D_1416_72-47_Informativa_Von_Hippel_Lindau_

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D_1416_72-47_Informativa_Von_Hippel_Lindau_
INFORMATIVA
per la Sindrome di
Von Hippel Lindau
D/1416/72-47
Ed. 1
Rev. 1
del 12/03/2012
ex M/1416/72-41
SOD Diagnostica Genetica
La Sindrome di von Hippel-Lindau è una patologia ereditaria una malattia molto rara (colpisce una persona
su 36.000), a trasmissione autosomica dominante, con penetranza completa all' età di 60 anni. É una
patologia che predispone allo sviluppo di tumori, molti di questi comportano la crescita anormale dei vasi
sanguigni in diversi organi del corpo. I più frequenti sono tumori benigni a carico del cervello, del midollo
spinale e della retina chiamati emangioblastomi, cisti e/o neoplasie renali (carcinoma a cellule chiare), cisti
o neoplasie endocrine del pancreas, feocromocitoma surrenalico, tumore del sacco endolinfatico. Tali
lesioni possono comparire a tutte le età con un picco tra 30 e 40 anni ma il quadro clinico può essere molto
variabile, anche all’ interno della stessa famiglia. È possibile diagnosticare la sindorme di von Hippel-Lindau
con criteri clinici se sono presenti segni e sintomi ormai evidenti. Infatti opportuni screening e follow-up
clinici sono di fondamentale importanza per monitorare l’ insorgenza e trattare tempestivamente le lesioni.
La causa della Sindrome di von Hippel-Lindau è l’ alterazione di un gene specifico, estremamente
importante per mantenere normali le funzioni di crescita e proliferazione cellulare, il gene VHL. Il gene VHL
è un gene oncosoppressore e codifica una proteina, la proteina VHL, che svolge un ruolo cruciale nel
meccanismo di soppressione della angiogenesi. L’alterazione di questa proteina porta all’attivazione di geni
codificanti numerosi fattori di crescita (VEGF, PDGF,TGF·, ecc.) che promuovono l’ angiogenesi tumorale.
Individuando tali alterazioni è possibile individuare le persone a rischio, anche soggetti con un quadro
clinico dubbio o con un rischio dovuto alla presenza di altri membri affetti nella famiglia, proponendo loro un'
attenta sorveglianza, che permette di curare, il più precocemente possibile, le lesioni tumorali.
Lo sviluppo di specifici inibitori dei fattori di crescita attivati dalla perdita della funzionalità della proteina VHL
potrebbe controllarne le conseguenze e quindi inibire la crescita tumorale, portando a nuove prospettive
terapeutiche. Attualmente, preliminari trials clinici con inibitori dei recettori delle tirosinchinasi hanno
riportato risultati soddisfacenti per il trattamento del tumore renale a cellule chiare sia nella malattia di von
Hippel-Lindau, sia nella sua forma sporadica.
Analisi genetica
Tipologia del campione e suo trattamento
Per effettuare la diagnosi molecolare è sufficiente un prelievo di sangue periferico o di altri tessuti.
La consulenza genetica è parte integrante del test e deve essere sempre eseguita.
L’ analisi molecolare si basa sui seguenti metodi:
amplificazione mediante PCR (Polymerase Chain Reaction) degli esoni del gene o dei geni
studiati
sequenziamento delle regioni codificanti e di parte delle regioni introniche, per la ricerca delle
mutazioni puntiformi
Azienda Ospedaliero-Universitaria Careggi - sede legale: largo Brambilla, 3 - 50134 FIRENZE
SOD Diagnostica Genetica, padiglione 15 Piastra dei servizi, tel. 0557949363
www.aou-careggi.toscana.it
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per la Sindrome di
Von Hippel Lindau
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SOD Diagnostica Genetica
In alcuni casi è possibile effettuare anche:
analisi mediante MLPA (Multiplex Ligation-Dipendent Probe Amplification) per la ricerca di
delezioni o duplicazioni, non rilevabili in sequenza
La tipologia di analisi molecolare eseguita può essere diversa rispetto a quello sopraindicato a seconda dei
dati emersi dalla consulenza genetica, durante la quale verranno specificati.
Per completamento dell’analisi può essere necessario eseguire l’esame sui genitori o su altri familiari.
In rarissimi casi è possibile dover ripetere il prelievo di sangue o tessuto a causa di problemi tecnici,
assenza o scarsità di materiale (DNA), necessità di approfondimenti diagnostici
Nell’ambito delle malattie ereditarie, sia per analisi postnatali che prenatali, si eseguono studi familiari per
valutare la trasmissione della malattia; questo tipo di indagine oltre ad identificare i soggetti affetti, può
evidenziare casi di non paternità.
I risultati di un test genetico possono riguardare oltre al soggetto che lo ha eseguito, anche gli altri
componenti del nucleo biologico, in quanto le anomalie genetiche possono essere ereditabili e/o
trasmissibili.
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