La Galleria Sparvo
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La Galleria Sparvo
> Progetti a cura di Alberto Finotto La Galleria Sparvo Uno scavo ottimizzato grazie all’adozione della tecnologia TBM/EPB Shield. I dettagli dello scavo che sarà realizzato per l’opera fondamentale della tratta La QuerciaBadia Nuova, pietra d’angolo della Variante di Valico * I l lotto 6-7 sarà l’ultimo della Variante di Valico a essere terminato e rappresenta il traguardo da raggiungere per l’entrata in funzione dell’intera tratta La Quercia-Barberino del Mugello. La Galleria Sparvo è ritenuta dagli esperti quella più difficile dell’intera tratta, dal punto di vista geologico e geomeccanico. Si tratta, quindi, dell’opera che presenta la maggiore complessità dell’intera Variante di Valico, nonché l’ultima che si prevede di completare. Pertanto i tempi di realizzazione della Galleria Sparvo risultano fondamentali per l’entrata in esercizio della Variante di Valico. Allo scopo di realizzare l’opera nei tempi prestabiliti – e nel massimo rispetto delle condizioni di tutela am- bientale e di sicurezza per le maestranze – è stata ricercata una nuova tecnologia realizzativa, più adatta al raggiungimento degli obiettivi prefissati. Cronologia del progetto approvato Il progetto della Galleria Sparvo si caratterizza per uno sviluppo molto complesso, a causa delle formazioni geologiche interessate dallo scavo. Per questo ha di fatto condizionato l’intero iter progettuale e approvativo del lotto 6-7. La sintesi delle date principali testimonia la complessità del percorso compiuto. Nel 2003, in seguito ai risultati dei sondaggi geognostici integrativi per la progettazione esecutiva (gennaio-febbraio), si è reso neces- PF | marzo-aprile 2011 73 > Progetti Alcuni dettagli della fresa TBM/EPB realizzata da Herrenknecht per Toto Costruzioni Generali Spa sario risolvere alcune criticità relative alla galleria. Nel mese di aprile è stato costituito un comitato internazionale di esperti con l’obiettivo di determinare la fattibilità dell’opera e la soluzione tecnica migliore. Lo stesso comitato di esperti si è espresso nell’aprile 2004, rendendo necessarie alcune modifiche al tracciato autostradale. A novembre dello stesso anno l’Aspi ha pubblicato il progetto definitivo e le valutazioni ambientali, trasmettendo il progetto agli enti interessati. Nel marzo del 2005 si è conclusa la C.d.S. convocata dal Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, nel corso della quale gli enti interessati hanno approvato la modifica di tracciato con le prescrizioni; il bando di gara è stato pubblicato nell’agosto dello stesso anno. A giugno 2007, dopo la risoluzione di alcuni ricorsi al Tar da parte delle ditte partecipanti, è stato sti74 PF | marzo-aprile 2011 pulato il contratto con l’RTI Vianini-Toto-Profacta; a dicembre l’appaltatore ha consegnato il progetto esecutivo (appalto integrato) e, a seguire, si è proceduto alla consegna dei lavori per le opere in cantiere. La consegna delle opere autostradali è dell’anno successivo, nel giugno del 2008. Nel dicembre 2009 l’appaltatore ha proposto una modifica della tecnica di scavo in avanzamento della Galleria Sparvo con l’adozione, al posto della metodologia tradizionale, della più recente tecnologia di scavo meccanizzato in gallerie grisutose, mediante l’impiego di una fresa TBM/EPB Shield. Tecnologie di scavo a confronto La scelta di adottare una diversa modalità esecutiva trova giustificazione nella sempre più notevole diffusione in ambito internazionale della tecnologia TBM (Tunnel Boring Machine). Si tratta di una tecnologia che offre notevoli vantaggi: minori tempi di esecuzione, maggiore sicurezza degli operatori e impatti contenuti sul contesto idrogeologico. Solo di recente è stata messa a punto la tecnologia dello scavo meccanico TBM anche per diametri considerevoli, superiori ai 10 m; in virtù di questo progresso, ora è applicabile anche alle gallerie grisutose (con presenza di gas) come la Galleria Sparvo, implementando speciali accorgimenti tecnici e procedure operative specifiche, frutto di studi approfonditi compiuti in collaborazione con l’Ausl di Bologna. A fronte delle tempistiche minori di approntamento del cantiere garantite dalla metodologia tradizionale, lo scavo con fresa EPB comporta molti vantaggi: produzioni elevate se confrontate con gli avanzamenti tipici del metodo tradizionale; elevato grado di sicurezza degli operatori in galleria; impatto ambientale ridotto grazie al grado minore di disturbo indotto dalla TBM nei terreni e negli ammassi rocciosi, sempre rispetto alla metodologia tradizionale, in termini di rumore e vibrazioni; minore impatto sull’assetto idrogeologico; maggiori garanzie di qualità dell’opera (controllo di qualità favorito dai conci di rivestimento prefabbricati e dalle sofisticate apparecchiature in dotazione alla fresa). L’adozione della tecnologia di scavo meccanizzato non modifica il quadro ap- provativo e prescrittivo del progetto. Sotto questo profilo va rilevato che non ci sono varianti di tracciato o nuove occupazioni ed espropri di aree; inoltre, non viene modificato il bilancio dei materiali scavati e l’utilizzo relativo nei siti di deposito già approvati, riducendo i tempi di esecuzione e ancora, di conseguenza, l’impatto ambientale dei lavori. Il progetto esecutivo Per lo scavo della galleria naturale, in sede di progetto esecutivo, si era prevista l’adozione di una tecnologia “in tradizionale”, secondo l’approccio ADECO-RS, con una serie di sezioni tipo di avanzamento in grado di adattarsi ai diversi contesti geomeccanici che la galleria attraversa lungo il suo sviluppo. Le difficili condizioni geomeccaniche – in particolare per la tratta interessata da argille e palombini – e le conseguenti incertezze legate alla velocità di avanzamento dello scavo, insieme al rischio di fenomeni di instabilità sul fronte (associabili ai materiali prima citati), hanno consigliato di valutare un’ipotesi alternativa che ha condotto alla considerazione di una modifica della metodologia di scavo, con l’abbandono del sistema tradizionale a vantaggio di una soluzione con scavo meccanizzato. La sezione della Galleria Sparvo, realizzata con fresa TBM/EPB Shields, prevede un diametro interno di 13,6 m e un rivestimento in conci prefabbricati dello spessore di 70 cm (con armatura variabile in funzione dei litotipi attraversati); a questi valori vanno poi sommati gli spessori dello scudo e dei taglienti, da cui consegue un diametro complessivo di scavo pari a 15,62 m. I vantaggi dello scavo con fresa TBM/ EPB Shields prevedono: l’eliminazione dei tempi di esecuzione degli interventi di consolidamento al fronte; un incremento della velocità di avanzamento fino a circa 300 m/mese (mentre con il metodo tradizionale si può arrivare ai 20 m/mese). L’incremento della sicurezza per le maestranze si basa sull’eliminazione del rischio di rilasci dal fronte, la riduzione dei rischi d’incolumità degli addetti (dal momento che non sono previste maestranze al fronte) e la massima sicurezza del- La sezione-tipo della Galleria Sparvo, realizzata con la tecnologia TBM/EPB le operazioni realizzate in presenza eventuale di gas. L’ottimizzazione degli aspetti esecutivi si può riassumere nel miglioramento generale di gestione dello smarino e nella maggiore tutela sugli acquiferi sotterranei, dal momento che la nuova tipologia di scavo e rivestimento non capta le acque degli ammassi attraversati. Gli imbocchi di galleria Descriviamo, infine, lo stato attuale e la previsione delle opere che riguardano i due imbocchi di galleria, dalla parte di Bologna e da quella di Firenze. Bologna: le opere d’imbocco di p.e. consistono in una paratia di micropali multi-tirantata. L’opera è completamente realizzata, come anche i ribassi, in canna Nord con dima in calcestruzzo prevista come contrasto della paratia stessa. In questo caso le necessità connesse all’impiego della TBM – unitamente a una situazione di stabilità globale dell’opera non ideale già nell’attuale configurazione – hanno consigliato di prevedere due protesi antistanti gli imbocchi costituite da elementi di calotta in calcestruzzo armato, sostenuti da pali di fondazione, con funzione anche di contrafforti di contrasto delle paratie esistenti. Per i pali è stato adottato il diametro di 1.000 mm. La dima già presente nell’imbocco in canna Nord sarà ritombata, per consentire la realizzazione dei pali e della protesi; successivamente sarà demolita. Lateralmente all’imbocco, allo scopo di avere lo spazio necessario per le operazioni di inversione della macchina TBM, è stato previsto di demolire la paratia di micropali esistente e di realizzarne una nuova, esterna a essa, sempre con pali di 1.000 mm, in modo da ricavare lo spazio necessario al getto di una soletta di base su cui rototraslare la TBM. Firenze: le opere di imbocco di p.e. consistono in una paratia di pali da 1.200 mm, multi-tirantata. L’opera in sé, così come i ribassi necessari a raggiungere la quota d’imbocco della galleria naturale, è già completamente eseguita. Nell’ottica di eseguire lo scavo meccanizzato è necessario prevedere le opportune modifiche o gli aggiustamenti che rendano possibile l’imbocco della TBM e che permettano di trasformare la sezione di attacco, inizialmente policentrica, in una sezione circolare; a ciò va aggiunto l’approfondimento dei piani di scavo necessari alla costruzione della culla in calcestruzPF | marzo-aprile 2011 75 > Progetti zo armato per la partenza della macchina. Le modifiche necessarie sulla paratia consistono nell’esecuzione di alcune file di tiranti aggiuntivi che permettano, in corrispondenza dei due fornici, di appro- fondire gli scavi fino alla quota necessaria. In aggiunta a questi vanno realizzati gli scavi e le culle in calcestruzzo armato che devono consentire la partenza della macchina. (*) Sintesi della relazione “Ottimizzazione dello scavo della Galleria Sparvo”, presentata da SPEA Autostrade-Ingegneria europea e Toto Costruzioni generali Spa a Schwanau il 10 dicembre 2010 genuine parts 76 PF | marzo-aprile 2011