Finale emozionante per l`inedito trofeo di motovelocità Andolfatto e

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Finale emozionante per l`inedito trofeo di motovelocità Andolfatto e
 Racing Riders Cup 2014 www.rrcup.it COMUNICATO STAMPA Finale emozionante per l’inedito trofeo di motovelocità Andolfatto e Vallazza sono i primi campioni della RR Cup Al Mugello si impongono lo stesso Andolfatto nella 600 e Ferroni nella 1000 Si è disputata al Mugello la prova finale della RR Cup, l’ultimo nato tra i trofei targati Daniele Alesssandrini. Un epilogo non privo di emozioni, soprattutto nella classe 600 che, dopo aver proposto una gara dalle fasi concitate, ha visto salire sul gradino più alto del podio il diciannovenne Nicola Andolfatto (Kawasaki); il veronese ha chiuso così il campionato a pari punti con il concittadino Andy Rossi (Yamaha) ma si è aggiudicato il titolo grazie al maggior numero di vittorie. Non meno combattuta è risultata la classe 1000, con la gara andata al ventiquattrenne marchigiano Marco Ferroni e la vittoria in campionato al trentaquattrenne bolzanino Emanuel Vallazza, entrambi in sella alle Kawasaki. Per Vallazza un titolo soffertissimo, visto che appena 25 giorni fa ha subito un intervento chirurgico per la riduzione di una grave frattura al quinto metatarso del piede destro e che si è presentato in pista con le stampelle; il suo settimo posto in gara è davvero encomiabile e il titolo altrettanto meritato, così come hanno riconosciuto i suoi diretti avversari. Forte delusione per il pesarese Alessandro Rossi (Kawasaki), che prima del round finale occupava la seconda posizione e che poi, a seguito di una prova sfortunata, ha concluso il campionato al quarto posto, scavalcato sia dal vincitore di giornata Ferroni sia dal secondo classificato Paolo Mauri (Ducati). Come detto la cilindrata minore è stata ricca di colpi di scena. La gara si è giocata tutta sul duello tra i due piloti rimasti in lizza per il titolo, il ventitreenne Rossi e l’amico‐rivale Andolfatto, distaccato di ben 150 lunghezze ma partito non scoraggiato dal pesante disavanzo. Al via scatta bene tutta la prima fila con, nell’ordine, il poleman Andrea Zappa (Honda) seguito da Rossi e Andolfatto, ma fantastico è lo start della wild card Samuele Cini (Yamaha) che, dal sesto crono dalla seconda fila, recupera immediatamente e chiude al comando i primi due giri. Il gruppo di testa, composto da ben sette piloti racchiusi nello spazio di pochi decimi, oltre al battistrada Cini comprende, nell’ordine Zappa, Rossi, l’altra wild card Massimo Noè Attardi (Yamaha), Andolfatto, e ancora due WC, Federico Boscolo (Kawaski) e Federico Sanchioni (Yamaha). Il plotone è in piena bagarre e a farne le spese, a metà del terzo giro, è il leader del campionato Rossi che, in un duello a distanza ravvicinata proprio con Andolfatto, termina largo e perde diverse posizioni; in breve, però, Andy recupera e si riporta ancora sui battistrada ma due giri dopo, ancora in una fase convulsa, finisce sulla ghiaia alla “Savelli”, riesce a ripartire ma transita sedicesimo. In testa alla corsa le posizioni variano più volte con Andolfatto, Attardi, Cini, Zappa e Sanchioni racchiusi sempre in meno di un secondo, mentre si stacca dal gruppo Boscolo che, insieme a Luciano Leotta (Honda), ad Alessandro Moncigoli (Yamaha) ed a Massimiliano Spedale (Yamaha), forma il gruppetto degli immediati inseguitori, abbastanza attardato da non riuscire più a ricucire lo strappo. L’ultimo giro si apre con cinque piloti aperti a ventaglio, sembra di assistere alla prova generale della volata finale, poi durante gli ultimi 5.245 metri del tracciato toscano non si contano i cambi di posizione, con traiettorie che si incrociano ad ogni curva; si arriva dunque all’epilogo con l’immancabile “volatona” che saluta la vittoria di Andolfatto che scoprirà di aver vinto il titolo solo durante la cerimonia di premiazione. Il rider di Legnago precede di due decimi Attardi il quale rende solo 11 millesimi a Cini, poi a tre decimi Zappa e immediatamente dietro Sanchioni. Rossi, dopo essere riuscito a ripartire, è protagonista di un forsennato recupero che lo porta a concludere dodicesimo, sesto se si escludono le wild card che non prendono punti in campionato; ma i 100 punti non gli bastano in quanto decisivo per risolvere l’ex‐equo è il numero di vittorie nelle cinque prove che risulta a favore del giovane artigiano veneto (2 contro una). In classifica generale, dopo Andolfatto e Rossi, seguono Zappa e Mottola, anch’essi a pari punti, ma Zappa va sul podio finale grazie ai migliori piazzamenti. Non meno entusiasmante è risultata la top class che ha regalato una gara capace di lasciare tutti con il fiato sospeso fino alla bandiera a scacchi grazie a tre protagonisti assoluti, Marco Ferroni (Kawasaki), Cristian Serri (BMW) e Paolo Mauri (Ducati), che, dopo oltre cinquanta chilometri di confronto, hanno concluso nello spazio di pochi decimi. Scatta la corsa ed è il marchigiano Ferroni, partito al palo, a mantenere la testa della gara, con Serri e Mauri in scia, subito dietro Alessandro Rossi guida il gruppo degli inseguitori, del quale fanno parte il veneto Marco Caspon (Ducati) e gli altoatesini Harald Lantschner e David Vieider entrambi su Kawasaki. Alla chiusura del primo passaggio si capisce subito che il terzetto di testa ha un altro passo, tanto che viaggia già con tre secondi di vantaggio, anche se gli inseguitori riusciranno comunque a mantenere sempre il contatto visivo. La prima svolta della corsa si ha dopo il quarto giro, quando Rossi va lungo e perde diverse posizioni, poco dopo Caspon transita sul traguardo emettendo una densa scia bianca ed è costretto a prendere anzitempo la via dei box. A questo punto il terzetto di testa prosegue nella sua corsa e amministra il vantaggio, anche se nei due giri finali il rimontante Alessandro Simoneschi (BMW) riesce a recuperare fino a portarsi ad un secondo dai battistrada; la wild card si trascina in scia i due altoatesini che precedono un eroico Vallazza, al quale è sufficiente un piazzamento per portare a casa il titolo, soprattutto dopo il “lungo” di Rossi che ora è alle sue spalle. Ovviamente l’arrivo è in volata, alla Bucine i tre sono spalla a spalla ma Ferroni all’interno riesce a mantenere una perfetta traiettoria ed a immettersi per primo nel rettilineo finale dove transita con soli 46 millesimi di vantaggio su Mauri e meno di quattro decimi su Serri, tornato una tantum alle competizioni ma rivelatosi sempre competitivo ed in forma smagliante. Quarto chiude Simoneschi che ha tentato sino alla fine, ma inutilmente, di riagganciare i fuggitivi. Grande soddisfazione per Vallazza che a trentacinque anni e dopo sei stagioni di gare porta a casa il primo titolo della carriera, per giunta anche dopo l’intervento chirurgico che per poco non gli impediva la partecipazione al decisivo round finale. Sul podio del 2014 anche Ferroni e Mauri. 6 ottobre 2014 Rif.: Diego Mancuso, 347 7593717 ‐ Celso Pallassini, 328 8326609