vallauris museo nazionale picasso “la guerra e la pace”

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vallauris museo nazionale picasso “la guerra e la pace”
VALLAURIS
MUSEO NAZIONALE PICASSO
“LA GUERRA E LA PACE”
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PABLO PICASSO
Nasce a Malaga in Spagna nel 1881. figlio di un professore di
disegno. Dopo aver brillantemente compiuto gli studi presso
l’accademia di Barcellona e di Madrid, frequenta ambienti
artistici e culturali di Barcellona, Parigi, finchè non si trasferisce
definitivamente in Francia. In poco tempo diviene uno dei
maggiori animatori della cultura parigina.
“Amo l’arte, essa è l’unico scopo della mia vita. Tutte le cose
che faccio in relazione all’arte mi danno gioia immensa”.
Picasso ha dato tutto di sé attraverso l’arte, sfruttando con
caparbietà i Talenti fino all’ultimo dei suoi 92 anni di vita.
EGLI CERCA LA VERITA’, CIOE’ UN RAPPORTO VERO CON LE COSE E
CON LA REALTA’. AFFERMA INFATTI: “ESPRIMO CIO’ CHE VEDO.
QUANDO DIPINGO IL MIO SCOPO E’ DI MOSTRARE CIO’ CHE HO
TROVATO E NON CIO’ CHE STO CERCANDO”.
Proprio per questo non ha uno stile fisso, chiuso, unico: nelle
opere iniziali si riconosce un Periodo Blu (1901-1904),
successivamente la sua tavola cromatica muta, diventa più
calda col Periodo Rosa (1905-1906)
Nel 1908 con la sua opera Mademoiselle d’Avignon mette in crisi
tutta la tradizione e con il Cubismo apre il nuovo corso all’arte
moderna.
Spirito libero, fortemente creativo svolge la sua attività anche
come scenografo, scultore, incisore, ceramista. Nelle sue opere
di scultura si avvicina al Surrealismo.
Picasso ritiene “unica mia opera simbolica”Guernica (1937) e
con essa egli testimonia il suo non essere indifferente a un
conflitto (la guerra civile spagnola) in cui sono in gioco i valori
dell’umanità e della civiltà.
Dopo la seconda guerra mondiale egli partecipa a
tre congressi mondiali per la pace, per i quali
disegna la Colomba della pace (e realizza i dipinti
Massacro in Corea (1951) e La guerra e la pace
(1952) nella cappella di Vallauris.
Nel 1947 incomincia la sua attività di ceramista che
sarà intensa e ricca di opere come quella grafica.
Tra le sue ultime opere pittoriche dobbiamo
ricordare i d’apres, cioè la riproposizione di alcune
opere di grandi artisti del passato secondo una
personale interpretazione.
Picasso muore a Mougins nel 1973.
“Io sono fiero di dirlo, non ho mai considerato la pittura come un puro piacere,
piacere,
di distrazione. Io ho sempre cercato di dire alla mia maniera ciò che
consideravo essere il più giusto, il meglio: ho sempre lottato da vero
rivoluzionario con la mia pittura, ma ora ho capito che neppure ciò può
bastare: devo combattere con tutta la mia arte, ma anche con tutto me stesso.”
Picasso
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MUSEO NAZIONALE PICASSO
“LA GUERRA e LA PACE”
Il Museo Nazionale “La Guerra e la Pace” si trova nell’antica cappella del castello di
Vallauris. La cappella fu costruita nel XII secolo e venne sconsacrata durante la
rivoluzione francese nel 1791.
Picasso dal 1946 al 1955 vive nella villa “La Galloise” a Vallauris e giunge in questa
cittadina per per imparare a lavorare la ceramica con gli artigiani del luogo, molto
famosi per questo genere di opere.
Nel 1950 si è nel pieno della guerra di Corea e Picasso aderisce al Partito Comunista
francese e sostiene le idee del Movimento per la Pace. Decide dunque di realizzare
sul modello di Guernica opere monumentali che testimonino la sua attività politica.
Negli stessi anni in cui Picasso lavora alla cappella (1952-1954) Chagall esegue le
grandi tele del Museo Biblico e Matisse dipinge la Cappella di Vence.
A Picasso non dispiace quindi
realizzare una cappella “laica”
e di fare di questo vecchio
santuario un “Tempio della
Pace” mentre gli altri due artisti
dipingono in ambiti religiosi.
Nella cappella Picasso esegue
due pannelli laterali e uno sullo
sfondo, dopo aver cambiato il
lato d’ingresso alla cappella
riprendendo il tema della
guerra mondiale
da poco
terminata.
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La Guerra : il dipinto è centrato sulla figura di un guerriero in piedi (a differenza di
quello caduto a terra in Guernica) con una colomba sullo scudo, seguito da un
carro di teschi trainato da un diavolo e guidato dal signore della guerra. Il pittore
sostiene di non aver pensato mai ad un volto in particolare per rappresentare la
guerra, se non a un volto mostruoso. I cavalli scheletrici calpestano un libro,
simbolo della civiltà. I colori sono scuri e freddi: il nero, il grigio, il verde acido,il
mattone contrastati dal rosso del terreno, che rende la scena ancor più fredda e
terribile.
La Pace: diversamente la figura che domina al centro è una Pegaso condotto da
un bambino sotto un sole con raggi di spighe; da una parte un gruppo di persone
sono occupate in attività di lettura e di scrittura e una donna allatta. Tutto è
armonioso e i colori allegri ma non troppo forti ispirano tranquillità.
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Descrivi La Guerra e la Pace e spiega il significato dell’opera. Paragonalo poi a
Guernica, che già conosci. Quali sono le analogie? Quali le differenze?
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