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WCG exclusive news
Date: 22/06/2006
http://www.corriere.it/vivimilano/edicola/dorsi/2006/06/22/tempo%20libero/19_APERTURA.shtml
Il più bravo andrà alle Olimpiadi
World Cyber Games: a Monza 300 in gara per un posto tra gli azzurri
Sono più di 300 gli iscritti alle finali nazionali dei World Cyber Games 2006, questo fine settimana
all'Autodromo di Monza. In palio, un posto nella squadra azzurra che parteciperà alla fase
conclusiva delle Olimpiadi dei Videogiochi, per la prima volta in Italia, sempre a Monza, dal 18 al
22 ottobre. La sfida avrà inizio domani e si concluderà domenica con le premiazioni. L'evento,
promosso dalle aziende Samsung e Ngi e dall'Associazione Nazionale Videogiocatori Italiani, si
inserisce nell'ambito del Festival dello Sport di Monza. A disposizione dei concorrenti, un'arena
multiplayer con 600 computer collegati fra loro. «Sarà emozionante», commenta Francesco Di Dio,
26 anni. «Nel 2001 sono stato vicecampione del mondo nella mia specialità, Fifa Soccer. Ora spero
nell'oro». Non è la prima volta neanche per il ventottenne Simone Trimarchi: «Gioco da quando
avevo 6 anni, erano i tempi del Commodore 64. Ma non sono un alienato. Ho preso la laurea in
ingegneria elettronica, esco con gli amici e grazie al mio hobby ho trovato un lavoro che mi piace:
scrivo su una rivista di settore». «Champion» e «Akira», questi i nomi di battaglia o «nickname»,
sono tra i più vecchietti: l'età media dei cyber-atleti è 22 anni. Ciascuno ha un videogame di
riferimento: si va da «StarCraft: Brood War», in cui tre specie si contendono il dominio del mondo,
a «Need for Speed: Most Wanted», basato su inseguimenti polizieschi, fino a «Project Gotham
Racing 3», perfetto per l'Autodromo, dato che offre l'opportunità di guidare virtualmente Ferrari,
Porsche e Bmw. La Formula 1 (quella vera) lascia così spazio all'e-sport. Anche con tornei «fun»
dedicati a neofiti o appassionati. Già iscritte 300 persone, tra cui tre ragazze. Poche se si pensa che
in Italia (tra marzo 2004 e marzo 2005 il giro d'affari ha superato i 600 milioni di euro) le donne
sono il 40 per cento dei giocatori. Forse le «smanettone» fanno fatica a uscire allo scoperto. «Ho
cominciato guardando i miei fratelli», racconta Anna Maria Mazzilli, di 29 anni. «Sono stata
attaccata al pc fino a sei ore al giorno. Poi ho diminuito, ma giocare mi piace ancora: senti
l'adrenalina che sale».
Raffaella Oliva