Monte Bianco topos

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Monte Bianco topos
STRAORDINARIA
BETA!
1°tiro: Partenza dura e con protezioni da integrare (friends piccoli).Poi muro tecnico con prese da lavorare bene
con le dita!
2°tiro: Una delle placche piu' belle del monte Bianco. Arrampicata tecnica entusiasmante con un ristabilimento
in traverso molto tecnico.!
3° tiro: Bella arrampicata su muro. Da non sottovalutare la partenza dalla sosta.!
5° tiro: Placca poco interessante.!
6° tiro: Tetto con ristabilimento complicato. !
7°tiro: Ancora un tetto con ristabilimento leggermente più difficile del precedente e poi arrampicata facile fino
all'ultima sosta.
HARDWARE!
1 set friends, 1 set TCUs, 12 rinvii, 2 corde da 60 metri.
MADRE TERRA
BETA!
1° tiro: Il tiro chiave. Lungo e un po’ da ricercare. Allungare bene le protezioni per evitare l'attrito della corda.
Qualche passo su hook e beaks.!
2° e parte del 3° tiro: Seguendo la classica via Bertone. Grande tetto molto strapiombante che si sale con molti
chiodi a pressione.!
3° tiro: Per arrivare in sosta salire un muretto di calcare azzurro con arrampicata artificiale un po' delicata e
possibile brutta caduta contro la faccia del diedro sottostante.!
4° tiro: Misto libera e artificiale. Sicuramente si può fare tutto in libera ma anche in artificiale risulta essere
divertente.
HARDWARE!
5 beaks, 5 KBs, 8 LAs, 8 Corner vari, 5 Sawed-off, 2 heads medi, 1 set friends, 2 set TCUs, 1 set nuts, hooks
Cassin 2 di ognuno, 8 rivet hanger, 6 piastrine spit 8mm.
FLAGRANTE DELIRE
Stupenda via di artificiale sulla rossa parete di granito del Gran Capucin (3840 mt). !Aperta da J.M. Boivin e M.
Piola nel 1983 e ripetuta per la prima volta 6 anni dopo dal sottoscritto e Andrea Ciola.! E' una via di artificiale
classico e anche moderno. Ci sono alcuni passaggi molto piacevoli e alcuni leggermente pericolosi. Nel
complesso però risulta essere una gran via, da assaporare completamente anche solo per il fatto di essere
immersi in un ambiente di alta montagna.!!
BETA!
1°-3° tiro: Arrampicata classica in un diedro un po' tetro e spesso bagnato; non molto interessante.!5°-6° tiro:
Parete aperta da dove partono molte vie. Hai più possibilità di salita; lungo la via originale un po’ difficile da
trovare, lungo Voyage e lungo la Lecco. Tutte arrivano all’inizio del diedro obliquo di 6B di Voyage.
7° tiro: che sali con arrampicata non banale fino alla sosta. Da qui parti su dritto per il tiro chiave di Flagrant.
!8° tiro: E' il tiro chiave della via. La partenza per andare a prendere lo spit che vedi in alto è abbastanza difficile.
Segue una scaglia-rampa da salire in libera (5+) che ti porta all’inizio del tratto difficile. Due spits molto brutti
(originali della via) ma che mi hanno salvato la pellaccia in due lunghi voli sono le uniche protezioni che avrai per i
passaggi su hooks che ti aspettano. Dopo l’ultimo spit una buona scaglietta ti portera' circa 10 metri a destra
(nessuna possibilita' di mettere protezioni)… (qui adesso sembra ci siano degli spits in più piantati l’anno dopo
da una cordata che la voleva provare in libera ).! Alla fine di questa scaglietta posiziona un hook e facci un
pendolo sopra per andare a prendere una fessura dai bordi svasati (6A) che ti porta ad una piccola cengia sulla
quale puoi dormire la notte.!
9°-10° tiro: Tiri molto difficili da trovare soprattutto il 10°. Aguzza l’occhio e l’ingegno. Passaggi su hooks
protetti da alcuni chiodi e spit brutti. In questo tratto di parete Flagrante incrocia la via “ De fil en Aiguille ” quindi
non farti ingannare.!
11° tiro: Questo tiro è uno di quelli che ti rimarranno per sempre impressi nella mente. Un’onda perfetta di
granito rosso solcata da un’esile fessurina ben proteggibile con KBs, LAs e micronuts. Una arrampicata di
soddisfazione in un ambiente unico nel suo genere.!
12° tiro: Traverso facile in libera e poi diedro con grossa fessura dal bordo arrotondato con roccia un po'
sabbiosa. Arrampicata un po' scomoda.!
13°-14° tiro: Per niente banali. Tiri in comune con l’uscita di Voyage. Per la cima continuare con difficolta' di 3°
e 4° grado.
!Discesa in doppia con corde da 50 metri lungo la via “L’echo des alpages” (esposto), oppure lungo la via “ O
sole mio ”; in entrambe le discese le soste sono buone.
HARDWARE
!7 Las, 7 KBs, 7 Corner, 2 set Friends fino al n°4, 2 set nuts, 2 set micronuts, 2 hooks standard e grandi Cassin.
DIVINE PROVIDENCE
Il 2-3 agosto 1992 io, legato con Giovanni e Pierino, e Marcello legato con Luciano abbiamo compiuto la prima
ripetizione Italiana e quinta assoluta di questa via che rimane tutt'oggi una delle salite più belle e rispettate di
tutto il Monte Bianco.
AVVICINAMENTO!
Raggiungere il bivacco della Fourche e da qui il col Moore. Dal Col Moore scendere come si può ed
eventualmente con delle corde doppie per circa 100 metri fino al ghiacciaio. Arrivati a questo punto siete sotto
una frana incombente e quindi lasciate al più presto questa zona avvicinandovi alla base del Pilier d’Angle (5-7
ore dal Rifugio Torino). Questo avvicinamento rimane comunque una incognita molto pericolosa a causa di
questo smottamento dietro al col Moore e va affrontato quando questa zona è in buone condizioni (ghiacciata e
freddo) pianificando bene l’orario di attraversamento.! L’attacco della via me lo ricordo su una fessura in mezzo
ad una placca di granito grigio, dopo aver risalito un piccolo pendio di neve (noi lo scegliemmo perché ci
sembrò il più logico). Si inizia quindi a risalire questa grossa rampa placcosa, che ad un certo punto si raddrizza
diventando un po’ più difficile (6A). Poi si spiana di nuovo e si continua sempre su questa rampa, seguendo una
linea logica di salita spostandosi alcune volte a sinistra o a destra e ricercando sempre il passaggio più facile. Si
arriva così alla base del grande scudo rosso e si incrocia il fessurone della via Bonatti che sale in obliquo verso
destra (fino a qui circa 400 metri di 4C/6A).
I TIRI SULLO SCUDO!
1° tiro: 6B ; attaccare su un muro con una fessura larga per niente banale e anzi un po’ faticosa terminando in
un diedro inclinato. Mi ricordo poche possibilità di proteggersi.!
2° tiro: 5C ; non me lo ricordo molto bene, comunque salire dritti verso alcune cenge su una delle quali farete il
bivacco (a meno che non tentiate la salita in giornata). La parete qui è molto rotta e un po’ inclinata.!
3° tiro: 6B ; Camino largo non banale con corrente d’aria fresca al suo interno.!
4° tiro: 7A+ ; Tiro molto impegnativo e obbligatorio. Nel 1994, su questo tiro fu piantato l’unico spit della via e
ora il passaggio è un po’ meno pauroso.!
5° tiro: 6B ; Si entra nel grosso diedrone visibile anche dal fondo valle. Il primo tiro è molto bello e ben
proteggibile.!
6° tiro: 7B o A1 ; Partenza con una bella dulfer e poi a sinistra su muro vago con appigli strani e protezioni non
bellissime. Di difficile impostazione.!
7° tiro: 7C o A1 ; Tiro strapiombante non difficile se fatto in artificiale, ma molto faticoso se tentato in libera.
Ambiente, roccia e arrampicata entusiasmanti.!
8/9/10° tiro: 5C,6A,6B ; Fuori dal diedro la difficoltà si abbattono. Si vede in alto un grosso tetto che bisogna
poi salire. Arrampicate su muro di granito rosso che vi porterà alla base del tetto spostati un po’ a sinistra
rispetto al tetto stesso.!
11° tiro: 7B+ o A1 ; Tetto magnifico ed estetico ma spesso bagnato. Traversare verso destra e raggiungere la
fessura che vi porterà fuori dal bordo su un muro verticale. Qualche chiodo in posto e protezioni piccole come
TCUs da mettere.!
12° tiro: 6A ; Breve passaggio per raggiungere la placca inclinata che segna la fine delle difficoltà.!Da qui salire
per queste placche inclinate verso la parete nord con arrampicata non banale (5A), per circa 100 metri,
dopodiché inizia il tratto di misto insidioso su roccia marcia che vi porterà sulla cima del Pilier d’Angle, e alla
base del Couloir de Peuterey. Da qui risalire il couloir fino al Monte Bianco di Courmayeur e da questo verso la
cima del Monte Bianco.
Topo nella prossima pagina…
MA DALTON
Aperta da M.Piola e G. Hopfgartner nel lontano 1984. E’ stata salita in libera per la prima volta pochi anni dopo
da T.Renault.!
BETA!
1° tiro: L’attacco varia a seconda dell’innevamento. Prendere un diedrino rampa che sale verso sinistra e
continuare su placca fessurata.!
2° tiro: Continua verso destra salendo verso la radice del grande tetto sopra di te ma fai sosta 4-5 metri prima,
alla base di una fessura che ti porterà ad attaccare il tetto.!
3° tiro: Inizia per una fessurina verticale che in breve di porta all’attacco della fessura orizzontale. Gli incastri di
pugno sono molto sfuggenti e bisogna introdurre tutto l’avambraccio per trovare i piazzamenti giusti. Ti consiglio
di scalare con un pile a maniche lunghe per evitare escoriazioni alle braccia e di fasciarti le mani. Dopo una
partenza in opposizione mani-piedi orizzontale ti verrà naturale incastrare un piede in fessura. L’uscita è il
passaggio chiave; prendi un buon appiglio ma il piede sinistro che appoggi sopra il bordo è in aderenza e non
puoi farci molto affidamento mentre per andare a prendere l’appiglio seguente blocca deciso perché il
passaggio è obbligatorio.!
4°e 5° tiro: Arrampicata su placca fessurata un po’ da ricercare. Inizi salendo dritto e poi obliquando
leggermente vai verso destra mirando la base del diedro che vedi in alto.!
6° tiro: Diedro perfetto con fessura che da mano diventa off-width. Arrampicata stupenda ed emozionante.
L’uscita è il passaggio chiave; qui la fessura diventa larga e dal bordo arrotondato mentre i piedi sono in
aderenza. Prendi fiato sotto e poi parti deciso; ce la puoi fare.! Per arrivare in vetta continua salendo verso destra
con arrampicata di 5° grado fino a congiungerti con la Rebuffat, oppure appena più a destra sali con la via
“Ballade pour Aurélia” che con tre bei tiri in placca di 6B+ ti porta sul punto più alto della parete. Da qui scendi
in doppia rifacendo esattamente la via di salita.
HARDWARE!
2 set friends fino al n°3 più un n°4, 2 set TCUs, 1 set Nuts, 1 set micronuts, 12 rinvii, corde da 60 metri.