leggi tutto - Associazione Nazionale Ingegneria della Sicurezza
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“LA SCUOLA VA A LAVORO IN SICUREZZA” PROGETTO A SOSTEGNO DELL'ORIENTAMENTO PROFESSIONALE E TECNICO SCIENTIFICO NEI CONFRONTI DEGLI STUDENTI DEGLI ISTITUTI TECNICI SUPERIORI DELLA PROVINCIA DI CATANIA 2009/2010 Attuazione del protocollo d’intesa per la “Promozione della cultura della salute e sicurezza sul lavoro nell’istituzione scolastica della provincia di Catania” art. 1, comma 2. Progetto aderente alla Campagna Europea sulla valutazione dei rischi “La scuola va a lavoro in sicurezza” è un progetto a sostegno dell’orientamento professionale e tecnico - scientifico nei confronti degli studenti degli Istituti Tecnici della provincia di Catania. Il progetto, ideato dall’Associazione Nazionale Ingegneria della Sicurezza (ANIS), rappresentata dal Presidente Dott. Ing Antonio Leonardi e dal segretario del comitato tecnico-scientifico Dott. Ing. Elisa Gerbino e dall’INAIL Regione Sicilia, rappresentata dal Dott. Pietro La Spisa e dalla sede provinciale di Catania, rappresentata dal Dott. Mario Pugliese, attua l’intesa del Protocollo siglato il 20 marzo del 2009 tra ANIS, INAIL Regione Sicilia, USP Catania, AUSL 3, Provincia Regionale di Catania, Ordine e Fondazione dell’Ordine degli Ingegneri di Catania, con l’illustre patrocinio della Prefettura di Catania. Nonostante negli ultimi anni vi sia stato fervore in ambito normativo e siano state apportate modifiche e integrazioni alle leggi vigenti in materia di salute e sicurezza (Testo Unico Sicurezza), risulta ancora alto il numero di infortuni sul lavoro e delle malattie professionali: ogni tre minuti e mezzo nell’Unione Europea qualcuno muore per cause legate all’attività lavorativa. Gli alunni e gli studenti di oggi, che saranno lavoratori, dirigenti, professionisti e datori di lavoro di domani, costituiscono terreno fertile per la diffusione della cultura della sicurezza. L’esigenza di educare i giovani su prevenzione e sicurezza nei luoghi di lavoro fin dalla scuola scaturisce da molteplici fattori, quali ad esempio le alte frequenze di incidenti che riguardano i giovani lavoratori al primo impiego, nonché le difficoltà che le imprese incontrano nel fare acquisire comportamenti sicuri ai propri addetti, difficoltà che potrebbero essere più facilmente risolte se gli individui entrassero nel mondo del lavoro con un bagaglio culturale di base sulla salute e sicurezza. L’Associazione Nazionale Ingegneria della Sicurezza volendo sempre più affermare il ruolo dell'ingegnere quale garante della sicurezza del cittadino e del lavoratore, e quindi soggetto promotore dell’“Ingegneria della sicurezza”, prefissandosi anche il compito di essere sempre presente ed attivo nel suo territorio, ha ideato, insieme ad INAIL regione Sicilia, il progetto “La scuola va a lavoro in sicurezza”. E’ un progetto che nasce dalla consapevolezza che solo attraverso un processo di promozione e diffusione della cultura in materia di prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro è possibile incidere sulle azioni di ogni individuo-lavoratore e che, ancora più, in maniera efficace, la conoscenza della realtà lavorativa, sin dalla più giovane età, possa essere il miglior esempio applicativo del processo teorico. GLI OBIETTIVI DEL PROGETTO TRASMETTERE ai giovani i principi della sicurezza affinché questi siano vissuti non solo come obblighi di legge ma, soprattutto, come un indispensabile strumento per prevenire i rischi e, allo stesso tempo, un importante investimento di qualità nel lavoro e nella vita ACQUISIRE la consapevolezza dei pericoli e la capacità di adottare comportamenti sicuri, creare strumenti in grado di stimolare i giovani all’apprendimento di tematiche relative alla prevenzione e sicurezza nei luoghi di lavoro in modo coinvolgente. I DESTINATARI STUDENTI degli istituti tecnici e professionali ad indirizzo industriale, agrario, per geometri, aeronautico, alberghiero, istituti d’arte della provincia di Catania. I MOTIVI LA FORMAZIONE alla sicurezza va intesa come parte ineliminabile di una più generale formazione della persona, del cittadino e del lavoratore, che costituisce la finalità ultima dell’azione educativa scolastica I PROGRAMMI delle discipline tecniche devono contenere diversi ed importanti riferimenti alle tematiche della sicurezza IL TESTO UNICO SULLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO (D.lgs. 81/08) prevede l’inserimento nei programmi scolastici e universitari dell’insegnamento relativo alla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro riconoscendo così un ruolo fondamentale e istituzionale della scuola e dell’università per la creazione tra i giovani di una coscienza in tema di salute e sicurezza necessaria per affrontare il loro futuro lavorativo. Ma con il progetto “La scuola va a lavoro in sicurezza” si è voluto andare oltre l’informazione e la formazione a partire dagli ambienti scolastici. Nell’ottica di creare un collegamento stabile tra la scuola e il mondo del lavoro, con questo progetto si è voluto portare la scuola verso il lavoro, attraverso stage degli studenti stessi presso le realtà lavorative. “La scuola va a lavoro in sicurezza” propone così tre grosse novità: 1. La responsabilizzazione, in prima persona, degli studenti/lavoratori - formazione e informazione 2. La responsabilizzazione, in prima persona dei docenti, in particolare nell’ambito delle attività che maggiormente simulano le realtà degli ambienti aziendali/attività lavorative a causa della presenza di fonti di pericolo (laboratori tecnici, attrezzature, ecc..) - formazione 3. La concretizzazione dell’aspetto teorico nella reale applicazione - addestramento tramite stage aziendali. NEL DETTAGLIO I FASE - GENERALE FORMAZIONE E INFORMAZIONE COSA SI E’ FATTO corsi di formazione, svolti all’interno dell’ambiente scolastico, relativi alla conoscenza della normativa generale della prevenzione compresa quella specifica ai rischi presenti nell’attività lavorativa di indirizzo (32 ore). lezioni frontali proiezione di video II FASE - APPLICATIVA ADDESTRAMENTO - VISITE IN AZIENDA COSA SI E’ FATTO Partecipazione degli studenti a stage in aziende e nei laboratori didattici le cui attività lavorative sono state pertinenti, con l’indirizzo di studio della scuola interessata (8 ore) Gli studenti sono stati coinvolti nel progetto in un’ottica di “learning by doing” che si è concretizzata in una sperimentazione in azienda, visitando “reali” luoghi di lavoro, incontrando esperti ed addetti ai lavori e partecipando attivamente a simulazioni pratiche ed esercitazioni rivolte ad applicare le conoscenze acquisite con particolare riferimento alla valutazione dei rischi lavorativi. III FASE - VERIFICA TEST ED ESERCITAZIONE COSA SI E’ FATTO Verifica della frequenza e del superamento della fase teorica mediante somministrazione di TEST di verifica a risposta multipla Valutazione e discussione in aula dell’esito dell’esercitazione sulla valutazione dei rischi Comunicazione del nominativo dell’RSPP della scuola Chi è il datore di lavoro negli istituti scolastici Obblighi non delegabili del datore di lavoro Datore di lavoro e RSPP I Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza Il diritto di rappresentanza Cosa è la valutazione dei rischi Verifiche antincendio Manutenzione degli estintori L'organo di vigilanza nelle scuole La finalità assolta dai D.P.I. Chi sono gli addetti ai videoterminali Pause per i videoterminalisti Movimentazione manuale di carichi Limite di peso per l’uomo nella MMC Il medico competente Il ruolo del medico competente: Il registro degli infortuni nelle scuole Riduzione della frequenza degli eventi pericolosi Evacuazione di un edificio in caso di emergenza Il progetto è stato realizzato con il supporto del corpo docente degli Istituti interessati e con il coordinamento dei responsabili del progetto. Per la realizzazione dei moduli formativi sono stati coinvolti circa trenta professionisti, composti prevalentemente da ingegneri esperti in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro. Il progetto, che si è articolato negli anni scolastici 2008/2009 e 2009/2010, ha visto impegnati gli studenti e tutor di nove Istituti Tecnici della provincia di Catania: I.I.S. “G.B Vaccarini” di Catania, I.T.A. “F.Eredia” di Catania, I.T.I. “G. Ferraris” di Acireale, I.T.A. “A. Ferrarin” di Catania, Ist. Reg.le Arte “R. Libertini” di Grammichele, I.P.S.A.R. di Nicolosi, I.S.S. “M. Rapisardi” di Biancavilla, I.P.S.I.A. “E. Fermi” di Catania e l’I.I.S.S.”B. Radice” di Bronte. I RISULTATI OTTENUTI Gli studenti hanno stimato visivamente il grado di esposizione al rischio rispetto all’utilizzo di attrezzature, prodotti, ambienti di lavoro, fasi lavorative, etc.. Complessivamente nella valutazione dei rischi sono state considerate la probabilità di danno correlato e la gravità dell’eventuale danno secondo lo schema della matrice dei rischi, specificando le motivazioni di probabilità e gli effetti correlati del danno. CHECK-LIST di controllo utilizzata a. b. c. d. correttezza nella procedura di individuazione dei pericoli correttezza nella procedura di valutazione dei rischi correttezza formale e chiarezza del “documento” di valutazione dei rischi correttezza dei criteri di scelta e programmazione degli interventi a) Correttezza nella procedura di individuazione dei pericoli - Nelle visite aziendali, e maggiormente nei laboratori didattici, sono stati considerati tutti gli ambienti (strutture, spazi esterni, uffici, viabilità esterna, etc.) e gli ambiti (impianti, automezzi, mezzi meccanici, lavoratori in opera, etc.). - Il sopralluogo ha coperto tutti gli ambiti considerati. - L’osservazione durante il sopralluogo è avvenuta senza una check-list ma con il “questionario” di esercitazione come traccia di valutazione. - Nell’osservazione sono stati considerati maggiormente solo i prodotti, le attrezzature e macchine che sono state scelte come oggetto della valutazione, specie nei luoghi di lavoro maggiormente animati. - Durante la visita aziendale non sono stati intervistati i singoli lavoratori né un RLS, mentre sono stati presenti e sono stati interrogati gli RSPP, Preposti, Direttori dei Lavori ed i Titolari d’azienda - In un solo caso è stato coinvolto il Medico Competente, mentre è sempre stata richiamata la differenza tra infortuni e malattie professionali ai fini della determinazione della Sorveglianza sanitaria. b) Correttezza nella Procedura di valutazione dei rischi - Gli studenti hanno stimato visivamente il grado di esposizione a rischio rispetto all’utilizzo di attrezzature ( spesso manuali o macchine fisse), prodotti, rispetto all’ambiente ( interni o esterni) e fase lavorativa in atto, senza citare riferimenti normativi - Complessivamente nella valutazione dei rischi sono state considerate la probabilità di danno correlato e la gravità dell’eventuale danno secondo lo schema della matrice dei rischi e specificando le motivazioni di probabilità e gli effetti correlati del danno, dandone una misura - Nella scelta dei rischi da osservare e riportare nell’esercitazione, non è stata realizzata una vera “graduatoria” dei rischi individuati, ma piuttosto una “pagella” dei rischi individuati, secondo un criterio di “ispezione” c) Correttezza formale e chiarezza del “documento” di valutazione dei rischi Il documento/questionario redatto ha utilizzato sempre le informazioni preliminari forniti dall’Azienda o dai Tutors scolastici e aziendali, idonee ad inquadrare il ciclo produttivo e l’organigramma della sicurezza: - presentazione dei documenti obbligatori - planimetria e lay-out del progetto e/o del cantiere - criteri di edificazione di strutture pubbliche o civili abitazione-registro infortuni d) Correttezza dei criteri di scelta e programmazione degli interventi - livello di rischio: sono stati individuati isolatamente i rischi scelti nell’osservazione, senza una precisa graduatoria ( elencazione) - eliminazione del rischio: sono stati complessivamente considerati, anche ai fini dell’esercitazione, tutti i rischi non eliminabili, mentre sono stati considerati estremamente ridotti alcuni rischi ( accesso umano vano motori o parti meccaniche) nei casi di attrezzature e macchine ad alto contenuto - - - - - - prevenzionale ( automatismi di blocco e/o spegnimento), rientranti nel processo di verifica di efficienza diminuzione del rischio: per i rischi non eliminabili, sono state maggiormente individuate misure di protezione collettive ( recinzione degli spazi per la movimentazione dei carichi sospesi, parapetti per le cadute dall’alto) ed individuali, mentre le misure di prevenzione indicate hanno seguito maggiormente le indicazioni di traccia del questionario/documento soluzioni integrate: l’attenzione e l’osservazione ha previsto livelli di soluzioni integrate sul binomio DPI- informazione/formazione, per aumentare il livello generale di sicurezza delle fasi lavorative osservate, mentre un certo spazio ha avuto l’indicazione di predisporre/rinnovare la segnaletica nell’uso delle attrezzature e macchinari, specie quelli utilizzati saltuariamente competenze: rispetto alle soluzioni proposte sono state principalmente individuate le competenze di RSSP, ASPP e datore di lavoro priorità degli interventi: nella scelta degli interventi in qualche caso sono stati adottati anche criteri di tipo tecnico, di costi e pericolosità del rischio ( sostituzione di pavimenti scivolosi/cadute in piano, nuove cappe di aspirazione/inalazione polveri, ecc..), nella maggior parte delle risposte su questa fase ( fase 3) si sono sovrapposte l’individuazione del rischio e la scelta della misura di sicurezza programmazione degli interventi: in qualche caso è stata proposta una tempistica degli interventi, mentre nella generalità questa fase (Fase 4) è stata sovrapposta alla scelta dell’intervento, prevalentemente formativo verifica e controllo: nella generalità seguendo la traccia, sono stati fatti cadere in capo al RSPP i compiti di sorvegliare gli adempimenti ed attuare le verifiche di controllo mentre sono stati individuati momenti di verifica della formazione dei lavoratori effettuata ( test).Sono stati considerati in qualche caso ed analizzati, gli infortuni accaduti in azienda e ricondotti alla carenza di misure di sicurezza (prevenzione/protezione) come momento di chiusura del processo di valutazione dei rischi e di verifica delle efficienza delle misure teoriche adottate sorveglianza sanitaria: molto poco spazio ha avuto nel processo di valutazione, l’individuazione dei rischi ai fini della previsione della sorveglianza sanitaria, un fatto che possiamo considerare, insieme alla mancata indicazione di misure di primo soccorso, come indicatore della “Percezione del rischio infortunistico” tra i giovani studenti rispetto all’idea di lavoro, immediatamente percepita come insieme di comportamenti e non di esposizione prolungata al rischio professionale. CONCLUSIONI La compilazione dei documenti ha mostrato una buona applicazione nella individuazione della tipologia dei rischi ( rischi fisici, chimico, ecc..), ed una applicazione generalizzata della matrice dei rischi per la valutazione delle priorità. LA CERIMONIA DI CONSEGNA ATTESTATI Il 7 Maggio alle Ciminiere, con la consegna degli attestati agli studenti che sono stati i protagonisti indiscussi, si è conclusa la prima fase del progetto pilota. Il progetto è stato particolarmente apprezzato dall'assessore regionale alla Salute Massimo Russo che ha voluto presenziare alla consegna degli attestati agli studenti. «Diffondere la cultura della prevenzione nei luoghi di formazione come le scuole - ha sottolineato l’assessore è una scelta fondamentale per tutelare i giovani, protagonisti della società del domani. Per il carattere innovativo del progetto - annuncia Russo - l’assessorato si attiverà ad ampliare il progetto pilota realizzato nella provincia di Catania, che, per il suo carattere innovativo, non può che diventare un prototipo da adottare in tutta la Sicilia». L’USP ha trasmesso in data 7 giugno nota sulla relazione finale del progetto da parte degli Istituti coinvolti. Si legge dalla nota: «gli Istituti si sono orientati nel riconoscere l’attività progettuale come credito formativo per i propri studenti e, vista la correlazione tra il loro POF e le attività svolte nel progetto, avanzano la RICHIESTA DI RIPROPORRE L’ESPERIENZA per i prossimi anni, ampliando il numero degli Istituti coinvolti e inserendo le attività nel curricolare, nella considerazione del fatto che risulta di fondamentale importanza l’acquisizione, da parte dei giovani e non solo, di una cultura della sicurezza che vada oltre il rispetto delle norme sulla prevenzione degli infortuni e diventi stile di vita da assumere costantemente in ogni momento della nostra attività».