Scelta del terreno - Informatore Agrario
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Scelta del terreno - Informatore Agrario
Questo contenuto ti è offerto da: www.syngenta.it Articolo tratto da: Edizioni L’Informatore Agrario Tutti i diritti riservati, a norma della Legge sul Diritto d’Autore e le sue successive modificazioni. Ogni utilizzo di quest’opera per usi diversi da quello personale e privato è tassativamente vietato. Edizioni L’Informatore Agrario S.r.l. non potrà comunque essere ritenuta responsabile per eventuali malfunzionamenti e/o danni di qualsiasi natura connessi all’uso dell’opera. ORTICOLTURA ● PROBLEMATICHE PIÙ COMUNI DELLA PRODUZIONE INTEGRATA Agrotecniche per valorizzare resa e qualità del pomodoro Per rispettare i dettami della coltivazione integrata del pomodoro da industria al Nord Italia ottenendo al contempo rese elevate è essenziale conoscere limiti e pregi dei principali fattori della produzione. In questo articolo riportiamo alcuni consigli tecnici e operativi La scelta del giusto ibrido è determinante per ottenere rese elevate di Sandro Cornali L a coltivazione del pomodoro da industria nel Nord Italia si concentra prevalentemente in Emilia-Romagna (70,9% degli ettari coltivati), in Lombardia (19,3%) e in misura minore in alcune province del Veneto (6%) e Piemonte (3,8%). La quasi totalità della produzione di pomodoro nel suddetto areale è ottenuta da tecniche di produzione integrata (il resto circa il 4% è di produzione biologica), caratterizzandosi per qualità, salubrità e attenzione all’ambiente. In questa sede verranno presentati brevemente i principali aspetti della coltivazione integrata del pomodoro da industria del Nord Italia, soffermandoci su quelle tecniche che consentono di ottenere i migliori rendimenti produttivi. Scelta delle varietà La scelta delle varietà da coltivare è una fase importantissima e fondamentale nel momento produttivo. La sperimentazione varietale consente di mantenere aggiornate le conoscenze riferite ai nuovi ibridi: i migliori e comunque quelli più adatti per gli ambienti del Nord Italia vengono inseriti nelle Liste di Orientamento varietale (vedi L’Informatore Agrario n. 3/2014 a pag. 39). 48 A livello aziendale la scelta del giusto ibrido costituisce un fattore determinante all’ottenimento di elevate rese produttive. Agendo sulla lunghezza del ciclo e sull’epoca di trapianto si riesce a regolamentare una adeguata durata della campagna produttiva, che inizia generalmente l’ultima settimana di luglio e si conclude a fine settembre. Scelta del terreno La scelta del terreno su cui effettuare la coltura del pomodoro rappresenta certamente uno dei punti di partenza per ottenere delle rese soddisfacenti. In sintesi, il terreno deve essere possibilmente esente da avversità di difficile controllo, che possono rendere problematica la coltivazione, aumentando sensibilmente i costi e riducendo le rese (ad esempio la presenza di infestanti di difficile controllo, presenza di Orobanche spp., terreni soggetti a ristagno idrico, zone particolarmente soggette e frequenti grandinate, ecc.). Lavorazioni del terreno Le lavorazioni del terreno costituiscono un altro punto fondamentale nella coltivazione del pomodoro da industria. L’Informatore Agrario • 6/2014 © 2014 Copyright Edizioni L'Informatore Agrario S.r.l. Solo le lavorazioni effettuate in modo corretto e nelle giuste tempistiche determinano quelle condizioni strutturali ottimali che consentono all’apparato radicale della pianta di lavorare al meglio. La regola generale in terreni di medio-impasto o argillosi è quella di effettuare le lavorazioni in anticipo per consentire al fattore tempo (e clima) di avere le condizioni strutturali migliori. Indipendentemente dal tipo di tecnica o di attrezzo, la lavorazione principale del pomodoro deve essere fatta preferibilmente nell’estate precedente all’impianto e deve creare un franco di coltivazione (profondità utile) di circa 40-50 cm di terreno. Aratura e lavorazioni secondarie. Le opzioni possono essere essenzialmente due: aratura profonda oppure aratura più superficiale abbinata a una ripuntatura degli strati profondi. Anche le lavorazioni secondarie di sminuzzamento delle zolle di terreno per ottenere la preparazione definitiva del letto di trapianto sono da effettuare con un certo anticipo rispetto al momento dell’impianto. Terreni preparati per tempo consentono di accedere al campo per effettuare i diserbi di pre-emergenza almeno 7-10 giorni prima del trapianto ed evitare problemi di fitotossicità alla piantine di pomodoro. COS’È LA PRODUZIONE INTEGRATA Nella «produzione integrata» viene data la priorità alle tecniche colturali che razionalizzano l’uso di prodotti chimici di sintesi, al fine di aumentare la sicurezza per l’operatore, il consumato e l’ambiente. È l’insieme di tutte quelle tecniche agronomiche e di difesa dalle avversità (difesa integrata) che tendono a migliorare il bilancio aziendale nel rispetto dell’ambiente e della biodiversità. Dal 1° gennaio di quest’anno la difesa integrata è obbligatoria per qualunque coltura e prevede per gli agricoltori la conoscenza di specifici aspetti tecnici reperibili attraverso la consultazione dei bollettini agrometeorologici e fitosanitari anche online. • Inoltre, si previene la perdita di umidità negli strati superficiali, importante per favorire il superamento dello stress da trapianto delle piantine subito dopo la loro messa a dimora ed evitare il ricorso a irrigazioni di soccorso. Per gli impianti precoci è consigliabile effettuare la preparazione definitiva del letto di trapianto già nell’autunno precedente per evitare che le precipitazioni di fine inverno e inizio primavera compromettano l’accesso ai campi. Infine, la cura del livellamento superficiale del terreno è molto importante per favorire l’operatività delle macchine per il trapianto e la raccolta meccanica. Rotazione e precessione colturale La precessione colturale, e più in generale l’avvicendamento colturale, è un aspetto molto importante che influisce nel successo della coltivazione del pomodoro da industria. Si può affermare che, viste le esigenze di precocità nella preparazione del letto di trapianto, la coltura ideale che deve precedere il pomodoro è quella che libera presto il terreno, principalmente cereali autunno-vernini o altre a semina autunnale e raccolte a inizio estate. a Irrigazione del pomodoro a goccia (a) e con rotolone (b). In entrambi i casi è possibile massimizzare l’efficienza d’uso dell’acqua a patto di utilizzare impianti di ultima generazione e di affidarsi a sistemi di supporto alle decisioni b i principali elementi nutritivi in quantità e nelle forme più adeguate per la pianta nel rispetto dell’ambiente. I Disciplinari di produzione integrata (Dpi) della Regione Emilia-Romagna, ad esempio, prescrivono che le dosi di macroelementi da apportare vanno calcolati adottando il metodo del bilancio previsionale avvalendosi o del software specifico scaricabile dal sito www.ermesagricoltura.it oppure del modello semplificato delle schede a dose standard. Il bilancio di concimazione si compone di una parte passiva, rappresentata dalle asportazioni della coltura e da una parte attiva rappresentata dalla quota di elementi minerali eventualmente disponibili nel terreno durante il ciclo colturale. Azoto. L’azoto è l’elemento nutritivo che maggiormente influisce sulla produzione e deve essere sempre prontamente disponibile per la coltura in ogni Pacciamatura biodegradabile su pomodoro: i limiti alla diffusione di questa tecnica sono i costi e la necessità di modificare le macchine da trapianto fase del ciclo, dal trapianto fino a circa 3-4 settimane prima della raccolta. Poiché certe forme di azoto sono estremamente mobili, la concimazione con tale elemento richiede particolari attenzioni, in quanto la quota non assorbita dalla pianta può causare inquinamento delle falde acquifere. Ragion per cui la somministrazione di azoto al pomodoro deve essere il più possibile graduale e frazionata; questo può essere ottenuto in modo molto efficace adottando la fertirrigazione o utilizzando concimi azotati a lenta cessione. Fosforo e potassio. La somministrazione degli altri macroelementi, quali fosforo e potassio, non comporta particolari problemi. Si tratta di due elementi poco mobili che non subiscono fenomeni di dilavamento. La somministrazione dei concimi fosfatici e potassici può essere effettuata interrandoli durante la preparazione del letto di trapianto e/o in copertura con la fertirrigazione. Il fosforo è essenziale soprattutto nei primi stadi vegetativi per la rapida formazione di un esteso apparato radicale e nel periodo che precede l’allegagione e la formazione delle bacche. Il potassio ha effetti positivi su alcuni parametri qualitativi quali il residuo ottico e secco, il contenuto in zuccheri e il colore; le esigenze di potassio sono particolarmente elevate durante la fase di allegagione e ingrossamento delle bacche. Fertilizzazione organica. La fertilizzazione organica è una pratica che consente di mantenere dei buoni livelli di fertilità del terreno evitando l’impoverimento del livello di sostanza organica. Fertilizzazione La concimazione è un fattore essenziale per mantenere elevati livelli produttivi mettendo a disposizione della coltura, durante tutto il ciclo biologico, 6/2014 • L’Informatore Agrario © 2014 Copyright Edizioni L'Informatore Agrario S.r.l. 49 ORTICOLTURA In generale nel caso specifico del pomodoro da industria l’apporto di fertilizzanti organici può essere effettuato più convenientemente su altre colture che entrano nella rotazione. In tutti i casi si ricorda che l’azoto proveniente dalla mineralizzazione della sostanza organica deve essere conteggiato nel bilancio della concimazione. Irrigazione L’irrigazione è diventata una pratica imprescindibile per l’ottenimento di produzioni economicamente sostenibili e di elevata qualità. Per determinare in modo preciso i turni e i volumi di irrigazione è attualmente disponibile in rete un servizio denominato Irriframe fornito da Anbi (Associazione nazionale delle bonifiche delle irrigazioni e dei miglioramenti fondiari) con il coordinamento tecnico-agronomico del Cer (Consorzio per il Canale Emiliano Romagnolo. Il servizio Irriframe (un Sistema di Supporto alle Decisioni - SSD) fornisce tutte le informazioni per un uso oculato ed efficiente dell’acqua con l’obiettivo di giungere a consistenti risparmi della suddetta risorsa mantenendo la produttività delle colture elevata. In sostanza l’agricoltore non deve fare altro che collegarsi al sito www.irriframe.it, registrarsi come utente e inserire una serie di dati relativi alla coltura. Il servizio indica agli agricoltori il preciso momento di intervento irriguo e il volume di adacquata, basandosi su dati del bilancio idrico suolo/pianta/atmosfera e sulla convenienza economica dell’intervento irriguo. Riguardo alle tecniche di irrigazione che possono essere adottate, si ricorda che in questi ultimi anni si è assistito a un notevole sviluppo e diffusione della irrigazione a goccia e della fertirrigazione nel pomodoro da industria. LEGGE DI LIEBIG Quando si fa un’analisi dei principali fattori della produzione di una specie agricola non bisognerebbe mai dimenticare un principio agronomico fondamentale: la legge del minimo (o legge di Liebig) la quale stabilisce che la crescita di un organismo (produzione vegetale) è determinata dal fattore ambientale presente in quantità minore rispetto alle esigenze. Quindi per aumentare la produzione di una coltura bisogna agire sul fattore più carente o limitante. • Le suddette tecniche hanno consentito certamente un importante aumento delle rese produttive andando a compensare i fenomeni di stanchezza dei terreni delle zone più intensamente coltivate a pomodoro. Inoltre, si hanno vantaggi non trascurabili di ordine fitosanitario per l’assenza di bagnatura del fogliame. Si ricorda che la tecnica della fertirrigazione può essere praticata anche per aspersione utilizzando moderni rotoloni dotati di apposite pompe fertiniettrici con centraline che regolano la distribuzione dei nutrienti in funzione delle asportazioni della coltura ( fonte Cer - Consorzio Emiliano Romagnolo). Difesa La tipologia dei principi attivi e dei loro dosaggi che possono essere utilizzati nella difesa fitosanitaria e nel diserbo chimico del pomodoro da industria sono rigorosamente regolamentati dalle disposizioni presenti nei vari Dpi regionali. I bollettini di produzione integrata settimanali che vengono redatti e divulgati nei principali areali di coltivazione del pomodoro danno delle prescrizioni molto utili alla difesa fitosanitaria della coltura. Raccolta di pomodoro. Al Nord Italia la produzione da difesa integrata sfiora il 100% Tali bollettini si basano sulle indicazioni fornite dai vari sistemi di monitoraggio dei patogeni e dei parassiti e da modelli previsionali disponibili, essenzialmente per la peronospora. Per razionalizzare l’uso dei prodotti fitosanitari è importante la qualità e l’efficienza della loro distribuzione; i volumi di acqua devono essere ottimizzati in relazione al tipo di irroratrice presente in azienda, alla fase fenologica (maggiore o minore espansione della superficie vegetativa) e al parassita da combattere. Ricordiamo gli utilissimi servizi di taratura delle macchine irroratrici a cui le aziende possono ricorrere per effettuare controlli periodici. Avversità climatiche. Il clima della Pianura Padana può determinare un grosso limite all’ottenimento di elevati livelli produttivi: primavere piovose e fredde ritardano i trapianti, estati molto calde determinano blocchi fisiologici della coltura e autunni piovosi accelerano la fine della campagna. Pacciamatura L’uso di pacciamatura con film plastici neri biodegradabili è una pratica ancora non diffusa al Nord Italia e che si è iniziato a sperimentare negli ultimi tempi. I vantaggi della pacciamatura nel pomodoro da industria si possono riassumere essenzialmente in un buon controllo delle infestanti (anche di Solanum nigrum) senza l’ausilio o con una forte riduzione di formulati chimici, una leggera precocizzazione della coltura e un risparmio idrico. La degradabilità del materiale pacciamante in prossimità della raccolta non determina la presenza di residui nel pomodoro. È una pratica molto interessante che potrebbe avere un rapido sviluppo in un prossimo futuro. Attualmente i limiti alla diffusione di tale pratica sono il costo ancora elevato del materiale biodegradabile e la necessità di una modifica importante della cantieristica delle macchine da trapianto. Sandro Cornali Azienda agraria sperimentale «Stuard» Parma Per commenti all’articolo, chiarimenti o suggerimenti scrivi a: [email protected] © 2014 Copyright Edizioni L'Informatore Agrario S.r.l.