LA S - Palazzo Ducale
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LA S - Palazzo Ducale
LA S.V. E' INVITATA ALLA CONFERENZA STAMPA DELLA MOSTRA Da Tintoretto a Rubens. Capolavori della collezione Durazzo. Palazzo Reale, Teatro del Falcone, Genova 14 luglio – 3 ottobre 2004 Martedì 13 luglio 2004 Ore 10.00 Palazzo Reale, Teatro del Falcone Nell’ambito delle manifestazioni di Genova 2004 Capitale Europea della Cultura, tra quelle organizzate dagli istituti periferici del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, la Soprintendenza per i Beni Architettonici e il Paesaggio della Liguria presenta una grande mostra nell’antico Teatro del Falcone, teatro di corte del Palazzo Reale di Genova. Oltre 180 opere tra dipinti su tavola e su tela, sculture, manoscritti, libri a stampa, libretti d’opera, lettere, disegni, stampe, arti decorative raccontano la storia dei Durazzo, una delle più importanti famiglie genovesi. L’esposizione riporta a Genova alcuni dei capolavori della collezione Durazzo, soprattutto i grandi dipinti su tavola e su tela, che ne avevano fatto una delle quadrerie più importanti della città, visitata e ammirata per decenni dai protagonisti del Grand Tour. Per l’occasione il Teatro del Falcone, chiuso da oltre trent’anni e recentemente restaurato, viene aperto al pubblico ed è sede della mostra. L’iniziativa è stata realizzata grazie al contributo di San Paolo IMI. Interveranno Giuseppe Pericu, Sindaco di Genova e Presidente del Comitato Genova 2004 Maurizio Galletti, Soprintendente per i Beni Architettonici e per il Paesaggio della Liguria Liliana Pittarello, Soprintendente Regionale per i Beni e le Attività Culturali della Liguria Enrico Da Molo, Amministratore Delegato della Società Genova 2004 Srl Luca Leoncini, curatore della mostra Programma ore 10.00 conferenza stampa segue visita guidata alla mostra Ufficio stampa Palazzo Ducale Camilla Talfani 010/5574047 [email protected] Ufficio stampa Genova 2004 Fede Gardella 010/5574826 [email protected] MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITA' CULTURALI Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio della Liguria Da Tintoretto a Rubens. Capolavori della collezione Durazzo. 14 luglio - 3 0ttobre 2004 Palazzo Reale, Teatro del Falcone Nell'ambito delle manifestazioni ufficiali previste per Genova 2004 Capitale Europea della Cultura degli Istituti periferici del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, la Soprintendenza per i Beni Architettonici e il Paesaggio della Liguria organizza una grande mostra nell'antico Teatro del Falcone, teatro di corte del Palazzo Reale di Genova. Oltre 180 opere tra dipinti su tavola e su tela (60), sculture (20), manoscritti (5), libri a stampa (50), libretti d'opera (10), lettere (5), disegni (5), stampe (10), arti decorative (15) raccontano la storia dei Durazzo, una delle più importanti famiglie genovesi, mettendo a fuoco soprattutto le vicende comprese tra l'acquisto del loro fastoso palazzo di via Balbi nel 1679 e la sua vendita nel 1824. La mostra è dedicata dunque a una delle età più fervide della magnifica dimora di via Balbi oggi nota come Palazzo Reale, quella legata ai suoi proprietari più longevi, i Durazzo. Nei centoquaranta anni di proprietà Durazzo il palazzo si trasformò profondamente arricchendosi di straordinarie collezioni d'arte e bibliografiche: dipinti e sculture di grandi maestri, arti decorative, centinaia di libri e manoscritti, una delle più vaste raccolte di stampe mai messe insieme nell'Europa del Settecento. La maggior parte di quelle collezioni che avevano fatto del grande palazzo genovese uno dei contenitori di beni culturali più preziosi della città, fu dispersa nei primi quaranta anni dell'Ottocento. La mostra riporta a Genova alcuni dei capolavori della collezione Durazzo, soprattutto i grandi dipinti su tavola e su tela, che ne avevano fatto uno delle quadrerie più importanti della città, visitata e ammirata per decenni dai protagonisti del Grand Tour. Naturalmente si è colta anche l'occasione di raccontare la storia dei Durazzo. Lo si è fatto attraverso i loro ritratti, i libri che possedettero, quelli che a loro furono dedicati o che appartennero alla grande biblioteca ospitata nel palazzo, oggi non più esistente. Non è un caso che la mostra abbia trovato sede in quello che fu uno dei tre teatri della Genova del Settecento, il Teatro del Falcone, danneggiato durante la seconda guerra mondiale, ricostruito negli anni cinquanta del Novecento e restaurato per questo evento. Il teatro fu parte fondamentale della storia della famiglia e in particolare di alcuni suoi membri. Non si è voluto rinunciare dunque ad un riferimento anche alla passione dei "Durazzo di Palazzo Reale" per il mondo dell'opera e del balletto. Lo si è fatto attraverso materiali inediti, libretti di tragedie e commedie in musica, partiture musicali e lettere, ricostruendo soprattutto la figura di uno dei Durazzo più celebri, quel conte Giacomo che a Vienna promosse la grande riforma dell'opera seria in qualità di Sovrintendente generale dei teatri imperiali di Vienna. Storia della quadreria Raccolta tra 1679 e 1791 da Eugenio, Gerolamo e Marcellino Durazzo, fu venduta nel 1824 al re di Sardegna Carlo Felice e dal 1919 è proprietà dello Stato italiano. La quadreria di questo ramo dei Durazzo, uno dei più ricchi ed influenti della città, rappresentò una delle ultime grandi esempi di collezionismo su larga scala del patriziato genovese, intimamente connesso alla dimora storica che l'ospitò (e in buona parte la ospita tuttora). Fu nello stesso tempo specchio di una fase importante della storia sociale, economica, politica e artistica della città: se è vero, infatti, che per gran parte del patriziato genovese il Settecento fu un periodo di declino, per i Durazzo rappresentò il momento grande del mecenatismo e degli affari, il secolo dell'apogeo. La storia della dispersione della collezione dei dipinti inizia nel periodo napoleonico quando un buon numero di capolavori furono alienati dagli ultimi discendenti della grande famiglia genovese: uscirono così dipinti capitali come la Morte di Argo di Rubens, il Seneca di Luca Giordano, alcune tavole fiamminghe di grande valore. Ma quello fu solo il primo atto di un processo che sarebbe continuato con sottrazioni più consistenti. La Real Casa, dopo aver acquistato il Palazzo Durazzo completo dell'importante collezione, trasferì infatti a Torino alcuni pezzi più importanti perché arricchissero la nuova Galleria Sabauda voluta in quegli anni da Carlo Alberto a gloria del Regno Sardo. Più di 90 tra le tele e le tavole più importanti della quadreria Durazzo lasciarono Genova alla volta della capitale sabauda: dalla Cena del Fariseo del Veronese, alla Trinità del Tintoretto, dalla Susanna al Bagno del Rubens, alla Sacra Famiglia di Van Dyck, il meglio delle opere del palazzo di via Balbi lasciò Genova. Rispetto alle alienazioni del periodo napoleonico l'uscita di queste opere rappresentò una e vera e propria decapitazione della raccolta. Nello stesso tempo i marchesi Durazzo avevano escluso dalla vendita ai Savoia un buon numero di opere che trasferirono nel loro nuovo palazzo genovese in piazza della Meridiana: si trattava per la maggior parte di ritratti e di quadri storici legati alle memorie dell'antica casata genovese. Anche in questo gruppo si contano capolavori di Van Dyck, del Mulinaretto, di Domenico Parodi. Fu così che nei primi quaranta anni dell'Ottocento una delle collezioni più ricche della città perse una parte consistente delle sue opere che oggi invece la mostra vuole riunire. La sede Una delle ragioni di grande interesse della mostra è certo legata alla sua sede, il Teatro del Falcone, teatro di corte del Palazzo Reale di Genova, chiuso da oltre trent'anni e restituito invece in quest'occasione alla città. Il teatro restaurato e rinnovato ospiterà il percorso espositivo distribuito su due piani: al piano terra il visitatore troverà i grandi capolavori della quadreria Durazzo, mentre al primo piano si alterneranno le sezioni dedicate ai ritratti dei Durazzo, ai personaggi più importanti della famiglia, alle arti decorative, ai libri a stampa, ai materiali teatrali. L'antico teatro settecentesco a cinque ordini di palchetti in legno (un modello in legno che ne restituisce la struttura originale sarà esposto in mostra), ricostruito con assetto moderno nel 1953-54, dopo i gravi danni della seconda guerra mondiale, attendeva ormai da anni una ristrutturazione globale e l'adeguamento degli impianti alle normative vigenti, uscite di sicurezza, ascensore, climatizzazione, riordino della facciata e del cortile, impianti di illuminazione e di sicurezza, servizi igienici. In futuro sarà possibile ospitare nel teatro altre grandi mostre d'arte, ma anche convegni e conferenze, spettacoli teatrali e musicali. L'allestimento della mostra è stato curato da Stefano Fera. L'iniziativa è stata realizzata grazie al contributo di San Paolo IMI. Date: 14/7/2004 - 3/10/ 2004 Palazzo Reale: Teatro del Falcone, via Balbi 10 Orario: martedì e mercoledì 9.00-13.30, da giovedì a domenica 9.00-19.00, lunedì chiuso Ingresso: biglietto intero 6,00 €, ridotto 5,00 €, scuole 2,50 € Prevendita: TicketOne tel. 892424 Prenotazioni: tel. 010/5574004, 010/562390 [email protected] Call center: tel. 010/20041 Catalogo: Skira editore Ufficio Stampa Palazzo Ducale - Genova 2004: Camilla Talfani, tel. 010/5574012 Florence Reimann, tel. 010/5574047 Valeria De Simoni, tel. 010/5574057 e-mail: [email protected] Fede Gardella, Fabiana Magrì tel. 010/5574826 e-mail:[email protected] Ufficio Stampa Skira Mara Vitali Comunicazione, Lucia Crespi, tel. 02/73950962 e- mail: [email protected] I dipinti più importanti Maestro dell’Adorazione di Torino, Adorazione dei Magi, da Torino, Galleria Sabauda Paolo Caliari detto il Veronese, Cena di Cristo in casa di Simone il fariseo, olio su tela, dalla Galleria Sabauda di Torino. Pieter Paul Rubens, Susanna e i Vecchioni, olio su tela, dalla Galleria Sabauda. Rembrandt, Ritratto d’uomo con turbante, dalla Galleria Sabauda. Jacopo Robusti detto il Tintoretto, Trinità, olio su tavola, dalla Galleria Sabauda. Anton Van Dyck, Ritratto di Marcello Durazzo, olio su tela, dalla coll. Franchetti alla Ca’ D’Oro, Venezia. Giovan Battista Gaulli, detto il Baciccio, Autoritratto, olio su tela, Genova, Palazzo Reale Jean-Honorè Fragonard, Copie dai capolavori di Palazzo Durazzo, matita su carta, British Museum, Londra. Martin van Mytens, Ritratto di Giacomo ed Ernestine Durazzo, olio su tela, Metropolitan Museum of Art, New York. Antonio Maria Vassallo, Natura morta, olio su tela, Quirinale, Roma. Curiosità La Galleria Sabauda di Torino presterà alla mostra ben 11 opere: si tratta di un prestito eccezionale (è raro che una grande museo si privi in un colpo solo di 11 capolavori) reso possibile dall'importanza "storica" dell'evento genovese. Torna a Palazzo Reale, dopo 160 anni di assenza, la gemma della collezione dei "Durazzo di Palazzo Reale", la Cena del Veronese, acquistata da Gerolamo Ignazio Durazzo attorno al 1737 e trasferita a Torino dai Savoia un secolo più tardi. (La Real Casa fu costretta a trasferire il grande quadro di notte per non scatenare le ire dei genovesi che infatti, scoperto il fatto, criticarono aspramente la decisione di Carlo Alberto). Saranno riunite le tavole fiamminghe del trittico quattrocentesco del Maestro dell'Adorazione di Torino (artista anversano attivo tra la fine del XV e l'inizio del XVI secolo), già parte della collezione dei Balbi fondatori del palazzo oggi Reale poi passato ai Durazzo. Sarà esposto un Bambino Gesù dormiente di Filippo Parodi inedito, già parte della collezione dei Durazzo di Palazzo Reale e oggi in collezione privata in Belgio. Dal British Museum arriveranno in mostra i fogli del taccuino di Fragonard con gli schizzi dei grandi capolavori della quadreria eseguiti nell'estate del 1761. Saranno riuniti per la prima volta il ritratto di Marcello Durazzo di Anton Van Dyck e quello della sua giovane moglie, Caterina Balbi (di Van Dyck), commissionati dal padre di lei. Dal Metropolitan Museum of Art di New York arriverà il grande ritratto del conte Giacomo Durazzo e di sua moglie Ernestina: prima esposizione pubblica dell'opera in Europa. Nella sezione teatro sarà possibile ammirare il registro contabile dell'impresa dei teatri, una creazione di Marcellino Durazzo: si entra così nel vivo delle insolvenze degli abbonamenti dei nobili palchettisti, degli esorbitanti onorari di sopranisti sul viale del tramonto e di scenografi "di grande grido" dell'epoca. Particolarmente interessante la corrispondenza privata di Girolamo Luigi Durazzo, figlio di Marcellino, con la sorella Cicchetta e con il procuratore di Venezia che gli forniva costantemente notizie sulla salute "del conte zio" e della bionda zia contessa. Tra i manoscritti musicali esposti, oltre ad alcuni di Vivaldi, uno di Alessandro Stradella, il noto compositore barocco assassinato per ragioni amorose a Genova, in piazza Banchi, la sera del 25 febbraio 1682. Sarà esposto il Registro dei prestiti della Biblioteca di famiglia, un documento piuttosto raro, dal quale si possono ricostruire gli interessi e i gusti che finirono per caratterizzare il patrimonio librario dei Durazzo. Nella sezione delle arti decorative saranno esposte anche delle carte da gioco del XVIII secolo con gli stemmi dei Durazzo e delle maggiori famiglie nobili genovesi. Sarà esposto il modellino in legno dell'antico Teatro del Falcone che riproduce la struttura dell'edificio settecentesco ormai perduto. Il catalogo Storia: Giovanni Assereto si occuperà di raccontare la storia di questo ramo importante (e in parte trascurato dagli studi) dei Durazzo, mettendone in luce gli aspetti politici economici, i rapporti con gli altri rami della famiglia e con il resto del patriziato genovese. Quadreria: nel catalogo il curatore della mostra Luca Leoncini ricostruirà la storia della collezione dei dipinti, anche in relazione al collezionismo genovese tra XVII e XVII secolo. Biblioteca: Alberto Petrucciani scriverà del rapporto con i libri e dell’importanza delle biblioteche dei Durazzo, in particolare si ricostruirà quella dei proprietari del palazzo di fronte a S. Carlo, finora poco nota, grazie al ritrovamento di materiali e documenti inediti. Anche Graziano Ruffini è impegnato a ricostruire l’importante rapporto dei Durazzo con il libro. La mostra presenta un’importante sezione dedicata ai bibliofili: vi si espongono oltre quaranta pezzi, tra volumi del Sei e del Settecento, opere commissionate, libri appartenuti o dedicati a membri di questo ramo dei Durazzo: ne emergono così non solo le figure di spicco, i dogi, i cardinali, gli ambasciatori nelle maggiori capitali europee, ma anche i figli cadetti, spesso gesuiti e le figlie monache. Teatro: Armando Fabio Ivaldi si occuperà invece della passione fondamentale dei nostri col il mondo dell’opera e del balletto, concentrandosi sulle figure del conte Giacomo che a Vienna promosse la grande riforma dell’opera seria in qualità di Sovrintendente generale dei teatri imperiali, cavaliere della musica e Gran Ciambellano degli Asburgo. Quanto al fratello maggiore Marcellino, egli, attraverso un’oculata speculazione immobiliare e coadiuvato in questo da Francesco Bardella, suo impresario e fiduciario per oltre trent’anni, riuscì ad ottenere dopo il 1770 il monopolio del pubblico spettacolo nel capoluogo ligure, diventando proprietario dei tre teatri urbani (Falcone, Sant’Agostino, Vigne). In questo senso, la mostra prevede anche una sezione piuttosto ricca di materiali teatrali inediti (libretti d’opera, commedie, tragedie, lettere, registri contabili, scenografie). Le Ville: Susanna Canepa, Rosalina Collu, Luisa Cogorno e Maria Carola Morozo Della Rocca scriveranno delle residenze di campagna, la villa di Santa Margherita, quella di Albissola, quella di Pino e quella di Romairone. I Ritratti: Daniele Sanguineti dei grandi ritratti su tela che un tempo decoravano le sale del palazzo. L’Accademia: Giulio Sommariva dedica il suo saggio ad uno dei personaggi ottocenteschi più emblematici della famiglia, quel Marcello Durazzo al quale si devono in gran parte le collezioni d’arte dell’Accademia Ligustica. Il Tesoretto: Beatrice Brandalise racconta del cosiddetto Tesoretto dei Durazzo, una raccolta di arti decorative (argenti, avori, coralli, uova fossili, madreperle, legni intagliati) che aveva formato in passato lo “scarabattolo” di famiglia. Falcone: Simone Frangioni ricostruisce la storia del Teatro del Falcone, la sala pubblica più antica della città, appartenuto ai Durazzo per tutto il Settecento. per GENOVA 2004 Sponsor della mostra “Capolavori della Collezione Durazzo” Sanpaolo è sponsor della mostra Capovalori della Collezione Durazzo, un’iniziativa che ha consentito di ricomporre e presentare al pubblico una raccolta di opere di grande valore e interesse. Dopo il Trofeo Internazionale di Skate Slalom, è il secondo contributo della Banca a favore di Genova 2004. Si tratta di un impegno coerente con la sua lunga tradizione di mecenatismo culturale, oltre che un’occasione per sancire lo storico legame con la città di Genova, dove attualmente opera con 76 filiali dedicate alla clientela privata e 5 filiali specializzate per le imprese. Con il medesimo spirito Sanpaolo aveva sostenuto il restauro globale dell’Abbazia di San Fruttuoso di Camogli, un complesso situato in uno dei più bei tratti della costa mediterranea, a soli trenta di chilometri da Genova. Nel 1985 la famiglia Doria lo donò al FAI (Fondo per l’Ambiente Italiano) e quattro anni dopo il salvataggio di questo gioiello di arte ed architettura medievali era completo. Alcuni anni fa Sanpaolo contribuì anche alla realizzazione dell’importante mostra che la città di Genova dedicò al pittore fiammingo Van Dyck. E’ nella logica del Gruppo dedicare costante attenzione ai territori e alle realtà sociali in cui opera. Oggi la Banca è presente in tutta Italia attraverso una capillare rete di circa 3.200 filiali. Alla possibilità di agire con la stessa flessibilità ed efficacia di una banca regionale, affianca la capacità di competere con i grandi gruppi creditizi europei, grazie ad una forte specializzazione nei servizi finanziari rivolti alle famiglie ed alle piccole e medie imprese, alla leadership nei fondi comuni, ad un ruolo di assoluto rilievo nell'attività di corporate banking e di investment banking. Sulla scena internazionale il Gruppo è attivo in oltre 30 paesi con filiali e uffici di rappresentanza propri, oltre che attraverso la rete operativa delle banche estere partecipate e controllate ed i rapporti di collaborazione con 3.000 banche corrispondenti. Sanpaolo ha adottato un modello organizzativo caratterizzato dalla specializzazione dei punti operativi per tipologia di Clientela: “Retail”, che comprende la famiglia ed i piccoli imprenditori, “Private” e “Imprese”. E’ un modello che risponde alla necessità, oggi sempre più avvertita, di costruire una relazione duratura con la Clientela, basata sulla professionalità e sulla reale conoscenza dei suoi bisogni. Genova, … maggio 2004 Ufficio Stampa e Relazioni Esterne Telefono: 011/555.7747 E-mail: [email protected] GeNova04 Card Card 3 giorni 29,00 euro (risparmio: 4,50 euro) Accesso a UNA delle 11 mostre di GeNova04, all’Acquario ed a TUTTI i musei di Genova La card è personale Durata 72 ore (dal primo utilizzo) Acquistabile presso: Biglietteria di Palazzo Ducale, sito www.genova-2004.it, Acquario e Musei di Genova Card 3 giorni+trasporto 33,50 euro (risparmio: 9,00 euro) Come la card 3 giorni con in aggiunta il trasporto su gomma e rotaia nel Comune di Genova Acquistabile presso: Biglietteria di Palazzo Ducale, sito www.genova-2004.it, Acquario e Musei di Genova Card Annuale 60,00 euro (45,00 ridotti) (risparmio: almeno 15,00 euro) Libero accesso alle 11 mostre di GeNova04 per un numero illimitato di volte. La card è personale Acquistabile presso: Biglietteria di Palazzo Ducale, sito www.genova-2004.it Per i bimbi sotto i 12 anni è conveniente acquistare biglietti singoli 11 Mostre di GeNova04 una mostra tra: L’età di Rubens: dimore, committenti e collezionisti genovesi - I Transatlantici - Arti&Architettura, 1900-2000 - Mandylion. Intorno al Sacro Volto Genova del Saper fare - Genova, civiltà di palazzi e invenzione dei rolli Osservatorio sulla creatività - Capolavori della Collezione Durazzo - Attraversare Genova - I Liguri - Scultura lignea in Liguria fra XII e XVI secolo Musei convenzionati Musei di Strada Nuova (Palazzo Rosso, Palazzo Bianco e Palazzo Tursi) - Museo d’Arte Orientale Edoardo Chiossone – Museo di S. Agostino - Museo del Risorgimento - Museo d’Arte Contemporanea Villa Croce - Raccolte Frugone Museo Giannettino Luxoro - Museo di Storia Naturale Giacomo Doria - Museo Navale - Museo di Archeologia Ligure - Museo di Storia e Cultura Contadina Musei del Mare e della Navigazione - Museo del Tesoro della Cattedrale di S. Lorenzo - Galleria Nazionale di Palazzo Spinola - Museo di Palazzo Reale Palazzo del Principe – Museo dell’Accademia Ligustica di Belle Arti - Museo Diocesano – Museo Nazionale dell’Antartide Felice Ippolito – Galleria di Arte Moderna – Museo delle Culture del Mondo, Castello D’Albertis). Agevolazioni e convenzioni Museo Luzzati, Porta Siberia, ingresso scontato: 2,50 euro anziché 3,50 euro Palazzo Imperiale, Campetto 8A, ingresso scontato - Villa Durazzo Pallavicini, Pegli, ingresso scontato: 2,58 euro anziché 3,62 euro - Villa Durazzo, S. Margherita Ligure, ingresso scontato - Teatro Carlo Felice, Passo E. Montale 4, sconto del 10% su tutti gli spettacoli - Teatro dell’Archivolto Piazza Modena 3, riduzione del biglietto di primo settore: 15,50 euro anziché 18,00 euro; di secondo settore:13,00 euro anziché 15,50 euro - Teatro di Genova, P.za Borgo Pila 42, sconto del 20% su tutti gli spettacoli - Teatro della Tosse in Sant’Agostino, Piazza R. Negri 4, ogni martedì biglietto ridotto - Salita gratuita al BIGO per chi acquista il GIRO CITTÁ oppure sconto di 0,8 euro - Palazzo Lomellino, via Garibaldi, ingresso gratuito - GOG, 25% di sconto su tutti gli spettacoli - Città dei bambini, sconto di 0,5 euro Riduzioni Associazioni Amici di Palazzo Ducale, Possessori di altre Card (Amico Treno + accompagnatore, Card dei Musei, Green Card, Coupon Chef – D’Oeuvre e Tessera Fendac – Zaffiro e ManagerItalia), Soci Club La Repubblica, Touring Club Italiano + accompagnatore, Fnac, Fidas, Coop, Amici dei Musei, Valore Liguria, FAI, Turismo e cultura, Carlo Felice, Unpli, Italia Nostra, Comune, Poste, Galliera, San Martino, Amga, Enel, Inps Regionale, Agip, Eni, IP, Art’è e la rivista Amica. La card è fruibile fino al 31 gennaio 2005. La card è prodotta e distribuita da Ama Service Aggiornato al 26 febbraio 2004.