Estetica e funzione nella routine quotidiana
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Estetica e funzione nella routine quotidiana
Estetica e funzione nella routine quotidiana Utilizzo della tecnica PRESS per colorazione e stratificazione • Claudio Nannini L Le innovative tecniche PRESS e i nuovi materiali ceramici consentono la realizzazione di manufatti protesici altamente affidabili ed estetici. Il ripristino dell’estetica non deve trascurare la funzionalità onde evitare problematiche, quindi insuccessi sia alle ricostruzioni stesse che all’apparato stomatognatico. Considereremo pertanto che la modellazione delle parti funzionali in cera rispetto alle tecniche tradizionali favorisca la gestione dell’anatomia deputata alla funzione stessa. Nel caso presentato in questo articolo, trattandosi di un gruppo frontale vedremo la combinazione delle tecniche: PRESS per colorazione e PRESS per stratificazione. Si eseguirà quindi la modellazione delle parti funzionali (zone palatali superiori) con tecnica PRESS con relativa colorazione delle stesse, e in seguito avverrà la stratificazione delle zone estetiche vestibolari tramite tecnica di riduzione “cut-back”. Aggiungiamo che con lo stesso materiale nel Vengono prese delle impronte iniziali per Premettendo che il paziente non accetta caso di ricostruzioni su denti diatorici (corone eseguire un’analisi dettagliata del caso il trattamento ortodontico per risolvere complete, onlay, intarsi) potremo utilizzare la tramite dei modelli di studio montati in l’affollamento dell’arcata inferiore (problema sola tecnica di colorazione, oppure sui denti articolatore (Figura 2). che condizionerà il movimento di anteriori (corone complete, faccette) potremo In laboratorio prepariamo una ceratura protrusiva) si evidenzia anche la possibilità di realizzare dei “core” di base su cui eseguire la diagnostica (Figure 3 e 4) in modo da migliorare le parabole estetiche-gengivali in successiva stratificazione in ceramica. ottenere le indicazioni per ottimizzare le zona 11-12-13. procedure sia dal punto di vista clinico che Non avendo un sorriso particolarmente Il caso 30 l’odontotecnico moderno novembre 2011 1. Situazione iniziale. tecnico. espositivo si decide comunque di procedere Paziente di 32 anni con problematiche Abitualmente realizziamo una mascherina alla realizzazione dei provvisori in prelimatura estetico funzionali anteriori, con richiesta di in silicone trasparente per effettuare un e di posticipare la decisione di un’eventuale miglioramento della situazione al momento mock-up direttamente in bocca in modo da chirurgia dopo l’inserzione nel cavo orale di molto compromessa (Figura 1). previsualizzare il lavoro definitivo. questi ultimi (Figura 5). 2. Modelli di studio. 3. Modelli montati in articolatore. 4. Ceratura diagnostica per mock-up. 5. Provvisori in resina in prelimatura. 7. Personalizzazione zona palatale. 6. Valutazione estetica vestibolare. A nostro avviso è importante in questa fase definitivo. Per una gestione ergonomica attenzione sulle anatomie, curiamo l’aspetto essere perfettamente in sintonia con il clinico finalizziamo il lavoro realizzando un unico estetico-funzionale (Figure 6 e 7) e la zona in quanto la realizzazione del provvisorio provvisorio. cervicale, in modo che il clinico dopo la è determinante in funzione del lavoro Cerchiamo quindi di lavorare con la massima ribasatura possa intervenire sui profili in modo 31 l’odontotecnico moderno novembre 2011 9 8 8-9. Particolari sull’estetica (forma e colore). 10 11 10-11. Dalla cera alla resina (particolari delle guide funzionali). Il clinico a questo punto procederà a dei provvisori, possiamo procedere alla Eseguiamo ora la modellazione e quindi la realizzare: modellazione delle corone definitive. trasformazione dei manufatti in cera con ■■ impronte semplice e congruo (Figure 8 e 9). definitive per la realizzazione resina acrilica per provvisori (Figure 10 e del modello Master (Figura 12) da colare stessi faremo le eventuali piccole 11) utilizzando il sistema Verty System, una in gesso bianco per non alterare il colore modifiche anatomiche prestando delle ceramiche integrali; particolare attenzione a modellare con i tecnica a iniezione che permette di ottenere una perfetta riproduzione senza rialzi di ■■ arco dimensione verticale. Il provvisorio inserito ■■ nuovo nel cavo orale dovrà soddisfare le aspettative del paziente e ciò si verifica quando le nostre ricostruzioni hanno un buon valore sia per facciale di trasferimento (Figura 13); antagonista per evitare problemi derivati dalla lavorazione dei provvisori; ■■ impronte dei provvisori inseriti nel cavo orale (Figura 14). l’odontotecnico moderno novembre 2011 tessuti ancora presenti; in questo modo eviteremo di perdere le informazioni relative alle zone cervicali e soprattutto alle aree interdentali-interstiziali (Figura 16). Naturalmente riverifichiamo le anatomie ciò che riguarda l’estetica bianca (zone 32 In base alle valutazioni sui provvisori coronali) che per quella rosa (rapporto con i Dopo aver ingessato l’antagonista sia al palatali, che come sappiamo sono tessuti). modello Master (Figura 15) che a quello determinanti per i movimenti eccentrici 12. Modello Master per lavoro definitivo. 13. Montaggio modelli su articolatore. 15 14 14-15. Modelli dei provvisori e Master montati nella stessa posizione rispetto all’antagonista. funzionali in virtù delle disclusioni e della utilizzeremo invece dei valori medi risulterebbe “pericoloso” (per le strutture fonetica (Figura 17). (condizione in cui ci ritroviamo spesso nella anatomiche) perché troppo inclinato e, Verranno quindi controllati i movimenti di routine quotidiana) e questo sarà un limite inoltre, provocherebbe l’allontanamento protrusiva (Figure 18-20) e di mediotrusione- in quanto avremo un gap che potrà influire delle cuspidi dei denti diatorici in modo laterotrusione (Figure 21, 22 a, 22 b). L’utilizzo in modo negativo sulle nostre ricostruzioni. troppo rapido e verticale; tutto ciò di strumenti idonei (articolatori) ci consente Ora sappiamo che l’angolo ideale per una comporterebbe minor potere di triturazione di valutare le guide di disclusione in modo corretta disclusione deve essere di 45-48° del cibo e conseguente disagio del paziente. ottimale: affrontiamo questo aspetto con rispetto al Piano di Francoforte (nel caso in Avendo la possibilità - tramite il tavolo incisale particolare attenzione. cui utilizziamo un sistema che rispetti questo regolabile - di conoscere questo angolo Vorrei premettere che la condizione ideale Piano di riferimento come Sam, Reference, di disclusione potremo quindi verificare le per la realizzazione delle guide funzionali Panadent ecc.), ma sappiamo anche che condizioni di ogni singolo lavoro (Figure 23 sarebbe quella di avere una registrazione questo angolo è preferibile che non superi e 24) purché montato almeno con un arco individuale del paziente. In questo caso i 60°. Il superamento di questo valore facciale di trasferimento. 33 l’odontotecnico moderno novembre 2011 18 19 16. Ceratura delle corone definitive in visione vestibolare. 20 34 l’odontotecnico moderno novembre 2011 17. Ceratura delle corone definitive in visione palatale (zona funzionale). 18-19-20. Controllo estetico-funzionale in posizione di massima protrusiva. Nel caso che stiamo eseguendo abbiamo della disclusione di millimetro in millimetro montando i modelli in articolatore tramite potuto verificare che i premolari nelle zone (inserti di protrusiva) e in questo caso risulta l’utilizzo di un arco facciale spesso notiamo delle cuspidi occluso-vestibolari (nella figura molto interessante vedere il che sui modelli in gesso identifichiamo lo 25 sono le zone segnate a matita) avevano già contatto durante il movimento di stesso tragitto funzionale dei movimenti un valore come angolo di disclusione di 60°; mediotrusione. eccentrici che troviamo nel cavo orale quindi abbiamo deciso di non aumentarlo Partendo infatti dal punto di centrica (Figura 29). e di creare di conseguenza una funzione di (Figura 26) si può seguire step by step il Questo significa che anche solo con un gruppo con dominanza finale del canino movimento stesso in virtù della funzione di semplice arco arbitrario siamo in grado di (Figura 25). gruppo (Figure 27-29) con dominanza avvicinarci alla situazione reale della bocca. Con questi strumenti è possibile anche finale del canino (Figura 30). A questo punto eseguiremo il cut-back valutare in modo statico lo spostamento È molto interessante considerare che delle zone vestibolari preoccupandoci di 21. Valutazione del movimento di massima lateralità in visione anteriore. 23. Posizione dell’asta incisale che determina l’angolo di disclusione (percorso della guida dominante canina). 24. Particolare del tavolo incisale regolabile (fondamentale la possibilità di variare l’angolazione della guida tramite un valore espresso in gradi). 22a. Valutazione del movimento di massima lateralità in mediotrusione. 25. Guida funzionale “di gruppo” (canino-premolari). 22b. Valutazione del movimento di massima lateralità in laterotrusione. non togliere le aree di contatto delle zone prossimali, perché a nostro parere è molto più facile gestire queste zone con la cera che non tramite la ceramica (Figure 31 e 32) che comporta sempre dei problemi di contrazione dopo la cottura in forno. Solo a questo punto tramite l’utilizzo del 26. Posizione di centrica. 35 l’odontotecnico moderno novembre 2011 27 28 29 30 27-28-29-30. Sequenza del movimento di mediotrusione a 1-2-3-4 mm (funzione di gruppo con dominanza canina). 31. Cut-back in cera per stratificazione delle zone vestibolari. 36 l’odontotecnico moderno novembre 2011 32. Visione dal margine incisale per controllo degli spessori creati per le masse di stratificazione. 33. Corone in disilicato in base in visione vestibolare. 34. Corone in disilicato in base in visione palatale. microscopio prepareremo i dicing che serviranno a definire le chiusure delle nostre corone. Eseguiremo le pressate in disilicato di litio effettuando la scelta dei pellet idonei in base ai colori da realizzare e al croma del moncone sottostante; per questo motivo è indispensabile avere le immagini delle preparazioni con annesso un campione di verifica. Per ragioni di spazio affronteremo questo argomento in altra sede in quanto questa fase del lavoro merita considerazioni importanti e sarebbe troppo limitativo parlarne in questo contesto. Eseguiremo quindi le pressate e di conseguenza la messa in base delle corone sui monconi; andremo quindi a effettuare 35. Contatti in centrica. 36 37 36-37. Percorsi delle guide funzionali di protrusiva e di lateralità. 37 l’odontotecnico moderno novembre 2011 38 41 39 42 40 43 38-39-40. Precisione delle corone sul modello Master. 38 l’odontotecnico moderno novembre 2011 41-42-43. Adattamento sul modello di controllo (eventualmente duplicato) con presenza dei tessuti. la verifica della precisione nelle chiusure È veramente eccezionale verificare quanto margini cervicali che nelle aree di contatto marginali (Figura 33), dell’occlusione (Figure fedele è la riproduzione delle anatomie in prossimali. 34 e 35) sia per ciò che riguarda la centrica relazione all’antagonista (centrica e guide Questo, a nostro avviso, è il punto focale che per i percorsi delle guide funzionali di protrusiva /lateralità) e soprattutto dell’utilizzo di tale tecnica; infatti è un (Figure 36 e 37). della precisione che ritroviamo sia ai protocollo che permette a tutti di realizzare 44. Ceramizzazione della zona vestibolare eseguita sul modello Master. 45 46 45-46. Particolari della stratificazione. dei manufatti protesici di ottimo livello con un grandissimo controllo della situazione nei vari passaggi tecnici. In sintesi, il tutto si può racchiudere in una domanda: è più facile utilizzare la cera o la ceramica (con gestione dei compensi e delle retrazioni che comporta) per realizzare dei manufatti protesici precisi, stabili e con anatomie ideali sia dal punto di vista estetico che funzionale ? Ognuno faccia le proprie considerazioni: noi, condizioni permettendo, abbiamo già deciso da tempo… 47. Valutazione delle anatomie sul modello di controllo. 39 l’odontotecnico moderno novembre 2011 48 49 48-49. Particolari delle emergenze in rapporto ai tessuti (parabole e zone interdentali). Coliamo sempre 2 modelli (oltre al Master) interi (senza sfilabili) che servono per il controllo delle aree di contatto prossimali e per la verifica dei profili d’emergenza nel rispetto o nel condizionamento dei tessuti (Figure 38-43). A questo punto inviamo le corone allo studio e il clinico (altro aspetto ergonomicamente interessante) in un’unica prova verificherà: ■■ precisione; ■■ occlusione; ■■ punti o aree di contatto prossimali. Al rientro in laboratorio procederemo alla colorazione delle zone palatali e, in 50. Pronto per la consegna. 51 51-52. Particolari delle anatomie palatali (eseguite tramite colorazione). 40 l’odontotecnico moderno novembre 2011 52 53 54 55 56 53-54. Prima e dopo. 55-56. Visioni laterali delle corone inserite nel cavo orale. seguito, alla stratificazione delle vestibolari, poiché la temperatura di cottura dei colori di superficie è più alta della temperatura di sinterizzazione della ceramica da stratificazione. Per la stratificazione solitamente utilizziamo il modello Master (Figure 44-46) e andiamo sul modello di verifica per ottimizzare le anatomie nel rispetto delle parabole e delle zone interdentali (Figure 47-49). Le corone vengono così terminate con una cottura di glasur; è interessante notare come il colore sia molto uniforme e armonico nonostante le zone palatali non siano state stratificate come le vestibolari (Figure 50-52). 57. Considerazioni su forma e colore. Inoltre, anche la stratificazione è facilmente 41 l’odontotecnico moderno novembre 2011 Ringraziamenti Desidero ringraziare lo Studio del dottor Rocco Stabbiano per la preziosa collaborazione e professionalità nell’esecuzione del caso e lo staff del laboratorio per l’impegno e la voglia che dimostrano tutti i giorni per migliorare la qualità dei nostri manufatti protesici. © RIPRODUZIONE RISERVATA Corrispondenza Nannini Claudio Via Peretti, 2 - 41100 Modena [email protected] www.laboratorionannini.com 58. In posizione di massima protrusiva. 59-60. Nei movimenti “limite” di massima lateralità dx e sx. gestibile e molto facile da realizzare rispetto alle sistematiche convenzionali. Vengono anche ri-verificati (ma in realtà le zone funzionali erano già state controllate nella seduta precedente) i movimenti di protrusiva e di lateralità. Un particolare interessante riguarda la ricostruzione anatomica dei denti 13 e 23, in quanto risultano abrasi, ma 59 nonostante ciò sono perfettamente funzionali (Figure 58-60). Ricordiamoci che la parte determinante riguarda i primi 2-3 mm di percorso e non la parte finale, in quanto a quel punto i denti diatorici sono già completamente disclusi. Il risultato: Estetica e Funzione… Funzione ed Estetica! Conclusioni Come già accennato nell’articolo, riteniamo questa tecnica semplice ed ergonomica; inoltre, offre la possibilità a tutti di realizzare tramite dei passaggi codificati degli ottimi manufatti protesici. ■ 42 l’odontotecnico moderno novembre 2011 60 bibliografia 1. Suckert R. I concetti dell’occlusione (cap. VI-VII). Villa Carcina (Brescia): MEA ed., 1993. 2. Reusch D, Lenze PG, Fischer H. 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