Il punto sulla futura disciplina degli Aiuti di Stato a finalità regionale
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Il punto sulla futura disciplina degli Aiuti di Stato a finalità regionale
Ministero dell’Economia e delle Finanze Il punto sulla futura disciplina degli aiuti di Stato a finalità regionale 6 luglio 2005 Angela d’Alonzo Ministero dell’Economia e delle Finanze Gli obiettivi dei Consigli europei • Lisbona 2000: fare dell’Europa l'economia basata sulla conoscenza più competitiva e dinamica del mondo • Göteborg 2001: ha aggiunto la nozione di sostenibilità, nella quale rientra la coesione • Stoccolma 2001: ha invitato ad una riduzione del livello degli aiuti di Stato “tenendo conto dell'esigenza di convogliare aiuti verso obiettivi orizzontali di interesse comune, inclusi gli obiettivi di coesione” • Barcellona 2002: ha ribadito gli obiettivi di Stoccolma invitando a riorientare gli aiuti verso obiettivi orizzontali Ministero dell’Economia e delle Finanze Il dibattito sulla riforma degli aiuti di Stato 2005-2009 Alla luce delle indicazioni dei Consigli europei il dibattito tra Stati membri e Commissione europea si articola su: • Revisione degli Orientamenti in materia di aiuti di Stato a finalità regionale • State Aid Action Plan – Less and better targeted state aid: a roadmap for state aid reform 2005-2009 Ministero dell’Economia e delle Finanze REVISIONE DEGLI ORIENTAMENTI IN MATERIA DI AIUTI DI STATO A FINALITA’ REGIONALE Le proposte della Commissione • aprile 2004: Primo documento non ufficiale di consultazione • dicembre 2004: Secondo documento non ufficiale di consultazione Commenti e proposte italiani • luglio 2004 • marzo 2005 Ministero dell’Economia e delle Finanze Proposte italiane accolte nel documento della Commissione del dicembre 2004: • Riduzione dei massimali di intensità di aiuto e contenimento entro 10 punti percentuali dei differenziali tra i massimali d’aiuto applicabili alle classi di regioni in ritardo di sviluppo • Tutela delle regioni frontaliere Ministero dell’Economia e delle Finanze Riduzione dei massimali e contenimento del divario Riduzione generalizzata dei massimali delle intensità di aiuto Contenimento del divario tra le intensità di aiuto concedibili nelle due classi estreme di regioni assistite per evitare: • uno “spreco di incentivazione” • uno spostamento di imprese non competitive verso territori di nuova adesione Ministero dell’Economia e delle Finanze Regioni frontaliere L’Italia ha proposto che il differenziale tra regioni frontaliere non possa superare il 20% e, in caso contrario: • Se entrambe le aree sono assistite, ha proposto un incremento dell’intensità più bassa non superiore al 50% del differenziale • Se solo una delle due aree è assistita, ha proposto di ridurre il suo massimale fino a ricondurre il divario entro il 20% Ministero dell’Economia e delle Finanze Proposte in tema di inquadramenti orizzontali • Innalzare le intensità previste nelle vigenti discipline orizzontali • Mantenere i bonus territoriali per le aree assistite • Prevedere, per le aree non assistite (o che perdono la qualifica di 87.3c), un bonus coesione per interventi cofinanziati dai fondi strutturali. Ministero dell’Economia e delle Finanze Proposte per le regioni non ammesse a beneficiare degli aiuti a finalità regionale • Collegamento tra riforma degli aiuti a finalità regionale e disposizioni sugli aiuti di Stato all’innovazione: individuare le tipologie di investimenti innovativi e consentirne l’agevolazione su tutto il territorio e per ogni tipo di impresa (spese ammissibili) • Ripresa della discussione sugli aiuti di Stato di lieve entità (LASA) • Introduzione di una maggiorazione unica (20%) per le PMI Ministero dell’Economia e delle Finanze STATE AID ACTION PLAN Principi base del programma di riforme: • meno aiuti e più finalizzati • approccio economico: maggior uso di analisi economiche per valutare impatto positivo e livello di distorsione di ciascun intervento • procedure più efficaci, maggiori controlli nell’attuazione, prevedibilità e trasparenza • responsabilità condivisa tra Commissione e Stati membri Ministero dell’Economia e delle Finanze STATE AID ACTION PLAN Verso la riforma degli inquadramenti orizzontali: • Innovazione, ricerca e sviluppo • Capitale di rischio • Occupazione • PMI • Formazione • Ambiente Ministero dell’Economia e delle Finanze Innovazione, ricerca e sviluppo Nel 2005 la Commissione adotterà una Comunicazione sugli aiuti di Stato all’innovazione con lo scopo di ricostruire il potenziale delle regole esistenti che devono sostenere l’innovazione nell’UE. In tale ottica, la Commissione valuterà la possibilità di modificare il quadro di riferimento per gli aiuti alla R&D al fine di includervi le fattispecie relative all’innovazione. Nel Vademecum innovazione sono individuati fallimenti di mercato specifici per questo settore per i quali la Commissione ha già previsto la possibilità di concedere aiuti. Tali regole potrebbero essere migliorate. Altre fattispecie potrebbero essere individuate. Ministero dell’Economia e delle Finanze Innovazione: la riflessione avviata dal DPS Rationale: il fallimento del mercato in materia di innovazione può essere riconosciuto per le PMI, per le nuove imprese e per le attività più distanti da un’attività di commercializzazione di un prodotto, processo o di una innovazione. Il fallimento si amplifica nei territori svantaggiati. I fallimenti del mercato sono analizzati in relazione: • al mercato dei capitali • all’insufficiente disseminazione delle informazioni • al capitale umano • all’innovazione come bene pubblico Ministero dell’Economia e delle Finanze Innovazione: la riflessione avviata dal DPS 1) Innovazione e mercato dei capitali: fallimento del mercato nel sostegno alla fase seed di imprese innovative. Limiti della strumentazione esistente (revisione della disciplina capitale di rischio); 2) Insufficiente disseminazione delle informazioni in materia di innovazione: complementarietà tra investimenti in innovazione e cambiamenti organizzativi. Limiti della strumentazione esistente (de minimis, LASA, spese ammissibili aiuti a finalità regionale); Ministero dell’Economia e delle Finanze Innovazione: la riflessione avviata dal DPS 3) Capitale umano e innovazione: difficoltà di assorbimento delle PMI di capitale umano qualificato. Limiti della strumentazione esistente (revisione della disciplina aiuti all’occupazione e/o aiuti alle PMI); 4) Beni pubblici ed esternalità: l’innovazione come bene pubblico non escludibile necessita di un forte intervento delle istituzioni sul versante della promozione dell’innovazione e su quello della promozione della stessa. Limiti della strumentazione esistente: necessità di un approccio sistemico a sostegno dell’innovazione. Ministero dell’Economia e delle Finanze Ricerca e Sviluppo e Innovazione?: la riflessione avviata dal DPS Rationale: la relazione R&S – Innovazione dovrebbe essere riconsiderata all’interno del modello lineare della Ricerca: - come ultima fase del modello lineare, prima dello sbocco sul mercato e - come “innovazione non tecnologica” (organizzativa, relativa al capitale umano, che usa tecnologie rispettose dell’ambiente). Ministero dell’Economia e delle Finanze Ricerca e Sviluppo e Innovazione?: la riflessione avviata dal DPS 1) Come ultima fase del modello lineare: è possibile immaginare intensità di aiuto relative omogenee a quelle previste per lo sviluppo pre-competitivo; 2) Come “innovazione non tecnologica”: è possibile prevedere una revisione degli strumenti già esistenti, ovvero adottare strumentazione consolidata (de minimis, aiuti alla formazione) o in fase di definizione (LASA) Ministero dell’Economia e delle Finanze Capitale di rischio Lo spirito che animerà la revisione sarà di favorire e stimolare gli investimenti in capitale di rischio, in particolare, per le PMI giovani ed innovative. La Commissione valuterà se prevedere fattori di flessibilità all’interno della disciplina revisionata Ministero dell’Economia e delle Finanze Capitale di rischio: la riflessione avviata dal DPS Rationale: in questa materia l’intensità di uno specifico fallimento di mercato dipende da molteplici fattori e risulta più marcata in particolari fasi di sviluppo della vita dell’impresa (seed e start-up), in determinati settori produttivi (hi-tech), con un’amplificazione nelle aree in maggiore ritardo di sviluppo. Ministero dell’Economia e delle Finanze Capitale di rischio: la riflessione avviata dal DPS 1) Tranche di investimenti di protezione e 2) Regola degli intervalli minimi tra i diversi apporti di capitale: necessità di prevedere un complesso di regole più flessibili. Ministero dell’Economia e delle Finanze PMI, occupazione e formazione La Commissione intende consolidare e semplificare i Regolamenti di esenzione per gli aiuti alle PMI, alla occupazione e alla formazione Ministero dell’Economia e delle Finanze Ambiente La protezione ambientale può incentivare gli investimenti innovativi e creare nuovi mercati. La Commissione valuterà modi e finalità per affrontare le sfide e le opportunità create dallo sviluppo sostenibile incoraggiando l’eco-innovazione e l’eco-efficienza produttiva Ministero dell’Economia e delle Finanze Temi ulteriori affrontati nella proposta italiana • ESL/ESN: si ribadisce la richiesta che l’intensità di aiuto sia espressa in ESN • Aiuti al funzionamento: ammissibili per le aree che non rientreranno nelle deroghe ex art. 87.3 a) • Nelle aree NUTS II (isole) che escono da 87.3 a), si propone che, nel caso di aiuti orizzontali, la maggiorazione sia riconosciuta ad un’intensità più alta • E’ stata richiesta un’attenzione particolare per le aree (zone montane) non assistite • Vincolo alla localizzazione dell’investimento agevolato: si propone il mantenimento del tetto attuale (5 anni) Ministero dell’Economia e delle Finanze Fine ☺