Disabili e Vita indipendente, ecco la petizione

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Disabili e Vita indipendente, ecco la petizione
Corriere Brescia
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AMABILMENTE
Disabili e Vita indipendente, ecco la
petizione
Chiedono alla Regione un confronto e aiuti per poter
vivere da soli
«Sicuramente siamo diversi come individui... ma quanto siamo uguali nelle possibilità?» La domanda di
Chiara fa un silenzio immenso. Insieme al suo, sono quasi un centinaio i commenti che si susseguono a
supporto di una firma. Una firma per sostenere la VitaIndipendenteLombardia (http://www.firmiamo.it
/vitaindipendentelombardia/firma). «È dalla notte dei tempi che assistiamo alla rappresentazione che
dipinge le persone con disabilità unicamente come costi, pesi per la società, grumi di dolore a cui non c'è
rimedio, mostruosità da custodire pietosamente lontano dal consenso umano...».
LA PETIZIONE -La petizione, scritta da Ida Angela Sala - affetta da distrofia muscolare e da anni in prima
linea per ottenere la “vita indipendente” – e sostenuta da Cinzia Rossetti di Botticino e da un gruppo
consistente di disabili residenti in Lombardia nasce per chiedere alla regione un “confronto serio” e
l’istituzione di un tavolo di studio intorno a una legge per garantire il diritto alla Vita Indipendente alle
persone con disabilità che ne facciano richiesta. Si chiede inoltre di ridefinire la quantità di contributi in
relazione alla tipologia di disabilità. «Mercoledì 13 giugno saremo tutti a Milano – commenta Cinzia
Rossetti – per una manifestazione indetta dalle principali federazioni della disabilità, LEDHA e F.A.N.D,
per ribadire il nostro "No ai tagli! Sì alla vita indipendente e all'inclusione nella società». “Quello che non si
vuol vedere – si legge nella petizione - vogliamo mostrarvelo noi: molte, ancora troppe, persone con
disabilità sono costrette a vivere in istituti o a carico della famiglia, supportate, quando va bene, con
qualche ora di assistenza domiciliare fornita da cooperative. Sono queste "soluzioni" che fanno di molti di
noi dei poveri esseri reclusi, bisognosi, sofferenti. Riuscite a immaginare la vostra propria vita recluse/i in
casa, aspettando che qualcuno vi accudisca quando riesce a liberare un po’ del suo tempo per farlo?
Riuscite a immaginare per voi stesse/i di non poter uscire a piacimento e relazionarsi al resto del mondo
negli stessi tempi e modi in cui lo fa il resto della gente?».
LA STORIA DI CINZIA -Cinzia - e tanti come lei - da anni combattono per poter vivere una vita “loro”. Da
poco più di un mese Cinzia è riuscita finalmente ad uscire dalla casa di famiglia e a vivere la propria
indipendenza quotidiana in un appartamento a Brescia. «Ma il problema - spiega Cinzia - non è il
mantenimento. Con i due lavori che ho faccio fatica a sostenermi e tra l’altro non so se mi confermeranno
l’incarico. Spero davvero che la manifestazione di mercoledì possa rappresentare un nuovo inizio per tutti
noi».
Maria Zanolli
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12/06/2012 9.55