Logbook - Lega Navale Italiana

Transcript

Logbook - Lega Navale Italiana
sezione di Vieste
Logbook - giornale di bordo - periodico - n° 47 - dicembre 2014
Viaggio in Irlanda organizzato dal
socio LNI Vieste Franco Ruggieri
Un caro amico
Lettera del presidente
I turisti non si rassegnano
Una testimonianza di
affetto per Vieste
Una battuta di pesca
La Scuola rurale di Sagro
Come nascono i gigli
Vieste: quando il bianco e nero
era tutto a colori
Una grande famiglia
viestana
L’ora dei Poeti…era ora bando 3^edizione
Quando si dice
...la passione!
2
LOGBOOK
giornale di bordo - periodico
Num. 47– dicembre 2014
LEGA NAVALE SEZ. VIESTE
Associazione di protezione ambientale
Porto di Vieste - Scalo Marittimo Sud
71019 Vieste (FG)
Tel/Fax 0884 702698
Presidente Francesco Aliota
(responsabile)
La redazione:
Coordinatore: Nino Patrone
Vice coordinatore: Annamaria Cellamare
Bartolo Baldi
Lucio Mura
Franco Ruggieri
Kiara Sciannamè
Sandro Troiano
Collaborazione di ,
Marcello Cavallo, Maria di Dona,
Antonio P. Mastromatteo,
Raffaele Pennelli.
[email protected]
Articoli, lettere e foto non richiesti
non si restituiscono.
http://www.leganavale.it/
vieste
LEGA NAVALE ITALIANA
CORSI DI VELA F.I.V. SU DERIVE
E CATAMARANI Tel 0884 702698
E-mail: [email protected]
L
Sommario
Lettera del presidente
pag. 3
L’ora dei Poeti…era ora - bando 3^edizione Pag. 3
Un caro amico
pag. 4
Una battuta di pesca
pag. 5
I turisti non si rassegnano
pag. 6
Vieste: quando il bianco e nero era tutto a colori
pag. 8
Una grande famiglia viestana
pag.10
La Scuola rurale di Sagro
pag.14
Come nascono i gigli
pag.17
Quando si dice … la passione!
pag.18
Una testimonianza di affetto per Vieste
pag.20
Dal 2 al 5 ottobre si è tenuto nel porto di
Vieste e al largo del Promontorio del Gargano, nell’area prospiciente il litorale tra
Vieste e Peschici il Campionato Italiano
Assoluto 2014 di Drifting (una particolare disciplina della pesca d’altura), evento
di alto valore sportivo.
a Puglia, pur con la sua lunghissima costa, con 10mila posti
barca si pone quasi in coda di una
classifica che vede in testa la Liguria
con 25mila posti barca, seguita dalla
Toscana con 20mila, dal Friuli con
16mila e dalla Campania con15mila.
Per non parlare degli approdi turistici che ammontano ad appena 2mila.
Attualmente il Marina, porto turistico di Vieste, ha attivato circa 200
posti barca per imbarcazioni grandi,
medie e piccole.
Si può arrivare a 600 nei prossimi
anni, ma naturalmente bisogna
completare i lavori del secondo lotto
e dare una sistemazione a tutta la
zona adiacente il Lungomare Europa
di competenza portuale, attualmente uno spettacolo indegno nella bellissima vista del porto.
Non dimentichiamoci che la nautica da diporto può portare turisti di
un buon livello.
3
Caro Socio,
Ti trasmetto, in allegato, la scheda relativa al conteggio della quota annuale per
l’anno 2015.
Il versamento della quota dovuta potrà
essere effettuato mediante bonifico bancario, i cui dati sono riportati nella scheda, o
direttamente presso la sede della Sezione.
Si confida nel senso di responsabilità e di
attaccamento al sodalizio nel rispetto del
termine del 31 Gennaio 2015 per il pagamento della quota dovuta.
Si rammenta che, ai sensi dell’art.7 –
punto 3 del Regolamento Nazionale, i rinnovi effettuati dal 1 aprile al 30 giugno
saranno assoggettati alla mora del 10%,
mentre quelli effettuati dal 1 luglio al 30
settembre alla mora del 20%, sia della
quota nazionale sia della quota supplementare per servizi generali.
Nell’eventualità che non volessi ormeggiare la tua unità nel prossimo anno sei
tenuto a darne comunicazione scritta entro e non oltre il 31 dicembre 2014.
Se non si presenterà l’occasione di un
incontro nelle prossime festività, unitamente a tutto il C.D. porgo a te e alla tua
famiglia gli auguri di un buon Natale e di
un felicissimo Anno Nuovo.
Un affettuoso saluto e arrivederci a presto.
Il Presidente
Dott. Francesco ALIOTA
L’ora dei Poeti…era ora
3^ edizione
REGOLAMENTO.
I poeti possono inviare i propri componimenti via E-MAIL entro e non oltre il
15 gennaio 2015 con foto dell’autore ed un breve curriculum vitae al
seguente indirizzo:
[email protected]
I partecipanti devono presenziare alla manifestazione poiché saranno loro
medesimi i lettori delle proprie poesie.
La manifestazione si svolgerà in due serate:
La prima riguardante le composizioni in lingua italiana, la seconda
riguardante la poesia dialettale garganica.
I poeti possono partecipare ad ambedue le manifestazioni con un massimo di
due composizioni per ognuna.
Ad ognuno di loro sarà rilasciato un attestato di partecipazione.
Poiché agli autori saranno comunicati i giorni delle manifestazioni in un
secondo momento, essi sono vivamente pregati di inviare il proprio numero
telefonico. La partecipazione è del tutto gratuita.
Le serate in oggetto si svolgeranno presso la sede della Lega Navale di
Vieste.
4
Un caro amico
che ha sempre amato il mare
Francesco Aliota
L
unedì 24 novembre
era una di quelle
giornate che chiunque
ama il mare giudicava
benedetta per la mite
temperatura dell’aria e
per l’assenza di moto
ondoso. Il giorno ideale,
per chi è appassionato di
pesca, da passare circondato dal mare, con la
propria attrezzatura, con
i propri pensieri e con la
propria passione.
Elia Del Duca ha sempre amato il mare, che
sin da bambino ha praticato, imparando a rispettarlo, sapendo ciò
che può dare, ma anche
ciò che può togliere.
Quel lunedì era un
giorno particolare perché
era il giorno della prima
vera battuta di pesca
con la barca nuova. E’
proprio la barca che ti
consente di vivere appieno il mare ed il suo
environment.
Possiamo solo immaginare, quel giorno, quanta felicità, quanta passione, quante aspettative pervadevano i sensi
del povero Elia.
Ma il mare quello che
dà sa anche togliere. Noi
viestani, spesso immemori dei lutti che hanno
colpito molte famiglie di
pescatori viestani, sempre meno ci fermiamo a
pensare ai pericoli che
affrontano non solo i
nostri pescatori professionisti, ma chiunque si
approcci ad esso.
Elia era ben consapevole dei pericoli cui era a
rischio.
Aveva sempre il telefono con la custodia impermeabile al collo, le
attrezzature di sicurezza
in ordine, ma quel tragico lunedì, vuoi l’impeto
dovuto alla combinazione dei fattori climatici
favorevoli, vuoi la novità
dell’imbarcazione appena acquistata, vuoi il
carattere, per quanto
socievole e solare, ma
necessitevole del rapporto intimo personale solitario con il mare, il fato
lo aspettava al varco.
Purtroppo nessuno di
noi sa quando può colpire. A noi resta solo la
possibilità di rimanere
sempre vigili, mai sopraffatti dalle passioni,
dalle emozioni, perché si
possa pensare di poter
essere vincenti in una
situazione che, inaspettatamente, può sempre
prospettarsi.
Sicuramente la morte
del caro Elia non è stata
per lui un fallimento, in
quanto la sua tragica
morte è avvenuta mentre
lui faceva quello che più
amava e la sua vita, per
quanto breve, è stata
sempre costellata da innegabili successi, con a
fianco sempre una famiglia molto unita.
Certamente da questo
tragico evento gli amici
del pescatore del Tuna
Fishing useranno maggiore accortezza di sicurezza, alle quali saranno obbligati per rispetto a questa prematura morte.
Dal nostro canto, e parlo a nome di tutti i soci
della Lega Navale sezione
di Vieste, ci stringiamo in
un fraterno, forte abbraccio alla moglie Beatrice,
alla figlia Marianna, alle
famiglie
Del
DucaMaiorano e Gallo.
In noi ci sarà sempre
grande rispetto e affetto
per un caro amico che ha
amato il mare fino
all’ultimo sacrificio.
5
Una battuta di pesca finita male
Nino Patrone
Elia Del Duca
E
Pensava sempre al mare come a la mar, come lo chiamano in spagnolo quando lo amano. A volte coloro che l’amano ne parlano male,
ma sempre come se parlassero di una donna. …..
Ma il vecchio lo pensava sempre al femminile e come qualcosa che
concedeva o rifiutava grandi favori e se faceva cose strane o malvage
era perché non poteva evitarle. La luna lo fa reagire come una donna,
pensò.
IL VECCHIO E IL MARE di Ernest Hemingway
lia Del Duca, 41
anni sposato e padre di una bambina di 10
anni, tra i migliori chef di
cucina viestani, uscito in
mare nella mattinata di
lunedì 24 novembre, per
una battuta di pesca in
solitaria, a bordo di un
natante, acquistato da
pochissimo, è stato trovato morto in mare.
Questa la ferale notizia
che ha scosso i cittadini
viestani, già colpiti in
questo strano autunno
da altre tragiche notizie,
oltre a una situazione
economica difficile del
paese, che negli anni
passati poteva almeno
contare sul lavoro derivante dalla raccolta delle
olive, pessima invece
quest’anno.
Destinazione della battuta di pesca al calamaro
I forti, una zona di mare
a circa 15 miglia a nordest della costa viestana,
molto pescosa anche per
la presenza di branchi di
tonni.
Alcuni dati:
 il telefono cellulare di
proprietà della vittima
ha smesso di funzionare alle 13:02;
 poco prima delle 19:00
è stata informata la
Guardia Costiera di Vieste che ha immediatamente disposto ricerche
sul litorale per verificare
l'eventuale presenza
della barca del pescatore scomparso;
 alle prime luci dell'alba
di ieri, la motovedetta
CP 820 della guardia
Costiera di Vieste ha
rinvenuto il cadavere
del povero Elia, a circa
10 miglia ad est del
faro di S. Eufemia.
Quale la dinamica della
disgrazia? La più accreditata, al momento, sembra essere quella di un
improvviso cedimento
strutturale del natante di
Elia, che, imbarcando
acqua, sarebbe affondato in poco tempo, consentendo al pescatore
solo di indossare il giubbotto salvagente, rinvenuto poi addosso al cadavere.
E proprio il fatto che
Elia abbia indossato il
giubbotto fa supporre
che egli si sia trovato in
un’immediata situazione
di pericolo. E’ riuscito a
mandare un segnale
radio captato da un peschereccio al largo, senza, però, riuscire a dare
la propria posizione e
nominativo.
Alle 19:30 a supporto
delle ricerche sono uscite le imbarcazioni da
pesca Princesa del mare
e Pirata, nel disperato
tentativo di battere una
traccia
radar
dell’imbarcazione che si
pensava essere alla deriva.
Poi la triste realtà!
6
I turisti non si rassegnano
Nino Patrone
T
anti sono i turisti
che vengono a
Vieste in ferie da molti
anni.
A dire il vero alcuni si
sono stancati di aspettare che le cose potessero
cambiare e che Vieste
diventasse una vera cittadina turistica nei comportamenti della gente e
degli amministratori e
non vengono più.
Peccato!
Tanti altri continuano a
venire, avendo investito
i propri risparmi per
comprare una seconda
casa, ahimè ora molto
onerosa per i numerosi
balzelli.
Solo per la Tari, tassa
per la raccolta dei rifiuti
urbani, un amico che ha
una piccolissima abitazione di 20 mq, che utilizza per solo 15 giorni
ad agosto, deve pagare
quest’anno ben € 198,
ma sarebbero stati anche di più sei il suo nucleo familiare fosse
composto da più di due
componenti, come invece gli era stato erroneamente notificato.
Ciò è accaduto a tanti
possessori di abitazioni e
ha creato molto disagio,
che si poteva probabilmente evitare.
Altri ancora hanno comprato dai familiari le quote della casa degli avi o
ricevuto in eredità e quindi hanno proceduto a ristrutturarla, per poter
continuare a venire con
regolarità nei luoghi che li
ha visti bambini, prima di
cercare fortuna e lavoro
in altri posti, non così belli
ma forse più organizzati,
dal punto di vista del lavoro, della sanità, della
scuola, dei servizi.
Abituati ad una certa
organizzazione, questi
turisti, di varia provenienza, spesso rilevano le pecche della bellissima e ri-
N
dente cittadina che hanno scelto per le loro vacanze. Sono tante e dovute per lo più al disinteresse e cattiva gestione.
Non staremo qui ad elencare tutte, ma cercheremo solo di focalizzare alcune, che i responsabili farebbero bene a prendere in considerazione.
Partiamo dal Lungomare
Mattei,
fiore
a l l ’ o c c h i e l l o
del l ’ Am mi ni s traz i one
provinciale del dott. Michele Protano.
E’ evidente che dopo
tanti anni ha bisogno di
una manutenzione, mai
fatta, per non parlare
dei vandali che letteralmente sradicano i vasi
on smettete mai di protestare; non smettete mai di dissentire, di porvi domande, di
mettere in discussione l'autorità, i luoghi comuni,
i dogmi.
Non esiste la verità assoluta. Non smettete di
pensare. Siate voci fuori dal coro. Siate il peso
che inclina il piano.
Un uomo che non dissente è un seme che non
crescerà mai.
Bertrand Russell
7
che dovrebbero essere
riempiti di fiori anche a
cura dei gestori dei lidi
antistanti. Non è anche
loro interesse rendere più
bella la promenade?
Naturalmente le cacche
dei cani dovrebbero essere raccolte dai rispettivi
proprietari, ma un avviso
qui e in altre parti del
territorio
a
cura
dell’Amministrazione Comunale sarebbe opportuno.
Vieste è stata giustamente propagandata come cittadina animal
friendly, ma ognuno deve
provvedere alle cacche
dei propri cani, anche per
salvaguardare la salute e
la libertà di tante mamme
con i loro bambini e tanti
sportivi, che vogliono
scorazzare sui marciapiedi liberamente.
E per i cani randagi?
Il Comune è corresponsabile per i danni procurati da cani randagi sul
proprio territorio. Come
ribadito dalla Corte di
Cassazione con sentenza
n. 17528 del 23 agosto
2011, se chiamato in
causa, il Comune non
può sottrarsi alla richiesta
di risarcimento.
Le spiagge d’estate
brulicano di venditori ambulanti (di ogni tipo mer-
ceologico e anche di prodotti ittici!!!) che di giorno stazionano sulla battigia, destinata alla passeggiata e di notte nelle
tende abusive che spuntano come funghi. Eppure
l’Amministrazione comunale
ha
emanato
l’ordinanza in cui si dice
che è vietato…).
Perché non incrementare l’illuminazione e mettere altalene, scivoli e giochini nei giardinetti vicino
il Pizzomunno?
Come pure nello spazio
a fianco l’Hotel Cristalda.
Sarebbero frequentati da
famiglie con bambini,
invece di ….
Il lastricato realizzato
nelle vie del Centro è tutto pieno di bolle nere ed
in molti tratti crepato.
Non sarebbe stato meglio
farlo di colore più scuro e
di dimensioni più piccole? Ci sarebbe stato
bisogno di minore manutenzione. Comunque
non è bello a vedersi! A
quando la sistemazione?
Le vie del paese necessitano di manutenzione ordinaria (come
fatto rilevare in un articolo dal dott. Bartolo
Baldi).
Se a volte sembra che
i viestani siano rassegnati a subire questo
stato di cose, i turisti
non di certo…
E Vieste vive soprattutto di turismo!
Queste brevi note
hanno lo scopo di dare
un piccolo contributo
per migliorare la qualità
della vita nel nostro
amato paese.
La Lega Navale di Vieste è lieta di annunciare
che presso la sede locale al Molo Sud del Porto si
terrà la serata degli auguri di Natale, domenica
21 dicembre alle ore 18:30.
Sono invitate tutte le associazioni locali attive
per la disabilità. Questo nell'ottica di promozione
sociale e supporto alla solidarietà, che sono i
principi fondanti della nostra associazione.
Il Presidente
Dott. Francesco Aliota
8
Vieste: quando il bianco e nero
era tutto a colori
Bartolo Baldi
I
colori del bianco e
nero probabilmente
rendono malinconiche le
immagini. Quelle antiche,
però, sono tutte così.
Con la forza della ragione, comunque, questi
colori che sembrano essere smorti possono diventare gli antesignani di
colori più veri e più vivi.
Doveva sicuramente
essere così per la nostra
cittadina, ma non solo,
fino agli anni ‘50 e ‘60. In
quei periodi non lontani
dalla seconda guerra
mondiale, il nero della
povertà faceva sprigionare i colori della genuinità
e del rispetto.
Oggi Vieste, nonostante
la sua ricchezza economica, è diventato un paese
povero di colori e si corre
sempre più il rischio di
entrare in disagi psichici
e morali.
Vieste un tempo era un
paese umile, dove ci conoscevamo tutti per nome (o per soprannome).
Oggi quasi non ci conosciamo più nonostante
che il numero attuale
degli abitanti non sia
cambiato molto da allora.
Forse sarà causa anche
delle tante costruzioni
che hanno allargato Vieste, rendendola una città
in miniatura.
Allora non si sentiva
affatto la necessità di
vivere in case grandi con
una stanza per ogni
componente familiare. Si
viveva
piuttosto
“accavallati”
uno
sull’altro in un condominio che non aveva nessun servizio e chi se lo
poteva permettere aveva sicuramente tanti
soldi. Tuttavia, anche
non avendo grosse disponibilità di spazio, si
viveva benissimo e gli
appartamenti di pochi
metri quadrati, nonostante fossero abitati da
famiglie con un numero
elevato di figli, sembravano delle regge il cui
valore non era per niente la ricchezza materiale
ma quella morale, che le
rendevano piccoli gioielli
di una grande società.
Non era neanche trascurabile il fatto che si vivesse con le porte spalancate. Le persone che
vivevano accanto alla
nostra casa, sullo stesso
pianerottolo, ma anche
in piani diversi, non erano
viste come una famiglia di
estranei, ma quasi una
parte integrante della nostra.
Ora non ci si conosce
più, soprattutto se si vive
in grossi condomini.
In quegli anni con la
famiglia che viveva
nell’appartamento accanto non si scambiavano
solo le piccole cortesie,
ma soprattutto si scambiava il calore umano e
ogni evento, bello o doloroso,
diventava
l’occasione per esternare
la propria vicinanza, per
gioire o per piangere insieme. Ecco che le porte
della propria casa erano
solo un divisorio per non
creare spifferi d’aria o per
creare quella intimità della quale ogni famiglia
continua ad avere bisogno. Per questo tante
volte si lasciavano aperte
o chiuse, ma con la chiave attaccata alla toppa
della serratura. Non esistevano grosse pretese o
necessità di proteggersi
dai ladri che – se esistevano – erano solo “ladri di
galline”. Chi rubava lo
faceva soprattutto per
9
necessità e, se sorpreso,
veniva severamente punito. Ora si diventa ladri
per tutt’altro motivo e le
punizioni a volte non
sono per nulla esemplari.
Quale paura potevano
avere le mamme di allora nel far giocare i propri
bambini fuori delle case
in mezzo alla strada?
Non c’erano sicuramente
le macchine che li avrebbero potuti travolgere e
gli unici mezzi di locomozione erano i traini o
le biciclette. Ma soprattutto non incombevano i
pericoli di essere preda
di malintenzionati. Per
questo anche i bambini
della scuola elementare
erano avviati da soli senza la necessità della presenza di un adulto. I più
facinorosi, più grandi in
età, riuscivano ad organizzare delle scorribande
per dimostrare che erano i più forti o per farsi i
dispetti e, con le cartelle, …suonarsele di santa
ragione, ma poi si rimaneva più amici di prima.
I “telefonini” di allora
erano le mamme che, a
capo della strada, lanciavano urla per richiamare
all’appello il proprio figliolo imponendo di tornare subito a casa! Quei
ragazzi non se lo facevamo ripetere due volte. Una
corsa li trasportava subito
sul posto. Sapevano già
che un piccolo ritardo avrebbe potuto provocare
l’ira dei genitori, soprattutto del papà, qualche volta
a suono di sberle. E se
una persona più grande ci
faceva un rimprovero, la
paura era che poi lo avrebbero raccontato ai
genitori.
“Mazze e panelle fanno i
figli belli. Pane senza mazze fanno i figli pazzi”. Quel
proverbio che era per noi
come un passo del Vangelo, i ragazzi oggi non lo
conoscono affatto, come
non conoscono più i ceffoni e non conoscono più i
sacrifici che per noi erano
sacri e salutari, perché ci
aiutavano a crescere e ad
apprezzare le piccole cose
della vita, come ci aiutavano ad affrontare i problemi
quotidiani e le incertezze.
Oggi si pretende di
avere tutto, per questo
ci si arrende facilmente
o si diventa fragili davanti al poco.
C’è la crisi economica?
Probabilmente sì, ma la
situazione attuale, quella
dei
v al or i
e
dell’identità, ha contribuito a creare una crisi
molto più grande: proprio quella che ora ci fa
scoprire come Vieste, e
non solo, possa davvero
rischiare di non avere
più i colori perché tutto
ormai sta diventando
come un film moderno
ma proiettato in bianco
e nero.
Forse avremmo bisogno di ascoltare di più
quello che accadeva un
po’ di anni fa. Chissà
che non avremmo anche
le possibilità di recuperare qualcosa che riteniamo perduto per sempre.
"Questo è il mio paese" per la regia di Michele Soavi con
Violante Placido è una fiction Rai che viene girata a Vico
del Gargano (Calura nella fiction), con alcune scene girate
anche a Vieste in località Macchia di Mauro.
Si racconta della storia di una giovane donna, Anna, che
si trasferisce nel paese d'origine della famiglia, al sud, e,
candidatasi a sindaco, rivoluzionerà in positivo il borgo.
Altre location del Gargano coinvolte sono il porto di Manfredonia, la Foresta Umbra, le torrette di avvistamento
sulla litoranea Peschici-Vieste.
Le riprese termineranno in primavera e la fiction sarà
trasmessa in sei puntate, quasi certamente su Rai Uno.
10
La storia
Una grande famiglia viestana
Lucio Mura
“Partono i bastimenti
per terre assai lontane”…
Sono le prime struggenti
parole di una canzone
che, ai primi del Novecento, accompagnava gli
emigranti diretti in America ed in terre lontane.
Parole che toccavano il
cuore di tante donne
che, pallide e piangenti
sulle banchine, agitavano
i fazzoletti per salutare i
loro
uomi ni
che
s’imbarcavano per cercare fortuna.
Sulle navi che partivano c’erano anche tanti
ragazzi desiderosi di raggiungere i fratelli maggiori che già avevano
varcato il mare.
Anche Vieste, come le
città e i paesi d’ogni parte d’Italia, ebbe i suoi
emigranti.
Tentò l’avventura anche Gaetano Cappabianca, che nel 1903, lasciata
qui la moglie Preziosa
S ol i tro ,
pa rtì
pe r
l’America, dove lo aspettavano le sorelle Maria e
Filomena, sposate rispettivamente con Antonio
Guida e Libero Tantimonaco, anch’essi viestani.
Gaetano Cappabianca
nella sua piccola bottega
a Vieste (1902)
Gaetano Cappabianca
in his little workshop at
Vieste (1902)
Anche Gaetano sognava
una vita felice e libera
dalla miseria. Una speranza che gli rese sopportabili grandi fatiche,
lavori talvolta umilianti e
dure condizioni di vita.
Tanti emigrati in America rimasero tutta la vita,
altri ritornarono. Ritornò
anche Gaetano, ma lasciò oltreoceano i figli
più grandi, che già avevano un lavoro. Lui, poi,
passò l’Atlantico altre
due volte, nel 1911 e nel
1916, per accompagnare
i figli più giovani.
L’ultimo viaggio lo fece
con Giuseppe, di appena
16 anni, e Donata, di 17.
La moglie Preziosa rimase ancora una volta a
Vieste con i figli più pic-
coli.
Sbarcati a New York, i
ragazzi Cappabianca,
come pure i D’Errico, si
stabilirono a Bristol, nel
Rhode Island, e nei pressi di Boston, Massachusetts, ed alcuni rimasero
a New York.
Erano entusiasti e dotati di una tenacia che
permise loro, come a
tanti altri viestani, di vincere l’isolamento iniziale
causato dall’ignoranza
linguistica. Ma pian piano
seppero integrarsi nella
nuova realtà, nonostante
la diffidenza dei residenti
e la concorrenza di tanti
emigrati di altre nazionalità.
Sistemati i figli, Gaetano non si mosse più dal-
11
The story
A great family coming from Vieste
Translated by Nino Patrone
“Ships leave for far-off
lands”...
Those are the nostalgic
words of a song which
accompanied the emigrants on their exodus to
America
and
far-off
lands, at the beginning
of the twentieth century.
Words
touching
the
hearts of so many
women, who, with their
faces pale with sorrow
and tears, waved their
handkerchiefs
saying
good-bye to their men
who were setting out to
cross the sea in search
of their fortunes.
Often the children were
the emigrants, responding to the call of older
brothers who had departed
previously
in
search of a viable way of
living.
Vieste also had its emigrants, as other Italian
cities and small towns
did.
As many others, so did
Gaetano
Cappabianca
set out from Vieste in
1903. There he left his
wife, Preziosa Solitro. In
America he would find
two of his sisters: Maria,
Gaetano Cappabianca con
sua moglie Preziosa Solitro
e due nipotini (1938)
Gaetano Cappabianca with
his wife Preziosa Solitro
and two grandsons (1938)
who had married Antonio
Guida, and Filomena, who
had married Libero Tantimonaco, both of origins
from Vieste.
Gaetano also dreamt of
a joyful and not poor life.
Given this hope, he was
able to withstand years of
hard work, humble employments and very difficult living conditions.
So
many
emigrants
stayed all life long in
America, others came
back to their homelands.
Gaetano returned, but he
left overseas his elder
children
who
already
worked.
He set out twice more
for America, in 1911 and
1916
and
took
his
younger children with
him. In the latter journey, he took his 16 yearold son, Giuseppe, with
him, as well as his 17
year-old daughter, Donata.
His
wife,
Preziosa,
never left Vieste, where
she looked after her
other children.
The young Cappabiancas, as well as the D’Erricos, arrived in New York
City, from where some
settled in Bristol, Rhode
Island, others in Boston,
Massachusetts,
and
some remained in New
York City.
They managed to overcome their limited knowledge of the language.
They learnt to adapt to
new customs, to prevail
against the distrust of
the local people and to
compete with so many
immigrants from other
countries.
As time went by,
12
la sua città. I figli erano
ormai cittadini americani, e così i nipoti e i loro
figli. Tutti, però, avevano nella mente e nel
cuore il paese di origine
della famiglia e spesso
parlavano dei giorni in
cui nonno Gaetano e i
suoi figli videro allontanarsi all’orizzonte il panorama di Vieste.
Dopo tanti anni, rispondendo a un inevitabile richiamo del cuore, i
discendenti del vecchio
Cappabianca hanno voluto conoscere il luogo
da cui trae origine la
loro famiglia.
Il primo ad arrivare è
stato, nel 1963, Angelo
D’Errico, figlio di Lorenzo
D’Errico, emigrato nel
1912 a 17 anni, e di Donata Cappabianca, emigrata, come sappiamo,
anch’essa a 17 anni. Poi
è stata la volta di Pasquale Cappabianca con
Gaetano
e
Jack
(Giacomo), figlio e nipote del vecchio patriarca.
Più tardi è venuto il
figlio di Pasquale, Gaetano, con suo figlio Stephen, seguiti dopo un
anno da Frank Cappabianca, (figlio di Giuseppe, il ragazzo che emigrò a 16 anni), con sua
moglie Theona di Lanca-
ster PA.
Le visite sono continuate e di recente, i discendenti di Gaetano Cappabianca hanno deciso di
riunire le famiglie ogni
due anni per conservare
sempre viva la memoria
di Vieste e dell’Italia, per
ricordare i racconti delle
loro nonne e dei nonni,
per rivedere vecchie foto
ingiallite.
Alcuni, al loro arrivo,
avevano
dell’Italia
un’idea piuttosto sbiadita: immaginavano, cioè,
un paese che oggi non
esiste più, quello raccontato dai loro genitori. Ma
venendo qui hanno scoperto una città in piena
evoluzione, sviluppata
socialmente e culturalmente, frequentata e
ammirata da turisti di
tutto il mondo.
Questa è un’altra ragione per cui sono venuti a Vieste, scoprire
l’Italia contemporanea, i
suoi progressi, la sua
cultura, che sono spesso
sconosciuti all’estero.
Molti emigranti negli
Stati Uniti perdono contatto con le loro radici.
Oggi i discendenti dei
C a p p a b i a n c a
(Massachusetts e Pennsylvania), dei D’Errico
(New York), dei Vescera,
Tantimonaco,
Guida
(Rhode Island) e Ognibene (Ohio) si considerano a pieno titolo “figli
di Vieste”, un sentimento che ha permesso loro
di rinsaldare un legame
d’amore con questa città
e questa nazione, fieri
di appartenere anch’essi
alla grande famiglia degli italiani nel mondo.
Una pagina di storia: Le repubbliche marinare
La storia delle repubbliche marinare costituisce uno
dei più importanti e singolari episodi della vita italiana.
Ritenendo di grande importanza per i nostri lettori conoscere i maggiori episodi che hanno caratterizzato pagine
gloriose, ricche di civiltà e genialità nonché di progresso, il nostro Logbook proporrà di volta in volta le vicende delle quattro repubbliche marinare e delle loro imprese marittime.
Conoscere questi episodi riveste una notevole importanza specie per i giovani studenti, ma anche per ogni
appassionato del mare e nostro affezionato lettore.
Proporremo una narrazione essenziale e dilettevole
ma ricca di particolari.
A presto dunque.
13
Gaetano’s journeys to
America came to an end.
His children, however,
were American citizens
and the same were his
grandchildren and their
children. No one, however, has forgotten the
small town from where
their grandfather had left
and they often talked of
those days when grandfather Gaetano said farewell to the beloved coast
line of Vieste.
After so many years,
willing to know their origins, the descendants of
old Gaetano Cappabianca, came to the place
of origin of their family.
The first descendants
to return to Vieste after
so many years were: in
1963 Angelo D’Errico,
(son of Lorenzo D’Errico,
who had emigrated in
1912 at 17 years of age,
and of Donata Cappabianca, who had emigrated
in 1916 when she was
17), then later Pasquale
Cappabianca with his two
sons Gaetano and Jack,
son and grandsons of the
adventurous Gaetano.
After
some
time,
Pasquale’s son, Gaetano,
came to Vieste with his
son Stephen. Finally after
a short time Frank Cappabianca (son of Joseph,
1997 Vernon
(Connecticut –
Usa) First
meeting of
ViestanoAmerican families Cappabianca, D’Errico,
Guida, Vescera,
Tantimonaco,
Ognibene, with
Antonella
D’Errico
and her husband
Lucio Mura.
the boy who emigrated
when he was 16), came
with his wife Theona
(from Lancaster PA).
The families returned to
Vieste a lot of times and
recently Gaetano Cappabianca’s
descendants
have decided to meet
every two years, especially not to lose their
memory of Italy and Vieste, to renew their
memories, to tell the stories of their grandmothers and grandfathers, to
share the old and yellowed photos.
At their arrival, some of
the descendants knew
little of Italy: they imagined an Italy that is no
longer, the country told
by their parents. But
coming here they have
discovered a quite different town, socially and
culturally developed, visited and appreciated by
tourists coming from all
over the world.
This is another reason
for their coming to Vieste, to discover the
contemporary Italy, its
progress, its way of life,
its cultural qualities,
which are often unknown abroad.
Many immigrants in the
USA lose touch with their
roots.
Nowadays the descendants of the Cappabiancas (Massachusetts and
Pennsylvania), of the
D’Erricos (New York), of
the Vesceras, Tantimonacos, Guidas (Rhode
Island), and Ognibenes
(Ohio) refer to themselves as “Children of
Vieste”. In fact they love
this town and this country and are proud of belonging to the great family of the Italians in the
world.
14
La Scuola rurale di Sagro
Almanacco Viestano - a cura di Franco Ruggieri
A
nche per questo
racconto ho tratto
lo spunto da una chiacchierata con Tommaso
Fabrizio.
Un giorno mi ha chiesto se conoscevo I
Curv .
“Intendi i corvi, sì li
conosco, sul Gargano
abbiamo diverse specie”.
“Lo vedi che non li conosci – mi ha rimproverato, - i Curv sono una
località verso Vignanotica che solo Dio sa come
si fa per arrivare”.
E così mi racconta che
nell’immediato dopoguerra, quando lui era
un giovane stagnino e il
lavoro scev pi copp ricevette, da un agricoltore
di Mattinata, l’incarico di
effettuare una riparazione urgente al suo frantoio oleario che teneva
proprio nella sua campagna a I Curv.
Partì da Vieste con la
prima Postale quando
era ancora notte, armato di tutto punto, o meglio con una borsa con
gli attrezzi ed un’altra
con gli indumenti necessari per il soggiorno fuori
casa. A Sagro scese alla
fermata del Tabacchino,
dove lo aspettava il committente.
C’era anche Ludovico
Cariglia, Ninino, che insegnava alla scuola rurale e
la moglie Angelantonia
Manicone, Ninetta, la
Vicaiola, in attesa del
primo figlio.
Prima che Tommaso
partisse a dorso di mulo
verso I Curv ricevette
l’invito da Ninino e Ninetta: “Quando finisci il lavoro fermati qui con noi
e poi riparti con la Postale”. Ci vollero quasi due
ore per arrivare a destinazione, attraverso sentieri e mulattiere a volte
impervi ma con panorami
mozzafiato. Lavorò di
buona lena per quattro
giorni, mangiò e dormì
insieme alla famiglia del
proprietario.
La raccolta delle olive
era alle porte e bisognava fare in fretta. A fine
lavoro ripartì con il mulo,
ma questa volta la strada
era in salita e impiegarono più tempo.
Come promesso si fermò alla scuola di Sagro,
Ninetta aveva preparato
pasta e fagioli, il pretesto per stare insieme e
s cambi a re
q uat tro
chiacchiere con gente di
città.
Per tornare a Vieste
riprese la Postale del
pomeriggio con la lista
della spesa destinata a
Lorenzo, il padre di Ninetta, che sempre con
lo stesso mezzo avrebbe fatto recapitare le
cose necessarie ai novelli sposi.
Era da poco iniziato
l’anno scolastico 195253 e Ninino non disdegnò di insegnare nella
scuola disagiata del bosco.
Dopo tutto guadagnava un onorevole stipendio, in un periodo che
dalla Puglia emigrarono
verso Milano e Torino
ben 700.000 braccianti.
Oltre allo stipendio, il
Comune di Vieste garantiva il petrolio per
l’illuminazione e legna
in abbondanza portata
dalle guardie forestali.
A inizio anno gli alunni
erano 30, per poi ridursi
alla fine a 17 unità per
15
tutte le cinque classi, un
bambino in 1^ elementare e 6 in 5^ classe. Gli
altri si distribuivano tra
la 2^ e la 4^ classe.
Erano figli dei pastori
che con le loro famiglie,
originarie di Mattinata e
Monte S. Angelo, lavoravano e vivevano nel Bosco di Vieste.
Questi bambini, già a
quel tempo, avevano
sperimentato la scuola a
tempo pieno: la mattina
studiavano in classe, al
pomeriggio
badavano
alle greggi sui pascoli o
alla masseria.
Ninino e Ninetta il pomeriggio avevano poco
da fare e, oltre a qualche passeggiata, a correggere i compiti e a
fare le faccende domestiche, restava loro mol-
to tempo libero da colmare. La noia, però, non
prese mai il sopravvento,
c’era il passaggio quotidiano della Postale, più
volte al giorno, e gli amici
che spesso arrivavano a
Sagro in automobile o in
Lambretta.
Tra questi non mancava
mai il Dott. Peppino Latorre, al quale si associavano Giannicola Ruggieri
e Peppino Nobile e il Veterinario Giambattista
Medina, sempre in numero sufficiente per lunghe
partite a tressette.
A marzo Ninetta lasciò
Sagro per prepararsi alla
nascita del primo figlio
Carlo, avvenuta a Vico il
13.4.1953.
Dalla Scuola rurale di
Sagro non passò solo la
storia locale, passò anche quella con la “S” maiuscola, con un paio di
aneddoti veramente interessanti.
Prima di Ninino Cariglia,
nell’anno scolastico 195152, insegnò a Sagro Pasqualino Mazzone, protagonista dei fatti che dirò
insieme all’alunno Raffaele Guerra.
Questi, al termine di
un’escursione al Bosco
nella primavera del 2009,
ci disse: “ora vi farò conoscere la mia scuola,
anche perché voglio vedere se c’è ancora una
lapide marmorea”.
La Scuola era ubicata in
una stanza sotto il Tabacchino, un unico ambiente, dove c’era appena lo spazio per alcuni
banchi, un piccolo tavolo
che faceva da cattedra,
Avviso
Si chiede la collaborazione di tutti
per comunicare e pubblicare fatti
e personaggi inediti che appartengono alla piccola grande Storia del
nostro paese.
16
che un giorno, mentre
stavano in classe, scesero dalla Postale due omoni stranieri con impermeabile lungo che chiesero aiuto al maestro per
essere accompagnati
fino a Jacotenente in
Foresta Umbra. Il maestro Mazzone subito indicò Raffaele chiedendo:
“conosci la strada, li puoi
ENTE PUGLIESE DI COLTURA
SCUOLA RURALE
accompagnare?”
AVIERE SCELTO MOTORISTA
“Sì signor maestro” STEFANO CAIZZI
rispose Raffaele.
E i tre si incamminarono attraverso sentieri
una lavagna, una stufa. forestali, battuti solo da
Restammo in religioso pastori, boscaioli e samsilenzio a contemplare michelari, fino a Jacotequel luogo che un tempo nete dove erano ad atrappresentava un avam- tenderli due guardie foposto della civiltà, l’unica restali a cavallo con altri
possibilità per imparare a due cavalli liberi.
leggere e a scrivere per
Raffaele fu ricompenmolti bambini, l’unica spe- sato con uno zaino pieno
ranza di riscatto per una di caramelle, cioccolate e
vita migliore.
gomme da masticare.
Poi Raffaele ci fece veQuei due americani
dere una lapide ancora erano venuti a fare il
affissa alla parete, con primo sopralluogo per la
dedica al giovane aviere Base NATO di JacotenenStefano Caizzi.
te.
Ci fece anche notare che
Di lì a poco incominciaparte della scritta era sta- rono a Vignanotica gli
ta scalpellinata per can- sbarchi dei materiali e in
cellare qualcosa.
Foresta i cantieri per la
Ci disse: “Il maestro costruzione. Raffaele, a
Mazzone fece cancellare il missione compiuta, tornò
simbolo del fascio e l’anno a scuola di corsa, col
dell’Era Fascista”.
fiatone spalancò la porta,
Continuò a raccontare aprì lo zaino, buttò in
aria tutto il contenuto e
nell’euforia generale gridò ai compagni: “Manget
uagliù”.
Per la cronaca:
Cariglia
Ludovico
(Vieste 1.10.1922 – Foggia 4.6.2005), cugino di
mia madre, si trasferì a
Foggia dove insegnò fino
alla pensione.
Mazzone
Pasquale
(Vieste 21.9.1922 –
23.12.2001) insegnò a
Sagro per più di un anno
scolastico prima di diventare di ruolo a Vieste.
Caizzi Stefano (Vieste
22.1.1873 – 17.2.1957),
aviere, si distinse nella I
guerra mondiale.
Guerra Raffaele, nato
a
Mattinata il
21.6.1944 è guida ufficiale del WWF.
Nell’Archivio Storico
delle Scuole Elementari
di Vieste (recuperato a
Vico del Gargano dagli
insegnanti Santino Iannoli e Matteo Siena e
custodito oggi da Lorenzo Vescera) risulta che la
scuola rurale di Sagro
chiuse
i
battenti
nell’anno scolastico 1962
-63.
Le insegnanti donne
furono di gran lunga superiori agli uomini.
17
Come nascono i gigli
Sandro Troiano
L
’associazione musicale e culturale
Nuova Diapason è una
realtà presente sul nostro
territorio dal 1997. Nasce
con l’intento di promuoverne lo sviluppo culturale
attraverso l’organizzazione
di eventi per i nostri concittadini e per i turisti che
annualmente visitano la
nostra città.
Il suo direttivo è attualmente composto dal M°
Maria Candelma (pianista,
didatta e docente di musica nella Scuola Sec di 1°
grado), dal Dott. Pietro
Loconte (pianista, direttore
di coro e Dirigente Scolastico della Scuola Sec di 1°
grado Alighieri-Spalatro di
Vieste, dal M° Giuseppe
Coco (clarinettista e docente presso il Conservatorio U. Giordano di Foggia), dal M° Michele Bottalico (cantante e attore di
musical).
E’ un’associazione a vocazione didattica e concertistica, in grado di coagulare attorno a sé professionalità che si dedicano alla
musica con passione.
Ecco le nostre domande
ai suoi responsabili per
conoscere le proposte alle
quali sarebbe il caso di
prestare maggiore attenzione.
Dott. Loconte, cosa è stato organizzato nel corso di
questi anni?
Nel corso di questi 17 anni
sono stati organizzati oltre
200 concerti di musica classica con la partecipazione di
musicisti di fama nazionale
ed
internazionale
nell’ambito della Rassegna
Concertistica “Giugno in
Concerto”, serate a tema e
concerti-aperitivo, corsi di
perfezionamento musicale, il
Concorso Nazionale di musica “Città di Vieste” in collaborazione con l’Ente locale e
le associazioni presenti sul
nostro territorio.
C’è una scuola di musica?
Certamente. Al suo interno è presente un’avviata
Scuola di musica con docenti competenti ed esperti per
le classi di: pianoforte, strumenti a fiato, canto, chitarra, percussioni, propedeutica musicale per bambini in
età pre-scolare. Molti degli
alunni della Scuola hanno
raggiunto brillanti risultati
negli Esami in Conservatorio, in Concorsi nazionali di
musica e nella partecipazione alla fase nazionale del
concorso canoro Zecchino
d’oro.
M° Maria Candelma, quali
sono le iniziative di
quest’anno?
Quest’anno l’Associazione
intende promuovere iniziative anche nei mesi invernali
attraverso la formula dei
concerti-aperitivo, da tenersi
all’interno delle strutture
turistiche maggiormente
sensibili alle tematiche culturali.
Nel mese di settembre si è
tenuto un bellissimo concerto-aperitivo presso l’Hotel
Pizzomunno con la partecipazione della cantante lirica
Ripalta Bufo, nota al grande
pubblico per la partecipazione alla finale del seguitissimo programma televisivo
“Italia’s got talent”.
Il 25 ottobre è stata la
volta della violinista e cantante H.E.R, artista a 360
gradi, collaboratrice ed autrice di canzoni per artisti
come Teresa De Sio e Donatella Rettore, attrice di teatro in giro per i principali
teatri italiani con lo spettacolo D.A.P. che è stato in
programmazione per quasi
un mese al Teatro Brancaccio di Roma.
Come pensate di coinvolgere la gente?
L’Associazione è pronta
alla collaborazione con
quanti hanno in animo la
promozione della cultura sul
nostro territorio.
18
Quando si dice … la passione!
Nino Patrone
T
ra le attività sociali che alcuni soci
della LNI Vieste amano
seguire è certamente il
ballo.
Non sono pochi i soci
che con operosità e solerzia dedicano parte
del loro tempo libero a
fare quattro salti, dapprima per curiosità, talvolta sollecitati da una
coppia amica.
Ma una volta iniziato
la voglia cresce, si vedono progressi, si prende confidenza, si partecipa attivamente, si segue con molta attenzione, si comincia ad inventare…
Diversi sono i lati positivi. Proviamo ad elencare alcuni. Il ballo aumenta la capacità di
concentrazione, sviluppa quelle motorie, aiuta
a perdere peso e rafforzare le ossa. Nel contempo sviluppa capacità
di autostima e aiuta a
socializzare. Si tratta di
uno spasso, uno svago
piacevole e dilettevole
ma anche di un impegno che richiede diligenza.
Alla LNI Vieste con
frequenza settimanale,
Sandro e Battista, tra i pionieri, con le rispettive
mogli Luisa e Cristina, del ballo, attività sociale
molto seguita dai soci della LNI Vieste.
nei mesi non estivi, coppie di soci hanno degli
incontri conviviali che
terminano in serate danzanti. L’occasione è positiva perché consente di
frequentare con più assiduità la sede e lasciare la
vita sedentaria per qualche ora di piacevole movimento e socializzazione.
Sono ormai diversi anni
che questi eventi si organizzano e tra le prime
coppie citiamo: Luisa e
Sandro, Mariella e Silvio,
Liviana e Giovanni, Cristina e Battista, Angela e
Dino, Antonella e Michele, Lucia e Dino, Lella e
Francesco.
Alcune coppie hanno
continuato a frequentare
le serate danzanti.
Quando si dice … la passione!
Abbiamo intervistato il
socio Battista Troia, per
conoscere la sua personale esperienza.
Da quanto tempo frequenti le serate danzanti
presso la nostra sezione?
Sono ormai sei anni che
partecipo con mia moglie
con molta passione e interesse.
Avevi fatto precedenti
esperienze?
No. Non ho mai partecipato a siffatte performance. Naturalmente in gioventù mi piaceva divertirmi con gli amici, tant’è che
19
ero proprietario e gestore
di un club privé, il PAT
69, con il quale ho iniziato
l’attività nel ’69. Tra gli
assidui frequentatori ricordo Piero, Aristide, Enzo, Emilio, Croce, Sante,
Angelo, Massimo, solo per
citare alcuni.
E’ risultata decisiva la
spinta della moglie o di
un amico?
E’ stato grazie all’amico
Michele De Leo che mi ha
spronato e spinto a questa attività che oggi mia
moglie ed io riteniamo
indispensabile per il no-
stro vivere quotidiano.
Quali tipi di ballo si
praticano durante le serate danzanti?
Tutti i vari tipi. Balli di
sala (rumba, valzer lento
e viennese, tango, cha
cha cha, mazurka), balli
di gruppo (hully gully),
balli latino-americani
(bachata, salsa, merengue).
Dedichi a questa attività altro tempo oltre a
quello presso la LNI?
Purtroppo non me lo
posso permettere, perché oltre al tempo dedi-
cato alla famiglia e al
mio lavoro, altro tempo
libero mi viene sottratto
dall’amico regista e quasi parente Sandro Troiano.
Comporta sacrifici per
coloro che si avvicinano
per la prima volta al ballo?
Penso proprio di no. Ci
vuole determinazione,
poi la disponibilità del/
della partner e una buona dose di
unità
d’intenti, oltre naturalmente al tempo libero.
Attività sociale alla LNI Vieste
Domenica 7 dicembre presso la
sala della LNI Veste il socio Franco Ruggieri ha promosso l'incontro per la proiezione del video del
viaggio "Irlanda oltre ogni immaginazione".
Soci e amici hanno potuto ammirare e/o rivivere le bellezze dei
paesaggi irlandesi e gettare le
basi per i prossimi favolosi viaggi
organizzati da Franco, una boccata di ossigeno, nel suo tempo libero, quando possibile, ... lontano
da dichiarazioni e tasse.
Giorgio
aspetta al bar soci e amici, con musica,
TV, internet, per una degustazione di long
drink, cocktail e birre speciali, tutti i giorni tranne il lunedì, secondo il seguente
orario:
giorni feriali dalle 8:00 alle 13:00 e dalle
15 alle 22:00;
giorni festivi: dalle 8:00 alle 13:30 e
dalle 15 alle 23:00.
Per programma eventi, prenotazioni ed
informazioni telefonare a
0884702698
Nei primi giorni di ottobre alla LNI Vieste si è tenuta una manifestazione
diversa dal solito, la Vieste Bierfest, con apertura di stand gastronomici di
cucina tipica bavarese e degustazione di birra tedesca.
Gli avventori sono stati allietati dall’esibizione di gruppi musicali live: Ledio
and The Groove Brothers (blues), Kriss 'n' Gang (rock), Gipsy Duo (folk).
20
Una testimonianza di affetto per Vieste
T
ante volte mi sono
chiesto perché ogni
anno sento il bisogno di
venire a Vieste, anche
per pochi giorni, di vedere quei luoghi meravigliosi ormai per me familiari,
l’aria piacevole, il mare
pulito e amici da rivedere dopo un anno.
Certo, ci sono tante
altre località da scoprire,
esperienze da vivere, ma
da quarantacinque anni
sono sempre stato presente a Vieste.
La risposta è in una
sola parola che sintetizza
tutto: “Armonia”.
Quando si incontrano
emozioni vissute da bambino, quando apprezzi il
paesaggio piacevole, i
momenti felici con genitori e fratelli, quando
condividi la stessa gioia
con la fidanzata e, formando una famiglia, ti
accorgi che sia la moglie
che i figli non vedono
l’ora di passare le vacanze a Vieste, allora ti rendi
conto che è stato un
percorso importante
della tua vita.
Tutto incominciò circa
45 anni fa quando mio
padre, il musicista Rico
Garofalo, per avere la
Il maestro Rico Garofalo a Pugnochiuso
dove ha suonato dal 1966 al 1989
sua famiglia più da vicino, affittò una casa a
Vieste nei pressi della
Rosticceria Scirocco, in
quanto lavorava come
pianista per l’intera stagione artistica a Pugnochiuso.
Da quel momento Vieste è stata la nostra seconda città, non solo per
la mia famiglia ma soprattutto per mio padre,
il Maestro Rico Garofalo
che l’ha amata tanto da
essere uno degli autori
della bellissima canzone
ad essa dedicata “Vieste
sei bella”, portata alla
notorietà dal cantante
Bruno Castiglia.
Rilascio volentieri questa piccola testimonianza ringraziando soprattutto la disponibilità e la
cortesia dei residenti di
Vieste, tra cui la famiglia
Patrone alla quale esprimo tutta la mia stima,
che sicuramente hanno
contribuito a rendere
speciale la mia permanenza a Vieste.
Riccardo Garofalo
un’amica che ti fa conoscere il mare
Lega Navale Italiana
ecologia, sport nautici, cultura marinaresca
www.leganavale.it