I vulcani e il vulcanesimo

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I vulcani e il vulcanesimo
I vulcani e il vulcanesimo
Il vulcano è una spaccatura della crosta
terrestre (cratere) dalla quale fuoriesce
magma che, raffreddandosi, forma il monte
o edificio vulcanico. Il magma (roccia fusa
più gas) proviene da una zona sotterranea
(camera o bacino magmatico) situata
generalmente tra i 5 e i 20 km sotto la
superficie ed esce attraverso un (o più)
condotto denominato camino.
A seconda della profondità della camera
magmatica il tipo di magma varia e risulta di
composizione e soprattutto fluidità diversa.
Un magma più fluido costruirà vulcani
abbastanza larghi e con eruzioni quasi
continue (effusive) soprattutto laviche
mentre un magma più viscoso tenderà a
formare un "tappo" che ostruirà il condotto per anni e poi, rapidamente, "salterà" provocando una
eruzione molto più forte (esplosiva) con l'emissione di tutti i prodotti vulcanici.
Dal cratere può uscire:
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Lava, cioè magma che raffreddandosi (al di sotto dei 1000 °C) perde i gas e si solidifica
•
Bombe, lapilli, pomici, ceneri, polveri, cioè frammenti di lava (da grosse a minime
dimensioni) che vengono proiettati verso l'alto (le ceneri anche a 30 km di altezza) ricadendo
via via a distanze sempre maggiori. Le pomici sono "sassi" particolari in quanto, quando
vengono eruttate (in genere lanciate a km di altezza), il gas caldissimo in esse contenuto (in
migliaia di bollicine) si dilata facendole "lievitare" creando una roccia porosa di peso
specifico inferiore a quello dell'acqua.
•
Gas vari, in particolare vapore acqueo, Diossido di Carbonio e gas di Zolfo (Acido
Solfidrico e Diossido), normalmente presenti nei fenomeni di vulcanesimo secondario
Eruzioni
Fenomeni premonitori
Un vulcano può rimanere in quiete per migliaia di anni: generalmente l'eruzione viene preceduta dai
tre "ori", cioè tremori, vapori e rumori. I tremori sono piccole scosse di terremoto dovute al
riassestamento del magma nel camino/camera magmatica; i rumori hanno sostanziamente la stessa
causa mentre i vapori sono, più correttamente, la condensazione in "nebbie" dei gas e vapori che
riescono a sfuggire dai bordi del "tappo" di lava residuato dalla eruzione precedente. Oggi esistono
molti modi e strumenti per monitorare queste attività di un vulcano e prevederne ragionevolmente
l'eruzione.
L'eruzione
Esistono più tipi di eruzioni e anche lo stesso vulcano può eruttare ed evolvere in modi diversi:
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fase gassosa: dal cratere escono gas a forte pressione che trascinano polveri anche a
quote stratosferiche che vengono portate dai venti a distanze enormi (influendo sul
tempo meteo perché assorbono la radiazione solare)
•
fase effusiva: il magma esce, perde i gas e scende come lava (più di 1000 °C) più
(vedi lave delle Hawai) o meno (vedi Etna..) fluide che possono scorrere per molti o
pochi km
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fase esplosiva: mano a mano che il magma sale nel camino la diminuzione di
pressione trasforma in bollicine (sempre più
grandi e numerose) i gas contenuti; più il
magma è viscoso (poco fluido) più
(arrivando al cratere) le bollicine
"scoppiano" lanciando lapilli, pomici e
bombe (enormi lapilli) anche a centinaia o
migliaia di metri (Krakatoa)
Nubi ardenti a volte l'eruzione sembra
finita (si forma un "tappo" di lava
consolidata) e lentamente
(giorni…settimane) l'acqua delle falde si
infila dentro la camera magmatica, viene vaporizzata dal calore creando un enorme
pressione che poi determina la rottura del tappo e la formazione di una enorme nuvola di
vapore acqueo, gas di Zolfo, Cloro…, goccioline caldissime e ceneri che scende lungo i
fianchi del vulcano a velocità di centinaia di km/h per decine di km……(Krakatoa, La
Pelee)
Lahar: le grandi quantità di vapore emesse possono rapidamente condensare
inglobando le ceneri e creando dei "fiumi" di fango che scendono lungo i fianchi del
monte vulcanico sommergendo quello che trovano; se poi, come si verifica praticamente
lungo tutta la catena vulcanica delle Ande, i vulcani sono alti e innevati, allora i lahar
possono essere devastanti
Il vulcanesimo secondario
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Sia nelle zone di vulcanesimo attivo sia in quelle in cui il
le eruzioni mancano da milioni di anni le rocce del
sottosuolo mantengono una temperatura più elevata del
normale (da pochi a centinaia di gradi in più..): quando
l'acqua di falda le raggiunge si scalda, si arricchisce dei
minerali in esse contenute e risale formando, in relazione
al tipo di suolo, vari fenomeni, come:
•
Fumarole ("nebbia" calda)
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Solfatare o putizze: la nebbia contiene anche
p
a
r
ticelle di Zolfo, diossido di Zolfo o
acido solfidrico (puzza di "uova
marce"..)
Geyser (non in Italia): getti di acqua
bollente spinta verso l'alto dal formarsi
di bolle di vapore acqueo
Mofete: invisibili emissioni di CO2
Maccalube: emissione di fanghi ricchi
di gas
Acqua calda (termale) ricca di elementi
minerali (salsa) che spesso forma (con
argille ..) i fanghi..
Soffioni:violenti getti di vapore e altri composti chimici.
In Italia
Italia abbiamo sostanzialmente 4 vulcani e
“mezzo”, tutti nella zona Centro Sud.
Etna e Stromboli (vedi a sx e dx) hanno un
magma abbastanza fluido che risale facilmente
lungo il condotto determinando eruzioni di
lava o lapilli-ceneri abbastanza continue
mentre Vulcano e Vesuvio hanno magma più
viscoso che tende, dopo l'eruzione, a fare un
tappo che al massimo permette lo "sfogo" di
un poco di gas e polveri finissime che, purtroppo, non esaurisce l'attività
vulcanica e che determina eruzioni rare ma terrificanti.
Il "mezzo" si riferisce ad alcuni piccoli vulcani attualmente in quiete che emergono dal fondo del
basso Tirreno ma non raggiungono la superficie (ricordiamo che circa 150
anni fa uno di essi, l'isola "Fernandina", emerse vicino alle coste della
Sicilia per poi "ridiscendere" a un centinaio di metri di profondità) ma
anche alla zona dei Campi Flegrei (Napoli) dove al momento è attivo un
fenomeno di solfatara ma a poco più di 1km di profondità
esiste una discreta camera magmatica.
Il monte Marsili (a sx immagine “sonar”) è un vulcano sottomarino (attualmente in
quiete) del Sud-Tirreno
Molte invece sono le zone di vulcanesimo secondario dove si sono sviluppate
notevoli attività di tipo termale (turistico-curativo..)
(Ischia, Abano,..)
Particolare è la zona di Larderello (Toscana, vedi) dove da un
secolo i soffioni (composti principalmente da vapore acqueo a
centinaia di °C) vengono utilizzati per produrre energia elettrica ed
estrarre i sali di Boro che contengono.
I vulcani più pericolosi sono quelli, tipo Vesuvio o Vulcano, che
rimangono quiescenti per lunghi periodi (decine o centinaia di anni) e possono “immagazzinare”
energia per poi liberarla nel corso di un eruzione esplosiva.
I vulcani come Etna e Stromboli invece normalmente hanno parecchi episodi eruttivi (specie di
lava) che permettono di “sfogare” l’aumento di pressione e quindi sono considerati meno pericolosi.
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