Vento largo (56)

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Vento largo (56)
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Vento largo (56)
Siamo privi di riferimenti di fronte a quel caos che è la vita in cui siamo immersi, ed è per questo
che esiste la cultura: per offrirci strumenti che ci consentano di trovare un ordine, di dare alla nostra
vita una coerenza che, grazie a quelle creazioni, a quelle istituzioni, ci evita di vagare nella
confusione e nelle tenebre. (Mario Vargas Losa)
Ringraziando Nagaila, Fidel Fogaroli e Matteo Milesi per la bella e sentita performance che hanno
dedicato allo Zig Zag Social Club seguiamo l’indicazione di Mario Vargas Losa (tratta dai colloqui
con Claudio Magris) e con qualche disco e qualche libro accendiamo le nostre piccole lanterne.
Come sempre, buona lettura e buon ascolto.
(libri)
Alice Munro, Chi ti credi di essere?, Einaudi
“La memoria è il modo in cui non cessiamo di raccontare a noi stessi la nostra storia e di raccontare agli altri
versioni in certa misura diverse della nostra storia” dice Alice Munro e le dieci narrazioni di Chi ti credi di
essere? sembrano legate, una dopo l’altro, da una sorta di sottile legame. Resta il dubbio: raccolta di racconti o
romanzo? Come ha scritto John Gardner “ qualunque cosa sia è meraviglioso”.
Jamil Ahmad, L’acqua più dolce del mondo, Bollati Boringhieri
Tutte nasce da un grumo di violenza tribale e oppressione coloniale da cui fugge il piccolo Tor Baz: l’odissea
di un bambino nelle aspre terre tra Afghanistan e Pakistan diventa lo strumento per viaggiare in un mondo
complesso e ancora incompreso, nonostante anni e anni di guerre. Tor Baz, grazie anche alla scrittura
lineare di Jamil Ahmad, è la guida ideale per affondare nel fascino misterioso di quei territori.
Sylvian Tesson, Nelle foreste siberiane, Sellerio Editore
La scelta è coraggiosa e insieme rivoluzionaria: “Mi ero ripromesso che prima dei quarant’anni avrei
vissuto da eremita nei boschi. Sono andato a stare per sei mesi in una capanna siberiana, sulla sponda del
lago Bajkal. Mi sono portato libri, sigari e vodka. Il resto spazio, silenzio e solitudine, c’era già”. Un
luogo speciale, dove lettura (da Truman Capote a Robinson Crusoe) e scrittura s’incontrano felici.
Gabriela Adamesteanu, Verrà il giorno, Cavallo di ferro
Il passagio della giovane Letitia dalla cittadina di campagna a Bucarest dovrebbe essere foriero di gioia e
ambizioni e desideri, se non fosse che la Romania di Ceausescu era un paesaggio orwelliano, se non peggio, e
ogni minima scelta un punto di domanda. Verrà il giorno lo racconta con grande fervore e qui, nella sua prima
traduzione italiana, è completato dalle parti che all’epoca vennero censurate.
Italo Calvino, Sono nato in America, Mondadori
Montale, Pavese, Vittorini, Fenoglio, Pasolini, Sciascia, Manganelli, Valéry, Kawabata, Borges, Nabokov,
Queneau sono soltanto alcuni dei nomi che ricorrono in questa bella raccolta delle interviste di Italo Calvino
che, oltre alla letteratura, affronta una complessa varietà di temi e argomenti: anche nella forma di una
lingua parlata, si rivela uno dei più illuminati narratori e pensatori del ventesimo secolo.
(dischi)
Autori vari, …First Come Memphis Minnie, Stony Plain
E’ stata Maria Muldaur a promuovere questo sacrosanto omaggio a Memphis Minnie e la storia comincia da
lontano, quando Victoria Spivey gliela fece scoprire attraverso i cari, vecchi e gracchianti vinili. Da allora
Maria Muldaur non ha mai dimenticato la lezione e l’ha voluta condividere, oggi, con un eccezionale cast, al
femminile, prima di tutto: Rory Block, Ruthie Foster, Bonnie Raitt, Phoebe Snow, Koko Taylor.
Los Lobos, Kiko Live, Shout!
Kiko è stato uno dei dischi fondamentali degli ultimi anni del ventesimo secolo e senza dubbio il capolavoro
dei Los Lobos (anche se di dischi bellissimi ne hanno fatti prima e anche dopo): una miscela molto Los
Angeles, molto Raymond Chandler, molto swing e molto rock’n’roll con atmosfere cinematografiche sublimi
e magnifiche canzoni. La ristampa e il disco dal vivo, insieme o separati, non fanno che aumentare il ricordo
della sua bellezza.
George Jackson, Let The Best Man Win, Kent
Continua la riscoperta del tesoro più o meno nascosto di George Jackson. Conosciuto soprattutto come
songwriter tra le mura dei FAME Recordings, George Jackson possedeva un talento particolare per scrivere
nei contorni del rhythm and blues che gli è stato riconosciuto da tutti (a partire da Bob Seger), ma a far
notare a Tom Dowd che era un grande cantante è stato Wilson Pickett e se lo dice lui, non serve molto altro.
Autori vari, Music Is Love, Route 61
Music Is Love è senza dubbio una testimonianza vitale e indiscutibile sull’ideale eredità che CSN&Y hanno
distribuito in mezzo secolo di carriera e, a concreta dimostrazione che hanno elaborato una specie di
esperanto musicale, qualcosa in più di un classico tributo: da Steve Wynn a Elliott Murphy, da Ron LaSalle
a Carrie Rodriguez, da Bocephus King a Willie Nile è un flusso continuo di grande passione.
Joni Mitchell, The Studio Albums 1968-1979, Rhino
Dieci dischi che racchiudono la prima parte della carriera di Joni Mitchell, senza dubbi e senza esitazioni la
più importante, della sua lunga e avvincente esperienza artistica. Un cofanetto che permette di vedere tutti
insieme, e nello stesso tempo di rileggerli, una serie incredibili di capolavori che non solo hanno mostrato al
mondo la complessità della poesia e della musica di Joni Mitchell, ma hanno segnato tutta un’epoca.
(promemoria)
Ricordiamo l’attesissimo appuntamento di sabato 10-11-12 con Gianni Del Savio e Lorenzo Rota che
racconteranno il “saxophone colossus” Sonny Rollins e anche quello di sabato 24-11-12, omaggio dedicato a
Il Blues con Marino Grandi.
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