ribelle - the brave
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ribelle - the brave
RASSEGNA STAMPA CINEMATOGRAFICA RIBELLE - THE BRAVE Editore S.A.S. Via Goisis, 96/b - 24124 BERGAMO Tel. 035/320.828 - Fax 035/320.843 - Email: [email protected] BRAVE 1 Regia: Mark Andrews, Brenda Chapman, Steve Purcell Genere: Animazione - Origine: Stati Uniti d'America - Anno: 2012 - Soggetto: Brenda Chapman - Sceneggiatura: Mark Andrews, Steve Purcell, Brenda Chapman, Irene Mecchi - Fotografia: Robert Anderson - Musica: Patrick Doyle - Montaggio: Nicolas C. Smith - Durata: 93' Produzione: Pixar Animation Studios - Distribuzione: Walt Disney Studios Motion Pictures (2012) Un'iniziativa della Disney-Pixar mette un pizzico di glamour oggi nel debutto del nuovo cartoon "Ribelle - The Brave". Nel giorno di uscita del film le rosse con la chioma riccia e fluente come la principessa Merida, protagonista del film, entreranno gratis in sala. L'iniziativa riguarda tutta Italia e quindi anche la bergamasca, alcune multisale l'hanno rilanciata in proprio. Il film è ambientato nelle Highland scozzesi tra battaglie epiche, leggende mistiche e oscuri misteri. Le voci italiane sono di Anna Mazzamauro (la strega), Enzo Iacchetti (Lord Macintosh), Giobbe Covatta (Lord Dingwall) e Shel Shapiro (Lord MacGuffin), Rossa Caputo (Merida). "Ribelle- The Brave", diretto da Mark Andrews e Brenda Chapman, prodotto da Katherine Sarafian, viene distribuito in oltre copie. Il nuovo film d'animazione racconta la storia della coraggiosa Merida, un'abile arciera, figlia impetuosa di Re Fergus e della Regina Elinor, che dovrà scontrarsi con tradizioni, destino e una tra le creature più feroci del regno. Determinata a farsi strada nella vita, Merida sfida una tra le usanze più antiche, considerata sacra dai signori della sua terra: il potente Lord McGuffin, il burbero McIntosh e l'irascibile Lord Dingwall. Le azioni della principessa involontariamente scatenano il caos e la furia in tutto il regno, la ragazza così chiede aiuto a un'eccentrica vecchia strega che le concede di esaudire un unico desiderio. Il 'dono' della strega, però, si rivela fatale. Solo allora Merida farà ricorso a tutto il suo coraggio e riuscirà a sconfiggere la terribile maledizione. La versione italiana delle due inedite e più emozionanti canzoni del film, 'Il cielo toccherò' ('Touch the Sky') e 'Tra vento e aria' ('Into the Open Air'), è stata interpretata da Noemi, la grintosa cantante reduce dal successo travolgente dell'ultimo album, 'Rosso-Noemi'. L'Eco di Bergamo - 05/09/12 Franco Colombo Dopo giocattoli e insetti, macchine, robottini e scorbutici anziani, alla Pixar approda una principessa, la prima nata in casa John Lasseter, che della sua nuova creatura va particolarmente fiero. È arrivata infatti anche nelle nostre sale "Ribelle" di Mark Andrews e Brenda Chapman, fiaba ambientata nel verdissimo regno scozzese di Dunbrock, dove la principessa Merida è impegnata a calpestare galateo e regole di corte per correre libera a cavallo nella foresta lanciando frecce con il suo prezioso arco. Lei, riccioli rossi al vento, è l'orgoglio di papà e la disperazione di mamma che la disperazione di mamma che la vorrebbe composta e pettinata al fianco di un fidanzato. Per liberarsi dalle pressioni materne, Merida ricorre a una fattucchiera pasticciona ed ecco la regina trasformarsi in un orso, l'animale al quale tutto il regno dà la caccia da sempre. Solo il coraggio della ragazzina potrà rimettere a posto le cose. Il coraggio di agire, ma anche quello di ammettere i propri sbagli. Il film affronta un tipico percorso di formazione radendo i presupposti delle fiabe classiche: Merida può infatti contare su una famiglia normale, senza matrigne e sorellastre, morti premature e traumi infantili. Lo scopo è chiaramente quello di raccontare un rapporto tra una madre e una figlia adolescente nel quale tutti possono riconoscere la propria esperienza. Non troverete inoltre il principe azzurro, ma questo ce l'hanno già mostrato le nuove Biancaneve in carne ed ossa, e a ben guardare neppure le ultime principesse disneyane erano molto indulgenti con l'altro sesso. Ma per quanto tecnicamente stupefa- cente, "Ribelle" non è quel capolavoro annunciato. Sin dall'inizio la Pixar ci ha abituato a storie diverse da quelle della tradizione disneyana, capaci di sperimentare narrazioni insolite, personaggi fuori dal comune. Ci ha regalato storie sorprendentemente poetiche e originali dando corpo all'anima più coraggiosa e sperimentale della major di Topolino. Questa volta sembra aver prevalso una logica diversa, quella che consentirà di vendere tante bambole dalla splendida chioma fulva. Niente a che vedere con le sfide di "Wall-e" e "Up", difficili da piazzare sul mercato, ma saldamente ancorati al nostro cuore di spettatori. Avvenire - 09/09/12 Alessandra De Luca La Pixar diventa maggiorenne con un film minore. Nel diciottesimo anno d'età dall'epocale esordio nel lungo d'animazione con "Toy Story" (1995), la casa di produzione nata dalla costola di George Lucas, portata al successo da Steve Jobs e animata da John Lasseter, affronta con "Ribelle - The Brave" la svolta femminista: per la prima volta dopo giocattoli, animali, famiglie, vecchietti e macchine, l'eroe è un'eroina. La rossa Merida è una principessa guerriera restia ad accettare il matrimonio di convenienza in una Scozia medievale più fantasy che realistica. Ma la logica di corte non dà speranze: Merida deve accettare la corte di tre impresentabili ragazzini con ridicole famiglie schierate al fianco. Lo scontro è soprattutto con la mamma bacchettona. Fino a che non interviene una buffa strega (un po' troppo scopiazzata dalla maga Yubaba de "La città incantata" di Miyazaki) a trasformare letteralmente il rapporto madre-figlia attraverso squinternati sortilegi. Boschi, cascate e castelli visivamente da urlo. La sceneggiatura meno. Dalla Pixar ci aspettiamo sempre capo- lavori. Dai tempi di "Up" (2009), non arrivano più. Trattasi comunque di cartone animato ben sopra la media. Il Messaggero - 14/09/12 Francesco Alò Iniziavamo a notare con sconcerto il frequente ricorso a sequel e prequel da parte della premiata ditta Pixar, ma a fugare ogni preoccupazione ci pensa la più recente produzione, ambientata nella Scozia medioevale dei clan con i loro capi combattivi, i rampolli degni dei padri e soprattutto con un ritratto femminile degno dei classici della Disney. Non che la principessa Merida assomigli poi tanto alle colleghe Biancaneve, Cenerentola e via elencando, piuttosto è ribelle come la Sirenetta e intraprendente come Rapunzel. E' proprio questa la forza del film, un personaggio poco più che adolescente, emancipato e in cerca di affermazione al di là delle convenzioni che la vorrebbero sposa esemplare e futura regina con mansioni praticamente di arredo. Non solo: la definizione del personaggio si perfeziona per contrasto con la figura materna, la regina Elinor, in una contrapposizione inusuale che diremmo agganciata alla contemporaneità. Se i personaggi maschili non fanno altro che suonarsele di santa ragione, a cominciare da re Fergus, tra Merida e la madre (nell'originale sono doppiate rispettivamente da Kelly Macdonald ed Emma Thompson, in italiano da Rossa Caputo con Noemi al canto ed Emanuela Rossi) si sviluppa una tenzone fatta di obblighi da rispettare, di canoni prestabiliti e, per converso, di una fiera disobbedienza che, dopo la fuga l'incontro con la strega dei boschi e le conseguenze nefaste del sortilegio ottenuto, si tramuta in senso di colpa e nella consapevolezza delle proprie responsabilità, nella necessità di sacrificare qualcosa di sé. In una parola, nel raggiungimento della maturità e nella condivisione delle esperienze, con un sottofinale che non mancherà di suscitare qualche palpitazione negli spettatori più giovani, a causa dello scontro con un orso (anzi, con più orsi...) non proprio benevolo. La perizia degli animatori di casa Pixar è ben nota, qui a suscitare ammirazione sono i paesaggi delle lande scozzesi e la folta e riccia chioma rossa della protagonista. Ma è la sceneggiatura, come sempre molto calibrata anche a seguito di innumerevoli revisioni, ciò che convince di più: scorrevole, attenta a ogni sfumatura psicologica, con accelerazioni e molti momenti di divertimento. A coronare gli sforzi produttivi, un commento musicale adeguato ai luoghi e, come da tradizione, un cortometraggio d'apertura di puro incanto: si chiama "La luna", è diretto dall'italiano Enrico Casarosa con molta poesia e fascinazione (l'avvio, la pesca notturna in barca, sembra tratto da un racconto di Erri De Luca) ed è già stato candidato all'Oscar come da tradizione di casa Pixar. Vivilcinema - 2012-4-49 Mario Mazzetti La riccia Merida potrebbe essere la prima eroina Pixar a entrare a far parte del merchandising ufficiale (quasi una massoneria) delle Principesse Disney. Speriamo di cuore che non passi i test d'ammissione, perché la scozzese ribelle è fatta di tutt'altra pasta. ll Principe Azzurro non le interessa, convolare a nozze è l'ultimo dei suoi obiettivi. Anzi, quando scopre che la regola per i pretendenti al trono recita 'chiunque vinca la competizione può chiedere la mano della Principessa', Merida ha un'idea rivoluzionaria e scandalosa: parteciperà alla gara di tiro con l'arco, la vincerà e chiederà la sua stessa mano. Come a dire: mi basto da sola, grazie. Una dichiarazione d'indipendenza ed emancipazione che spazza via decenni di svenevoli figlie di Re, devote a monocordi eredi al trono e impegnate a diventare perfetti angeli del focolare. Una testa matta, Merida, sia per l'incredibile massa di boccoli fulvi che la ricopre (la cui animazione, stupefacente, ha richiesto alla Pixar buona parte dei sei anni di lavorazione del film), sia per le idee che ci frullano dentro. Non tutte geniali: perché se vincere la propria mano non basta a persuadere la madre cocciutamente tradizionalista, la giovane battagliera decide di chiedere aiuto agli incantesimi di una fattucchiera, ed è lì che cominciano i guai. E' paradossale che "Ribelle. The Brave 3D" abitato da uno dei personaggi, sulla carta, più anticonvenzionali del cinema d'animazione recente, finisca per essere uno dei più convenzionali Pixar di sempre. Oltre l'eccellenza per quanto riguarda l'aspetto grafico, il 13esimo lungometraggio dei geni della lampadina manca di quell'inconfondibile Pixar Touch cui siamo abituati da quasi 20 anni: narrativamente solido e ben costruito, intelligente nel delineare il complesso rapporto di aspettative reciproche che lega madre e figlia, l'opera si abbandona presto ai tradizionali binari disneyani fra lacrima e risata (a causa dell'imprevista svolta nella trama, si replica in parte il buddy movie di "Le follie dell'imperatore"), risolvendosi in un'avventura meno frizzante delle premesse. Complice forse il cambio di timone dell'operazione (la regista Brenda Chapman ha abbandonato la Pixar per divergenze creative ed è stata rimpiazzata da Mark Andrews in corso d'opera), "Ribelle. The Brave 3D" ha un carattere molto più mite e docile della sua protagonista. FilmTv - 2012-35-27 Ilaria Feole