È tempo di cambiare, ma come?
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È tempo di cambiare, ma come?
. . . [email protected] . . Utente e-GdP: metanord - Data e ora della consultazione: 24 settembre 2013 08:11 13219 www.gdp.ch 9 771660 966203 [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] Direzione, Amministrazione e Redazione principale Via San Gottardo 50, c. p. 627, 6903 Lugano tel. 091 922 38 00 - fax 091 922 38 05 e-mail: [email protected] Redazione Lugano Via San Gottardo 50, 6903 Lugano tel. 091 922 38 00 fax 091 922 38 05 / [email protected] Redazione Mendrisio Casella postale 2148, 6830 Chiasso tel. 091 646 41 29 fax 091 646 78 79 / e-mail: [email protected] Redazione Bellinzona Tre Valli e Grigioni Italiano Casella postale 1569, 6500 Bellinzona tel. 091 825 53 55 fax 091 825 53 56 / e-mail: [email protected] Redazione Locarno Casella postale 1061, 6600 Locarno tel. 091 759 73 20 fax 091 759 73 21 / e-mail: [email protected] Redazione Berna tel. 031 311 68 81 / e-mail: [email protected] Redazione Sport tel. 091 922 38 34 - fax 091 922 38 05 e-mail: [email protected] Abbonamenti tel. 091 922 38 01 fax 091 922 38 19 / e-mail: [email protected] UNA MODERNA ORGANIZZAZIONE AL VOSTRO SERVIZIO ATTREZZATA PER OGNI TIPO DI PULIZIA <wm>10CAsNsjY0MDAy0bUwNDcxMAUAUDEknw8AAAA=</wm> <wm>10CFWMIQ6AMBAEX3TNbu8OCpWkjiAI_gxB838FxSHWbGZmXasnfFvadrS9EsgmhaPBK9WTur7nkIpNFSQzqDNNs5sP_PGSDSA0OiOgkEETpcBiGktQeyG6_Rbv83oA4r_XaYAAAAA=</wm> IL NOSTRO PERSONALE È ASSICURATO E DI ASSOLUTA FIDUCIA TEL. 091 922 07 08 VIA MANZONI 6 - LUGANO editoriale Le brucianti ferite della storia di claudio mésoniat L’ennesima carneficina di cristiani avvenuta domenica in Pakistan davanti a una Chiesa cattolica ci interroga sulle ragioni di tanto odio. E una lucida intervista allo scrittore e missionario padre Gheddo ce ne fornisce una chiave di spiegazione poco usuale (a pagina 16), che vale la pena approfondire. Infatti siamo soliti classificare come «odio religioso» la molla del terrorismo islamico. Ma forse occorre prima di tutto, nella scia di padre Gheddo, mettere bene fuoco alcuni aspetti «terra terra» della realtà. Non c’è dubbio che una parte del mondo islamico abbia dichiarato guerra all’Occidente, anche se qualche anima bella dell’Amministrazione Obama non sembra essersene ancora accorta. Una guerra non tradizionale, asimmetrica ed episodica. Ma una guerra, condotta da gruppi minoritari che però mietono ampi consensi tra le masse più diseredate dei Paesi islamici in tutto il mondo (e nelle periferie delle città occidentali). È altresì chiaro che per l’islam l’Occidente si caratterizza come «mondo cristiano». Ma il motivo per il quale i gruppi terroristici talebani e alqaidisti attaccano le chiese è prima di tutto strategico: il cuore dell’Impero occidentale, ossia gli Stati Uniti, appare ormai inaccessibile, dopo l’11 settembre del 2001. Facile, invece, colpire le minoranze cristiane nei Paesi islamici, pacifiche e indifese. D’altra parte, siamo soliti cercare nel Corano le ragioni della violenza anticrstiana (o antiebraica) dell’islamismo. È innegabile che ve ne siano, come vi sono però anche Sure che nel libro sacro dell’islam invitano al rispetto della libertà religiosa (una contraddizione su cui converrà tornare in altra occasione). Ma se vogliamo capire perché il mondo musulmano consideri l’Occidente come «il Nemico», dobbiamo innazitutto guardare alla storia moderna. E spesso ce ne dimentichiamo. Padre Gheddo ci ricorda come l’occupazione dell’Egitto da parte di Napoleone alla fine del Settecento fu un choc inimmaginabile per tutto l’islam. Una ferita che l’annessione francese dell’Algeria a metà Ottocento, poi l’avventura italiana in Libia e infine la soppressione dell’Impero ottomano dopo la Prima Guerra mondiale non fecero che rendere più bruciante. Una ferita che da allora non si è più rimarginata. È dunque purtroppo vero, come ci spiega Gheddo, che «i talebani attaccano i cristiani per colpire gli Stati Uniti, ma anche la Francia, il Regno Unito e gli altri Paesi occidentali». Come la rivendicazione dell’attentato di domenica a Peshawar conferma in modo lampante: si è trattato, affermano i massacratori, di una ritorsione per i raid dei droni americani nelle zone tribali del Pakistan. Quotidiano della Svizzera italiana MARTEDÌ 24 SETTEMBRE 2013 - G.A. 6900 LUGANO - ANNO LXXXVIII - NR. 219 attentati in Pakistan e nigeria In collaborazione con il Franchi 2.- Cause anzitutto politiche «I cristiani pagano per il colonialismo» Quali sono i motivi di un così forte odio anticristiano in Paesi musulmani come il Pakistan? E come si spiegano le violenze Numero verde 0800 55 35 70 esplose in Nigeria negli ultimi anni? Secondo Piero Gheddo l’obiettivo è l’Occidente e le ragioni vanno cercate nella storia. > vernizzi A PAGINA 16 il direttore di TV2000 «Grazie ai lettori del GdP» Dino Boffo, direttore dell’emittente italiana, parla della raccolta firme lanciata dal nostro giornale e spiega l’importanza di una televisione che sia educativa e non diseducativa. > bergamaschi A PAGINA 23 dopo una vittoria storica, la Cancelliera apre all’SPD di Steinbrück contrassegno a 100 franchi «L’aumento è necessario» Per Leuthard un «no» alle urne bloccherebbe l’ampliamento di 400 chilometri di strade. Fabio Regazzi: «Ha ragione». TCS: «Argomenti ingannevoli». > A PAGINA 15 accettata la mozione romano Più guardie di confine Merkel ora pensa alla “Grosse Koalition” La vittoria della CDU-CSU è di portata storica. Pur non avendo ottenuto la maggioranza assoluta, l’Unione ha ottenuto un risultato che non raggiungeva da anni. I tedeschi hanno premiato chi in questi anni di turbolenza ha permesso loro di star bene, promettendo oltretutto che la Un’altra economia è possibile di gianfranco fabi > A PAGINA 25 congiuntura positiva proseguirà anche nel futuro. La sconfitta dei liberali, però, non permetterà alla Cancelliera di governare “da sola”. E così Angela Merkel è già pronta a bussare alla porta degli storici rivali dell’SPD. > A PAGINA 16 energia in ticino È tempo di cambiare, ma come? di Edo bobbià* economando Morbio Inferiore Ecco il rimedio al turismo del “rüt” Il Comune distribuirà i sacchi ufficiali, ma solo ai suoi cittadini > A PAGINA 8 Ho letto con molto interesse il “primo piano” del Corriere del Ticino del 19 settembre scorso dal titolo “Energia in Svizzera; è tempo di cambiare”. Il Dott. Rudel, Direttore dell’Istituto sostenibilità applicata all’ambiente costruito della SUPSI, risponde alle domande dei giornalisti Eleonora Biondi e Umberto Baccini. Rudel, comprensibilmente, insiste molto sulla necessità (...) > segue a PAGINA 5 *direttore Metanord Gran Consiglio L’effettivo del corpo di guardie di confine va rimpolpato. Dopo il Nazionale ieri anche gli Stati hanno approvato la mozione del deputato PPD ticinese. > A PAGINA 15 è tempo di derby Nevicata di soldi sulle stazioni di sci Il sostegno è stato esteso a tutti gli impianti, per motivi di sicurezza > Adamoli e Mazzi A PAGINA 3 aggregazione Su Ponte Origlio si discute fra “intimi” Non c’è stato un accordo tra Municipi per una serata informativa unica > A PAGINA 7 Stasera alle 20.15 alla Resega va in scena in primo derby stagionale fra Lugano e Ambrì-Piotta. Ne abbiamo approfittato per scambiare quattro chiacchiere con Julien Vauclair e Alexandre Giroux, grandi amici dai tempi di Ottawa, che ci hanno pure rivelato i loro pronostici... > filippini A PAGINA 19 + Utente e-GdP: metanord - Data e ora della consultazione: 24 settembre 2013 08:09 ticino 5 GIORNALEdelPOPOLO MARTEDÌ 24 SETTEMBRE 2013 DI Respinti i ricorsi presentati da due Municipi e da alcuni cittadini Mon Repos fa ripartire il Piano delle aggregazioni di Davide Adamoli Un piano contrastato La scelta di istituire questo Piano era nata dalle esigenze di imprimere alla politica aggregativa un cambiamento strategico, volto a ridisegnare la geografia dei Comuni mirando a una sorta di obiettivo finale secondo un ordine territoriale logico ed efficace. Una sorta di Road Map, con tanto di cartina finale dei Comuni risultanti dalle nuove fusioni, e di identikit del Comune, dei suoi compiti, delle sue condizioni minimi di sussistenza politica, eco- festival Ma le proposte di fusioni per ora continueranno a dover nascere dal basso. nomica e finanziaria. La decisione effettiva di procedere in questa direzione l’aveva presa, lo scorso 17 marzo 2012 il Gran Consiglio. Allora il Parlamento aveva deciso di istituire questo Piano, e nel contempo, di modificare l’articolo 2 della Legge sulla perequazione intercomunale. Il cambiamento comportava in particolare la possibilità di subordinare l’erogazione degli aiuti perequativi alla partecipazione da parte del comune beneficiario ad una procedura aggregativa, compatibile con gli obiettivi e lo stesso Piano delle Premiata Francesca Di Nardo Aggregazioni. Insomma, o il Comune in difficoltà economica è disponibile a un discorso aggregativo, oppure paga in termini di mancati aiuti dalla perequazione la sua indipendenza. Provvedimenti che erano stati impugnati dal Municipio di Mezzovico-Vira, dall’Esecutivo di Giubiasco e anche da un gruppo di cittadini domiciliati nei Comuni di Mezzovico-Vira e di Isone. Ma Mon Repos hanno deciso: il Piano delle Aggregazioni e il cambiamento della Legge della perequazione non lede l’autonomia dei Comuni». socialità Questa domanda l’abbiamo girata a Elio Genazzi, Campo della Sezione degli Enti locali. Il quale ha voluto spiegare le prossime tappe: «Dapprima il Consiglio di Stato dovrà approvare il Piano delle Aggregazioni, poi verrà distribuito ai Comuni per una consultazione di quattro mesi, a tenore della Legge. E poi passerà al Gran Consiglio, con le osservazioni dei Comuni. Si può calcolare almeno ancora un anno di procedura». E poi si partirà con le aggregazioni-sprint? «No, sicuramente in una prima fase, a seconda anche degli esiti delle iniziative sul tema, si continuerà con fusioni dal basso, che tuttavia saranno vagliate sulla base di criteri oggettivi, resi sistematici proprio dal Piano delle Aggregazioni. In questo modo si potrà stabilire se il progetto ha un suo senso o meno. E anche la leva della perequazione sarà solo uno strumento in più in mano al Cantone, ma non sarà applicato indiscriminatamente». E i contrari? Per il sindaco di Giubiasco, Andrea Bersani, «non resta altro che prendere atto della decisione di Mon Repos. Da parte nostra comunque il processo ora è avviato, per cui dal momento del ricorso la situazione è cambiata di molto». I consigli della Lega contro il cancro Una formazione Lo sport contro che continua il tumore al seno Più di 300 persone hanno preso parte nel fine settimana appena trascorso alla decima edizione del Festival della formazione, promosso dalla Conferenza della Svizzera italiana per la formazione continua degli adulti (CFC). Negli spazi della Biblioteca Cantonale di Bellinzona, sabato 21 settembre 2013, di ora in ora, si sono succedute diverse offerte di formazione e animazioni. Un buon numero di erogatori pubblici e privati di formazione continua hanno collaborato alla riuscita del Festival, portando delle opportunità di apprendimento lungo tutto l’arco della vita, utili, attrattive, di breve durata, di accrescimento di competenze personale ma anche di piacevole avvicinamento ad attività creative. Le numerose e variegate proposte formative hanno creato una buona atmosfera festivaliera. Da segnalare che durante la manifestazione la Federazione Svizzera per la formazione continua, in occasione della cerimonia d’apertura del Festival della formazione nazionale, ha premiato «Credo o no?» I tre direttori rispondono E ora cosa succede? «Il Piano e la possibilità di legare i contributi della perequazione alle fusioni non ledono l’autonomia dei Comuni». Ora, dopo l’OK del CdS, partirà la consultazione. Una decisione che porterà presto a conseguenze politiche tangibili: ieri il Tribunale federale di Losanna ha respinto i ricorsi e quindi ha permesso lo sblocco del Piano cantonale delle Aggregazioni. venerdì a besso Francesca Di Nardo. con un riconoscimento Francesca Di Nardo, coordinatrice dal 2008 del Festival della formazione per il Ticino. Il riconoscimento l’è stato attribuito per l’impegno e la buona riuscita delle manifestazioni a sostegno della formazione continua. L’attività fisica regolare e compiuta in misura sufficiente contribuisce a ridurre il rischio di cancro del seno, soprattutto dopo la menopausa. Ad esserne convinta è la Lega svizzera contro il cancro, in Ticino rappresentata dalla Lega ticinese che si occupa di questa malattia. Lo stesso moto fisico è un rimedio naturale anche nei confronti del sovrappeso, altro fattore di rischio. Certamente il cancro al seno non dipende solo da questi fattori, ma molto di più dal sesso, l’età e la predisposizione genetica. Eppure gli studi notano che nelle donne affette da cancro del seno, il movimento riveste un importante ruolo preventivo contro le recidive, gli effetti collaterali e le complicazioni tardive. Nelle pazienti affette dal cancro, coloro che possono fare passeggiate, escursioni o altre forme di attività fisica hanno di solito una migliore qualità di vita e vedono diminuire il tasso di mortalità. In quest’ottica, la Lega contro il Cancro propone diversi corsi per fare sport in gruppo. E quale spunto per rendere pubblica questa realtà ha lanciato una grande azione Come prevenire il cancro al seno. di solidarietà «Uniti per il giro del mondo», che prevede di percorrere 40mila chilometri. Ogni persona potrà percorrere una tappa a sua scelta, o partecipare a una manifestazione organizzata dalla Lega contro il Cancro. Chi volesse essere della partita può documentare il percorso fatto, con i chilometri e una propria fotografia, inviando un messaggio a: [email protected], direttamente sul sito: www.legacancro.ch oppure per posta a: Lega svizzera contro il cancro, CP 8219, 3001 Berna. Da sinistra in alto: Claudio Mésoniat e Matteo Caratti. A fianco Giancarlo Dillena. Tre direttori che risponderanno a domande fondamentali sulla fede e sul fondamento della vita. Nel quadro dei festeggiamenti per il proprio patrono S. Nicolao, la parrocchia di Besso ha invitato i direttori dei tre quotidiani ticinesi, Claudio Mésoniat del Giornale del Popolo, Giancarlo Dillena del Corriere del Ticino e Matteo Caratti de la RegioneTicino. La serata, condotta dal giornalista Roberto Porta, prevede una ficcante serie di domande volte ad approfondire questioni alla base della visione della vita di tutti: Dio c’è? E se c’è c’entra con la mia vita? Ed è quello annunciato dalla fede cristiana? E la Chiesa è propriamente necessaria? Attraverso le risposte e il dibattito fra i tre direttori, tutti i partecipanti, credenti o meno, avranno modo di vivere una serata capace di fornire spunti utili alla propria vita. L’appuntamento è nell’oratorio di S. Nicolao (sotto la chiesa), alle 20.30, questo venerdì 27 settembre. in breve gruppo di Werner nussbaumer I Verdi Liberali Democratici non demordono e vanno avanti Recentemente riunito in seduta straordinaria, il direttivo dei Verdi Liberali Democratici ha deciso di continuare per la sua strada dopo il rifiuto dei Verdi Liberali svizzeri di riconoscere il gruppo nato attorno a Werner Nussbaumer e altri politici locali. Al contrario il partito Verde Liberale elvetico ha aperto una propria sezione ticinese distinta. I Verdi Liberali Democratici continuano quindi, cercando di rappresentare, nelle loro intenzioni, una sorta di terza via ecologista fra i Verdi (definiti di sinistra) e i Verdi Liberali (di destra), con un accento particolare sulle problematiche legate al Ticino, trattandosi di un movimento senza un partito di riferimento a livello nazionale. mercoledì 2 ottobre a massagno I consiglieri nazionali PPD intervistati da Pedrazzini Dopo la pausa estiva il Club dei Mille ha organizzato una serata dedicata alla politica federale. Gli ospiti sono i due consiglieri nazionali Fabio Regazzi e Marco Romano. Saranno intervistati dall’ex consigliere di Stato Luigi Pedrazzini. L’appuntamento è per il 2 ottobre (dalle ore 18.15) al Salone Cosmo (sotto il Lux) di Massagno. A seguire sarà servita una cena a prezzo modico al Grotto La Valletta. Per iscriversi chiamare lo 091/825.23.77. dalla prima È tempo di cambiare, ma come? (...) di ridurre il consumo di energie fossili. Egli auspica la diffusione del fotovoltaico come la soluzione migliore tra le rinnovabili. Curiosamente (!) non ho trovato nulla sul gas naturale, malgrado il bravo giornalista lo abbia stimolato con la domanda seguente: «Ma il fotovoltaico non è una tecnologia “romantica” per pochi, oltre che una soluzione poco credibile?». Il caso ha voluto che proprio il 16 settembre ho potuto partecipare all’Università Bocconi di Milano ad una giornata di studio dal titolo “Un anno dopo RIO+20, rilanciare la crescita con la Green Economy”. Molti i relatori qualificati, tra i quali due Ministri dell’attuale Governo, Andrea Orlando (ambiente) e Enrico Giovannini (lavoro e politiche sociali), oltre all’ex ministro Corrado Clini. In questa giornata ho sentito altri discorsi e altre conclusioni, per la verità assai poco in sintonia con le pur legittime considerazioni del Dott. Rudel. È stato ad esempio severamente stigmatizzato l’enorme ed inutile impegno di sussidiamento statale alle rinnovabili, da abbandonare al più presto, che quantitativamente rimangono poca cosa ed economicamente non danno beneficio alcuno né di produzione, né di posti di lavoro, malgrado le promesse fatte. Com’è la situazione da noi? Trattandosi di tesi diverse espresse da specialisti, ho voluto avere un parere in più per capire, dopo quello dell’Ing. Leonardi, ora membro AET, di qualche tempo fa. Da qui l’invito al ricercatore Dott. Matteo Verda, docente presso l’Università di Pavia, che sarà in Metanord oggi, 24 settembre. Egli ha scritto recentemente un libro dal titolo “Una politica a tutto gas”, nel quale esamina la questione energetica a livello europeo, giungendo pure lui a conclusioni diverse dal Dott. Rudel. Siccome è imminente un non facile dibattito politico in Gran Consiglio, mi piacerà sentire il Dott. Verda e poi (forse) dibattere a distanza e con rispetto con il Dott. Rudel. Attualmente il paniere energetico svizzero è così composto: 53,3% prodotti petroliferi; 12,9% gas naturale; 0,6% carbone; 24,1 % elettricità; 9,1% altre. Le fonti rinnovabili sono ca. l’1%. Il Dott. Verda, nel suo libro, ha un approccio laico e freddo alle energie, direi privo di innamoramenti o profezie. Mi è piaciuto molto; non è sempre il caso da noi. Egli sostiene, tra l’altro, «che le decisioni energetiche rappresentano una complessa e pluridimensionale partita a scacchi rispetto alla quale la politica troppo spesso dà la sensazione di voler dire troppo, capendo poco». La conclusione del Dott. Verda è meritevole di qualche riflessione. Egli è convinto, infatti, che il gas naturale sia un combustibile fondamentale per i prossimi decenni. È sempre più apprezzato per la tollerabilità ambientale rispetto ad altri vettori fossili, per la sua versatilità funzionale (domestico, industriale), ma soprattutto quale valido compendio all’elettricità. Personalmente ritengo che il prossimo dibattito parlamentare debba essere alimentato da informazioni corrette e leali. Per questo Metanord intende portare il suo contributo, pur di parte ma necessario visto che nessun’altro osa farlo, alla discussione, non già per sminuire gli altri vettori energetici ma per far conoscere meglio anche l’alternativa del gas naturale che, guarda caso, è sempre più richiesto dai cittadini e dalle industrie che chiedono di installarsi in Ticino. Forse anche di questi aspetti, spesso involontariamente omessi dalle cronache locali, occorre tener conto nel prossimo dibattito in Gran Consiglio, previsto in ottobre, per delle decisioni ragionate e coerenti rispetto al futuro. Edo bobbià