Il vento del nord soffia a destra

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Il vento del nord soffia a destra
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Roberto Zichittella
Il vento del nord
C’era una volta la normale e un po’
sonnolenta vita politica dell’Europa
del Nord. Un mondo fatto di confronti
civili, di tolleranza,
di rispetto; popolato da ministri
e primi ministri assolutamente
normali, abituati a
frequentare i cinema e i
ristoranti o magari a pedalare
in bicicletta per le vie delle città.
Non sembra più così...
Berlino: tedeschi
e turchi comprano insieme
D
Da qualche tempo la vita
politica di alcuni Paesi una
volta considerati “modello” si è incattivita. Umori
neri e contrasti aspri animano i parlamenti e le
piazze. Valori dati per
conquistati come la tolleranza, la ricerca a tutti i
costi del consenso, la correttezza politica non sembrano più condivisi come
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soffia a destra
un tempo. Talvolta, poi,
arriva lo shock tremendo
dell’omicidio politico.
Come quello che ha scosso l’Olanda e l’Europa lo
scorso 6 maggio.
Quel giorno a Hilversum,
tra Amsterdam e Utrecht,
un militante del movimento animalista, Volkert van
der Graaf, ha stroncato
con sei colpi di pistola la
Foto: R. Siciliani
vita di Pim Fortuyn.
Quando è morto, Fortuyn
stava sulla scena politica
olandese da soli nove mesi e l’aveva agitata con la
forza di un uragano.
Sociologo di formazione
marxista e poi editorialista
per alcuni giornali, 54 anni, gay dichiarato ed esibito, Fortuyn aveva presentato una lista alle elezioni
municipali di marzo a Rotterdam. Aveva preso ben il
34 per cento dei voti.
Era atteso a un nuovo
successo nelle elezioni politiche generali del 15
maggio e il successo c’è
stato, anche se lui nel
frattempo era stato tolto
di mezzo dalle pallottole
di van der Graaf.
La lista Fortuyn è divenuta il secondo partito olandese, ha conquistato 26
dei 150 seggi del Parlamento ed entrerà a far
parte del nuovo governo.
Anche da morto, Fortuyn
ha preso la bellezza di un
milione 358.942 preferenze. In pratica, il 14 per
cento degli elettori olandesi ha votato per un
morto.
Per la sonnolenta tradizione politica olandese pro-
Il defunto leader politico olandese Pim Fortuyn.
Alle elezioni politiche generali del 15 maggio,
la sua lista ha conquistato il 14% dei voti,
divenendo il 2° partito in Parlamento
babilmente Fortuyn era il
politico “più a destra” che
potesse esserci, ma in
realtà il suo messaggio era
più complesso.
Della destra tradizionale
gli mancava il richiamo al
passato e la difesa di valori tradizionali (famiglia,
religione). Altri temi, invece, accomunano Fortuyn
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ad altri leader Per la tradizione popolata di uodella destra eu- politica olandese, mini grigi, doFortuyn era il
minata dal coropea.
politico “più
siddetto “moFortuyn infatti
a destra” che
dello polder”.
attaccava le popotesse esserci,
litiche sull’immi- ma in realtà il suo In base a quegrazione (“Sia- messaggio era più sto modello, per
ogni problema
mo 16 milioni.
complesso.
ci deve essere
L’Olanda è piena”, ripeteva spesso), ave- una soluzione democrativa polemizzato con i lea- ca, tollerante e indolore.
der delle comunità islami- Fortuyn non la pensava
che (nella sola Rotterdam, così e questa è stata anche
roccaforte di Fortuyn, ci l’idea di tutti coloro che lo
sono dodici moschee), de- hanno votato. Difficile
nunciava l’insicurezza del- pensare però che, dopo la
le città e l’insorgere della sua scomparsa, la sua lista
riesca a presentare persocriminalità.
naggi con lo stesso carisma. Il futuro della lista
Fortuyn, quindi, resta più
che mai incerto.
Poche decine di chilometri
a sud di Rotterdam, roccaforte di Fortuyn, entriamo
invece nei territori dove
pesca voti la destra belga.
Questa è rappresentata dal
Filip Dewinter, leader del Vlaams Blok,
il partito della destra nazionalistica belga contrario
Vlaams Blok , il partito naall’immigrazione (soprattutto islamica)
zionalista che ha come
Tuttavia Fortuyn non aveva leader Filip Dewinter.
mai pensato all’espulsione Il Blok è radicato nelle
degli stranieri e anche i Fiandre di lingua fiamminsuoi avversari gli ricono- ga, mentre è praticamenscono di non essere mai te assente nella parte vallona del Belgio.
stato un razzista.
Fortuyn si era conquistato Sostiene l’indipendenza
il consenso soprattutto delle Fiandre (con capitale
per il suo parlar chiaro in Bruxelles), chiede “tolleuna scena politica piatta, ranza zero” contro l’immi-
grazione (soprattutto se
islamica) e contro la criminalità. Il Blok è fortissimo
ad Anversa. Alle elezioni
amministrative del 2000
ha conquistato il 33 per
cento dei voti. Su base nazionale, invece, tocca il
15,3 per cento.
Ma resta, per ora, un partito isolato. Infatti le altre
forze politiche democratiche hanno opposto al Blok
una sorta di “cordone sanitario” che lo esclude da
eventuali alleanze.
In Danimarca continua
l’irresistibile ascesa del
movimento di destra nazionalista guidato dalla
bionda e battagliera Pia
Kjersgaard. Il Dansk Folkeparti (Partito del popolo
danese), fondato dalla
Kjersgaard sette anni fa,
non è al governo. Però con
i suoi 22 seggi (su 179) e
con il 12 per cento dei voti alle elezioni del novembre 2001, il partito condiziona in modo determinante la coalizione di governo, formata da liberali
e conservatori. Gli effetti
di questo condizionamento si vedono nelle politiche
sull’immigrazione.
La lotta agli immigrati, soprattutto musulmani, è infatti l’ossessione della
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Volantino razzista
del Vlaams Blok
criticato anche dall’Alto 1993 prese il 6 per cento,
Commissariato dell’ONU nel 1997 arrivò al 15,3 per
per i rifugiati. Secondo cento, nel 2001 scese al
l’organismo dell’ONU, con 14,6; ma oggi lo voterebqueste leggi la Danimarca bero il 25,2 per cento degli
rischia di violare le norme elettori. Il programma di
del diritto internazionale Hagen si basa “sui valori
cristiani e occiin materia di riDi recente la
dentali”. Confugiati e diritti
battagliera
danna le discriumani.
sostenitrice della
minazioni razNell’Europa del
purezza della
ziali, sessuali,
Nord il vento di
razza nordica ha
religiose ed etdestra soffia fiminacciato di
no in Norvegia, bloccare il ponte niche, ma promette battaglia
dove è in piena
dell’Öresund,
contro i clanascesa il Partiper impedire
to del Progresso l’arrivo degli immi- destini e contro
gli aiuti dello
guidato da Carl
grati musulmani
Stato al terzo
Hagen.
dalla Svezia.
!
Mondo.
Nelle elezioni del
‘
‘
Kjersgaard. Di recente la
battagliera sostenitrice
della purezza della razza
nordica ha minacciato di
bloccare il ponte dell’Öresund, che collega la Danimarca e la Svezia, per impedire l’arrivo degli immigrati musulmani dalla
Svezia. Secondo la Kjersgaard, gli svedesi, evidentemente considerati troppo accoglienti nei confronti degli stranieri, “possono trasformare Stoccolma, Göteborg e Malmö in
una serie di Beirut scandinave, con guerre tra clan,
crimini d’onore, stupri
collettivi. Affari loro: noi
possiamo sempre chiudere il ponte sull’Öresund”.
Questo il linguaggio. Ma ci
sono anche i fatti. La legge sull’immigrazione che il
governo danese vuole approvare limita fortemente
la concessione dei permessi di residenza, frena i ricongiungimenti familiari,
impone un esame di lingua e cultura generale agli
stranieri che chiedono la
cittadinanza, fissa a 24
anni l’età minima per il
matrimonio dei cittadini
stranieri. Questo progetto
di legge ha provocato reazioni contrarie in molti
Paesi europei ed è stato