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COMUNICATO STAMPA
Palazzo Madama un anno dopo
I FESTEGGIAMENTI DAL 15 AL 23 DICEMBRE
Il 16 dicembre 2006 riapriva dopo 18 anni di restauri, recuperi, studi e ricerche sostenute dal Comune di Torino e dalla Fondazione CRT, uno degli edifici più amati dai torinesi e tra i più rappresentativi della storia della Città.
Sede del Museo Civico d’Arte Antica, custode di collezioni spettacolari di arti figurative
e decorative (70.000 opere circa) dal Medioevo al Barocco, Palazzo Madama in un anno
è stato visitato da più di 320.000 persone, che talvolta hanno aspettato con pazienza
in lunghe code per ammirare l’allestimento completamente rinnovato, hanno seguito con interesse le mostre allestite nel Salone del Senato, hanno partecipato a tutte le
attività organizzate.
A un anno dalla riapertura, il Museo festeggia con un evento che esalterà la facciata del
Palazzo, grazie a un affascinante spettacolo luminoso su progetto del celebre “artista della luce” Richi Ferrero: un ‘vestito di luce’ volutamente sperimentale, festoso e giocoso.
Un dinamismo cromatico che dal 15 al 23 dicembre darà all’architettura un valore nuovo, capace di coniugare l’opera monumentale con lo scenario urbano.
Ma Palazzo Madama vuole anche ringraziare i suoi visitatori, ai quali sarà data l’opportunità di tornare tra i capolavori esposti, o di entrare nel museo per la prima volta,
con ingresso libero nei giorni di sabato 15 e domenica 16 dicembre.
Una grande festa per un edificio significativo per la città e fortemente simbolico anche
per la Nazione, essendo stato, tra l’altro, sede del primo Senato del Regno d’Italia.
E come ogni compleanno che si rispetti, non mancherà, all’ingresso di Palazzo Madama,
la torta alta 3 metri, con tanto di candelina e pacco regalo: un salvadanaio per i visitatori che vorranno contribuire alla raccolta di fondi destinati al restauro di un’opera particolarmente significativa delle collezioni d’arte decorativa del Museo, per anticipare
l’anno mondiale del Design, che vede nel 2008 Torino World Design Capital: un grande
orologio in legno realizzato da Ferdinand Barbedienne, alto novanta cm e largo un metro e trenta e sormontato da tre statue, donato al Museo, nel 1875, da Emanuele Tapparelli
d’Azeglio.
CIFRE, DATI E ATTIVITÀ DEL PRIMO ANNO
Non è solo il numero dei visitatori (più di 320.000) a sorprendere nel consuntivo di
questo primo anno di attività di Palazzo Madama – che ha fatto registrare una media
di oltre 1000 persone al giorno – ma in generale sono i dati della complessiva attività
svolta dall’istituzione museale che danno il senso delle azioni e delle strategie intraprese,
consentendo di orientare i piani di sviluppo e le sfide del futuro in rapporto alle grandi aree di azione del museo: salvaguardia e accrescimento delle collezioni, valorizzazione e fruizione, didattica e formazione.
Un anno intenso – pur rischiando di essere nelle previsioni un anno di assestamento, all’indomani dell’impegno umano e finanziario per la riapertura – il cui segno distintivo
è stata l’attenzione verso il coinvolgimento del pubblico, la decodificazione dell’immenso patrimonio custodito, l’offerta di nuove chiavi di lettura e di nuovi percorsi di scoperta dell’architettura e delle collezioni, nella logica del Museo di tutti e del Museo cu-
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stode del patrimonio di storia e identità di una città e di un territorio.
Oltre 20 proposte di percorsi museali e di laboratori, per la visita di adulti e bambini, sono state elaborate nel corso dell’anno, con l’aggiunta delle offerte didattiche ideate per
i singoli eventi temporanei; 16.658 adulti in 10 mesi e mezzo (fino al 30 ottobre) hanno
usufruito delle viste guidate e 8940 studenti hanno partecipato alle attività museali.
Un lavoro a pieno ritmo per il Museo, ove le attività laboratoriali sono ad ingresso gratuito (così come avviene anche alla GAM, altro museo civico affidato alla Fondazione Torino
Musei) e ove, per ultimo, sono state promosse visite tematiche diversificate per le varie
province del Piemonte – alla scoperta di opere delle collezioni legate al territorio di riferimento – nell’ambito della promozione ancora in corso “Province a Palazzo”.
I primi dati, intanto, danno delle indicazioni importanti: si ha così la conferma che il
pubblico di Palazzo Madama è prevalentemente un pubblico adulto, con il 32,17 % di biglietti interi, cui devono aggiungersi, presumibilmente, anche i visitatori entrati al
Museo Civico d’Arte Antica di Torino con l’abbonamento ai Musei – straordinario strumento di fruizione dei beni culturali piemontesei – pari al 16,44 % , e una quota (i gruppi e i maggiori di 65 anni) degli ingressi con biglietto ridotto.
È il segno chiaro di una consapevolezza del valore intrinseco di questo bene e della fascinazione che ne deriva.
Un successo nel rapporto con il pubblico sono state anche le audioguide: ne sono state noleggiate, dall’apertura del Museo fino a fine novembre, ben 18.732, con una media
per visitatore pari a quasi il 6% , escludendo dal computo le scuole: media che risulta
del tutto conforme ai migliori standard dei musei italiani.
Infine anche l’impegnativo servizio di apertura straordinaria (serate riservate, lunedì
esclusivi, notti bianche) sembra aver trovato l’apprezzamento del pubblico – alla ricerca evidentemente di un rapporto “privilegiato” con la struttura museale e con la magnifica
architettura di Palazzo Madama – con oltre 16.000 ingressi, 75 serate d’apertura e con
richieste che fioccano in continuo.
Proprio la necessità di rendere ancora più facile e immediato il rapporto con l’utenza, ha
spinto Palazzo Madama – affiancato e sostenuto come sempre dalla Fondazione CRT –
a mettere a punto una propria linea editoriale e ad innovare il sito internet del Museo
(nella nuova versione dal 16 dicembre 2007), aggiornando la tecnologia e facilitando l’approccio alle informazioni e ai servizi al pubblico – implementati anche on line con moduli scaricabili, attività interattive per i più giovani, guestbook telematico e più avanti
anche feeds e podcast – e ampliando la possibilità di seguire il backstage del Museo (quel
fondamentale lavoro di ricerca, di studio e di conservazione che ai più spesso sfugge),
attraverso fotografie in alta risoluzione facilmente navigabili.
La produzione editoriale si annuncia ricca nelle tre collane individuate – Opere, Studi e
Collezioni – di cui sono quasi ultimati ed in uscita i primi volumi, che daranno il segno delle indagini e delle ricerche effettuate sulle collezioni e del lavoro di catalogazione compiuto e in corso. Un lavoro che, condotto in previsione dell’apertura del Museo con la realizzazione di circa 70.000 schede consultabili nel catalogo informatico on line,è proceduto anche
quest’anno con altre catalogazioni, accompagnate da campagne fotografiche e approfondimenti, che hanno interessato in particolare le magnifiche oreficerie del Tesoro di
Desana, del V e VI secolo, e la collezione di legature antiche (XVI – XIX secolo) estesa alle legature dei codici miniati e dei libri: di entrambi verrà pubblicato uno specifico catalogo.
Procede il lavoro capillare di progettazione, allestimento e appunto di catalogazione
del Medagliere di Palazzo Madama, che troverà sede nel 2009 nelle sale restaurate del
primo piano, ove verrà raccolto ed esposto un complesso di 35.000 esemplari tra monete, medaglie, sigilli, punzoni, placchette in bronzo e ori antichi, gemme, cammei e
paste vitree; mentre è in dirittura d’arrivo un altro obiettivo importantissimo, perseguito e raggiunto dal Museo nella sua intensa attività di ricerca, ovvero l’Archivio di
Palazzo Madama: un’enorme banca dati inerente la ricerca storica del Palazzo e tutti gli
interventi di restauro passato e recenti che accorpa anche i fondi conservati presso gli
uffici del Comune di Torino e che sarà consultabile su appuntamento a partire da marzo 2008.
Il Museo è stato impegnato anche in attività di conservazione preventiva – con il monitoraggio costante del clima in tutte le sale, reso necessario anche dalla particolare struttura del Palazzo – e di restauro; si sono succeduti incontri, convegni e presentazioni al
pubblico per diffondere la conoscenza delle collezioni, sono state allestite mostre temporanee; sono state avviate numerose collaborazioni su progetti specifici con tante
istituzioni cittadine e internazionali – dall’Università degli Studi alla Biblioteca Reale di
Torino, dal Museo Schnütgen di Colonia alla BAM di Monaco – e con numerosi musei italiani ed esteri per i prestiti reciproci di opere; si è dato il via, nell’ottica della valorizzazione e della fruizione del patrimonio di cui il Museo Civico d’Arte Antica di Torino è
detentore (e che non sempre è possibile esporre ), a concessioni in deposito o in comodato ad altre importanti realtà museali della regione, che recentemente sono state
riaperte o restaurate, da Venaria Reale a Villa Regina; infine, proprio in quest’ottica, il Museo
si è impegnato in un progetto di continuo rinnovamento dell’allestimento di alcune
sale – dal titolo suggestivo di VoltaPagina – proponendo una rotazione nei materiali
esposti, per consentire al pubblico di ammirare tante delle opere custodite nei depositi che non hanno trovato possibilità di esposizione nell’allestimento d’apertura. Un
modo per seguitare a innovarsi, per riproporsi al pubblico sempre come una scoperta:
uno scrigno di tesori svelati un po’ alla volta.
I PROSSIMI APPUNTAMENTI
A fronte di tale mole di lavoro, il programma 2008 non potrà essere da meno, così come non sarà meno impegnativa la sfida del rapporto con il pubblico e con le nuove richieste che da esso provengono e quella connessa all’apertura di nuovi percorsi o alla
sistemazione di ulteriori spazi del Palazzo: a cominciare dal percorso il “Giardino del
Castello” – di cui è già iniziata la progettazione – che prevede la creazione di un “museo
verde” a ridosso delle facciate medievali dedicato alla cultura del giardino nel XV secolo, e i cui lavori partiranno nella primavera 2008.
Così come dovranno esser avviati alcuni importanti interventi di manutenzione straordinaria: in particolare il restauro della copertura del nucleo centrale dell’impianto medievale del castello, reso possibile grazie ad un altro importante contributo del partner
di sempre, unico sostenitore privato del Museo – la Fondazione CRT – che ha da pochissimo stanziato per questa iniziativa 1 milione di euro, portando così a 13 milioni di
euro il finanziamento complessivo sostenuto dal 1986 ad oggi, per il recupero e la vita
di questo straordinario bene culturale e simbolo della Città.
Per quanto concerne invece gli eventi, la programmazione 2008 è intensa e chiuderà l’anno con una affascinate esposizione sulle feste barocche che riporterà la città ai fasti
delle corti europee.
Prima di tutto però Palazzo Madama ha una vocazione innata, cui non vuole sottrarsi,
che deriva dalla straordinaria presenza di importanti collezioni di Arti Decorative tra le
opere conservate, che ne fanno uno dei musei più importanti in Italia in questo settore, poco valorizzato in Italia, ma altamente considerato a livello internazionale.
Nell’anno mondiale del design, in cui proprio Torino è stata designata World Design
Capital, il Museo Civico d’Arte Antica della Città non poteva dunque non ricoprire un ruolo centrale nella riflessione e nel dibattito intorno al rapporto tra antico e moderno,
tra Arti Decorative e Design, tra creatività e produzione.
In tal senso saranno particolarmente significativi, nella programmazione del 2008, la
mostra monografica allestita nel Salone di Palazzo Madama dedicata all’artista, grafico e designer Roberto Sambonet (17 marzo – 6 luglio) – curata da Enrico Morteo con
la direzione scientifica di Enrica Pagella – e il convegno internazionale che il 7 e l’8 marzo prossimi farà incontrare e discutere a Torino i direttori dei principali musei europei
i gli studiosi del settore sulle problematiche aperte in questo campo.
Obbiettivi: la firma di un Manifesto sulle Arti Decorative, che avvii collaborazioni e sinergie tra le diverse istituzioni, e la proposta di realizzare proprio a Palazzo Madama un
centro di documentazione sulle raccolte di Arti Decorative di produzione italiana, conservate presso i musei di tutta Europa.