rapporto ambientale - Comune di Chiusa Sclafani

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rapporto ambientale - Comune di Chiusa Sclafani
COMUNE DI CHIUSA SCLAFANI
Provincia di PALERMO
PIANO REGOLATORE GENERALE
Variante generale
VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA
Art. 13 D.L.vo 152/2006 e smi
progettazione PRG
VAS
Studio di incidenza ambientale
Studio geologico
Studio agricolo forestale
prof. ing. Giuseppe Trombino
UTC (ing. Giuseppe Pizzolato)
dott. agr. Andrea Ferrarella
dott. geol. Ignazio Giuffrè
dott. agr. Giovanni Giardina
RAPPORTO AMBIENTALE
2013
Indice
Premessa
1. Il processo di piano e la vas
2. Il rapporto preliminare. Analisi dei contributi pervenuti
3. Il progetto di prg
3.1 contenuti ed obiettivi principali del progetto di prg
3.2 analisi di coerenza interna
3.3 rapporto con altri pertinenti piani e programmi
4. Il quadro ambientale
4.1 suolo
4.2 acque
4.5 flora, fauna e biodiversità
4.3 aria
4.4 fattori climatici
4.5 patrimonio culturale, architettonico e paesaggio
4.6 popolazione
4.7 salute umana
4.8 energia
4.9 rifiuti
4.10
4.12 criticità emergenti nello stato di fatto ambientale
5. Obiettivi di protezione ambientale e analisi di coerenza
5.1 obiettivi di protezione ambientale
5.2 analisi di coerenza
6. La valutazione degli impatti significativi
6.1 criteri per la verifica degli impatti
6.2 possibili impatti significativi sull’ambiente
7. Misure previste per gli impatti negativi significativi
8. Scelta delle alternative
9. Misure per il monitoraggio
9.1 obiettivi e strategie del pma
9.2 soggetti, ruoli e responsabilità
9.3 impatti significativi sull’ambient4
9.4 piano economico
9.5 report di monitoraggio ambientale
Allegato 1: Sintesi non tecnica
Allegato 2: Questionario di consultazione pubblica
Allegato 3: Studio di incidenza ambientale (dott. Ferrarella)
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Piano Regolatore Generale del comune di Chiusa Sclafani (PA)
Rapporto Ambientale VAS
ELENCO ACRONIMI
ACRONIMI
AC
AP
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ARPA
ARTA
ASPIM
CE (o COM)
CIPE
DDG
Direttiva
D.L.vo
DPR
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PRG
PMA
RMA
PFR
PTPR
PTP
RA
RES
RPA
SCMA
SIC
SIN
VAS
ZPS
DEFINIZIONE
Autorità Competente
Autorità Procedente
Agenzia per la Protezione dell’Ambiente e per i Servizi Tecnici
Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente
Assessorato Regionale Territorio ed Ambiente
Aree Specialmente Protette di Importanza Mediterranea
Commissione Europea
Comitato Interministeriale Programmazione Economica
Decreto del Dirigente Generale
Direttiva 2001/42/CEE
Decreto legislativo
Decreto del Presidente della Repubblica
Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana
Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana
Important Bird Areas
Legge Regionale
Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare (Italia)
Piano per l’Assetto Idrogeologico
Variante generale al PRG del comune di Chiusa Sclafani
Piano di Monitoraggio Ambientale
Rapporto di Monitoraggio Ambientale
Piano Forestale regionale
Piano Territoriale Paesistico Regionale Ambito
Piano Territoriale della Provincia di Palermo
Rapporto Ambientale
Rete Ecologica Siciliana
Rapporto Preliminare Ambientale
Soggetti Competenti in Materia Ambientale
Siti di Importanza Comunitaria
Siti d’Importanza Nazionale
Valutazione Ambientale Strategica
Zone di Protezione Speciale
4
Piano Regolatore Generale del comune di Chiusa Sclafani (PA)
Rapporto Ambientale VAS
PREMESSA
Il Comune di Chiusa Sclafani (PA), ai sensi di quanto disposto dal D.L.vo n. 152 del 3/4/2006
e s.m.i. e dall’art. 59 della L.R. 6/2009 e s.m.i., è onerato di corredare il progetto di Variante
Generale del Piano Regolatore Generale (di seguito PRG) in corso di formazione, con la
prescritta Valutazione Ambientale Strategica (di seguito VAS).
Coerentemente con la natura endoprocedimentale che deve assumere la VAS nel processo di
formazione del piano e della sua funzione di strumento metodologico progettuale (e non di
verifica a posteriori), la valutazione degli effetti ambientali delle previsioni del piano
dovrebbe essere avviata sin dalle prime fasi di formazione del PRG e proseguire sino alla sua
definitiva approvazione ed oltre, attraverso il monitoraggio, seguendo le sequenze procedurali
riepilogate nella tabella di seguito riportata.
Tab. 1 - Sequenza procedurale per la formazione del piano integrato con la VAS
1
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• Approvazione delle Direttive generali per la formazione del piano da parte del Consiglio
comunale
• Elaborazione del Rapporto Preliminare ambientale ai fini della consultazione dei soggetti
competenti in materia ambientale
• Consultazione dei soggetti competenti in materia ambientale e della AC
• Espressione dei pareri da parte dei soggetti competenti in materia ambientale e della AC
• Elaborazione degli studi di settore e dello schema di massima del piano alla luce dei risultati
della consultazione
• Approvazione da parte del Consiglio comunale delle determinazioni sulle schema di massima
del piano
Elaborazione del progetto definitivo del Piano e redazione del Rapporto Ambientale corredato
dello studio di incidenza ambientale per le aree SIC e ZPS
Acquisizione del parere del Genio civile ai sensi dell’art. 13 della L.R. 64/1974 sulla
compatibilità geomorfologica
• Adozione del piano corredato dagli studi di settore (geologico ed agricolo-forestale), dallo
studio di incidenza ambientale per le aree di Natura 2000 e dal Rapporto Ambientale con la
Sintesi non Tecnica da parte del consiglio comunale.
• Pubblicazione di un avviso di avvenuta adozione del piano e di invito alla presentazione di
osservazioni sulla Gazzetta Ufficiale della Regione
• Consultazione dei soggetti competenti in materia ambientale, delle amministrazioni e dei
soggetti privati interessati attraverso il deposito e la pubblicazione del piano per sessanta
giorni consecutivi
• Valutazione, da parte del consiglio comunale, della documentazione, osservazioni, obiezioni
e suggerimenti ricevuti in fase di consultazione
• Presentazione del piano, con tutta la documentazione a corredo, all’assessorato regionale del
territorio e dell’ambiente per l’espressione di un parere motivato di carattere ambientale (da
parte del Servizio VAS) ed urbanistico (da parte del Servizio Urbanistica) e del voto
conclusivo del CRU
• Approvazione definitiva del piano e dei documenti relativi alla procedura di VAS con
Decreto del Dirigente Generale del Dipartimento dell’Urbanistica
• Pubblicazione del Decreto sulla Gazzetta ufficiale della Regione con l’indicazione della sede
ove si possa prendere visione del piano e di tutta la documentazione oggetto dell’istruttoria
• Pubblicazione sui siti web della autorità interessate (Comune ed Assessorato regionale del
territorio ed ambiente) dei seguenti documenti:
- decreto di approvazione del piano
- documentazione tecnica costituente il piano;
- parere motivato espresso dall’autorità competente in materia ambientale;
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Piano Regolatore Generale del comune di Chiusa Sclafani (PA)
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Rapporto Ambientale VAS
- dichiarazione di sintesi in cui si illustra in che modo le considerazioni ambientali sono state
integrate nel piano e come si è tenuto conto del rapporto ambientale e degli esiti delle
consultazioni, nonché le ragioni per le quali è stato scelto il piano adottato, alla luce delle
alternative possibili che erano state individuate;
- misure adottate in merito al monitoraggio
• Attuazione del piano e monitoraggio degli effetti ambientali.
• Informazione periodica del pubblico in merito alle modalità di svolgimento del monitoraggio,
dei risultati e delle eventuali misure correttive adottate
Nel caso di Chiusa Sclafani, tuttavia, non è stato possibile rispettare la sequenza procedurale
sopra descritta, dal momento che alla data di entrata in vigore della norma che ha reso
obbligatoria in Sicilia la applicazione della VAS a tutti i PRG (maggio 2012), l'iter di
formazione del PRG era avviato già da molti anni, come si specificherà appresso, tanto che il
progetto definitivo del PRG era già stato adottato e trasmesso all’ARTA per la definitiva
approvazione.
In questo caso la applicazione della VAS al PRG risulta assai poco utile e per questa ragione
la Direttiva europea che ha introdotto la VAS consente agli stati membri (art. 12) di non
effettuarla.
Tale possibilità però non è stata ritenuta applicabile. Al contrario la Autorità ambientale
regionale ha imposto al Comune lo svolgimento dell'intero procedimento di VAS, non
ritenendo neppure applicabile il disposto contenuto nell'art. 12 del D.L.gs n. 152/2006 e smi,
come si specificherà meglio appresso.
Per tale ragione, pur nella consapevolezza della sua scarsa efficacia ed utilità, è stato avviato
il procedimento valutativo, iniziando dal passo n. 11 della sequenza indicata nella Tabella.
Il Rapporto Ambientale riportato nelle pagine che seguono è strutturato in conformità alle
specifiche indicazioni contenute nel D.L.vo n. 4/2008 ed in particolare nell’Allegato VI di tale
Decreto.
Per evitare duplicazioni nel processo di VAS sono stati utilizzati, per la redazione del presente
Rapporto ambientale, gli approfondimenti e le informazioni, ritenuti pertinenti, provenienti da
altri rapporti ambientali di piani e programmi di livello regionale (PO FESR Sicilia 20072013 e PSR Sicilia 2007-2013) e locale.
Il Piano e il presente Rapporto Ambientale, accompagnato dalla relativa sintesi non tecnica,
saranno messi a disposizione dei soggetti competenti in materia ambientale, del pubblico
interessato e del pubblico, attraverso la pubblicazione per sessanta giorni consecutivi, affinché
questi abbiano l’opportunità di esprimersi presentando le proprie osservazioni e fornendo
nuovi ed ulteriori elementi conoscitivi e valutativi.
A tal fine al Rapporto è allegato un documento di Sintesi non tecnica ed uno specifico
questionario di valutazione.
Dal momento che nel territorio comunale ricadono numerose e vaste aree rientranti nella Rete
Natura 2000, al presente Rapporto è allegato uno studio di incidenza ambientale redatto dal
dott. Ferrarella.
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Piano Regolatore Generale del comune di Chiusa Sclafani (PA)
Rapporto Ambientale VAS
1. IL PROCESSO DI PIANO e LA VAS
Il progetto di Variante generale al PRG di Chiusa Sclafani, di seguito PRG, al quale si
riferisce il presente RPA risponde all’obbligo, posto ai comuni dalla L.R. n. 71/1978 e
dall’art. 3 della L.R. 15/1991, di revisionare con cadenza periodica il PRG del territorio
comunale dopo la decadenza dei vincoli espropriativi.
Il territorio di Chiusa Sclafani è attualmente regolamentato da un P.R.G. la cui approvazione
risale al 1993 ( D.A. n. 255/93 del 16.04.1993).
Il PRG di Chiusa Sclafani, in atto già da tempo inviato alla Direzione regionale
dell’Urbanistica per la definitiva approvazione, costituisce il risultato di un procedimento di
formazione che, assai sinteticamente, può essere così riassunto:
2003 - Il Consiglio comunale, con atto deliberativo n. 44 del 18.07.2003 approva le direttive
generali per la progettazione del piano
2004 - Il Consiglio comunale, con atto deliberativo n. 42 del 22.10.2004 approva lo schema di
massima della Variante del PRG
2008 - Il Consiglio comunale, con atto deliberativo n. 24 del 09.05.2008 adotta la Variante
generale del PRG
Nel 2009, dopo che il Consiglio si è espresso sulle osservazioni pervenute, il PRG è stato
inviato al Dipartimento dell’Urbanistica per la definitiva approvazione.
Le fasi sin qui descritte sono state definite senza il supporto delle procedure di VAS, giusta la
esclusione operante in Sicilia prima in forza del D.A n. 1/2005 e poi dell’art. 59 della L.R.
6/2009 e s.m.i.
A seguito della Circolare del Dirigente generale del Dipartimento regionale dell’Urbanistica
dell’Agosto 2011 e successivamente per effetto delle modifiche nel quadro normativo
introdotte con la L.R. 26/2012, la VAS è divenuta obbligatoria.
Di conseguenza il Dipartimento regionale dell’Urbanistica ha sospeso la valutazione del Piano
ed ha invitato il Comune ad avviare, presso il competente Servizio del Dipartimento regionale
ambiente “il procedimento previsto e disciplinato dall’art. 12 del D. L.vo n. 4/2008, al fine
di una eventuale esclusione o assoggettabilità della V.A.S.”
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Piano Regolatore Generale del comune di Chiusa Sclafani (PA)
Rapporto Ambientale VAS
2. RAPPORTO PRELIMINARE. ANALISI DEI CONTRIBUTI PERVENUTI
La prima fase del procedimento di VAS ha comportato, come prescritto nell’art. 13 del
D.L.vo 152/2006 e s.m.i., la redazione da parte del Comune di Chiusa Sclafani (individuato
come Autorità procedente) di un Rapporto Preliminare sulle prevedibili problematiche
ambientali indotte dallo strumento urbanistico in progetto.
Tale Rapporto, redatto dall’Ufficio comunale del Piano diretto dall’ing. Pizzolato con la
consulenza del redattore del PRG, prof. Trombino, è stato inviato alla Autorità competente
(individuata nel Servizio 1 VAS-VIA del Dipartimento dell’Ambiente dell’Assessorato
regionale del territorio e dell’ambiente), con nota del 05/10/2012, ai fini della attivazione
delle consultazione dei soggetti competenti in materia ambientale.
Benché la norma legislativa di riferimento fissi in 90 giorni la conclusione di tale fase
procedimentale, soltanto in data 05.08.2013, con nota prot. 33909, il Servizio VAS ha
autorizzato la pubblicazione del rapporto preliminare sui siti dell’Assessorato e del Comune
ed ha disposto la consultazione dei soggetti pubblici di seguito elencati, ai quali è stato
pertanto richiesto di restituire debitamente compilato uno specifico questionario:
Tab. 2 - Soggetti Competenti in Materia Ambientale (SCMA) consultati
Soggetti competenti in materia ambientale
ambiente, Dipartimento regionale dell’ambiente
2
Assessorato regionale del territorio e dell’ambiente, Dipartimento regionale dell’urbanistica
3
Assessorato regionale del territorio e dell’ambiente, Comando del corpo forestale della
Regione siciliana per la provincia di Palermo
4
Assessorato regionale dei beni culturali e dell’identità siciliana, Dipartimento regionale
dei beni culturali e dell’identità siciliana
5
Assessorato regionale dei beni culturali e dell’identità siciliana, Dipartimento regionale
dei beni culturali e dell’identità siciliana, Soprintendenza del Mare.
6
Presidenza della Regione. Dipartimento regionale della protezione civile, Servizio regionale
di Protezione Civile
7
Assessorato regionale delle attività produttive. Dipartimento regionale delle attività produttive
Assessorato regionale dei beni culturali e dell’identità siciliana, Dipartimento regionale dei
beni culturali e dell’identità siciliana. Strutture periferiche di Palermo:
8
Servizio della Soprintendenza per i beni culturali ed ambientali;
Servizio per i beni architettonici, paesaggistici, naturali e naturalistici;
Servizio per i beni archeologici.
9
Assessorato regionale dell’energia e dei servizi di pubblica utilità, Dipartimento regionale
dell’acqua e dei rifiuti
10 Assessorato regionale dell’energia e dei servizi di pubblica utilità, Dipartimento regionale
dell’energia
11 Assessorato regionale del turismo, dello sport e delle spettacolo, Dipartimento regionale del
turismo, dello sport e delle spettacolo
12 Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente
13 Provincia Regionale di Palermo
14 Provincia Regionale di Agrigento
15 Ufficio del Genio civile di Palermo
16 Genio civile opere marittime
17 Azienda Sanitaria Provinciale di Palermo
18 ARPA. Dipartimento provinciale di Palermo
19 Servizio regionale di protezione civile Provincia di Palermo
20/23 Comuni limitrofi: Palazzo Adriano, Burgio, Giuliana, Bisacquino, Caltabellotta, Corleone
8
Piano Regolatore Generale del comune di Chiusa Sclafani (PA)
Rapporto Ambientale VAS
La documentazione relativa alla VAS è rimasta a disposizione dei soggetti sopraelencati per
trenta giorni consecutivi, dal 19.08.2013 al 17.09.2013. Nel periodo di pubblicazione sono
pervenuti due soli contributi.
Il primo, da parte del dott. Vincenzo Piricò della Azienda Sanitaria Provinciale di Palermo,
pervenuto in data 17/09/2013; il secondo da parte dell’ARPA Sicilia – ST Palermo.
Con la prima nota il dott. Piricò, nella qualità di Direttore dell’U.O.C. Igiene degli ambienti di
vita – Dipartimento di prevenzione di Palermo, rappresenta di essere a conoscenza della
disciplina in materia urbanistica e di VAS, limitatamente agli aspetti sanitari, di ritenere
esaustivo sia il quadro ambientale, sia il quadro degli obiettivi ambientali definiti nel RPA e
di non ritenere necessaria la estensione dell’analisi dei potenziali effetti ambientali ad altri
fattori oltre quelli già presi in considerazione nel Rapporto preliminare.
Propone tuttavia di inserire nel Rapporto definitivo una valutazione della disponibilità di
acque destinata al consumo umano e della capacità dei sistemi di raccolta e depurazione delle
acque reflue. Ritiene inoltre opportuno che vengano condotti approfondimenti circa la
presenza di fattori di rischio naturali ed antropici (dovuti alla presenza di depuratori, cimiteri,
punti di captazione di acque potabili, elettrodotti, …) nelle aree di espansione, che devono
comunque dotate di adeguate aree a verde.
Il secondo contributo, presentato dal dott. Librici nella qualità di Direttore del ST Palermo
dell’ARPA Sicilia, non utilizza il questionario predisposto ma si limita a rilevare che nel
RPA:
- non viene affrontata in modo esaustivo la problematica relativa alla gestione delle acque
reflue e dei rifiuti;
- si fa un accenno ma non viene approfondito il tema della classificazione acustica del
territorio.
Sulla scorta delle indicazioni pervenute si è proceduto alla redazione del presente Rapporto
definitivo, la cui struttura ripropone sostanzialmente quella contenuta nell’Allegato VI del
Decreto n. 4/2008.
Nello schema riportato di seguito sono visualizzate le correlazioni tra i contenuti del presente
Rapporto, quelli dell’Allegato VI del D.Lgs. 152/06 e s.m.i. e quelli del Rapporto Preliminare
a suo tempo prodotto.
Tab. 3 - Schema di correlazione tra l’Allegato VI del D.Lgs. 152/06 e s.m.i. , il Rapporto preliminare
ed il presente Rapporto ambientale
Allegato VI
Lett. a)
Lett. b), c), d)
Lett. e)
Lett. f)
Lett. g)
Lett. h)
Lett. i)
Lett.j)
Indice del presente RA
Premessa
Elenco acronomi
Cap. 1 Il processo di Piano e la VAS
Cap. 2 Rapporto Preliminare. Analisi
dei contributi pervenuti
Cap. 3. Il progetto di PRG
Cap. 4. Il quadro ambientale
Cap. 5. Obiettivi di protezione
ambientale
Cap. 6. La valutazione degli impatti
significativi
Cap. 7 Misure previste per gli impatti
negativi significativi
Cap. 8. Scelta delle alternative
Cap. 9. Misure per il monitoraggio
Allegato 1. Sintesi non tecnica
Allegato 2 Questionario
Indice del RPA
Introduzione
Cap. 2 La VAS nel Piano
Cap. 3 Obiettivi del Piano
Cap. 5 Contesto ambientale e
criticità allo stato attuale
Cap. 7 Obiettivi di protezione
ambientale
Cap. 6 Identificazione preliminare
dei possibili effetti ambientali
Cap. 9 Misure di mitigazione e
compensazione
Cap. 10 Misure di monitoraggio
Allegato 1 Questionario
9
Piano Regolatore Generale del comune di Chiusa Sclafani (PA)
Rapporto Ambientale VAS
3. Il PROGETTO DI PRG
Nel presente capitolo sono illustrati, come richiesto nella lett. a) dell’Allegato VI al D.Lgs.
4/2008, i contenuti e gli obiettivi principali del progetto di PRG, nonché il rapporto tra questi
e gli obiettivi e le prescrizioni di altri pertinenti piani o programmi.
3.1. CONTENUTI ED OBIETTIVI PRINCIPALI DEL PROGETTO DI PRG
Nelle linee generali il nuovo PRG conferma il quadro complessivo degli interventi e la
regolamentazione urbanistico-edilizia previsti dal precedente PRG del 1993. Tuttavia,
facendo riferimento alle indicazioni consiliari impartite attraverso la delibera di Direttive e di
approvazione dello schema di massima, nella variante generale del PRG sono state eliminate
varie previsioni che si riferivano ad attrezzature e servizi giudicate non più necessarie nonché
varie previsioni viarie che comportavano vincoli espropriativi dei quali non era facile
prevedere la attuazione.
Viceversa, sono state introdotte nuove previsioni relative alla realizzazione di attrezzature,
ritenute necessarie e per le quali occorre dunque prevedere l’apposizione di nuovi vincoli
espropriativi.
Rinviando, per una analitica descrizione dei contenuti del piano, alla relazione di progetto, si
riporta di seguito (Tabella 4) una sintetica descrizione degli obiettivi e delle azioni previste
nel progetto di piano, con riferimento a ciascuno dei sistemi territoriali sui quali lo stesso
piano è chiamato ad intervenire.
Tab. 4 - Matrice degli obiettivi e delle azioni del PRG
SISTEMA INSEDIATIVO E RESIDENZIALE
OBIETTIVI SPECIFICI
. Soddisfacimento
abbisogni abitativi
. Valorizzazione e
ecupero del patrimonio
dilizio esistente
SINTESI DELLE AZIONI
1.1 - Favorire il recupero del patrimonio edilizio esistente non utilizzato
1.2 - Individuare aree per l’espansione edilizia residenziale stabile
commisurate all’effettivo fabbisogno delle famiglie residenti
1.3- Ridimensionare le aree destinate nel PRG vigente a residenza
stagionale limitandole alle parti del territorio già compromessi
2.1 - Valorizzazione del centro storico urbano con particolare
attenzione allo sviluppo turistico
2.2- Valorizzare e rifunzionalizzare le emergenze storiche presenti sul
territorio
2.3 -Realizzazione di un complesso agrituristico nell’area dell’ex
stazione ferroviaria di S. Carlo, con la rifunzionalizzazione degli antichi
fabbricati ferroviari oggi in abbandono, per realizzare un campo
attrezzato per organizzazioni giovanili (colonie, campi scouts…) da
utilizzare come base per escursioni nella riserva del Sosio
10
Piano Regolatore Generale del comune di Chiusa Sclafani (PA)
Rapporto Ambientale VAS
SISTEMA DELLE ATTIVITÀ PRODUTTIVE
OBIETTIVI SPECIFICI
3. Sviluppo delle
attività produttive
SINTESI DELLE AZIONI
3.1 - Consolidare ed ampliare l’area già destinata ad insediamenti
produttivi, senza snaturarne il carattere di piccolo nucleo produttivo e
prevedendo il mantenimento solamente degli impianti non nocivi e non
contrastanti con la vocazione agricola e turistica del territorio
3.2 - Dare spazio alle attività commerciali sia nell’area urbana che nella
zona produttiva
3.3 - Ampliare l’offerta turistica incentivando la realizzazione di luoghi
di ristoro, alberghi, ristoranti, parchi di campeggio, centri di turismo
rurale, nel rispetto degli equilibri ecologici del territorio.
SISTEMA INFRASTRUTTURALE E DELLA MOBILITA’
OBIETTIVI SPECIFICI
SINTESI DELLE AZIONI
4. Razionalizzazione del 4.1 - Completamento della strada di circonvallazione a valle dell’abitato
sistema della mobilità
4.2 - Razionalizzazione e completamento della viabilità urbana
5.1 - Eliminazione di tutte le previsioni urbanistiche del vigente PRG
5. Infrastrutturazione del relative a servizi non realizzabili nel breve periodo, limitando le nuove
previsioni a quelle già programmate dalla Amministrazione
territorio
5.2 - Previsione dell’ampliamento dei cimiteri di Chiusa e San Carlo
SISTEMA AMBIENTALE, PAESAGGISTICO E DEI BENI CULTURALI
OBIETTIVI SPECIFICI
SINTESI DELLE AZIONI
6.1 - Rifunzionalizzazione di caseggiati rurali come base per escursioni
Valorizzazione risorse nelle aree di pregio naturalistico
naturali
6.2 - Valorizzazione delle preesistenze agricole e dei beni culturali
materiali ed immateriali
7.1 - Regolamentare il territorio agricolo secondo quanto previsto dalle
leggi vigenti, prevedendo azioni di valorizzazione dell’agricoltura con la
possibilità di sviluppo della ricettività turistica.
. Regolamentazione del
7.2 - Divieto assoluto di qualsiasi nuova iniziativa urbanistica nelle aree
erritorio
SIC e ZPS
7.3 - Inibire qualsiasi attività edificatoria nelle aree di pericolosità
geomorfologica
8.1 - Previsione di adeguate aree di rispetto per il depuratore e il cimitero
. Salute umana
8.2 - Divieto di collocazione di apparecchiature che possono determinare
inquinamento elettromagnetico, luminoso e visivo
3.2
ANALISI DI COERENZA INTERNA
Al fine di valutare la coerenza interna della proposta di Piano è stata messa a punto una
matrice di correlazione tra i diversi interventi previsti nella proposta di Piano, che consente di
verificare con immediatezza eventuali incoerenze e/o discordanze tra le diverse azioni e
quindi tra i diversi obiettivi. La verifica è svolta evidentemente con riguardo alla sostenibilità
ambientale delle diverse azioni previste all’interno del PRG.
11
Piano Regolatore Generale del comune di Chiusa Sclafani (PA)
Rapporto Ambientale VAS
Dall’esame della Tabella 5, riportata nella pagina seguente, si evince, in linea generale, una
buona coerenza e/o sinergia tra gli interventi previsti nella proposta di piano. Soltanto alcune
previsioni ad esempio quelle relative al completamento della strada di circonvallazione o della
zona artigianale, potrebbero manifestare elementi di discordanza con l’obiettivo della
conservazione dei valori identitari del territorio. Occorrerà pertanto prevedere opportune
opere di mitigazione e di compensazione.
Gli effetti ambientali di tale previsione dovranno essere compensati dalla attuazione delle
misure previste nel nuovo piano e mitigati attraverso il rispetto delle prescrizioni riportate nel
presente Rapporto.
12
Tab. 5 - Matrice di valutazione della coerenza interna della proposta di Piano
1.1 1.2 1.3 2.1 2.2 2.3 3.1 3.2 3.3 4.1 4.2 5.1 5.2 6.1 6.2 7.1 7.2 7.3 8.1 8.2
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2.3
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Legenda
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e/o discordanza
+ Moderata coerenza e/o sinergia
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- Incoerenza
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Piano Regolatore Generale del comune di Chiusa Sclafani (PA)
Rapporto Ambientale VAS
3.3. RAPPORTO CON ALTRI PERTINENTI PIANI E PROGRAMMI
Le previsioni del Piano Regolatore, secondo le disposizioni legislative contenute nella legge
fondamentale ed in successive disposizioni regionali, dovrebbero trovare il loro necessario
inquadramento urbanistico in un insieme di strumenti di scala sovracomunale, quali il Piano
urbanistico regionale ed i Piani Territoriali provinciali, oltre ad una serie di piani di settore quali i
piani paesistici, i piani di bacino ed altri.
In realtà lo stato della pianificazione sovracomunale in Sicilia è pesantemente deficitario dal
momento che solo alcuni degli strumenti sopraelencati sono riusciti sinora a pervenire ad una
compiuta codificazione normativa. Di seguito si riporta una sintetica descrizione dei Piani e
programmi sovraordinati approvati o in corso di approvazione con i quali deve rapportarsi il PRG di
Chiusa Sclafani.
L’eventuale discordanza o sinergia tra sistema di obiettivi di sostenibilità di ciascuno dei seguenti
piani e programmi e gli obiettivi ed i contenuti del PRG sarà evidenziata nel successivo capitolo
attraverso l’analisi di coerenza esterna
3.3.1. - Piano paesaggistico
Il piano, previsto dal vigente Codice dei Beni culturali, consta in Sicilia di un documento di Linee
guida del Piano Territoriale Paesistico Regionale (P.T.P.R.) approvate con D.A. 21 maggio 1999
n. 6080 e di 17 piani d'Ambito, che ne dettagliano le previsioni.
Il territorio di Chiusa Sclafani ricade nell’ambito palermitano, il cui piano d'Ambito non risulta ancora
adottato.
Nel documento di PTPR approvato sono contenuti indirizzi programmatici e pianificatori, direttive
e prescrizioni; i primi hanno valore di conoscenza e di orientamento per la pianificazione comunale,
le direttive e prescrizioni devono invece essere assunti come riferimento prioritario per la
pianificazione comunale che, ai sensi di quanto disposto dall’art. 3 delle Norme di attuazione, deve
adeguarsi alle previsioni del piano paesaggistico entro diciotto mesi dalla sua approvazione.
Il piano, basato su una attenta valutazione dei valori paesaggistici e culturali del territorio, definisce
un regime normativo orientato alla tutela ed alla valorizzazione del territorio, che va integralmente
recepito nel nuovo piano.
Nello stesso piano sono identificati con apposita schedatura e normati i beni culturali ricadenti nel
territorio di ciascun comune.
Nel territorio di Chiusa ricadono numerosi beni, che saranno descritti nel capitolo successivo.
3.3.2 - Piano per l’Assetto Idrogeologico
Il Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico, di seguito P.A.I. è redatto ai sensi dell’art. 17, comma
6 ter, della L. 183/89, dell’art. 1, comma 1, del D.L. 180/98, convertito con modificazioni dalla L.
267/98, e dell’art. 1 bis del D.L. 279/2000, convertito con modificazioni dalla L. 365/2000; ha
valore di Piano Territoriale di Settore.
E’ lo strumento conoscitivo, normativo e tecnico-operativo mediante il quale sono pianificate e
programmate le azioni, gli interventi e le norme d’uso riguardanti la difesa dal rischio idrogeologico
del territorio siciliano. Il piano, articolato per bacini, è finalizzato alla identificazione delle criticità
relative all’assetto morfologico ed idrogeologico del territorio ed alla definizione di un adeguato
regime di tutela.
La redazione del Piano è stata preceduta dalla redazione del Piano Straordinario per l’assetto
idrogeologico, approvato con D.A. n. 298/41b del 4/7/00, con il quale erano stati individuati nel
territorio siciliano n. 57 bacini idrografici principali, individuando per ciascuno di essi le principali
criticità.
Il territorio di Chiusa Sclafani è interessato dal Piano stralcio per l’Assetto Idrogeologico del bacino
idrografico n. 061 del Fiume Verdura, definitivamente approvato con DPRS n. 276 del 02/07/07.
14
Piano Regolatore Generale del comune di Chiusa Sclafani (PA)
Rapporto Ambientale VAS
Nell’ambito di tale piano sono enucleate le parti del territorio interessate da criticità idrogeologiche
o geomorfologiche, identificate come aree di pericolosità e aree di rischio; le indicazioni relative
alle prime devono essere tenute in conto nella pianificazione urbanistica, le indicazioni relative alle
aree di rischio sono invece immediatamente applicabili nella gestione del territorio.
3.3.3 Piano Territoriale della Provincia di Palermo
Il piano, redatto in applicazione dell’art. 12 della L.R. 9/1986, può contenere previsioni relative a
nuove infrastrutture ed attrezzature di livello generale e provinciale che possono interessare il
territorio comunale e che prevalgono sulla zonizzazione del PRG. Ad oggi comunque la Provincia
regionale di Palermo non ha definito l’iter di formazione di tale piano, del quale è stato solamente
approvato lo studio di massima. Per altro in tale schema non ci sono previsioni significative che
riguardano il territorio di Chiusa Sclafani.
3.3.4 Strumenti di programmazione negoziata e di pianificazione strategica
Il Comune di Chiusa Sclafani è stato coinvolto negli ultimi anni in varie esperienze di
pianificazione innovativa, nessuna delle quali ha però prodotto risultati durevoli e tali da incidere
sulla pianificazione urbanistica.
Si precisa che nessuno dei piani sopraelencati è stato corredato da Rapporto ambientale di VAS, ad
eccezione del Piano territoriale provinciale, che si trova però ancora in una fase embrionale e per il
quale non risulta od oggi pubblicato neppure il Rapporto preliminare.
Agli strumenti di pianificazione territoriale sopraelencati vanno poi aggiunti vari strumenti di
pianificazione settoriale regionale, quali il Piano di bonifica delle aree inquinate, il Piano di tutela
delle acque in Sicilia, il Piano di gestione del distretto idrografico della Sicilia, il Piano regionale di
coordinamento per la tutela della qualità dell’aria ambiente, il PIR Rete Ecologica, il Piano
regionale dei parchi e delle riserve, il Documento di Linee guida per la classificazione in zone
acustiche del territorio dei comuni, il Piano sanitario regionale, il Piano energetico regionale della
Regione Siciliana, il Piano di gestione dei rifiuti in Sicilia, il Piano regionale dei trasporti e della
mobilità, ognuno dei quali fissa propri obiettivi di protezione ambientale e definisce proprie
strategie di intervento, che devono evidentemente essere tenuti in considerazione, laddove incidenti,
nel processo di piano.
Ancora, vanno considerati gli strumenti di programmazione finanziaria europei, nazionali e
regionali, quali il QSN (2007-2013) ed il PO FESR Sicilia 2007-2013, che fissano proprio obiettivi
di sostenibilità ambientale, per altro già verificati attraverso specifici procedimenti di VAS.
Si riportano di seguito le schede relative ai più importanti di tali piani.
3.3.5 Piano Regionale dei Trasporti - Piani attuativi del trasporto stradale, ferroviario, marittimo
ed aereo
Il Piano Regionale dei Trasporti, previsto dalla Legge Regionale n. 68 del 18/6/1983, ha avuto
concreto avvio con le procedure di cui alla Legge Regionale n. 27 del 9/8/1988.
Il Piano fu recepito dall'Assessorato Regionale al Turismo, Comunicazioni e Trasporti il 9/7/1991.
Dopo la presentazione il Piano non ebbe alcun seguito approvativo, anche perché nel frattempo
erano intervenuti notevoli mutamenti nel quadro di riferimento dei trasporti nazionali e comunitari
(la trasformazione delle Ferrovie dello Stato in S.p.A.; le nuove norme comunitarie in materia di
trasporto gommato; il nuovo Codice della Strada; gli interventi in favore dell'intermodalità e dei
trasporti pubblici di massa a guida vincolata).
Con D.A. del 16 dicembre 2002 (GURS n. 7 del 7 febbraio2003) l’Amministrazione Regionale si è
dotata di un Piano Direttore, Indirizzi strategici ed interventi prioritari del sistema di trasporto e
della mobilità generale in Sicilia.
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Piano Regolatore Generale del comune di Chiusa Sclafani (PA)
Rapporto Ambientale VAS
Il Piano Direttore costituisce lo strumento programmatorio regionale finalizzato ad orientare e
coordinare le politiche di intervento nel settore trasportistico, in coerenza con gli indirizzi di
pianificazione socio-economica e territoriale della Regione Siciliana recependo gli indirizzi di
politica dei trasporti delineati nel Piano Generale dei Trasporti e della logistica (PGTL) del gennaio
2001, approvato con delibera del Consiglio dei Ministri il 2 marzo 2001 ed a quello Comunitario
(Quadro Comunitario di Sostegno 2000-2006), nonché allo Strumento Operativo per il
Mezzogiorno, al Programma Operativo Nazionale 2000-2006 ed al Programma Operativo
Regionale Sicilia 2000-2006.
Con D.A. del 23 febbraio 2004 è stato approvato e adottato il Piano Regionale dei Trasporti e della
Mobilità/ Piano Attuativo del Trasporto delle merci e della Logistica, sulla mobilità e sullo sviluppo
delle infrastrutture del settore dei trasporti in Sicilia per perseguire obiettivi di efficacia, efficienza,
compatibilità ambientale e sicurezza del sistema dei trasporti.
Con D.A. del 17 novembre 2004 si è completato il sistema strategico con l’approvazione dei Piani
attuativi del trasporto stradale, ferroviario, marittimo ed aereo.
Fra gli interventi previsti nei documenti sopra citati, sono particolarmente importanti quelli mirati
allo sviluppo del trasporto intermodale delle merci, allo sviluppo del trasporto sostenibile dal punto
di vista sociale e ambientale.
3.3.6 Il Piano Energetico Ambientale Regionale Siciliano (PEARS)
Il Piano energetico ambientale regionale siciliano (P.E.A.R.S.) è stato approvato con Delibera di
Giunta Regionale n. 1 del 3 febbraio 2009.
Il piano, redatto per adempiere alle disposizioni internazionali, comunitarie e nazionali di politica
energetica ed ambientale e per dare corpo alle competenze di pianificazione energetica della
Regione Siciliana, ha preso in esame la domanda e l’offerta di energia attraverso l’analisi
territoriale e la valutazione del potenziale regionale delle principali fonti di energia convenzionali,
rinnovabili, assimilate, fino al 2012. La finalità è quella di fornire all'Autorità Regionale gli
strumenti per perseguire con la pianificazione energetica l'adeguamento tra la domanda di energia
necessaria per lo svolgimento delle attività produttive e civili e l'approvvigionamento energetico
relativo al territorio di competenza, con l’obiettivo generale di massimizzare il rapporto
benefici/costi anche con riguardo ai risvolti ambientali e sociali.
Lo schema di Piano energetico proposto sviluppa il percorso metodologico indicato dalla politica
regionale, individuando preliminarmente i punti strategici da perseguire, secondo principi di priorità
sulla base dei vincoli che il territorio e le sue strutture di governo, di produzione e l’utenza
pongono:
1. contribuire ad uno sviluppo sostenibile del territorio regionale attraverso l’adozione di sistemi
efficienti di conversione ed uso dell’energia nelle attività produttive, nei servizi e nei sistemi
residenziali (ob. 1, 2, 3);
2. promuovere una forte politica di risparmio energetico in tutti i settori, in particolare in quello
edilizio, organizzando un coinvolgimento attivo di enti, imprese, e cittadini (ob. 2, 4);
3. promuovere una diversificazione delle fonti energetiche, in particolare nel comparto elettrico, con
la produzione decentrata e la “decarbonizzazione”(ob. 3, 5);
4. promuovere lo sviluppo delle Fonti Energetiche Rinnovabili ed assimilate, tanto nell’isola di
Sicilia che nelle isole minori, sviluppare le tecnologie energetiche per il loro sfruttamento(1, 2, 4);
5. favorire il decollo di filiere industriali, l’insediamento di industrie di produzione delle nuove
tecnologie energetiche e la crescita competitiva (ob. 3, 4);
6. favorire le condizioni per una sicurezza degli approvvigionamenti e per lo sviluppo di un mercato
libero dell’energia (ob. 4, 5);
7. promuovere l’innovazione tecnologica con l’introduzione di Tecnologie più pulite, nelle industrie
ad elevata intensità energetica e supportandone la diffusione nelle PMI (ob. 1, 2);
8. assicurare la valorizzazione delle risorse regionali degli idrocarburi, favorendone la ricerca, la
produzione e l’utilizzo con modalità compatibili con l’ambiente, in armonia con gli obiettivi di
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Piano Regolatore Generale del comune di Chiusa Sclafani (PA)
Rapporto Ambientale VAS
politica energetica nazionale contenuti nella L. 23.08.2004, n. 239 e garantendo adeguati ritorni
economici per il territorio siciliano (ob. 1, 3, 4);
9. favorire la ristrutturazione delle Centrali termoelettriche di base, tenendo presenti i programmi
coordinati a livello nazionale, in modo che rispettino i limiti di impatto ambientale compatibili con
le normative conseguenti al Protocollo di Kyoto ed emanate dalla UE e recepite dall’Italia (ob. 2,
3);
10. favorire una implementazione delle infrastrutture energetiche, con particolare riguardo alle
grandi reti di trasporto elettrico (ob. 3, 4, 5);
11. sostenere il completamento delle opere per la metanizzazione per i grandi centri urbani, le aree
industriali ed i comparti serricoli di rilievo (ob. 1, 3);
12. creare, in accordo con le strategie dell’U.E, le condizioni per un prossimo sviluppo dell’uso
dell’Idrogeno e delle sue applicazioni nelle Celle a Combustibile, oggi in corso di ricerca e
sviluppo, per la loro diffusione, anche mediante la realizzazione di sistemi ibridi
rinnovabili/idrogeno (ob. 1, 2, 4);
13. realizzare forti interventi nel settore dei trasporti (biocombustibili, metano negli autobus
pubblici, riduzione del traffico autoveicolare nelle città potenziamento del trasporto merci su rotaia
e mediante cabotaggio).
3.3.7 Il Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti
Il Piano regionale per la gestione dei rifiuti in Sicilia, redatto ai sensi e per gli effetti della legge
regionale 8 aprile 2010, n.9 e successive modifiche e integrazioni, è stato approvato con Decreto del
Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare dell’11 luglio 2012, per il
superamento dell’emergenza nel settore dello smaltimento dei rifiuti solido-urbani nel territorio
della Regione Siciliana.
Il Piano, come previsto dal D.Lgs. 205/2010 (art. 20) comprende “l’analisi della gestione dei rifiuti
esistente nell’ambito geografico interessato, le misure da adottare per migliorare l’efficacia
ambientale delle diverse operazioni di gestione dei rifiuti”; in particolare il piano prevede:
• la ricognizione dei flussi di rifiuti e dello stato attuale di gestione integrata dei rifiuti solidi
urbani
• la definizione di un nuovo sistema integrato di gestione dei rifiuti urbani
• la definizione degli obiettivi da raggiungere, articolati in tre fasi: emergenziale, transitoria e di
regime
• la definizione della potenzialità degli impianti necessari alla gestione ed al trattamento dei rifiuti
urbani (sulla base dei flussi e del sistema integrato di gestione definiti) a scala provinciale
• la definizione della potenzialità degli impianti necessari alla gestione ed al trattamento dei rifiuti
urbani (sulla base dei flussi e del sistema integrato di gestione definiti) di interesse regionale
• la pianificazione degli interventi infrastrutturali indispensabili al conseguimento degli obiettivi
prefissati
• la stima di massima di costi per l’infrastrutturazione prevista dal piano.
Le verifiche condotte sullo stato attuale della gestione dei rifiuti in Sicilia hanno evidenziato, come
principali elementi di criticità:
- necessità di verifica della consistenza e condizione dell’impiantistica presente;
- gravi difficoltà finanziarie di gran parte degli ATO dovute ad un aumento dei costi del servizio, ed
alla parziale riscossione della tariffa, nonché agli oneri del personale, sovradimensionato rispetto
alle esigenze del servizio;
- mancata percezione del ruolo dell’utente (cittadino) nell’ambito del sistema di gestione;
- livelli di raccolta differenziata inferiori al 10% (7,3% al 2009);
- ridotte capacità di abbancamento delle discariche autorizzate in alcune province e incertezza
significativa sulla realizzazione di alcune discariche autorizzate;
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Piano Regolatore Generale del comune di Chiusa Sclafani (PA)
Rapporto Ambientale VAS
- ritardi nella realizzazione di impianti di pretrattamento e trattamento finale, anche in relazione al
trasferimento dei fondi FAS.
3.3.8 Il Piano Regionale di coordinamento per la Tutela della qualità dell’aria ambiente
Il Piano Regionale di Coordinamento per la Tutela della qualità dell'aria ambiente è stato approvato
con D.A. A.R.T.A. n.176/GAB del 9 Agosto 2007. Il piano fornisce indirizzi per la predisposizione
degli strumenti attuativi (piani d’azione e programmi) tenendo conto della necessità di
collaborazione tra i diversi livelli istituzionali.
Con D.A. A.R.T.A. n.94 del 24 luglio 2008 sono stati successivamente approvati l’Inventario
regionale delle emissioni in aria ambiente e la valutazione della qualità dell’aria e zonizzazione del
territorio.
L’ARPA Sicilia su mandato dell’Assessorato Regionale Territorio ed Ambiente, ha redatto, sulla
base della zonizzazione presentata dallo Stesso al Ministero dell’Ambiente e secondo i canoni
dettati dal D. Lgs n. 155/10, il Piano regionale di rilevamento della Qualità dell’Aria (Rete
Regionale), sottoposto per l’approvazione, come la zonizzazione, al Ministero dell’Ambiente.
Il Piano regionale di coordinamento per la tutela della qualità dell’aria ambiente costituisce uno
strumento organico di programmazione, coordinamento e controllo in materia di inquinamento
atmosferico, finalizzato al miglioramento progressivo delle condizioni ambientali e alla
salvaguardia della salute dell’uomo e dell’ambiente nel territorio della regione, e prevede tutte le
iniziative necessarie per dare rapidamente seguito agli adempimenti previsti dalle norme UE e
nazionali, soprattutto per quanto riguarda i piani d’azione ed programmi di cui agli articoli 7, 8 e 9
del D. Lgs. 351/99.
L’elaborazione di tali strumenti di intervento e risanamento, infatti, è molto complessa in ogni sua
fase (programmazione, valutazione, applicazione, verifica), riguarda diverse discipline scientifiche,
e coinvolge diversi soggetti, pubblici e privati, interessati alle proposte di risanamento e alla messa
in opera dei relativi interventi.
Gli obiettivi del Piano possono essere cos ì definiti:
- pervenire ad una classificazione del territorio regionale in funzione delle caratteristiche
territoriali, della distribuzione ed entità delle sorgenti di emissione e dei dati acquisiti dalle reti
di monitoraggio presenti nel territorio regionale
- conseguire, per l'intero territorio regionale, il rispetto dei limiti di qualità dell'aria stabiliti dalle
normative italiane ed europee entro i termini temporali previsti
- perseguire un miglioramento generalizzato dell'ambiente e della qualità della vita, evitando il
trasferimento dell'inquinamento tra i diversi settori ambientali
- mantenere nel tempo una buona qualità dell'aria ambiente mediante la diminuzione delle
concentrazioni in aria degli inquinanti negli ambiti territoriali regionali dove si registrano valori
di qualità dell'aria prossimi ai limiti e la prevenzione dell'aumento indiscriminato
dell'inquinamento atmosferico negli ambiti territoriali regionali dove i valori di inquinamento
sono al di sotto dei limiti
- concorrere al raggiungimento degli impegni di riduzione delle emissioni sottoscritti dall'Italia in
accordi internazionali, con particolare riferimento all'attuazione del protocollo di Kyoto
- riorganizzare la rete di monitoraggio della qualità dell’aria ed implementare un sistema
informativo territoriale per una più ragionale gestione dei dati
- favorire la partecipazione e il coinvolgimento delle parti sociali e del pubblico.
3.3.9 Il Piano di Tutela delle Acque
Il Piano di tutela delle acque, redatto in attuazione dell'art. 121 del decreto legislativo n. 152/06, è
stato adottato con Ordinanza del Commissario delegato - Presidente della Regione siciliana – del 27
dicembre 2007.
La funzione del Piano è quella di prevenire e tutelare dal rischio di inquinamento il territorio della
Regione siciliana ed in particolare i corpi idrici superficiali e sotterranei.
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Piano Regolatore Generale del comune di Chiusa Sclafani (PA)
Rapporto Ambientale VAS
Il Piano contiene anche il programma delle azioni che devono essere realizzate in una prima fase
per assicurare il raggiungimento dell'obiettivo di qualità dei corpi idrici ricettori entro il 2015.
Gli obiettivi primari da raggiungere per il Comune di Chiusa Sclafani sono il completamento della
rete fognaria e il completamento della rete idrica.
3.3.10 Il Piano di Gestione del Distretto Idrografico della Sicilia
Il Piano di Gestione del distretto idrografico è previsto dalla Direttiva 2000/60/CE del Parlamento
Europeo e del Consiglio del 23 ottobre 2000 che istituisce un quadro per l'azione comunitaria in
materia di acque.
Il Piano costituisce un approfondimento del Piano di Tutela delle Acque alla luce dei contenuti di
altre pianificazioni (P.A.I., Rete Natura 2000, Piano regionale dei parchi e delle riserve, ecc.) in una
visione olistica del ciclo delle acque e del loro utilizzo, in un’ottica di un uso multiplo della risorsa,
senza tralasciarne l’aspetto economico e sociale, evidenziando gli aspetti legati ai costi di
produzione della risorsa nonché alle tariffe applicate.
Rilevata l'esigenza di intervenire per evitare il deterioramento delle acque dolci nel lungo periodo,
sia sotto il profilo qualitativo che quantitativo, il piano propone un programma di interventi volto a
garantire la gestione e la protezione sostenibili delle fonti di acqua dolce superficiali e delle acque
sotterrane, nonché la protezione delle acque sotterranee dall'inquinamento provocato da alcune
sostanze pericolose, nell'ambito di una politica globale per la protezione delle acque dolci.
Il Piano persegue gli obiettivi della salvaguardia, tutela e miglioramento della qualità dell'ambiente,
dell'utilizzazione accorta e razionale delle risorse naturali, fondata sui principi di precauzione e
dell'azione preventiva, sul principio della correzione, anzitutto alla fonte, dei danni causati
all'ambiente, nonché sul principio “chi inquina paga”.
3.3.11 Progetto Integrato Regionale della Rete ecologica siciliana
Il (PIR) Progetto Integrato Regionale, contenente le “Linee Guida per la realizzazione della Rete
Ecologica Siciliana”, è stato approvato dalla Giunta regionale in data 24/11/2004, con il Decreto n.
376 del 24/11/2004. Il progetto persegue l'obiettivo della costruzione della rete ecologica regionale
(RES) e costituisce uno strumento di intervento per l’attuazione di una politica di conservazione
della natura, della biodiversità e di promozione dello sviluppo sostenibile nei contesti territoriali ad
elevata naturalità
Il territorio del Comune di Chiusa Sclafani è interessato da numerosi ed importanti elementi della
Rete ecologica regionale, che saranno descritti nel seguito.
3.3.12 Piano regionale dei Parchi e delle Riserve
Il Piano regionale dei Parchi e delle riserve è istituito in Sicilia dalla L.R. n.98 del 06 maggio 1981,
“Istituzione nella Regione Siciliana dei parchi e delle riserve naturali”. Con tale piano, approvato
con D.A n. 970 del 1991 sono stati individuati e regolamentati 79 riserve e 3 parchi regionali.
Una parte consistente del territorio di Chiusa rientra nella Riserva Naturale Orientata “Monti di
Palazzo Adriano e Valle del Sosio”. Per la pianificazione di tali aree non risultano ancora redatti né
il Piano di Sistemazione della zona A di riserva, né il Piano di utilizzazione delle zone B di
preriserva.
Va ulteriormente precisato che con il recentissimo D.A. n. 113/GAB del 25 luglio 2012,
successivamente annullato, è stata approvata la perimetrazione di un nuovo Parco regionale,
denominato dei Monti sicani, all’interno del quale ricade il territorio di Chiusa, che comprende
quasi per intero le aree di rete Natura 2000.
3.3.13 Piano regionale dei materiali di cava e dei materiali lapidei di pregio (Piano cave)
Previsto dalla legge regionale 9 dicembre 1980, n. 127, il Piano dei materiali da cava e dei materiali
lapidei di pregio è stato approvato nel Settembre 2010.
Nel territorio di Chiusa non viene mappata nessuna cava; in realtà esiste una sola cava, non più
19
Piano Regolatore Generale del comune di Chiusa Sclafani (PA)
Rapporto Ambientale VAS
attiva, in località S. Venera.
.
Agli strumenti sin qui elencati vanno infine aggiunti vari provvedimenti legislativi ed
amministrativi, di livello nazionale e regionale, che definiscono un quadro di vincoli territoriali, che
incidono direttamente sul regime giuridico dei suoli. In aggiunta a tali vincoli, derivanti da
strumenti di pianificazione locale e sovraordinata, agiscono sul territorio comunale altri vincoli
discendenti da norme legislative o regolamentari, di seguito descritti.
A) Vincolo paesaggistico.
Una consistente parte del territorio di Chiusa è sottoposta a vincolo paesaggistico per effetto di
legge (Decreto Legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, Codice dei beni Culturali e del Paesaggio) in
quanto interessata da fiumi e torrenti, boschi, Riserve naturali, ovvero da ritrovamenti archeologici.
Nell’ambito urbano e nel territorio extraurbano, oltre agli edifici pubblici e religiosi vincolati ope
legis, risultano vincolati, per il loro interesse storico, architettonico o etnoantropologico alcuni altri
edifici e manufatti esattamente identificati nelle cartografie del PRG.
Per effetto dei vincoli sopradescritti l'esecuzione di tutti gli interventi previsti dal PRG è
subordinata alla acquisizione dello specifico nulla osta da parte della Soprintendenza ai Beni
Culturali ed Ambientali.
B) Aree di Rete Natura 2000
Più di metà del territorio comunale (65,5%) rientra le aree di Natura 2000 così denominate:
- Sito di Importanza Comunitaria Bosco di S. Adriano (ITA020025)
- Sito di Importanza Comunitaria M. Triona e M. Colomba (ITA020036)
- Zona di Protezione Speciale Monti Sicani, Rocca Busambra e Bosco della Ficuzza(ITA020048)
Per tali aree è già operante un piano di gestione riguardante l’intero complesso dei monti Sicani,
approvato con D. A. n. 667 del 30/06/2009 ed in via definitiva con D. A. n. 346 del
24/06/2010.
C) Fasce di rispetto stradali e ferroviarie.
Nelle aree contermini alle strade pubbliche esterne al centro abitato si applicano fasce di
arretramento delle costruzioni stabilite dal Regolamento di attuazione del Codice della strada
approvato con D.P.R. 26 aprile 1993, n.147 e succ. mod. A tal fine l'Amministrazione comunale, a
seguito della approvazione del PRG, dovrà procedere alla riperimetrazione del centro abitato,
facendo coincidere quest’ultimo con il perimetro esterno delle aree classificate zone A, B, C, D, F e
servizi.
Il territorio di Chiusa Sclafani risulta attraversato dai tracciati di strade statali, provinciali e
comunali.
D) Fascia di rispetto cimiteriale.
In forza del testo unico sulle leggi sanitarie e smi, è stabilita una fascia di rispetto attorno al muro
perimetrale del cimitero; in tale fascia sono consentite, oltre alle attività agricole, le opere
direttamente connesse alla funzionalità del servizio pubblico, quali strade veicolari e pedonali,
attrezzature tecnologiche di supporto, allacciamenti alle reti, parcheggi, sistemazioni a verde.
All'interno della fascia di rispetto cimiteriale, per gli edifici esistenti sono consentiti, in conformità
a quanto previsto dall’art. 28 della L. 166/2002, interventi di recupero ovvero interventi funzionali
all'utilizzo dell'edificio stesso, tra cui l'ampliamento nella percentuale massima del 10 per cento e i
cambi di destinazione d'uso, oltre agli interventi di manutenzione, restauro e ristrutturazione. Nel
territorio comunale di Chiusa ricadono due cimiteri: quello del nucleo principale e quello della
frazione di San Carlo. Le relative fasce di rispetto sono visualizzate negli elaborati del PRG.
20
Piano Regolatore Generale del comune di Chiusa Sclafani (PA)
Rapporto Ambientale VAS
E) Fascia di rispetto del depuratore.
Il Comune di Chiusa Sclafani risulta dotato di un impianto di pretrattamento dei reflui in cui ad un
trattamento di primo livello di grigliatura meccanica e manuale è abbinato un trattamento di
secondo livello per la separazione dei solidi sospesi sedimentabili e/o, in tempo di pioggia, delle
sabbie (sistema di depurazione di secondo livello).
Ai sensi dell’art. 46 della L.R. 27/86, tenuto conto dei requisiti dell’impianto di depurazione (di
terzo livello), la larghezza della fascia di rispetto, con vincolo assoluto di inedificabilità circostante
l'area dell'impianto di depurazione è di 50 metri.
F) Vincolo sismico.
L’intero territorio rientra nel vincolo sismico di 1 categoria imposto con L. 64/1974 e smi; per
effetto di tale vincolo tutte le costruzioni di qualsiasi tipo e natura, al fine di garantire la sicurezza
della popolazione, dovranno rispettare le specifiche norme tecniche vigenti e la loro realizzazione è
subordinata alla acquisizione dello specifico parere di competenza del genio civile di Palermo.
G) Vincolo idrogeologico.
Una parte assai consistente del territorio comunale è gravato dal vincolo idrogeologico ai sensi del
R.D.L. 30 dicembre 1923 n.3267. Sono sottoposti a “vincolo per scopi idrogeologici” “i terreni di
qualsiasi natura e destinazione che, per effetto di forme di utilizzazione contrastanti con le norme
di cui agli articoli 7, 8 e 9, possono con danno pubblico subire denudazioni, perdere la stabilità o
turbare il regime delle acque”.
In tali ambiti tutte le attività di trasformazione, di qualsiasi tipo e natura, sono assoggettate alle
procedure autorizzative specificate di recente con D.A.R.T.A. 17 aprile 2012.
H) Vincolo di elettrodotti.
Ai lati delle linee aeree esterne esistenti aventi tensione nominale superiore a 132 KV, al fine di
limitare l'esposizione ai campi elettrici e magnetici negli insediamenti abitativi, in attuazione del
D.P.C.M. 23 aprile 1992 e succ. mod., va prevista una fascia di arretramento delle costruzioni
adibite ad abitazione o nelle quali comunque si svolgano attività che comportano tempi di
permanenza prolungati, di ampiezza pari a quella stabilita, per ciascuna tensione nominale, dalla
norma soprarichiamata.
I) Vincolo di tutela degli acquiferi.
Attorno a ciascun pozzo e sorgente, sensi del D.L.vo 152/2006 e s.m.i, va prevista una fascia di
tutela assoluta di m.10, da recintare opportunamente, ed una ulteriore fascia di rispetto, di m. 200 di
raggio, nella quale sono vietate le attività elencate nella norma sopracitata. Potranno ulteriormente
essere adottate dall'Autorità comunale, con apposita Ordinanza, misure per tutelare adeguatamente i
bacini imbriferi e le aree di ricarica delle falde, prevedendo zone di protezione.
Nel territorio comunale di Chiusa Sclafani non sono presenti pozzi e sorgenti di acque destinate al
consumo umano. Esiste però una sorgente in località Santa Venera, comunque non destinata al
consumo umano.
L) Vincolo di acquedotto, oleodotto, gasdotto.
Ai lati delle condutture in pressione che attraversano il territorio comunale è istituita una fascia di
protezione di larghezza minima di m.1,50 per parte dall'asse della tubazione; sono fatte salve
eventuali maggiori distanze imposte dall'Ente gestore all'atto della realizzazione. In tali fasce è
vietata qualsiasi costruzione ed il terreno potrà essere destinato a strada o a giardino con divieto di
aratura, di stazzo di bestiame, di piantagioni arboree di alto fusto e di concimazioni.
M) Vincolo fluviale.
21
Piano Regolatore Generale del comune di Chiusa Sclafani (PA)
Rapporto Ambientale VAS
Le costruzioni di qualsiasi tipo e natura, ad eccezione di quelle finalizzate alla sistemazione
idraulica e di quelle destinate all'attraversamento carrabile e ferroviario, devono arretrarsi dal limite
esterno degli argini dei fiumi, torrenti, incisioni naturali, canali e fossi nei quali scorrano, anche con
regime stagionale, acque pubbliche, delle quantità stabilite dagli artt. 93 e segg. del R.D. n. 523 del
25.07.1904. In particolare è fatto divieto, ai sensi dell'art. 96, pto f), di effettuare piantagioni e
movimenti di terra a distanza inferiore a m. 4 dal piede degli argini, sponde e difese dei corsi
d'acqua, nonchè realizzare scavi e costruzioni edilizie a distanza inferiore a m. 10.
N) Vincolo di espianto degli ulivi.
In tutto il territorio comunale, come per altro in tutto il territorio siciliano, vige il divieto di
procedere all'espianto o taglio degli ulivi, se non nei casi e con le procedure previsti dal D.Lvo.L.
27.07.1945, n.475 e succ. modifiche ed integrazioni e con l'autorizzazione in esso prevista.
O) Beni confiscati.
Nelle aree ed immobili sottoposti a sequestro o confisca in applicazione della legislazione nazionale
vigente si applicano le disposizioni e le destinazioni d’uso specificatamente indicate per ciascun
bene nel relativo decreto di confisca.
P) Aree boscate.
In applicazione dell’art. 4 della L.R. 16/1996 e succ. mod. risultano vincolate ed in edificabili le
aree boscate ed una fascia di rispetto attorno ad esse di dimensione variabile in funzione della
estensione delle stesse aree.
Nel territorio comunale, lo studio agricolo-forestale di supporto al PRG individua numerose aree
interessate dalla presenza di formazioni boschive o ad esse assimilabili: precisamente sono mappati
boschi naturali per complessivi ettari 527, boschi artificiali per ettari 337 ed aree di macchia
mediterranea per complessivi ettari 916, per un totale di 1780 ettari, pari al 31 % del territorio
comunale.
Va puntualizzato al riguardo che tali aree non coincidono esattamente, discostandosene talvolta in
maniera significativa, con le perimetrazioni contenute nelle cartografie del Sistema Informativo
Forestale della Regione siciliana di recente pubblicate.
Un riferimento da tenere in considerazione è pure costituito dalla Carta della sensibilità alla
desertificazione, approvata con D.A. n 53 del 11/04/2011 (GURS n° 23 del 27 maggio 2011), nella
quale sono indicati, per la verità ad una scala (1.250.000) poco utilizzabile a fini urbanistici, gli
ambiti territoriali di particolare criticità.
Tutti i vincoli sopra elencati sono visualizzati, come già detto, negli elaborati cartografici allegati al
progetto di PRG.
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Piano Regolatore Generale del comune di Chiusa Sclafani (PA)
Rapporto Ambientale VAS
4. IL QUADRO AMBIENTALE
Di seguito si riporta, come prescritto dall’Allegato VI, lettere b), c), d) del D.Lgs. 4/2008, una
analitica descrizione del quadro ambientale di riferimento del Piano attraverso gli aspetti che
riguardano: fauna, flora, popolazione, salute umana, aria, acqua, suolo, paesaggio, fattori climatici,
beni materiale e patrimonio culturale architettonico e archeologico. Per tener conto delle
interrelazioni tra i fattori ambientali sono poi prese in esame le seguenti tematiche: energia, rifiuti,
mobilità e trasporti, ambiente urbano, turismo.
Sono esaminati in particolare:
“b) aspetti pertinenti dello stato attuale dell'ambiente e sua evoluzione probabile senza l'attuazione
del piano o del programma;
c) caratteristiche ambientali, culturali e paesaggistiche delle aree che potrebbero essere
significativamente interessate;
d) qualsiasi problema ambientale esistente, pertinente al piano o programma, ivi compresi in
particolare quelli relativi ad aree di particolare rilevanza ambientale, culturale e paesaggistica,
quali le zone designate come zone di protezione speciale per la conservazione degli uccelli selvatici
e quelli classificati come siti di importanza comunitaria per la protezione degli habitat naturali e
della flora e della fauna selvatica, nonché i territori con produzioni agricole di particolare qualità
e tipicità, di cui all'art. 21 del decreto legislativo 18 maggio 2001, n. 228.”
4.1. SUOLO
Il comune di Chiusa Sclafani si estende per una superficie complessiva di 57,40 km2, di cui 54 km2
ricadenti all’interno del bacino idrografico del Fiume Verdura ed area del Fiume Verdura
(denominato 061), e 4 km2 all’interno del bacino idrografico Fiume Magazzolo (057). Confina a
Nord con i comuni di Bisacquino e Corleone, a Sud con i comuni di Bugio e Caltabellotta della
provincia di Agrigento, ad Est con Palazzo Adriano e ad Ovest con Giuliana.
Morfologicamente il territorio è caratterizzato dalla presenza di un paesaggio di tipo collinare a
morfologia ondulata con terreni calcarei e calcareo-dolomitici e con i piedi dei versanti bordate da
falde di detriti, mentre nei fondovalle, soprattutto, del fiume Sosio sono presenti depositi
alluvionali.
Il Piano per l’assetto idrogeologico, che offre una lettura completa del territorio per quanto attiene
le problematiche geomorfologiche ed idrauliche, individua e cataloga i dissesti nel territorio
comunale.
I processi morfoevolutivi di particolare rilevanza nell’aspetto del paesaggio si riscontrano quelli di
versante, soprattutto nelle aree a prevalente componente argillosa. I movimenti di massa sono
rappresentati da tipologie di frana , quali colamenti, scorrimenti rotazionali e frane di tipo
complesso. Oltre alle aree soggette a frana si riscontrano, nella parte sud-orientale, aree soggette a
inondazione in corrispondenza del corso del fiume Sosio che ne delimita il territorio comunale.
Altre zone interessate da processi di erosione, a tutt’oggi attivi, sono ascrivibili alla presenza di un
reticolato di tipo meandriforme, che determina lo scalzamento al piede dei litotipi presenti lungo le
vallate.
Nel territorio del Comune di Chiusa Sclafani sono stati censiti nel P.A.I. n. 31 dissesti
corrispondenti alle classi di pericolosità elevata e molto elevata; precisamente:
- n.3 aree a pericolosità molto elevata (P4);
- n.23 aree a pericolosità elevata (P3);
- n. 5 aree a rischio elevato (R3).
Nel territorio comunale sono presenti aree soggette ad esondazione individuate in corrispondenza
del fiume Sosio.
La storia del centro abitato di Chiusa Sclafani è stata caratterizzata e condizionata, secondo alcuni
studiosi, dalle caratteristiche dei luoghi e dagli eventi franosi che hanno portato gli abitanti ad
abbandonare il vecchio sito e riedificare il centro nel sito attuale. Il sito sorto attorno al castello
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Piano Regolatore Generale del comune di Chiusa Sclafani (PA)
Rapporto Ambientale VAS
trovò nel torrente Lavanche un ostacolo che come testimoniano alcune fonti fù causa di alcuni crolli
di parti di edifici o dell’apertura dai voragini all’interno di altri. Infatti, parte del territorio del centro
abitato è interessato, secondo lo studio geologico, da aree interessate da frana.
4.2. ACQUE
I corsi d'acqua presenti nel territorio di Chiusa hanno tutti carattere tipicamente torrentizio
intermittente; le acque superficiali risultano spesso scarse nei periodi asciutti; scorrono invece
impetuose in quelli di pioggia, nel periodo autunno-invemo con conseguenze facilmente intuibili
per i terreni, se si tengono in conto la scarsa copertura arborea, la natura geologica dei terreni, e
l'inesistenza di opere di sistemazione idraulico-agraria.
Di un certo rilievo è il Sosio, che costituisce il limite amministrativo occidentale e meridionale del
territorio comunale di Chiusa. Nasce da un insieme di sorgenti che sgorgano dalle pendici di un
gruppo montuoso che va da Pizzo Catera alla Serra del Leone e riceve le acque di numerosi valloni
tra i quali i più importanti sono il Vallone di S. Margherita, del Maltempo e Valentino. In alcuni
punti il corso d’acqua ha dato origine a profonde e strette forre la cui formazione è da ricondurre
molto probabilmente, a fenomeni di epigenesi. In corrispondenza dei terreni più erodibili il corso
d’acqua scorre, invece, su di un ampio fondovalle che si caratterizza per la presenza di depositi
alluvionali, talvolta anche terrazzati.
A parte il Sosio, tutta la rete idrografica si caratterizza per un’attività di erosione di fondo che ha
dato origine a tipiche valli fluviali a V molto incise; ciò ha comportato la formazione di conoidi di
deiezione, alla confluenza con i corsi d’acqua principali, come si riscontra nelle C.de Acqua Dolce e
Santa Margherita. Oltre a tali morfologie si osservano anche forme dovute a processi di
dilavamento, che sono più evidenti sui versanti in cui affiorano i terreni più erodibili, come nelle
C.de Monacelle e Frattasa.
Le problematiche idrogeologiche sopra descritte sono approfondite dettagliatamente nello studio
geologico di supporto al PRG, nel quale sono pure descritte le caratteristiche delle acque destinate al
consumo umano.
In sintesi tale studio non identifica alcuna criticità ambientale a carico del fattore acque, se si
eccettuano i fenomeni morfoevolutivi sopra descritti, per altro esattamente mappati nel P.A.I.
Per quanto attiene l’approvvigionamento idrico del centro, il servizio è stato garantito dalla Società
Acque Potabili Siciliane, ed oggi dall’EAS, che cura la distribuzione e la tariffazione dell’acqua ed
il relativo servizio di depurazione.
Dai dati forniti da questa società si ricava che i consumi idrici giornalieri nell’esercizio 2010/12 si
sono attestati sul valore di 950 mc/giorno; per quanto concerne il carico idraulico in ingresso
all’impianto di depurazione comunale, sito in contrada Maltempo, non si hanno invece dati
disponibili dal momento che l’impianto non è dotato di misuratore di portata in continuo.
La problematica del servizio idrico e del correlato servizio di depurazione delle acque non assume
comunque a Chiusa Sclafani aspetti di particolare criticità.
4.3. FAUNA, FLORA E BIODIVERSITÀ
Il territorio di Chiusa Sclafani è certamente tra i più interessanti della Regione per quanto attiene gli
aspetti naturalistici e paesaggistici. Basti ricordare che più del 65% del territorio comunale è
classificato come area di Parco (zone A, B e C del Parco dei Monti Sicani), che in esso ricadono
estese aree rientranti nella Rete Natura 2000, classificate come SIC e ZPS (SIC ITA020036 Monte
Triona e Monte Colomba, SIC ITA020025 Bosco di S. Adriano, ZPS ITA020048 Monti Sicani,
Rocca Busambra e Bosco della Ficuzza), e che poco meno della metà del territorio è anche
classificata come Riserva Naturale Orientata (del Sosio).
Quest’ultima in particolare comprende un’area di straordinario interesse naturalistico, la cui
importanza, dal punto di vista geopaleontologico, venne sottolineata dal Gemellaro, già nel lontano
1887. Lungo il corso del fiume Sosio si incontra la diga di Gammauta, una concavità naturale
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Piano Regolatore Generale del comune di Chiusa Sclafani (PA)
Rapporto Ambientale VAS
chiusa in mezzo ad una lussureggiante vegetazione, caratterizzata dalla tipica macchia
mediterranea. Ed ancor prima, il lago Piano di Leone da cui ha inizio il corso del fiume, mentre sul
versante orientale incontriamo il lago Raia o di Prizzi da cui si diparte l’omonimo fiume affluente
del Sosio.
Lungo il fiume Sosio, erano dislocati numerosi mulini e due centrali idroelettriche, oggi quasi tutti
ridotti ad uno stato di ruderi, e sono visibili due siti archeologici, Hyppana e Scirtea-Cristia.
L’aspetto botanico è caratterizzato da essenze arboree ed arbustive tipiche dell’entroterra siciliano:
quali il Lecceto, la Roverella, il Corbezzolo, il Terebinto, l’Orniello, l’Acero campestre ecc. Sono
anche presenti essenze esotiche introdotte dall’Ispettorato Ripartimentale delle Foreste come il Pino
d’Aleppo, il Pino domestico, gli Eucalipti. Il sottobosco della lecceta, o spesso quello della residua
macchia mediterranea che da esso ne deriva per degradazione, è invece costituito da arbusti quali
l’Alterno, il Viburno, l’Olivastro, l’Erica multiflora, la Palma nana, la Rosa Selvatica, il Pungitopo
e numerose liane (tamaro, smilace, onicera, clematide) che si arrampicano sugli arbusti e sugli
alberi nel tentativo di aprirsi un varco verso la luce. Sulla Montagna delle Rose è possibile
ammirare Peonie, Giacinti, Agrifogli, Pungitopi, Lavagelli, Biancospini, Primule, Anemoni,
Vitalba e varie specie di Orchidee. Secondo un recente censimento floristico, le specie presenti
sono ben 634, a conferma di una diversità floristica e di una importanza botanica davvero
considerevole.
4.4. ARIA
Non esiste, all’interno del territorio, alcun elemento che possa compromettere in maniera sensibile
la salubrità dell’aria. Anche i fattori di inquinamento atmosferico locale dovuti ai flussi
automobilistici non sembrano poter determinare, per la loro scarsa consistenza, alcuna criticità
ambientale; analogamente nessun impatto a carico dell’aria sembra che possa determinare l’unica
zona artigianale presente nel territorio, dal momento che in essa, se si eccettua una impresa per la
lavorazione di inerti in località Cappuccini, non si effettuano lavorazioni che possano inquinare
l’ambiente circostante.
Per valutare la significatività di tali fattori occorrerà comunque disporre dei dati di monitoraggio
della qualità dell'aria ottenuti con l'ausilio di laboratorio mobile, già richiesti all’ARPA ed alla
Provincia regionale ma attualmente non disponibili.
4.5. FATTORI CLIMATICI
Il territorio comunale manifesta nell'insieme i caratteri del clima tipico mediterraneo, semiarido o
caldo-arido con precipitazioni irregolari, concentrate nel periodo autunno-inverno e periodi estivi
relativamente caldi e asciutti. Presenta tuttavia alcune caratteristiche peculiari, dovute alla
posizione geografica e alla conformazione e posizione dei rilievi che innalzandosi attorno ad essa
la riparano in parte dai venti freddi provenienti del versante settentrionale
Secondo quanto riportato nella "Carta bioclimatica d'Italia" è possibile individuare nella zona le
caratteristiche di una zona bioclimatica appartenente al Clima Mediterraneo e precisamente a
quello della sotto regione tipo "A" con pronunciato periodo di aridità, che coincide con il periodo
estivo quando le precipitazioni scompaiono quasi del tutto.
L'indice climatico di Bagnouls e Gaussen calcolato sulla media trentennale ci indica un periodo
medio di siccità di oltre cinque mesi che và da fine Aprile a Ottobre.
Il vento di gran lunga più importante è lo scirocco con direzione Sud-Est che spira saltuariamente
con durata di tre o cinque giorni quasi tutto l’anno, ma diviene dannosissimo in Aprile Maggio e
poi a fine Luglio e inizi di Agosto, perchè in questi periodi raggiunge la sua massima velocità.
Il contrasto di correnti d’aria di diversa provenienza dà origine a venti incostanti e contrastanti che
danno un carattere di volubilità alle componenti climatiche, come temperatura e piovosità , anche
se quasi mai si hanno abbassamenti termici duraturi inferiori allo zero.
Il clima del territorio è caratterizzato da una piovosità media annua di 660 mm, con un massimo
registrato nei mesi autunnali di 258mm ed un minimo nel periodo estivo con 60mm di pioggia.
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Piano Regolatore Generale del comune di Chiusa Sclafani (PA)
Rapporto Ambientale VAS
4.6. PATRIMONIO CULTURALE E PAESAGGISTICO E BENI MATERIALI
Nel territorio di Chiusa Sclafani, oltre al centro storico principale, ben conservato e di particolare ed
apprezzabile qualità ambientale, ricadono alcuni beni culturali di discreto interesse storico ed
etnoantropologico, quali masserie, fontanili, ponti ed altri manufatti connessi alla utilizzazione
agricola del territorio. Da citare anche il piccolo centro del nucleo di San Carlo, di origine
seicentesca.
Di seguito si riporta l’elenco dei beni culturali censiti nel piano, anche sulla scorta delle indicazioni
della Soprintendenza:
o Abbeveratoi (n.8 localizzati in varie contrade)
o Cappella S. Lucia
o Casa Arcuri
o Casa Bonfiglio
o Casa Fagotto
o Casa Schifani
o Casa Vacante
o Case Mancuso
o Chiesa di S. Gregorio
o Cimitero di Chiusa S.
o Cimitero di San Carlo
o Ex stazione ferroviaria
o Fontana Burgio
o Fontana Zotta Origano
o Masseria Lissandro Dara
o Masseria Oliveto
o Masseria Santa Margherita
o Masseria Santa Venera
o Mulino Giulfo
o Mulino Lissandro
o Mulino San Carlo.
La loro localizzazione è chiaramente evidenziata nelle cartografie del piano.
Per quanto attiene il paesaggio, a parte lo straordinario interesse espresso dalle aree di maggiore
valore naturalistico, va evidenziato il particolare e del tutto singolare valore paesaggistico
rappresentato dalla collocazione apicale dei centri urbani di Chiusa, Giuliana e Bisacquino, disposti
entro un raggio di pochi chilometri e posti in stretto rapporto visuale tra loro. Su tale valore una
pesante criticità può derivare dall’incontrollata espansione residenziale nelle aree agricole.
4.7. POPOLAZIONE
Come molti paesi dell’entroterra siciliano, ma forse ancora più di altri, Chiusa ha subito un lento ma
inesorabile processo di abbandono che ha ridotto la popolazione dai quasi 6200 abitanti degli anni
cinquanta ai quasi 3000 (2957 per la precisione) dell’ultimo censimento.
A tale abbandono ha fatto riscontro, essendone a sua volta una causa, un complessivo
impoverimento sociale ed economico.
Limitatissimi sono oggi i fabbisogni residenziali, anche per effetto dei consistenti finanziamenti
concessi a seguito del terremoto del 1968 per la ricostruzione sia delle prime che delle seconde
abitazioni; limitati anche i fabbisogni di servizi ed attrezzature sia a causa del depauperamento
demografico ma anche per la attività di infrastrutturazione posta in essere dalla amministrazione
pubblica.
Le criticità, per quanto attiene il fattore sociale e demografico, sono rappresentate dunque dal
depauperamento demografico che ha avuto pesanti ricadute sul sistema sociale ed economico, oggi
quasi ridotto alla pura sussistenza.
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Piano Regolatore Generale del comune di Chiusa Sclafani (PA)
Rapporto Ambientale VAS
La principale attività economica è fondamentalmente l’agricoltura, che si basa sulla coltivazione di
ciliegie, viti ed olivi (con una produzione limitata a soddisfare i bisogni del centro) e, nella parte
meridionale bagnata dal Sosio, pesche ed agrumi. Non sono presenti a Chiusa Sclafani insediamenti
industriali ma solamente alcuni insediamenti di attività manifatturiere e artigiane di piccola o
piccolissima entità.
4.8. SALUTE UMANA
Non si manifestano, nello stato attuale del territorio, elementi che possano determinare ricadute
negative sulla salute umana. La presenza di campi elettromagnetici e il livello di rumore da traffico,
che costituiscono due dei fattori di maggior rischio insieme alle problematiche connesse
all’inquinamento dell’aria e delle acque, non assumono nel territorio di Chiusa, valori tali da
determinare alcun pericolo per la salute umana.
Il fattore di maggior rischio nel centro urbano è certamente il primo, data la presenza di 2 antenne
per la radiotelefonia mobile. Il livello di esposizione della popolazione, per effetto di tali presenze,
non può però risultare nocivo per la salute umana, atteso che i rilevamenti periodici effettuati
dall’ARPA hanno sempre dato valori significativamente al di sotto dei valori limite.
4.9 ENERGIA
Nel comune di Chiusa Sclafani non vi è alcuna infrastruttura finalizzata all’autosostegno del
fabbisogno energetico né dal punto di vista pubblico né da quello privato, infatti, non vi sono né
impianti fotovoltaici né geodetici né eolici.
Questo comporta che il fabbisogno energetico viene fornito tramite la rete elettrica tradizionale,
attraverso tralicci e cavi per il trasporto di energia, che costituiscono elementi di disturbo visivo.
4.10 RIFIUTI
Il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti non evidenzia particolari criticità, se non quelle
connesse agli elevati costi di gestione del servizio, che viene svolto in forma associata.
Il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti viene espletato dalla società in liquidazione “ATO
PA2”. I dati forniti dalla società d’ambito mettono in evidenza come negli ultimi due anni vi sia
stato un sensibile decremento della produzione totale dei rifiuti. In termini di carico di rifiuti
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Rapporto Ambientale VAS
procapite si è passati da circa 297 Kg di R.S.U./anno per abitante nel 2008 a circa 268 Kg di
R.S.U./anno nel 2012, con un picco di 364 Kg di R.S.U./anno nel 2011; tali valori sono comunque
modesti ed assai inferiori a quelli di altre realtà urbane.
La produzione di rifiuti subisce modeste oscillazioni nel corso dell’anno, con picchi, comunque
assai contenuti, nel mese di Agosto.
Nella tabella sottostante sono riassunti i dati sulla raccolta dei rifiuti dal 2008 al 2013 (30/09).
PRODUZIONE DI RIFIUTI URBANI (R.S.U. Kg/anno)
Anno
2009
2010
2011
Tipologia
Rifiuti biodegradabili
Rifiuti indifferenziati
Anno
892910
978490
1092310
RACCOLTA DIFFERENZIATA Kg/anno)
2009
2010
2011
Tipologia
Imballaggi carta e cartone
Imballaggi plastica
Imballaggi in vetro
Carta e cartone
Pneumatici fuori uso
Rifiuti biodegradabili cucine e
mense
Apparecchiature contenenti
cloroflorocarburi
Apparecchi elettrici ed elettronici
contenenti componenti pericolosi
Legno
Plastica
Metalli
Ingombranti
2012 2013 (al 30/09)
151950
803930
291740
228780
2012 2013 (al 30/09)
50700
14890
11448
3320
31851
67320
18740
20620
1500
5580
56670
12200
25840
1000
77590
30960
44500
1260
53310
36790
42420
16190
4240
8170
7310
6220
1000
12578
19770
14550
8630
6800
13330
5690
23990
6580
186235
12110
4690
30670
6230
201223
16630
3780
31680
10260
183710
10360
400
19630
9450
214090
9200
12870
8470
193100
4.14. CRITICITÀ EMERGENTI NELLO STATO DI FATTO AMBIENTALE
Attraverso l’analisi del quadro ambientale riportata sinteticamente nei paragrafi precedenti, ed
esplicitata negli elaborati cartografici del piano, è possibile definire lo scenario di riferimento del
piano, ovvero lo stato attuale dell’ambiente e della sua evoluzione probabile senza l’attuazione della
proposta di Piano.
Per meglio definire tale scenario e per fare emergere le interrelazione tra i vari fattori è stata
eseguita una analisi SWOT. L’analisi SWOT, è uno strumento per la pianificazione strategica di
lungo respiro utilizzata per valutare i punti di Forza (Strenghts), i punti di Debolezza (Weaknesses),
le Opportunità (Opportunities) e le Minacce (Threats). Nellambito del Rapporto ambientale della
Valutazione Ambientale Strategica (VAS), l’analisi SWOT deve essere effettuata per tutte le
categorie ambientali considerate e deve tenere conto dei fattori endogeni (punti di forza e punti di
debolezza) nonché dei fattori esogeni (opportunità e minacce). L’analisi tende naturalmente ad
evolvere nel tempo, consentendo al soggetto tecnico–politico di prendere decisioni ponderate
facendo leva sui punti di forza del territorio minimizzando le debolezze di sistema, sfruttando al
massimo le opportunità e cercando di adottare misure per proteggere l’ambiente e la comunità dalle
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Piano Regolatore Generale del comune di Chiusa Sclafani (PA)
Rapporto Ambientale VAS
prevedibili minacce.
Per ciascuna categoria ambientale possono essere descritti, in forma matriciale semplice, i punti di
forza (risorse di cui la geografia del territorio e il “sistema Ente” è dotato e che è già in grado o sarà
in grado di utilizzare al meglio per raggiungere gli obiettivi perseguibili mediante gli strumenti di
pianificazione; i punti di debolezza (limiti interni del territorio e del “sistema” che ostacolano il
raggiungimento degli obiettivi attesi); le opportunità (situazioni favorevoli nel “contesto esterno” al
sistema, come ad esempio i piani sovraordinati, che favoriscono la strategia delineata nel piano); le
minacce (situazioni sfavorevoli nel contesto esterno al sistema, che potenzialmente ostacolano la
strategia e gli obiettivi tratteggiati nel piano).
Fattori endogeni
Fattori esogeni
Punti di forza
(Strenghts)
Risorse presenti sul territorio che
possono essere utilizzate
Opportunità
(Opportunities)
Possibilità favorevoli offerte
dall’esterno per il raggiungimento
degli obiettivi
Punti di debolezza
(Weaknesses)
Limiti interni che sono da ostacolo al
raggiungimento degli obiettivi
Minacce
(Threats)
Possibilità sfavorevoli per il
raggiungimento degli obiettivi
derivanti da azioni esterne
Le criticità ambientali individuate che concorrono a definire lo scenario di riferimento sono
riportate nella Tabella 8, realizzata mettendo a confronto per ogni fattore studiato i punti di forza e
le opportunità e, di contro, i fattori di debolezza e minaccia.
I fattori di forza (S) e debolezza (W) derivano da valutazioni sul microambiente sulle quali è
possibile incidere direttamente, mentre le opportunità (O) e le minacce (T) dipendono
essenzialmente da fattori esterni macro-ambientali.
Tab. 8 – Schema di correlazione tra gli aspetti ambientali e le principali criticità (analisi SWOT)
Tema
Suolo
Fauna flora e
biodiversità
Acqua
Fattori di forza (S)/opportunità (O)
Territorio agrario di buone caratteristiche
pedologiche
Attuazione delle politiche di salvaguardia
del suolo in applicazione del PAI
Salvaguardia dei valori paesaggistici
garantita da specifici vincoli
Presenza di un patrimonio naturalistico e di
biodiversità di rilevante valore
Valorizzazione delle colture agricole
tradizionali
Interventi di recupero del patrimonio
storico insediativo sparso nel territorio
Alimentazione
idrica
garantita
da
acquedotti esterni
Fattori di debolezza (W)/minacce (T)
Fragilità geomorfologia di alcune aree
del centro abitato
Possibilità di dissesti determinati
dall’abbandono dei suoli agricoli
Abbandono delle aree agricole
Scarsità della risorsa idrica per usi
idropotabili
Inquinamento da parte dei nitrati
agricoli
Aria
Qualità dell’aria soddisfacente
Circoscritte aree di possibile
Fattori climatici
Piovosità limitata ed elevato numero di ore inquinamento per la presenza di un
di sole/anno
impianto
Presenza di beni culturali con forte
Fenomeni di abbandono del patrimonio
Paesaggio,
patrimonio culturale, carattere identitario riutilizzabili per
edilizio
29
Piano Regolatore Generale del comune di Chiusa Sclafani (PA)
finalità di sviluppo turistico
Promozione di politiche per la tutela dei
beni di interesse storico-architettonico
Disponibilità di finanziamenti per il
recupero e la valorizzazione dei beni
culturali
Popolazione e salute Mantenimento di una accettabile qualità
umana
ambientale all’interno del centro abitato
Rapporto Ambientale VAS
architettonico e
archeologico e beni
materiali
Rifiuti
Incremento della raccolta differenziata
Incremento di produzione di energia da
fonti rinnovabili
Assenza di risorse lavorative locali
adeguate alla popolazione residente
Abbandono demografico
Assenza di sistemi di produzione di
energia da fonti rinnovabili
30
Piano Regolatore Generale del comune di Chiusa Sclafani (PA)
Rapporto Ambientale VAS
5. OBIETTIVI DI PROTEZIONE AMBIENTALE e ANALISI DI COERENZA
Nel presente capitolo sono esaminati, come prescritto nel punto e) dell’Allegato VI, gli obiettivi
di protezione ambientali stabiliti a livello internazionale, comunitario, nazionale e regionale
pertinenti al piano ed è descritto il modo in cui, nel piano, si è tenuto conto di detti obiettivi e di
ogni considerazione ambientale.
5.1 OBIETTIVI DI PROTEZIONE AMBIENTALE
Nella Tabella 9, con riferimento a ciascuno dei tematismi ambientali considerati nella analisi
dello stato di fatto, sono riassunti gli obiettivi definiti dai diversi strumenti di pianificazione e
programmazione che devono considerarsi pertinenti al piano e che sono stati considerati nella
progettazione.
Tab. 9 - Obiettivi di protezione ambientale
Temi
ambientali
Strumenti normativi, programmatici e di pianificazione
Obiettivi di protezione
ambientale
Piano stralcio di bacino per l’assetto idrogeologico.
Legge regionale per la protezione dei geositi
Suolo
COM (2006) 232, Proposta di direttiva quadro per la
protezione del suolo;
COM(2005) 670, Strategia tematica per l’uso sostenibile delle
risorse naturali;
Prevenire e ridurre i rischi
idrogeologici e
d’inquinamento del suolo e
del sottosuolo
COM (2006) 231, Strategia tematica per la protezione del
suolo;
Direttiva 2007/60/CE, Valutazione e gestione dei rischi di
alluvioni;
Direttiva 2006/118/CE del 12/12/2006, sulla protezione delle
acque sotterranee dall’inquinamento e dal deterioramento;
Decisione 2001/2455/CE, relativa all’istituzione di un elenco
di sostanze prioritarie in materia di acque e che modifica la
direttiva 2000/60/CE;
Acqua
Direttiva 2000/60/CE del 23/10/2000, che istituisce un quadro Raggiungere e mantenere
un buono stato delle acque
per l’azione comunitaria in materia di acque;
superficiali e sotterranee
Direttiva 96/61/CE sulla prevenzione e la riduzione integrate
dell’inquinamento;
Direttiva 91/676/CE, inerente la protezione delle acque
dall’inquinamento provocato dai nitrati provenienti da fonti
agricole;
Direttiva 91/626/CE, inerente le misure per ridurre gli impatti
delle fonti di inquinamento puntuale e diffuso delle acque;
31
Piano Regolatore Generale del comune di Chiusa Sclafani (PA)
Rapporto Ambientale VAS
Direttiva 91/271/CE, inerente il trattamento delle acque reflue
urbane;
Direttiva 80/778/CEE sulle acque destinate al consumo umano
(modificata dalla direttiva 98/83/CE);
D.L.vo n. 30 del 16/03/2009, recante “Attuazione della
direttiva 2006/118/CE, relativa alla protezione delle acque
sotterranee dall’inquinamento e dal deterioramento”;
D.L.vo 152/2006, recante “Norme in materia ambientale” e
s.m.i.;
Piano di gestione del distretto idrografico della Sicilia;
Piano di tutela delle acque in Sicilia.
Direttiva 2008/50/CE, Qualità dell’aria ambiente e per un’aria
più pulita in Europa;
Aria
Fattori
climatici
COM(2008) 30, Due volte 20 per il 2020, l’opportunità del Ridurre le emissioni di gas
cambiamento climatico per l’Europa;
inquinanti e climalteranti
Piano regionale di coordinamento per la tutela della qualità
dell’aria ambiente.
Piano paesaggistico d’ambito (non adottato)
Direttiva 2009/147/CE concernente la conservazione degli
uccelli selvatici
COM(2006) 216, Arrestare la perdita di biodiversità entro il
2010 e oltre -Sostenere i servizi ecosistemici per il benessere
umano;
Direttiva 1992/43/CEE, Conservazione degli habitat naturali e
seminaturali e della flora e della fauna selvatiche (Direttiva
Habitat);
Tutelare e valorizzare il
Fauna flora e
patrimonio ambientale e la
biodiversità
biodiversità Direttiva 1979/409/CEE, Conservazione degli uccelli selvatici
(Direttiva Uccelli);
D.Lgs. n. 42 del 22/01/04 (Codice dei Beni Culturali e del
Paesaggio);
Line guida del Piano Forestale Regionale
Carta della Natura
Convenzione europea del Paesaggio (2002);
Paesaggio,
patrimonio
culturale,
architettonico
e
archeologico
Piano regionale delle cave
Convenzione europea del Paesaggio, Firenze 2002;
Migliorare la qualità della
vita dei cittadini, tutelare,
recuperare e valorizzare il
D.Lgs. n. 42 del 22/01/04 (Codice dei Beni Culturali e del patrimonio storico-culturale
Paesaggio);
COM/2005/0718, Strategia tematica sull’ambiente urbano;
32
Piano Regolatore Generale del comune di Chiusa Sclafani (PA)
e beni
materiali
Rapporto Ambientale VAS
Linee guida del Piano Territoriale Paesaggistico Regionale
Direttiva 2004/35/CE, Responsabilità ambientale in materia di
prevenzione e riparazione del danno ambientale;
COM(2003) 338 sulla strategia europea per l’ambiente e la
Popolazione salute;
e salute
Programma d’azione comunitario a favore della protezione
umana
civile (2000-06);
Proteggere la
popolazione e il territorio
dai fattori di rischio
Piano sanitario regionale 2000-2002;
COM(2008) 781, Secondo riesame strategico della politica
energetica, Piano d’azione dell’UE per la sicurezza e la
solidarietà nel settore energetico;
Energia
COM(2007) 1, Una politica energetica per l’Europa;
Libro verde sull’efficienza energetica (2005);
Promuovere politiche
energetiche sostenibili e
perseguire il risparmio e
l’efficienza energetica
Piano energetico regionale Sicilia
Direttiva 2008/1/CE del Parlamento europeo e del Consiglio,
del 15 gennaio 2008, sulla prevenzione e la riduzione integrate
dell'inquinamento;
Direttiva 2006/12/CE del Parlamento europeo e del Consiglio,
del 5 aprile 2006, relativa ai rifiuti;
Rifiuti
COM(2005) 666, Portare avanti l’utilizzo sostenibile delle
risorse – Una strategia tematica sulla prevenzione e il
riciclaggio dei rifiuti;
Ridurre la produzione dei
rifiuti e la loro pericolosità
Direttiva 1999/31/CE del Consiglio, del 26 aprile 1999,
relativa alle discariche di rifiuti;
Piano di gestione dei rifiuti in Sicilia;
Piano d’ambito dell’ATO PA2 Rifiuti.
5.2. ANALISI DI COERENZA
Con riferimento agli strumenti elencati nel paragrafo precedente è stata quindi effettuata una analisi
di coerenza tra gli obiettivi generali posti da ciascuno strumento e gli obiettivi e le azioni sviluppate
nel progetto di piano, allo scopo di valutare se e quanto gli obiettivi e le azioni del piano sono
coerenti con le strategie e gli obiettivi definiti negli strumenti di pianificazione e programmazione
sovraordinati e con le loro previsioni territoriali.
L’analisi è effettuata separatamente per gli strumenti comunitari e nazionali (Tabella 10) e per
quelli regionali (Tabella 11); questi ultimi sono più direttamente cogenti per il progetto di piano.
I risultati della verifica di coerenza condotta sono sintetizzati in matrici nelle quali sono valutati i
nessi esistenti tra ciascun piano/programma e gli obiettivi specifici della proposta di piano. I piani e
programmi presi in esame sono raggruppati con riferimento a ciascuno dei fattori ambientali
considerati nel procedimento di VAS.
33
Piano Regolatore Generale del comune di Chiusa Sclafani (PA)
Rapporto Ambientale VAS
Obiett
ivi
sovraregion
ali
Obiett
ivi di
scala
region
ale
++
+/-
+
+/-
-
++
-
+/-
+
-
-
+
+/-
+
++
+/-
++
++
++
++
++
+
+/-
+
+
+
+
++
+
+/-
+
+
+
++
++
++
+/-
+
++
++
++
Valorizzazione risorse naturali
+/-
Regolamentazione del territorio e
tutela della salute umana
Infrastrutturazione del territorio
Protocollo di Kioto: riduzione
emissioni gas serra
Direttive 92/43/CEE e 79/409/CEE:
tutela della biodiversità e della rete
natura 2000
Direttiva 2006/118/CEE: protezione
delle acque sotterranee
dall’inquinamento e dal
deterioramento
PO INTERREGG IVC 2007-2013
(obiettivo 2.5): politiche per i
trasporti sostenibili, energie
rinnovabili e risparmio energetico
QSN (2007-2013-priorità 4):
inclusione sociale e servizi per la
politica della vita e l’attrattività
territoriale
QSN (2007-2013-priorità 8):
competitività e attrattività della città
e dei sistemi urbani
QSN (2007-2013-priorità 9):apertura
internazionale e attrazione di
investimenti, consumi e risorse
PO FESR Sicilia 2007-2013 (asse1):
Migliorare la flessibilità del mercato
del lavoro sostenendo l’adattabilità
della forza lavoro alle mutate
condizioni dei contesto
PO FESR Sicilia 2007-2013 (asse2):
favorire l’accesso al mercato del
lavoro del maggior numero di
persone, sostenendone la permanenza
PO FESR Sicilia 2007-2013 (asse3):
valorizzazione delle identità culturali
e delle risorse-paesaggistico
ambientali per l’attrattiva turistica e
lo sviluppo
Razionalizzazione del sistema della
mobilità
Piani/programmi/documenti
Soddisfacimento fabbisogni
abitativi
Obietti
vi
strateg
ici
sovrao
rdinati
Valorizzazione e recupero del
patrimonio edilizio esistente
Obiettivi del P.R.G.
Sviluppo economico e sostegno alle
attività produttive
Tab. 10 – Matrice di correlazione tra gli obiettivi discendenti dagli strumenti di livello internazionale,
comunitario, nazionale regionale e gli obiettivi fondamentali del piano
+/-
34
Piano Regolatore Generale del comune di Chiusa Sclafani (PA)
Rapporto Ambientale VAS
PO FESR Sicilia 2007-2013 (asse 5):
sviluppo imprenditoriale e
competitività dei sistemi produttivi
locali
PO FESR Sicilia 2007-2013 (asse6):
sviluppo urbano sostenibile
++
++
-
+/-
+
+
++
+
+/-
Suolo
Acqua
Aria
Fattori
climatici
Fauna flora
e
biodiversità
Paesaggio,
patrimonio
culturale,
architettonic
oe
archeologic
o
Energia
Rifiuti
++
+
-
+
+
+/-
Valorizzazione risorse naturali
++
+
+/-
+
+/-
+
+/-
+/-
+/-
++
++
+
++
+/-
Piano sanitario regionale
Studio per la preparazione
del Piano energetico
regionale della Regione
Siciliana
Piano di gestione dei rifiuti
Regolamentazione del territorio
e tutela della salute umana
++
Infrastrutturazione del
territorio
++
Razionalizzazione del sistema
della mobilità
Soddisfacimento fabbisogni
abitativi
Piani e programmi di
settore
Piano Stralcio di Bacino per
l’Assetto Idrogeologico
(PAI)
Piano regionale delle cave
Piano di bonifica delle aree
inquinate
Piano di tutela delle acque
in Sicilia
Piano di gestione del
distretto idrografico della
Sicilia
Piano regionale di
coordinamento per la tutela
della qualità dell’aria
ambiente
PIR Rete Ecologica
Piano regionale dei parchi e
delle riserve
Piano di gestione dei Siti di
Rete Natura 2000
Linee guida Piano
Territoriale paesistico
regionale
Valorizzazione e recupero del
patrimonio edilizio esistente
Obiettivi del piano
Sviluppo economico e sostegno
alle attività produttive
Tab.11 - Matrice di correlazione tra gli obiettivi discendenti dagli strumenti di livello locale, per fattore
ambientale, e gli obiettivi fondamentali del piano del piano
+
+
+
+
+/-
+/-
+
+/-
+
+
++
++
35
Piano Regolatore Generale del comune di Chiusa Sclafani (PA)
Rapporto Ambientale VAS
in Sicilia
Legenda
Piena coerenza
Coerenza
Incoerenza
Variabilità di coerenza legata alla modalità di implementazione dell’obiettivo
Nessuna attinenza
++
+
+/-
Nella Tabella 12 infine sono riportati i risultati della analisi svolta, definendo la coerenza tra gli
obiettivi di sostenibilità generali e specifici discendenti dall’insieme degli strumenti esaminati e gli
obiettivi del piano.
Tab.12 – Valutazione della coerenza del piano con gli obiettivi generali e specifici di sostenibilità
MACRO OBIETTIVI
OBIETTIVI SPECIFICI
SUOLO
Prevenire il rischio idrogeologico
Ridurre il prelievo delle risorse naturali
Attuare gli interventi di tutela del suolo previsti dal
Prevenire il rischio idrogeologico
PAI e mettere in atto misure legate ad eventi
calamitosi
Attivare funzioni di regimentazione delle acque e
di tutela del suolo
Ridurre la dinamica delle aree antropizzate
Limitare la dispersione di insediamenti urbani sul
Ridurre la dinamica delle aree artificiali
territorio e ridurre l’impermeabilizzazione del
suolo
ACQUA
Elevare il livello di qualità delle acque superficiali
e sotterranee
Ridurre il livello di prelievo delle acque per uso
antropico
Tutelare la qualità delle acque e
Ridurre il livello di pressione delle sostanze
promuovere l’uso sostenibile delle risorse
inquinanti di origine antropica
idriche
Elevare la capacità e l’efficienza delle strutture
depurative e delle acque reflue
Ridurre i consumi idrici procapite utilizzando e
promovendo l’uso di tecnologie e stili di vita
adeguati
POPOLAZIONE, MOBILITA’ E SALUTE UMANA
Ridurre le emissioni dirette e indirette
Limitare l’uso di spostamenti con mezzi di
Miglioramento della qualità dell’aria
trasporto a motore
Mantenimento e miglioramento della qualità
dell’aria
Inquinamento acustico
Mitigare l’inquinamento acustico
Prodotti chimici e fitosanitari
Ridurre l’uso di prodotti fitosanitari
Ridurre la popolazione esposta ai campi
Inquinamento elettromagnetico
elettromagnetici
NATURA, BIODIVERSITA’, VEGETAZIONE FLORA E FAUNA
Aumentare la percentuale di aree di conservazione
Aree di interesse naturalistico
naturalistica
Conservare la biodiversità
COEREN
ZA
+
+
=
=
+
+
=
=
+
=
+
=
=
=
=
+
36
Piano Regolatore Generale del comune di Chiusa Sclafani (PA)
Rapporto Ambientale VAS
Proteggere e valorizzare le aree boscate
PAESAGGIO E PATRIMONIO CULTURALE STORICO
Tutela delle aree di interesse naturalistico
Paesaggio
Valorizzazione delle biodiversità
Valorizzazione del centro storico
Preservazione e valorizzazione dei beni sparsi
Beni storico-culturali
Valorizzazione e conservazione delle aree di
interesse
ENERGIA
Riduzione dei consumi energetici e riduzione degli
sprechi
Miglioramento dell’efficienza energetica degli
edifici
Razionalizzazione e riduzione dei consumi
Incentivazione e diffusione di tecnologie ad alta
efficienza e risparmio energetico
Aumentare la produzione di energia da fonti
rinnovabili
RIFIUTI
Diminuire la produzione di rifiuti procapite
Aumento della raccolta differenziata
Diminuzione della produzione di rifiuti
Coinvolgimento della popolazione sul corretto
smaltimento dei rifiuti
+
+
+
+
+
+
=
+
=
=
=
=
=
Legenda
Il PRG è coerente rispetto all’OBIETTIVO
Il PRG è indifferente rispetto all’OBIETTIVO
Il PRG è incoerente rispetto all’OBIETTIVO
+
=
-
Dai risultati dell’analisi svolta si evince che gli obiettivi specifici della proposta di PRG sono
generalmente coerenti con gli obiettivi e le prescrizioni derivanti da Piani/Programmi di settore di
livello sovraregionale e regionale/provinciale; si verifica tuttavia la presenza di elementi di non
perfetta coerenza, da ricondurre soprattutto alla realizzazione di nuove infrastrutture (strada di
circonvallazione) ed alla previsione di ampliamento della area artigianale esistente.
Le invarianti strutturali del territorio contribuiscono comunque a tutelare e valorizzare quel
complesso di elementi fisici, puntuali, lineari, diffusi, o categorie di beni, la cui trasformazione
rappresenta una perdita dei caratteri che determinano lo spirito e la specificità, culturale e
ambientale, del territorio.
E’ da evidenziare che le previsioni di trasformazione che possono espletano effetti sulle varie
componenti ambientali sono stati motivati e giustificati da scelte effettuate all’amministrazione
comunale, indirizzate al miglioramento del tessuto socioeconomico (area PIP) ed al miglioramento
delle condizioni di vivibilità del centro urbano (completamento strada di circonvallazione).
Per valutare la coerenza delle previsioni del piano in maniera più analitica, in aggiunta alla verifica
sin qui operata, di carattere puramente qualitativo, è stata operata una verifica cartografica,
attraverso procedure di geoprocessing e di overlay grafico; è stato, in particolare, utilizzato il
sistema informativo geografico predisposto per la progettazione del piano producendo (attraverso la
applicazione Quantum Gis), diverse mappe tematiche a scala nominale 1:10.000, allegate al
Rapporto Ambientale Preliminare e già oggetto di pubblicazione.
Tale operazione ha consentito di verificate analiticamente la rispondenza tra le previsioni del piano
e le prescrizioni di carattere geografico-territoriale discendenti dagli strumenti di pianificazione
sovraordinata e dal sistema dei vincoli agenti sul territorio per effetto di norme legislative e
regolamentari.
37
Piano Regolatore Generale del comune di Chiusa Sclafani (PA)
Rapporto Ambientale VAS
Precisamente, in un primo layout sono riportati i vincoli agenti sul territorio sia in forza di
normative generali (vincolo cimiteriale, fascia di rispetto del depuratore, vincoli paesaggistici,
vincoli idrogeologici, ….) sia per effetto di disposizioni normative specifiche (vincoli
archeologici,…), sia infine per effetto di piani sovraordinati (PAI, …).
Ai diversi vincoli agenti sono stati successivamente assegnati opportuni pesi in base alla severità dei
divieti discendenti da ciascuno di essi, assumendo 0 = nessuna trasformazione consentita; 1 = tutte
le trasformazioni consentite; valori intermedi tra 0 ed 1 indicano differenti livelli di trasformabilità
dei suoli). Si è ottenuta così una suddivisione del territorio comunale nelle seguenti classi di
criticità:
- Ambiti con livello di criticità ambientale molto elevato
- Ambiti con livello di criticità ambientale elevato
- Ambiti con livello di criticità ambientale medio
- Ambiti con livello di criticità ambientale basso
- Ambiti privi di criticità ambientali.
In un altro layout sono riportate le previsioni del progetto di PRG. Mettendo a confronto le diverse
informazioni riportate negli ultimi due layout, ovvero le criticità ambientali e le previsioni del PRG
si è ottenuto un ulteriore layout attraverso il quale è stato possibile enucleare con immediatezza le
previsioni urbanistiche potenzialmente in grado di determinare effetti ambientali negativi.
Tale verifica ha confermato che le sole previsioni del PRG che potrebbero determinare effetti
ambientali negativi sono quelle riconducibili alla realizzazione di nuove infrastrutture (strada di
circonvallazione) ed alla previsione di ampliamento della area artigianale esistente.
38
Piano Regolatore Generale del comune di Chiusa Sclafani (PA)
Rapporto Ambientale VAS
6. LA VALUTAZIONE DEGLI IMPATTI SIGNIFICATIVI
Nel presente capitolo si riporta l’illustrazione dei contenuti indicati nella lett. f) dell’Allegato VI del
D.Lgs. 152/06 e s.m.i. pertinenti alla proposta di Piano, che, nello specifico, riguardano:
- i possibili impatti significativi sull’ambiente, compresi aspetti quali la biodiversità, la
popolazione, la salute umana, la flora e la fauna, il suolo, l’acqua, l’aria, i fattori climatici,
i beni materiali, il patrimonio culturale, anche architettonico ed archeologico, il paesaggio
e l’interrelazione tra i suddetti fattori. Devono essere considerati tutti gli impatti
significativi, compresi quelli secondari, cumulativi, sinergici, a breve, medio e lungo
termine, permanenti e temporanei, positivi e negativi.
6.1 CRITERI PER LA VERIFICA DEGLI IMPATTI
Per una prima valutazione degli effetti delle previsioni del piano sull’ambiente, si è utilizzato, anche
se non pensato a questo fine, lo schema contenuto nell’Allegato 1 al Decreto L.vo n. 4/2008.
6.1.1 Caratteristiche del piano o del programma, tenendo conto in particolare, dei seguenti
elementi:
1.1 in quale misura il piano o il programma stabilisce un quadro di riferimento per progetti ed
altre attività, o per quanto riguarda l'ubicazione, la natura, le dimensioni e le condizioni
operative o attraverso la ripartizione delle risorse.
Il PRG di Chiusa Sclafani, in applicazione della vigente legislazione urbanistica regionale,
costituisce un quadro di riferimento normativo vincolante per tutte le attività di trasformazione del
territorio. Va tenuto presente tuttavia che nessuna delle opere immediatamente realizzabili per
effetto delle previsioni del piano rientra tra quelle i cui progetti sono da assoggettare a valutazione
di impatto.
1.2 in quale misura il piano o il programma influenza altri piani o programmi, inclusi quelli
gerarchicamente ordinati
Il PRG di Chiusa Sclafani, in applicazione della vigente legislazione urbanistica regionale,
influenza esclusivamente i piani attuativi, che riguarderanno porzioni del territorio comunale
interessati da trasformazioni urbanistiche, nonché il programma delle opere pubbliche del Comune;
tali strumenti dovranno uniformarsi alle indicazioni contenute nel PRG.
1.3 la pertinenza del piano o del programma per l'integrazione delle considerazioni ambientali, in
particolare al fine di promuovere lo sviluppo sostenibile
Il PRG di Chiusa Sclafani è stato concepito nell’ottica della promozione dello sviluppo sostenibile;
tuttavia esso, in relazione alla sua natura giuridica, non risulta direttamente finalizzato (ne può
esserlo) al raggiungimento di tale obiettivo.
1.4 problemi ambientali pertinenti al piano o al programma
Dalla descrizione dello stato dell’ambiente riportata nel precedente paragrafo 4 si evince che le
problematiche ambientali più delicate sono connesse all’assetto idrogeologico del territorio ed alla
sua geomorfologia.
Su tali problematiche il PRG si prefigge di incidere positivamente attraverso previsioni normative
ed attraverso una serie di opere ed interventi compensativi e mitigativi.
1.5 la rilevanza del piano o del programma per l'attuazione della normativa comunitaria nel
settore dell'ambente (ad es. piani e programmi connessi alla gestione dei rifiuti o alla
protezione delle acque)
39
Piano Regolatore Generale del comune di Chiusa Sclafani (PA)
Rapporto Ambientale VAS
Le previsioni del PRG non rilevano direttamente ai fini della attuazione della normativa
comunitaria nel settore dell’ambiente, dal momento che il PRG ha una finalità meramente
regolativa dell’uso del territorio e che le sue previsioni, per essere attuate, richiedono comunque la
preventiva elaborazione di un programma o di un progetto. Per altro, come già sottolineato, nessuna
delle opere che si potranno attuare a seguito della approvazione del PRG rientra tra quelle
assoggettate a verifica di impatto ne a livello comunitario che nazionale.
6.1.2 Caratteristiche degli impatti e delle aree che possono essere interessate, tenendo conto in
particolare, dei seguenti elementi:
2.1 probabilità, durata, frequenza e reversibilità degli impatti
La probabilità che possano derivare impatti negativi dalla previsioni del piano è assolutamente
nulla. Gli impatti attesi sono tutti di segno positivo e riguardano una migliore gestione del territorio
urbano per effetto di previsioni normative aggiornate e meglio calibrate sui (per altro limitatissimi)
fabbisogni locali.
2.2 carattere cumulativo degli impatti
Gli impatti prevedibili, cumulandosi tra loro, potranno determinare una azione sinergica che
consentirà di accrescere i benefici sociali, economici ed ambientali del nuovo piano.
2.3 natura transfrontaliera degli impatti
Nessuno dei prevedibili impatti connessi alla attuazione del PRG può avere natura transfrontaliera.
2.4 rischi per la salute umane o per l'ambiente (ad es. in caso di incidenti)
Le previsioni del PRG non possono comportare in alcun modo rischi per la salute umana, sia perché
non è prevista alcuna opera a rischio di incidente rilevante sia perché nel loro complesso esse
configurano un quadro di razionalità urbanistica che è la migliore garanzia ai fini della sicurezza e
della attenuazione dei rischi.
2.5 entità ed estensione nello spazio degli impatti (area geografica e popolazione potenzialmente
interessate)
Gli impatti prevedibili a seguito della realizzazione delle previsioni del piano, sia quelli positivi che
quelli negativi, considerato il carattere regolamentativo dello strumento e la assenza di previsioni
riguardanti l’ambito sovracomunale, non potranno che riguardare l’area geografica coincidente con
il territorio comunale e la popolazione locale.
2.6 valore e vulnerabilità dell'area che potrebbe essere interessata a causa:
delle speciali caratteristiche naturali o del patrimonio culturale,
del superamento dei livelli di qualità ambientale o dei valori limite dell'utilizzo intensivo del
suolo;
Dalla descrizione dello stato dell’ambiente riportata nel precedente paragrafo 4 e dalle
considerazione sugli impatti si evince che, pur in presenza di vaste aree di elevato valore
naturalistico nel territorio comunale, la loro vulnerabilità è relativamente bassa a causa della
inesistenza di pressioni antropiche rilevanti, per effetto della severità del quadro vincolistico
derivante da norme sovraordinate e infine per effetto della azione di regolamentazione urbanistica
che il nuovo PRG eserciterà al fine di tutelare ulteriormente le caratteristiche paesaggistiche e del
patrimonio naturalistico e culturale.
40
Piano Regolatore Generale del comune di Chiusa Sclafani (PA)
Rapporto Ambientale VAS
2.7 impatti su aree o paesaggi riconosciuti come protetti a livello nazionale, comunitario o
internazionale
La assenza di impatti sulle aree protette è assicurata dal regime normativo di particolare severità che
riguarda tali aree e dalla assoluta assenza di previsioni urbanistiche impattanti a carico di tali zone.
6.2 POSSIBILI IMPATTI SIGNIFICATIVI SULL’AMBIENTE
Per la valutazione analitica degli effetti ambientali del piano si è fatto riferimento al modello DPSIR
(Determinanti, Pressioni, Stato, Impatti, Risposte), che è quello generalmente adottato per lo
sviluppo dei controlli in campo ambientale.
Il modello si basa su una struttura di relazioni causali che legano tra di loro i seguenti elementi:
• D - determinanti (attività umane, settori economici)
• P - pressioni (emissioni, rifiuti, ecc.)
• S - stato (qualità fisiche, chimiche, biologiche)
• I - impatti (su ecosistemi, salute, acque, ecc.)
• R - risposte (politiche ambientali e settoriali, iniziative legislative, azioni di pianificazione,
regolamentazioni, ecc.)
Tale modello evidenzia l’esistenza, “a monte” delle pressioni, di forze motrici o determinanti, che
in sostanza possono essere identificati con le attività e i processi antropici che causano le pressioni
(trasporti, produzione industriale, consumo di suolo o di altre risorse, ecc.).
Gli indicatori di Pressione descrivono le variabili che direttamente causano i problemi ambientali
(emissioni tossiche di CO2, rumore, ecc.).
A “valle” delle pressioni sta invece lo stato della natura che si modifica a tutti i livelli in seguito alle
sollecitazioni umane (temperatura media globale, livelli acustici, indicatori di qualità naturalistica e
paesaggistica, ecc.).
Il modificarsi dello stato della natura comporta Impatti sul sistema antropico (salute, ecosistemi,
danni economici); tali impatti sono per lo più negativi, poiché il modificarsi dello stato della natura
in genere coincide con un suo allontanarsi dalle condizioni inizialmente esistenti, favorevoli alla
prosperità umana.
La società e l’economia, di fronte a tale retroazione negativa, reagiscono fornendo Risposte
(politiche ambientali e settoriali, iniziative legislative e pianificazioni) basate sulla consapevolezza
dei meccanismi che la determinano.
Le risposte sono dirette sia alle cause immediate degli impatti (cambiamenti dello stato) sia alle loro
cause più profonde, risalendo fino alle pressioni stesse e ai fattori che le generano (determinanti).
Fig. 14 - Schema di funzionamento DPSIR. Fonte: Agenzia Europea EEA
41
Piano Regolatore Generale del comune di Chiusa Sclafani (PA)
Rapporto Ambientale VAS
Nella matrice di seguito riportata sono sintetizzati, per ciascun aspetto analizzato e per ciascuno
degli obiettivi di sostenibilità identificati nel capitolo 5, i possibili indicatori utilizzabili e per
ciascuno di essi gli elementi che consentono la valutazione degli effetti del piano.
Tab. 13 – Indicatori ambientali
Obiettivi di sostenibilità
Macro obiettivi
Obiettivi specifici
Indicatori
SUOLO
Prevenire il rischio
Percentuale di
idrogeologico
superficie a
rischio
idrogeologico
Rapporto con aree
a pericolosità e
geomorfologia e
idraulica
Variazione uso
del suolo
Prevenire il rischio
Ridurre il prelievo delle
Presenza di cave
idrogeologico
risorse naturali
attive
Numero aree di
Attuare gli interventi di
tutela del suolo previsti dal rischio
PAI e mettere in atto
misure legate ad eventi
calamitosi
Attivare funzioni di
Miglioramento
regimentazione delle acque della
e di tutela del suolo
regimentazione
del suolo
Ridurre la dinamica delle
Variazione
aree antropizzate
percentuale delle
aree antropizzate
Ridurre la dinamica Limitare la dispersione di
Suolo impiegato
delle aree artificiali insediamenti urbani sul
per lo sviluppo
urbano
territorio e ridurre
l’impermeabilizzazione del
suolo
ACQUA
Tutelare la qualità Elevare il livello di qualità Qualità delle
delle acque e
delle acque superficiali e
acque destinate al
promuovere l’uso sotterranee
consumo umano
sostenibile delle
Qualità delle
risorse idriche
acque degli
acquedotti
Ridurre il livello di
Livello di
prelievo delle acque per
prelievo delle
uso antropico
acque dai corpi
idrici
Ridurre il livello di
Carico inquinante
pressione delle sostanze
totale
DPSIR
Disp.
dati
Stato
attuale
Effetti
del
Piano
S
+++
C
B
S
+++
N
B
S
++
C
C
P
+++
C
C
R
+++
C
B
R
+
N
B
P/R
+++
N
N
P/R
+++
N
N
P/R
+++
C
C
P/R
++
C
B
P
-
C
N
P/D
+
C
C
42
Piano Regolatore Generale del comune di Chiusa Sclafani (PA)
pressione delle sostanze
inquinanti di origine
antropica
Elevare la capacità e
l’efficienza delle strutture
depurative e delle acque
reflue
Miglioramento
della qualità
dell’aria
Inquinamento
elettromagnetico
Prodotti chimici e
fitosanitari
Rapporto Ambientale VAS
Carico inquinante
potenziale
(abitanti residenti
e fluttuanti)
Carico inquinante
da fitofarmaci in
agricoltura
Capacità
depurativa e
bilancio tra carico
inquinante totale e
capacità
depurativa
effettiva
Consumo
complessivo di
acqua
P
++
C
N
P/R
-
C
C
R
+
C
B
N
B
C
C
C
C
C
C
C
B
C
C
C
C
C
B
C
B
C
C
Ridurre i consumi idrici
procapite utilizzando e
P/R
+++
promovendo l’uso di
tecnologie e stili di vita
adeguati
POPOLAZIONE, MOBILITA’ E SALUTE UMANA
Ridurre le emissioni dirette Entità di
e indirette
emissione di gas
P/R
serra
Stato di qualità
dell’aria
S
+
(classificazione
regionale)
Limitare l’uso di
Presenza di mezzi
spostamenti con mezzi di
pubblici
D/P
+
trasporto a motore
Mantenimento e
Numero aziende
miglioramento della qualità potenzialmente a
P
+
dell’aria
rischio
Popolazione
esposta a livello
di inquinamento
S
atmosferico
superiore ai valori
limite
Mitigare l’inquinamento
Km di linea
acustico e elettromagnetico elettrica ad alta
potenza nel
D/S
+
territorio
comunale
Presenza di
antenne e
D/S
+
ripetitori
Superamento dei
valori limite di
S
legge dei livelli di
campo
elettromagnetico
Ridurre l’uso di prodotti
Percentuale di
fitosanitari
territorio agricolo
D/S
con trattamenti
43
Piano Regolatore Generale del comune di Chiusa Sclafani (PA)
Aree protette
Paesaggio
Beni storicoculturali
Rapporto Ambientale VAS
fitosanitari
NATURA, BIODIVERSITA’, VEGETAZIONE FLORA E FAUNA
Aumentare la percentuale
Percentuale di
di aree protette
aree protette
S
+++
comunali
Numero habitat di
S
+++
interesse
Numero di
tipologie
vegetazionali
S
+++
naturali e
seminaturali
Grado di
conservazione
S
+
degli ambienti
forestali
Grado di
conservazione
degli ambienti
S
agricoli
tradizionali
Conservare la biodiversità Tutelare le
emergenze
naturalistiche
S/R
++
come invarianti
dello strumento
urbanistico
Aumento delle
aree urbanizzate
P
+++
ed antropizzate
Rapporto con Siti
Natura 2000 e
P
+
aree protette
PAESEGGIO E PATRIMONIO CULTURALE STORICO
Tutela delle aree protette
Grado di
conservazione
S/R
+
degli ambienti
forestali
Grado di
conservazione
degli ambienti
S/R
agricoli
tradizionali
Valorizzazione delle
Numero di
S
++
biodiversità
tipologie colturali
Valorizzazione del centro
Conservazione dei
storico
beni storico
S
+
culturali
Preservazione e
Conservazione dei
valorizzazione dei beni
beni storicoS/R
sparsi
culturali sparsi nel
territorio
Valorizzazione
S/R
+
dei beni sparsi
N
C
C
C
C
C
C
C
N
B
N
B
N
N
C
C
C
C
N
B
C
C
C
B
C
B
N
B
44
Piano Regolatore Generale del comune di Chiusa Sclafani (PA)
Valorizzazione e
conservazione dell’area
archeologica
Razionalizzazione
e riduzione dei
consumi
Diminuzione della
produzione di
rifiuti
Conservazione e
valorizzaione
dell’area
archeologica
ENERGIA
Riduzione dei consumi
Consumi
energetici e riduzione degli energetici
sprechi
procapite
Miglioramento
Numero edifici
dell’efficienza energetica
con certificazione
degli edifici
energetica
Numero edifici
con accorgimenti
tecnici atti alla
riduzione di
dispersione
energetica
Incentivazione e diffusione Informazione e
di tecnologie ad alta
sensibilizzazione
efficienza e risparmio
della popolazione
energetico
Aumentare la produzione
Numero di edifici
di energia da fonti
o strutture con
rinnovabili
impianti di
produzione di
energia
rinnovabile
RIFIUTI
Diminuire la produzione di Produzione di
rifiuti procapite
rifiuti procapite
annua
Produzione di
rifiuti annua
Aumento della raccolta
Attività di
differenziata
recupero e
riciclaggio
Percentuale di
raccolta
differenziata
Coinvolgimento della
Attività di
popolazione sul corretto
sensibilizzazione,
smaltimento dei rifiuti
educazione e
formazione
Rapporto Ambientale VAS
S/R
++
C
B
P
+
C
C
S/R
-
C
B
R
-
C
B
S/R
+
C
C
R
-
N
B
P
++
N
C
P
++
N
N
R
-
N
C
R
+
C
C
S/R
++
N
C
Legenda
Giudizio attribuito agli indicatori
Disponibilità di dati
Giudizio
Significato
-
Insufficienti
Giudizio
A
+
Sufficiente
C
++
Discreto
N
Stato attuale
Significato
Condizioni positive
Condizioni intermedie o
incerte (dati non
sufficienti ad esprimere
un giudizio)
Condizioni negative
Giudizio
B
C
N
Effetti del Piano
Significato
Progressivo
miglioramento nel tempo
Nessun effetto o non
misurabile (dati non
sufficienti ad esprimere
un giudizio)
Progressivo
45
Piano Regolatore Generale del comune di Chiusa Sclafani (PA)
Rapporto Ambientale VAS
peggioramento
+++
Buono
Dall’analisi di tale Tabella si evince che gli impatti di tipo diretto della proposta di Piano
sull’ambiente sono, prevalentemente, potenzialmente positivi, a lungo termine e permanenti. Si
specifica che la valutazione potenzialmente negativa di alcuni interventi scaturisce dalla generalità
descrittiva degli stessi.
Per questi ultimi sono state individuate delle misure di mitigazione ambientale, da tenere in
considerazione in fase di attuazione.
L’analisi sin qui svolta ha sostanzialmente confermato le indicazioni già contenute nel Rapporto
preliminare e già precedentemente espresse, ovvero che i potenziali effetti negativi del nuovo PRG
sul contesto ambientale e paesaggistico, potrebbero riguardare in primo luogo la realizzazione di
nuove infrastrutture (strada di circonvallazione) e la previsione di ampliamento della area
artigianale esistente.
Effetti certamente positivi avrà invece il piano su tutti gli altri elementi di criticità presenti allo stato
attuale, quali i rischi connessi all’assetto idrogeologico, i rischi per il paesaggio, la biodiversità e i
beni culturali, ai quali il nuovo piano garantisce una disciplina di tutela e protezione adeguata al
loro valore; il degrado urbano, che potrà essere attenuato realizzando le sistemazioni previste nel
piano.
46
Piano Regolatore Generale del comune di Chiusa Sclafani (PA)
Rapporto Ambientale VAS
7. MISURE PREVISTE PER GLI IMPATTI NEGATIVI SIGNIFICATIVI
L’analisi sin qui effettuata ha evidenziato la possibilità che alcuni dei prevedibili effetti di tipo
diretto della proposta di Piano sull’ambiente assumano connotazioni negative, a lungo termine e
permanenti.
Trattandosi di previsioni derivanti dalla necessità di soddisfacimento di fabbisogni insopprimibili
della comunità locale ovvero dalla necessità di tener conto di diritti edificatori pregressi,
consolidatisi nel tempo, e pertanto non eliminabili in alcun modo dalla proposta di piano, occorre
individuare, in base a quanto prescritto nel punto g) dell’Allegato VI, possibili misure di
mitigazione ambientale da tenere in considerazione nella attuazione del piano.
Tali misure, sintetizzate nella Tabella 14, possono altresì essere utili per la mitigazione degli impatti
secondari potenzialmente negativi.
Tab. 14 - Misure di mitigazione ambientale
Aspetti ambientali
Suolo
Misure di mitigazione ambientale
• applicare scrupolosamente le prescrizioni contenute nel Piano di bacino per l’assetto
idrogeologico;
• recepire le indicazioni/prescrizioni del Piano di gestione dei rifiuti in Sicilia;
recepire le indicazioni/prescrizioni della legge sui geositi
Acqua
• recepire le indicazioni/prescrizioni del Piano di gestione del distretto idrografico;
• recepire le indicazioni/prescrizioni del Piano di tutela delle acque.
Aria
• recepire le indicazioni/prescrizioni del Piano regionale di coordinamento per la
Fattori climatici
tutela della qualità dell’aria ambiente
Fauna
flora
e • applicare le indicazioni/prescrizioni disposte dal Piano paesaggistico;
biodiversità
• applicare le indicazioni/prescrizioni disposte dal Piano Forestale Regionale;
• recepire le indicazioni/prescrizioni disposte dal Piano Regionale Faunistico
venatorio;
• applicare le indicazioni/prescrizioni disposte dagli artt. 10 e 12 del D.Lgs. n. 42 del
22/01/04 (Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio);
Popolazione
e • recepire le indicazioni/prescrizioni disposte del Piano sanitario regionale 2000-2002
salute umana
e Atto di indirizzo per la politica sanitaria del triennio 2007-2009 e per
l’aggiornamento del Piano sanitario regionale;
• recepire le indicazioni/prescrizioni disposte dalle Linee guida per la classificazione
in zone acustiche del territorio dei comuni.
Energia
• applicare le indicazioni/prescrizioni disposte dal Piano Energetico regionale
Rifiuti
• recepire le indicazioni/prescrizioni disposte del Piano di gestione dei rifiuti;
• recepire le indicazioni/prescrizioni disposte del Piano delle bonifiche delle aree
inquinate;
• recepire le indicazioni/prescrizioni disposte del Piano d’ambito dell’ATO PA5
Rifiuti.
Mobilità e trasporti • recepire le indicazioni/prescrizioni disposte da Piano regionale dei trasporti e della
mobilità
47
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Rapporto Ambientale VAS
Nell'ottica della tutela e dell'uso efficiente delle risorse, della prevenzione dell'inquinamento e di un
significativo miglioramento della qualità dell'ambiente, fermo restando il rispetto delle misure di
mitigazione sopra indicate si forniscono di seguito gli indirizzi, di carattere operativo, riguardanti le
strategie e gli obiettivi da perseguire per la mitigazione e compensazione dei potenziali impatti
ambientali e paesaggistici derivanti dagli interventi previsti nel piano:
- per garantire le funzioni ecologiche, paesaggistiche e psicologiche del verde agricolo (o
seminaturale) si ritiene indispensabile il mantenimento del verde agricolo esistente ed il suo
sviluppo sia laddove ne esistano le condizioni, sia nei contesti in cui l'attività agricola, non più
produttiva, possa essere trasformata in un ambito di nuovo sviluppo naturale;
- i singoli progetti dovranno perseguire, obiettivi di riduzione del rischio idraulico e di
conservazione della naturalità del territorio, verificando la coerenza rispetto agli obiettivi di tutela
quantitativa e qualitativa dei corpi idrici superficiali e sotterranei definiti nel Piano di gestione del
distretto idrografico della Sicilia. In particolare, laddove l’allacciamento alla rete fognaria non è
possibile per motivi tecnici e di fattibilità economica, l’adozione di dispositivi locali di trattamento
dei reflui civili si rende necessaria per evitare qualsiasi dispersione, dilavamento o percolazione dei
reflui stessi nel suolo e nelle acque superficiali. Per quanto attiene le case sparse, in coerenza con le
previsioni del D.Lgs 152/2006 e s.m.i. e le previsioni del “Piano di gestione dei distretto idrografico
della Sicilia” i soggetti proprietari degli edifici sottoposti a manutenzione e/o restauro e/o delle
nuove edificazioni (ove ammesse) dovranno presentare il progetto di un sistema di trattamento dei
reflui redatto in conformità alle disposizioni in essi contenute;
- per garantire il contenimento dell’inquinamento luminoso e l’incremento del risparmio energetico,
si dovrà privilegiare la previsione di utilizzo di impianti di illuminazione esterna in conformità ai
criteri antinquinamento luminoso ed a ridotto consumo energetico;
- per garantire il massimo inserimento ambientale e paesaggistico, nelle aree di piano destinate ad
insediamenti produttivi, la sistemazione delle aree pertinenziali dei fabbricati dovrà prevedere: la
dotazione delle aree verdi con nuclei di vegetazione autoctona arboreo- arbustiva adatta alle
caratteristiche climatiche e pedologiche del luogo, con funzione di arricchimento estetico ed
ecologico del paesaggio urbano; la mitigazione visiva dell’insediamento; la progettazione del verde,
nelle aree attigue agli edifici, realizzata con lo scopo di controllare efficacemente gli agenti climatici
e contribuire al benessere abitativo e al comfort termo-igrometrico; la realizzazione di reti separate e
il trattamento delle acque di prima pioggia o dilavamento, prevedendo norme specifiche che
prescrivano il recupero delle acque meteoriche nei cicli produttivi con utilizzo di acqua, ed infine
una valutazione dei requisiti minimi dei fabbricati produttivi sotto il profilo dell’isolamento acustico;
- per garantire il massimo inserimento ambientale e paesaggistico, in ogni intervento di
trasformazione edilizia, urbanistica e territoriale gli interventi sull’arredo urbano dovranno essere
finalizzati alla salvaguardia, al recupero ed al ripristino degli elementi originari, i nuovi elementi che
si rendono necessari (panchine, cestini portarifiuti, insegne luminose, ecc.), realizzati in serie e con
tecnologie moderne, sono ammissibili purché giustificati da precise esigenze di funzionalità e dotati
di caratteristiche formali che ne assicurino un corretto inserimento dell’ambiente;
- le aree computate come standard urbanistici o standard privati di uso collettivo dovranno essere:
accessibili, fruibili, caratterizzate da economicità di gestione, evitando di attrezzare aree che non
presentino queste qualità prestazionali; attrezzate con arredo e strutture adatte sia per scopi ricreativi
che ludici, sia alla necessità di migliorare la qualità degli spazi urbani; equipaggiate con nuclei di
vegetazione autoctona arboreo-arbustiva adatti alle caratteristiche climatiche e pedologiche del
luogo, con funzione di arricchimento estetico ed ecologico del paesaggio urbano; raccordati con il
sistema della rete ecologica locale e contribuire positivamente alla sua realizzazione;
48
Piano Regolatore Generale del comune di Chiusa Sclafani (PA)
Rapporto Ambientale VAS
- le opere di urbanizzazione dovranno essere realizzate in modo da evitare qualsiasi inquinamento
della falda acquifera, a tale proposito, dovranno essere adottate tutte le soluzioni necessarie ad
evitare la dispersione sul suolo e nel sottosuolo di fanghi e acque reflue, anche se depurati;
- le aree a parcheggio dovranno essere realizzate riducendo le pavimentazioni impermeabili esterne
alle effettive necessità di transito di pedoni e veicoli, migliorando la permeabilità delle stesse tramite
l’impiego di biofiltri puntuali alberati, aiuole concave, prevedendo un’adeguata dotazione di
presenze arboree ed arbustive, atte ad ombreggiare i veicoli in sosta e schermare visivamente le aree
a parcheggio dal contesto circostante;
- dovranno infine essere tenute in considerazione le limitazioni derivanti dalla L. 353/2000 in
materia di incendi boschivi, le informazioni del catasto incendi e del Sistema informativo Forestale
(S.I.F.);
- l’insediamento di industrie insalubri di prima classe deve essere consentito solo al di fuori del
centro urbano e comunque lontano dalle abitazioni; lo stesso criterio è opportuno applicare per le
industrie di insalubri di seconda classe ed in genere per tutte le attività inquinanti;
- nel caso in cui vengano installate piattaforme per la raccolta differenziata devono essere adottate
opportune misure in modo da evitare l’insorgere di problemi igienico sanitario;
- devono essere rispettate le disposizioni riguardanti il contenimento delle emissioni in atmosfera,
privilegiando l’utilizzo di impianti e combustibili non inquinanti e l’adozione di soluzioni
alternative;
- devono essere previste adeguate fasce di rispetto per evitare la esposizione della popolazione ai
campi elettromagnetici;
- devono essere verificate le caratteristiche di salubrità del suolo nel caso di nuove opere da
realizzare in siti inquinati;
- occorre garantire il superamento delle barriere architettoniche in tutti i luoghi urbani;
- occorre rispettare la normativa riguardante il censimento e la bonifica delle strutture contenti
amianto.
In particolare poi, all’interno delle Aree di Natura 2000, le misure di mitigazione devono mirare a
garantire la conservazione degli habitat. Infatti sono “misure intese a ridurre al minimo o
addirittura a sopprimere l’impatto negativo di un piano o progetto durante o dopo la sua
realizzazione. In pratica si tratta di consentire una fruizione delle risorse che sia compatibile con le
caratteristiche dell’ambiente e col recupero degli equilibri ecologici esistenti, riconducendo i
territori interessati alle forme proprie, senza l’uso di tecnologie estranee all’ambiente; dovrà inoltre
essere favorita la ricomposizione dell’unità paesaggistica, percettiva, strutturale e funzionale che
dovrà ospitare il futuro sviluppo dell’area, favorendo l’evoluzione dei sistemi naturali e, in
particolare,rendendo più vivibili le aree a vario grado antropizzate.
In conclusione, nell’ambito delle aree protette, si dovrà prevedere
• divieto assoluto di intaccare gli habitat prioritari;
• recepimento del regime vincolistico sulla riserva naturale e sulle aree boschive, nonché da
quanto derivante dall’istituendo parco dei Monti Sicani
• interventi di riqualificazione delle aree degradate e/o manomesse
• per le opere di recinzione e sostegno, dovrà essere fatto specifico riferimento all'utilizzo di
siepi vive quale tipologia preferenziale;
• tutte le attività nelle aree protette dovranno prevedere il criterio di condizionalità di cui al
regolamento CE n. 1782 del 29 settembre 2003 e al D.M. 18 ottobre 2007, n. 13286;
• dovranno essere adeguatamente incentivate le pratiche di agricoltura biologica, specie per
quel che riguarda il settore olivicolo
49
Piano Regolatore Generale del comune di Chiusa Sclafani (PA)
•
•
•
Rapporto Ambientale VAS
i lavori tipologicamente più impattanti in termini di rumore, polveri, traffico veicolare,
emissioni in atmosfera e presenza antropica, dovranno eseguirsi al di fuori dei periodi di
riproduzione delle specie animali e vegetali e di allevamento della componente faunistica
Favorire tutti quegli interenti che portino alla riqualificazione della campagna con
alberature, siepi, corridoi verdi etc.
Le attività zootecniche debbono essere consentite solo se dispongano di una base aziendale
in grado di sopportare almeno 45-50 Q.i/Ha per i bovini e 20 Q.li/ha per gli ovicaprini,
bandendo i dissodamenti
50
Piano Regolatore Generale del comune di Chiusa Sclafani (PA)
Rapporto Ambientale VAS
8. SCELTA DELLE ALTERNATIVE
La scelta delle alternative, prescritta nel punto h) dell’Allegato VI, costituisce il momento più
importante dell’intero procedimento di valutazione ambientale; è infatti attraverso la valutazione
delle alternative progettuali che la VAS può assumere il ruolo di strumento strategico di supporto
alle decisioni e costituire quindi un elemento di profonda innovazione del procedimento di
formazione dei piani. È per altro la necessità di valutare le alternative di piano che giustifica la
previsione, da parte del legislatore, all’interno del procedimento di VAS delle fasi di consultazione
dei soggetti competenti e del pubblico, dal momento che deve essere data la possibilità ad essi di
partecipare alla costruzione del piano secondo i principi della sostenibilità ambientale.
In realtà però tale approccio può essere garantito solamente se la VAS si svolge in maniera integrata
all’interno del procedimento di formazione del piano urbanistico, secondo lo schema concettuale ed
operativo illustrato nella introduzione del presente Rapporto, e se le competenze valutative non sono
attribuite ad un soggetto esterno, diverso da quello che ha la responsabilità di gestire il processo di
formazione del piano urbanistico e non abilitato ad assumere scelte decisionali in materia di assetto
del territorio.
Quest’ultima condizione in realtà non si verifica dal momento che la Regione siciliana, benchè
obbligata, non ha mai definito compiutamente ed organicamente le competenze dei diversi soggetti
nei procedimenti di formazione degli strumenti urbanistici, e segnatamente dei piani regolatori,
integrati con la VAS, mantenendo una assurda separazione di competenze tra urbanistica e ambiente.
Ma vi è anche una ulteriore ragione che non consente di rendere pienamente significativo il
procedimento di VAS ed in particolare la fase di valutazione delle alternative di piano.
Tale ragione è riferibile alla circostanza, evidenziata in premessa, che il progetto di piano al quale si
riferisce il presente rapporto è stato progettato e trasmesso all’ARTA per la definitiva approvazione
prima che si avviassero le procedure di VAS; in tale circostanza, le uniche alternative che
possono valutarsi fanno riferimento alla opzione zero, ovvero alla ipotesi di non attuare
nessuna proposta di Piano e quindi mantenere lo stato di fatto ed opzione “1”, ovvero attuare
la proposta di Piano.
Si osserva però che la opzione zero determinerebbe effetti ambientali certamente più pesanti
rispetto alla opzione 1 dal momento che essa comporterebbe il permanere delle previsioni del
precedente strumento urbanistico, che, come già precedentemente detto, comportano un più
consistente aumento del consumo di suolo e minori salvaguardie ambientali.
Si sottolinea al riguardo che il nuovo PRG prevede il ridimensionamento e la eliminazione di zone C
del precedente PRG, con una riduzione del 30% circa del consumo di territorio.
51
Piano Regolatore Generale del comune di Chiusa Sclafani (PA)
Rapporto Ambientale VAS
9. MISURE PER IL MONITORAGGIO
Ai sensi della normativa in materia di VAS è necessaria la predisposizione di un programma di
monitoraggio ambientale per gli interventi previsti nel PRG.
Nel presente capitolo si riporta l’illustrazione dei contenuti della lett. i) dell’Allegato VI del D.Lgs.
152/06 e s.m.i. pertinenti alla proposta di Piano, che, nello specifico, riguarda la descrizione delle
misure previste in merito al monitoraggio e controllo degli impatti ambientali significativi derivanti
dall’attuazione del Piano proposto definendo, in particolare, le modalità di raccolta dei dati e di
elaborazione degli indicatori necessari alla valutazione degli impatti, la periodicità della
produzione di un rapporto illustrante i risultati della valutazione degli impatti e le misure correttive
da adottare.
A tal fine, come già anticipato nel precedente rapporto preliminare, è stato redatto un piano di
monitoraggio ambientale (di seguito PMA) rispondente alle indicazioni contenute nell’art. 18 del
D.Lgs. 152/2006 e s.m.i..
9.1 OBIETTIVI E STRATEGIA DEL PMA
Il PMA del Piano si propone di:
• controllare gli impatti significativi sull’ambiente derivanti dall’attuazione del Piano;
• verificare il raggiungimento degli obiettivi di protezione ambientale;
• individuare tempestivamente gli impatti negativi imprevisti e le opportune misure correttive
da adottare.
Per il raggiungimento di tali obiettivi il comune redigerà il PMA del Piano con l’eventuale supporto
di risorse professionali esterne. Il programma di monitoraggio ambientale, al cui costo si farà fronte
nei limiti del possibile con risorse appositamente allocate nel bilancio comunale, sarà sotto la
responsabilità dell’autorità procedente ma dovrà comprendere anche attività di altri enti, in modo
tale da integrarsi con le politiche del territorio.
Gli obbiettivi del PMA saranno:
controllo degli impatti significativi sull’ambiente derivanti dall’attuazione della proposta di
PRG; la tempistica sarà vincolata alla realizzazione degli interventi previsti e definita in
riferimento agli obiettivi di protezione ambientale ed alle misure di mitigazione;
la verifica del raggiungimento degli obiettivi di protezione ambientale prefissati;
l’individuazione tempestiva di impatti negativi imprevisti e le misure correttive da adottare.
Questa attività assume particolare importanza in quanto costituisce l’elemento di dinamicità e di
feed-back del processo di Piano, che permetterà, ove fosse necessario, di rimodulare e riorientare gli
indirizzi strategici del Piano stesso in funzione del raggiungimento degli obiettivi di protezione
ambientale, anche rivedendo il sistema degli indicatori proposto.
9.2 SOGGETTI, RUOLI E RESPONSABILITÀ
Per il raggiungimento degli obiettivi prefissati il PMA del Piano ha individuato i soggetti che
cureranno la sua attuazione e gestione tabella 15.
Tabella 15 Schema dei soggetti individuati per l’attuazione e gestione del PMA
52
Piano Regolatore Generale del comune di Chiusa Sclafani (PA)
Autorità
Procedente
Autorità
Competente
ARPA Sicilia
Rapporto Ambientale VAS
Struttura
Indirizzo
Posta elettronica
competente
Comune di
[email protected]
Chiusa Sclafani Piazza Castello
fani.pa.it
(PA)
[email protected]
Assessorato
regionale
del territorio e
Via Ugo La
dell’ambiente,
Malfa
[email protected]
Dipartimento
169,
dell’Ambiente, 90146 Palermo
Servizio 1
VAS-VIA
Corso
Calatafimi
[email protected]
Arpa sicilia
n. 217,
Palermo
website
www.comune.chiusasclafani.pa.it
http://si-vvi.artasicilia.eu/si-vvi
www.arpa.sicilia.it
Nella tabella 16, invece, si riporta la distribuzione dei ruoli e delle responsabilità attribuite ad ogni
soggetto individuato nella tabella 15.
Tabella 16. Distinzione dei ruoli e delle responsabilità dei soggetti
Soggetto
Ruolo e responsabilità
•
•
Comune di
Chiusa Sclafani (PA)
•
•
•
•
•
Assessorato Regionale
del Territorio e
dell’Ambiente,
Dipartimento
dell’Ambiente, Servizio 1
VAS-VIA
•
•
•
•
•
•
Arpa Sicilia
•
•
•
coordina le attività del PMA;
popola il sistema degli indicatori di contesto e di prestazione. Per tale attività, ove
necessario, si avvarrà del supporto dell’ARPA Sicilia e dell’ARTA;
controlla gli impatti significativi sull’ambiente derivanti dall’attuazione del Piano;
valuta la performance ambientale del Piano e verifica il grado di conseguimento degli
obiettivi di protezione ambientale;
redige il rapporto di monitoraggio ambientale. Per tale attività, ove necessario, si
avvarrà del supporto dell’ARPA Sicilia;
individua misure correttive onde prevenire eventuali effetti negativi imprevisti;
pubblica il RMA sul proprio sito web e lo trasmette all’autorità competente e all’ARPA
Sicilia, affinché facciano lo stesso.
prende atto del RMA;
verifica il grado di conseguimento degli obiettivi di protezione ambientale;
pubblica il RMA sul proprio sito web;
supporta, ove richiesto, l’autorità procedente nel popolamento del sistema degli
indicatori di contesto e prestazionali.
supporta, ove richiesto, l’autorità procedente nel popolamento del sistema degli
indicatori di contesto e prestazionali;
supporta, ove richiesto, l’autorità procedente nella individuazione tempestiva di criticità
onde prevenire eventuali effetti negativi imprevisti;
supporta, ove richiesto, l’autorità procedente nella redazione del RMA;
prende atto del RMA;
pubblica il RMA sul proprio sito web.
9.3 IMPATTI SIGNIFICATIVI SULL’AMBIENTE
Per assicurare il controllo degli impatti significativi sull’ambiente derivanti dall’attuazione del Piano
e la verifica del raggiungimento degli obiettivi di protezione ambientale prefissati, al fine di
individuare tempestivamente gli impatti negativi imprevisti e di adottare le opportune misure
correttive, il PMA ha previsto un sistema di indicatori di contesto e prestazionali..
53
Piano Regolatore Generale del comune di Chiusa Sclafani (PA)
Rapporto Ambientale VAS
Tale sistema di indicatori accompagnerà la proposta di Piano lungo tutto il suo ciclo di vita,
interagendo con la sua attuazione in modo dinamico, evolvendosi ed aggiornandosi anche sulla base
degli esiti del monitoraggio stesso.
Tab. 17 - Elenco degli indicatori di contesto e prestazionali
Temi
ambientali
SISTEMA
INSEDIATIVO
ATTREZZATURE
E SERVIZI
ATTIVITÀ
PRODUTTIVE
PATRIMONIO
CULTURALE,
ARCHITETT. E
ARCHEOLOGICO
Obiettivi di
Unità di
Fonte del
Indicatori
Baseline
Obiettivo
protezione
misura
dato
ambientale
SVILUPPO URBANO E MODELLO INSEDIATIVO
Superficie
Mantenimento
territoriale
Kmq
Comune
4,5 entro i parametri
urbanizzata
del PRG
Indice di
urbanizzazione
Mantenimento
(superficie
%
Comune
17,6 entro i parametri
urbanizzata su
del PRG
totale)
Dotazione di
Mq/ab
Comune
1,70
Incremento
verde pubblico
Dotazione di
Mq/ab
Comune
0,5
Incremento
parcheggi
Dotazione di
Mq/ab
Comune
4,06
Incremento
servizi
Superfici aree
Incremento
Mq
Comune 389.331 entro i parametri
industriali e
artigianali
del PRG
Aziende a
rischio
Num.
Comune
0
Mantenimento
incidente
Promuovere
rilevante
modalità di
Incidenza
sviluppo
Mantenimento
superficie
sostenibile
secondo i
agricola
%
ISTAT 81,8 %
parametri del
utilizzata su
PRG
superficie
territoriale
Incidenza
superficie
agricola
%
ISTAT 0
Incremento
utilizzata per
agricoltura
biologica
Nucleo storico
Mq
PRG
66.530 Mantenimento
urbano
Soprinten
denza
10
Mantenimento
Beni isolati
n
BB.CC.A
A., PRG
Soprinten
denza
Siti di interesse
2
Incremento
n
BB.CC.A
architettonico
A., PRG
SUOLO, QUALITÀ DELL’AMBIENTE E BIODIVERSITÀ
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Piano Regolatore Generale del comune di Chiusa Sclafani (PA)
Rapporto Ambientale VAS
R
4
Aree a
rischio
idrogeo
logico
Num.
60
R
Num.
6
3
R
Num.
112
2
Regione
R
Siciliana.
Num.
9
1
Dipartimen
P
to Servizio
Tutelare il
Num.
2
4
PAI
territorio,
P
prevenire e
Num.
52
Aree a
3
SUOLO
ridurre i
pericolo
rischi
P
sità
Num.
42
idrogeologi
2
idrogeo
ci
P
logico
Num.
53
1
P
Num.
0
Presenza di siti
Num.
Regione
20
protetti
Superfici
HA
Comune
alberate
Superficie
bruciata di
%
Regione
0,6
boschi (Media
per 100 Kmq)
POPOLAZIONE, QUALITÀ DELL’ARIA E INQUINAMENTO ATMOSFERICO
Centraline
monitoraggio
Num.
ARPA
0
della qualità
ARIA
dell’aria
Proteggere
Stato
della
la
ARPA
buono
qualità
dell’aria
popolazione
Piano acustico
Si/no
ARPA
no
e il
territorio
Campagna di
ARPA
dai fattori
monitoraggio
RUMORE
di rischio.
per
Si/no
no
Ridurre le
l’inquinamento
emissioni di
acustico
gas
Abitanti
Num.
ISTAT
6.939
inquinanti
ISTAT
Densità
Ab/kmq
495.64
POPOLAZIONE
demografica
Trend
Comune Negativ
N/P
demografico
o
ACQUA E FATTORI CLIMATICI
Raggiungere un Percentuale di
ACQUA
buono stato delle abitanti serviti
%
Comune
90%
acque superficiali dall’acquedotto
e sotterranee
Quantità di
Mc/ab
Comune
250
acqua erogata
procapite
Riduzione
Riduzione
Riduzione
Riduzione
Riduzione
Riduzione
Riduzione
Riduzione
Riduzione
Mantenimento
Incremento
Riduzione
Incremento
Mantenimento
no
no
Mantenimento
Mantenimento
Inversione
Incremento
Mantenimento
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Piano Regolatore Generale del comune di Chiusa Sclafani (PA)
ENERGIA
RIFIUTI
MOBILITÀ
COMMERCIO
ISTRUZIONE
TURISMO
Abitanti
equivalenti
Num.
Comune
serviti dal
depuratori
Pozzi per uso
Num.
Comune
potabile
ENERGIA E RIFIUTI
Promuovere
Presenza di
Comune
politiche
impianti di
Num.
energetiche
produzione di
sostenibili e
energia
perseguire il
rinnovabile
risparmio e
Edifici con
Comune
l’efficienza
Num.
certificazione
energetica
energetica
Produzione di
mc
Ato Pa 2
rifiuti urbani
totale
Produzione di
Ato Pa 2
Ridurre la
mc
rifiuti urbani
produzione dei
rifiuti e la loro
procapite
pericolosità
Ato Pa 2
Produzione di
mc
rifiuti speciali
Isole
Ato Pa 2
Num.
ecologiche
MOBILITÀ E TRASPORTI
Tasso di
Promuovere
motorizzazione
ACI/IST
%
modalità di
(Autovetture
AT
trasporto
per 100 ab)
sostenibili
Incidenza delle
km
Comune
piste ciclabili
STRUTTURA ECONOMICO-SOCIALE
Medie e grandi
strutture di
Num.
Comune
vendita
Esercizi di
Num.
Comune
Incentivare
vicinato
modelli
Asili nido
Num.
Comune
economici e
Scuole primarie
Num.
Comune
sociali
Scuole
compatibili
Num.
Comune
secondarie
Strutture
Comune
Num.
ricettive
Posti letto
Num.
Comune
Rapporto Ambientale VAS
10.000
Mantenimento
0
Incremento
0
Incremento
0
Incremento
Mantenimento
Mantenimento
Mantenimento
1
Incremento
51,8
Diminuzione
0
Incremento
1
Incremento
50
Mantenimento
2
2
Incremento
Mantenimento
0
Incremento
6
Incremento
25
Incremento
9.4 PIANO ECONOMICO
In riferimento alla sussistenza delle risorse necessarie per la realizzazione e gestione del
monitoraggio si specifica che tutte le attività che riguardano la gestione e l’attuazione del PMA
(coordinamento delle attività, popolamento del sistema degli indicatori di contesto e di
prestazione, controllo degli impatti significativi sull’ambiente, valutazione della performance
ambientale, verifica il grado di conseguimento degli obiettivi di protezione ambientale,
redazione del RMA, individuazione delle misure correttive onde prevenire eventuali effetti
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Piano Regolatore Generale del comune di Chiusa Sclafani (PA)
Rapporto Ambientale VAS
negativi imprevisti), saranno svolte dal Comune, compatibilmente con il divieto di assumere per
la VAS nuovi e maggiori oneri per la finanza locale.
Nel caso in cui per lo svolgimento di tali attività occorressero indagini ad hoc e/o il supporto di
ARPA Sicilia e dell’ARTA, saranno stipulati appositi protocolli d’intesa o accordi.
9.5 REPORT DI MONITORAGGIO AMBIENTALE
Coerentemente con quanto disposto dall’art. 18, comma 3 del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i.,
l’autorità procedente deve dare adeguata informazione attraverso i siti web dell’autorità
competente e dell’autorità procedente e dell’ARPA Sicilia delle modalità di svolgimento del
monitoraggio, dei risultati e delle eventuali misure correttive.
Tali attività saranno garantite attraverso la redazione di un rapporto di monitoraggio
ambientale (RMA) che conterrà le seguenti informazioni:
la valutazione degli effetti ambientali significativi connessi all’attuazione del Piano;
la verifica del grado di conseguimento degli obiettivi di protezione ambientale;
l’individuazione tempestiva degli impatti negativi imprevisti e le opportune misure
correttive da adottare;
l’eventuale aggiornamento degli indicatori .
Il RMA, in definitiva, darà conto delle prestazioni del Piano, rapportandole anche alle
previsioni effettuate. In base ai contenuti dello stesso il Comune potrà valutare se avviare
approfondimenti e analisi finalizzate a produrre effettive proposte di modifica del Piano. Il
RMA sarà trasmesso dall’autorità procedente all’autorità competente con cadenza
quinquennale a far data dalla approvazione definitiva del Piano, specificando comunque che
un’attività di reporting più approfondita potrà essere svolta con una periodicità differente
qualora se ne riscontri il caso.