Abiti dal 400 al Rinascimento
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Abiti dal 400 al Rinascimento
Abiti in uso dal 4OO al Rinascimento. Pitton Massimiliano,Tollon Leonardo e Zottis Aurora 1°A Anno scolastico 2OO8/2OO9 Vestiti Barbari Nell'immaginario occidentale - greco-romano e giudaico-cristiano - le invasioni barbariche evocano scene di una furia travolgente che rompe gli argini dilagando stupefatta su terre che non conosce. Nutrita della tradizione storica - in debito con gli scrittori latini che rappresentavano l'impero romano come un'isola di civiltà in mezzo a un mare di barbarie - e iconografica - che dipingeva i barbari come esseri primitivi, irsuti e vestiti di pelli - e, in Italia, del seducente splendore della grandezza romana, si è affermata un'idea di barbarie del tutto negativa, senza un'arte, una cultura, una lingua. Ovviamente la storia è più complessa. A illustrare i vertici raggiunti dall'arte franca il cofanetto di Teodorico (metà del VII secolo), ricoperto da un merletto di fili d'oro e tempestato di granate e perle, che per la prima volta in 1400 anni lascia l'Abbazia di Saint-Maurice in Svizzera. Alcuni reperti hanno poi un carattere inedito perché sono frutto di scoperte recenti: così il gigantesco frammento di piede scavato nel 2007 a Clermont-Ferrand e le"insegne del potere" di Massenzio, datate al 312, ritrovate di recente sul Palatino, al bordo della Via Sacra: una decina fra scettri e punte di lancia da parata in calcedonio e oricalco. Vestiti Romani L'abbigliamento romano ha avuto in mille anni mutamenti dovuti a situazioni economiche politiche culturali e ad influssi provenienti da altre popolazioni. Le regole molto rigide a partire dalla tarda età repubblicana, con l'emanazione di particolari leggi per frenare l'uso di articoli di lusso e alla loro importazione, specie dall'oriente, non fermavano i romani, ad acquisti sempre più ricercati e lussuosi. Durante il periodo repubblicano, i conservatori riportavano compiaciuti l'austerità e la sobrietà del l'abbigliamento confezionato dalle matrone e loro collaboratrici, solo ed esclusivamente in seno al nucleo familiare. Plinio il Vecchio diceva: -... oggi si vanno a comprare i vestiti di seta in Cina, si vanno a pescare le perle in fondo al Mar Rosso, a trovare nelle viscere della Terra gli smeraldi, oggi addirittura si è inventati di bucarsi il lobo delle orecchie: non bastava portare i gioielli nelle mani, sul collo o fra i capelli, dovevano essere conficcati anche nel corpo". I romani attribuivano un fortissimo valore simbolico all'abito che dimostrava età, rango e status di chi li indossava. Augusto, massimo restauratore di antichi valori si occupò anche di abbigliamento e desiderò che la toga diventasse una specie di divisa di stato. Descriviamo gli abbigliamenti conosciuti sia maschili che femminili, possibilmente secondo una conseguenza cronologica. Gli abbigliamenti si confezionavano con fibre vegetali (cotone, lino, canapa), con fibre animali (lana, seta), per ultimo con pelli e cuoio, in qualche occasione facevano uso di pelliccie animali. Iniziamo quindi la descrizione dei tipi di abbigliamenti seguendo un certo ordine. Vestiti Bizantini L'abbigliamento bizantino, ossia il modo di vestirsi in uso nell'impero bizantino, ed in particolare nella sua capitale Costantinopoli, si modificò profondamente e ripetutamente nel corso dei secoli. Nelle fasi iniziali dell'impero era ancora in uso la toga romana ma già al tempo di Giustiniano I le classi più elevate avevano già sostituito questa con una tunica (per gli uomini) o con una stola (per le donne) coperte entrambe da un'elaborato mantello di broccato. Tardivamente entrò a far parte del costume il turbante, tipico delle popolazioni arabe ed in generale i cappelli furono molto apprezzati. A ciò venne associata anche l'usanza maschile di portare la barba e la rasatura venne considerata una volgare usanza occidentale. Giustiniano e Teodora sono riprodotti come nei mosaici di S. Vitale a Ravenna Gli abiti di stile ancora romaneggiante, ma con motivi orientali, sono di linea piuttosto rigida. Sul mantello dell’imperatore spicca il TABLION , rettangolo di stoffa ricamata, simbolo di distinzione delle classi privilegiate. I numerosi gioielli, collari e corone, contribuiscono a conferire un senso di ostentata ricchezza.