È tempo di cambiare, ma come?

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È tempo di cambiare, ma come?
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Utente e-GdP: metanord - Data e ora della consultazione: 24 settembre 2013 08:11
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editoriale
Le brucianti
ferite
della storia
di claudio mésoniat
L’ennesima carneficina di cristiani
avvenuta domenica in Pakistan
davanti a una Chiesa cattolica ci
interroga sulle ragioni di tanto odio.
E una lucida intervista allo scrittore
e missionario padre Gheddo ce ne
fornisce una chiave di spiegazione
poco usuale (a pagina 16), che vale
la pena approfondire.
Infatti siamo soliti classificare
come «odio religioso» la molla
del terrorismo islamico. Ma forse
occorre prima di tutto, nella scia di
padre Gheddo, mettere bene fuoco
alcuni aspetti «terra terra» della
realtà.
Non c’è dubbio che una parte
del mondo islamico abbia
dichiarato guerra all’Occidente,
anche se qualche anima bella
dell’Amministrazione Obama non
sembra essersene ancora accorta.
Una guerra non tradizionale,
asimmetrica ed episodica. Ma
una guerra, condotta da gruppi
minoritari che però mietono
ampi consensi tra le masse più
diseredate dei Paesi islamici in
tutto il mondo (e nelle periferie
delle città occidentali).
È altresì chiaro che per l’islam
l’Occidente si caratterizza come
«mondo cristiano». Ma il motivo
per il quale i gruppi terroristici
talebani e alqaidisti attaccano le
chiese è prima di tutto strategico:
il cuore dell’Impero occidentale,
ossia gli Stati Uniti, appare ormai
inaccessibile, dopo l’11 settembre
del 2001. Facile, invece, colpire
le minoranze cristiane nei Paesi
islamici, pacifiche e indifese.
D’altra parte, siamo soliti cercare
nel Corano le ragioni della violenza
anticrstiana (o antiebraica)
dell’islamismo. È innegabile che ve
ne siano, come vi sono però anche
Sure che nel libro sacro dell’islam
invitano al rispetto della libertà
religiosa (una contraddizione
su cui converrà tornare in altra
occasione).
Ma se vogliamo capire perché il
mondo musulmano consideri
l’Occidente come «il Nemico»,
dobbiamo innazitutto guardare
alla storia moderna. E spesso ce ne
dimentichiamo.
Padre Gheddo ci ricorda come
l’occupazione dell’Egitto da parte di
Napoleone alla fine del Settecento
fu un choc inimmaginabile
per tutto l’islam. Una ferita
che l’annessione francese
dell’Algeria a metà Ottocento,
poi l’avventura italiana in Libia e
infine la soppressione dell’Impero
ottomano dopo la Prima Guerra
mondiale non fecero che rendere
più bruciante. Una ferita che da
allora non si è più rimarginata.
È dunque purtroppo vero,
come ci spiega Gheddo, che «i
talebani attaccano i cristiani per
colpire gli Stati Uniti, ma anche
la Francia, il Regno Unito e gli
altri Paesi occidentali». Come la
rivendicazione dell’attentato di
domenica a Peshawar conferma
in modo lampante: si è trattato,
affermano i massacratori, di una
ritorsione per i raid dei droni
americani nelle zone tribali del
Pakistan.
Quotidiano della Svizzera italiana
MARTEDÌ 24 SETTEMBRE 2013 - G.A. 6900 LUGANO - ANNO LXXXVIII - NR. 219
attentati in Pakistan e nigeria
In collaborazione con il
Franchi 2.-
Cause anzitutto politiche
«I cristiani pagano
per il colonialismo»
Quali sono i motivi di un così
forte odio anticristiano in Paesi
musulmani come il Pakistan?
E come si spiegano le violenze
Numero verde
0800 55 35 70
esplose in Nigeria negli ultimi
anni? Secondo Piero Gheddo
l’obiettivo è l’Occidente e le ragioni
vanno cercate nella storia.
> vernizzi A PAGINA 16
il direttore di TV2000
«Grazie ai lettori del GdP»
Dino Boffo, direttore dell’emittente italiana,
parla della raccolta firme lanciata dal nostro
giornale e spiega l’importanza di una televisione
che sia educativa e non diseducativa.
> bergamaschi A PAGINA 23
dopo una vittoria storica, la Cancelliera apre all’SPD di Steinbrück
contrassegno a 100 franchi
«L’aumento
è necessario»
Per Leuthard un «no» alle urne
bloccherebbe l’ampliamento
di 400 chilometri di strade.
Fabio Regazzi: «Ha ragione».
TCS: «Argomenti ingannevoli».
> A PAGINA 15
accettata la mozione romano
Più guardie
di confine
Merkel ora pensa alla “Grosse Koalition”
La vittoria della CDU-CSU è di portata storica. Pur
non avendo ottenuto la maggioranza assoluta,
l’Unione ha ottenuto un risultato che non
raggiungeva da anni. I tedeschi hanno premiato
chi in questi anni di turbolenza ha permesso
loro di star bene, promettendo oltretutto che la
Un’altra economia
è possibile
di gianfranco fabi
> A PAGINA 25
congiuntura positiva proseguirà anche nel futuro.
La sconfitta dei liberali, però, non permetterà alla
Cancelliera di governare “da sola”. E così Angela
Merkel è già pronta a bussare alla porta degli
storici rivali dell’SPD.
> A PAGINA 16
energia in ticino
È tempo
di cambiare,
ma come?
di Edo bobbià*
economando
Morbio Inferiore
Ecco il rimedio
al turismo del “rüt”
Il Comune distribuirà
i sacchi ufficiali,
ma solo ai suoi cittadini
> A PAGINA 8
Ho letto con molto interesse il
“primo piano” del Corriere del
Ticino del 19 settembre scorso
dal titolo “Energia in Svizzera; è
tempo di cambiare”. Il Dott. Rudel,
Direttore dell’Istituto sostenibilità
applicata all’ambiente costruito
della SUPSI, risponde alle
domande dei giornalisti Eleonora
Biondi e Umberto Baccini. Rudel,
comprensibilmente, insiste molto
sulla necessità (...)
> segue a PAGINA 5
*direttore Metanord
Gran Consiglio
L’effettivo del corpo di guardie
di confine va rimpolpato. Dopo
il Nazionale ieri anche gli Stati
hanno approvato la mozione
del deputato PPD ticinese.
> A PAGINA 15
è tempo di derby
Nevicata di soldi
sulle stazioni di sci
Il sostegno è stato esteso
a tutti gli impianti,
per motivi di sicurezza
> Adamoli e Mazzi A PAGINA 3
aggregazione
Su Ponte Origlio
si discute fra “intimi”
Non c’è stato un accordo
tra Municipi per una serata
informativa unica
> A PAGINA 7
Stasera alle 20.15 alla Resega va in scena in primo derby stagionale fra Lugano e Ambrì-Piotta. Ne abbiamo
approfittato per scambiare quattro chiacchiere con Julien Vauclair e Alexandre Giroux, grandi amici dai tempi
di Ottawa, che ci hanno pure rivelato i loro pronostici...
> filippini A PAGINA 19
+
Utente e-GdP: metanord - Data e ora della consultazione: 24 settembre 2013 08:09
ticino 5
GIORNALEdelPOPOLO
MARTEDÌ 24 SETTEMBRE 2013
DI
Respinti i ricorsi presentati da due Municipi e da alcuni cittadini
Mon Repos fa ripartire
il Piano delle aggregazioni
di Davide Adamoli
Un piano contrastato
La scelta di istituire questo Piano
era nata dalle esigenze di imprimere alla politica aggregativa un
cambiamento strategico, volto a ridisegnare la geografia dei Comuni
mirando a una sorta di obiettivo finale secondo un ordine territoriale
logico ed efficace. Una sorta di Road
Map, con tanto di cartina finale dei
Comuni risultanti dalle nuove fusioni, e di identikit del Comune, dei
suoi compiti, delle sue condizioni
minimi di sussistenza politica, eco-
festival
Ma le proposte di fusioni per ora continueranno a dover nascere dal basso.
nomica e finanziaria. La decisione
effettiva di procedere in questa direzione l’aveva presa, lo scorso 17
marzo 2012 il Gran Consiglio. Allora
il Parlamento aveva deciso di istituire questo Piano, e nel contempo, di
modificare l’articolo 2 della Legge
sulla perequazione intercomunale.
Il cambiamento comportava in particolare la possibilità di subordinare l’erogazione degli aiuti perequativi alla partecipazione da parte del
comune beneficiario ad una procedura aggregativa, compatibile con
gli obiettivi e lo stesso Piano delle
Premiata Francesca Di Nardo
Aggregazioni. Insomma, o il Comune in difficoltà economica è disponibile a un discorso aggregativo,
oppure paga in termini di mancati
aiuti dalla perequazione la sua indipendenza. Provvedimenti che erano stati impugnati dal Municipio di
Mezzovico-Vira, dall’Esecutivo di
Giubiasco e anche da un gruppo di
cittadini domiciliati nei Comuni di
Mezzovico-Vira e di Isone. Ma Mon
Repos hanno deciso: il Piano delle Aggregazioni e il cambiamento
della Legge della perequazione non
lede l’autonomia dei Comuni».
socialità
Questa domanda l’abbiamo girata a Elio Genazzi, Campo della
Sezione degli Enti locali. Il quale
ha voluto spiegare le prossime tappe: «Dapprima il Consiglio di Stato
dovrà approvare il Piano delle Aggregazioni, poi verrà distribuito ai
Comuni per una consultazione di
quattro mesi, a tenore della Legge.
E poi passerà al Gran Consiglio, con
le osservazioni dei Comuni. Si può
calcolare almeno ancora un anno
di procedura». E poi si partirà con
le aggregazioni-sprint? «No, sicuramente in una prima fase, a seconda
anche degli esiti delle iniziative sul
tema, si continuerà con fusioni dal
basso, che tuttavia saranno vagliate sulla base di criteri oggettivi, resi
sistematici proprio dal Piano delle
Aggregazioni. In questo modo si potrà stabilire se il progetto ha un suo
senso o meno. E anche la leva della
perequazione sarà solo uno strumento in più in mano al Cantone,
ma non sarà applicato indiscriminatamente».
E i contrari? Per il sindaco di Giubiasco, Andrea Bersani, «non resta
altro che prendere atto della decisione di Mon Repos. Da parte nostra
comunque il processo ora è avviato,
per cui dal momento del ricorso la
situazione è cambiata di molto».
I consigli della Lega contro il cancro
Una formazione Lo sport contro
che continua
il tumore al seno
Più di 300 persone hanno preso
parte nel fine settimana appena
trascorso alla decima edizione
del Festival della formazione,
promosso dalla Conferenza della
Svizzera italiana per la formazione continua degli adulti (CFC).
Negli spazi della Biblioteca
Cantonale di Bellinzona, sabato
21 settembre 2013, di ora in ora,
si sono succedute diverse offerte
di formazione e animazioni. Un
buon numero di erogatori pubblici e privati di formazione continua hanno collaborato alla riuscita del Festival, portando delle
opportunità di apprendimento
lungo tutto l’arco della vita, utili,
attrattive, di breve durata, di accrescimento di competenze personale ma anche di piacevole avvicinamento ad attività creative.
Le numerose e variegate proposte
formative hanno creato una buona atmosfera festivaliera.
Da segnalare che durante la
manifestazione la Federazione
Svizzera per la formazione continua, in occasione della cerimonia
d’apertura del Festival della formazione nazionale, ha premiato
«Credo o no?»
I tre direttori
rispondono
E ora cosa succede?
«Il Piano e la possibilità
di legare i contributi
della perequazione
alle fusioni non ledono
l’autonomia dei Comuni».
Ora, dopo l’OK del CdS,
partirà la consultazione.
Una decisione che porterà presto
a conseguenze politiche tangibili:
ieri il Tribunale federale di Losanna ha respinto i ricorsi e quindi ha
permesso lo sblocco del Piano cantonale delle Aggregazioni.
venerdì a besso
Francesca Di Nardo.
con un riconoscimento Francesca Di Nardo, coordinatrice dal
2008 del Festival della formazione
per il Ticino. Il riconoscimento l’è
stato attribuito per l’impegno e la
buona riuscita delle manifestazioni a sostegno della formazione
continua.
L’attività fisica regolare e compiuta in misura sufficiente contribuisce a ridurre il rischio di cancro del
seno, soprattutto dopo la menopausa. Ad esserne convinta è la Lega
svizzera contro il cancro, in Ticino
rappresentata dalla Lega ticinese
che si occupa di questa malattia.
Lo stesso moto fisico è un rimedio
naturale anche nei confronti del
sovrappeso, altro fattore di rischio.
Certamente il cancro al seno non
dipende solo da questi fattori, ma
molto di più dal sesso, l’età e la predisposizione genetica. Eppure gli
studi notano che nelle donne affette
da cancro del seno, il movimento
riveste un importante ruolo preventivo contro le recidive, gli effetti collaterali e le complicazioni tardive.
Nelle pazienti affette dal cancro, coloro che possono fare passeggiate,
escursioni o altre forme di attività
fisica hanno di solito una migliore
qualità di vita e vedono diminuire il
tasso di mortalità.
In quest’ottica, la Lega contro il
Cancro propone diversi corsi per
fare sport in gruppo. E quale spunto per rendere pubblica questa realtà ha lanciato una grande azione
Come prevenire il cancro al seno.
di solidarietà «Uniti per il giro del
mondo», che prevede di percorrere
40mila chilometri. Ogni persona
potrà percorrere una tappa a sua
scelta, o partecipare a una manifestazione organizzata dalla Lega
contro il Cancro. Chi volesse essere della partita può documentare
il percorso fatto, con i chilometri e
una propria fotografia, inviando un
messaggio a: [email protected], direttamente sul sito:
www.legacancro.ch oppure per posta a: Lega svizzera contro il cancro,
CP 8219, 3001 Berna.
Da sinistra in alto:
Claudio Mésoniat
e Matteo Caratti.
A fianco
Giancarlo Dillena.
Tre direttori che risponderanno a domande fondamentali sulla fede e sul fondamento
della vita. Nel quadro dei festeggiamenti per
il proprio patrono S. Nicolao, la parrocchia di
Besso ha invitato i direttori dei tre quotidiani ticinesi, Claudio Mésoniat del Giornale del
Popolo, Giancarlo Dillena del Corriere del Ticino e Matteo Caratti de la RegioneTicino. La
serata, condotta dal giornalista Roberto Porta,
prevede una ficcante serie di domande volte ad
approfondire questioni alla base della visione
della vita di tutti: Dio c’è? E se c’è c’entra con
la mia vita? Ed è quello annunciato dalla fede
cristiana? E la Chiesa è propriamente necessaria? Attraverso le risposte e il dibattito fra i tre
direttori, tutti i partecipanti, credenti o meno,
avranno modo di vivere una serata capace di
fornire spunti utili alla propria vita. L’appuntamento è nell’oratorio di S. Nicolao (sotto la
chiesa), alle 20.30, questo venerdì 27 settembre.
in breve
gruppo di Werner nussbaumer
I Verdi Liberali Democratici
non demordono e vanno avanti
Recentemente riunito in seduta straordinaria, il direttivo dei Verdi Liberali
Democratici ha deciso di continuare per
la sua strada dopo il rifiuto dei Verdi Liberali svizzeri di riconoscere il gruppo
nato attorno a Werner Nussbaumer e altri
politici locali. Al contrario il partito Verde
Liberale elvetico ha aperto una propria
sezione ticinese distinta. I Verdi Liberali
Democratici continuano quindi, cercando
di rappresentare, nelle loro intenzioni,
una sorta di terza via ecologista fra i Verdi
(definiti di sinistra) e i Verdi Liberali (di
destra), con un accento particolare sulle
problematiche legate al Ticino, trattandosi di un movimento senza un partito di
riferimento a livello nazionale.
mercoledì 2 ottobre a massagno
I consiglieri nazionali PPD
intervistati da Pedrazzini
Dopo la pausa estiva il Club dei Mille ha organizzato una serata dedicata alla politica
federale. Gli ospiti sono i due consiglieri
nazionali Fabio Regazzi e Marco Romano.
Saranno intervistati dall’ex consigliere di
Stato Luigi Pedrazzini. L’appuntamento è
per il 2 ottobre (dalle ore 18.15) al Salone
Cosmo (sotto il Lux) di Massagno. A seguire sarà servita una cena a prezzo modico
al Grotto La Valletta. Per iscriversi chiamare lo 091/825.23.77.
dalla prima
È tempo di cambiare, ma come?
(...) di ridurre il consumo di energie fossili. Egli
auspica la diffusione del fotovoltaico come la
soluzione migliore tra le rinnovabili.
Curiosamente (!) non ho trovato nulla sul gas
naturale, malgrado il bravo giornalista lo abbia
stimolato con la domanda seguente: «Ma il
fotovoltaico non è una tecnologia “romantica” per
pochi, oltre che una soluzione poco credibile?».
Il caso ha voluto che proprio il 16 settembre ho
potuto partecipare all’Università Bocconi di
Milano ad una giornata di studio dal titolo “Un
anno dopo RIO+20, rilanciare la crescita con la
Green Economy”. Molti i relatori qualificati, tra i
quali due Ministri dell’attuale Governo, Andrea
Orlando (ambiente) e Enrico Giovannini (lavoro
e politiche sociali), oltre all’ex ministro Corrado
Clini. In questa giornata ho sentito altri discorsi
e altre conclusioni, per la verità assai poco in
sintonia con le pur legittime considerazioni del
Dott. Rudel. È stato ad esempio severamente
stigmatizzato l’enorme ed inutile impegno
di sussidiamento statale alle rinnovabili, da
abbandonare al più presto, che quantitativamente
rimangono poca cosa ed economicamente non
danno beneficio alcuno né di produzione, né di
posti di lavoro, malgrado le promesse fatte. Com’è
la situazione da noi? Trattandosi di tesi diverse
espresse da specialisti, ho voluto avere un parere
in più per capire, dopo quello dell’Ing. Leonardi,
ora membro AET, di qualche tempo fa. Da qui
l’invito al ricercatore Dott. Matteo Verda, docente
presso l’Università di Pavia, che sarà in Metanord
oggi, 24 settembre. Egli ha scritto recentemente
un libro dal titolo “Una politica a tutto gas”, nel
quale esamina la questione energetica a livello
europeo, giungendo pure lui a conclusioni
diverse dal Dott. Rudel. Siccome è imminente
un non facile dibattito politico in Gran Consiglio,
mi piacerà sentire il Dott. Verda e poi (forse)
dibattere a distanza e con rispetto con il Dott.
Rudel. Attualmente il paniere energetico svizzero
è così composto: 53,3% prodotti petroliferi; 12,9%
gas naturale; 0,6% carbone; 24,1 % elettricità;
9,1% altre. Le fonti rinnovabili sono ca. l’1%.
Il Dott. Verda, nel suo libro, ha un approccio
laico e freddo alle energie, direi privo di
innamoramenti o profezie. Mi è piaciuto
molto; non è sempre il caso da noi. Egli
sostiene, tra l’altro, «che le decisioni
energetiche rappresentano una complessa e
pluridimensionale partita a scacchi rispetto
alla quale la politica troppo spesso dà la
sensazione di voler dire troppo, capendo poco».
La conclusione del Dott. Verda è meritevole di
qualche riflessione. Egli è convinto, infatti, che il
gas naturale sia un combustibile fondamentale
per i prossimi decenni. È sempre più apprezzato
per la tollerabilità ambientale rispetto ad altri
vettori fossili, per la sua versatilità funzionale
(domestico, industriale), ma soprattutto quale
valido compendio all’elettricità. Personalmente
ritengo che il prossimo dibattito parlamentare
debba essere alimentato da informazioni corrette
e leali. Per questo Metanord intende portare il
suo contributo, pur di parte ma necessario visto
che nessun’altro osa farlo, alla discussione, non
già per sminuire gli altri vettori energetici ma per
far conoscere meglio anche l’alternativa del gas
naturale che, guarda caso, è sempre più richiesto
dai cittadini e dalle industrie che chiedono di
installarsi in Ticino. Forse anche di questi aspetti,
spesso involontariamente omessi dalle cronache
locali, occorre tener conto nel prossimo dibattito
in Gran Consiglio, previsto in ottobre, per delle
decisioni ragionate e coerenti rispetto al futuro.
Edo bobbià