc.)..
Luogo di
4)
svolgimento
Centro Storico di Polla - Piazza dei Parlamenti
Lungo Fiume Tanagro
Il centro storico di Polla è ricco di emergenze culturali, paesaggistiche,
religiose architettoniche e storico – artistiche.
4.1)
Locations
Di seguito si riportano quelle più significative:
PIAZZA DEI PARLAMENTI
Nel 1881 l'attuale intitolazione subentra a Piazza Regina Margherita. Le
adunanze pubbliche, dette Parlamentari, si tenevano proprio in questa
piazza, che fino al terremoto del 1857 non giungeva a San Nicola dei
Latini (chiesa Madre), essendo separata dal largo antistante alla stessa
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chiesa da un piccolo quartiere detto La Lamia. Dopo il crollo delle case
di questo quartiere, la piazza si modellò nella forma e nelle dimensioni
attuali.
I Parlamenti erano una istituzione che risaliva al Basso medioevo. Alle
pubbliche riunioni, presiedute dal sindaco, partecipavano gli eletti
dell'amministrazione, il governatore e il popolo.
Oggi la piazza è uno dei luoghi più importanti ed utilizzati per eventi
estivi ed anche location per il “Festival internazionale del Folclore e
Rassegna musicale della Zampogna e Ciaramella”.
CHIESA DI SAN NICOLA DEI LATINI
La chiesa di S. Nicola dei Latini occupa la parte centrale del centro
storico e si affaccia su Piazza dei Parlamenti. E' formata da tre navate,
divise da robusti pilastri in muratura che formano in alto arcate a tutto
sesto. Fu innalzata nel corso del Trecento e fu denominata "dei Latini"
per distinguerla da San Nicola dei Greci, la chiesa più antica in cui si
celebrò secondo il rito greco fino al Concilio di Trento, allorchè arredi,
paramenti e liturgie furono riformati rigorosamente nel solo rito latino.
In essa si possono ammirare opere sacre di notevole importanza, tele
provenienti da altre chiese di Polla dismesse e chiuse al culto: la tela di
Angelo Mozzillo (1805) con la scena della natività di Maria; la tela di
Nicola Peccheneda (forse del 1762) con l'effigie di San Francesco di
Paola nell'atto di segnare il proprio sembiante su di una parete della
casa che l'aveva ospitato
CHIESA DI S. NICOLA
Piccola chiesetta addossata alle spalle alla chiesa di S. Maria dei Greci.
CHIESA DI S. MARIA DEI GRECI
La chiesa è di origine molto antica. Il portale d'ingresso in pietra
calcarea locale presenta due leoni alla base.
CHIESA DELLA SS. TRINITA'
Nel 1713 sul posto di una precedente cappella sul luogo denominato
Piazzetta o anche San Basile, l'arciprete Moccia fece costruire la nuova
chiesa della SS. Trinità. Nel 1719 la chiesa veniva ceduto alle monache
di Santa Chiara.
CHIESA DI S. NICOLA DEI GRECI E PIAZZETTA ANTISTANTE
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La chiesa è di origine molto antica. E' sicuramente la prima parrocchia
del paese entro le mura. Ai primi decenni del cinquecento si possono
attribuire il ricco portale. Durante una visita pastorale nel 1584, in
seguito al Concilio di Trento, venivano dotati particolari del rito greco,
che furono sostituiti con elementi di rito latino. Attualmente la chiesa è
priva di copertura e viene utilizzata per eventi estivi.
CHIESA DEL SS. ROSARIO
L'edificio risale alla metà del '500. Fu costruito vuotando un fortilizio e
occupando un incasso delle mura, la cui cresta merlata cingeva il paese
e parte
della fabbrica. Durante il seicento, sul secondo altare a destra, fu
collocato un grande quadro non firmato né datato, la Pala Villano.
CHIESA E CONVENTO DI S. ANTONIO
Il Santuario francescano incastonato nel verde appare adagiato su di
una morbida collina. La struttura architettonica si presenta, a chi
proviene da Sud, con un aspetto di severa bellezza e di sobria eleganza.
Il monumentale complesso conventuale, fondato nel 1541, costituisce
l’elemento conclusivo di un insieme particolarmente suggestivo per
l’ampio panorama sulla vasta pianura del Vallo di Diano, variegata dal
mosaico delle colture che si inseguono in lunghe dorsali ondulate di un
paesaggio agrario. L’atmosfera crea una dimensione spirante intima
quiete in consonanza con l’ambiente di natura, di fede e di arte.
Lo stile è quello rinascimentale ma si abbellì dell’esuberanza del
Barocco i cui numerosi dipinti, intarsi lignei, affreschi e sculture offrono
al visitatore una ineguagliabile visione.
Chi vi entra rimane estasiato di fronte alla sua grandiosità e bellezza
offrendo così al visitatore una serie di elementi di grande interesse
artistico, storico e di fede.
CASTELLO
Il castello fu costruito sul finire del '200 da Tommaso Sanseverino con
l'intento di istituire un luogo da dove si poteva sorvegliare meglio la
cinta muraria, antico fortilizio della Civita. Dopo il crollo a seguito del
terremoto del 1857, venne ricostruito e adibito ad abitazione
Tipicità locali e
4.2) tradizioni
valorizzate
Numerose sono le tipicità e le tradizioni che con tale manifestazione si
vogliono tutelare. In particolare le tradizioni popolari, infatti a Polla, nel
centro storico è presente il
MUSEO CIVICO “INSTEIA POLLA”
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RASSEGNA PERMANENTE DELLE ANTICHE VESTITURE POLLESI.
Istituito nel 1996, il Museo Civico “Insteia Polla” è sede di una mostra
permanente dal titolo “Rassegna permanente delle antiche vestiture
pollesi”. Il Museo si propone di illustrare la storia di Polla attraverso il
tratto piú tipico e conosciuto del paese, l’abbigliamento popolare. Si
tratta, infatti, di una vasta esposizione che ripercorre l’evoluzione del
tradizionale abito femminile locale dal XIX al XX secolo; il costume
tradizionale femminile di Polla è, infatti, uno dei più belli della zona,
tanto che le pollesi ne hanno conservato l’uso fino all’ultimo
venticinquennio del ’900.
L’esposizione è articolata secondo il criterio delle occasioni e delle
circostanze che scandiscono la vita quotidiana (abiti di gala e per
festività; abiti d’uso quotidiano; abiti rituali utilizzati durante le
processioni; abiti ottocenteschi di mezza festa; abiti da lutto).
Per favorire e conservare la «memoria storica» di abbigliamenti che
testimoniano momenti importanti di vita pollese, con Delibera di
Giunta Regionale n. 96, del 23 gennaio 2009 al Museo Civico «Insteia
Polla», Sezione Rassegna Permanente delle Antiche Vestiture Pollesi,
è stato riconosciuto dalla Regione Campania lo status di Museo di
Ente locale d’Interesse regionale. In tal modo è stato avviato un
proficuo processo di valorizzazione e divulgazione del patrimonio
tradizionale locali.
Trattasi di una raccolta dettagliata delle fogge d’abbigliamento e degli
accessori, dagli abitatori protostorici della Grotta, attraverso l’età
romana del Tempio (il Mausoleo di Gaio Uziano Rufo e della consorte
Insteia Polla) e il Medioevo di Sant’Antonio de Arata, sino al Barocco
della Quadre-ria del Convento degli Osservanti.
E’ una serie abbastanza completa dei possibili adattamenti
dell’abbigliamento tradizionale femminile di Polla alle varie situazioni
sociali e a successivi contesti d’epoca.
5)
Funzionalità
dell’intervento
con particolare
riferimento a:
promozione
e
valorizzazione del
5.1) territorio e dei
suoi elementi di
attrattiva
Numerosi sono gli elementi di attrattiva presenti a Polla che con
l’evento si vogliono valorizzare e rendere fruibili ai turisti che assediano
il territorio durante il periodo estivo e in particolare durante il Festival.
Numerosi i monumenti presenti, quelli dell’età romana come il Lapis
Pollae, il Termine Graccano, il Mausoleo di Caio Uziano Rufo, il Ponte
Romano, quelli dell’età medioevale e moderna come la romita
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cappella di Sant'Antonio Abate, la Chiesa di San Nicola dei Latini, il
Santuario di Sant'Antonio, il Monumento ai Caduti, il Parco della
Rimembranza, la Chiesa di San Pietro Apostolo, i Palazzi come Il
Castello, i palazzi Manganelli-Barrese-Ripa, il Palazzo Galloppo, il
Palazzo Palmieri in via Luigi Curto, il Palazzo Parisi in Via Parco, il
Palazzo Albirosa in Via Parco, la Taverna del Passo, il Palazzo Rubertini
e il Palazzo Comunale. Numerosi i portali, infatti per chi si aggir per le
strade di Polla, soffermarsi sui bei portali in pietra è certamente
ragione di sosta e di interesse.
Particolare attenzione va anche riservata agli itinerari e ai percorsi
naturalistici.
Polla e le sue sorgenti, un'opportunità per scoprire e visitare luoghi
inconsueti. Due sono i versanti montani che delimitano il paese, ma il
versante orientale è quello che ha offerto ed ancora offre il maggior
numero di polle sorgive lungo la catena della Maddalena che lo
costituisce. Esse hanno alimentato, nel corso del tempo, ed alimentano
ancora oggi singole vasche e fontane; il versante occidentale invece è
piuttosto compatto e povero di vene sorgive, ma ricco di fitti boschi,
parliamo delle pendici meridionali del massiccio dell'Alburno con quota
massima sul Monte San Tommaso (m 1250). Tutte le acque, a valle,
raggiungono il Tanagro, che è il fiume che passa per il paese, separando
l'abitato antico, arroccato sulla collina, da quello moderno che si è
andato estendendo in pianura fino a saldarsi con l'antico Borgo San
Pietro.
Il Tanagro, il maggior corso d'acqua della vallata, noto già ai Romani col
nome di Tanager, ricordato da Plinio il Vecchio e da Virgilio, nel
territorio di Polla riceve le acque provenienti dalla sorgente di
Sant'Antuono e a sinistra, nei pressi del monte Cannizzo, quelle dei
lagni dei vicini paesi di San Pietro e Sant'Arsenio.
L’iniziativa proposta, oltre alla valorizzazione del patrimonio esistente,
vuole essere volano di sviluppo per l’artigianato locale. Infatti durante
la manifestazione, particolare attenzione verrà posta all’esposizione e
vendita di oggetti collegati alle tradizioni tipiche locali attraverso
integrazione
delle
l’allestimento di botteghe di commercio equo e solidale:
5.2)
risorse esistenti
 Bambole in costume nelle varie tipologie presentate nel Museo

commerciali

da collezione (in biscuit e con particolare cura
delle fogge e degli accessori);
 Scialli in seta con frange nelle varie combinazioni di colori e
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tessuti documentati dalla tradizione locale;
 Biancheria con ricami riproducenti antichi motivi ornamentali;
 Tovagliati in lino e/o cotone tessuti a mano, coi disegni nelle
tinte naturali e nelle varie combinazioni cromatiche proposte
dalla tradizione (écru, azzurro e bianco, écru rosso e bleu, écru
rosso e giallo, bianco e verde acqua…), con o senza cifre (anche
personalizzate) ricamate a mano;
 Tappeti manufatti, riproducenti le ornamentazioni dei antichi
coprimensa e copricassa ;
 Stampe su seta (per foulards sciarpe cravatte pochettes…) di
motivi ornamentali (soprattutto in oro) dei costumi
tradizionali;
 Riproduzioni in argento e argento dorato della gioielleria
tradizionale;
 Riproduzioni su carta a mano delle stampe d’epoca coi costumi
popolari locali
 Gouaches dei costumi locali nelle varie tipologie, con vedute del
paese e dei paesaggi locali come sfondo.
L'artigianato tessile, oltre alla lavorazione del legno e della pietra, era
molto diffuso nelle famiglie pollesi. Al telaio si tessevano lenzuola di
lino e di canapa, asciugamani e strofinacci con motivo " a mammole" in
rilievo, mussole fini per le camicie, stoffe di lana per le coperte (di
solito di colore violetto o rosso, oppure scozzese a due colori, giallo e
marrone, verde e blu, rosso e nero) e per i costumi "giornalieri (di
colore rosso e turchino), tappeti per coprire cassoni e tavolini, a disegni
geometrici in tenui e varie tinte. Si confezionavano pizzi, centrini,
guarnizioni, tovaglie, coperte all'uncinetto, eseguiti con gusto ed abilità
per la sottigliezza del filo usato.
Inoltre, verrà allestita la mostra laboratorio della zampogna e sugli altri
strumenti musicali della tradizione locale, con l’obiettivo di dar vita a
un originale organismo in grado di richiamare l’interesse dello studioso
e la curiosità del visitatore.
La mostra, al fine di collocare contestualmente ogni oggetto acquisito,
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prevederà:
-
spazi espositivi, in cui i sussidi saranno disposti con opportuna
collocazione per consentire al visitatore l’interazione e la scelta
personalizzata dei percorsi museali,
 per le diverse tipologie dello strumento oggetto
d’interesse;
 per altri strumenti musicali in uso accanto a quello, in
alternativa o in sostituzione sul territorio interessato;
 per la ricostruzione d’una bottega artigiana;
 per la ricostruzione, grazie a gigantografie,
cartellonistica, cartografia e altri oggetti di riferimento,
dei contesti d’uso del medesimo strumento;
 per una sala d’ascolto, proiezione e consultazione di
materiali etnografici;
 per una sala di conferenze;
laboratori per l’apprendimento della costruzione e dell’uso
della zampogna.
Infine, verranno allestiti dei Gazebo che prepareranno prodotti tipici
della tradizione pollese. Il tutto sarà allietato da suoni, luci allestimenti
natalizi, spettacoli itineranti per i bambini (mangiafuoco, artisti di
strada, teatro dei burattini) con l’arrivo di Babbo Natale sulla slitta che
dispenserà doni ai presenti.
La considerazione che emerge con evidenza dall’analisi dell’attuale
situazione socio economica è quella che, malgrado nell’area si riscontri
una presenza qualificata di beni e risorse paesaggistiche, ambientali e
culturali , questi finora, hanno avuto un utilizzo limitato ai fini dello
sviluppo come è inequivocabilmente dimostrato dal ruolo marginale
svolto dall’attività turistica all’interno del sistema economico e
produttivo locale. Il problema di fondo che si presenta nel settore è
duplice e riguarda, da una parte come dirottare e trattenere verso
l’interno i consistenti flussi turistici che lungo la direttrice Salerno
Aspetti
di Reggio Calabria attraversano il territorio ignorandone troppo spesso
valorizzazione
l’esistenza e, dall’altra, come invogliare ad una permanenza più lunga.
delle strutture e
Carenti sono le strutture ricettive alberghiere ed extralberghiere, i cui
dei
servizi
livelli sono ancora modesti sia in termini quantitativi che qualitativi,
turistici
anche se negli ultimi anni sono nate molte strutture su tutto il
territorio. Nel Vallo di Diano si registra, infatti, a partire dal 2008 una
crescita che riguarda il comparto alberghiero e della ristorazione
incentivate dai PIT Certosa e da altri strumenti Regionali, Nazionali e
dell’Unione Europea. È evidente altresì che la sorte di molte nuove
strutture della filiera turistica è legata a politiche di marketing
territoriale e all’organizzazione di eventi e manifestazioni capaci di
attrarre con continuità turisti. L’auspicio è di superare la difficile fase di
avvio con il sostegno delle Istituzioni , degli Istituti di Credito, formando
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risorse umane e organizzando eventi attrattivi e diversificati. Si registra
la presenza di circa 200 strutture alberghiere destinate alla ricettività
con una crescita sostenuta nei Comuni di Teggiano ed Atena Lucana.
Distribuite su tutti i comuni risulta la presenza di B&B e di strutture
ricettive rurali. Complessivamente nel Vallo di Diano si registra la
disponibilità di oltre 2.500 posti letto di cui circa 200 a Polla.
6)
Cooperazione e
modalità di
messa in rete
degli eventi su
base tematica e/o
territoriale:
Verranno attivate reti stabili di cooperazione e aggregazione tra enti
pubblici e privati, in particolare tra i Comuni limitrofi di Polla, Atena
Lucana, Auletta, Pertosa e Petina aderenti al protocollo. Inoltre, tutti
questi comuni presentano delle tradizioni legate al folclore popolare,
anche se non ci sono più ormai gruppi locali attivi come a Polla.
6.1)
6.2)
Forme di
cooperazione e
aggregazione tra
soggetti pubblici
e privati su base
tematica e/o
territoriale
Elementi
di
rafforzamento
dell'offerta e dei
servizi dedicati ai
fruitori
dell’iniziativa
Ruolo attivo viene svolto altresì dalla Fondazione MiDA – Musei
Integrati dell’Ambiente con sede in Pertosa che mette in rete tutte le
attività culturali che è possibile fare durante la manifestazione e
promuove reti stabili tra gli operatori turistici, i piccoli produttori, le
strutture ricettive, le botteghe artigianali, mettendo a disposizione il
proprio know how.
Nell’ambito di tale attività la diffusione e la comunicazione
dell’informazione, anche mediante l’utilizzo di tecnologie informatiche,
riveste un notevole ruolo ed assume un’importanza strategica. Il
Festival / Rassegna promuove il coinvolgimento delle attività artigianali
tradizionali e di tutto il sistema di accoglienza turistica connessa alla
valorizzazione ambientale e culturale del territorio. L’aggiornamento
del portale dedicato all’evento, nella generale prospettiva di crescita
dell’economia web e digitale, consentirà l’attivazione di forme di
cooperazione e consentirà una maggiore fruibilità.
Numerosi saranno i servizi turistici dedicati ai fruitori dell’iniziativa,
quali la presenza di info points sia allestiti sul posto, che consultabili on
line, che informeranno su tutte le iniziative e percorsi attivati di cui è
possibile usufruire. Inoltre, apposite guide daranno informazioni su
tutte le bellezze ed emergenze sopra riportate e di cui il territorio è
ricco.
Nel periodo estivo numerose sono le iniziative organizzate
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dall’Amministrazione pollese che si cercherà di integrare con il Festival.
Gli infopoints avranno l’obiettivo di:
- favorire la conoscenza delle numerose manifestazioni in cui
l’amministrazione comunale è impegnata da anni, soprattutto a
sfondo culturale essendo Polla definita la “Città del Libro”;
- Favorire una rete con i vari settori produttivi del territorio di
Polla e di altri territori limitrofi in quanto gli stessi infopoints
avranno anche la funzione di far conoscere il patrimonio
artigianale e commerciale di cui il territorio è ricco, nonché a
fornire informazioni di pubblica utilità circa il funzionamento ed
orari dei vari servizi di interesse pubblico;
- Favorire la conoscenza e l’attività dell’Osservatorio Comunale
del Turismo.
Di seguito si riportano le Manifestazioni a carattere ambientale,
culturale, ecc… che l’amministrazione comunale svolge annualmente
Cultura:
 Manifestazione per la valorizzazione del Centro Storico
“Turnamo n’coppa a chiazza
 Rassegna presepiale
 Cori in Piazza
 Biblioteca animata
 Educazione alla salute
 City Camps (corso di madre lingua inglese)
 Progetto musicale “liberamente”
 Biblioteca in Piazza
 Caccia al tesoro tra i libri in biblioteca
 Progetto Biblioalbero
 Progetto Pic-nic con i libri. Rischio Zero
 Progetto Librarsi
 Progetto Le parole colorate
 Centro di documentazione dei gemellaggi
 Osservatorio turistico territoriale permanente
 Laboratorio della zampogna e ciaramella
Ambiente:
 Parco Filosofico ambientale
 Ecoteca (libri su ambiente)
 Miniguardie ecologiche
 Andiamo a Scuola a piedi da soli
 Gocciolino (risparmio idrico – progetto attivato a scuola con cui
sono state istituite le classi “H2O)
 Parchi e Parchi
 Progetto riciclo (Recupero materiale riciclabile nelle scuole)
 Progetto minivigili
 Progetto Scuola di Falconeria (conoscenza vita e
comportamento dei falchi).
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Il turismo può rappresentare un’importante opportunità per invertire il
trend negativo del declino sociale ed economico e dello spopolamento
evidente in molte aree del territorio comunale. Tale settore può
contribuire ad uno sviluppo socioeconomico duraturo e sostenibile dei
territori rurali. In tale ottica, gli eventi di organizzati sul territorio,
anche se in aree periferiche, generano economie di scopo per
l’integrazione nella gestione dei servizi, sostenendo un’ offerta
turistica principalmente orientata alla promozione e valorizzazione
delle risorse ambientali, storico-culturali e produttive dell’area per una
maggiore visibilità del territorio nel suo complesso e consentendone
una migliore fruibilità.
Economie
di
scopo generate
nella gestione dei
servizi e per la
6.3) maggiore
visibilità
e
fruibilità da parte
dei visitatori e dei
turisti
L’evento in questione si inserisce in un processo di valorizzazione che
punta a creare condizioni economiche per lo sviluppo imprenditoriale e
la crescita economica. In particolare le azioni sono mirate ad accrescere
le potenzialità turistiche del
territorio, orientandole in modo
alternativo o complementare al modello già consolidato del turismo
costiero, attraverso l’integrazione delle risorse storiche e culturali con il
sistema delle tradizioni popolari e dei valori delle qualità ambientali di
eccellenza che connotano l’area.
Palinsesto,
programma
7) e 8)
dettagliato e cast
artistico
La “Rassegna Internazionale del Folklore e della zampogna ” è un
festival internazionale del folklore che nasce più di trent’anni fa per
iniziativa dell’Amministrazione Comunale di Polla. Organizzata dal
gruppo folcloristico internazionale “TANAGER” e dal gruppo “Amici
della zampogna e della ciaramella Giuseppe Sacco, entrambi con sede
in Polla (SA) e affiliati FITP – Federazione Italiana Tradizioni Popolari, si
basa sulla formula dello “scambio culturale” tra gruppi folcloristici per
favorire la conoscenza delle tradizioni e della cultura popolare di diversi
paesi. Gli spettacoli si tengono nel suggestivo scenario della Piazza dei
Parlamenti nel centro storico Il festival ha acquistato notevole fama in
Italia e all’estero sia per l’originalità della formula, sia per il livello
qualitativo degli spettacoli, rappresentando ormai una delle principali
manifestazioni popolari, unica nel suo genere. Nelle oltre trenta
edizioni organizzate finora si sono esibiti decine e decine di gruppi folk
provenienti ormai da quasi tutti i paesi del mondo: Serbia, Repubblica
Ceca, Moldavia, Brasile, Portorico, Polonia e Turchia, Australia, Nuova
Zelanda, paesi dell’Est e dell’Asia. Questo particolare modulo
organizzativo permette di presentare spettacoli realmente
rappresentativi e sicuramente inusuali.
Il gruppo folclorico “TANAGER“ , affermato in Italia e all’estero , spesso
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messaggero in lontane contrade europee, delle nobili tradizioni della
nostra terra che è genuina espressione del folclore. Lo confermano i
tanti autorevoli riconoscimenti. Fondato nel 1930 dal Cav. AMEDEO DE
LUCA, appassionato sostenitore delle antiche tradizioni popolari,
conserva la sua vivacità, la giovanile effervescenza ed un nativo
sincronismo etnico - popolare proprio da una gente che da secoli vive
l’esperienza di un paese di frontiera, crocevia dell’anima napoletana,
lucana e cilentana delle rispettive culture. Il gruppo esegue durante lo
spettacolo canti popolari e danze tipiche meridionali quali tarantella,
polka, mazurca e quadriglia. Gli strumenti sono quelli della tradizione
napoletana (chitarra, scetavaiasse, putipù, triccheballacche ) e delle
tradizioni locali, cilentane e lucane (organetto, zampogna, ceramella e
tamburelli).
Il gruppo “ TENAGER“ oltre ad essere portatore della civiltà e delle
tradizioni della sua Terra, è anche importante veicolo per la conoscenza
e la valorizzazione delle risorse antiche e culturali della zona che
rappresenta. La Certosa di S. Lorenzo a Padula , il castello di Teggiano ,
le grotte di Pertosa , Castelcivita e Polla, il Santuario di S. Antonio e il
Mausoleo rappresentano i valori culturali del Parco Nazionale Cilento –
Vallo di Diano – Alburni. Il costume delle donne, poi , è uno dei più
interessanti d’Europa. Ricco com’è di elementi orientali e per le affinità
che dimostra con tanti costumi delle tante plaghe greco - albanesi, esso
rimanda a quel periodo storico in cui l’Italia Meridionale fu prima sotto
l’impulso della civiltà della Magna Grecia e poi entrò a far parte
dell’impero Bizantino, sopravvissuto al crollo dell’Impero Romano
d’Occidente. Tramandato con cura di generazione in generazione, nel
suo insieme il costume femminile è di grande effetto ed ha il potere di
impressionare l’occhio e la fantasia, come dimostrano le numerose
descrizioni lasciate dai viaggiatori italiani e stranieri che, passando per
Polla, rimasero colpiti sia dalla straordinaria bellezza ed eleganza del
costume come dalla grazia delle donne che lo indossavano. Oggi esso è
esposto insieme ad altri costumi tradizionali, nel Museo Civico “Insteia
Polla“ sulle antiche vestiture pollesi.
Venerdì 9 Dicembre 2016
Pizzica Pizzica – Specimen Teatro in Canti d’amore e Pizziche te core
con Mariella Salierno, Salvatore Gervasi della Scuola di Teatro Danza
e Musica Popolare di Lecce
La formazione presenta il suo repertorio con gli strumenti della
tradizione popolare, sono strumenti acustici: chitarre, organetti,
tamburelli, armoniche, varie percussioni e fisarmoniche.
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La musica e il ballo rivestono un ruolo particolare nella tradizione
salentina, essendo l’espressione della cultura dei singoli musici e
cantori e di gruppi teatrali e musicali che recuperano questa tradizione.
Negli ultimi decenni si sta assistendo ad un rinnovato interesse nei
confronti della pizzica, specie tra i giovani.
L’origine di questa danza si fa risalire alla fine del 1400, si tratta di una
vera e propria tarantella popolare. Nella “pizzica pizzica” il mito
evocato, vissuto gioiosamente, è quello del duello rusticano, la lotta dei
coltelli, molto frequente nei rapporti di forza tra gli uomini del passato.
La “pizzica del core” è la danza tra un uomo e una donna che mima la
seduzione; i ballerini non si toccano mai, ma volteggiano uno intorno
all’altro guardandosi negli occhi. La base della pizzica è il tamburello
salentino che viene suonato con una tecnica particolare, dando il ritmo
di base con la percussione e un caos ordinato con i sonagli.
Trio D’Archi (Violino, viola e violoncello) “Monte Pruno” – Concerto
natalizio
Il “Trio D’Archi” Monte Pruno è composto da tre giovanissime musiciste
pollesi: Rossella Calabrò, Ludovica e Federica Del Bagno. Fin da piccole
si sono dedicate dapprima allo studio del pianoforte e successivamente
allo studio degli strumenti ad arco. Si sono subito distinte vincendo
numerosi premi a concorsi musicali nazionali (I premio concorso
nazionale di Cosenza “Luciano Luciani”, I premio concorso “San Leucio”
– Città di Caserta) e al momento continuano gli studi accademici sotto
la guida di prestigiosi docenti di conservatorio: Mauro Tortorelli
(docente di violino e viola) e Gianluca Giganti (Maestro di violoncello).
Il programma del Concerto è il seguente:
-
piccola serenata notturna;
- le quattro stagioni;
- canone in re Christmas Carol;
- Libertango.
Spettacoli dedicati ai bambini
Artisti di Strada: sputa fuoco, giocolieri, trampolieri, burattinai, clown
cantastorie. E’ previsto inoltre l’arrivo di Babbo Natale sulla slitta
trainata dalle renne che porta doni e pacchettini per tutti.
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Sabato 10 Dicembre 2016
Italia: Gruppo Folk “RE PAMBANELLE” di Bitonto (BARI) – 20 persone
Il gruppo di canto e ballo popolare “Re Pambanélle” (che nel dialetto
indicano le prime foglioline che spuntano sulla vite), è un’associazione
culturale nata nel 1991 con lo scopo di recuperare l’immenso
patrimonio di canti e balli propri della nostra terra che si perdevano
inevitabilmente nell’oblio.
Giungere a questo risultato ha comportato un lungo e complesso
lavoro perché è partito dal “racconto orale dei nostri anziani”, quindi il
materiale è stato organizzato fino a raggiungere i canti e i balli che
compongono oggi il nostro repertorio.
Attualmente il gruppo è costituito da circa 40 iscritti di cui 30 in
costume che cantano, suonano e ballano, prevalgono i giovani.
I costumi indossati, sono la riproduzione degli abiti “della domenica”
dei nostri lontani concittadini tra la fine dell’800 ed i primi anni del
nuovo secolo, dopo accurate e lunghe ricerche è stato realizzato quello
che è diventato il costume delle occasioni importanti e cioè il primo
esemplare di abito popolare bitontino del ‘700, presentato
ufficialmente nel corso della mostra degli abiti popolari de ‘700
tenutasi nella chiesa di S. Silvestro (sede attuale del gruppo) il 26
settembre del 1996.
Gli strumenti suonati sono quelli che venivano usati nel nostro sud
durante le serate che allietavano “la fine di una giornata nei campi” o le
“feste nuziali”. La chitarra, la fisarmonica, le tammorre, i tamburelli, il
violino dei poveri, il putipù ed altri, sono tutti strumenti suonati dal
vivo dai vari componenti del gruppo.
Il repertorio del gruppo comprende canti popolari bitontini e danze
tradizionali bitontini e pugliesi quali: quadriglia, polka, mazurca, varie
tarantelle, pizzica pizzica, ecc…
Dopo il debutto ufficiale avvenuto nel dicembre del 1991 nella Sala
degli Specchi nel Comune di Bitonto, in occasione dell’assegnazione del
Secondo Premio Nazionale di poesia dialettale “Giuseppe Castro”, il
gruppo di canto e ballo popolare ha partecipato a numerose
manifestazioni
culturali
tra
le
quali
ricordiamo:
Natale dell’ A.M.N.I. presso l’ordine dei medici di Bari;
La parola e la musica, Parrocchia Santa Fara Bari;
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Expo - Levante Stand dell’assessorato al turismo Regione Puglia,
Telethon Stazione Centrale delle FF SS Bari; XI Raduno Folklorico
Internazionale Città di Fasano (BR), Expo - Levante Stand
dell’assessorato al turismo Regione Puglia; II incontro Nazionale del
Folklore Città di Matelica (MC); Udienza dal Santo Padre, Città del
Vaticano; Expo - Levante Stand dell’assessorato al turismo Regione
Puglia; Carnevale di Putignano (BA); Carnevale di Castellana Grotte;
Corteo Storico “La Scamiciata” Fasano (BR); XII Raduno Folklorico
Internazionale Città di Fasano (BR); “Musica popolare nel borgo antico”
II edizione Bitetto (BA); Expo - Levante Stand dell’assessorato al turismo
Regione Puglia; Carnevale di Modugno (BA); “Sagra delle orecchiette”
Castellana Grotte (BA); “Sagra dell’olio e del vino” Mariotto (BA);
“Musica e poesia sotto le stelle” Bitonto (BA),“Palio del Viccio” Palo del
Cole (BA); “Le tradizioni popolari, radici del fuoco” Triggiano (BA); “
Campionato assoluto di scherma” Fiera del Levante” (BA);
Inaugurazione “XIII Giochi del Mediterraneo” Stadio S. Nicola (BA);
“Sagra della Frisella” Putignano (BA); “Fiera dei Comuni” Fiera del
Levante (BA); “Festival del Folklore” Casalduni (BN); “Festival del
Folklore” Staffolo (AN); “Natale in….. “ Ospedali di Bitonto, Triggiano,
Bari; Carnevale di Molfetta (BA); Giubileo degli Artigiani Città del
Vaticano; Fiera di S. Leone Bitonto (BA); “Il Tralcio d’Oro” Mariotto
(BA); “Festa del vino” Balaton Boglari (Ungheria); “September Ferst”
Cassano Murge (BA); “Sagra della castagna” Giovinazzo (BA); Fiera di S.
Leone Bitonto (BA); “Festival Internazionale del Folklore itinerante”
Castellaneta (BA); “Festival Internazionale del Folklore” Beli Manastir
(Croazia); “Carnevale di Pont St. Martin” (AO); “Carnevale di
Casamassima” Casamassima (BA); “Corteo Storico La scamiciata” e
“Festival del Folklore” Fasano (BA); “Sagra della fragola” Petina (BN);
“Defilè del Costume Popolare Italiano” Termoli; “Carnevale di S. Sosti”
(CS); “Festival regionale del Folklore” Brindisi; “ Estate con gli anziani”
Casa di riposo Giovanni XXIII Bitonto; “Festival del Folklore” Verbicaro
(CS); “Festival delle Tre Torri” Castelforte (LT); Inaugurazione Ipercoop
Bari , “Sagra dell’olio novello” Bitonto; “Sagra de r’ aloje pasole ”
Bitonto; “Carnevale di “Spezzano Albanese” (CS); “Campionati italiani di
pallavolo” Corato (BA); “Festival regionale del Folklore” Mottola (TA);
“Italia e regioni” Cascia (PG); “I fuochi di S. Antonio” Giovinazzo (BA); “Il
Falò di S. Giuseppe” Palese (BA); “Festa d’estate” Massafra (TA),
“Festival Mediterraneo del Folklore” Castellaneta (TA); “XXVII Festival
del Folklore” Noci (BA); “Festival del folklore” Spezzano Albanese (CS);
“XXVII Festival della Valle di Comino” Atina (FR); “Italia e Regioni”
Agrigento;“61° Sagra del Mandorlo in Fiore – 50° Festival
Internazionale del Folklore” Agrigento; Festival internazionale del
folklore “Valle di Comino” Atina (FR); “Festival internazionale del
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folklore” Petralia Sottana (PA); “Folklore bitontino tra etnologia e
musica colta” Bitonto (BA); Concerto “Jedde e Jedde” Azienda
agrituristica La Ferrata Ruvo di Puglia (BA); Mostra costumi popolari di
fine ’700 Bitonto; “I incontro Nazionale del Folklore” Città di Bitonto;
“Natale nel borgo antico” Bitonto; Mostra “Immagini Sacre” Chiesa S.
Silvestro Bitonto; “II incontro Nazionale del Folklore” città di Bitonto;
Mostra “Presepi nel tempo” Chiesa S. Silvestro Bitonto;
Mostra “Il Venerdì Santo nella tradizione bitontina” S. Silvestro Bitonto;
“III incontro Nazionale del Folklore” Città di Bitonto; “Mostra Immagini
Mariane” Chiesa S. Silvestro Bitonto; “Falò di S. Lucia” Piazza S.
Silvestro Bitonto; Mostra “Trofei Floreali del Santo Legno della Croce” S.
Silvestro Bitonto; “IV incontro Nazionale del Folklore” Città di Bitonto;
Omaggio Floreale all’Immacolata Bitonto; “Falò di S. Lucia” Piazza S.
Silvestro Bitonto; Presepe nel centro storico Bitonto; “Il Sepolcro” chiesa
S. Silvestro Bitonto; “V incontro Nazionale del Folklore” – I
Internazionale” Città di Bitonto; Omaggio Floreale all’Immacolata
Bitonto; “Falò di S. Lucia” Piazza S. Silvestro Bitonto; “Il Presepe” Chiesa
S. Silvestro Bitonto; “L’ultima Cena” Chiesa S. Silvestro Bitonto; “VI
incontro Nazionale del Folklore – II Internazionale” Città di Bitonto;
Omaggio Floreale all’Immacolata Bitonto; “Falò di S. Lucia” Piazza S.
Silvestro Bitonto; Commedia musicale in vernacolo bitontino “vonne e
venene re stagiune”; “Convegno “Tradizioni e Folklore” 10^
anniversario della Fondazione del Gruppo Sala degli Specchi Bitonto;
“Canti e balli popolari in una serata di fine estate” Bitonto; “VII incontro
Nazionale
del
Folklore”
“Città
di
Bitonto”;
Commedia teatrale in vernacolo bitontino “ La voite ieie tutte na
chemmedie”; “ La passione di Cristo” Chiesa S. Silvestro Bitonto;
“VIII incontro Nazionale del Folklore” “Città di Bitonto”; “Il Folklore per
la Vita” Giornata di solidarietà Bari; “IX incontro Nazionale del Folklore”
“Città di Bitonto” “Il Folklore per la Vita” Piazza Padre Pio Bitonto;
“Foklore per la Vita” Giovinazzo; Sagra Olivenol – Artefakt , Wilstedt
Germania; 8° Concorso nazionale di pittura estemporanea “i colori del
presente…tra le pietre della memoria” 21-22 Aprile- Bitetto (BA);
Festival Internazionale del Folklore, Repubblica Ceca; Festival
Internazionale del folklore Viaggiano (PZ); Festival Nazionale del
folklore Mottola (TA); Festival Internazionale del folklore, Benevento;
Festival Internazionale del folklore, Karasz Ungheria; Serata folklorica ,
Binetto (BA); Rassegna nazionale del folklore, Senigallia; Festival Del
Folklore “25° Anniversario di Fondazione Gruppo Magna Grecia”;
Festival del Folklore Agropoli (Salerno) ; Festival del Folklore Bologna;
Festival del Folklore Cupramontana – Fabriano (Ancona);
Festival Internazionale del Folklore Aragona (Agrigento).
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Senegal : Gruppo Folk “RITMI AFRICANI” – 8 persone
Nella musica africana il ritmo ha un ruolo molto importante, questa
caratteristica affonda le sue radici nei riti tribali, diffusi tra le
popolazioni indigene africane. Il ritmo è alla base della musica
moderna. La musica africana nel senso di musica originaria dell'Africa,
è estremamente eterogenea, in quanto riflette la varietà etnica,
culturale e linguistica del continente. È soprattutto caratterizzata dal
ritmo frenetico emesso dai suoi tamburi. L'espressione "musica
africana" viene talvolta usata anche in modo più specifico per riferirsi
alla musica dell'africa subsahariana, essendo la tradizione musicale del
Nordafrica essenzialmente sovrapponibile a quella mediorientale.
Elementi mediorientali si trovano anche nella musica dei popoli della
costa est del continente, che risente anche di influenze indiane,
persiane e in generale degli effetti degli scambi commerciali e culturali
sull'Oceano Indiano. In ogni caso, anche all'interno di queste tre aree
principali (Nordafrica, Africa subsahariana, Africa orientale) esiste una
grandissima diversificazione degli stili sia della musica etnica
tradizionale che della musica moderna. Quest'ultima risente
praticamente ovunque (ma soprattutto nei paesi con una forte eredità
coloniale) dell'influenza della musica leggera europea e statunitense.
D'altra parte, la diaspora africana e il conseguente diffondersi in
America ed Europa della tradizione musicale africana ha influito in
modo determinante sullo sviluppo della musica leggera occidentale.
Nell'Africa subsahariana la musica e la danza sono quasi sempre
elementi centrali e fondamentali della cultura dei popoli, e sono dotati
di grande valore sociale e religioso. Ogni etnia ha una propria
tradizione musicale così come ha una propria tradizione letteraria e un
proprio insieme di regole e credenze; ogni gruppo sociale possiede un
repertorio musicale di riferimento e dei sottogeneri appropriati a
determinate celebrazioni (per esempio nascita, passaggio all'età adulta,
matrimonio, funerale) o anche semplicemente attività quotidiane come
il raccolto nei campi e lo smistamento delle riserve alimentari.
Ciò che ritroveremo sempre in ogni variante musicale, a prescindere
dallo scopo per cui viene prodotta, è la caratteristica poliritmia, la
capacità cioè di sviluppare contemporaneamente diversi ritmi e di
mantenerli in modo costante ed uniforme, senza che uno prevarichi su
di un altro. Una particolare funzione sociale è rappresentata dalle
percussioni e dalle campane che in molte zone vengono utilizzati come
strumenti di comunicazione. La musica è, ad esempio, una delle
pratiche più note e più impiegate da un griot (o griotte, poeta cantore)
proprio perché in molti contesti le relazioni sono spesso basate
sull'impatto emozionale. Anche il canto è molto diffuso e riveste una
funzione sociale importantissima, durante i funerali, ad esempio, per
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ripercorrere le tappe dell'esistenza del defunto, per mantenerne viva
la memoria e per narrare le imprese degli antenati cui spetta il compito
di accogliere l'anima della persona mancata. Le epopee mitiche cantate
dai griot, oltre a mettere in evidenza il potere costituito, trasmettono
gli avvenimenti particolari che fanno parte della storia di una comunità
e permettono una trasmissione facilitata proprio dal ritmo della
melodia sottostante. Il canto, la musica e la danza diventano da un
lato veicoli di tipo simbolico e dall'altro preziosi strumenti della
memoria collettiva. La musica tradizionale si trasmette oralmente,
dunque non esistono spartiti o forme scritte in cui è possibile rinvenire
delle melodie. Tutto viene creato e comunicato direttamente ed è per
questo che un aspetto importantissimo è dato dall'improvvisazione.
La complessità ritmica delle musiche africane si è di fatto trasferita a
molte espressioni musicali dei paesi dell'America Latina; l'aspetto più
affascinante di questa poliritmia è costituito dalla possibilità di
distinguere chiaramente i diversi ritmi pur percependoli unitariamente
in modo coerente. Per quanto riguarda la voce, è interessante notare
che generalmente si utilizzano timbri canori tendenti al rauco e al
gutturale. Molte lingue locali, in Africa, sono di tipo tonale ed è per
questo che esiste un collegamento molto stretto tra la musica e la
lingua. Soprattutto nel canto, è il modello tonale del testo che
condiziona
la
struttura
melodica.
Conoscendo
molto
approfonditamente queste lingue, è possibile riconoscere dei testi
anche nelle melodie degli strumenti ed è quest'effetto che ha dato
fama al cosiddetto “tamburo parlante”.
ITALIA: Gruppo Folk “MIROMAGNUM” di Morano Calabro – 30
persone
Il Gruppo Folkloristico Miromagnum ha partecipato a diverse
manifestazioni nazionali ed internazionali riportando sempre grandi
successi.
L'attività del Gruppo Folkloristico Miromagnum non tende
esclusivamente ad "esportare" le tradizioni locali ma già da diversi anni
opera per accogliere nella propria terra tradizioni e culture diverse.
Il Gruppo Folkloristico Miromagnum ha provveduto negli ultimi anni
alla creazione di un “vivaio” Minifolk di oltre 90 bambini di età
compresa tra i 5 e i 12, stimolando in loro il gusto per la ricerca delle
tradizioni e l’amore per il folklore.
L'attività di ricerca è sicuramente uno dei pilastri del Gruppo
Folkloristico Miromagnum. Durante questi anni il lavoro ha dato vita a
studi approfonditi sulla vita, la ruralità della nostra terra. Molto si è
detto e molto si è scritto, ahimè parecchio si è perso. I motivi ascrivibili
alla perdita di "Riti e Miti" della nostra cultura sono tanti, ma
sicuramente il problema resta e ancora oggi ed è palesemente
Il Legale Rappresentante
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"visibile". La tradizione, specie quella della zona del Pollino è una
tradizione orale e come ogni tradizione orale che si rispetti se non
viene tramandata da "Padre in Figlio" questa sarà inevitabilmente
persa.
La danza tipica che il gruppo esegue durante le sue performance è la
tarantella: danza vivace, briosa, diretta, danza liberatoria, diffusa in
tutta L’Italia meridionale, ma con caratteristiche diverse di zona in
zona. La tarantella del gruppo si consolida sulla base dei 6/8 classici, ma
l’utilizzo di strumenti come il tamburello e la ”gran cascia” la rendono
vibrante, quasi sfrenata. Il suono delle fisarmoniche viene avvolto da
varianti che gli orchestrali tendono ad apportare attraverso l’utilizzo
incondizionato di murtali, tamburelli, palu e zampogne.
I costumi dei danzatori sono i veri artefici della “magia”. Con i loro
colori tipici rosso e nero, riescono a creare tra mille figure, colori e
immagini desideri ancestrali che difficilmente possono e vengono
dimenticati da chi viene trasportato in questa nuova dimensione.
Si ritiene che il nome tarantella abbia origine dal ballo frenetico
effettuato da chi, in epoca medievale, veniva morso da una tarantola.
Costui si agitava e ballava per eliminare con il sudore il veleno del
ragno che induceva alla pazzia. I canti che il Gruppo Folkloristico
Miromagnum si propone di far conoscere tramite le sue perfomances,
sono gli antichi canti che venivano innalzati al "sole" o alla "luna", in
"inverno" o in "estate", per narrare emozioni uniche, canti di
comunione che allietavano il lavoro nei campi, per descrivere l'amore
per la terra o per la donna amata.
Domenica 11 Dicembre 2016
ore 11:00 - Apertura della mostra “La Zampogna” con il ricercatore
Alessandro Mazziotti
ore 12:00 – Suoni in Libertà – Tutti i suonatori che vorranno
ore 16:00 – Convegno: “La zampogna in Italia tra raduni spontanei e
festival Istituzionali” . Interverranno il ricercatore Alessandro
Mazziotti, Salvatore Fala Bella del Raduno di Lagonegro (PZ), Angelo di
Petta del Festival San Polo Matese e Vincenzo Marasco
dell’Associazione Zampognari del Vesuvio.
Ore 18:00 – Esibizioni di 10 minuti delle Zampogne di Buccino e
Auletta, di Ricigliano, di Colliano, di Caggiano, di San Polo Matese, di
Amatrice e di Arce.
A seguire:
Esibizione del duo vesuviano Felice Cutolo e Giovanni Saviello della
Il Legale Rappresentante
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Campania
Il suono ancestrale della zampogna, della ciaramella, del doppio flauto
in un concerto laboratorio che ci immerge nelle nostre radici culturali.
Giovanni Saviello, esperto in canti e strumenti popolari, e il Maestro
Felice Cutolo suoneranno per grandi e piccini questi affascinanti
strumenti e a seguire ce ne faranno scoprire le meraviglie.
Tra gli strumenti della musica di tradizione orale dell’Italia meridionale,
il doppio flauto conserva il forte fascino di strumento arcaico, tanto che
molti studiosi, anche autorevoli, lo hanno associato, anche per la
presenza di antiche raffigurazioni molto ‘seducenti’, direttamente
all’aulòs, che invece montava delle ance, semplici o doppie. A rilanciare
la costruzione del doppio flauto in Campania è Giovanni Saviello,
quarantenne costruttore e suonatore, originario di Pastorano, una
frazione di Salerno, ma sin da ragazzo cresciuto a Torre Annunziata. Per
aggiungere ulteriore suggestione, Saviello vive a pochi metri dagli scavi
di Oplonti, un’area archeologica situata nel centro della città torrese
comprendente una villa d’otium e una villa rustica, mentre non lontano
da qui, a Castellamare di Stabia, risiede Walter Maioli (chi non lo
ricorda con i fantastici Aktuala), autorità nel campo della paleoorganologia e polistrumentista che con la Fondazione Ras, ha creato
all’interno dell’Istituto Internazionale Vesuviano per l’Archeologia e le
Scienze Umane, il laboratorio di ricerca su suoni, musiche e danze
dell’antichità romana, Synaulia in Stabiae, che tra le altre attività
propone numerose performance con strumenti dell’antichità classica.
Esibizione di Gianluca Zammarelli del Lazio.
Polistrumentista e ricercatore romano, Gianluca Zammarelli vanta un
intenso percorso artistico che lo ha portato dapprima a studiare il blues
e il jazz e successivamente a concentrarsi sulla musica popolare, non
solo imparando a suonare diversi strumenti come la zampogna,
l’organetto e la chitarra battente, ma anche approfondendo le
tradizioni musicali del Sud Italia ed in particolare della sua terra
d’origine, il Cilento. Forte di un rigoroso percorso di ricerca sul campo,
negli anni ha dato alle stampe diversi dischi tanto come solista come
l’apprezzato “Cenere”, quanto con alcuni gruppi (“In Ciociaria” con
ZMP). La pubblicazione del suo nuovo album “Canti Sepolti”
ripercorrere le tappe salienti del suo vissuto artistico, soffermandosi in
particolare sulla sua attività di ricerca sul campo.
Esibizione di 30 minuti di Goffredo degli Esposti e Pierluigi Serrapede.
Alla riscoperta della musica folk del Centro Italia, rivisitata in maniera
Il Legale Rappresentante
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divertente e divertita, e nuove composizioni in vari stili tradizionali. Un
trio di musica folk creato intorno alle zampogne di Goffredo Degli
Esposti (Micrologus) con la partecipazione speciale di Pierluigi
Serrapede, cantante e suonatore originario del Cilento.
Esibizione di 40 minuti del trio Nico Berardi.
Ciaramella, zampogna, fisarmonica, flauti e tamburello sono tra gli
strumenti popolari più rappresentativi dell’Italia centro meridionale.
Ne è testimonianza il ricco patrimonio musicale, pizziche, tarantelle,
salterelli, pastorali, che caratterizza ciascuno di essi. Sorprendenti
appaiono anche le potenzialità musicali che tali strumenti possiedono,
e che emergono nelle trascrizioni di antiche e nuove danze.
E’ in questi ambiti, tra tradizione ed innovazione, che si muove il trio
del compositore e polistrumentista Nico Berardi, profondo conoscitore
ed interprete della musica popolare, autore di nuove musiche per
zampogna e strumenti tradizionali. Il concerto, raffinato e trascinante,
alternando formidabili brani popolari a bellissime composizioni
d’autore conduce l’uditorio su percorsi inesplorati e coinvolgenti
Ore 21:00 - Terminerà la giornata dedicata al Festival della Zampogna il
concerto del trio Austriaco Antonia Dusa Werning .
Propongono un repertorio composto
da brani di propria
composizione , le cui sonorità e atmosfere attingono a diversi generi e
contaminazioni musicali che spaziano dal rock alla musica popolare,
con uno sguardo interessato anche al jazz. Il progetto musicale e
culturale portato avanti dal gruppo ruota intorno all'’idea della
necessità di mantenere e coltivare un’'attenzione costante alle
problematiche della vita sociale.
Per tutte e tre le serate si esibirà il gruppo gruppo folclorico
internazionale “TANAGER”, che da qualche anno ha attivato anche la
sezione Green formata da soli bambini in età compresa tra i 4 e i 12
anni.
Questi bambini rappresentano la speranza, un modo per trasmettere
alle nuove generazioni il tradizionale patrimonio di canti e danze dei
nostri nonni, che altrimenti nel tempo verrebbe dimenticato. Si cerca
di far conoscere, soprattutto attraverso la musica, le usanze, i gesti e le
scene quotidiane tipiche della tradizione contadina. D’altronde il
folclore è una cultura da scoprire, fatta di emozioni e sentimenti più
che di aspetti tangibili e concreti, un qualcosa che va espresso
attraverso la sensibilità e le doti personali di ognuno, ed è questo che si
cerca di infondere ai piccoli “TENAGER“ , perché si portino dentro
un’esperienza che li valorizzi come componenti di un gruppo che fa
Il Legale Rappresentante
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storia e ricerca ( con uno sguardo al passato ed uno al futuro ), ma che
in primis li arricchisca come persone.
Insieme al gruppo Tanager accompagneranno le tre serate anche i
suoni delle zampogne e ciaramelle dell’Associazione “Amici della
Zampogna e della Ciaramella “Giuseppe Sacco”.
Gianfranco Mossuto , Presidente del Gruppo Folk Tanager e Raffaele
Sabbatella , Presidente dell’Associazione Zampognari di Polla
“Giuseppe Sacco”
9)
Direttore
Artistico/Curatore
scientifico
Il gruppo folclorico internazionale "TANAGER", affermato in Italia ed
all'estero, spesso massaggero in lontane contrade europee, delle nobili
tradizioni della nostra terra, espressione genuina del folclore.
Lo confermano i tanti autorevoli riconoscimenti. Fondato nel 1930 dal
Cav. AMEDEO DE LUCA, appassionato sostenitore delle antiche
tradizioni popolari, conserva la sua vivacità, la giovanile effervescenza
ed un nativo sincronismo etnico-popolare proprio di una gente che da
secoli vive l'esperienza di un paese di frontiera, crocevia dell'anima
napoletana, lucana e cilentana e delle rispettive culture. Il gruppo
esegue durante lo spettacolo canti popolari e danze tipiche meridionali
quali
tarantella,
polka,
mazurca
e
quadriglia.
Gli strumenti sono quelli della tradizione napoletana (chitarra,
scetavaiasse, putipù, triccheballacche) e delle tradizioni locali, cilentane
e lucane (organetto, zampogna, ceramella e tamburelli). Il gruppo
"TANAGER" oltre ad essere portatore della civiltà e delle tradizioni della
sua Terra, è anche importante veicolo per la conoscenza e la
valorizzazione turistica delle risorse artistiche e culturali della zona che
rappresenta.
Da qualche anno il Gruppo folclorico Internazionale "TANAGER" ha
istituito anche la sezione "JGREEN" formata da soli bambini in età
compresa tra i 4 e 12 anni.
Questi bambini rappresentano la speranza, un modo per trasmettere
alle nuove generazioni il tradizionale patrimonio di canti e danze dei
nostri nonni, che altrimenti verrebbe nel tempo dimenticato.
Cerchiamo di far conoscere, soprattutto attraverso la musica, le
usanze, i gesti e le scene quotidiane tipiche della nostra tradizione
contandina. D'altronde il folclore è una cultura da scoprire, fatta di
emozioni e sentimenti più che di aspetti tangibili e concreti, un
qualcosa che va espresso attraverso la sensibilità e le doti personali di
ognuno, ed è questo che cerchiamo di infondere ai piccoli "TANAGER"
perchè si portino dentro un'esperienza che li valorizzi come
Il Legale Rappresentante
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________________________________________________
componenti di un gruppo che storia e ricerca (con uno sguardo al
passato ed uno al futuro), ma che in primis li arricchisca come persone.
Il Gruppo Folclorico Internazionale "TANAGER" è affiliato alla FITP
(Federazione Italiana Tradizioni Popolari).
L’Associazione Zampognari “Giuseppe Sacco” rappresenta una
proposta musicale che nasce prima di tutto dalla passione per la
musica e gli strumenti popolari del Sud Italia, dal riconoscersi in comuni
radici di cultura e tradizione, dal volerli rileggere all'oggi perché vivano
nel presente e del presente. Strumenti di diverse aree geografiche e
musicali - zampogna e ciaramella, chitarra battente e classica, bouzouki
greco e irlandese, mandolino e basso elettrico, tammorra e tamburello
si mescolano naturalmente con le voci e le danze, dando vita a uno
spettacolo dalla trascinante energia sonora, reinterpretando in modo
originale e attuale il repertorio classico di canti e balli della tradizione
locale. Una conferma che l'affermazione dell'identità locale non
impedisce il dialogo e lo scambio con altri mondi e culture ma, anzi,
costituisce valore aggiunto nel superarne ogni barriera.
10)
Cronoprogramma
dell’idea
progettuale
Operazione
Organizzazione Progetto
Comunicazione
Allestimenti
Evento
Rendicontazione
Data inizio
Ottobre 2016
Novembre 2016
Dicembre 2016
9 Dicembre 2016
Dicembre 2016
Data Fine
Novembre2016
Dicembre 2016
Dicembre 2016
11 Dicembre 2016
Gennaio 2016
Il Legale Rappresentante
29
________________________________________________
Una puntuale campagna comunicazionale lancerà e accompagnerà l’evento
supportata da materiali promozionali; saranno progettate e distribuite brochure,
manifesti, CD oltre all’allestimento di “una mostra itinerante” da insediare
temporaneamente in altri siti di interesse del Vallo di Diano .
Piano di
10)
comunicazione
dell’evento
Sarà attivato il Blog della manifestazione in versione plurilingue aggiornato
costantemente; un innovativo strumento di comunicazione che promuoverà con
continuità l’iniziativa unitamente ad una testata giornalistica, spot/promo,
interviste su TV e Radio. L’obiettivo risiede nel sostenere la capacità attrattiva dei
luoghi di interesse naturalistico, gastronomico e culturale anche attraverso la
definizione di partnership tra Enti ed Istituzioni nazionali ed internazionali per
mobilitare flussi turistici in segmenti nuovi di fruizione quali il turismo culturale,
scientifico e sociale. La caratteristica del prodotto turistico legato alla unicità e
straordinarietà dei colori orienta le strategie comunicazionali verso l’utilizzo di
diapositive, video, filmati, documentari sui luoghi, sulle attività che si possono
organizzare nel territorio, la distribuzione di materiali informativi e pubblicitari
(manifesti, depliant, pieghevoli, DVD e CD). E’ prevista una conferenza di
presentazione della manifestazione e l’acquisto di spazi su Radio, Tv e giornali a
valenza regionale e nazionale. I materiali promozionali raggiungeranno anche le
diverse comunità Italiane all’estero (USA, Svizzera, Germania, Belgio, ecc..).
Obiettivi strategici delle azioni di comunicazione
 inserire la manifestazione nell’ambito di pacchetti turistici per tour operator
italiani e stranieri;
 contribuire alla destagionalizzazione, favorendo arrivi e presenze nell’arco
dell’intero anno;
 contribuire alla riscoperta e valorizzazione del territorio;
 rafforzare la conoscenza dell’attrattività dell’area nel suo complesso sul
mercato turistico nazionale ed estero;
 valorizzare l’offerta integrata dei beni culturali, ambientali e di attrazioni
turistiche.
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________________________________________________
ANALISI DELLA DOMANDA
C
Considerato il periodo di realizzazione dell’evento le tipologie dei destinatari
risultano essere ampie e diversificate, con la possibilità di intercettare i flussi
turistici delle località più note del Parco Nazionale del Cilento, Alburni e Vallo di
Diano che si recano alle vicine Grotte di Pertosa – Auletta che registrano oltre
100.000 presenze l’anno, al centro storico di Teggiano o alla Certosa di San
Lorenzo in Padula.
1)
Capacità dell’evento
di attrarre significativi
flussi di
visitatori/turisti
L’evento si svolge in una cornice di grande rilevanza sia dal punto di vista
naturalistico, sia da quello storico archeologico. I numeri dei turisti che ogni
anno visitano le emergenze paesaggistiche, naturalistiche e storico –
architettoniche presenti nel Vallo di Diano è considerevole e rappresentano una
conferma della significativa valenza ambientale e culturale di questi beni che
rappresentano un elemento chiave per lo sviluppo di un’area che fino a poco
tempo fa era sostanzialmente a vocazione agricola, ma che oggi grazie anche alle
tante iniziative volte alla valorizzazione e riqualificazione sta sempre di più
assumendo una valenza turistica.
Bisogna evidenziare la capacità degli eventi di attrarre turisti e le manifestazioni
legate alla riscoperta delle antiche tradizioni popolari stanno interessano un
vasto target e il Festival Internazionale del Folclore e la Rassegna della
zampogna e ciaramelle si inserisce in tale contesto, e negli anni è stato
sperimentato sempre un ampio consenso. L’evento rappresenta oramai una
realtà culturale, sociale, turistica ed economica per l’intero territorio perché:
- aumenta i flussi turistici oltre i confini locali;
- diffonde l’immagine di qualità dei luoghi interessati;
- promuove una generalizzazione culturale, musicale, ambientale e della
solidarietà;
- consente di creare rapporti in rete nazionale con altri festival di
divulgazione della musica popolare.
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________________________________________________
I destinatari sono soprattutto gruppi di giovani e famiglie.
E’ stato definito il visitatore tipo che si reca nel Vallo di Diano, sulla base di
n’analisi fatta dal limitrofo comune di Pertosa, attraverso la somministrazione di
un questionario somministrato ai visitatori delle Grotte di Pertosa – Auletta.
Essendo il Comune di Pertosa, partner di tale iniziativa, ha messo a disposizione i
risultati dell’analisi e per ciò che concerne la provenienza dei visitatori, essa
risulta così composta:
 Campania 34%
 altre regione italiana 48%
 estero 18%.
Tra le altre Regioni italiane, quelle che hanno fatto registrare una percentuale
maggiore di sono state:
 la Puglia (19%);
 la Lombardia (14%);
 la Sicilia (11%);
 il Piemonte (10%)
seguite da Lazio, Emilia Romagna e Basilicata. Gli stranieri, invece, sono per lo
più da svizzeri(28%), statunitensi (17%), tedeschi (13%) e inglesi (12%). Il 62% dei
turisti intervistati (per gli stranieri il 76%) ha visitato le Grotte autonomamente
in coppia o con i componenti della propria famiglia mentre tutti gli altri facevano
parte di gruppi organizzati.
2)
Tipologia
destinatari
dei Indipendentemente da ciò, il 64% dei turisti ha dichiarato di aver visitato, o
programmato di visitare altri luoghi del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di
Diano (Certosa di Padula, Teggiano, Polla e Capo Palinuro), a conferma di un
turismo itinerante o di passaggio verso altre destinazioni, ma anche elemento
chiave dell’esigenza dell’integrazione e della messa in rete dei beni culturali
dell’area al fine di creare un reale sviluppo sostenibile.
Oltre il 70% dei turisti ha dichiarato di visitare per la prima volta le grotte,
risulta quindi significativo il numero dei turisti che affascinati da questo tesoro
ambientale/culturale ritorna con piacere a godere questa meraviglia. L’indagine
svolta ha evidenziato che la quota di repeters è alta per tutti i gruppi,
indipendentemente dalla distanza geografica, e quindi dalla maggiore o minore
difficoltà a raggiungere il sito.
E’, inoltre, interessante notare come il più diffuso canale di informazione
rimanga il “passaparola” tra amici e conoscenti (46%) o anche la propria
esperienza (24%).
E’ possibile partire dall’analisi appena descritta dei visitatori per descrivere la
composizione dei potenziali destinatari dell’evento in questione. Infatti,
destinatari privilegiati dell’idea progettuale saranno sicuramente coloro i quali
hanno si recano alle vicine grotte di Pertosa - Auletta ed i “turisti di passaggio”,
diretti verso le vicine aree turistiche della costa cilentana, oggetto, durante il
periodo estivo, di pressioni spesso non sostenibili.
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________________________________________________
3)
La segmentazione dell’attuale mercato turistico valdianese parte
dall’individuazione della tipologia di turisti potenzialmente attratti dalla
destinazione “Vallo di Diano” ma ad oggi trascurati dal settore. È necessario
premettere che il mercato turistico del Vallo è prevalentemente italiano (solo in
minima parte straniero, soprattutto tedesco e americano), ed a breve raggio. Le
regioni più interessate sono, oltre alla stessa Campania, ovviamente quelle
limitrofe: la Puglia, la Basilicata, il Molise, il Lazio e la Calabria. I turisti di
prossimità sono caratterizzati da peculiari comportamenti di consumo:
posseggono una maggiore conoscenza della località, sono più inclini alla
ripetitività della visita, utilizzano strutture ricettive anche non ufficiali. Inoltre, è
da queste stesse regioni che si genera un forte ed incontrollato movimento
escursionistico. Natura, cultura e gastronomia sono le maggiori motivazioni che
spingono al viaggio nel Vallo. La Certosa di S. Lorenzo a Padula, la Valle delle
Orchidee a Sassano, le Grotte dell’Angelo a Pertosa, il centro storico di Teggiano
e Polla sono le mete preferite. È la curiosità e la scoperta delle risorse
Priorità
autentiche di un territorio a motivare al viaggio l’ecoturista. Quello del Vallo si
dell’intervento per il muove prevalentemente in gruppo, non è affatto un turista fai-date, ma si affida
territorio
ad agenzie ed operatori specializzati, è generalmente informato già prima della
partenza e predilige una ricettività diffusa ed alternativa (B&B ed agriturismo). Il
turismo naturalistico e quello rurale potrebbero detenere record da primati nel
Vallo, In questa ottica il territorio a sud di Salerno può divenire la meta ideale
per quelle correnti turistiche che amano ricercare la quiete dei luoghi da visitare,
località non congestionate, prodotti genuini, ma un territorio poco conosciuto
sul piano turistico, sul quale sono stratificati millenni di storia talvolta fatta da
un’Italia minore, ma non per questo meno significativa. L’evento “Festival
Internazionale del Folclore e la Rassegna della zampogna e ciaramelle” è utile
inoltre allo sviluppo del turismo culturale e, pertanto, prioritario per lo sviluppo
dell’intera filiera in un’area interna e periferica quale è quella del Vallo di Diano,
scelta dal Ministero e dalla Regione Campania come seconda area pilota di
sperimentazione della Strategia Aree Interne, basata anche sulla riscoperta delle
antiche tradizioni popolari.
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________________________________________________
D
FATTIBILITÀ FINANZIARIA
Piano Finanziario dell’intervento
1)
1.1)
(da strutturare in “Uscite” ed “Entrate”, da articolarsi, a loro volta, nelle singole voci di spesa e nelle voci
di entrata. (il quadro economico deve essere a pareggio)
Uscite tot.
Indicare entità complessiva in € 58.000,00
Indicare entità in € e tipologia delle singole voci di spesa (comprese quelle
per la comunicazione)
Voce di spesa
Importo
Costi di Organizzazione e Partecipazione
Direzione artistica
Trio D'Archi "Monte Pruno"
Gruppi Folk
Voci di spesa
€ 2.000,00
€ 25.932,00 € 22.932,00 € 3.000,00
Pizzica Pizzica
A
Quota
Comune
€ 27.932,00 € 24.932,00 € 3.000,00
€ 2.000,00
Cast Artistico
Quota
Regione
Zampogne
Altre attività (allestimento botteghe,
percorsi di luci natalizie, convegni,
spettacoli dedicati ai bambini con artisti
di strada, sputafuoco, giocolieri,
trampolieri e arrivo di Babbo Natale)
Servizi Complessi
€ 1.600,00
€ 1.600,00
€ 300,00
€ 300,00
€ 7.450,00
€ 7.450,00
€ 8.582,00
€ 8.582,00
€ 8.000,00
€ 5.000,00 € 3.000,00
€ 16.500,00 € 13.800,00 € 2.700,00
Comunicazione
€ 7.500,00 € 4.800,00 € 2.700,00
Coordinamento e assistenza tecnica
(rendicontazione e monitoraggio),
coordinamento folklore, coordinamento
€ 9.000,00 € 9.000,00
zampogne, coordinamento operativo,
ufficio stampa e comunicazione
Costi per lo svolgimento delle attività
(service, audio, luci, transfer, ecc, gazebi,
tendone, palco e SIAE)
€ 13.568,00 € 10.568,00 € 3.000,00
Totale Progetto € 58.000,00 € 49.300,00 € 8.700,00
Indicare entità complessiva in € (A+B+C+D)
1.2)
Entrate tot.
€ 58.000,00
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________________________________________________
A
B
C
D
Finanziamento
richiesto alla Regione
€ 49.300,00
Eventuale diretta
partecipazione
finanziaria del Comune
proponente
Eventuali contributi e/o
finanziamenti da parte
di Enti Pubblici
Ogni altra eventuale
entrata (bigliettazione,
sponsorizzazioni,
merchandising, ecc…)
€ 8.700,00
//
//
Il progetto non è generatore di entrate. Tutte le entrate derivanti da
bigliettazioni, merchandising, ecc. sono imputate alla copertura delle spese
dell’evento.
2)
A seguito di un’attenta analisi finanziaria dell’evento sono state stimate ex
Analisi finanziaria
ante le entrate che risultano totalmente necessarie per la gestione del
dell’evento
progetto stesso, si dichiara quindi che l’operazione oggetto della presente
scheda non risulta essere un progetto generatore di entrate. I risultati
dell’analisi finanziaria infatti non fanno registrare entrate nette provenienti
dal presente progetto.
E
1)
2)
RISULTATI ATTESI
Stima dei flussi
movimentabili
La stima del flusso turistico tiene conte dell’esperienza maturata negli
anni. Nell’ultima edizione si è registrata la presenza di oltre 5.000
persone nelle tre serate di organizzazione dell’evento.
Alla luce del palinsesto organizzato per la trentaduesima edizione,
turistici estremamente diversificato e ampliato, si ritiene, per l’Edizione 2016
di raddoppiare le presenze sia per tipologia che per provenienza
come descritto in apposita sezione del presento formulario
allorquando individuato il target . La previsione è stata effettuando
attraverso una puntuale analisi dei dati delle ultime cinque edizioni
che ha tenuto conto delle iniziative apprezzate dall’utenza, richieste di
servizi aggiuntivi e ampliamento dell’offerta complessiva.
Stima della durata della I turisti in visita nel Vallo di Diano e, in particolare, alle vicine alle
permanenza dei flussi turistici Grotte di Pertosa – Auletta sono ancora prevalentemente non
movimentabili
stanziali, ma la messa a sistema di tutte le attrattive presenti nel Vallo
contribuiscono ad allungare i tempi di permanenza dei flussi turistici..
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________________________________________________
L’offerta turistica si è ampliata nel corso degli anni, pertanto la messa
a sistema e l’integrazione tra tutte le risorse esistenti così come
dettagliatamente descritto precedentemente ha lo allo scopo di
diversificare ed aumentare i tempi di permanenza dei turisti che
altrimenti sarebbe limitata alla sola partecipazione ad una delle serate
del Festival / Rassegna.
3)
F
La metodologia di rilevamento del grado di soddisfazione sarà affidata
a più strumenti già sperimentati nelle precedenti edizioni del Festival /
Rassegna e nello specifico:
Metodologie di rilevazione del
 Commenti sul Portale prima, durante e dopo l’Evento.
grado di soddisfazione dei
 Schede di gradimento dei servizi offerti, distribuite all’arrivo
turisti
dei visitatori nelle strutture ospitanti e durante lo sviluppo
delle attività di progetto.
Alla fine dell’evento tali dati verranno elaborati e le informazioni
raccolte costituiranno punto di partenza nella realizzazione del
programma per gli anni successivi.
IMPATTI SOCIO-ECONOMICI ATTESI
Come ampiamente riportato nelle precedenti descrizioni
con la trentaduesima edizione del “Festival internazionale
del Folclore e della Rassegna delle Zampogne e
Ciaramelle” si intende introdurre “innovazioni” sia in
ordine alla comunicazione che all’ampliamento dell’offerta
in palinsesto. Tali elementi costituiscono un forte richiamo
e favoriscono la destagionalizzazione turistica .
1)
Si tratta di un evento già inserito in circuiti internazionali e
può diventare un forte richiamo per l’intera regione
Quantificazione e stima degli impatti Campania anche in ambito Internazionale. L’Innovatività del
attesi
progetto è costruita su un modello di sviluppo che coniughi
forme di infotainment (information + entertainment) e di
edutainment (education + entertainment), utilizzando un
approccio integrato capace di coniugare fattori culturali,
logiche di intrattenimento, di promozione e di
comunicazione territoriale, soprattutto in un’ottica di
sostenibilità ambientale. Un disegno strategico in grado di
raccordarsi con il sistema territoriale e con le altre risorse
culturali, sia locali che comprensoriali, ponendosi quale
dinamizzatore, fulcro di attrattività, baricentro di un
sistema di offerta per un più vasto pubblico di fruitori. Un
36
Il Legale Rappresentante
________________________________________________
modello che, implementato adeguatamente, sia in grado di
incidere significativamente e positivamente sulla filiera
dell’ospitalità. Un modello inoltre che permetta alla
popolazione locale di accrescere la consapevolezza della
rilevanza del proprio patrimonio e di partecipare allo
sviluppo e al successo del progetto.
Il Festival/Rassegna promuove il coinvolgimento delle
attività artigianali tradizionali e di tutto il sistema di
accoglienza turistica connessa alla valorizzazione
ambientale e culturale del territorio. La realizzazione di un
sistema integrato web base di presenza on line
dell’iniziativa nella generale prospettiva di crescita
dell’economia web e digitale, consentirà alle attività
commerciali locali un significativo potenziale di sviluppo.
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