15 ottobre 2009

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15 ottobre 2009
lavoro
Giornale dell'Organizzazione cristiano-sociale ticinese
15 ottobre 2009 - Anno LXXXIV - N.16 - CHF 1.00 - G.A.A. 6900 Lugano
pagine 4-5
 Prossimo numero: 29 ottobre 2009
Sanità
Adeguamenti,
rinnovi
e ristrutturazioni
pagina 7
Statali
Partecipate
numerosi
alle assemblee
pagina 9
Industria Asm
Trattative in corso
pagina 11
Sussidi
cassa malati
Nuovo metodo
di valutazione
del diritto
pagina 3
11
Edilizia
L’obiettivo
è l’adeguamento salariale
per i lavoratori
Foto: Tipress/ Gabriele Putzu
Redazione Il Lavoro - Via Balestra 19 - 6900 Lugano
Tel. 091 921 15 51 - Fax 091 924 24 71 - [email protected] - www.ocst.com
2
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ff INFORMATICA
BB ECDL Start, dal 9 novembre, minimo 10
partecipanti, ma-gio, 18.00-21.00, 78 ore.
Costo: fr. 792.- soci, fr. 1'377.- non soci.
BB ECDL Start 2007, dal 10 novembre, minimo 10 partecipanti, ma-gio, 18.00-21.00,
78 ore. Costo: fr. 792.- soci, fr. 1’377.- non
soci.
BB Introduzione all’informatica, dal 27 ottobre, minimo 10 partecipanti, ma-gio, 14.0016.30, 36 ore. Costo: fr. 400.- soci, fr. 600.non soci.
BB Introduzione all’informatica, dal 9 novembre, minimo 10 partecipanti, lu-mer, 9.0012.00, 36 ore. Costo: fr. 400.- soci, fr. 600.non soci.
BB Introduzione all’informatica, dal 10 novembre, minimo 10 partecipanti, ma-gio,
19.00-22.00, 36 ore. Costo: fr. 400.- soci, fr.
600.- non soci.
BB Word 2003 Base, dal 9 novembre, minimo
10 partecipanti, lu-mer, le prime 3 settimane dalle 9.00 alle 12.00, le ultime 2 settimane
dalle 13.30 alle 16.30, 30 ore. Costo: fr. 350.soci, fr. 550.- non soci.
BB Excel 2003 Base, dal 19 ottobre, minimo
10 partecipanti, lu-mer, 18.00-21.00, 30 ore.
Costo: fr. 350.- soci, fr. 550.- non soci.
ff LINGUE
BB Inglese A2 (1° modulo), dal 20 ottobre, minimo 10 partecipanti, martedì, 19.00 - 22.00,
15 ottobre 2009 il Lavoro
48 ore. Costo: fr. 480.- soci, fr. 640.- non
soci.
BB Tedesco A1 (1° modulo), dal 16 novembre, minimo 10 partecipanti, lunedì, 19.0022.00, 48 ore. Costo: fr. 480.- soci, fr. 640.non soci.
BB Tedesco A1 (2° modulo), dal 27 ottobre,
minimo 10 partecipanti, ma-gio, 13.30-16.30,
30 ore. Costo: fr. 300.- soci, fr. 400.- non
soci.
BB Tedesco A1 (2° modulo), dal 14 ottobre,
minimo 10 partecipanti, mer, 19.00-22.00, 30
ore. Costo: fr. 300.- soci, fr. 400.- non soci.
BB Inglese B2 preparazione al FCE (First Certificate English), data da definire, minimo 10
partecipanti, due sere la settimana, 19.00 22.00, 96 ore. Costo: fr. 880.- soci, fr. 1’200.non soci.
BB Tedesco B1 preparazione al ZD (Zertifikat
Deutsch), data da definire, minimo 10 partecipanti, due sere la settimana, 19.00 -22.00, 96
ore. Costo: fr. 880.- soci, fr. 1’200.- non soci.
BB Italiano per stranieri A1, dal 19 ottobre,
minimo 5 partecipanti, lu-ve, 9.00 - 12.00, 48
ore. Costo: fr. 480.- soci, fr. 640.- non soci.
ff CONTABILITÀ
BB Contabilità avanzato, dal 19 ottobre, minimo 10 partecipanti, lu-mer, 19.00 - 22.00, 30
ore. Costo: fr. 300.- soci, fr. 500.- non soci.
BB Contabilità Banana, dal 10 novembre, minimo 10 partecipanti, ma-gio, 19.00 - 22.00,
30 ore. Costo: fr. 350.- soci, fr. 550.- non
soci.
BB Contabilità: corso di preparazione al diploma
cantonale, esami maggio 2010, dal 23 novembre,
minimo 10 partecipanti, lunedì, 18.30 - 21.00, 60
ore. Costo: fr. 750.- soci, fr. 950.- non soci.
ff edilizia
BB Lettura del disegno edile, inizio imminen-
te, minimo 10 partecipanti, lu-mer, 18.00 21.30, 45 ore. Costo: fr. 450.- soci, fr. 650.non soci.
BB ArchiCAD 12 2D, dal 9 novembre, minimo
10 partecipanti, lu-mer, 13.30 - 17.30, 30 ore.
Costo: fr. 800.- soci, fr. 900.- non soci.
BB AutoCAD base, dal 9 novembre, minimo
10 partecipanti, ma-gio, 18.00 - 20.30, 30
ore. Costo: fr. 400.- soci, fr. 600.- non soci.
BB AutoCAD avanzato, dal 9 novembre, minimo 10 partecipanti, ma-gio, 18.00 - 20.30, 30
ore. Costo: fr. 400.- soci, fr. 600.- non soci.
ff VENDITA
BB Corsi a Mendrisio, inglese per venditori
da ottobre, minimo 10 partecipanti, due giorni alla settimana, 9.00 – 10.30, 30 ore. Costo:
fr. 300.-- soci, fr. 500.-non soci.
BB Corsi a Mendrisio, allestimento vetrine, dal
14 ottobre, minimo 10 partecipanti, mer-ve,
9.00 – 10.30, 30 ore. Costo: fr. 300.-- soci, fr.
500.-- non soci.
ff altri corsi
BB Corso di Barman, dal 19 ottobre, minimo
10 partecipanti, lu-ma, 15.00-18.00, 51 ore.
Costo: fr. 1’800.- soci, fr. 1’900.- non soci.
BB Corso di Barman, dal 28 ottobre, minimo
10 partecipanti, me-gio, 19.00-22.00, 51 ore.
Costo: fr. 1’800.- soci, fr. 1’900.- non soci.
BB Corso custode d'immobili 2.a edizione,
modulo giardinaggio, dal 2 novembre. lu-mer
dalle 19.10 alle 22.00 + sabato, dalle 9.00 alle
12.00, 88 ore. Costo: fr. 565.
BB Corso Custode d'immobili APF 3.a edizione, da novembre, minimo 10 partecipanti, ma-gio, dalle 19.10 alle 22.00, e sabato
mattina, dalle 9.00-12.00, 398 ore. Costo: fr.
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dell'OCST offre assistenza gratuita nei diversi ambiti
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Sindacato  Edilizia
15 ottobre 2009 il Lavoro
3
I negoziati continuano
Non perdere di vista l’obiettivo:
un aumento per i lavoratori
Gli obiettivi salariali
L
e trattative avviate a livello nazionale
per definire gli aumenti salariali validi
dal 2010 nell’edilizia sembravano essersi già arenate. In occasione del secondo incontro tra gli impresari costruttori e i sindacati
infatti, i rappresentanti della parte padronale
(Società svizzera degli impresari costruttori)
hanno interrotto il negoziato asserendo che le
manifestazioni indette il giorno stesso da Unia
a Zurigo precludevano una discussione corretta. Gli impresari intendono subordinare la ripresa delle trattative alla fissazione di regole di
comportamento vincolanti alle quali attenersi
durante il negoziato.
Nel frattempo, novità dell’ultima ora, le parti
hanno deciso di ritornare al tavolo delle trattative a prescindere dalle attitudini di Unia.
Il prossimo incontro è previsto per giovedì 22
ottobre 2009 a Zurigo.
Ora bisogna tenere ben presente che uno
scontro a questo stadio delle discussioni rischia di deviare prematuramente il confronto
sul tema salariale verso la sfera dello scontro
e del prestigio. Il padronato potrebbe cioè irrigidirsi ulteriormente e opporsi alle richieste
sindacali soprattutto per evitare che eventuali
concessioni siano interpretate come il cedimento verso le pressioni esercitate al di fuori
del tavolo del negoziato.
Nella strategia dei sindacati nazionali è indispensabile che il fine prevalga nettamente sui
mezzi. L’obiettivo prioritario è l’ottenimento di
un aumento dei salari in sintonia con la situazione favorevole dell’edilizia e dei bisogni dei
lavoratori. Il metodo per puntare alle rivendicazioni deve rimanervi subordinato; i mezzi
di pressione vanno infatti messi in atto nella
misura (e solo nella misura) in cui concorrano
effettivamente al suo raggiungimento.
Va anche evitato il pericolo che l’attenzione si
sposti dal tema salariale a quello delle stesse
relazioni tra le parti sociali, rendendo preminente il conflitto rispetto al confronto sui salari.
Non va infatti messo in secondo piano il sacrosanto obiettivo di un aumento salariale di
120.- Fr, del tutto ragionevole se si considera
l’aumento notevole dei premi di cassa malati
previsto per il prossimo anno e, come detto,
l’andamento positivo del settore dell’edilizia.
L’OCST ritiene che si debba perciò puntare
con vigore sulla trattativa e sul raggiungimento
in questa sede di un adeguato aumento salariale. Solo in un secondo momento, qualora
i risultati non siano soddisfacenti, entrano in
considerazione forme di pressione. Ci si rivolge perciò ai sindacati nazionali affinché in
questa fase del negoziato investano le energie
attorno al tavolo delle trattative. P.L.
Zurigo, lunedì 28.09.2009
Al primo incontro di trattativa, in risposta ad
una rivendicazione sindacale di fr. 120.- per
tutti i lavoratori, gli impresari costruttori
rispondono offrendo un «bel nulla» e, verso
la fine della giornata, un «quasi niente»: circa
fr. 40.- con una parte comunque destinata al
merito.
Offrire le briciole ai lavoratori in un settore
che, contrariamente al settore industriale, non
ha risentito della crisi è una provocazione!
Non far beneficiare i lavoratori edili degli aiuti
anticiclici votati dalla Confederazione e da
molti Cantoni è una provocazione!
Non sostenere i propri collaboratori in un
momento cui si sentono sotto pressione per gli
imminenti quanto pesanti aumenti dei premi
della cassa malati è una provocazione!
L’OCST chiede pertanto ai sindacati nazionali
di puntare con determinazione sul negoziato
per indurre la Società svizzera degli impresari
costruttori a concedere l’aumento salariale
rivendicato: fr. 120.- per tutti!
EDILIO
Strategie bislacche
Paolo Locatelli O
gnuno è libero di pensarla come
meglio crede. E se nel quotidiano
questa libertà può creare un dibattito, nella vita professionale ogni decisione ha
per effetto una conseguenza. Così è per tutti,
compresi i sindacalisti.
Nel settore dell’edilizia principale sono iniziate le trattative per il rinnovo della convenzione
salariale valida dal 1. gennaio 2010 (aumenti e
nuovi minimi salariali). Una specie di rito che si
ripete anno dopo anno con una parte, quella
sindacale, sensibile al benessere economico
dei lavoratori ed una parte, quella padronale, a
far di tutto per tirare il fieno nella propria cascina: nulla di nuovo sotto il sole.
La trattativa salariale per il 2010 è nata male
all’interno del fronte sindacale.
Sarà forse che OCST e UNIA non si sono
accordate prima sull’importo di aumento da
rivendicare? Assolutamente no! L’aumento richiesto è di fr. 120.-- per tutti i lavoratori.
Sarà quindi perché OCST e UNIA danno un
fondamento diverso alla rivendicazione comune di fr. 120.-- per tutti? Assolutamente no! Il
settore edile è rimasto, sinora, incontaminato
per quanto concerne gli effetti negativi della
crisi mondiale (che tocca quasi esclusivamente i settori legati all’esportazione e non a settori
che operano in un mercato interno), ha beneficiato e beneficerà negli anni futuri di una giusta
politica anticiclica a sostegno dell’economia
(come dire, «tira l’edilizia, gira l’economia») ed
ha ordinazioni in portafoglio per diversi mesi.
Sarà pertanto che OCST e UNIA dimostrano
una sensibilità diversa alle esigenze dei lavoratori? Assolutamente no! E senza dilungarci eccessivamente, gli aumenti del costo dei premi
della cassa malati hanno toccato tutti in modo
indistinto, siano essi associati a OCST oppure
a UNIA.
La discussione, sterile e poco edificante, va
a toccare un nervo scoperto: quello della strategia sindacale. Da una parte l’OCST che vuole intavolare una trattativa seria e dinamica con
il partner SSIC-CH (senza escludere un’innal-
zamento della temperatura e azioni di protesta nel caso di reticenza padronale) e dall’altra
parte UNIA, convinta che sia necessario «far
vedere i muscoli» ancora prima che la trattativa decolli. E quindi, eccoli subito pronti (30
minuti prima dell’inizio della trattativa) a protestare contro gli impresari costruttori attraverso
alcune pause pranzo prolungate (il 5 ottobre
2009), ripetute poi a Lucerna (il 7 ottobre 2009)
e concluse in Ticino (il 9 ottobre 2009).
La lotta, per UNIA, è vissuta come uno scopo
(cercare subito lo scontro) e non come mezzo
per raggiungere uno scopo (un aumento salariale che soddisfa le esigenze dei lavoratori).
Per carità, di strategia né si vive né si muore
... ma una cosa è certa: gli apprendisti stregoni non ne azzeccano mai una, immaginiamo
quelli imbevuti di ideologia fine a sé stessa.
Una domanda ci sorge pertanto spontanea:
ma ad UNIA stanno a cuore veramente gli interessi dei lavoratori oppure, per un pezzo di
pane in più, sono pronti a lanciarsi in spericolate (e controproducenti) azioni di marketing
sindacale? Ai lavoratori la risposta.
4
Sindacato  Istituzioni sociali
15 ottobre 2009 il Lavoro
Prolungamento del contratto collettivo
Buoni risultati in tempo di crisi
Prolungato il contratto di lavoro del
personale sociale, ma a precise condizioni per garantire la qualità del lavoro
ANDREA FONTANA
S
i è svolta mercoledì 30 settembre
l’assemblea dei lavoratori impiegati
nelle istituzioni sociali (IS) insieme
alle parti sindacali. Le questioni sul tappeto
in sostanza riprendevano gli obiettivi espressi
nell’allegato 8 del contratto collettivo di lavoro, ovvero la creazione di una cassa pensione
del settore delle istituzioni sociali, l’estensione del contratto collettivo a tutte le IS operanti
nel cantone, la definizione dell’inquadramento e del mansionario degli OSA e la chiusura
del dossier riguardante l’organizzazione e la
salute nei luoghi di lavoro.
I sindacati hanno fatto presente anche la
proposta dell’Associazione ticinese delle istituzioni sociali (ATIS) di procedere verso un
rinnovo tacito del contratto per altri due anni.
La particolare e delicata contingenza economica da un lato, e il progetto del governo
di revisione della Lord e della Legge stipendi volto ad una definizione meritocratica dei
salari secondo il raggiungimento di obiettivi
(le classi salariali del settore sociale seguono
quelle fissate dallo Stato) dall’altro, spingono
le parti sociali e i dipendenti ad accogliere
la proposta dell’ATIS con delle precise condizioni: che la classe salariale e la carriera
non segua il percorso che si vuole proporre
ai dipendenti dello Stato. Un altro tema che
il personale sociale considera prioritario è il
riconoscimento integrale del rincaro (nel 2008
era stato concesso
solo parzialmente
seguendo quanto
fatto dal Consiglio
di Stato).
Al di là di quello che a parere di
qualcuno può sembrare l’ennesimo e
deludente compromesso buono solo
a mettere a tacere
le rivendicazioni del
personale da tempo in discussione, c’è stata
la ferma e dichiarata volontà dei sindacati e
del personale presente di portare avanti con
decisione il lavoro iniziato: si stanno attendendo, per esempio, i dati dell’indagine condotta dalla SUPSI su richiesta della Commissione paritetica in merito alla organizzazione
del lavoro e salute del personale (i questionari
ritornati sono tanti da essere sensibilmente
significativi, anche se il personale ha lamentato che l’indagine era carente su più punti);
dati che, siamo sicuri, ci daranno interessanti
spunti di riflessione e confronto con i direttori,
l’Ufficio Invalidi e l’Ente sussidiante.
È emersa, nel corso del dibattito, la netta
convinzione che i tagli nella sanità e le modifiche introdotte sul metodo di finanziamento
(contratto di prestazione) abbiano peggiorato negli anni scorsi le condizioni di lavoro a tal punto da comprometterne in alcune
situazioni la qualità. Si fa fatica a garantirla
quando, per esempio, in un Centro di pronta accoglienza e osservazione un educatore
deve seguire nove adolescenti dopo turni di
lavoro estenuanti.
La rivendicazione degli OSA di essere riconosciuti come personale educante e non solo
sanitario, di ottenere salari di partenza più adeguati alla formazione svolta (in classe 19, anziché nella 18ma, così come avviene per le case
per anziani) ha portato a soffermarci su un altro tasto dolente: molte volte le attività svolte
dagli OSA non differiscono sostanzialmente
da quelle portate avanti dagli educatori.
È sempre più urgente che le varie identità
professionali presenti negli istituti (il catalogo
delle prestazioni stabilisce le differenti mansioni) siano correttamente valorizzate.
Al termine l’assemblea dei dipendenti ha votato,
senza opposizioni
ma con un’ampia
discussione, la risoluzione che pubblichiamo di lato, nella
quale il personale
sociale pone alcune
chiare condizioni. 
Pubblichiamo integralmente la risoluzione
dell’Assemblea dei lavoratori impiegati nelle
istituzioni sociali firmatarie del contratto
collettivo.
L’assemblea dei lavoratori delle istituzioni
sociali (Is) aderenti al CCL, convocata il 30
settembre unitariamente dai Sindacati OCST
e Vpod, approva l’accordo raggiunto tra i sindacati e ATIS in merito al prolungamento della
durata del Ccl sino al 31 dicembre 2011.
Il personale rinuncia temporaneamente a rivendicare miglioramenti delle condizioni di lavoro
da diverso tempo in discussione, accettando
di prorogare l’attuale contratto. L’assemblea è
però determinata ad avviare insieme con i sindacati un’analisi, anche sulla base del prossimo
rapporto della Supsi sulle condizioni di lavoro
dei dipendenti. Dagli interventi dei presenti si
constata in diverse situazioni un progressivo
impoverimento del lavoro educativo e di cura
degli utenti delle nostre istituzioni sociali a
fronte di una maggiore intensità dell’attività
richiesta ai dipendenti.
Inoltre
L’assemblea dà mandato ai sindacati OCST
e Vpod di proseguire, nel corso del prossimo
biennio il lavoro perchè siano raggiunti gli
obiettivi contenuti nell’allegato 8 del Ccl:
1. creazione di una cassa pensione del
settore delle Is;
2. estensione del Ccl a tutte le Is operanti nel
Cantone;
3. definizione dell’inquadramento e del
mansionario degli Osa (rivalutazione dello
stipendio minimo);
4. chiusura del dossier riguardante l’organizzazione e la salute nei luoghi di lavoro
(rapporto Supsi sull’indagine svolta presso i
lavoratori del settore).
L’assemblea dei lavoratori delle Is esprime la
sua approvazione per l’avvenuto prolungamento dei termini di scadenza del Ccl; in un
momento economico difficile come l’attuale
si è riusciti a conservare le condizioni di
lavoro in essere e le scale salariali attuali.
L’assemblea infine esprime soddisfazione
nell’apprendere che le parti contrattuali
hanno deciso di congelare il termine di
prescrizione al 1° gennaio 2004 per quanto
concerne gli arretrati delle indennità festive
e notturne dovute in caso di assenza per
malattia, infortunio e vacanza; l’assemblea
auspica però che si giunga al più presto ad
una soluzione favorevole della questione.
Anniversari: 1979 - 2009
Legge sull’integrazione sociale e professionale degli invalidi
P
er festeggiare i 30 anni della Legge
sull’integrazione sociale e professionale degli invalidi, il Dipartimento della sanità e della socialità organizza un incontro
che si terrà
martedì 20 ottobre
presso l’Antico Convento Monte Carasso
Programma
inizio ore 17.00
Saluto dell’On. Patrizia Pesenti;
Mauro Martinoni, Presidente Fondazione
Diamante, «Integrazione: nuove sfide»;
Roberta Caldin, Docente di Pedagogia speciale all’Università di Bologna e all’Università
di Padova «Interventi inclusivi nelle istituzioni
e nel territorio»;
David Anzalone, incontro con «Zanza» protagonista dello spettacolo «Targato H: contromono-logo» e autore del libro «Handicappato
e carogna» edito da Mondadori;
19.30 Rinfresco.
Sindacato  Settore sociosanitario
15 ottobre 2009 il Lavoro
Contratto di lavoro cantonale per il personale dei Sacd
La trattativa continua ...
Renato Ricciardi
L’
assemblea del personale che si
è svolta lo scorso 28 settembre a
Rivera ha discusso il risultato della
trattativa sindacale con i direttori dei Sacd, che
ha visto anche la partecipazione attiva di due
rappresentanti delle Commissioni interne del
personale di due Servizi (della Regione Tre Valli
e del Luganese).
I dipendenti presenti hanno espresso soddisfazione per l’accordo raggiunto sui seguenti punti:
1. La possibilità di stipulare un’assicurazione collettiva per la perdita di guadagno in caso di malattia
anche per i dipendenti assunti a ore (art. 21).
2. Il diritto a 6 settimane di vacanza dopo i
50 anni di età ritenuto un minimo di 5 anni di
servizio (art. 32).
3. Nuove norme che regolano l’assicurazione
per la perdita di guadagno in caso di malattia
per i dipendenti fissi (art. 41).
4. L’unificazione delle attuali due scale salariali. La nuova scala salariale riprende quella finora
applicata nel Sopraceneri ed è quella valida per
i dipendenti dell’Ente ospedaliero (art. 60).
5. La definizione più precisa dei compiti della
Commissione paritetica e in particolare il suo
ruolo di conciliazione in caso di vertenza tra
dipendente e datore di lavoro (Allegato 4).
Sono rimasti aperti alcuni temi importanti,
che saranno discussi durante l’incontro di trattativa previsto il prossimo 16 ottobre a Bellinzona.
L’assemblea del personale di Rivera al termine
della riunione ha chiesto al sindacato di impegnarsi per ottenere una soluzione favorevole,
che tenga conto della posizione dei dipendenti
su questi punti:
 Il tema principale discusso durante l’assemblea è stato quello dell’organizzazione dei
turni di lavoro e di un adeguato rispetto del riposo e conseguentemente della vita personale
e familiare del dipendente. Il sindacato chiede
perciò che i direttori dimostrino la dovuta attenzione alle proposte del personale per mi-
gliorare l’art. 26 (concordare con il dipendente
il recupero delle ore straordinarie) e l’art. 30
(stabilire almeno 8 giorni di riposo mensili).
Stipendio in caso di malattia per il personale a ore (art. 21) - Il sindacato chiede di introdurre obbligatoriamente questa copertura
assicurativa anche per il personale a ore, che
è senza dubbio la componente del personale
dei Sacd più esposta e meno tutelata e che
merita un’attenzione particolare.
 Protezione della personalità (art. 18) - Proponiamo di completare quest’articolo con l’obbligo del datore di lavoro di sostenere il proprio
collaboratore quando si trova in una situazione
di difficoltà nello svolgimento del lavoro.
 Congedo maternità (art. 34) - Su questo
tema, la maggioranza dei comitati e dei direttori dei Sacd ha espresso purtroppo una posizione contraria alla proposta di portare a 18
settimane complessivamente il congedo pagato per maternità. A questo punto, il sindacato
ha chiesto di garantire un congedo maternità
di 16 settimane (di cui di regola 2 prima del
parto), come prevede il Roc dell’EOC.
 Carta professionale (art. 56) - Questa materia è in tutti i contratti esistenti di competenza della parte sindacale. La proposta formulata dal sindacato è una regolamentazione più
chiara e più equa della trattenuta della carta
professionale e della quota sindacale. La destinazione della carta professionale (alternativa all’adesione al sindacato) rimane naturalmente per iniziative (per es. nel campo della
formazione professionale e continua) in favore
di tutto il personale.
Il Sindacato OCST si impegnerà per raggiungere anche su questi ultimi punti aperti
una soluzione soddisfacente e sostenibile per
il personale dei Sacd e invita le Commissioni
interne a sensibilizzare i membri delle direzioni
e dei comitati, affinché dimostrino disponibilità
per queste richieste assolutamente giustificate
per un settore di attività al servizio di pazienti e
utenti e in cui sono occupate prevalentemente
donne, che oltre al lavoro, hanno spesso anche responsabilità familiari. 
5
Laboratorio Bionalitico Sa
Segnali di
distensione
Andrea Fontana
N
el nostro precedente articolo avevamo auspicato che la Direzione potesse tornare indietro sui passi fatti
in merito alla nuova riorganizzazione aziendale che avevano seriamente compromesso
il rapporto di fiducia con i propri collaboratori. Con disponibilità, incontrando a più riprese le parti sindacali e una rappresentanza dei
dipendenti, la Direzione si è mossa tentando
di porre freno a questa ondata di sfiducia che
ha coinvolto, in maniera diversa, tutto il personale. Del resto per continuare a svolgere la
propria attività garantendo professionalità e
qualità il Laboratorio Bioanalitico ha bisogno
del suo personale che in tutti questi anni si
è prodigato senza risparmio di energie alla
sua causa. La Direzione vuole continuare
ad avvalersi del contributo prezioso dei suoi
collaboratori. La disdetta cautelativa – a parere del direttore – era stata data soprattutto per mettere
in evidenza il
momento critico che si stava
attraversando.
La fretta, anche
in questo caso,
non è stata sicuramente una
buona
consigliera e l’iniziativa ha alla
fine creato solo
scompiglio.
Brevemente i segnali di distensione che
sono emersi:
 Sono rientrate le disdette cautelative per
il personale impiegato a Locarno. In questo
caso la Direzione auspica che l’importante
rapporto di collaborazione con la clinica Santa Chiara possa ulteriormente consolidarsi.
 Sono state annullate le disdette cautelative anche per il personale di Savosa. I dipendenti sono stati incontrati ad uno ad uno
dalla Direzione. A ciascuno è stata fatta una
specifica proposta salariale che dovrà a breve termine valutare.
Per chi in questo periodo di disdetta si è
mosso per cercarsi un altro lavoro è data la
possibilità, avvertendo tempestivamente la
Direzione, di terminare il rapporto di lavoro
secondo i termini stabiliti dalla disdetta cautelativa.
Il nodo spinoso della vicenda riguarda invece alcuni fattorini in forza al Bioanalitico. Nella
nuova riorganizzazione aziendale tutta la gestione logistica viene assorbita dalla Corelab.
I nuovi salari proposti a questi dipendenti
erano fortemente penalizzanti e dunque non
accettabili.
Incontreremo nuovamente il personale di
Savosa in una assemblea per discutere insieme delle proposte pervenute. 
Sindacato  Il caso
6
15 ottobre 2009 il Lavoro
IL CASO - Indennità di insolvenza
Il servizio giuridico della Seco
accoglie integralmente la tesi OCST
Giuliano Butti*
N
ei
mesi
scorsi una
lavoratrice, rappresentata
dall’OCST, Segretariato di Mendrisio,
ha presentato al
Tribunale cantonale
delle
assicurazioni un ricorso con il
quale chiedeva, per
una situazione particolare, l’integrale riconoscimento del diritto all’indennità di insolvenza
(vedi box a lato).
Tale prestazione copre i salari dovuti al lavoratore e non versati dall'azienda insolvente,
fino ad un massimo di quattro mesi, prima della dichiarazione di fallimento o del decreto di
moratoria concordataria.
Un’azienda del mendrisiotto era stata messa,
a seguito del decreto del pretore, al beneficio
della moratoria concordataria all’inizio del mese
di maggio 2007. La moratoria concordataria è
una fase di verifica in cui un'impresa insolvente,
mediante un ammministratore giudiziario, può
provare ai propri creditori di essere ancora in
grado di sopravvivere a lungo termine, offrendo
loro una percentuale dei loro crediti nell’ambito
di un concordato. Dopo parecchi mesi il Pretore
ne ha poi decretato il fallimento.
Il caso riguarda una dipendente che, in un primo tempo, ha continuato a lavorare nell'azienda dopo l'introduzione del periodo di moratoria concordataria, ma che, dopo aver reperito
una nuova attività lavorativa, ha
notificato regolare disdetta per la
fine del mese di giugno.
Ai sensi della legge, se questa
nostra assistita avesse presentato la richiesta di indennità di
insolvenza in occasione della
moratoria, avrebbe avuto diritto
solo al corrispettivo del salario
dei due mesi precedenti l'introduzione della moratoria, perdendo i due mesi
seguenti.
La lavoratrice quindi, tramite l'OCST, ha presentato, solo dopo la pubblicazione del fallimento, la domanda di indennità di insolvenza,
per tutti i suoi ultimi quattro mesi di lavoro.
Concretamente, la domanda di insolvenza riguardava il periodo dal 1. marzo al 30 giugno
2007, una parte del quale antecedente al decreto di moratoria concordataria.
La Cassa cantonale di disoccupazione ha
però riconosciuto unicamente le indennità per
il periodo successivo al decreto di moratoria
concordataria, sostenendo che la legge non
permette che un assicurato possa far valere
due volte un caso di insolvenza per il medesi-
mo datore di lavoro.
L’assicurata, sempre assistita dall’OCST, si
è però opposta, ritenendo di essere, al pari di
altri ex-dipendenti dell’azienda fallita, fortemente penalizzata dalla decisione della Cassa
cantonale di disoccupazione.
Nel ricorso presentato dall’OCST, Segretariato di Mendrisio e indirizzato al Tribunale delle assicurazioni, si evidenziava che l’assistita
non aveva presentato domanda di indennità di
insolvenza in occasione del decreto di moratoria concordataria, in quanto a quell’epoca non
aveva ancora lasciato l’impresa. Si sottolineava inoltre che l’interessata ha disdetto il rapporto di lavoro dopo aver trovato una nuova
occupazione, in ogni caso successivamente
alla moratoria e prima del fallimento.
Di conseguenza non si comprendeva il motivo
per cui la Cassa di disoccupazione avesse dato
rilevanza ad un evento (decreto di moratoria concordataria) che per la nostra assistita non aveva
comportato alcun cambiamento di rilievo.
Si sottolineava infine che l’obiettivo prefissato dall’art. 58 LADI veniva rispettato, nella
misura in cui l’indennità di insolvenza veniva
richiesta una volta soltanto e in relazione al fallimento (vedi box a lato).
Il Tribunale cantonale delle assicurazioni ha
correttamente sottoposto il caso alla Segreteria di Stato dell’Economia (SECO).
Nei giorni scorsi ci è pervenuta la precisa e
puntuale risposta.
Secondo la SECO un lavoratore che continua
a prestare la sua attività durante la moratoria
concordataria non può essere definitivamente
privato del diritto alle indennità per insolvenza.
Pertanto, nella misura in cui lo stesso, in ragione della sua permanenza nella ditta in moratoria concordataria, non adempie le condizioni
per giustificare una domanda per
indennità d’insolvenza, in seguito
alla moratoria, deve poter inoltrare
la domanda e beneficiare delle prestazioni al momento dell’eventuale
dichiarazione di fallimento.
In definitiva, a giudizio della SECO «non vi era
motivo di rifiutare l’erogazione per indennità
d’insolvenza ad un assicurato, a seguito di un
fallimento del datore di lavoro, quand’anche gli
ultimi 4 mesi di lavoro ricoprano pure un periodo anteriore alla concessione della moratoria
concordataria».
Sicuramente, la Cassa Cantonale di disoccupazione verserà alla lavoratrice nelle prossime settimane integralmente quanto richiesto
dall’OCST, modificando la propria precedente
decisione e la causa presso il TCA sarà stralciata, a seguito di desistenza dell’ente erogatore delle prestazioni.
Grazie al suddetto chiarimento, oggi sono
pertanto meglio definiti i diritti, ai sensi della
LADI, spettanti ai lavoratori, che decidono di
continuare la propria attività professionale in
un’azienda, dopo la concessione di una moratoria concordataria.
*Coordinatore Cantonale Assistenza Giuridica OCST
Riferimenti di legge
Conformemente agli articoli 51 e seguenti
della Legge sull’assicurazione contro la
disoccupazione (LADI), i lavoratori soggetti
all’obbligo di contribuzione, al servizio di
datori di lavoro che sottostanno in Svizzera
ad una procedura d’esecuzione forzata o che
occupano in Svizzera lavoratori, hanno diritto
all’indennità per insolvenza, se il datore di
lavoro è stato dichiarato in fallimento e se a
quel momento vantano crediti salariali.
Gli assicurati devono far valere il loro diritto
all’indennità d’insolvenza entro 60 giorni
dopo la pubblicazione del fallimento nel Foglio Ufficiale Svizzero di Commercio (FUSC).
Questo termine inizia a decorrere il giorno
successivo alla data della pubblicazione.
L’indennità per insolvenza copre i crediti salariali (ore lavorative, festivi pagati, pro-rata
tredicesima, vacanze) concernenti gli ultimi
4 mesi del rapporto di lavoro, prima della
dichiarazione di fallimento e i crediti salariali
per le eventuali prestazioni lavorative dopo la
dichiarazione di fallimento.
L’articolo 58 LADI prevede che, in caso di
moratoria concordataria o di dilazione giudiziaria del fallimento, l’indennità d’insolvenza
è riconosciuta, come nel caso di fallimento,
ma esclusivamente in favore di quei lavoratori che hanno lasciato l’impresa.
Lo scopo di quest’ultima norma è di evitare
che un assicurato possa far valere due volte
un caso di insolvenza per il medesimo datore
di lavoro, nell’ipotesi in cui venisse in un
primo tempo concessa dalle Autorità competenti una moratoria concordataria e in seguito
venisse decretato il fallimento.
Attualmente il massimo indennizzabile
mensile è di fr. 10’500.Non hanno diritto alle indennità di insolvenza
le persone che in qualità di soci, di membri,
di un organo dirigente dell’azienda o finanziariamente partecipi della società, prendono
parte alle decisioni del datore di lavoro o
possono esercitarvi un influsso considerevole, nonché i loro coniugi che lavorano
nell’azienda.
7
15 ottobre 2009 il Lavoro
Dipendenti dello Stato
Revisione Lord e LStip: tutto da buttare?
I
l progetto di revisione della LORD e della Legge Stipendi prosegue il suo iter. Il
messaggio su questa revisione è stato
presentato dal Consiglio di Stato e verrà prossimamente discusso dal Gran Consiglio.
La revisione introduce un cambiamento culturale nell’amministrazione cantonale non irrilevante e avrà importanti ripercussioni sulle
condizioni lavorative dei dipendenti pubblici.
Se da una parte si può condividere la necessità di attuare una revisione delle leggi che regolano le condizioni di lavoro dei dipendenti e
trovare modalità nuove per garantire adeguata
motivazione dei collaboratori, non possiamo
nascondere i forti dubbi sull’applicabilità dei
nuovi modelli di gestione proposti (direzione
per obiettivi, valutazione delle prestazioni e retribuzione al merito).
Per capire maggiormente qual è la posta in
palio, valutare le novità ed esprimere un giudizio su questo progetto, l’OCST organizza due
assemblee straordinarie.
In sintesi la posizione OCST
sul progetto di revisione della
LORD e LStip:
 La revisione doveva migliorare le condizioni dei
collaboratori (40 ore, giorni di libero e riqualifica
funzioni) e recuperare le perdite salariali subite,
ma ciò non è avvenuto;
 La direzione per obiettivi può costituire uno
strumento efficace di gestione dell’attività in
un servizio pubblico. Questo implica, tuttavia
un’adeguata valutazione preventiva per decidere
Per capirne di più
ed esprimere un giudizio
Assemblee straordinarie
Bellinzona
giovedì 15 ottobre, ore 17.30
Aula Magna della scuole Arti e Mestieri
Lugano
martedì 20 ottobre, ore 17.30
presso la sede OCST, v.Balestra 19
Agli incontri interverranno rappresentanti
delle Risorse Umane per presentare gli aspetti
principali della revisione LORD e LStip.
Non lasciatevi sfuggire l’occasione di
approfondire questo importante tema!
in quali servizi possono essere fissati degli
obiettivi, quale genere di obiettivi e per quali
funzioni come pure un’adeguata preparazione
e formazione di chi fissa gli obiettivi e deve
valutarne il raggiungimento.
 Il processo di valutazione delle prestazioni
è ritenuto mezzo interessante di valorizzazione
dell’attività svolta dal dipendente o dal team,
di dialogo e di confronto tra colleghi e con i
superiori.
 È indispensabile un’applicazione graduale
delle nuove metodologie di lavoro in modo da
garantire l’affinamento dei nuovi strumenti, il
coinvolgimento dei collaboratori e la gestione
del cambiamento culturale richiesto. Necessario
attivare programmi formativi differenziati per i
collaboratori e i funzionari dirigenti.
 L’OCST è contrario al collegamento del
nuovo sistema di gestione allo stipendio (ossia
la concessione dell’aumento annuale in base
alla valutazione delle prestazioni) poiché questo
sistema, oltre ad essere particolarmente oneroso,
difficilmente potrà essere applicato con la necessaria trasparenza e equità.
Manifestazione cantonale del 21 ottobre
Scuola: occorre tornare ad investire
I
l sindacato OCST dei docenti partecipa alla manifestazione cantonale che si
svolgerà mercoledì 21 ottobre a Bellinzona. Numerosi collegi dei docenti di ogni
ordine di scuola hanno espresso nelle scorse
settimane la loro adesione assicurando la partecipazione di molti insegnanti.
Per quanto riguarda l’ambito scolastico, la
manifestazione fa seguito all’Appello «Fermiamo la deriva della scuola» sottoscritto nella
primavera scorsa da tutte le associazioni magistrali e sindacali attive in Ticino.
Il largo sostegno di cui ha beneficiato l’appello è il segno di un disagio e di un degrado, che
non sono adeguatamente considerati dall’autorità scolastica cantonale.
Tutti riconoscono a parole il valore e l’importanza dell’educazione e di un buon sistema
scolastico; ma il discorso è un altro quando si
tratta di chinarsi seriamente sulle richieste sin-
dacali per ridare sostanza e competitività alla
professione insegnante.
Per noi la preoccupazione educativa, compito fondamentale di ogni società, passa anche
attraverso l’investimento di adeguate risorse finanziarie e richiede
un indispensabile riconoscimento
politico ed economico per la classe
magistrale; non può certo limitarsi a
promuovere riflessioni teoriche.
In questo contesto il sindacato
OCST- docenti rilancia la necessità di
un confronto con il Governo e il DECS
per riuscire finalmente a definire un
piano di interventi concreti per attirare e trattenere i migliori insegnanti, perché siamo convinti che
sono i buoni docenti a fare una buona scuola.
Perciò il sindacato cristiano-sociale dei docenti rivendica con forza che, dopo la battaglia
e la vittoria ottenuta per la difesa del potere
di acquisto dei salari, sia tempo di rispondere
alle richieste degli insegnanti, delle loro associazioni e dei sindacati, con almeno tre misure
urgenti: la soppressione delle discriminazioni
salariali per i giovani docenti, la riduzione delle ore d’insegnamento per
i docenti più anziani e la reintroduzione di un’abilitazione che, accanto
alla formazione teorica, preveda sin
dall’inizio una forma di lavoro remunerato.
Il sindacato OCST-docenti invita
per questo le colleghe e i colleghi
insegnanti a partecipare al raduno
che si terrà mercoledì prossimo alle 17.30 in
Piazza Governo a Bellinzona per sottolineare
come sia necessario dare finalmente risposte
concrete alle nostre rivendicazioni.
Sindacato OCST Docenti
8
Sindacato  Attualità
15 ottobre 2009 il Lavoro
AutoPostale
Incrementa l’utile: tutto bene, allora?
Lorenzo Jelmini
U
na buona notizia dalla direzione di
AutoPostale. Utile e fatturato in aumento. «Malgrado la crisi economica – si legge in un comunicato – AutoPostale
è sulla strada giusta. Nel primo semestre del
2009 l’azienda ha incrementato il fatturato di
17 milioni, portandolo a 314 milioni di franchi.
Questo corrisponde ad un incremento del 5,7
per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. AutoPostale ha aumentato l’utile di
13 milioni, portandolo a 24 milioni di franchi (+
84,6 per cento)».
Aumenti salariali in vista?
Bene, questo renderà più semplice le trattative salariali e certamente non potranno essere
negati aumenti salariali per il 2010. Siamo sicuri, infatti, che AutoPostale vorrà far beneficiare i suoi dipendenti di questi buoni risultati,
dovuti anche al lavoro dei collaboratori stessi.
Tutto procede bene, dunque? A livello nazionale, forse. Dalle nostre parti, invece, dobbiamo rilevare alcuni problemi sulla conduzione
della azienda e, soprattutto, del personale.
Nulla di tragico, certamente, ma abbastanza
sintomatico.
Il precariato come arma di pressione
Nella gestione del servizio di AutoPostale
nella nostra regione abbiamo potuto costatare come la fantasia non faccia difetto ai geni
della direzione. Ecco alcune pensate geniali.
Innanzitutto è diventata prassi, ormai, consolidata presso AutoPostale sostenere il precariato. Difatti, ai nuovi assunti vengono proposti
contratti a termine di tre soli mesi. Alla scadenza questi vengono poi rinnovati di ulteriori
tre mesi e poi ancora di altri tre mesi. Il tutto, supponiamo, per mantenere quella giusta
pressione sui nuovi assunti.
Ma tu guarda che bella pensata hanno avuto
i dirigenti di AutoPostale: fare approfondite verifiche delle qualità del personale da assumere.
Umilmente ci permettiamo di far presente che
per questo esiste il periodo di prova e non occorrono inventare altre forme come i contratti a
catena. A meno che questi non vengano usati,
appunto, per tenere sotto tensione il personale
neo assunto.
La fantasia impera!
La lista delle pensate geniali è comunque lunga. Si era voluto, per esempio, introdurre una
targhetta che i collaboratori avrebbero dovuto
indossare e sulla quale veniva indicato nome e
cognome dell’autista. Ma che bravi, di questi
tempi dove vengono ripetutamente denunciate
violenze (verbali e fisiche) contro gli autisti dei
mezzi di trasporto pubblico, la direzione aveva pensato bene di dare qualche indicazione
aggiuntiva agli scalmanati. Ma perché, allora,
non mettere pure indirizzo e numero di telefono? Per fortuna, a seguito anche della nostra
opposizione, sulla targhetta è rimasto solo il
nome del conducente.
Un’altra trovata è il sistema di «clienti osservatori» che hanno il compito di misurare regolarmente la qualità delle prestazioni degli autisti. In altre parole persone esterne che hanno
l’obbligo di spiare gli autisti, aumentandone
così la pressione, sulla base di non si sa quale
autorevolezza.
Non da ultimo e certamente per meglio sostenere il personale in Ticino, hanno deciso di
trasferire la responsabilità della gestione dei
dipendenti alla sede di Coira: un vero miglioramento del servizio a favore dei collaboratori.
Le malattie? Decide il Direttore !
L’ultima fantasia, in ordine di tempo, è relativa ai certificati medici. La direzione ritiene,
infatti, di poter tranquillamente valutare la fondatezza di un certificato medico presentato
da un dipendente senza neppure avvalersi del
parere di un altro medico. Fantastico, questa
si che è una soluzione per ridurre i costi della
salute. Che il dipendente sia malato o meno
lo decide il direttore, mica un medico! Adesso che ci penso mi fa un po’ male la schiena.
Quasi, quasi prendo un appuntamento… dal
direttore di AutoPostale! 
Appello ai datori di lavoro
Agevolate il lavoro part-time!
Davina Fitas
N
on possiamo nasconderci di fronte
all’evidenza: il lavoro di entrambi i coniugi è diventato sempre più un’esigenza irrinunciabile nelle famiglie per arrivare
alla fine del mese in modo dignitoso; e ciò, purtroppo, non è sempre facile e di evidente soluzione nel nostro Cantone. Ci sono infatti ancora
parecchi datori di lavoro che non concedono
volentieri il part-time. Dicono: «o lavori al 100
per cento o niente!!!».
Un altro dato di fatto è l’insorgere di difficoltà
dopo il periodo di congedo maternità: è vero,
ci sono anche donne che, per fortuna, sono in
una situazione finanziaria favorevole (o con altre facilitazioni famigliari) e possono decidere di
lasciare il posto di lavoro ed occuparsi a tempo
pieno della propria famiglia.
Tuttavia quotidianamente siamo confrontati
con ben altre situazioni. Molte donne lasciano il
posto di lavoro per occuparsi del nuovo nato, e
poi, quando il bambino raggiunge l’età per accedere all’asilo, ecco che hanno bisogno di trovare un lavoro part-time, possibilmente nel loro
settore. E qui sono confrontate con la difficoltà
di trovare un’attività che possa permettere loro
di conciliare la vita familiare e quella lavorativa.
Talvolta si trovano costrette a cambiare attività. Molte donne scelgono la vendita, settore nel
quale è ancora accettata l’occupazione ad ore,
o part-time. Ci sono poi pochi altri settori che,
anche se leggermente meno elastici di questo,
consentono di lavorare a tempo parziale: insegnamento, assistenti di farmacia, ecc.
Altre donne dopo la maternità vogliono comunque continuare la propria attività lavorativa,
poiché, magari, hanno conseguito una laurea
(magari con molto impegno), o hanno una carriera alla quale non vogliono – giustamente – rinunciare. In ogni caso, nell’arduo cammino per
ritornare al lavoro tutte le donne si scontrano
con alcuni ostacoli:
 datori di lavoro assolutamente rigidi e incapaci di concepire un lavoro flessibile, o che
semplicemente per ottusità preferiscono perdere una valida collaboratrice piuttosto che trovare insieme una soluzione.
 strutture (nidi, asili, mense, scuole, ecc.)
con fasce orarie limitate che creano difficoltà
quando entrambi i genitori devo presentarsi sul
posto di lavoro alle 8 mentre l’asilo apre alle 9;
in questo caso la soluzione spesso è la rinuncia
all’impiego di uno dei due o la ricerca di altre
soluzioni, spesso costose, come l’assunzione
di un ausiliario per accompagnare i bambini, o
di un pre-asilo a pagamento.
Nel caso, poi, assai diffuso ormai, di famiglie
monoparentali, tutto si complica ulteriormente;
ad esempio nel ritorno a casa dei bambini la
sera o per il pranzo (mancano le mense) e tanto
più se l’unico lavoro trovato è al 100 per cento.
Non si può non considerare che anche la costante necessità di aggiornamento e di formazione sul posto di lavoro incide più fortemente
in queste situazioni, quando si è state assenti
per un periodo piuttosto lungo dal lavoro e si
ha poco tempo, soprattutto al di fuori dell’orario
di attività.
Naturalmente nel caso in cui lasciare il lavoro
sia una libera scelta, soprattutto se di entrambi i coniugi (e aggiungiamo delle loro rispettive
famiglie: un grazie ai nonni efficienti), i problemi
posso essere risolti dall’interno. Ma sappiamo
che in realtà questo si verifica sempre più raramente.
Basta osservare il grado di stress delle donne
anche in vacanza: parlando con loro si capisce
che hanno bisogno di lavorare non solo per
necessità economica, ma per sentirsi partecipi
della vita civile in un ambito più vasto e stimolante di quello domestico e perché sanno
(benissimo!) di poter dare un contributo veramente fondamentale alla vita lavorativa di
tutti. Siamo complementari anche sul posto di
lavoro.
Sindacato  Attualità
15 ottobre 2009 il Lavoro
9
Industria Asm
Trattative per il 2010
A
nche un gruppo ticinese dell’OCST
ha partecipato alla conferenza dei
delegati dell’industria delle macchine
del Syna.
Durante i prossimi mesi verranno discussi gli
aumenti salariali per il prossimo anno, che saranno differenziati in base alla situazione eco-
nomica delle diverse aziende. Mentre alcune
imprese infatti si trovano in una situazione, se
non di crescita, almeno di equilibrio, altre si
trovano in grave situazione economica. In questi casi il sindacato punta alla conservazione
dei posti di lavoro.
In molti casi i delegati hanno potuto consta-
Foto: Stefano Caserta
tare che le imprese in crisi sono ricorse al lavoro ridotto per scongiurare i licenziamenti e ci
si augura che questo strumento possa salvare
più posti di lavoro. Si è dovuto tuttavia prendere atto che in molte aziende non si sono potute
evitare alcune disdette di posti di lavoro.
Alla conferenza dei delegati dell’industria
delle macchine Syna si è inoltre discusso del
rinnovo della convenzione nazionale di lavoro
previsto per il prossimo anno.
Nei prossimi mesi verranno organizzati dei
workshop in cui i rappresentanti dei lavoratori di tutte le regioni della Svizzera potranno
contribuire in maniera sostanziale nel proporre
delle idee che diventeranno rivendicazioni sindacali nell’ambito delle negoziazioni.
Durante la conferenza Syna i delegati hanno
evidenziato l’importanza delle regolamentazioni contenute nel contratto per quel che riguarda in particolare le regole applicabili alla
soppressione dei posti di lavoro e al coinvolgimento formale dei sindacati.
I lavoratori del settore sono preoccupati perchè saranno confrontati con il rinnovo della
convenzione nazionale proprio in questo momento di grave crisi economica.
Imprese di pulizia
Appalti pubblici a ditte che eludono
i contratti collettivi ed i salari d’uso
Nando Ceruso
A
nche per volere delle imprese interessate a introdurre regole contrattuali per evitare turbative nel mercato
del lavoro, il settore delle imprese delle pulizie
si è dotato di un contratto collettivo di lavoro
nel quale sono sanciti obblighi e doveri dei datori di lavoro e dei lavoratori.
Obblighi e doveri che, oltre a sancire i tempi
lavorativi e le norme d’impiego del personale,
stabiliscono i minimi salariali e i diritti sociali
d’uso nel nostro Cantone.
Oltre a salvaguardare i diritti fondamentali
dei lavoratori, l’adozione del contratto collettivo tende a salvaguardare il potere d’acquisto
dei salariati, evitando l’abuso e la concorrenza
sleale esercitata attraverso la speculazione sui
salari e le prestazioni sociali di chi lavora.
Tali ragioni hanno indotto l’OCST a scrivere
all’autorità cantonale e comunale, affinché gli
appalti dei lavori di pulizia siano assegnati alle
imprese che aderiscono e riconoscono i contratti collettivi di lavoro e sono associati alle
comunità contrattuali di categoria, così com’è
di regola per le imprese degli altri settori economici.
Riscontrando che tale messaggio non ha trovato la dovuta attenzione da parte dell’autorità
di Lugano, l’OCST ha trasmesso una presa di
posizione al Municipio segnalando che importanti lavori di pulizia e di fornitura di prodotti
sono appaltati a una grande impresa che non
ha aderito alla comunità contrattuale, venendo
meno all’adesione del contratto di categoria
che, come detto, sancisce regole, diritti sociali
e salari d’uso a livello cantonale.
Non ritenendo più tollerabile che appalti pubblici siano assegnati a imprese che eludono
furbescamente i diritti contrattuali dei lavoratori, l’OCST ha quindi ribadito al Municipio che
gli appalti dei lavori di pulizia e per la fornitura
dei prodotti siano assegnati solo alle imprese
che presentano il nulla osta della Commissione paritetica del settore.
Trattandosi di appalti pagati dall’ente pubblico, quindi anche con le contribuzioni fiscali
dei lavoratori, se il Municipio di Lugano non
dovesse adottare gli auspicati provvedimenti,
l’OCST non mancherà di manifestare opportune azioni di protesta con lavoratori e lavoratrici
della categoria.
10
Info  Balcani
Pagina a cura di Slavko Bojanic
Poziv na zabavu
Izvor: «Nezavisne novine»
Robovi (sindikata)
Humanitarno udruzenje
«Sveti Sava» Bellinzona
poziva Vas na Zabavu koja ce
se odrzati
u subotu 17. oktobra 2009.
godine u Sportskoj Sali u mestu
Grono sa pocetkom od 18:00h.
Tri sindikata u BiH, koji čine konfederaciju, upozorili su povodom Svjetskog
dana dostojanstvenog rada da u BiH
ovakav rad ne postoji i da su radnici robovi.
Maja Rener
Gosti programa: KUD «Ribarska Banja» sa orkestrom i
buducim zvezdama «Granda».
N
ije bio potreban ovaj svjetski dan da
se zaključi da radnička klasa ne ostvaruje svoja prava. Dovoljno je vidjeti
koliko ih u industriji štrajkuje jer su radili i zaradili, a nisu dobili plate, doprinose. Rade po 15
sati koji im nisu plaćeni, a za uzvrat ne mogu
ovjeriti ni zdravstvenu knjižicu. U Brčkom rade
po 10 godina, a nemaju ni dana staža. I prosvjetni radnici su svoj dan obilježili u štrajku.
Policija je u USK počela štrajk, a tu je i pola
miliona onih koji se vode kao nezaposleni. Tu
je i 53.000 otpuštenih.
Ne trebaju nam ni sindikati govoriti o tome
da u BiH nema dostojanstvenog rada koji podrazumijeva rad od kojeg čovjek može da živi.
Od njihovih konstatacija da je stanje loše, da
poslodavci zloupotrebljavaju svjetsku krizu i da
država mora poduzeti mjere radnička klasa ne
može živjeti.
Zaključak okruglog stola Konfederacije sindikata BiH da sindikati moraju nastaviti još žešću
borbu za poštivanje zakona i ugovora navodi
na zaključak da je borba do sada bila žestoka.
15 ottobre 2009 il Lavoro
Posetu KUD-a «Ribarska Banja»
pratice i dopisnicka ekipa RTS
iz Krusevca.
Koliko je to istina znaju obespravljeni radnici.
Još je gori zaključak da će se od Međunarodne
organizacije rada tražiti organizovanje konferencije na kojoj će biti sindikati, poslodavci i vlasti. Opet ćemo pričati, upozoravati, prijetiti, jer
trenutno, sudeći po Savezu sindikata, ne postoji
zajednički problem koji bi sve sindikate digao na
noge. Nepoštivanje zakona, ugovora i sporazuma nije dovoljan razlog za akciju koja će zamijeniti prazne priče. 
Ocekuje vas veoma sadrzajno i
veselo vece koje ce vam ostati
u secanju po dobroj igri, dobrim
pesmama i nadasve dobrom
raspolozenju uz bogatu ponudu
domace kuhinje i specijaliteta sa
rostilja.
Dobro dosli!
Uprava Udruzenja
«Sveti Sava»
Primio nagradu za novinarstvo
Dušan Miljuš primio nagradu za
‘Hrabrost i budućnost novinarstva’
Foto: Biljana Gaurina/CROPIX
LEIPZIG - Pred oko 200 uzvanika prosle nedjelje dodijeljene su nagrade za «Hrabrost i
budućnost novinarstva» uoči 20 obljetnice mirne
revolucije koja je označila početak promjena u
tada podijeljenoj Njemačkoj.
Nagrade novinaru Jutarnjeg lista Dušanu
Miljušu i turskom novinaru i piscu Ahmetu Altanu
uručili su predsjednik Zaklade leipziške medijske nagrade i gradonačelnik Leipziga.
Treći dobitnik, talijanski novinar i pisac kojeg
je mafija osudila na smrt te po čijoj je knjizi «Gomorra» snimljen i istoimeni film, zbog sigurnosnih razloga nije mogao prisustvovati dodjeli
nagrade, već je emitirana njegova videoporuka.
Među laureatima nagrade bila je Ana Politovskaja, čije ubojstvo još uvijek nije razjašnjeno.
«Dušan Miljuš postao je simbol hrabrog novinarstva u Hrvatskoj i zato mu odajemo priznanje», kazao je gradonačelnik Leipziga Burghard
Jung.
«Ova nagrada osim što je priznanje novinarima, priznanje je i našim zemljama», kazao je
u svojoj poruci R. Saviano, no i on je poručio
kako nije normalna situacija da mora razmišljati
o tome da napusti Italiju kako bi mogao normalno živjeti samo zato što je pisao o ljudima koji
čine zlo.
Sva trojica dobitnika dobila su i po 10.000 eura
koliko lauratima daje «Sparkasse», koja je i pokrovitelj nagrade za «Hrabrost i budućnost u novinarstvu». (jl) 
SKUD «BRANKO RADIČEVIĆ»
LUGANO
Organizuje
susret folklora
Nedelja, 25. oktobar 2009.
sa početkom u 16.00 časova
Aula Magna – Scuole SUPSI
Trevano CANOBBIO
Učestvuju Folklorna društva:
«KUD Riznica» Kraljevo - Srbija
«SKUD Branko Radičević»
Lugano
ULAZ CHF 10.—
(Za decu ulaz besplatan)
Attualità  Politica
15 ottobre 2009 il Lavoro
11
Sussidi ai premi di cassa malati
Si cambia il metodo di valutazione del diritto
Gianni Guidicelli
D
a diversi anni sosteniamo come l’attuale sistema di valutazione del diritto
ai sussidi per i premi dell’assicurazione malattia non sia mirato. In particolare, l’utilizzo del criterio del reddito imponibile fiscalmente
ha l’enorme lacuna di prendere in considerazione la situazione finanziaria risalente normalmente a tre anni prima dell’anno in cui si chiede il
sussidio. Questo fatto, per esempio, comporta
che l’eventuale nascita di un figlio non permette una nuova valutazione del diritto. Il reddito
imponibile fiscalmente è anche influenzato da
deduzioni che non corrispondono ad una minore disponibilità di reddito quali, ad esempio, la
deduzione per il 3° pilastro.
Attualmente può quindi rientrare nella cerchia
dei beneficiari di sussidi chi non ne avrebbe
magari bisogno, mentre non vengono considerati riduzioni di reddito o cambiamenti nel
nucleo famigliare, se non dopo un periodo di
tre anni.
Con una mozione presentata al Consiglio di
Stato nel settembre del 2006, avevo chiesto
che si passasse alla valutazione del diritto con
il criterio del reddito disponibile, usato nell’ambito di altre prestazioni sociali, quali gli assegni integrativi, di prima infanzia e l’assistenza
pubblica.
Il Consiglio di Stato ha finalmente presentato
il Messaggio che propone il cambiamento del
sistema di valutazione. Non propone di passare alla valutazione del reddito disponibile,
poiché comporterebbe un importante lavoro
amministrativo, ma al criterio definito del reddito disponibile semplificato.
In sostanza la base di partenza sarà il reddito lordo che risulterà dalla notifica di tassazione (e quindi non più il reddito imponibile),
dal quale saranno dedotte alcune spese che
la legge prevederà, quali gli oneri sociali, gli
alimenti pagati all’ex coniuge, le spese professionali per i salariati e le spese per interessi
passivi. Alcune spese saranno dedotte fino ad
un massimo già definito. Il diritto non sarà poi
calcolato per singola persona ma per unità di
riferimento.
Quanto proposto dovrebbe portare a dei
miglioramenti rispetto alla situazione attuale.
Se la composizione dell’unità di riferimento
cambia, ad esempio per la nascita di un figlio,
viene subito riconsiderato l’eventuale diritto al
sussidio.
Ci sono però ancora molti aspetti che mi
sembrano problematici e che, a mio modo di
vedere, bisognerà cercare di correggere. Le
spese professionali, per esempio, sono considerato solo fino ad un massimo di 4’000.- franchi l’anno; ciò significa che chi abita nelle zone
periferiche e si reca nei centri per lavoro sarà
sicuramente svantaggiato. Lo stesso discorso vale per i proprietari della loro abitazione
primaria gravata da interessi ipotecari; anche
questa deduzione è plafonata a 3000.- franchi
annui. Il Messaggio del Consiglio di Stato è
molto complesso e tecnico. Spetta comunque
ora alla commissione della gestione prima e
al Gran Consiglio poi approvarlo ed eventualmente modificarlo. Da parte mia m’impegnerò
a fare in modo che si arrivi ad un sistema di
valutazione che sia il più equo possibile.
Necessario un potenziamento dei sussidi
Rimane ancora aperto l’altro aspetto, e a
questo momento prioritario, di un potenziamento dei sussidi a favore degli assicurati con
redditi bassi e medio - bassi.
La recente comunicazione di un ulteriore aumento dei premi della cassa malati per il 2009
non può che preoccuparci. Per il Ticino l’au-
mento annunciato è del 3,9 per cento rispetto
ad una media nazionale dell’8,7 per cento.
Il premio ticinese è comunque tra i più elevati
in Svizzera, mentre il reddito medio ticinese è
inferiore di circa il 25 per cento a quello svizzero. Ciò significa che l’incidenza del premio sul
reddito è sicuramente la più elevata in Svizzera
e, per il 2010, aumenterà ancora. Nell’attuale
periodo di crisi economica diventa quindi indispensabile un sostegno ai redditi anche attraverso lo strumento dei sussidi ai premi della
cassa malati.
A nome del gruppo PPD in Gran Consiglio
ho presentato lo scorso mese di giugno un’iniziativa parlamentare che chiede un potenziamento dei sussidi per un importo di 30 milioni,
facendo anche capo ad un aumento dei contributi già deciso da Berna. Si tratta quindi ora
di fare in modo che questa richiesta venga attuata per il prossimo anno.
Ritornerò sicuramente a riferire su questo
importante tema a dipendenza delle decisioni
che saranno prese a livello cantonale.
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omenica 18 ottobre alle ore 10, al
Centro Labor, in via Simen 9 a Lugano il Circolo ACLI nell’ambito della
festa sociale organizza un convegno sul tema:
«Democrazia virtuale: I mezzi di comunicazione e le scelte dell’elettore».
Introduzione: Roberto Antonini, giornalista
RSI, «Le macchine elettorali e il ruolo dell’informazione».
Relatori: prof. Daniele Donati, professore
di diritto dell’informazione e della comunicazione all’Università di Bologna, «Trasparenza
nell’esercizio del potere».
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12
Attualità
15 ottobre 2009 il Lavoro
Galleria Valsolda
Il Gabibbo è tornato... e i lavori ripartono?
I
l problema della galleria di Valsolda da
anni occcupa le pagine dei giornali ed è
l’argomento principale ogni volta che si
formano colonne, si incastrano camion o capitano incidenti sulla strada Gandria - Porlezza.
Giovedì 8 ottobre, alle 12, è tornato in Valsolda, su invito della signora Graziella Di Pasquale (nella foto a destra del pupazzo) che si
è fatta portavoce di tutti i cittadini esasperati
da queste lungaggini, il Gabibbo.
Anche stavolta il simpatico inviato speciale ha
raccolto le voci di protesta di chi tutti i giorni è
confrontato con i disagi di una strada chiamata
Regina ma che di fatto è una Cenerentola.
Ai microfoni di «Striscia la notizia» la signora
Graziella Di Pasquale, che si è attivata ed impegnata per promuovere la protesta, ha espresso
il malumore e la rabbia di tutta la popolazione
confrontata giornalmente con i problemi di una
viabilità difficoltosa e a volte pericolosa, che
avrebbero già dovuto essere risolti da tempo.
Difatti le promesse si susseguono ma puntualmente vengono disattese.
È una vergona, il cantiere fermo da quasi
quattro anni, le erbacce che la fanno da padrone, i silos che ricordano certi siti di archeologia
industriale.
Ha detto bene la signora Graziella, anche lei
frontaliera e che vive sulla sua pelle i disagi
quotidiani di questa strada, «siamo stanchi di
essere presi in giro, tante promesse disattese... e poi siamo sempre qui...il cancello chiuso e il cantiere fermo. La cosa che fa più rabbia
è sapere che i soldi ci sono, i lavori
sono appaltati, ma niente si muove».
«Che immagine diamo anche ai turisti che ogni anno tornano in vacanza in queste zone meravigliose, una
viabilità più agevole e scorrevole è
necessaria per tutti, frontalieri, turisti, residenti, operatori nel settore
dei trasporti. Recentemente siamo
stati confrontati con una frana che ha
causato la chiusura della Regina per
tre giorni, costringendo i frontalieri a
fare il giro della Val Mara o a passare
da Como per raggiungere il posto di
lavoro. In quella situazione, se la gal-
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leria fosse stata agibile nessuno avrebbe avuto
problemi perchè avremmo potuto bypassare il
blocco della frana».
Speriamo che l’intervento del Gabibbo questa volta riesca a far ripartire i lavori, del resto
manca proprio poco, non chiediamo la luna,
solo di terminare quel 10 per cento di lavori
che permetterrano di rendere transitabile questo tratto di tunnel, il 2° lotto di completamento
di un progetto iniziato ben ventanni fa.
Il sindaco di Valsolda, Alberto De Maria, ha
confermato che la ripresa dei lavori dovrebbe
essere imminente, in base a sue informazioni
mancano solo alcune firme... poi si dovrebbe
partire.
Nell’aprile del 2006, il Gabibbo, in occasione della sua prima visita in quel di Cressogno,
intervistò l’allora capo dipartimento ANAS Eutimio Mucilli, il quale promise a lui e a milioni
di telespettatori che il tratto di galleria in questione avrebbe potuto essere fruibile entro il
2007.
Adesso l’inviato speciale di Striscia la notizia ha contatto il nuovo capo compartimento
ANAS, Claudio De Lorenzo; la risposta e il servizio registrato all’imboccatura del tunnel, andranno in onda, molto probabilmente, sabato
17 ottobre. 
Attualità
15 ottobre 2009 il Lavoro
13
Fondazione Romulus
Perchè anche altri possano esprimere il proprio potenziale
Martedì 6 ottobre, Romolo Pignone
presidente della Fondazione Romulus, ha presentato alla stampa un
nuovo progetto della Fondazione, la
creazione di borse di studio e la sua
prima fatica editoriale, il libro «Spasticoide, sopravvivenza nella giungla
normodotata».
Maurizia Merlo
A
lla conferenza erano presenti il sindaco di Lugano Giorgio Giudici che
ha sottolineato l’impegno della città
per eliminare le barriere architettoniche e rendere la rete dei trasporti e l’accesso agli stabili
pubblici più agevole alle persone con handicap.
Ha ricordato l’intervento dell’ufficio tecnico comunale, su richiesta della mamma di Romolo,
per permettere al figlio di percorrere la città con
meno disagi possibili. Si è congratulato con la
Fondazione per le sue attività importanti nella
realtà Luganese e Ticinese. Ha detto Giudici:
«Romolo è un esempio per come affronta la
vita, con serietà, impegno e coraggio. La disabilità non deve imporre limiti alla conoscenza».
Francesco Mismirigo, coordinatore della
conferenza stampa, ha chiesto a Eddo Rigotti, già Decano della Facoltà di Scienze della
Comunciazione, com’è la vita di uno studente
con handicap all’USI.
Rigotti ha risposto che gli ostacoli universitari
sono nei regolamenti o nei tempi, Romolo è stato
favorito solo negli ostacoli temporali, i suoi studi non hanno usufruito di sconti o facilitazioni,
sono studi di qualità e i risultati sono ben visibili.
Lauro Degiorgi, già direttore delle scuole Medie di Viganello, ricorda come i compagni e i
docenti avevano accettato Romolo, era simpatico, non si piangeva addosso, aveva instaurato un clima di simpatia e allegria.
Eddo Rigotti ha già letto d’un fiato il libro
di Romolo. «È un testo straordinario, c’è una
grande capacità di ritmi e suoni nella sintassi.
Nelle pagine trovi gioiosità, mestizia, leggerezza, sono pervase da gioia di vivere. Bellissimo il
ricordo della madre, la Roccia, della famiglia, degli
amici che lo accompagnano in questo suo viaggio
che ci permette di vedere il mondo con occhi non
così scontati. La sua è un’esperienza ricca che dà
senso alla sua vita ma anche alla nostra».
Romolo Pignone, laureando in Scienze della
Comunicazione, affetto da tetraparesi spastica, con una volontà tenace, è riuscito ad accedere a tutti gli effetti all’istruzione «normodotata», per lui è stato un passaggio cruciale nel
processo d’integrazione. Al di là dell’apprendimento nozionistico il continuo contatto con i
compagni di scuola abili gli ha anche insegnato a socializzare e a conoscere il mondo, senza
alcuna distorsione della realtà, gli ha permesso
di non avere paura di confrontarsi con coloro
che lo hanno circondato, allontanando dalla
sua vita lo spauracchio della ghettizzazione.
Con il passare degli anni lo studio è diventato per
lui lo strumento di riscatto sociale per eccellenza:
il sapere multidisciplinare gli permette ora, dopo
tanto impegno e un pizzico di fatica, di sentirsi
meglio integrato nel tessuto sociale nel quale,
come lui sostiene, ha la fortuna di vivere.
Dalla sua esperienza di studente è nata l’idea
delle borse di studio, la Fondazione intende
promuovere l’accesso a percorsi formativi riconosciuti, facendo beneficiare uno o più richiedenti di un assegno annuale relativo all’intera durata del curriculum di studio. Il primo
bando di concorso verrà indetto il prossimo
anno scolastico 2010-2011.
I proventi della vendita di «Spasticoide – Sopravvivenza nella giungla normodotata» finanzieranno anche questo progetto.
Il libro
Attraverso l’invenzione del titolo del libro, l’aggiunta del sottotitolo e l’apporto della simbologia
intrinseca all’uomo vitruviano, Romolo ha scelto
di essere provocatorio e auto-ironico al tempo
stesso. È la tetraparesi spastica a rendere disarmonico il suo corpo. È un dato di fatto. Per
questo «Spasticoide», utilizzato qualche volta in
gergo per offendere individui palesemente deficitari, non gli suona come epiteto spregiativo.
Per questo la sua relativa imperfezione corporea
non teme i confronti, anzi, li provoca.
Nella sua autobiografia Romolo narra in modo
esilarante la sua vita, così intensa da sembrar
inverosimile, se non fosse per la carica emozionale con la quale ha vissuto e trascritto le
sue esperienze. Da buon normodotato ha compreso che «la prima buona regola per vivere in
mezzo ai normodotati è quella di stare il più
possibile al passo con loro» e che «la seconda
è quella di manifestare costantemente un armonioso connubio di forza ed allegria, capace
di soffocare sul nascere ogni tipo di malumore,
oppressione, rimpianto e malinconia».
Ed è così che trascorre il suo quotidiano cercando, appena può, di viaggiare per il mondo.
Nessuna distanza lo spaventa perché ha un inseparabile compagno di scorribande, il «carro»,
ovvero la sua carrozzella a motore, estensione
del suo corpo. Il carro è sempre consenziente
quando le pulsioni giovanili esplodono, facendogli vivere momenti intensi di svago assieme
a tanti amici.
Al tempo stesso la profondità interiore e i valori radicati lo portano ad affrontare i temi esistenziali che lo crucciano. Il suo intimo più profondo,
fatto di gioie, passioni e di una punta di acuto
dolore, è raccontato in venti capitoli con un linguaggio fresco, giovanile e umoristico.
Romolo si contraddistingue per coraggio
e determinazione. Non arretra di fronte al
susseguirsi di sfide che caparbiamente ha
sempre voluto affrontare sorretto dall’amore
di una madre mai arrendevole.
Un libro umano e scherzoso che narra episodi goliardici ma che fa parallelamente riflettere
sui disagi e sull’emarginazione talvolta subita
dalle persone con handicap, in una società capace di imporre solo canoni estetici e funzionali
votati alla bellezza e alla perfezione. 
La Fondazione Romulus
La Fondazione sostiene disabili gravi e
malati cronici nel mantenere un buono stato
di salute, condizione indispensabile per poter
trascorrere una vita dignitosa. Purtroppo, per
diversi soggetti, le prestazioni fornite dalle
assicurazioni sociali e delle casse malati non
sono sempre sufficienti a coprire il fabbisogno
di cure terapeutiche.
L’attenzione va principalmente a disabili fisici,
mentali e sensoriali che vivono in famiglia o in
strutture protette come istituti e case di riposo.
L’aiuto è dato attraverso il supporto finanziario,
logistico e morale.
Grazie ad aziende appartenenti al variegato mondo della comunicazione, promuove campagne di
sensibilizzazione incentrate su quelle metodologie riabilitative ancora poco sovvenzionate,
ma la cui efficacia è provata dal punto di vista
medico-scientifico. Ad esempio ippoterapia e la
rieducazione equestre, i cui costi sono coperti
solo parzialmente dalle assicurazioni malattia.
Donazioni
Fondazione Romulus
via Maggio 23, 6900 Lugano
Conto corrente postale
65-779540-4 CHF
IBAN: CH84 0900 0000 6577 9540 4
BIC: POFICHBEXXX
Conto corrente bancario
c/o UBS SA, 6900 Lugano
247-752519.M1U
SWIFT: UBSWCHZH69A
IBAN: CH18 0024 7247 7525 19M1 U
BIC: UBSWCHZH80A
Info: www.romulus.ch
[email protected]
14
Attualità
15 ottobre 2009 il Lavoro
Comitato per l’eliminazione della discriminazione contro le donne
Preoccupazione per le disuguaglianze salariali
Il Comitato per l’eliminazione della discriminazione contro le donne ha appena finito di esaminare il terzo rapporto periodico consegnato dalla Svizzera.
Esprime preoccupazione per le disuguaglianze salariali e la bassa partecipazione politica.
Isolda Agazzi*
I
l percorso per il raggiungimento
dell’uguaglianza in Svizzera è ancora
irto di ostacoli ed i movimenti migratori creano nuove sfide: le donne migranti soffrono di discriminazioni multiple nell’accesso
al mercato del lavoro ed alle cure mediche e
sono particolarmente vulnerabili di fronte alla
violenza domestica, alle mutilazioni genitali ed
alla tratta di esseri umani per lo sfruttamento
sessuale.
È ciò che emerge dal terzo rapporto periodico consegnato dalla Svizzera al Comitato per
l’eliminazione di ogni forma di discriminazione
nei confronti della donna (CEDAW), un organo
composto da 22 esperti indipendenti che verificano l’applicazione dell’omonima convenzione, in vigore in Svizzera dal 1997.
Per l’ambasciatrice Marion Weichelt, che
ha presentato il rapporto lo scorso 27 luglio a
New York, i progressi più significativi degli ultimi anni consistono nell’introduzione dell’assicurazione maternità, nell’intensificazione della
lotta contro la violenza domestica e nell’adozione di provvedimenti che puntano a creare
un maggior numero di offerte per la custodia
dei bambini.
Tuttavia la delegazione svizzera riconosce
che l’uguaglianza nel contesto lavorativo è
ancora molto lacunosa: nel 2007 soltanto il 60
% delle donne esercitavano un’attività rimunerata – contro il 76 % degli uomini – ed oltre
la metà a tempo parziale. Le donne occupano
meno posti di responsabilità, sono più spesso
disoccupate e percepiscono inoltre un salario
nettamente inferiore – 20 % in meno dei loro
colleghi uomini - nel settore privato nel 2006.
Le disparità salariali scendono a 3,2 % nell’amministrazione federale e mentre nelle amministrazioni cantonali rimangono agli stessi livelli
del settore privato.
Le donne più colpite dalla povertà
La Commissione federale per le questioni
femminili deplora che «le donne siano ancora
sottorappresentate nell’economia, nelle scienze, nell’amministrazione, nella politica e nella
vita pubblica e che occupino molto meno posti
di rilievo rispetto agli uomini. Inoltre continuano a svolgere la maggior parte del lavoro non
remunerato in ambito domestico e familiare».
Questa preoccupazione è condivisa dalla
coalizione svizzera delle ONG dopo Pechino,
che chiede a Berna ed ai cantoni di lottare
in modo più efficace contro gli stereotipi nel
sistema scolastico e di incoraggiare i giovani
a non scegliere la loro professione secondo i
pregiudizi di genere.
Su un solo punto sono tutti d’accordo: la povertà colpisce maggiormente le madri single,
ma per ora non c’è nulla di nuovo riguardo
all’iniziativa che punta a creare un sistema di
prestazioni sociali per le famiglie povere. Le
donne più in difficoltà sono le migranti, pesantemente colpite dalla povertà e dalla disoccupazione «a causa del loro basso livello d’istruzione, delle difficoltà linguistiche, dell’assenza
di contatti sociali o di particolari qualifiche professionali riconosciute dalla Svizzera», ammette l’ambasciatrice Marion Weichelt.
Violenza domestica e tratta delle donne
La violenza domestica è un altro problema
L’angolo della poesia
Ottobre
Canta ottobre
tra i filari
pingui
d’uva matura:
tra i rami
carichi
di rubiconde mele.
Ride ottobre
dal mallo dischiuso
che lascia
la noce cadere;
dal riccio
che s’apre
alla lucida castagna;
dal fico
che pende,
turgido e crepato.
Sull’ingiallita foglia
piange
e leggero sospira,
la sera,
allo stormo d’uccelli
che, migrando
alto nel cielo
s’allontana.
Antonio Sanna
serio, ma «sono stati compiuti passi significativi nella sua interpretazione perché ora non è
più percepita come una questione privata ma
come una grave violazione del diritto all’integrità fisica e del diritto di poter disporre di se
stesse», assicura l’ambasciatrice.
Ma l’Organizzazione mondiale contro la tortura (OMCT) ed il Centro di contatto Svizzera
– immigrati fanno notare che la nuova legge
sugli stranieri penalizza, di fatto, le donne migranti. La legge prevede che le mogli originarie
di paesi «terzi» possano ottenere in modo relativamente facile il ricongiungimento familiare
anche nel caso venga meno il legame matrimoniale, ma concretamente questa disposizione viene raramente applicata.
La tratta delle donne resta un tema sensibile,
benché otto condanne penali siano già state
pronunciate nel 2008 e nonostante le vittime
possano ricevere protezione in Svizzera anche
se prive di statuto regolare. Inoltre la Commissione federale per le questioni femminili condanna il fatto che la Svizzera non abbia ancora
incluso nel suo diritto precise disposizioni penali relative alle mutilazioni genitali e chiede a
Berna di rafforzare le misure penali per contrastare i matrimoni forzati.
Infine, in ambito sanitario, la Confederazione
riconosce che nonostante gli sforzi profusi, le
migranti non hanno facilmente accesso a cure
di qualità.
Tra quattro anni Berna dovrà sottoporre un
nuovo rapporto al CEDAW che descriverà nel
dettaglio le misure adottate in applicazione delle raccomandazioni formulate dal comitato. 
*Traduzione Estelle Rechsteiner
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tutti - Helvetas - Caritas - Aces
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Attualità
15 ottobre 2009 il Lavoro
Convegno del Movimento politico per l’unità
La vera democrazia fiorisce
dalla diversità e dalla fraternità
Maria Chiara Janner
P
iù di duecento persone sono convenute sabato pomeriggio nell’Aula
Magna dell’USI per il forum su «La
politica: la ricchezza nella diversità», promosso dal Movimento politico per l’unità (Mppu),
che riunisce politici di diversi orientamenti e
teorici delle scienze politiche.
Tra i presenti vi erano politici ticinesi attivi a
livello comunale e cantonale, liberali, democristiani e socialisti; buona anche la partecipazione da Oltralpe e quella giovanile. «Può sembrare un paradosso, eppure la diversità crea
armonia», ha ricordato Roberto Lurati, sindaco
di Canobbio, aprendo i lavori; ed era questa la
sensazione generale dei partecipanti, una rappresentanza varia del panorama politico elvetico. La municipale luganese Nicoletta Mariolini
ha dato il benvenuto ai presenti invitandoli a
ricercare – di là dall’economia, punto forte della città sul Ceresio – i significati più profondi
della ricchezza.
Diversità – ricchezza
Del binomio diversità-ricchezza la Presidente
del Consiglio Nazionale, Chiara SimoneschiCortesi, ha dato una lettura approfondita e
coinvolgente, sostenendo che esso è alla base
della convivenza civile: delle differenze la Svizzera ha fatto un punto di forza, a partire dalla
Costituzione del 1848.
Una vera democrazia, ha rammentato ancora
la prima cittadina della Confederazione, può
esistere solo laddove vi sono differenze tra i
punti di vista. Ciò che preoccupa la deputata
è la tendenza attuale, anche da parte dei mass
media, a enfatizzare le diversità di opinioni e a
polarizzarle su due fronti contrapposti, ciò che
ostacola il dialogo tra le parti.
A questo si è allacciato il professor Marco
Fatuzzo: la scelta del conflitto, ha affermato l’ex-sindaco di Siracusa, sembra essere
quella preferita in politica. È a questo punto
che si inserisce la proposta del Mppu, di cui
Fatuzzo è presidente internazionale: proposta che può essere ridotta alla parola «fraternità».
Libertà - uguaglianza - fraternità
Antonio Maria Baggio, professore di filosofia
politica, ha catturato l’attenzione del pubblico
illustrando le vicende storiche di questo termine a partire dal famoso motto della Rivoluzione
Francese, nel quale esso è stato per la prima
volta inteso in senso politico.
Forse, propone lo studioso, libertà e uguaglianza non si sono sviluppate in pienezza
proprio perché è stato dimenticato il principio
della fraternità universale. «I tre princìpi stanno
o cadono insieme; solo il fratello può riconoscere piena libertà e uguaglianza al fratello»:
parole di Chiara Lubich, ispiratrice del Movimento politico per l’unità e vera anima del convegno odierno.
Il consenso sì, ma non a tutti i costi
Seguire le linee-guida del Mppu, ha avvertito
Fatuzzo, non significa cercare a tutti i costi il
consenso, per un unanimismo di facciata; significa accettare e rispettare i colleghi anche se la
pensano in modo diverso.
Questa la testimonianza di Diego Bigger, giovane politico di Berna: egli ha deciso di invitare
a una tavola rotonda sul diritto di voto ai sedicenni anche gli avversari politici, per instaurare un dialogo costruttivo. E i giovani, hanno
sottolineato più volte i relatori, hanno un ruolo
centrale in questo movimento, perché un’idea
nuova può essere attuata soprattutto da menti
aperte e cuori generosi. Soltanto promuovendo una riflessione critica sull’agire politico e
una partecipazione concreta è possibile rimediare al diffuso disinteresse delle nuove generazioni per la politica.
Utopia o possibilità?
Chiara Simoneschi-Cortesi non ha dubbi: «Bisogna dimostrare di credere in questi princìpi,
e non soltanto parlarne, ma viverli per primi».
Può essere un arduo compito per una categoria lavorativa i cui membri si trovano spesso
ad affrontare la solitudine; proprio per questo
la giornata di sabato è stata apprezzata come
un’oasi rigenerante nel ritmo frenetico del quotidiano. Dai presenti è emersa la necessità di
incontri come questi, che offrono una visione
ampia, in grado di dare una nuova dimensione
all’attività politica di ogni giorno.
15
AL VOLO
„„
Premio Renato Antonini e premio
Giorgio Galgiani
Mercoledì 30 settembre presso il Centro di
Formazione professionale della Ssic a Gordola si è svolta la tradizionale Cerimonia di premiazione dei tre migliori apprendisti muratori.
Quest’anno è stato introdotto un nuovo riconoscimento in ricordo di Giorgio Galgiani,
promettente apprendista muratore, prematuramente scomparso in un tragico incidente
stradale.
Il premio, espressamente voluto dalla famiglia a ricordare l’entusiasmo e la convinzione di Giorgio nella sua scelta professionale,
è stato subito accolto con entusiasmo dalla
famiglia Antonini e dalla nostra associazione,
ed è stato concepito per premiare l’apprendista che mostrerà le migliori abilità pratiche.
I muratori diplomati premiati quest’anno per
il Premio Renato Antonini sono nell’ordine:
1° premio, Ernst Nelson (media 5.0), Canepa
Sagl, di Prato Sornico; 2° premio, Venti Pascal (media 4.9 - pratica 4.6), Milani Giovanni
SA, di Ludiano; 3° premio: Cevola Pierluigi
(media 4.9 - pratica 4.5), Antonini & Ghidossi
SA, di Bellinzona.
Il premio Giorgio Galgiani, per il miglior risultato ottenuto durante i corsi interaziendali
presso il CFP, è stato assegnato a Frusetta
Paolo (media 5.2), Desig SA, di Castro.
Ticino informatica e Startup
La culla dell’innovazione
G
randi cambiamenti a Ticino Informatica: la rassegna, aperta ieri al
Palazzo dei congressi di Lugano
che si protrarrà fino a venerdì 16 ottobre, si
rinnova trasformandosi in un punto di incontro per discutere e per capire. Tanti seminari in cui si parlerà delle macro tendenze che
influenzeranno la tecnologia che ci circonda
ogni giorno, sul posto di lavoro, a scuola e a
casa. L’interazione con il pubblico non si limiterà ai convegni, ma proseguirà anche nei
punti di incontro con le aziende. L’ingresso
sarà gratuito, e libero per tutti.
Microsoft presenterà, in anteprima, Windows
7, e Google verrà a spiegare la sua strategia
sulla scia delle polemiche e del dibattito sulla
privacy connessa al suo servizio di mappatura
fotografica di tutta la Svizzera. La manifestazione si appoggerà anche su altri importanti
protagonisti, come le strutture di formazione e
ricerca, con contributi di USI, CSCS e SUPSI,
che sono contemporaneamente osservatori
dello sviluppo informatico, e attori tramite l’attività di ricerca.
Tutto questo crea un clima costruttivo, a
dispetto della congiuntura, che facilita l’insediamento di nuove imprese nel nostro Cantone. Ed è forse questa la grande novità di
quest’anno, talmente importante da indurre gli
organizzatori a fare evolvere il nome della manifestazione, che diventa Ticino Informatica e
Startup, ovvero, la culla dell’innovazione, la tre
giorni delle nuove imprese. Dobbiamo tutti avvicinarci alle imprese che nascono, per scoprire l’innovatività che sta dentro ognuno di noi, e
che determina la nostra vitalità e creatività.
Info
Ticino Informatica e startup
Palazzo dei congressi, Lugano
14-16 ottobre 2009
www.ti-info.ch
15 ottobre 2009 il Lavoro
Età d'argento, a cura dell’Associazione Anziani Pensionati Invalidi
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Editoriale
Minareti... i problemi sono ben altri
Giacomo Falconi*
I
l 29 novembre del
2009 le cittadine e i
cittadini svizzeri, saranno chiamati alle urne per
pronunciarsi sull’iniziativa
che chiede di vietare la costruzione di minareti.
L’AAPI (Associazione Anziani e pensionati dell’OCST)
è per la libertà religiosa,
motivo per cui non condivide lo scopo
dell’iniziativa.
L’esito della votazione è comunque
molto incerto e potrebbe anche risultare clamoroso. Ciò è dovuto al fatto
che le preoccupazioni della gente vanno oltre la struttura stessa del minareto. Sono disagi che la gente riscontra
nella quotidianità.
Assistiamo ad un lento ma continuo
sgretolamento dei nostri valori storici. Nel nome della libertà individuale,
dell’apertura, della tolleranza, offuschiamo la nostra identità civile e religiosa, favorendo automaticamente
altre culture.
Pensiamo ai crocifissi negli edifici
pubblici, al velo concesso al personale
Inserzione
negli ospedali, alla sostituzione della croce svizzera
sulla maglia della squadra
nazionale di calcio, al tentativo di sopprimere l’ora
confessionale di religione nelle scuole, alla festa
federale di ringraziamento quasi dimenticata, alla
«Dichiarazione di fedeltà»
alle leggi, invece del «giuramento» come avviene a
Palazzo federale.
E cosa dire degli oggetti della cultura consumistica che sostituiscono il
Santo Natale, il Presepe, San Nicolao
e anche la ricorrenza dei defunti?
La maggioranza della popolazione
svizzera non accetta questo decadimento storico-culturale.
Il nostro modello di vita si basa sui
diritti umani, su identità e conquiste
democratiche acquisite in secoli di
storia (segnato anche da guerre). L’ordinamento dello Stato democratico, le
tradizioni e le abitudini locali, devono
essere mantenute, come pure, accettate da parte di ogni persona che desidera vivere nel nostro Paese.
Non è perciò il minareto che preoc-
cupa la gente, ma ciò che è indispensabile per la convivenza pacifica nella
(nuova) società multietnica d’inizio millennio: ossia identità e integrazione.
Indipendentemente dall’esito dello
scrutinio, questa votazione ha quindi il
pregio di aprire un discorso approfondito sulla «globalizzazione delle culture» (in atto in tutta Europa). Emerge la
disponibilità al dialogo e alla condivisione, come pure una chiara volontà
popolare di mantenere fedeltà alle
proprie origini.
L’anziano vive una situazione di
smarrimento, in quanto, i valori sui
quali ha costruito la propria vita vengono relativizzati. Egli non può rimanere indifferente.
La nostra Associazione, testimone di
un passato ricco di patrimonio umano
e religioso, s’impegnerà per trovare
delle risposte.
Non le cercheremo nei numeri di una
votazione, ma nella matrice cristiana, elemento costitutivo, irrinunciabile della storia e della cultura della
Svizzera.
*presidente cantonale AAPI
Federazione svizzera dei pensionati
Maria Luisa Delcò nuova vice presidente
L'AAPI su Radio Fiume Ticino
La trasmissione «EVERGREEN», curata dal
segretario cantonale Claudio Franscella a
nome della nostra Associazione, è ripresa
sulle frequenze di radio Fiume Ticino. Evergreen va in onda ogni mercoledì alle 18:50
(con replica alla domenica alle 8.00) .
Le frequenze sono:
Bellinzona, Blenio, Leventina e Riviera:
Locarnese e Vallemaggia:
Luganese: Grigioni italiano: 90.6
100.5 e 107.1
100.0
93.0
L’
AAPI si complimenta con la signora Maria Luisa Delcò di Ruvigliana per la
recente nomina quale vice
presidente della Federazione svizzera dei Pensionati.
La decisione è stata presa
durante l’ultima assemblea
del 10 settembre 2009. La
signora Delcò sostituisce in questa
importante funzione il signor Franco
Sartori di Bellinzona. L’AAPI ha quindi
l’onore di essere ancora rappresenta-
ta ai vertici di questo importante consesso nazionale.
Ringraziamo di cuore il signor Sartori per l’importante lavoro svolto in nostra
rappresentanza all’interno
della Federazione nazionale, mentre alla signora Delcò formuliamo gli auguri di
successo e soddisfazione
nello svolgimento di questa nuova attività.
L’Ufficio Presidenziale AAPI-OCST
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Età d'argento, a cura dell’Associazione Anziani Pensionati Invalidi
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15 ottobre 2009 il Lavoro
Interrogazione parlamentare
Ingiustamente penalizzati gli anziani e gli invalidi
Pubblichiamo integralmente qui di seguito
l’interrogazione
parlamentare di Claudio
Franscella e cofirmatari,
inerente l’utilizzo degli
spazi scolastici cantonali da parte degli anziani e degli invalidi.
I
l vecchio regolamento
per l’uso degli spazi
scolastici e degli impianti sportivi dello Stato, in vigore dal 5 agosto
1997 al 30 giugno 2009, decretava a
proposito delle tasse di affitto che «Gli
spazi e gli impianti sportivi sono messi
GRATUITAMENTE a disposizione delle attività per utenti minorenni, giovani, anziani e invalidi)».
Una norma voluta dal Consiglio di
Stato di allora per stimolare e aiutare
le società sportive e i nostri giovani,
ma pure le associazioni e le fondazioni che si occupano dei numerosi anziani e degli invalidi del nostro
Cantone.
Con parecchia sorpresa dobbiamo
però costatare che il nuovo regolamento, in vigore dal 1° luglio 2009, concede
sì la gratuità degli spazi cantonali, delle
palestre e delle piscine alle attività organizzate nell’ambito dei programmi
Gioventù e Sport, nonché quelle promosse in ambito federativo con giovani in età inferiore ai 20 anni, ma non
concede più la gratuità o un eventuale
riduzione, per le attività promosse a favore degli anziani e degli invalidi.
Come è ben facile capire, questa decisione sta mettendo in grossa difficoltà tutte le associazioni e le fondazioni
che si occupano di anziani e invalidi.
In effetti numerosi corsi di formazione
e movimento, a beneficio degli over
60, arrischiano fortemente di non poter più essere organizzati. E tutto questo a scapito dell’autonomia e della
qualità di vita dei nostri anziani.
Siamo pure sorpresi dalla poca sensibilità da parte dell’amministrazione
cantonale nei confronti di questa delicata fascia d’età. A questo proposito
cito un estratto della lettera della se-
zione amministrativa del
25 settembre 2009, indirizzata a tutte le direzioni
scolastiche: «Il Consiglio
di Stato…pur giudicando importante l’impegno
profuso
nell’organizzazione delle attività per gli
anziani ritiene che le tasse
di partecipazione presenti
nel Regolamento per l’uso
degli spazi scolastici e degli impianti sportivi dello Stato siano
assai contenute da non essere possibile procedere ad ulteriori sconti».
Affermazioni che contestiamo decisamente.
Da molti anni e sino ad oggi- grazie
alla disponibilità delle Scuole medie
del Cantone, e vista la grande richiesta della popolazione anziana ticinese- diverse associazioni di auto-aiuto
hanno sviluppato con successo numerosi corsi di informatica, appositamente pensati per anziani con l’obiettivo principale di meglio integrarli alla
società moderna.
Con l’applicazione del nuovo regolamento la maggior parte di queste associazioni sarà però costretta a dover
limitare l’offerta sino a giungere alla
sospensione di questi corsi. In effetti se si dovessero assumere tutti gli
oneri previsti dal nuovo regolamento, i
costi a carico dei partecipanti aumenterebbero in maniera evidente e poco
sostenibile.
Concretamente: il costo di affitto
dell’aula di informatica con il nuovo
regolamento è di fr. 100.- per unità didattica. Un corso iniziale di informatica (word o internet) dura 12 lezioni di
due unità didattiche per lezione, che
equivale ad un costo di affitto di fr.
2’400.- per corso. Se aggiungiamo il
costo dell’insegnante (fr.50.- per unità
didattica equivale a fr. 1200.-) e i costi
amministrativi (fr. 400.-), il costo totale del corso ammonta a fr. 4000.-. Se
pensiamo che i corsi sono frequentati,
in media, da 8/10 partecipanti a volta, la tariffa individuale da applicare ai
partecipanti sarebbe di circa fr. 400.(al posto degli attuali fr. 250.-).
Queste cifre sono difficilmente sostenibili dalla maggior parte delle persone in AVS e non rispecchiano quanto
contemplato nei mandati di prestazione, che prevedono di fornire tali prestazioni ad un costo accessibile alla
popolazione anziana.
E stesso discorso lo si potrebbe poi fare
pure per le attività svolte in palestra.
È poi utile far osservare che in data
29 aprile 2008 il Governo, sollecitato
da un’analoga nostra interrogazione,
ribadiva che non era nella sua intenzione mettere in difficoltà le associazioni di volontari con la modifica del
regolamento in questione, anzi il Consiglio di Stato riteneva che «la modifica va nell’interesse delle citate associazioni».
Tutto e il contrario di tutto!
Visto quanto sopra chiediamo quindi:
1. Quali sono le motivazioni che hanno spinto il Governo a cambiare direzione rispetto al passato?
2. Il consiglio di Stato si è reso conto delle conseguenze negative che un
simile Regolamento sta comportando
per gli anziani e gli invalidi del nostro
cantone (difficoltà di integrazione,
emarginazione,….)?
3. Se sì, quali rimedi intende adottare
a breve per non penalizzare così pesantemente gli utenti, le associazioni e le fondazioni che si occupano di
questa importante fascia della popolazione?
4. Il Governo, ad esempio, è disposto a concedere per gli spazi cantonali, delle riduzioni alle associazioni e
fondazioni della terza età, così come
viene fatto per le attività sportive promosse per i giovani di età inferiore ai
20 anni ?
5. In caso di impossibilità ad intervenire sul regolamento, il Consiglio di
Stato è disposto a mettere a disposizione delle Associazioni o Fondazioni che non hanno scopo di lucro, altri
spazi a prezzi adeguati per l’organizzazione di corsi di formazione e movimento per gli anziani?
Rimaniamo quindi in attesa di una risposta in merito…e speriamo che la
stessa giunga in tempi brevi! 
Età d'argento, a cura dell’Associazione Anziani Pensionati Invalidi
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Soggiorni cantonali 2009
Parlano di noi
La Cattedrale di Cremona
conquista 250 ticinesi
Durante la gita cantonale effettuata
a Cremona il 9 settembre l’AAPI ha
avuto la fortuna di interessare pure
la stampa locale. Pubblichiamo qui
di seguito un bellissimo articolo di
Giovanni Borsella pubblicato recentemente sul quotidiano di Cremona
«La Cronaca».
Gianni Borsella
I
l presidente dell’Associazione
Anziani e pensionati di impronta
crisitiano-sociale del canton Ticino Giacomo Falconi e il segretario
Claudio Franscella erano entusiasti del
centro storico di Cremona e dell’accoglienza fraterna in Cattedrale.
Con loro duecentocinquanta ticinesi
arrivati con cinque bus.
Mentre si disponevano nei banchi e
sulle sedie, il maestro Fausto Caporali
al Mascioni garantiva un preludio magistrale alla celebrazione eucaristica
delle ore 10.
«Nei nostri itinerari abbiamo inserito
non solo Cremona- ha detto il presidente- ma anche Caravaggio importante come santuario regionale. Qui
in piazza Duomo ci si rende conto
come la storia bimillenaria della Città
sia imponente come i suoi monumenti
architettonici disposti con armonia a
significare, dal punto di vista urbanistico, la separazione dei due poteri:
Folta partecipazione
al soggiorno di Cattolica
B
en 38 sono stati i partecipanti al soggiorno di
Cattolica che si è tenuto dal 26 agosto al 4 settembre,
sono stati contagiati da un bellissimo sole e da tanta allegria.
La città della riviera Romagnola
ha offerto moltissimi eventi (concerti, mercatini, spettacoli) che
hanno dato ampia soddisfazione agli amici dell’AAPI. Un soggiorno ben riuscito anche grazie
all’abilità e alla competenza della
signora Claudia Righetti che è
riuscita ad intrattenere gli ospiti
nel migliore dei modi.
Al rientro, oltre ad un invidiabile
abbronzatura, ogni partecipante
ha quindi portato con sé il ricordo di un indimenticabile soggiorno in sana compagnia.
stato e Chiesa, Municipio e Cattedrale
in una frontalità simmetrica, destinati
però a collaborare per il bene comune. Per non parlare di quel genio laico del vostro patrono Sant’Omobono,
mercante, sposato con due figli, che
gli sono stati garantiti da una moglie
querelante, probabilmente la sua prima croce. Capisco benissimo il grande vescovo di allora Sicardo che, col
Papa, gli ha garantito una carriera,
come santo, così rapida come quella
di San Francesco». Insomma un presidente ben informato sulle vicende
storiche di Cremona e sul loro significato. Ma lo è altrettanto anche il segretario cantonale Claudio Franscella,
il giovane manager dei seimila associati con sede principale a Lugano e
cinque sezioni a Mendrisio, Locarno,
Bellinzona e Trevalli.
Con loro, l’assistente don Emilio
Conrad.
Prima della celebrazione il parroco
del Duomo mons. Ruggero Zucchelli
ha espresso un cordiale benvenuto ai
fedeli ticinesi.
Nella sua omelia, don Emilio Conrad
si è detto preoccupato per le minacce
alla vita umana e alla famiglia, per le
strutture di male; poi ha attualizzato
le «beatitudini» evangeliche capaci di
garantire vita libera, autentica in terra
e soprattutto nella patria celeste.
Commovente il ricordo del proprio
Vescovo mons. Giacomo Grampa,
durante la celebrazione in una diocesi
diversa. La liturgia, i canti del tutto simili ai nostri, hanno sottolineato ancor
più la comunione ecclesiale.
Lugano
Giovedì 22 ottobre, ore 12, Salone
Cosmo a Massagno (sotto il cinema
LUX) maccheronata gratuita nonninipotini.
Ore 11 celebrazione della Santa
Messa, nella chiesa parrocchiale di
Massagno.
Ore 12 pranzo con gli allievi della
Scuola dell’infanzia, ore 14 tombola
e lotteria, ore 16 merenda.
Iscrizioni: tel. 091 9102021, il prima
possibile.
Tre Valli
Gita a Budapest dal 21 al 25 maggio
2010, bus da e per Milano Malpensa,
volo di linea Milano Malpensa-Budapest e ritorno. Sistemazione hotel ****
in centro, visite, ingressi, pranzi, cene,
trasferimenti, tutto compreso.
Costo: fr. 1.380 (camera singola fr.
180 a persona).
Iscrizioni telefonando allo 091
8730120, OCST Biasca, il più presto
possibile, per dare l’adesione di massima.
Agenda
Locarno
Giovedì 15 ottobre, ore 15, Castagnata, nel salone
della Chiesa Sacra
Famiglia - Saleggi
a Locarno, in via S.
Balestra. La manifestazione è gratuita.
 Giovedì 12 Novembre nella Chiesa di S. Antonio a Locarno, alle ore 9
Santa Messa in suffragio del nostri
cari defunti.
15 ottobre 2009 il Lavoro
Pagina a cura di Angela Carlucci - Sindacato Interprofessionale
Disoccuoazione in aumento
Stranieri
Urgono misure urgenti
La crisi sul mercato del lavoro elvetico è profonda, il numero di disoccupati
è in aumento e sono quasi 155’000 le
persone coinvolte – senza alcuna fine
in vista. Al termine dell’anno, il numero
delle persone senza impiego toccherà i
200’000, l’anno prossimo la disoccupazione raggiungerà punte di 250’000. Un
numero mai raggiunto prima.
Angela Carlucci*
S
ono necessarie solide prestazioni
dell’assicurazione contro la disoccupazione per contenere le paure dei
dipendenti di fronte alla crisi. Questo flagello
colpisce soprattutto i giovani. Syna esige delle misure urgenti che consistono nel portare
a 520 il numero dei giorni in cui le lavoratrici
ed i lavoratori, che hanno perso o perderanno il loro posto di lavoro, possono percepire
le indennità di disoccupazione. Inoltre, Syna
richiede l’estensione dell’indennità per lavoro
ridotto (Ilr) a 24 mesi.
Estensione dell’indennità per lavoro ridotto
Viste le pessime previsioni sul mercato del
lavoro è imperativo che il Consiglio federale
metta subito in atto l’estensione dell’indennità
per lavoro ridotto a 24 mesi. Ora è necessario
tener alta l’occupazione ed evitare, che la crisi
congiunturale crei problemi strutturali sul mercato del lavoro. Con il lavoro ridotto, le competenze dei dipendenti restano a disposizione delle aziende ed i dipendenti continuano a
mantenere la propria employability, vale a dire
la capacità di lavoro.
Aumentare da 400 a 520 il numero dei giorni
indennizzati
Dopo la prima ondata di licenziamenti, molti
lavoratori temporanei, impiegati nell’industria
19
dell’esportazione, e molti giovani non hanno
più nulla. In questa situazione di deterioramento i disoccupati hanno bisogno di più sicurezza e stabilità. Con il protrarsi della crisi, essa si
estenderà al mercato interno e quindi nei settori della costruzione e della ristorazione, che
a loro volta inizieranno a licenziare.
Syna richiede dunque delle misure urgenti
limitate nel tempo che si basano sul prolungamento dei giorni di indennizzo da 400 a 520. Lo
scopo è di evitare che, durante questo anno e
l’anno prossimo – in piena recessione e senza
la minima possibilità di trovare lavoro – migliaia di lavoratori siano esclusi dalle prestazioni
dell’assicurazione disoccupazione.
Primo effetto positivo di questa misura è il
consolidamento del consumo dato che si manterrebbe saldo, per un certo periodo, il reddito
privato. Secondo effetto è l’integrazione nel
sistema dell’assicurazione contro la disoccupazione della persona direttamente coinvolta. Al disoccupato viene data la possibilità di
conservare la sua capacità di reinserimento
sul mercato del lavoro grazie a delle misure di
occupazione e di formazione. Va rilevato che
le indennità di disoccupazione di 520 giorni
non sono nulla di nuovo. Già in passato, tra
gennaio 1997 e luglio 2003, per ben sei anni e
mezzo, le indennità di disoccupazione venivano versate durante 520 giorni e solo dopo sei
mesi di contributi e non dodici come oggi.
Per Syna è incomprensibile che il Parlamento
svizzero, durante la sessione autunnale, abbia
rifiutato l’aumento dell’indennità di disoccupazione. Se lo sviluppo economico continua
come anticipato, l’estensione del periodo di
riscossione tornerà al centro dei dibattiti.
*Delegata
alle Politiche sindacali internazionali,
Politiche sociali e migrazione
Dall’integrazione
alla coesione
I
l Consiglio federale ha preso atto del
rapporto sulla politica d’integrazione
degli stranieri della Conferenza tripartita
degli agglomerati (Cta) da cui risulta la necessità di mutare la politica attuale d’integrazione
degli stranieri verso una politica di coesione
sociale. Il finanziamento resta incerto.
All’inizio dell’estate la Cta (la piattaforma politica della Confederazione, dei Cantoni, delle città e dei comuni) ha adottato il rapporto
nell’ambito delle audizioni regionali. Il nostro
sindacato Syna ha potuto prendere posizione
in merito. Il valore di questo rapporto è di presentare una visione pertinente e innovativa della futura politica svizzera per l’integrazione.
Vanno particolarmente evidenziati alcuni
punti.
 La visione della politica d’integrazione non
va più orientata verso la gestione dei problemi
e delle mancanze ma sulla valorizzazione delle
risorse potenziali già presenti. L’integrazione,
ora considerata un processo reciproco che
coinvolge popolazione svizzera e straniera,
implica la sensibilizzazione della popolazione
residente ad adattarsi alle diversità e l’incitamento dei migranti al rispetto della nostra Costituzione.
 Bisogna concretizzare la mutazione tra
politica d’integrazione e politica di coesione
della società per limitare l’impatto dell’evoluzione sociale odierna, agente fragilizzante
della coesione. Il riconoscimento dei campi
d’azione prioritari: formazione, lavoro e integrazione sociale, temi sempre all’ordine del
giorno per Syna.
 È necessario riconoscere che le discriminazioni ostacolano l’integrazione e di conseguenza proporre una legislazione per proteggere la sfera privata. Secondo l’Accordo
sulla libera circolazione delle persone (Alc)
non è possibile che i cittadini provenienti da
uno Stato dell’UE/AELE siano sfavoriti rispetto
agli svizzeri e quindi non si può imporgli dei
programmi di integrazioni come invece avviene per le presone proveniente da Stati terzi.
Questa politica è ancora accettabile?
Lo scopo finale è di modellare delle leggiquadro sulla coesione sociale per evitare che
l’integrazione sia solo mirata a gruppi deficitari
della popolazione straniera.
Parliamo di finanze
La Cta propone un aumento di 130 milioni di
franchi per la realizzazione delle raccomandazioni del suo rapporto suddivisa tra apprendimento della lingua, formazione, introduzione
di un sistema di accoglienza e di prima informazione obbligatoria, sviluppo dell’interpretariato, centri di competenza e promozione
dell’integrazione sociale.
Vale certamente la pena di sostenere questo
investimento. Solo con la coesione sociale si
otterrà una società e un’economia equilibrate.
A.M.C.
20
Sindacato Interprofessionale - Pagina a cura di Angela M. Carlucci*
15 ottobre 2009 il Lavoro
Giornata mondiale per il lavoro dignitoso
Imperativo creare posti di lavoro
in tutto il mondo
na e della protezione ambientale.
Angela Carlucci
L
e zone d’ombra della nostra economia
mondiale sono la massimizzazione
dei profitti, la speculazione finanziaria,
i flussi migratori, lo sfruttamento sfrenato delle materie prime e tutto questo a scapito dei
meno abbienti. In cifre assolute, la ricchezza
mondiale aumenta e le differenze si moltiplicano, risultando in una nuova povertà.
La mondializzazione del turbo-capitalismo,
nemico di ogni comunione, ci ha proiettati in
una crisi mondiale, ci ha gettati nella peggiore
recessione dagli anni 30 del secolo scorso. Ma
proprio in questa crisi piena di rischi, c’è speranza. Dobbiamo riflettere e basarci sui nostri
valori etici e utilizzare lo spazio (libero) politico
sindacale per riformare l’economia. In occasione della giornata mondiale del 7 ottobre 2009,
abbiamo appoggiato dunque la campagna per
il lavoro decente lanciata dalla Confederazione
Sindacale Internazionale.
Per consentire lo sviluppo umano, il lavoro
deve essere decente.
Le difficoltà che le lavoratrici ed i lavoratori
devono affrontare per ottenere un lavoro dignitoso che contribuisca a rendere decorosa la
loro vita, costituiscono un problema che supera tutte le frontiere nazionali e culturali. Per
un sindacato moderno quale è Syna, che rappresenta la voce di 65.000 associati, la solidarietà mondiale
è determinante. Le pietre miliari
della nostra agenda sono la dignità nelle condizioni di assunzione e di lavoro, la formazione
e i giovani, la salute, gli interessi
economici e la società dell’informazione senza dimenticare
la richiesta di standard internazionali per gli investimenti di
capitale umano, la promozione
della salute e della sicurezza sul
posto di lavoro, la lotta contro la
discriminazione (razziale e di genere), la povertà e l’esclusione
sociale. Siamo per un processo
di globalizzazione positivo, per
un’economia mondiale equa e
preoccupata della dignità uma-
Giustizia e solidarietà sociale
Le strategie per il lavoro dignitoso presuppongono un forte dialogo tra i partner sociali,
vale a dire tra forze governative, datori di lavoro e organizzazioni sindacali, sulle tematiche
legate al mercato del lavoro ed alle politiche
sociali. Efficaci processi e strutture di dialogo
sociale offrono i mezzi per la protezione e lo
sviluppo degli interessi dei dipendenti, promuovendo allo stesso tempo migliori condizioni di lavoro e di vita.
Per Syna, il lavoro dignitoso è una strategia
per realizzare uno sviluppo sostenibile basato
sulle persone ed è alla base di una società giusta, equa ed inclusiva, fondata sulla creazione
di posti di lavoro, sul rispetto dei diritti umani
e dei diritti dei lavoratori, sull’accesso alla protezione sociale e al dialogo sociale. Crediamo
che il lavoro dignitoso sia centrale per l’eliminazione della povertà, per il miglioramento della vita di uomini e donne e per renderli in grado
di vivere in pace e dignità. L’equità sociale può
esser realizzata solamente attraverso la solidarietà di pensiero e di azione, qui da noi come
nel resto del mondo. 
Info
Angela M. Carlucci
Delegata alle politiche sindacali internazionali
Politiche sociali e migrazione
[email protected]
www.wddw.org
Inserzione
APA
Associazione Promovimento Abitazioni
6901 Lugano
Affittasi a Magliaso
Appartamento 4 locali
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Acconto spese
Affittasi a Camorino
Appartamento 4,5 locali
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Signora Abaterusso, tel. 091 8574653
Per maggiori informazioni contattare Tiziano Libotte al numero 091 921 15 51
15 ottobre 2009 il Lavoro
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Pagina a cura di Rogerio Sampaio - Sindacato Interprofessionale
Os aumentos salariais na Coop
Para Syna um passo na direcção certa
A
pesar da difícil situação económica Coop aumenta os salários em
2010. É encorajador que Coop também este ano aumentou o salário mínimo em
relação a outras categorias de salários mais
elevados. Syna como parceiro social da Coop
congratula-se com o resultado.
Salários de até 4.500 francos terão um aumento geral de 40 francos. Para os rendimentos acima a Coop concede reajustes de 0.75
por cento. Em relação,aos três salários mais
baixos os três são aumentados 100 francos.
Coop, contribuindo assim para compensar o
aumento maciço dos prémios de seguro de
saúde – e para a conservação dos salários.
Valorização do trabalho
Apesar das sombrias previsões económicas,
inflação zero, os reajustes salariais concedidos pela Coop são um passo na direcção
certa. Assim, o concessionário segundo maior distribuidor retalhista na Suíça reconhece
o desempenho dos funcionários e sinaliza:
Mesmo em tempos difíceis, o trabalhador teve
reconhecimento do seu trabalho. E com os aumentos salariais à Coop dá uma contribuição
directa para a luta de sua própria crise: porque
melhora o humor entre os consumidores, apesar dos momentos críticos e reaviva a economia suíça.
Para o sindicato Syna Coop agiu de forma
justa. 
Para mais
informações
Carlo Mathieu, Secretário Central
Mobile 079 690 54 79
Asipor de Lucerna
Secção Asipor em assembleia geral
Inserzione
Rogério Sampaio
D
ia 9 de Outubro de 2009 a Secção
portuguesa Asipor do sindicato Syna
realizou no restaurante Al Ponte a
sua Assembelia Geral anual.
A assembleia teve inicio as 16.30, com a leitura da ordem de trabalhos lida pelo presidente da secção Sampaio. Seguidamente saudou
os sócios e apresentou-lhe os convidados
Rogério Sampaio e Manfred coordenador do
secretariado de Lucerna.
Passou a palavra o Secretário Michele Paternostro que agradeceu a presença dos sócios e
informou-lhe sobre o andamemnto do secretarido de Lucerna e sobre diversas informações
relativas aos problemas da regiâo- Elogiou a
forma empenhada como o novo coordenador
Manfred tem dirigido o secretariado e pensa
que foi encontrada a pessoa certa devido a
sua sensibilidade pelos problemas dos sócios.
O Coordenador Manfred dirigiu-se aos sócios
agardecendo a presença e disponibilizando-se
Michele Paternostro
Josè Sampaio
a apoiar todas as iniciativas dos sócios para que a
região possa progredir e
defender os interesses dos
trabalhadores e dos postos
de trabalhos.
Agradeceu o empenho
dos sócios em diversas
actividades como a participação na última manifestação em Berna sobre o
Trabalho e Segurança.
Seguidamente o secretário
Michele apresentou Rogério
Sampaio orador convidado
para que em lingua portuguesa informasse os sócios
sobre diversas actividades
do sindicato e sobre os direitos sociais no ambito do
direito do trabalho, seguros
sociais e juridicos.
Terminada a assembleia
o presidente Sampaio convidou os sócios para um
churrasco organizado pelos membros da Comissão.
Depois do belissimo jantar
deu-se inicio a baile com
o grupo da rádio do João
Pereira.
Restame agradecer o
convite e a foram simpatica
como fomos recebidos. 
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Giornale Aperto
15 ottobre 2009 il Lavoro
23
Le Domande dei Lettori
Sicurezza sociale e sistema unico europeo
Ho bisogno di chiarimenti circa la previdenza
sociale per i frontalieri: ho sentito che non è
più possibile fare il ricongiungimento dei redditi
Italia-Svizzera a fini pensionistici. Volevo capire
come fare quando dovrò chiedere la pensione?
Davide C.
Cordiali saluti.
I
n merito al suo quesito, occorre evidenziare alcuni punti: 1. La normativa vigente
che regolamenta contribuzione e pensionamento per lavoratori assicurati in Svizzera
ed in Italia, è data dai regolamenti comunitari
dell’Unione Europea. Con l’UE la Svizzera ha
firmato una serie di accordi bilaterali, entrati in
vigore gradualmente a partire dal giugno 2002,
che tutelano i lavoratori, in particolare:
2. La normativa comunitaria in materia di sicurezza sociale si propone di tutelare i lavoratori
subordinati e autonomi, i pensionati, gli studenti, i turisti ed altre categorie di persone nell’esercizio del loro di diritto di libera circolazione. Tale
normativa mira innanzitutto a prevenire la perdita di parte o di tutti i diritti in materia di sicurezza
sociale nel momento in cui ci si sposta da uno
Stato membro dell’Unione ad un altro.
3. Le disposizioni comunitarie non sostituiscono i diversi sistemi nazionali di sicurezza
sociale con un sistema unico europeo. Infatti,
i regimi nazionali di sicurezza sociale variano
notevolmente da un Paese all’altro e le disposizioni comunitarie sulla sicurezza sociale non
hanno come obiettivo quello di armonizzarli.
4. In altri termini, ciascuno Stato membro
è libero di decidere chi siano gli assicurati ai
sensi della legislazione nazionale, quali prestazioni erogare, a quali condizioni e secondo
quali modalità di calcolo, nonché l’entità dei
contributi da versare.
5. Per conseguire il diritto alle prestazioni
previdenziali a carico e secondo la legislazione
di ogni Paese, è possibile sommare gli spezzoni di carriera compiuti nei vari Paesi di occupazione. Questa è la cosiddetta totalizzazione
dei periodi assicurativi che consente il mantenimento dei diritti in corso di acquisizione. Nel
suo caso avendo un periodo lavorativo in Italia
ed uno in Svizzera, avrà diritto a ricevere due
trattamenti pensionistici, a condizione di per-
fezionare i requisiti stabiliti dalle singole leggi.
Attualmente la legge Svizzera prevede il pensionamento al compimento dei 65 anni per gli
uomini e 64 per le donne (con possibilità di anticipare di uno o due anni, con riduzione della
pensione spettante nella percentuale del 6,8%
per ogni anno di anticipo), a condizione di avere versato almeno un anno di contributi. La
legge italiana prevede invece il pensionamento
di vecchiaia all’età di 65 anni per gli uomini e
60 per le donne, con un versamento contributivo di almeno 20 anni, ed un pensionamento
di anzianità, che si perfeziona raggiungendo la
«quota» di 95 sommando ad un’età minima di
59 anni 36 anni di contribuzione. Grazie al sistema della totalizzazione, il periodo lavorativo
in Svizzera le servirà per perfezionare i requisiti
contributivi previsti dalla legge italiana (20 anni
per la vecchiaia e 35 per l’anzianità).
Vista la complessità della normativa, passi
nei nostri uffici, per valutare meglio la sua situazione previdenziale.
Roberto Crugnola
Patronato Inas Cisl Frontalierato Svizzera
„„Auguri
• a Pio Pifferini, socio AAPI Locarno, apprezzato collega per
lunghi anni, addetto al settore sindacale e poi alla cassa
malati, che il 22 settembre scorso, attorniato dai suoi cari,
ha festeggiato il bel traguardo dei settant’anni.
„„Felicitazioni
• a Laudina Maria e Fraga Maduro Jorge, soci segr. Mendrisio, per la nascita della secondogenita Alyssia alla quale auguriamo ogni bene.
• a Noureddine Khalfallah, socio settore Edilizia, e alla
moglie Giovanna, per la nascita di Omar Tlili, con l’augurio di un futuro ricco di ogni bene.
• a Vanessa Camponovo di Mendrisio, socia segr. Mendrisio, che il 10 ottobre si è unita in matrimonio con Giovanni Lurà.
• a Giorgio Caldelari, socio segr. Tre Valli, ed alla moglie
Zulma, per la nascita di Giona Inti, con tanti auguri.
• a Krstic Triso, socio sez. Autorimesse, ed alla moglie Mira,
per la nascita di Nikolas, con l’augurio di un futuro felice.
• a Chiara Tutino e Davide Tettamanti, socio segr. Lugano,
che sabato 26 settembre, si sono uniti in matrimonio.
• a Raffaele Bari di S. Bartolomeo, socio Edilizia Luganese, e alla moglie Rosa Maria Mancassola per la nascita di
Matteo, con tanti auguri, accanto alla sorella Clara.
• agli associati Paolo Rizzi e Simona Malacrida, per la
nascita di Emanuele, con l’augurio di un futuro felice.
„„Condoglianze
• all’amico Renato Giacomini, associato da lunga data
all’OCST, dove ha ricoperto la carica di Presidente della
sezione Edili, ai figli e familiari tutti, per la prematura dipartita della cara moglie e mamma.
• alla moglie Antonia, ai figli Angelo, Maria Pia, Carmela,
Stefania e familiari tutti per la morte del loro caro congiunto e fedele associato Luigi Soldini di Coldrerio.
• alla sorella Aldina Lonati di Mendrisio, socia, al figlio
Giuseppe, ai familiari tutti, per la scomparsa della loro
cara congiunta Erina Ronchetti, socia AAPI Lugano.
• ad Annamaria e Elena Albisetti di Mendrisio, socie sezione AAPI, per la morte della mamma, rispettivamente
suocera, Marta Albisetti.
• a Giuseppe Oddo di Porto Ceresio, socio segr. Mendrisio, per la morte del fratello Carmelo.
• al marito Walter, socio AAPI Luganese, alla figlia Aline,
ai familiari tutti per la scomparsa della loro cara congiunta
Maruska Piani-Camenzind.
• alla moglie, ai figlio, ai familiari tutti, per la tragica e
prematura scomparsa del loro caro congiunto Luciano
Morandi, socio segretariato del Luganese, sezione Pittori.
• alla mamma Agnese, al marito Pierluigi, ai figli Sara e
Curzio, ai parenti tutti, per la prematura scomparsa della
loro cara Marilena Canetti, socia segr. del Sopraceneri.
• al compagno Luigi Bernasconi, socio AAPI, al fratello
Mauro, socio settore Orologi, ai familiari tutti, per la scomparsa della loro cara congiunta Maria Pia Regazzoni.
• a Graziano Maffi, socio segr. Luganese, e familiari tutti,
per la scomparsa del caro papà Giuseppe.
VITA NOSTRA
„„Fedeltà all’OCST
In questo mese di ottobre due colleghi festeggiano importanti traguardi lavorativi. Dario Tettamanti, segretario regionale del Luganese è all’OCST da ben trent’anni.
Iniziò l’attività da giovanissimo in cassa
malati dal 1968 al 1974. Il 1° ottobre del
1979 venne assunto come addetto al servizio esterno nel settore abbigliamento al
segretariato regionale di Lugano. Nel 1990
è stato nominato segretario regionale del
Luganese, importante incarico che svolge
con grande competenza. Ricopre anche
cariche di presidenza e segretariato in numerose commissioni paritetiche e partecipa alle trattative contrattuali
dei diversi settori professionali.
Luca Camponovo responsabile cantonale dell’amministrazione della Cassa
Disoccupazione OCST, festeggia il traguardo dei venticinque anni di attività.
Iniziò nell’ottobre del 1984 come responsabile della sezione CD a Chiasso,
dal ‘96 al ‘98 assunse la funzione di
responsabile di Euromoda, dal febbraio
del 1998 è il responsabile cantonale della nostra cassa
disoccupazione, funzione che svolge con grande professionalità e disponibilità. Ad ambedue la riconoscenza della grande famiglia OCST e l’augurio di continuare ancora
a lungo il prezioso servizio a favore di tutti gli associati.
Editore
Organizzazione cristiano-sociale ticinese
Redazione e amministrazione
Responsabile: Benedetta Rigotti
In redazione: Maurizia Conti
tel. 0919211551 ; fax 0919242471
via Balestra 19, 6900 Lugano
[email protected]
Stampa
Corriere del Ticino Sa
Via Industria, 6933 Muzzano
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Via Balestra 19, 6900 Lugano,
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Consiglio esecutivo
- Presidente: Romano Rossi
- Vicepresidente: Bruno Ongaro
- Membri:
Carla Albertoli, Fausto Leidi,
Gianfranco Poli, Roberto Poretti,
Enrico Pusterla, Meinrado Robbiani,
Flavio Ugazzi
Segretario cantonale e copresidente
Meinrado Robbiani
Segretario amministrativo
Fausto Leidi
Vicesegretari cantonali
Nando Ceruso, Renato Ricciardi
Segretari regionali
Lugano
Dario Tettamanti
Mendrisio
Alessandro Mecatti
Sopraceneri Paolo Locatelli
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Venerdì e sabato
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