anna maria cancellieri - Confesercenti Bologna

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anna maria cancellieri - Confesercenti Bologna
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IL MERCURIO - n. 2, luglio 2010 - Spedizione in a.p. 45%, art. 2 comma 20/b - Filiale di Bologna - Prezzo abbonamento € 8,00 compreso nella quota associativa - Rivista inviata ai soci della Confesercenti di Bologna.
LUGLIO
ANNA MARIA CANCELLIERI:
“IL PRATELLO? UNA PICCOLA PARIGI”
NOTTI MAGICHE IN CENTRO STORICO
LA NUOVA SEDE CONFESERCENTI DI CASALECCHIO
AMBULANTI DI BAZZANO:
“LE MULTE STANNO UCCIDENDO IL MERCATO”
SALUMERIE E MACELLERIE,
LA NUOVA GUIDA ALLE CARNI E AI SALUMI
ABBIGLIAMENTO.
LA NUOVA LEGGE SULLE ETICHETTATURE
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SOMMARIO
IN COPERTINA:
Uno scorcio di
“Bologna on the Road”
in via Zamboni
S
S
SEDI CONFESERCENTI
DI BOLOGNA E PROVINCIA
EDITORIALE
Sirio e pedonalizzazioni, una nuova idea di città per Bologna
BOLOGNA
Direzione provinciale:
Via del Commercio Associato 30
tel. 051/6339911
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CENTRO STORICO
Bologna - Centro storico:
Via Galliera 87/e
tel. 051/261311
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BOLOGNA PARLA
BAZZANO
Via Molino 1
tel. 051/831244
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VITA ASSOCIATIVA
CASALECCHIO DI RENO
Via Ronzani 7/10-11
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SAN GIOVANNI IN PERSICETO
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SAN LAZZARO DI SAVENA
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tel. 051/461210
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SAN PIETRO IN CASALE
Via Tolomelli 11
tel. 051/811009
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VERGATO
P.zza dei Capitani della Montagna 15
tel. 051/911402
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Il Pratello? Una piccola Parigi
Notti magiche in centro storico, di Nicodemo Mele
Economia stabile e in equilibrio a Casalecchio
“Le multe stanno uccidendo il mercato”
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FIPAC
Una porchetta ineguagliabile
Vini di Romagna sotto le Due Torri
Una vita per la professione e per l’associazione
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ITACO
Pensioni dal 2011
Invalidità civile
Indennità di disoccupazione non agricola
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FORMAZIONE
Nuove tendenze al bar, Crm e idoneità al
commercio alimentare
Il Mercurio
Periodico trimestrale della
Confesercenti Provinciale di Bologna
Anno VIII (nuova serie)
n. 2, Luglio 2010
Direttore Editoriale
LORENO ROSSI
Direttore Responsabile
NICODEMO MELE
Segretaria di Redazione
IDA SABINI
Comitato di Redazione
LORENO ROSSI, NICODEMO MELE,
FABRIZIO CERVELLATI, GIACOMO BARDI ,
MAURIZIO GALEOTTI
Direzione e Redazione
CE.S.CONF. SOC. COOP. A R.L.
Via del Commercio Associato 30 - 40127 Bologna
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Registrazione al Tribunale di Bologna
n. 2272 del 5/3/1954
Spedizione
In abbonamento postale, legge 662/96,
art. 2, comma 20/e - Filiale di Bologna
È vietata
la riproduzione anche parziale di testi e foto, e con
qualsiasi mezzo, senza l’autorizzazione dell’editore
Manoscritti e fotografie
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Dati personali
Ai sensi della legge 675/96 i dati degli abbonati
saranno utilizzati solo per l’invio della rivista
Tiratura
5.000 copie
Chiuso in tipografia il 30 giugno 2010
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ASSOTURISMO
Turismo e Pmi, un’opportunità per lo sviluppo, di Stefano Bollettinari
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FIESA
Salumerie e macellerie, cattedrali della qualità
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ENOGASTRONOMIA
Signori a tavola. Trota ai pistacchi, di Pier Luigi Nanni
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Crocevia per l’approvvigionamento dei migliori
generi di consumo, di Pier Luigi Nanni
Birra Ronzani, ritorna uno storico marchio bolognese
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RIQUALIFICAZIONE URBANA
Una “Notte d’Estate” per il commercio di Zola Predosa
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CCIAA
Sei idee per cambiare la propria azienda
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NOTIZIE SINDACALI
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Fismo. Etichettatura e Made in Italy, nuove disposizioni
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Assoturismo. A Vidiciatico in luglio e agosto si balla sotto le stelle 33
Anva. “Le feste politiche non spostino la Piazzola”
CONFESERCENTI CLUB
Ravenna, viaggio nell’ultima capitale dell’Impero Romano
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I nostri Cash & Carry
in Emilia
BOLOGNA
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Fax 0107173827
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Tel. 0107178729
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LA MERCE È DISPONIBILE FINO AD ESAURIMENTO SCORTE
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Sirio e pedonalizzazioni,
una nuova idea di città
per Bologna
Dal 1° luglio scorso Sirio si spegne in anticipo. Alle
18 e non più alle 20. L’iniziativa è stata presa autonomamente dal commissario straordinario di
Bologna Anna Maria Cancellieri, una volta sentite le
associazioni di categoria, tra cui Confesercenti
Bologna, nella giornata del 21 giugno. La stessa in
cui alla sera il commissario Cancellieri è stata ospite
della nostra associazione per un tour in via del
Pratello (vedi servizio alle pagine 6 e 7). Lo spegnimento di Sirio alle 18 durerà per due mesi e mezzo,
sino al 15 settembre. Dalle 18 e per l’intera notte la
tariffa del parcheggio dell’ex Manifattura è stata
portata ad 1,5 euro l’ora e a 2 euro quella degli
altri parcheggi privati del centro. È interessante
riportare alcune affermazioni fatte dal commissario
Cancellieri a supporto della sua scelta. “Sono sicura
– ha affermato – di non mettere a repentaglio la
salute dei cittadini. Può darsi che la misura si riveli
inutile, ma ho una quantità enorme di persone che
me l’hanno chiesto”. E poi: “Non ci sono solo quelli
che se tocchi Sirio crolla il mondo”. Quindi: “Non è
solo il traffico a creare inquinamento ma anche il
riscaldamento. E, per dare il buon esempio, ho disposto la sostituzione della vecchia caldaia di
Palazzo D’Accursio e valutato un sistema di incentivi
per i privati cittadini”. Inoltre: “Così com’è oggi la
Ztl è una zona a traffico limitato solo per chi non
può permettersi un parcheggio. In pratica, chiunque
lo voglia, entra nella zona Sirio perché va nei parcheggi. Non è che poi sia così rigoroso, in centro ci
sono macchine, motorini, c’è ogni ben di Dio”. Ed
ecco l’invito: “Il mio successore, i nuovi amministratori dovranno domandarsi su che tipo di città
vogliono. Il centro, per esempio, ha bisogno di un
robusto piano di nuovi parcheggi che, per la natura
del mio incarico, preferisco non mettere in campo”.
E, per finire, la proposta che ha spiazzato tutti:
“Sarebbe bellissimo se venisse creato un unico percorso pedonale nella parte nobile della città, da
piazza Maggiore a piazza Santo Stefano, attraverso
via Orefici. Pensate che meraviglia. Faremo fare uno
studio in proposito, anche per valutare nuove possibili pedonalizzazioni assieme a quelle di piazza San
Domenico e piazza Verdi, previste per l’autunno
prossimo”.
Affermazioni di rilievo e di buon senso. Parole, concetti e proposte che Confesercenti Bologna negli ultimi 10-15 anni ha ripetuto più e più volte. Frasi che,
purtroppo, hanno trovato poche orecchie in ascolto.
Idee che, però, stanno nella mente e nel cuore di
tanti bolognesi. Sì, è vero lo spegnimento di Sirio è
un fatto straordinario. Di grande importanza per il
futuro della città. Di sollievo per le tante e tante
imprese commerciali, del turismo e dei servizi presenti e operanti nel centro storico. In questo
momento di crisi, l’iniziativa del commissario
Cancellieri è la giusta molla per il rilancio dello
shopping nel Quadrilatero e in quelle storiche strade
dedicate agli acquisti come via Indipendenza, via
Rizzoli, Ugo Bassi, Farini, D’Azeglio, Oberdan e San
Felice. Ma Sirio da solo non basta. Per rendere
Bologna più vivibile ci vuole (come ha sottolineato il
commissario Cancellieri) un progetto più vasto, un’idea precisa di città. Un’idea nuova. Un’idea che salvaguardi davvero l’ambiente e che aiuti la città ad
essere sempre meno inquinata. Un’idea che contempli una città più vivibile. E in questo le pedonalizzazzioni non potranno che essere un vero toccasana.
Un’idea di città che pianifichi un grande progetto di
trasporto pubblico di area vasta e un piano di mobilità più duttile, più rispondente alle esigenze del
capoluogo e dei grandi centri urbani dell’area
metropolitana dell’hinterland. Non a caso negli ultimi anni Confesercenti Bologna ha insistito sulla
necessità della realizzazione del metrò e del
Passante Nord. Sono richieste impossibili? In casa
Confesercenti abbiamo sempre creduto che siano
richieste ragionevoli. Utili a rilanciare la città sul
piano economico e sociale. Importanti per accompagnare la ripresa delle imprese bolognesi che operano
nel commercio e nel turismo. Richieste subito afferrate al volo, anche da chi non conosceva affatto
Bologna, come il commissario Cancellieri. Proposte
che Confesercenti pone sul piatto (prezioso) dello
sviluppo futuro della città. Proposte che hanno bisogno di una forte mediazione politica. Una mediazione che non dimentichi il tema ambientale e della
salvaguardia della salute dei bolognesi. Una mediazione che starà tutta in mano alla nuova classe politica e amministrativa che uscirà dalle elezioni comunali della primavera prossima. Una mediazione di
cui non si potrà più prescindere se si vuole che la
città decolli. Una mediazione che avrà bisogno di
progetti forti e convincenti.
Una mediazione che non potrà fare a meno di scelte
anche impopolari, ma decisive per il destino di
quanti abitano sotto le Due Torri e non rinuncerebbero mai, nemmeno per tutto l’oro del mondo, alla
città dei Portici.
Mercurio
n. 2, luglio 2010
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on è stato certo un bagno
di folla. Era un lunedì. Ma
sono stati tanti gli osti e i
gestori di locali come il
Mutenye, Il Cantinone, il Barazzo, l’Osteria
del Montesino, la birreria Il Pratello, il
Quanto Basta e il Gran Pavese con cui si è
fermata a parlare. Ha chiesto le loro specialità. Si
è informata sull’andamento dell’attività. Ha
seminato simpatia e, in pratica, ha raccolto calore e affetto da tutta la gente del Pratello, come
la lettera-poesia semi-seria composta per lei da
un residente, Roberto Masai, e attaccata sul
muro all’angolo con via Pietralata. Persino il
gruppo dirigente della locale sezione del Pd ha
voluto attenderla davanti all’ingresso della sede.
Nel complesso è stato un autentico successo la
Al Cantinone
a cura di
Nicodemo Mele
Il Pratello?
Una piccola Parigi
visita in via del Pratello nella serata del 21 giugno scorso di Anna Maria Cancellieri,
Commissario straordinario del Comune di
Bologna, accompagnata dal sub commissario
alla Sicurezza Matteo Piantedosi. Un successo
per la sua personalità, per la sua conduzione
dell’amministrazione comunale (“Grazie per
tutto quello che sta facendo per la città”, ha
voluto ribadirle al centro della strada una poli-
Alle Due Porte
6
ziotta in borghese) e un successo anche per chi
ha organizzato quella visita, la Confesercenti di
Bologna, e per chi l’ha guidata, ossia Sergio
Ferrari e Loreno Rossi, rispetivamente presidente e direttore della nostra associazione.
Confesercenti Bologna aveva invitato il
Commissario Cancellieri a cena, al Cantinone, e
al termine le ha fatto fare una visita di oltre
un’ora al Pratello per farle conoscere la reale
situazione di questa storica strada, dopo lo stop
dello stesso Commissario del 5 giugno scorso
alla seconda serata di “Bologna on the road” in
questa via, a causa delle proteste dei comitati
per alcuni schiamazzi notturni. Una situazione
che Anna Maria Cancellieri aveva verificato
anche di persona con un’altra visita in incognito
nella notte del 18 giugno. “Sì, via del Pratello è
davvero una ‘Piccola Parigi’ – ha confermato il
Comissario Cancellieri al termine del lungo tour
del 21 giugno - con tutti questi locali con le
sedie fuori, come i bistrot, quest’aria un po’
bohemienne, ma allegra e giovane, mi dà proprio questa impressione. Probabilmente i problemi sorgono dopo una cert’ora. E allora,
n. 2, luglio 2010
Un successo
la visita di
Anna Maria
Cancellieri,
Commissario
straordinario
del Comune
di Bologna,
alla storica via
delle osterie
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Sotto al portico di via del Pratello
Mentre ascolta la lettera-poesia di Roberto Masai (a destra) residente del Pratello
Al Barazzo
Al Ristorante La Piazzetta
credo che, se tutti si impegnano (esercenti e contravventori) a rispettare il
riposo legittimo delle persone, il
Pratello abbia tutto il titolo di rimanere
quella bella via che è, insomma.
Diteglielo alla gente di non essere maleducata, di non fare rumore fuori. Il problema è tutto lì, quello di trovare un
equilibrio tra il divertirsi, il godere la
vita e il non rendere difficile la vita degli
altri. Penso che occorrono dei controlli
per evitare degenerazioni. Comunque,
l’insieme è quello di una via molto piacevole, molto gradevole, ricca di storia
e di tradizione, con una bolognesità
tutta particolare che, secondo me, va
salvaguardata”.
Nel corso della visita del Commissario
Cancellieri, lo spirito del Pratello è
emerso anche dalle parole della letterapoesia del residente Masai che si sono
guadagnate un fragoroso applauso dei
presenti. “Se si realizzasse un concerto
sinfonico alle due del pomeriggio – ha
affermato Masai, leggendo il proprio
componimento – scatenerebbe lo stesso le proteste dei cosiddetti comitati
che si spacciano come unici rappresentanti del Pratello. Sono solo una minoranza, non rappresentano nessuno e
trovano qualsiasi pretesto per coltivare
la loro isterica invidia dello stare insieme, citando il degrado. Certo, anche
storicamente il Pratello non è un convento di clausura, ma è vivo, pieno di
gente viva. Non solo alla notte, ma ad
ogni ora. Di giorno, pomeriggio, alla
domenica, anche a Natale e nel giorno
dei morti. Noi siamo sempre vivi. È un
villaggio. Purtroppo è cariato da pochi
elementi malati che vorrebbero ucciderlo in un silenzio da incubo, nel buio dei
propri limiti”.
n. 2, luglio 2010
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B O L O G N A
a cura di
Nicodemo Mele
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i solito in questa rubrica
di “Bologna Parla” il
nostro giornale si occupa
di un personaggio che
nel proprio settore (dalle arti allo sport, dall’economia alla politica) ha contribuito a rendere
famosa Bologna in Italia e nel mondo. In questo
numero abbiamo voluto occuparci di una serie
di protagonisti e questi sono i Locali della Notte.
Sì, proprio quelli che negli anni più recenti sono
stati al centro di aspri scontri con l’amministrazione comunale su temi stringenti come quelli
dell’accoglienza turistica, dei dehors, del degrado, la sicurezza e la vivibilità del centro storico.
Operatori pienamente coscienti del proprio
ruolo e che, con uno scatto d’orgoglio, in questa estate 2010 hanno saputo fare il miracolo:
fidanzata, ascoltare tanta buona musica, sorridere delle battute irriverenti dei cabarettisti dello
ZeligLab di Bologna. Stiamo parlando di
“Bologna on the road”, della kermesse che nei
fine settimana di giugno si è svolta in via del
Pratello (4 giugno), in via Marsala (11 e 12 giugno), in via Zamboni (18 e 25 giugno) e in via
Caduti di Cefalonia (in tutti i fine settimana di
giugno). Organizzata da Traccia, l’agenzia di
eventi e spettacoli, con il supporto di
Confesercenti Bologna e Camera di Commercio,
la manifestazione era inserita nel cartellone
comunale di Bè (Bologna estate) 2010. Il
“Mercurio” ha seguito tutti gli appuntamenti di
“Bologna on the road” e in queste pagine
documentiamo con foto e interviste la magia
che si viveva in quelle serate.
Notti
magiche
in centro storico
I Locali
della notte
protagonisti
di “Bologna
on the road”
nelle vie
del Pratello,
Zamboni,
Marsala e
Caduti di
Cefalonia
trasformare le vie più significative del centro storico in un grande salotto dove incontrarsi,
scambiare quattro chiacchiere, ritrovare un
amico, cogliere un momento di affetto con la
“Al Pratello, come in via Zamboni, in via
Marsala e in via Caduti di Cefalonia – ha sottolineato Gaetano Lanza, ex gestore dell’osteria
del Marsalino e animatore con Stefano Liggi
Piano bar davanti al
Celtic Druid Irish Pub
di via Caduti di Cefalonia
n. 2, luglio 2010
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Antonietta Malaguzzi
dell’osteria del Montesino
dell’agenzia “Traccia” – abbiamo visto
girare persone che normalemente non
frequentano questi luoghi nei fine settimana. Complici le belle giornate (calde,
ma non afose), “Bologna on the road”
ha coinvolto tutti. Se guardi bene, vedi
persone con magliette firmate e con
magliette della Montagnola, sedute allo
stesso tavolo. Una cosa che succede
poche volte a Bologna. Questo è il
valore aggiunto della trasversalità di
questo evento. Non è soltanto il fatto
di avere fatto suonare dei gruppi o di
aver fatto tenere uno spettacolo di
cabaret, è di aver regalato una cosa a
tutti, ma veramente a tutti. E il coraggio di averla fatta in zone ritenute
ancora difficili. Ma ce l’abbiamo messa
tutta, coinvolgendo quattrordici musicisti, tre comici, un presentatore, nove
persone dello staff, dieci della security
privata, dieci assistenti civici e anche la
Polizia municipale. Un’organizzazione
apprezzata molto anche dai residenti
delle zone coinvolte nell’evento”.
“Quest’iniziativa – ha affermato
Antonietta Malaguzzi dell’osteria
del Montesino in via del Pratello – ha
creato una situazione carina e tranquilla. Mamme, carrozzine, bambini che
guardano i comici e ascoltano la musica. Abbiamo visto una Bologna più
diversificata. Ci sono più fasce di età.
Signori e signore, anche brizzolati e con
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i capelli bianchi. Anche le persone che
abitano qui sono scese per vedere le
cose da vicino. Molto contenti. Ho visto
anche una signora dei comitati che
guardava e che piaceva anche a lei.
Anche i musicisti che suonavano vicino
alla nostra osteria sono molto bravi ed
è stato un peccato non poter chiudere
la strada per fermare motorini e biciclette. Sarebbe molto bello ripeterla nei
prossimi anni, proprio per il clima
generale che si è creato nella strada. E
di questo siamo grati a Confesercenti”.
“In via del Pratello non avevo mai suonato – rivela Stefano Zuffi, violinista e
leader degli Alchemica Orchestra,
che ha suonato molte musiche klezmer
proprio davanti all’osteria del
Montesino – ma qua è particolarmente
bello. Per me è un concentrato di
Bologna. Trovo che l’atmosfera sia un
po’ magica. Bisognerebbe ripetere l’iniziativa per un periodo più lungo, cambiando magari l’orario, portandolo sino
alle 23. I bolognesi stanno volentieri
fuori sino alle 23. E se qualche residente
si lamenta, allora per lui vorrei fare
anche musica acustica. Noi musicisti
per primi dobbiamo avere rispetto degli
spazi, dei luoghi e degli ambienti che ci
ospitano. E poi, un’operazione come
Il musicista Stefano Zuffi
n. 2, luglio 2010
Sante Notarnicola del Mutenye
questa è anche ecologica. In 40 anni
abbiamo perso un 10 per cento di sensibilità uditiva a causa dell’inquinamento acustico e per questo con il nostro
gruppo ricorriamo ad una bassa amplificazione. In definitiva, questa è un’operazione magica per Bologna tutta. Una
risorsa per far suonare i musicisti, per
far conoscere la città, per stare insieme
e per far spegnere la televisione.
Opportunità come questa ce ne sono
pochissime”.
“Via del Pratello rappresenta molto per
questa città, per storia e per cultura –
ha aggiunto Sante Notarnicola,
gestore con Cosimo Minonne dell’osteria Mutenye – con le fabbriche che
chiudono, la fiera che mostra la corda e
l’università che perde il 15-20 per cento
degli studenti, insieme a Confesercenti
Bologna abbiamo considerato che l’unica carta da sfruttare è quella del turismo. Il turismo significa accoglienza, il
turismo significa strutture, il turismo
insieme all’università significa una città
viva, una città che sappia presentarsi e
che non può andare a dormire alle 10
di sera. Tu hai 50, 60, 80 mila studenti
fuori sede che hanno 20 anni e non
puoi pretendere che vadano a dormire
alle 22. Nel corso di queste serate ho
visto famiglie, bambini e tanti turisti
provenienti dagli Stati Uniti, Israele e
Spagna. Il Pratello è la strada dell’acco-
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Cinzia Soldano della trattoria Fantoni
Gaetano Lanza dell’agenzia Traccia
glienza per eccellenza. Quest’iniziativa
si deve ripetere, almeno durante l’estate”.
“Il lavoro è andato molto bene – è stata
la testimonianza di Cinzia Soldano
della Trattoria Fantoni in via del Pratello
– di solito la nostra è una clientela
molto mista e anche stasera è stata
molto mista. Si sono visti molti turisti
stranieri con un boom di quelli francesi.
La clientela abituale noi ce l’abbiamo
per il pranzo. Ma per la sera è molto
variabile. Un’iniziativa come questa più
si ripete e meglio è. Non lo dico solo
per il nostro locale, ma per tutta la strada in generale. Secondo me bisognerebbe pensare a qualcosa sul diurno,
perché nel Pratello ormai ci sono dei
negozi che a questa serata non hanno
partecipato, che non ne hanno raccolto
i frutti. Quindi, serve pensare qualcosa
anche per loro”.
“È importante che la gente cominci a
stare fuori, a stare bene assieme – ha
spiegato Massimo Zucchini, gestore
del Celtic Druid Irish Pub in via Caduti
di Cefalonia davanti al quale si esibiva
al piano bar di Claudia Celi e Claudio
Bettocchi – anche perché il centro
della città è bellissimo. Va semplice-
mente valorizzato. Se la gente non
esce, non gira, non si diverte, abbiamo
una qualità della vita che è veramente
tristissima. La formula di ‘Bologna on
the road’ è da ripetere per un periodo
più lungo, da allargare, da cercare di
incentivare soprattutto in estate in
modo che i locali passano usufruire
degli spazi esterni. Ogni turista che va
in una qualsiasi città europea cerca
sempre un locale dove passare la serata.
Una città è viva solo se ci sono delle
persone che la utilizzano”.
“Protagonista di questo evento – ha
commento di Gianluca Mesirca,
gestore dell’osteria Il Cantinone – è
stata la tantissima gente di tutte le età
che ha invaso via del Pratello. Questa
dimostra che tutte le persone possono
venire in via del Pratello e che questa è
una strada piena di vitalità. Grazie al
supporto di Confesercenti Bologna e di
tutto il suo staff tecnico via del Pratello
ha forti prospettive di miglioramento. È
da otto anni che siamo qui al servizio di
tutti e cerchiamo di portare avanti quest’antica osteria nel migliore dei modi
possibili. Il Cantinone è un simbolo
della città e deve rimanere tale”.
“È andata molto bene – ha sostenuto
Paolo Scagliarini, del bar Lime in via
Zamboni – la situazione era tranquilla,
tante famiglie si sono riversate per via
Zamboni. Non succedeva da anni di
vedere genitori con bambini, mescolati
a giovani universitari e ad anziani. Con
questa iniziativa abbiamo fornito un’occasione in più di svago per le sere calde
d’estate.
Quello che abbiamo creato è un modo
di vivere meglio la strada. Magari si
potesse ripetere questa iniziativa anche
nei prossimi anni. Sarebbe un’occasione
in più per aiutare le tante aziende commerciali del centro storico e anche per
rendere più viva e fruibile questa parte
importante della città”.
Cabaret davanti al
bar Lime di via Zamboni
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Economia stabile e
in equilibrio a Casalecchio
Inaugurata nella Galleria Ronzani la nuova sede di Confesercenti
Nella Galleria Ronzani di Casalecchio, al
n. 7/10-11 (in pratica nella piazzetta di
fronte al fiume Reno), il 22 aprile scorso
è stata inaugurata la nuova sede locale
di Confesercenti Bologna. Al taglio del
nastro erano presenti il sindaco
Simone Gamberini e la sua vice
Carmela Brunetti. Quindi, Sergio
Ferrari, Massimo Zucchini e Loreno
Rossi, rispettivamente presidente, vice
presidente e direttore di Confesercenti
Bologna, Bruno Cevenini, presidente
di Confesercenti a Casalecchio, l’avvocato Marco Landucci, consulente di
Confesercenti e assessore alle Attività
produttive a Zola, e tutto il personale
che gestisce gli uffici casalecchiesi dell’associazione. “Questa sede è vicina
alla precedente, più razionale ed efficiente – ha rivelato il presidente Ferrari
– e questo per il beneficio di quanti ci
lavorano e anche dei nostri associati.
Ringrazio in modo particolare il sindaco
che amministra la realtà sociale ed economica più importante di tutta la
nostra provincia, dopo il capoluogo.
Una realtà che, secondo i dati di
Camera di Commercio, registra 2428
imprese, di cui un terzo (809) sono nel
nostro settore e che chiude con meno
sei aziende tra saldo positivo e negativo. Praticamente niente. Quella di
Casalecchio è una situazione di stabilità,
dovuta alla crescita di quelle aziende
che non hanno un riferimento preciso,
dovuta ad un equilibrio che favorisce il
mantenimento del lavoro di chi abita in
questo comune. In passato non abbiamo risparmiato le critiche al Comune di
Casalecchio per avere favorito una così
forte concentrazione sul proprio territorio di strutture della grande distribuzione che, col tempo, avrebbero finito per
penalizzare la parte del centro storico di
questa città. Ma devo anche dire che
l’Amministrazione comunale ha saputo
portare avanti un’operazione intelligente per cui oggi possiamo dire che nel
centro cittadino l’offerta commerciale
non presenta dei deficit. Oltre ad esserci negozi puliti e ben ristrutturati, non
si trova un negozio dismesso e un locale disponibile. Un segno che ci mostra
come, rispetto alla città, qui la situazione è molto migliore. Quindi chiediamo
al Sindaco di continuare su questa strada e di tenere un parallelo molto forte
tra chi lavora di là (nella grande distribuzione) e chi lavora in centro, nella
parte più storica di questa città. Se c’è
un deficit in questa zona, lo troviamo
piuttosto negli alberghi. Da questo
punto di vista qualcosa in più si potrebbe fare”.
“La fase che stiamo attraversando è una
fase difficile – ha aggiunto il sindaco
Gamberini – difficile per tutte le imprese, per tutti i lavoratori. E anche se non
ci sono gravi casi di aziende in crisi sul
nostro territorio, altri (come la Fini
compressori di Zola) si stanno sviluppando in quelli appena vicini e speriamo che gli effetti non siano negativi. Lo
capiremo in seguito sui consumi e sul
potere di acquisto dei nostri cittadini.
Siamo in una fase di trasformazione in
cui credo sia necessario un rapporto più
stretto tra il Comune e le associazioni di
impresa per riuscire a creare quelle condizioni di supporto e di comprensione e
di promozione dello sviluppo in una
fase difficile come questa. Con
Confesercenti c’è stato un rapporto dialettico negli anni passati. Siamo felici
che rinnovi il proprio impegno col territorio”.
“Rispetto alla precedente amministrazione – ha infine sottolineato Cevenini
– con questo sindaco c’è un rapporto
diverso e posso dire che oggi condivido in pieno le scelte commerciali sul
territorio. Credo che nel rapporto con
l’Amministrazione comunale ognuno di
noi debba mettere avanti prima le esigenze e le istanze dei commercianti e
poi quelle delle associazioni cui si
appartiene”.
Il personale della nuova sede di Confesercenti Bologna posa assieme al sindaco di Casalecchio
Simone Gamberini e ai dirigenti dell’associazione.
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UN GIRO AL MERCATO/BAZZANO
“Le multe stanno
uccidendo il mercato”
Botta e risposta tra gli ambulanti e il sindaco Elio Rigillo
La pioggia di multe agli automobilisti
al sabato mattina mentre vanno a far
spesa al mercato, il problema dei parcheggi e, da ultimo, la decisione del
Comune di non far tenere il mercato il
1° maggio scorso (un sabato, naturalmente). Sono stati questi i temi al centro del quarto “giro al mercato”, organizzato dal “Mercurio” in quello di
Bazzano. Il giro si è svolto il 20 marzo
Maria Pedrini
Massimo Fabbri, Lucio e Paolo Pedretti
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scorso insieme a Elio Rigillo, il nuovo
sindaco di questa operosa cittadina al
confine con il modenese. Una giornata
assolata, con tanta gente tra i banchi
che ha permesso al Sindaco di soffermarsi a discutere con alcuni dei soci di
Anva Confesercenti Bologna e tra questi Maria Pedrini (abbigliamento
bimbi), Luca Salvi (merceria), Lucio
e Paolo Pedretti (padre e figlio che
hanno un banco di
intimo) e Massimo
Fabbri (frutta e verdura). Ogni sabato al
mercato di Bazzano
ci sono almeno 140
banchi, tra i quali di
recente si sono
aggiunti quelli dei
produttori agricoli
che portano i propri
prodotti di stagione.
Inoltre, al mercato è
stato introdotto il
“Made in Italy”, ossia
i banchi che vendono merce prodotta
solo in Italia. Degli
otto previsti ne funzionano già quattro.
Il mercato di Bazzano
attira clienti da tutti i
comuni della bazzanese e anche dal
modenese. Una
peculiarità che sta
scatenando l’interesse
dei cinesi e di numerosi ambulanti stranieri che vogliono
comprare o affittare
un banco. Quindi, un
n. 2, luglio 2010
mercato quello di Bazzano molto
“appetitoso” che fa infiammare gli
ambulanti sulle questioni vitali per il
proprio lavoro. Questo il resoconto dei
temi affrontati nel corso del giro.
SOSPENSIONE DEL MERCATO IL 1°
MAGGIO
PEDRINI: “Ci hanno detto di no e
mica ci piace tanto. Il 1° Maggio è un
sabato e la gente sta a casa. Con i
mercati che ci sono al giorno d’oggi
non è proprio una bella prospettiva.
Eppoi, gli altri lo fanno. Ad Anzola lo
fanno sempre. Lo fanno anche a
Porretta. Solo noi a Bazzano non lo
facciamo. Noi quest’anno abbiamo
avuto la neve, la pioggia e la crisi.
Toglierci quest’altra giornata di lavoro
diventa davvero un danno”.
SINDACO: “Il 1° Maggio è la festa dei
lavoratori e io pensavo che fosse una
cosa interessante anche per voi ambulanti. E, comunque, abbiamo dato la
disponibilità per farlo o il giorno prima
o in quello successivo, ma le date non
vi andavano bene. È una festività che
abbiamo voluto rispettare, ma è chiaro
che su questo non si possono fare le
barricate, come non potete chiederci
di non far nevicare. Quando è venuta
la neve il nostro dovere di ripulire la
piazza lo abbiamo fatto sino in fondo”.
LE MULTE AL SABATO MATTINA,
DURANTE IL MERCATO
PEDRINI: “Il flusso della gente al mercato di Bazzano è calato tantissimo
perché i vigili, fuori dalle 8 fino alle 2
di pomeriggio, tartassano tutti con le
multe. E allora i clienti vanno altrove a
fare la spesa”.
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Ma i clienti sono davvero così
indisciplinati? Parcheggiano davvero così male?
PAOLO PEDRETTI: “Vi racconto una
storia. Quando c’era l’ex capo della
Polizia Municipale, il sabato era un
giorno di tregua. A meno che la macchina non la mettevi all’incrocio e allora multa. Invece, ultimamente il sabato è diventato un giorno di guerra.
Multe a raffica”.
SINDACO: “Quello dell’ex capo dei
vigili era un altro tipo di approccio. In
ogni caso, mi preme sottolineare che
non è vero che c’è stato un calo del
30-40 per cento dei frequentatori del
mercato a causa delle multe. C’è, invece, un abbassamento della qualità
delle merci, c’è che la gente spende
meno a causa della crisi, al mercato
come su tutto il commercio, anche
nella grande distribuzione. Però, sono
qui per lanciare anche una provocazione: per un mese non facciamo multe e
poi voglio vedere cosa succede. Le
posizioni oltranziste non mi piacciono.
Anche perché vi garantisco che sono
migliaia gli automobilisti che al sabato
mattina arrivano su Bazzano e se ci
sono 2-3 multe sulla provinciale e 6-7
sulle altre strade, secondo me la cosa è
quasi fisiologica”.
PARCHEGGI
MASSIMO FABBRI: “Questo è un mercato rovinato dai parcheggi. Se la gente
non trova da parcheggiare al mercato
non ci viene. Cinque, sei anni fa questo
mercato di Bazzano era uno dei più
grossi tra quelli che si tengono al sabato. Adesso ad Anzola dell’Emilia, dove
c’è la meta dei banchi, c’è il doppio di
persone. Qui è stato fatto quel parcheggio alla Rocca, ma è troppo distante dal
mercato e, soprattutto, dalle bancarelle
di frutta e verdura. Lo stesso vale per il
parcheggio della stazione. Ci fossero i
parcheggi qua a Bazzano, la gente tornerebbe molto volentieri”.
SINDACO: “Mi dispiace contraddire
gli ambulanti, ma a Bazzano ci sono
duemila parcheggi. Il problema è se il
parcheggio lo si vuole davanti al mer-
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cato e se si è disposti a fare 2-300
metri. C’è un parcheggio in Rocca che
al sabato mattina è sempre vuoto”.
PEDRINI: “Parcheggiando alla Rocca e
facendo spesa dal fruttivendolo là in
fondo, nessuno va lassù con le sporte
piene, specialmente le persone di una
certa età. Lassù può parcheggiare un
giovane, ma non le persone di una
certa età”.
SINDACO: “Su questo sono d’accordo.
Ma è anche vero che in tutte le zone
che si affacciano sulla strada provinciale
ci sono dei parcheggi. C’è un parcheggio nuovo nell’area dell’ex macello. E
parcheggi vi sono all’altezza della stazione dei treni. Due per l’esattezza, uno
molto grande e uno piccolo al di là
della Bazzanese. Insomma, i parcheggi
non mancano a Bazzano. Infine, ci
siamo presi l’impegno di creare un
nuovo parcheggio di fianco ai vigili del
fuoco. Altri spazi non ce ne sono”.
Che tempi prevede per questo
nuovo parcheggio?
SINDACO: “Volevamo realizzarlo per i
primi mesi dell’anno e non è stato
possibile. La questione l’abbiamo
ripresa di recente e la settimana scorsa
avevo un incontro con Egidi, il referente della Protezione Civile dell’Emilia
Romagna, ma è saltato tutto per le
note vicende che hanno coinvolto
questo istituto (lo scandalo nazionale
degli appalti alla Protezione Civile,
ndr). Quell’area era dei Vigili del Fuoco
e ora è passata alla Protezione civile
che ce la concederebbe solo per il
sabato mattina in coincidenza con il
mercato. Gli altri giorni non abbiamo
problemi così spiccati di parcheggi”.
PIANI PER IL COMMERCIO
SINDACO: “Qui a Bazzano sul commercio ci sono tre grandi temi: il commercio ambulante, il commercio al
dettaglio del centro storico e quello
della grande distribuzione. Tutti e tre
devono riuscire a convivere come
hanno sempre fatto con un certo equilibrio. Noi puntiamo in particolare sul
commercio del centro storico. Gli
ambulanti e i negozianti in sede fissa
saranno coinvolti nei prossimi piani di
riqualificazione e sviluppo previsti dalla
legge regionale 41 e, se non sarà possibile, in quelli della legge regionale
266. Già dal dicembre scorso abbiamo
registrato la disponibilità della
Provincia e, dopo gli incontri con le
associazioni di categoria, l’iter riprenderà appena passate le elezioni regionali di inizio aprile. I bandi provinciali
dovrebbero uscire a settembre. Tra i
nostri obiettivi ci sono la comunicazione (le opportunità per attirare i consumatori a Bazzano e i circuiti virtuosi
per abbassare i prezzi) e la mobilità
sostenibile (il collegamento tra mezzi
pubblici e centro del paese).
Grande distribuzione: a cosa
state lavorando?
SINDACO: “L’unico ipermercato presente a Bazzano sino ad oggi ha mantenuto una certo equilibrio nei confronti sia del commercio in centro che
degli ambulanti. Per il futuro siamo
sicuramente un po’ preoccupati per
l’espansione prevista dal piano del
commercio della Provincia e quindi
dall’espansione di Casalecchio con il
Future Station e dal polo del
Martignone, dove è previsto una
superficie commerciale notevole. Altre
preoccupazioni ci arrivano dalla provincia di Modena che nella Polveriera
di Spilamberto ha un progetto di
grande distribuzione. A Bazzano non
vogliamo altre strutture. La stessa
Coop che si è trasferita 2-3 anni fa
nella nuova sede non ha allargato il
bacino di utenza”.
DEQUALIFICAZIONE DEL MERCATO
SINDACO: “Quando gli ambulanti
cedono il posteggio a sub affittari,
spesso la merce cambia e diventa
anche più scadente. Abbiamo riparato
a questo fenomeno con l’angolo dei
produttori agricoli locali e con quello
del Made in Italy”.
SALVI: “Inserendo la merceologia speciale, mettendo dei banchi un po’
diversi come il nostro si cerca di valorizzare il mercato. Ci sono caduto in
mezzo e mi sembra una cosa buona”.
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RICORDO 1/CARLO TOMBA
Una porchetta ineguagliabile
“Era un salumiere straordinario. La sua
porchetta Castel Guelfo era ineguagliabile. E nonsostante la mia famiglia avesse già un’azienda qui, nel Quadrilatero,
io personalemente ho voluto imparare
a produrre la mortadella, il salame rosa
e tanti grandi prodotti della tradizione
bolognese ed emiliana da personaggi
come lui e Pasquini”. Questo il ricordo,
inaspettato e gradito, di Carlo Tomba
(il grande salumiere di Maddalena di
Cazzano a Budrio che, a 79 anni, è
venuto a mancare lo scorso mese di
aprile), tracciato il 15 maggio scorso,
durante la presentazione della nuova
Guida alle Carni e ai Salumi di CatConfesercenti Bologna, da parte di un
giovane salumiere, Davide Simoni, che
con la sua intraprendenza e la voglia di
innovare sta facendo diventare la tradizione culinaria bolognese un vero e
proprio vettore di turisti verso la nostra
città. La stessa opera che Carlo Tomba
aveva portato avanti in più di 60 anni
di attività nel negozio ereditato dal
padre Paolo. Un negozio che fu tra i
primi ad aderire nel 1947 alla coop
consumo e che, in seguito, nel 1975,
passò nella rete della Conad. Associato
da sempre a Confesercenti per la quale
RICORDO 2/LEO MELANDRI
Vini di Romagna
sotto le
Due Torri
Aveva portato il buon vino di Romagna
(Sangiovese, Cagnina e Trebbiano) sotto le
Due Torri e ben presto era diventato un
dei maggiori animatori di Confesercenti
Bologna.
Leo Melandri era nato 96 anni fa a
Fusignano, ci ha lasciato nell’aprile scorso.
aveva ricoperto anche delle cariche,
Tomba divenne nel tempo cooperatore
(socio e anche vice presidente della
Granarolo, alla quale consegnava il latte
delle proprie mucche) e anche amministratore comunale di Budrio, ricoprendo per diversi anni la carica di assessore
alle Attività Produttive. E davanti alla
carne di maiale Tomba diventava un
artista. Dalle sue mani nascevano salumi, coppe e porchette che andavano
esauriti in pochi giorni. I clienti si muovevano da tutta la provincia per non
perderne una fetta. Un’arte che Carlo
Tomba non aveva mai abbandonato e
che ha continuato ad esercitare sino a
pochi mesi prima della morte.
RICORDO 3/UMBERTO DOZZA
Una vita per
la professione
e per l’associazione
Il primo impegno istituzionale ricoperto con la carica di vice presidente provinciale lo assunse nel
1989, al Consiglio provinciale del 12 ottobre di
quell’anno che ridisegnò i vertici dell’associazione.
Ma l’impegno di Umberto Dozza in Confesercenti
Bologna, prima, e in Confesercenti Emilia Romagna, dopo, è proseguito per diversi
anni e quando, nel maggio, scorso è scomparso in tanti hanno ricordato il suo rigore
morale, l’attenzione ai problemi della professione (l’agente rappresentante) che esercitava e il suo attaccamento all’associazione. Per anni è stato presidente provinciale
della Fiarc, il sindacato della categoria degli agenti rappresentanti aderente a
Confesercenti. Un ruolo che ha svolto con grande capacità e dedizione. Quindi, l’approdo al regionale e la nomina a presidente di Confesercenti Emilia Romagna.
La vocazione del vino Leo Melandri ce l’aveva nel sangue e se l’era portata anche a
Bologna quando, nel 1953, vi giunse con
tutta la famiglia.
Aveva da subito aperto una mescita di vini
in via Bertoloni, in zona universitaria, quasi
a prefigurare lo stretto rapporto tra universitari e osterie che si sarebbe instaurato nei
decenni successivi.
Negli anni ’70 aprì anche una fiaschetteria
in via Lombardia, al quartiere Savena.
Nel frattempo trova anche il tempo per
fare il rappresentante di vini romagnoli, in
centro Italia e persino in Sicilia.
Fine intenditore e sommellier, sapeva rinoscere tutte le caratteristiche di un vino già
al primo assaggio.
Per queste sue doti la Camera di Commercio non mancava mai di chiamarlo a
fare da commissario agli esami per gli
aspiranti osti, barman e gestori di pub e
locali della notte.
Socio Confesercenti sin dall’inizio della
propria attività, ha seguito sempre l’associazione.
Da pensionato, è stato anche uno dei
primi presidenti della Fipac provinciale.
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Onoranze funebri Hera/Confesercenti
Onoranze Funebri Hera
Una nuova convenzione per i Soci
Dalla convenzione siglata fra Gruppo Hera e Confesercenti nascono questi vantaggi:
 sconto del 10% sulle prestazioni legate al trasporto funebre
 sconto del 2% sul servizio funebre in caso di ordine di lapide o cippi completi di
accessori
 sconto del 2% sulla fornitura di lapidi e accessori.
Oltre a queste tariffe agevolate gli Associati potranno avere, su richiesta, la pubblicazione
gratuita del necrologio sul quotidiano “Il Bologna”.
Inoltre, grazie a quanto stabilito in convenzione, Hera Servizi Funerari offrirà assistenza
nel disbrigo delle pratiche amministrative, oltre a rendersi disponibile a valutare soluzioni
e modalità di pagamento personalizzate.
Per ulteriori informazioni rivolgersi a:
HERA - Agenzia Onoranze Funebri, Via E.Ponente 56 - Bologna
Tel. 051.6150831/832/833. Notturno cell. 348 6022734
La convenzione è riservata a tutti gli Associati e loro dipendenti e ai familiari e dipendenti della stessa
Confesercenti.
PRIMI ADEMPIMENTI IN CASO
DI DECESSO
Decesso in abitazione per cause
naturali
In caso di decesso in abitazione per
cause naturali:
– Chiamare immediatamente il medico
curante o, qualora questi risulti irreperibile, la guardia medica o un’ambulanza (118) per la constatazione
del decesso.
Anche se ad intervenire subito non è
il medico curante, questi va in ogni
caso attivato il prima possibile per la
compilazione del certificato Istat attestante le cause di morte;
– Se il decesso è avvenuto senza la presenza di famigliari o testimoni, o
comunque se si sospetta di reato,
occorre comportarsi come indicato
nel caso di “decesso per morte violenta o accidentale in luogo pubblico”;
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– Se l’abitazione è inidonea alla custodia
della salma o se la famiglia lo richiede,
previa autorizzazione di un medico, la
salma viene trasferita al Deposito
Osservazione del Comune di Bologna:
altrimenti il defunto resta in abitazione fino all’effettuazione del funerale;
dopo il primo intervento sanitario, è
opportuno contattare un’Agenzia di
Onoranze Funebri per l’organizzazione del funerale. L’agenzia si occuperà
anche della vestizione, dell’espletamento delle pratiche amministrative
relative alla denuncia di morte e di
quelle necessarie al trasporto funebre,
alla cremazione e alla sepoltura del
defunto. Anche in caso di decesso
notturno, i tempi previsti dalla normativa rendono inutile attivare immediatamente l’Agenzia. Il servizio funebre
può essere organizzato con serenità il
mattino dopo.
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La normativa vigente prevede che il
decesso venga successivamente
accertato, presso il luogo di custodia
della salma, da un medico necroscopo, che viene attivato generalmente
dall’Agenzia di Onoranze Funebri
incaricata.
Decesso in casa di cura
In questo caso i primi interventi vengono attivati direttamente dalla casa di
cura. La salma viene custodita presso la
struttura di decesso, salvo problemi
igenico-sanitari o richiesta della famiglia, che determinano il trasporto del
defunto al Deposito Osservazione del
Comune di Bologna.
La famiglia dovrà attivare un’Agenzia
Onoranze per l’effettuazione della
vestizione, delle pratiche amministrative, del funerale, dell’eventuale cremazione e della successiva sepoltura.
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Decesso in Ospedale
La salma rimane generalmente presso
la Camera Mortuaria dell’Ospedale fino
al funerale. La famiglia dovrà attivare
l’Agenzia Onoranze per l’effettuazione
del funerale, della eventuale cremazione e della successiva sepoltura.
Decesso per morte violenta o
accidentale in luogo pubblico
In questo caso occorre avvertire tempestivamente il 112 o il 113, che provvedono all’invio dell’ambulanza (118) per
il trasporto della salma al Deposito Osservazione del Comune di Bologna, ove
la salma verrà custodita fino al funerale.
Il servizio funebre potrà avvenire solo
dopo che l’Autorità Giudiziaria abbia
completato gli accertamenti necessari.
La famiglia dovrà comunque attivare
per tempo un’Agenzia Onoranze per
l’effettuazione della vestizione, delle
pratiche amministrative, del funerale e
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della successiva sepoltura.
Criteri per la scelta dell’Agenzia
Funebre
L’Agenzia di Onoranze Funebri svolge un
ruolo delicato, in un momento di particolare debolezza della famiglia che generalmente non sa “cosa fare” e “quanto
costa”, e quindi le si affida totalmente.
Una buona Agenzia deve:
– Proporsi in modo corretto, evitare
tentativi di accaparramento, attendere di essere scelta e non porsi aggressivamente;
– Garantire prezzi trasparenti ed eguali
per tutti;
– Vivere consapevolmente la particolare situazione della famiglia, che
potrebbe spingere a spese eccessive
rispetto alle possibilità economiche;
– Possedere un’organizzazione strutturata, professionale, preparata, precisa
ed efficiente.
DOPO IL FUNERALE
La Cremazione
La cremazione di cadavere deve essere autorizzata dal Comune nel quale
è avvenuto il decesso, nel rispetto
della volontà espressa in vita dal
defunto, attestata tramite iscrizione
ad una associazione di cremazione
legalmente riconosciuta, ovvero tramite disposizione testamentaria.
In alternativa, possono richiedere la
cremazione il coniuge o, in mancanza, tutti i parenti di pari grado a partire dal grado più prossimo.
Le ceneri possono essere collocate in
un manufatto o, in caso di disinteresse della famiglia, disperse nel cinerario comune.
In Emilia Romagna ed in altre regioni
che hanno legiferato al riguardo, è
possibile anche l’interramento in
cimitero, la dispersione in cimitero o
in natura e l’affido dell’urna.
Le pratiche vengono di norma eseguite dall’Agenzia Onoranze incaricata.
L’Inumazione
L’inumazione consiste nell’interramento del feretro in cimitero. Il feretro permane in terra per almeno dieci anni. Le
pratiche relative vengono di norme
seguite dalla Agenzia Onoranze incaricata. Dopo il periodo di inumazione, i
resti del defunto vengono esumati e
possono essere nuovamente inumati o
cremati, se non consunti, ovvero collocati in cassettina di zinco e tumulati, su
richiesta dei familiari, o ancora collocati in ossario comune, nel caso in cui
nessuno dia disposizioni diverse.
La Tumulazione
La tumulazione consiste nella collocazione del feretro o dell’urna cineraria in
un manufatto cimiteriale ottenuto in
concessione, dove permane per la
durata definita contrattualmente.
Fatta salva la richiesta di concessione, le
pratiche per la tumulazione vengono
effettuate di norma dalla Agenzia incaricata. A fine del periodo di concessio-
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ne, il defunto viene estumulato. I
resti seguono i percorsi definiti per il
caso della inumazione.
Chi siamo
L’Agenzia Onoranze Funebri Hera
Servizi Funerari continua oggi l’attività svolta in passato dall’Agenzia del
Comune di Bologna, mantenendone
l’impostazione e le finalità.
La nostra missione: fornire un servizio
di ottima qualità a prezzi ragionevoli
Operiamo sia nel caso di persone
decedute nel territorio del Comune di
Bologna, sia nel caso di persone decedute al di fuori del territorio comunale.
Ci occupiamo di ogni aspetto amministrativo ed organizzativo legato
all’effettuazione di un servizio funebre, comprese la fornitura di cofano
ed accessori, fiori, necrologie, memorie fotografiche, arte marmorea ed
anche della organizzazione della funzione religiosa e della cremazione.
Siamo convenzionati con So.Crem,
vari Enti e Cral aziendali.
Come contattarci
La nostra sede:
Via Emilia Ponente, 56 Bologna
I nostri orari
Dalle ore 7,30 alle ore 17,30, orario continuato, dal lunedì al sabato, domenica e festivi dalle ore
7,30 alle ore 13,00
I nostri recapiti telefonici
(051) 61.50.831
(051) 61.50.832
(051) 61.50.833
Fax (051) 61.50.839
Notturno
cell. 348 6022734
Per l’organizzazione di un funerale
occorre un documento di identità
valido ed un codice fiscale
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PATRONATO
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ITACO
PENSIONI DAL 2011
In attesa di valutarne la conversione in legge, il Decreto legge 31.05.2010 n. 78 modifica il momento di maturazione della decorrenza del trattamento delle pensioni di vecchiaia e anche di anzianità posticipandolo di 12
mesi per i lavoratori dipendenti e di 18 mesi per i lavoratori autonomi.
La nuova disposizione in materia di decorrenza dei trattamenti si applica ai soggetti che maturano i
requisiti minimi per l’accesso al pensionamento a decorrere dall’anno 2011.
Un’altra novità riguarda il regime delle decorrenze dei trattamenti pensionistici derivanti dalla totalizzazione; in
particolare in luogo della decorrenza dal primo giorno del mese successivo a quello di presentazione della
domanda di pensione in regime di totalizzazione, nei confronti dei soggetti i quali maturino i requisiti minimi
per l’accesso al pensionamento a decorrere dall’anno.
INVALIDITÀ CIVILE
L’Inps sta predisponendo il Programma di verifiche straordinarie da effettuare nell’anno 2010 nei
confronti dei titolari di benefici economici di invalidità civile, sordità e cecità civile.
I soggetti interessati alle verifiche straordinarie saranno individuati a campione fra i beneficiari di prestazioni di
invalidità civile, sordità e cecità civile.
Il campione delle verifiche comprende soggetti tratti dal casellario delle pensioni Inps alla data del 01 gennaio
2010, i quali risultano:
- titolari di indennità di accompagnamento e di comunicazione, di età compresa tra i 18 ed i 67 anni compiuti,
la cui prestazione è stata riconosciuta in data antecedente al 1° aprile 2007
- titolari di assegno mensile, di età compresa tra il quarantacinquesimo anno e il sessantesimo anno compiuto, la
cui prestazione è stata riconosciuta in data anteriore al 1° aprile 2007.
INDENNITÀ DI DISOCCUPAZIONE NON AGRICOLA
Requisito contributivo: in via sperimentale per il 2010 sono utilizzabili anche massimo 13 settimane
di contribuzione versata per periodi di lavoro come collaborazione coordinata e continuativa anche
a progetto.
Ai fini della maturazione dell’anno di contribuzione ovvero 52 contributi settimanali nel biennio precedente l’inizio del periodo di mancanza di lavoro, oltre ai contributi da lavoro dipendente accreditati/dovuti nel biennio
antecedente alla cessazione/sospensione del rapporto di lavoro.
Per le indennità relative a cessazioni del rapporto di lavoro intervenute dal 1° gennaio al 31 dicembre 2010, in via sperimentale saranno conteggiabili nella misura massima di tredici settimane anche contributi da collaborazione anche a progetto.
È comunque necessaria la sussistenza di un contributo contro la disoccupazione involontaria almeno due anni
prima dell’inizio del periodo di mancanza di lavoro.
La base di calcolo rimane in ogni caso la retribuzione relativa all’ultimo trimestre di lavoro dipendente.
Per quantificare i periodi di copertura assicurativa svolti sotto forma di collaborazione coordinata e continuativa
si calcola l’equivalente in giornate lavorative, dividendo il totale dell’imponibile contributivo ai fini della
Gestione separata nei due anni precedenti per il minimale di retribuzione giornaliera.
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I NUOVI CORSI A BOLOGNA
Nuove tendenze al bar,
Customer relationship
management,
Idoneità al commercio alimentare
Riportiamo di seguito alcuni dei principali corsi organizzati a Bologna per gli
operatori commerciali, dei pubblici esercizi, delle attività turistiche e dei servizi da
parte del Nuovo Cescot Emilia Romagna, al quale ci si può rivolgere per
informazioni e iscrizioni, recandosi direttamente in sede in via Don Bedetti 26,
Bologna, telefonando allo 051.6380350, inviando un fax allo 051.327780,
scrivendo per posta elettronica: [email protected]) o collegandosi
al sito web www.cescot.emilia-romagna.it).
CRM, CUSTOMER
RELATIONSHIP
MANAGEMENT
Inizio: 30 settembre 2010.
Obiettivi: Far comprendere alle piccole e medie imprese le caratteristiche
del Crm, valutarne costi ed opportunità in relazione alla propria impresa e al
proprio mercato e conoscerne gli step
organizzativi per poterlo attuare. Tutte
le imprese possono trarre vantaggi da
una strategia di Crm, sviluppando una
nuova mentalità “proattiva”, cioè
basata non sull’improvvisazione, ma
sulla capacità e volontà di raccogliere
metodicamente dati ed informazioni,
di analizzarli regolarmente per poi
decidere ed agire.
Destinatari:
Titolari, dipendenti e collaboratori che
ricoprono ruoli chiave nelle piccole e
medie attività.
Argomenti:
La gestione delle relazioni con il
Cliente, customer satisfaction, l’approccio al Crm e i principi base, fidelizzazione il cliente, marketing one to
one, software per il Crm.
Frequenza: settimanale.
Attestato: Attestato di frequenza.
Durata:
24 ore.
Quota di iscrizione (in euro):
mancato reddito.
NUOVE TENDENZE
AL BAR
Inizio: 14 settembre 2010.
Obiettivi:
Conoscere i trend del mercato del
food&beverage, i diversi tipi di stuzzichini dolci e salati, le materie prime e i
semilavorati utilizzati nella loro preparazione, le attrezzature per utilizzare
nella ristorazione veloce proposte a
base di stuzzichini dolci e salati e per
la preparazione e miscelazione dei
cocktail di tendenza e saperli utilizzare;
saper allestire la vetrina degli snack,
offrire i diversi drink durante la giornata, nell’ora dell’aperitivo o in un welcome drink o in delle serate a tema,
saper effettuare il controllo di qualità
che deve essere conforme agli standards di accettabilità del prodotto finito, anche in conformità con le norme
igienico-sanitarie.
Destinatari:
Titolari Dipendenti e collaboratori di
pubblici esercizi, della ristorazione e
del turismo
Argomenti:
Mode e tendenze nell’alimentazione
espressa; attrezzature indispensabili e
quelle innovative: le piastre di cottura
ad induzione, le pentole Paderno, il
blender Sirman, sottovuoto, le macchine cuocipasta per bar, il microonde,
fornetto al quarzo; stuzzicheria dolce e
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salata per gli aperitivi; l’aperitivo e gli
happy hour; l’allestimento e la presentazione della vetrina del salato; i vari
tipi di pane: stoccaggio, conservazione
ed utilizzi diversi.
Frequenza:
2 volta a settimana, orario pomeridiano
Attestato:
attestato di frequenza
Durata:
30 ore
Quota di iscrizione (in euro):
126,00
IDONEITÀ
AL COMMERCIO
ALIMENTARE
Inizio: settembre 2010
Obiettivi:
Fornire i requisiti professionali di accesso ad un’attività commerciale relativa
al settore merceologico alimentare,
previsti dall’art.5,
comma 5, lettera A,
del Decreto legislativo n. 114/98.
Destinatari:
Quanti vogliono aprire un negozio nei
settori alimentari previsti dall’art 5,
comma 5, lettera A,
del Decreto legislativo n. 114/98
Argomenti:
Normativa igienico sanitaria, salute e
sicurezza sul lavoro, normativa antincendio, marketing, tecniche di vendita, merceologia allimentare, normativa
fiscale e contabile.
Frequenza:
2-3 volte la settimana, in orario serale.
Attestato:
Attestato di frequenza al termine del
corso, agli allievi che avranno svolto
almeno il 70% delle ore previste e
superato le prove di verifica degli
apprendimenti.
Durata:
66 ore
Quota di iscrizione (in euro):
475,00
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Turismo e Pmi,
un’opportunità per lo sviluppo
I dati e uno studio dimostrano che le pmi sono l’asse portante del turismo emiliano romagnolo
Con il titolo “Le Pmi (Piccole e medie
imprese) nel turismo, un’opportunità per
lo sviluppo”, il 27 aprile scorso si è tenuto
a Bologna il convegno per focalizzare e
approfondire i punti di forza, la vitalità, le
opportunità di sviluppo e l’esigenza di un
marketing specifico per le imprese del
settore.
Organizzato da AssoturismoConfesercenti Emilia-Romagna, ha prodotto un ricco e interessato dibattito che,
moderato dal giornalista Beppe Boni del
Resto del Carlino, ha visto la partecipazione agli interventi di Graziano Prantoni,
assessore al Turismo della Provincia di
Bologna, Giancarlo Dall’Ara, professore di Marketing del turismo all’università
di Perugia, Massimo Gottifredi, presidente di Apt Servizi Emilia Romagna,
Filippo Donati, presidente di AsshotelConfesercenti nazionale, Claudio Della
Pasqua, presidente di Asshotel Emilia
Romagna, e Roberto Manzoni, presidente di Confesercenti Emilia Romagna.
Nel corso dell’incontro è emerso che le
piccole e medie imprese ricettive rappresentano l’asse portante del sistema turistico italiano e dell’Emilia Romagna.
Occupano, difatti, posizioni di primaria
importanza anche a livello europeo,
smentendo di conseguenza i luoghi
comuni e i pregiudizi che, date le loro
dimensioni, le vedono come la causa dei
problemi e debolezze del settore. L’Italia,
per quanto riguarda l’ospitalità alberghiera, è al primo posto a livello europeo (UE
a 27) come numero di camere
(1.058.910) pari al 18,1% del totale disponibile, seguita da Germania (15,3%),
Spagna (14,1%), Francia (10,7%) e
Regno Unito (10,5%), mentre si colloca
al terzo posto come numero di esercizi
(34.058) preceduta da Regno Unito
(40.130) e Germania (35.941) e seguita
da Spagna e Francia.
I circa 34.155 alberghi italiani hanno una
dimensione media di 31,6 camere per
esercizio, più alta della media europea
che è di 29 e vicina a quella della Francia
(35), mentre presentano una dimensione
media più ridotta dell’Italia gli alberghi
della Germania (25 camere), e Regno
Unito (15); una dimensione media più
elevata invece si registra in Grecia (40),
Spagna (45) e Portogallo (58). L’Italia è al
primo posto a livello europeo anche
come numero complessivo di strutture
disponibili alberghiere ed extralberghiere,
mentre per numero di posti letto si trova
al secondo posto dopo la Francia.
L’offerta ricettiva regionale incentrata
essenzialmente sulle piccole e medie
imprese è stata protagonista di uno
straordinario processo evolutivo negli ultimi dieci anni, ancora più accentuato
rispetto all’andamento nazionale, con
processi di adeguamento e riqualificazione che la fanno essere più che mai una
opportunità di sviluppo per l’economia
turistica dell’Emilia-Romagna. Basti pensare che tra il 1998 e il 2008 a fronte di
una diminuzione complessiva del numero
degli alberghi del 9,3% (da 5.084 a
4.612) gli alberghi a 4 e 5 stelle sono
aumentati del 9% (da 245 a 415), i 3
stelle sono aumentati del 31% (da 1.881
a 2.469), mentre gli esercizi a 1 e 2 stelle
si sono quasi dimezzati passando da
2.885 a 1.518. Alla fine del 2008 le strutture ricettive avevano mediamente 33
camere e 62 posti letto, dato che per
quanto riguarda il numero delle camere è
migliore della media nazionale e di poco
sotto alla media della Francia che viene
sempre presa ad esempio per l’organizzazione turistica; difficilmente altri comparti
produttivi in soli dieci anni avrebbero
potuto affrontare un simile cambiamento.
Ma, vista la fase economica ancora incerta e i segnali di ripresa ancora molto
deboli, non va abbassata la guardia sugli
interventi di supporto alle imprese turistiche in tema di riqualificazione delle strutture e dell’accesso al credito e a livello
nazionale per quanto riguarda l’aumento
delle risorse per la promozione all’estero
e gli interventi di natura fiscale come
l’abbassamento dell’Iva sui servizi turistici
e la revisione degli studi di settore”
“Nel turismo italiano – ha affermato
Giancarlo Dall’Ara – si è da tempo consolidata una corrente di pensiero che attribuisce ingiustamente alle piccole e medie
imprese turistiche, ed in particolare agli
alberghi di piccola dimensione, gran
parte delle responsabilità dei problemi del
turismo italiano. La frammentazione e la
conseguente debolezza del Sistema turistico nazionale, la difficoltà a competere
sui mercati internazionali, il mancato
ammodernamento di gran parte dell’offerta turistica del nostro paese, sarebbero
diretta conseguenza di un sistema che si
basa ancora prevalentemente su imprese
di piccole dimensioni e a conduzione
familiare. Per molti osservatori l’Italia delle
piccole e medie imprese resta una anomalia, ma i dati dicono il contrario: molti
paesi europei hanno in media alberghi
più piccoli di quelli italiani. Dunque l’offerta alberghiera dell’Italia turistica non è
affatto un’anomalia e la presenza diffusa
degli alberghi in tutto il paese è anzi una
sua peculiarità storica, tradizionalmente
molto apprezzata dalla domanda, perché
permette di sperimentare lo stile di vita
italiano e di vivere la cultura dei luoghi.”
Il convegno è stata l’occasione per presentare il libro “PMI nel turismo.
Un’opportunità per lo sviluppo”, edito da
Franco Angeli. Curato sempre da
Giancarlo Dall’Ara, per conto di
Assoturismo-Confesercenti EmiliaRomagna, offre analisi, approfondimenti,
dati e proposte, che spaziano dall’ambito
del marketing a quello della formazione e
analizza il contesto regionale, nazionale e
internazionale, fornendo un’ottima base
di elaborazione, sia di carattere economico, che culturale per considerare la piccola e media impresa in una prospettiva
nuova meritevole di attenzione e politiche adeguate.
Stefano Bollettinari
n. 2, luglio 2010
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Salumerie e macellerie,
cattedrali della qualità
Presentata a Bologna la guida alle carni e ai salumi d’Italia
Salumerie e macellerie come ambasciatrici turistiche di Bologna nel mondo.
Non è un paradosso, ma la straordinaria
verità emersa nel corso della presentazione della guida “Carni e Salumi
Italiani. La qualità è servita. I consigli della tua bottega
di fiducia”. Realizzata
con il contributo
della Camera di
Commercio di
Bologna e da Cat
Confesercenti Bologna,
è stata presentata il 15
maggio scorso nelle
sale dell’Osteria del
Sole, nel cuore del
Quadrilatero del centro
storico della città. “In
questa guida – ha rivelato Loreno Rossi, direttore di Confesercenti
Bologna – sono presenti
attività associate a
Confesercenti Bologna di
grande qualità e livello che, in città o in
provincia, sono un punto di riferimento
per i consumatori.
Penso a macellerie come ‘Il Paradiso
delle carni’, Calzoni di San Lazzaro e
Valter Venturi di Marzabotto. Mentre,
nel settore delle salumerie abbiamo i
leader a livello bolognese, come le salumerie Simoni e La Vecchia Malga di Rino
Chiari nel Quadrilatero della città, la
salumeria Mino del Mercato delle Erbe,
la salumeria Rabbi di Casalecchio, la
salumeria-rosticceria La Ghiotta di
Monte San Pietro”.
“Il presente della salumeria bolognese –
ha sostenuto Davide Simoni, gestore
dell’omonima salumeria nel Quadrilatero
– sta nelle grandissime salumerie attive
in città come in provincia. Sono delle
cattedrali di qualità, di cura dell’esposizione e di grandissima professionalità,
animate da grandi professionisti, sia che
si tratti dei titolari del negozio che dei
dipendenti. E se si gira per il mondo,
salumerie come quelle bolognesi non se
26
ne trovano in alcun luogo. Credo
che il turismo in questa città bisogna farlo partire anche dalla salumeria. Se a New York capita che il
turista si fa fotografare con il vigile
del fuoco, se a
Honolulu si fa fotografare con il surfer,
a Londra con il
bobby, a Bologna si
fanno fotografare
con i salumieri.
Anche con me, quando
presento le degustazioni per strada.
Dobbiamo essere
orgogliosi di questo.
Orgogliosi che ci
siano gruppi di turisti, come quello di
inglesi entrato ieri
pomeriggio da me,
che prende un volo
Ryan Air per venire a comprare salumi, formaggi e prodotti tipici
nella nostra città e poi rientrare a casa la
sera. È una realtà sulla quale bisogna
lavorare molto.
Gli adulti devono insegnare a noi giovani la capacità di mantenere questa
potenza e le associazioni di categoria ci
devono aiutare ad avere una struttura e
un’architettura per poter lavorare in
questo senso. Inoltre, per un giovane
che oggi si avvicina alla professione del
salumiere è importante sapere le lingue.
Perché non sei solo salumiere, ma anche
guida turistica della città. A noi chiedono dove andare al ristorante, cosa c’è di
bello da vedere. E uno come noi deve
dedicarsi anche a questo, se vuole fare
questa professione. Siamo una categoria
importantissima. Siamo la storia della
città: 1242, nascita a Bologna dell’arte
dei Salaroli. E c’è un tesoro nascosto
nella cantine, anche di oggetti che vengono usati per produrre salumi. Ci vorrebbe un museo”.
Ma quanti sono i salumieri e i macellai a
Bologna e a quanto ammontano i con-
n. 2, luglio 2010
Un momento della presentazione della
“Guida alle Carni e ai salumi”.
Da sinistra: Maurizio Galeotti, Loreno Rossi,
Sergio Ferrari e Davide Simoni.
sumi di carne e di salumi in città e provincia? “Sono una quarantina i negozianti che si effigiano del termine di
salumiere in senso tradizionale – ha spiegato Sergio Ferrari, presidente di
Confesercenti Bologna – in quanto ai
macellai arriviamo sui 160-170 in tutta
la provincia di Bologna.
Quindi sono lavori estremamente specializzati, un tesoro molto prezioso al quale
teniamo molto. In quanto ai consumi
posso dire che la carne a livello nazionale ha avuto una flessione del 2,2%, in
particolare sulla carne bovina. Invece,
cresce il consumo dei salumi Dop o Igp.
In quanto all’abbinamento tra gastronomia e turismo dico che a Bologna non
facciamo abbastanza.
L’arrivo sull’aeroporto Marconi di
Bologna di un vettore come Ryan Air nel
2009 ha portato 500 mila persone in più
di quello che era il traffico normale.
E nei prossimi anni, conta di arrivare a 2
milioni di passeggeri. I calcoli fatti dagli
esperti valutano che ci sono 100 milioni
di persone interessate alla visita delle
città d’arte.
Roma Firenze e Venezia l’hanno sicuramente visitata tutti e quindi, c’è la ricerca di alternative importanti. Bologna
rientra tra queste possibili alternative.
Sta a noi, alla nostra associazione, alle
istituzioni e a tutti, essere pronti e preparati a questo”.
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Signori, a TAVOLA !!!
a cura di Pier Luigi Nanni
TROTA AI
PISTACCHI
Seconda portata …
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acqua calda, la panna, salare e pepare a
piacere. Lasciare restringere il sughetto
dorato, servire guarnendo con gli ultimi
pistacchi tritati rimasti.
… e (per Bacco!) vino
La decisa speziatura impone un vino
altrettanto caratteristico e marcato quale,
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A
il Riesling Italico doc Colli Bolognesi.
Secco e morbido, decisamente tipico del
vitigno in cui delicata aromaticità è sottilmente riscontrabile e gradevole, ottimo
se evoluto di 2-3 anni, caldo di alcol e
pieno.
Servire a 10-12°C di temperatura in medi
calici stappato al momento.
Dosi per quattro persone.
BOLOGNA “DOTTA & GRASSA”
Ingredienti: 450 gr. di filetti di trota salmonata; 100 gr. di panna liquida; 25 gr.
di pistacchi sgusciati e pelati; 1 bustina di
zafferano; 20 gr. di burro; 1 scalogno;
1/2 bicchiere di vermouth bianco e
secco; sale/pepe s.q. Tempo di preparazione e cottura: 45 minuti.
Preparazione e cottura. Pulire i filetti
da eventuali scarti e lische, tagliarli a striscioline romboidali di circa 3 cm. di larghezza: rosolarli a fuoco vivo con burro e
lo scalogno tritato, dorare col vermouth.
Successivamente unire i pistacchi tritati
grossolanamente, la bustina dello zafferano precedentemente stemperato in poca
Crocevia per l’approvvigionamento
dei migliori generi di consumo
Del resto, è accertato e noto che Bologna acquisì fin dagli ultimi secoli del primo millennio, la duplice e legata nomea di dotta e grassa, in virtù della forza produttiva del
contado circostante e della dinamicità dei suoi snodi commerciali che permisero un
costante approvvigionamento per studenti e docenti che ne animavano la vita comunitaria. Documenti del XII secolo riportano notizie riguardanti l’approvvigionamento
dei generi di consumo: dalle verdure alle carni ed attraverso la fitta rete di canali, dal
mare giungeva sempre fresco il graditissimo e ricercato pesce. Oltre alla carne bovina
di provenienza romagnola, non va dimenticato il maiale per la ricchezza e la varietà
dell’offerta gastronomica che si poteva trarre dalla lavorazione delle pregiate carni. Gli
storici felsinei rammentano che nelle guide italiane e straniere non mancava mai un
riferimento alla fama della “mortadella”.
Pier Luigi Nanni (3.a parte - continua)
Birra Ronzani, ritorna uno
storico marchio bolognese
La storica Birra Ronzani dalla fine del maggio scorso è tornata a scorrere a fiumi nelle
birrerie, nei ristoranti e nei pub di Bologna.
Questo famoso marchio, fondato più di 150
anni fa (nel 1855, per l’esattezza) da
Camillo Ronzani e tolto dal mercato poco
più di 60 anni fa (nel 1958), quando lo stabilimento di Casalecchio dove si produceva
la birra venne acquisito dalla Wuhrer, dal 28
maggio, è riapparso sul mercato con una
bottiglia in stile retrò e da tre quarti di litro.
L’operazione di recupero è dovuta ad
Alberto Ronzani, socio di Confesercenti
Bologna e giovane imprenditore di San
Giovanni Persiceto che non ha alcun legame con i fondatori della birra e che ha
depositato il marchio della Birra Ronzani,
mai registrato. “Un marchio – rivela – che
rischiava di finire in mani straniere. Ho sviluppato questo progetto assieme a partner
giusti come Rino Mini, presidente della
Galvanina, che ci produce la birra negli sta-
bilimenti di Apecchio (sulle colline di
Urbino) con un’acqua pura che sgorga dal
Monte Nerone a 1525 metri di altezza.
Quindi la Stefani Group che la distribuisce
in Emilia e Romagna. Infine, Massimiliano
Bagni, fiduciario Aibes (l’associazione italiana dei barman), e Marco Bergamini,
sommellier. Partiamo dalla nostra regione,
ma puntiamo a conquistare l’intero mercato
italiano e quello europeo».
Bionda come Nicole Santucci, la modella
riminese testimonial, poco alcolica (5,5
gradi) e prodotta con malto d’orzo primaverile e luppoli pregiati in fiore, utilizzati
nella seconda fermentazione, la Birra
Ronzani ha lanciato la sfida al mercato.
n. 2, luglio 2010
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Una “Notte d’Estate”
per il commercio
di Zola Predosa
Grande successo della prima notte bianca nel centro del paese
Notte di festa, notte di frenesia, notte
di passione per il proprio paese. È quella che si è vista a Zola Predosa il 10 giugno scorso con la “Notte d’Estate”, in
pratica la prima edizione della notte
bianca zolese. Organizzata dagli operatori economici locali di Confesercenti e
Ascom assieme al Comune e coordinata
da Chiara Poluzzi, dalle 19 alle 24
“Notte d’Estate” ha trasformato il centro del paese e il ponte sul Lavino, chiusi al traffico, in un lungo serpentone di
bancarelle, gazebo e dehors con cui
decine e decine di negozianti e di
gestori di pubblici esercizi hanno dato
sfoggio alla propria inventiva, fatto
conoscere i propri prodotti e manifestato la propria capacità imprenditoriale
con iniziative e attrazioni che hanno
incuriosito le migliaia di persone presenti. Presenti nel borgo storico di vicolo Marchi anche i banchi dei produttori
agricoli locali e il gazebo dello Iat sovracomunale (comprende i comuni di
Casalecchio, Zola, Crespellano,
Bazzano, Monteveglio, Castello di
Serravalle, Savigno e Monte San Pietro)
che ha la sede a Villa Edvige Garagnani
a Zola. Quindi, il gazebo della Strada
dei Vini e dei sapori Città Castelli e
Ciliegi con il proprio presidente Fabio
Federici. Tutti gli angoli liberi del centro erano animati da musica, balli, enogastronomia, spettacoli e divertimenti
per bambini. All’Accademia del Cacio e
Pepe (ex trattoria Volo a Vela) aperitivi
con spettacoli musicali e di ballo.
“Questa prima notte d’estate a Zola è
stata un grande successo – ha affermato Loreno Rossi, direttore generale di
Confesercenti Bologna, presente alla
manifestazione – e come associazione
siamo molto soddisfatti per questa iniziativa che abbiamo promosso assieme
ad Ascom e amministrazione comunale,
soprattuto per dare impulso e rilancio
28
alla rete commerciale locale e ai pubblici esercizi di Zola. Davvero un grande
successo. Si stima che nel corso della
serata 4-5 mila persone del nostro territorio e dei paesi vicini abbia visitato il
cuore della festa. Si spera che dopo un
avvio così prorompente, l’iniziativa della
Notte d’Estate a Zola prosegua anche
nei prossimi anni”.
In molti hanno notato la grande capacità d’impresa degli esercenti di Zola.
Tutti si sono dati da fare. “Sì – ha sottolineato Rossi – queste iniziative sono
occasioni importanti per far conoscere
la rete di commercianti e di pubblici
esercizi. Nel corso della serata abbiamo
visto tante attività che si sono messe
sulla strada per farsi conoscere, mobilitate dalla risposta migliore che potevano dare in un periodo di crisi come
questo. Il Comune ha dato una mano e
gli operarori, tramite le due presidenti
locali (la nostra Monica Minghetti e
Mirella Brunelli dell’Ascom) sono
state in prima fila nella riuscita di tutta
la manifestazione”. “Questo del 2010 –
ha sottolineato Marco Landucci,
assessore alle Attività produttive di Zola
Predosa – è un inizio d’estate molto
soddisfacente per il nostro paese. Per la
prima volta Confesercenti, Ascom e
n. 2, luglio 2010
tutte le attività commerciali di Zola,
unitamente all’amministrazione comunale, hanno promosso la prima edizione di questa notte bianca. Siamo soddisfatti, perché in un momento di crisi
siamo riusciti tutti insieme a fare una
festa, una notte bianca. E stasera abbiamo visto la partecipazione di tanti cittadini, non solo di Zola Predosa, che ci
ha inorgoglito. Anzi, ci sprona perché,
facendo squadra tutti insieme, anche
con poche risorse si possono fare delle
cose di spessore e piacevoli a tutti.
L’idea della Notte d’Estate è nata ai
tavoli tra l’amministreazione comunale
e i commercianti, aperti da un anno, da
quando sono diventato assessore nella
Giunta guidata dal sindaco Stefano
Fiorini. È cominciato tutto sotto l’impulso forte del commercianti e con la
volontà di voler fare qualcosa per rilanciare l’economia di Zola e quelle delle
attività commerciali. Quindi, visto il
risultato molto positivo della prima edizione, ritengo che questo non sia assolutamente un punto d’arrivo, ma un
punto di partenza per poter fare poi
tante altre cose e, magari, per ripetere
ogni anno la Notte d’Estate.
Cominceremo a lavorare anche per
poterla fare andare sempre meglio”.
C
I vincitori
del primo
“Premio
Giovani
Imprenditori
2010”
C
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U
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no ha creato il gelato a
domicilio, un altro il
primo social network per
bambini, un altro ancora
un ristorante applicativo. C’è poi chi ha inventato il sound design di prodotto e, ancora, un
sistema di packaging a basso impatto ambientale e chi ha pensato ad un sistema di creazione e gestione dei manuali meno costoso e più
semplice nelle traduzioni. Sono i sei giovani
vincitori del “Premio Giovani imprenditori
2010”. Il premio è stato istituito quest’anno
dal Comitato per l’imprenditoria giovanile
della Camera di Commercio. Presieduto da
Andrea Paladini riunisce i responsabili dei
gruppi giovani delle organizzazioni imprendi-
selezionato quindici creativi. Fra questi sono
stati scelti i sei vincitori secondo una valutazione
effettuata da una Giuria ristretta, presieduta dal
Segretario generale della Camera di commercio,
Giada Grandi, e formata dal presidente del
Comitato, Andrea Paladini, da Matteo
Manzoni, sempre del gruppo giovani camerale
e da Fabio Giovannini che in passato è stato
per anni presidente dello stesso Comitato. Il 9
giugno scorso, in occasione del Primo Forum
dell’imprenditorialità giovanile, svoltosi a
Palazzo degli Affari, sono stati premiati i sei vincitori che hanno ricevuto una targa ricordo della
Camera di commercio dalle mani del presidente
Bruno Filetti. I riconoscimenti sono andati a
Francesco Chiaiese, Lorenzo Maria
Sei idee
per cambiare la propria azienda
I vincitori del primo
“Premio Giovani
Imprenditori 2010” con
Bruno Filetti (secondo da
sinistra), presidente della
Camera di Commercio di
Bologna, e Andrea
Paladini (secondo da
destra), presidente del
Comitato per l’imprenditoria giovanile (foto
Schicchi).
toriali di tutti i settori economici della provincia
rappresentati nella Giunta camerale.
Confesercenti Bologna è rappresentata da
Fabrizio Cervellati, di Brain srl, agenzia di
comunicazione di Castel Maggiore.
Il Premio, in questa sua prima edizione, aveva
come obiettivo quello di cercare giovani con
meno di 40 anni che con creatività sono stati
capaci di cambiare la propria azienda dandole
nuovi mercati, riducendo i costi, organizzando
in altro modo la produzione, offrendo nuovi servizi ai clienti. Delle oltre 40 domande pervenute, il Comitato per l’imprenditoria giovanile ha
Dell’Uva, Sara Lenzi, Silvia Magnoni,
Andrea Spirandelli e Marisa Testa. “Il
forum – ha spiegato il presidente Paladini –
nasce per creare un momento di incontro tra i
giovani imprenditori bolognesi. Sappiamo che è
un momento difficile in cui le ricadute sul territorio sono devastanti, per questo è necessario
conoscersi e fare squadra. In tempi di crisi come
quella che stiamo vivendo proliferano i cuochi
che danno ricette. E a furia di sentire ricette ho
riempito la dispensa. Noi invece abbiamo bisogno di fatti concreti. Per questo abbiamo organizzato il Forum e lo abbiamo battezzato come
primo, contando di iniziare quest’anno un percorso che continui negli anni”.
È seguita la performance di Paolo Vergnani,
specialista in teatro di impresa, che un po’
sdrammatizzando, un po’ spettacolarizzando
ha affrontato il difficile tema legato a come
realizzare i propri sogni innovativi in azienda,
senza perdere di vista il realismo ed i costi.
“Un’idea nuova di ‘fare convegno’ che attira
interesse e allo stesso tempo oltre a divertire fa
riflettere. In questo senso il nostro comitato ha
mostrato creatività nel concepire un convegno
di questo tipo”, ha commentato Fabrizio
Cervellati.
n. 2, luglio 2010
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insieme costano meno.
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N O T I Z I E
ANVA
“Le feste politiche
non spostino
la Piazzola”
Alla fine di giugno si erano diffuse le
notizie secondo cui alcuni partiti politici avevano intenzione di tenere la propria festa nazionale al parco della
Montagnola e in piazza VIII Agosto.
Con una lettera, inviata al Comune, al
Commissario Anna Maria Cancellieri, e
firmata dal direttore di Confesercenti
Bologna Loreno Rossi e dal coordinatore Anva Bologna Giacomo
Bardi, il 30 giugno la nostra associazione ha preso posizione, esprimendo
S I N D A C A L I
un parere contrario.
“In piazza VIII Agosto – si legge nel
comunicato diffuso lo stesso giorno –
si svolge nelle giornate di venerdì e
sabato il più grande e storico mercato
ambulante di Bologna, composto da
circa 400 attività.
Nel corso del mese di agosto 2010, a
seguito dei lavori del Civis nel tratto di
via Irnerio prospiciente il mercato, con
un accordo fra associazioni di categoria e amministrazione comunale, una
parte degli operatori del mercato verrà
spostata su via Indipendenza e strade
limitrofe.
Tale accordo ha dimostrato il senso di
responsabilità di entrambe le parti per
trovare un punto di equilibrio, capace
di limitare al massimo i danni econo-
mici delle attività, e realizzare un’opera
pubblica, al di là del giudizio di merito
sulla stessa.
Il mese di settembre oltre ad essere di
norma importante per le attività commerciali, visto il rientro dalle ferie di
cittadini e consumatori, assume in
questo contesto un’ulteriore valenza,
per recuperare almeno in parte le
minori vendite ipotizzate nel corso del
mese di agosto con lo spostamento
accennato”.
“Alla luce di tutti questi fatti – prosegue il comunicato – Confesercenti
Bologna in accordo con l’Anva, l’associazione degli ambulanti ad essa aderente, esprime un parere assolutamente contrario ad ogni ipotesi di
ulteriori spostamenti del mercato della
Piazzola nel corso del mese di settembre a seguito di eventuali feste o iniziative politiche”.
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n. 2, luglio 2010
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N O T I Z I E
FISMO
Etichettature
e Made in Italy,
nuove disposizioni
Il 6 maggio scorso sono entrate in
vigore le nuove norme sulle etichettature e il made in Italy nel commercio
di capi di abbigliamento, pelletteria e
calzature, previste dalla legge n. 55
dell’8 aprile scorso.
“Una legge molto importante – ha
commentato Roberto Manzoni, presidente nazionale Fismo – perché, oltre
a rispondere a precise norme di correttezza e di chiarezza nei confronti degli
imprenditori impegnati nella fase distributiva (e più esposti ai rischi commerciali), va incontro a quella tutela
del made in Italy sulla quale la Fismo è
da tempo in prima linea”.
La legge consta di quattro articoli che
acquisteranno efficacia dal 1° ottobre
prossimo. Il primo articolo si occupa
proprio dell’etichettatura dei prodotti
S I N D A C A L I
e del made in Italy. Stabilisce l’etichettatura obbligatoria per i prodotti finiti
o intermedi destinati alla vendita.
Un’etichettatura che evidenzi il luogo
di origine di ciascuna fase di lavorazione e assicuri la tracciabilità dei prodotti stessi. Su ogni etichetta l’impresa
produttrice deve certificare e garantire
la conformità dei processi di lavorazione, il rispetto delle norme su igiene,
sicurezza e ambiente, l’esclusione dell’impiego di minori nella produzione.
Inoltre, l’indicazione di “Made in Italy”
nell’etichetta è permessa solo per quei
prodotti che hanno avuto almeno due
fasi di lavorazione in territorio nazionale e che danno una tracciabilità per le
restanti. Al secondo articolo la legge
stabilisce che entro quattro mesi dall’entrata in vigore deve essere emanato un decreto con cui stabilire le caratteristiche del sistema di etichettatura.
A sua volta, nel giro di tre mesi deve
essere emanato il regolamento (da
rivedere ogni due anni) con le disposizioni che garantiscono il livello di qualità dei prodotti e stabiliscono i sog-
getti preposti ai controlli.
Infine, il terzo articolo enuncia le sanzioni a carico di quanti violano la
legge. In particolare, chiunque vende
un capo di abbigliamento, pelletteria o
di calzature senza che l’etichetta dica
dove è stato creato e come è stato
confezionato, è passibile di una multa
da 10 a 50 mila euro, oltre al sequestro e la confisca delle merci. Se si tratta di un’impresa la multa va da 30 a
70 mila euro, abbinata alla sospensione dell’attività da un mese ad un
anno. Reclusione da uno a tre anni se
il reato viene reiterato più volte e pena
da tre a sette anni se commesso tramite attività organizzate.
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n. 2, luglio 2010
N O T I Z I E
ASSOTURISMO
A Vidiciatico
in luglio e agosto
si balla sotto le stelle
Confesercenti Bologna non si occupa
solo del centro storico della città, ma
anche delle zone più decentrate della
provincia, come quelle turistiche della
montagna.
Sicché, se in giugno è riuscita ad organizzare una serie di fine settimana all’insegna della buona musica, del cabaret e
della voglia di stare assieme e che sotto
il titolo “Bologna on the road” è riuscita
a portare migliaia di persone e centinaia
di famiglie in storiche vie del centro
della città come via del Pratello, via
Zamboni, via Marsala e via Caduti di
Cefalonia (vedi servizio alle pagine 9, 10
e 11 di questo numero), in luglio e agosto ha messo su un cartellone di serate
nel centro di Vidiciatico, località turistica
di primo piano della nostra montagna
S I N D A C A L I
in territorio di
Lizzano in
Belvedere, alle
pendici del
Corno alle
Scale.
Stiamo parlando di
“Ballando
sotto le stelle”,
l’iniziativa
organizzata
assieme agli
alberghi
Appennino,
Corno Alle Scale, Italia, Lory,
Miramonti, Montegrappa,
Piazzetta, Val Carlina, Vidi, Tavola
del Cardinali, Villa Clelia e Villa
Svizzera che consiste in vere e proprie
serate musicali che nel corso di luglio e
agosto in piazza XXVII Settembre a
Vidiciatico allieteranno il soggiorno ai
tanti turisti che nei mesi estivi arrivano
fin quassù per una vacanza rilassante nel
verde dello splendido comprensorio del
Corno alle Scale. A partire dalle 21, le
serate di “Ballando sotto le stelle” si
svolgeranno sempre di mercoledì e giovedì. La musica di queste straordinarie
serate danzanti saranno portate dai
complessi dei Landroni (il 7 luglio e il
4 agosto), T.N.T. (il 15 luglio e l’11 agosto), Olmi (il 22 luglio e il 26 agosto) e
Zaccaria (il 28 luglio e il 18 agosto).
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n. 2, luglio 2010
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PER LA FESTA REGIONALE FIPAC DEL 9 OTTOBRE 2010
Ravenna, viaggio nell’ultima capitale
dell’Impero Romano
La Basilica di San Vitale e il Mausoleo di
Galla Placidia, la Domus dei Tappeti di
Pietra e la Basilica di Sant’Apolinnare
Nuovo.
Queste le tappe principali del giro turistico organizzato per il 9 ottobre prossimo in occasione della festa regionale
Fipac a Ravenna, la grande città storica
romagnola, ultima capitale nel V secolo dopo Cristo dell’Impero Romano
d’Occidente. Un viaggio da sogno.
Ricco di mistero, di tanta grazia e
tanta arte. Quell’arte che la città di
Ravenna ha saputo esprimere sotto il
regno del re goto Teodorico che, raccogliendo l’eredità del ruolo rivestito
dalla grande Roma nei secoli precedenti, aveva messo Ravenna al centro
di un grande polo politico, commerciale e artistico che ancora oggi possiamo ammirare.
Sono tanti, difatti, i monumenti realizzati anche nel VI secolo quando Ravenna era al centro anche dell’Impero
Romano d’Oriente. Basiliche, battisteri
e mausolei sorsero per mano di provati
artigiani e sotto il segno di straordinari
artisti e architetti. Una fulgida stagione
che è continuata per tutto il Medio Evo
e il Rinascimento, richiamando poeti,
scrittori e artisti da tutta Italia e da
tutta Europa. Dopo il giro turistico nel
centro storico di Ravenna i partecipanti alla festa si sposteranno con il pullman al ristorante La Campaza di Fosso
di Ghiaia dove si pranzerà con menù a
base di pesce. Per le iscrizioni e le
informazioni sul programa completo
della giornata ci si può rivolgere alla
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