Agricoltura Sostenibile per la sicurezza alimentare di minori e adulti

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Agricoltura Sostenibile per la sicurezza alimentare di minori e adulti
Codice modulo: 002184
TITOLO
OBBITU FARMING UNIT. Agricoltura Sostenibile per la sicurezza alimentare di minori e
adulti vulnerabili nel distretto di Sololo (Kenya)
SINTESI (MAX 30 RIGHE)
La presente proposta progettuale intende migliorare le condizioni di sicurezza alimentare dell’area
rurale semi arida del distretto di Sololo (provincia orientale del Kenya) attraverso lo sviluppo,
l’avvio e la diffusione di soluzioni agro e silvo-colturali sostenibili all’interno del contesto locale.
Beneficiari diretti del presente progetto sono in prevalenza nuclei famigliari allargati con minori
vulnerabili (OVC) in carico. Il progetto intende perseguire nel periodo di 24 mesi 4 obiettivi
specifici, di cui 3 avranno luogo nel territorio di intervento in Kenya e 1 avrà luogo nella provincia
di Trento. I primi 3 obiettivi specifici sono correlati a cascata e sono strutturati in seguito all’analisi
della grave insicurezza alimentare iniziale e delle ancora fumose prospettive di sviluppo generale
dell’area di intervento nel medio periodo. La strategia delineata concorre a creare nel breve termine
condizioni di sicurezza alimentare migliori a favore della popolazione risultata in maggior stato di
bisogno e, nel medio-lungo periodo, intende incidere sulla comunità locale tutta. Il primo obiettivo
specifico prevede la realizzazione e l’avvio di una impresa sociale agricola la cui produzione, nel
periodo progettuale, sarà concentrata da una parte su specie vegetali già note alla popolazione e
dall’altra sull’introduzione di varietà innovative ad alto contenuto nutrizionale e resistenti alle
condizioni climatiche delle terre semi-aride. La ricchezza in termini di prodotti e in termini di utili
economici generata dall’impresa, vincolata al supporto delle fasce vulnerabili, costituisce le basi del
secondo obiettivo specifico. Questo prevede l’introduzione degli output dell’impresa agricola
all’interno di un programma di supporto alimentare a favore di nuclei famigliari allargati indigenti
con minori vulnerabili in carico. Le principali azioni progettuali delegano importanti responsabilità
alla controparte locale, con particolare rilevanza al ruolo del Field Officer, impegnato nella
mediazione culturale per quanto riguarda l’introduzione nella dieta dei beneficiari diretti di specie
vegetali non autoctone per le quali l’osservazione empirica e risultati di altri progettuali hanno già
dimostrato spiccata adattabilità. Il terzo obiettivo prevede la sensibilizzazione ad ampio spettro
della comunità locale sulle soluzioni agro-silvo-colturali applicabili a livello domestico. Il quarto
obiettivo individuato si concentra sulle ricadute progettuali nel territorio del Trentino, con un
attività di sensibilizzazione nell’ambito della solidarietà internazionale e della promozione di
opportunità di volontariato internazionale nell’area di intervento a favore di giovani e adulti. Il
progetto individua nella controparte locale il principale attuatore delle azioni, affiancandolo con
personale volontario italiano principalmente nelle azioni di monitoraggio generale e in una parte
limitata delle attività di formazione.
Modulo certificato ai sensi dell’art. 9, comma 4, della l.p. 23/1992 e approvato con deliberazione della Giunta provinciale n. 2312 del
26/10/2012.
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MOTIVAZIONE
Dove si realizza il progetto?
La presente proposta intende svilupparsi in
Kenya, nel distretto di Sololo, situato nella
Provincia Orientale del paese. Il Distretto
di Sololo occupa un’area di 5.000 kmq.
nell’estremo nord della Provincia Orientale
del Kenya. Il distretto confina a nord con
l’Etiopia, a ovest con il distretto di Wajir, a
sud e sud-est con il distretto di Marsabit. Il
Distretto di Sololo è di recente costituzione.
E’ stato infatti istituito nel 2009 in seno al
pre-esistente Distretto di Moyale. Il
riconoscimento dell’area di Sololo quale
distretto ha comportato l’insediamento nel
villaggio delle rappresentanze del governo
centrale (GK) del Kenya che, dal 2011,
hanno iniziato una stretta collaborazione
con la comunità locale e con i pochi
operatori umanitari presenti in loco per
promuovere uno sviluppo coordinato e
sostenibile dell’area. Il distretto di Sololo
ha quattro sotto-divisioni amministrative
(Obbu, Uran, Dambalafachana e Walda). E’
popolato da 15.440 persone, divise in 3.789
nuclei famigliari residenti in 15 località e
numerosi villaggi semi-permanenti (Fonte:
Moyale Hospital Statistics 2009). Il Capoluogo distrettuale è il villaggio stanziale di Sololo. Il
villaggio dista 90 km in direzione nord dalla prima città (Moyale) e 190 km in direzione sud da
Marsabit, primo concreto riferimento logistico/economico di rilevo. Se paragonate alle città delle
province del sud del Kenya, Marsabit e Moyale denotano un grave sottosviluppo della rete
infrastrutturale e dei servizi. Per questa ragione, i costi di delle attività umanitarie nell’area sono
penalizzati dalla voce dei trasporti. Occorrono due giorni di viaggio per raggiungere da Sololo la
capitale Nairobi, che dista 750 km, di cui 500 su pista sterrata. Il territorio è attraversato da un'unica
strada principale (A2) che collega Nairobi ad Addis Abeba;
fino al 2008 la strada è stata una pista degradata e insicura in
ragione delle azioni dei predoni e del movimento
secessionista somalo (shifta). Dal 2008 ha subito notevoli
interventi migliorativi (asfaltatura dei primi 167km da Isiolo
a Merille) che l’hanno resa complessivamente più
percorribile e sicura. A inizio novembre 2012 il presidente
del Kenya Mwai Kibaki ha inaugurato il progetto di
asfaltatura della A2 anche per la sezione che attraversa il
distretto di Sololo. Questo intervento, che prevede da qui al
2015 la posa del manto asfaltato nella tratta tra Torbi e
Moyale, genererà un drastico miglioramento dei trasporti tra
Addis Abeba e Nairobi e darà maggiori prospettive di
diversificazione dell’economia di Sololo per l’apertura di
canali commerciali prima non applicabili.
Modulo certificato ai sensi dell’art. 9, comma 4, della l.p. 23/1992 e approvato con deliberazione della Giunta provinciale n. 2312 del
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Nonostante questi interventi, Sololo rimane attualmente fortemente isolata rispetto al sud del paese
e gli indicatori del contesto socio economico evidenziano una cronica precarietà delle condizioni di
vita dei cittadini nel distretto. L’isolamento è una delle cause principali all’arretratezza di
quest’area, dove il 70% della popolazione (contro il 50% della popolazione nei distretti del sud del
Kenya), vive ancora sensibilmente al di sotto della soglia di povertà (fonte: World Fact Book, CIA
2009).
Il valore dell’indice di povertà è correlato anche all’elevata insicurezza alimentare. Il distretto di
Sololo, identificato come di tipo ASAL (arid - semi arid land), è infatti caratterizzato dal modello
economico della pastorizia che, a causa di varie ragioni interconnesse tra cui il surriscaldamento
globale, non è più in grado oggi di soddisfare adeguatamente il bisogno alimentare della
popolazione. Nonostante l’area sia a prevalenza desertica, il governo del Kenya (Commissione
permanente per la Sicurezza Alimentare e la Nutrizione) individua nel “greater Moyale District”
(area che include i distretti di Moyale e Sololo) un potenziale di sviluppo agricolo razionale per via
della presenza di contenute (ma non ancora sfruttate) terre fertili.
Nel 2011 il Kenya era al 143° posto nel calcolo dell’Indice di Sviluppo Umano di UNDP. L’Etiopia
al 174°. Nella lista dei paesi DAC 2011-2013 il Kenya è segnalato quale “low income country”
(1USD pro-capite), l’Etiopia risulta invece “Least Developed Country”. Nella stesura della presente
proposta è stata considerata una media tra le condizioni indicate dalla comunità economica per il
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Kenya e per l’Etiopia in funzione della specifica posizione geografica dell’area di intervento, che
risulta all’esame sul campo maggiormente allineata ai parametri di bisogno dell’Etiopia.
La maggioranza degli abitanti del distretto di Sololo appartiene al gruppo etnico Borana dell’etnia
Oromo. I Borana sono tradizionalmente allevatori semi-nomadi di mucche zebù, cammelli, capre e
pecore. Sono uno tra gli ultimi gruppi etnici ad adottare la suddivisione in classi sociali secondo il
sistema gadaa (una stratificazione delle gerarchie per età all'interno dell’intera popolazione Borana,
dei clan, dei sottoclan e delle famiglie). Anche laddove il gadaa non è più applicato rigorosamente,
spesso alcuni dei suoi elementi convivono con le nuove organizzazioni sociali emerse in epoca
coloniale e post-coloniale. Questa caratteristica consente al Governo, agli attori umanitari nazionali
e internazionali di coinvolgere attivamente la comunità locale nel potenziamento della propria
capacità di risposta ai problemi sociali e economici, definendo in modo partecipato i processi di
cambiamento e il ruolo degli attori.
L’area del distretto di Sololo è definita come arida e le precipitazioni avvengono due volte l’anno
(piccole piogge in autunno e grandi piogge in primavera). Per quanto il commercio delle mandrie
rappresenti ancora oggi la principale economia del distretto, la grave siccità che ha colpito il Corno
d’Africa nel 2011 (terza grave siccità nel distretto di Sololo a partire dal 2001) ha messo
definitivamente in crisi la già debole economia locale, con perdite dei capi fino all’80% per l’intera
comunità locale. Il tempo stimato per ripristinare un numero minimo di mandrie utile a soddisfare il
fabbisogno di latte e carne per la comunità non è inferiore a 10 anni (Fonte: Verbale District
Steering Group. Gennaio 2012 e bollettini Arid Lands 2012). La comunità locale, rimasta senza
bestiame, è ora in gran parte dipendente dagli aiuti umanitari ed è bisognosa di riscatto, anche
cercando nella differenziazione dell’economia locale una possibile soluzione. Il commercio locale
di beni e prodotti si è sviluppato in modo molto limitato nei centri di Sololo Makutano e Sololo
Ramata ed è praticamente nullo nelle sub location del distretto (principalmente villaggi di capanne).
Causa principale del limite dell’offerta di beni e prodotti è l’estremo isolamento del distretto di
Sololo rispetto al sud del Kenya, luogo di provenienza di quasi tutte le merci disponibili nel mercato
locale, siano questi alimentari o tessuti o materiali edili. I prezzi dei mercati variano sensibilmente
in base alle condizioni della pista di accesso a Sololo da Nairobi; quasi sempre però il potere di
acquisto della comunità locale non è in grado di sostenere gli oneri di trasporto caricati nel prezzo
di vendita delle merci al cliente finale. Da una parte il potere di acquisto è penalizzato dalla diffusa
povertà, dall’altra la tradizionale economia legata alla pastorizia non ha mai promosso lo sviluppo
agricolo a livello locale.
Il distretto condivide con il restante nord Kenya il primato per il più basso livello di scolarizzazione
dell’intero Kenya; nel distretto di Sololo solo il 9,8% dei bambini frequenta una scuola primaria e
ancor meno ragazzi una scuola secondaria (4,8%). Il 93% delle donne non ha potuto frequentare la
scuola e circa il 60% della popolazione risulta analfabeta (AAP, Statistics Education in Eastern
Province, 2008). Le statistiche qui riportate, insieme agli approfondimenti proposti, dimostrano
perché, a differenza di altre Province del Kenya, il nord del paese risulti versare in uno stato di
profonda arretratezza, anche durante un triennio in cui l’economia nazionale del Kenya ha
realizzato performance estremamente positive, migliorando la qualità della vita nelle aree urbane
del sud del paese. Ciò nonostante, anche gli abitanti del nord Kenya, soprattutto in virtù dei danni
arrecati dalla siccità del 2011, sono fortemente coinvolti nei cambiamenti socio-economici che
animano il sud del paese, anche se in questi mesi ne subiscono in via esclusiva gli effetti peggiori.
Perse le mandrie, la parte più vulnerabile della società del distretto di Sololo vive attualmente in un
grave stato di rischio, a partire dall’insicurezza alimentare, senza concrete prospettive di
miglioramento nel breve periodo e attualmente senza le necessarie risorse per poter organizzare da
soli una risposta ai propri bisogni.
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Quale situazione di bisogno affronta?
La presente proposta è stata sviluppata in seguito a una approfondita riflessione tra La Rosa dei
Venti e CIPAD (controparte locale) sulle conseguenze della cronica insicurezza alimentare vissuta
dai beneficiari diretti e indiretti coinvolti nei progetti umanitari promossi di CIPAD tra il 2004 e il
2012.
Il Kenya è patria di più di 40 milioni di persone, l'80% dei quali vive in zone rurali aride e semiaride. Solo circa i due terzi della popolazione del Kenya può essere considerarso in adeguate
condizioni di sicurezza alimentare. Circa un terzo della popolazione in Kenya soffre infatti di
condizioni di insicurezza alimentare cronica, specie nel nord del paese, dove in alcuni periodi
dell’anno la dipendenza dagli aiuti umanitari del Governo e della Comunità Internazionale è totale,
insufficienti a sopperire il fabbisogno di tutti. Un numero consistente ma non misurabile di persone
in Kenya viene lasciato in gran parte lasciati a se stesso durante i periodi critici come ad esempio
durante le siccità (fonte: Food Security and Nutrition Strategy, Governo del Kenya, 2008).
Il settore agricolo è il cardine dell'economia del Kenya. Contribuisce in via diretta al 24% del
prodotto interno lordo (PIL) e in via indiretta al 27% attraverso collegamenti con i settori della
produzione, della distribuzione e ad altri servizi connessi. Oltre l'80% della popolazione, in
particolare nelle zone rurali del sud, trae buona parte del proprio sostentamento principalmente da
attività agricole. Nel 2008, il governo ha lanciato la strategia “Kenya Vision 2030” come nuovo
progetto di sviluppo a lungo termine per il paese. Obiettivo di Vision 2030 è quello di creare un
"paese globalmente competitivo e prospero con una elevata qualità di vita entro il 2030". La
visione è ancorata su pilastri economici, sociali e politici. Lo sviluppo dell’economia in Kenya
Vision 2030 è fortemente legato all’agricoltura, a partire da quella praticata a livello domestico e
fino alla delineazione di riforme del leggi che la regolamentano. In questa vision, il raggiungimento
della sicurezza alimentare nazionale è un obiettivo fondamentale. La definizione di sicurezza
alimentare all’interno di Kenya Vision 2030 è quella delineata dallo Steering Group nazionale per la
Sicurezza Alimentare che la definisce "una situazione in cui tutte le persone, in ogni momento,
hanno accesso fisico, sociale ed economico a cibo sufficiente, sicuro e nutriente che soddisfi le loro
esigenze dietetiche e preferenze alimentari per una vita attiva e sana".
Gli attuali problemi di sicurezza alimentare sono attribuiti a diversi fattori. Primo tra tutti è il
diffuso livello di povertà (basso potere d'acquisto), specie nel nord del paese. Altre problematiche
correlate riguardano le frequenti siccità in molte parti del Kenya, i costi elevati di produzione
alimentare interna a causa di alti costi dei fattori di produzione in particolare fertilizzanti, lo
spostamento di un gran numero di agricoltori nelle aree ad elevato potenziale agricolo dopo le
violenza post-elettorale che si sono verificate nei primi mesi del 2008, gli elevati prezzi alimentari
globali.
Secondo i dati UNICEF il tasso di mortalità infantile sotto ai 5 anni in Kenya è di 85 su 1000.
Numerose cause di questi decessi sono riconducibili anche alla mancanza di sovranità alimentare
della popolazione. Secondo i dati WHO 2006-2010 il 16% dei minori sotto ai 5 anni è gravemente
sottopeso, il 4% gravemente sottopeso, il 7% è moderatamente o gravemente debilitato, il 35% è
moderatamente o marcatamente rachitico. All’interno delle proprie attività di prevenzione e risposta
all’abbandono minorile nel distretto di Sololo, nel 2011 CIPAD (controparte locale) ha registrato 12
casi di malnutrizione su circa 1000 minori seguiti all’interno di un programma alimentare. La soglia
media della misurazione MUAC svolta sui bambini nel 2011 ha dimostrato come la soglia di
malnutrizione sia sempre oscillante nella media dei propri beneficiari. Questo dato pone i
beneficiari di CIPAD in una condizione di estrema vulnerabilità. All’affacciarsi di periodi anche
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brevi di siccità, ad esempio, la sola assenza del latte per mancanza di mandrie porta rapidamente al
deterioramento delle misurazioni MUAC.
La dieta degli stessi minori e dei loro tutori (in totale un campione di oltre 1200 persone, di cui
1000 bambini tra 0 e 13 anni) risulta stabilmente inadeguata per apporti calorici e di vitamine.
Talvolta le condizioni di siccità portano al mancato accesso al latte, nei periodi normali è invece la
dieta dei poveri a risultare spuria per il consumo minimo di cibo ad alto valore nutrizionale.
Il sistema di early worning FEWS del WFP e del Governo del Kenya sottolinea a settembre 2012 la
criticità della sicurezza alimentare nel distretto di Sololo, individuando lo stato attuale dell’area con
la
definizione
di
“stato
di
crisi”
“e
stato
di
rischio”
(fonte
http://www.fews.net/pages/country.aspx?gb=ke&l=en visitato il 02/11/2012). Il dato è confermato
anche dal GIEWS Country Brief emesso dalla FAO il 10 ottobre 2012, dove viene confermata la
preoccupazione per la condizione di insicurezza alimentare dell’area.
L’analisi dei bisogni che gravitano attorno al concetto di sicurezza alimentare ha necessariamente
comportato l’approfondimento dei numerosi aspetti correlati al problema, che è risultato essere di
particolare trasversalità. La disponibilità di informazioni dettagliate sul numero di minori
vulnerabili nel distretto e sul loro stato nutrizionale attuale, insieme all’esperienza di CIPAD nel
lavoro quasi decennale con le famiglie vulnerabili del distretto di Sololo ha indirizzato il lavoro di
progetto verso la risposta a 2 principali bisogni:
1) Bisogno di migliorare l’autonomia della società civile locale nella gestione del sistema di
risposta ai bisogni dell’infanzia vulnerabile
La Rosa dei Venti, offrendo in ottica di volontariato la propria esperienza a CIPAD, ha potuto
cogliere come da un lato l’organizzazione locale abbia avviato nel tempo una efficace rete locale
per contenere e rispondere all’abbandono minorile, ma ha anche potuto constatare come questa
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risposta richieda un costante intervento in termini finanziari da parte di donatori occidentali, oggi
sempre più contratti nel proprio impegno di solidarietà. Il sistema di risposta ai bisogni dei minori
individuato e condotto da CIPAD negli ultimi otto anni con il nome di Progetto Sololo ha
dimostrato nel tempo una alta capacità di contenere l’abbandono minorile lavorando direttamente a
favore della coesione famigliare tra le famiglie vulnerabili del territorio. L’esempio di CIPAD,
unico nel suo genere nell’intero nord Kenya, da un lato preserva la cultura e i valori locali
accompagnando i beneficiari nel cambiamento, dall’altro ha assicurato a numerosissimi minori
l’opportunità altrimenti negata di poter crescere con riferimenti adulti certi nel riconoscimento dei
propri Diritti fondamentali. Il modello richiede oggi un intervento migliorativo in termini di
sostenibilità. L’analisi del problema dell’insicurezza alimentare nel distretto di Sololo e delle sue
conseguenze sulle fasce deboli della popolazione (anziani e bambini) ha permesso alla Rosa dei
Venti di valutare positivamente il potenziale agricolo dell’area di Sololo e di riconoscere in CIPAD
e nella sua governance la possibilità di avviare un’impresa sociale agricola capace di generare
numerosi output che, insieme, concorrono al miglioramento della dieta e della salute dei più deboli
e creano maggiori opportunità di successo per una risposta continuativa ai bisogni dell’infanzia
vulnerabile nel lungo periodo direttamente gestita a livello locale. I primi due output che l’azienda
genera, i più importanti in riferimento alla presente proposta, sono la produzione di verdure
principalmente in serra (pomodori, sukuma, peperoni, mais e altre varietà vegetali che si adattano al
luogo e alla terra) e la moringa oleifera, svezzata in serra e quindi messa a dimora in campo aperto.
Gli output generano ricchezza al sistema di risposta e prevenzione all’abbandono minorile
denominato Progetto Sololo messo in atto da CIPAD dal 2004 perché da un lato rappresentano
prodotti alimentari da inserire nel programma nutrizionale in essere a favore di nuclei famigliari
allargati indigenti con minori in carico e dall’altro rappresentano prodotti a KM0 interamente
commercializzabili nel mercato distrettuale. Un programma simile, effettuato su larga scala nella
division di Walda in nord Kenya dalla Croce Rossa Nazionale (KRKS) dal 2011 ha dimostrato
infatti il successo delle serre alimentate con una raccolta razionale dell’acqua e gestite con una
produzione strutturata. L’incontro con il gruppo di donne di Afya Women Group di Walda
effettuato da Andrea Bollini a maggio 2012 ha permesso di calcolare la resa economica di una serra
15x8mt posizionata nel distretto. In piena attività, la serra (coltivata a pomodori) ha reso del
raccolto per le donne stesse e ha generato per un periodo di tre mesi (periodo di osservazione) un
utile medio di 600 €/mese. Il presente progetto intende posizionare serre a copertura di 480 mq. che,
una volta a regime, avranno una resa economica stimata in non meno di 8000 € annui al netto dei
prodotti non venduti perché destinati al programma alimentare a favore degli indigenti.
2) Bisogno di diffondere modelli economici alternativi al solo sistema pastorale
L’area di intervento è basata principalmente sull’economia di tipo pastorale, rafforzata da piccoli
commerci e da stagionali produzioni agricole condotte a livello domestico nelle stagioni delle
piogge (2 volte/anno). La capacità di lettura del territorio di CIPAD ha messo in luce nel tempo la
grande fragilità a cui il solo sistema economico pastorale è esposto, soprattutto alla luce dei
cambiamenti climatici e dei cambiamenti socio-culturali in atto in Kenya. I reiterati periodi di
siccità, il significativo cambio di modello abitativo (da semi-nomadico circolare a stanziale)
insieme all’allontanamento dei giovani dalla vita tradizionale hanno di fatto reso l’area del distretto
di Sololo sempre più insicura sotto molti profili. Davanti alla siccità o alle alluvioni infatti la
popolazione soffre di gravi carenze alimentari, principalmente dovute alla mancanza di latte. Nel
modello stanziale e nel rifiuto della vita pastorale da parte dei giovani, la popolazione, priva di un
sostanziale potere economico, non ha la forza, da sola, per avviare modelli lavorativi alternativi. Ad
esclusione di una minoranza, la comunità locale vive frequentemente di mutuo soccorso in virtù
dell’ancora maturo senso della famiglia allargata. Ma la tenacia della tradizione vacilla davanti ai
troppi e rapidi cambiamenti che investono l’area e il rischio che la povertà già estrema si trasfrormi
in miseria è mercato. In questo contesto le prime vittime sono i minori vulnerabili, spesso orfani e
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HIV positivi che da una parte trovano barriere insormontabili per l’accesso al cibo e alle cure
mediche e dall’altra stentano nel trovare all’interno delle proprie radici un modello stabile e
sostenibile per la vita futura. Per queste ragioni La Rosa dei Venti e CIPAD ritengono quanto mai
urgente disegnare nuovi modelli di vita virtuosi, a partire dalle soluzioni agricole che prevedono un
utilizzo razionale dell’acqua piovana e dalla diffusione di specie silvo-colturali capaci di allargare il
paniere della comunità locale anche nei periodi climatici meno favorevoli. CIPAD e La Rosa dei
Venti intendono iniziare con la presente proposta un percorso che va oltre i termini progettuali e che
mira all’introduzione nella comunità locale sia di nuove abitudini alimentari che di crescita delle
capacità agricole attraverso l’arricchimento degli orti domestici con l’introduzione di specie silvocolturali capaci di resistere al clima locale e a protratti periodi di carestia. Introducendo la moringa
oleifera nella dieta locale ci si aspetta un miglioramento nel lungo periodo della sicurezza
alimentare del distretto.
La moringa oleifera è un piccolo albero originario del Nord dell’India, in particolare dell’Uttar
Pradesh. E’ una pianta estremamente adattabile e si può oggi trovare in ecosistemi diversi tra loro,
in particolare nelle regioni tropicali e subtropicali. In Kenya è nota con i nomi swahili mronge e non
distante dalla zona di intervento, oltre il confine etiope, è nota con il nome Burji shalkede.
All’interno di programmi di sicurezza alimentare e di lotta alla malnutrizione nel Sud del mondo,
sempre più si sente parlare delle proprietà della moringa oleifera, una pianta spontanea che cresce
in molti paesi dove le condizioni sociali ed economiche mettono a rischio il diritto alla salute delle
popolazioni locali. Nelle diverse esperienze all’interno di progetti di sviluppo sono sempre più
studiate ed apprezzate le caratteristiche di questa pianta che per molti versi sembra delinearsi come
la migliore soluzione, in termini di efficacia e di accessibilità, ad alcune delle criticità dei Paesi in
via di sviluppo. La moringa oleifera, infatti, oltre alle preziose caratteristiche nutrizionali che ne
fanno un ottimo integratore alimentare, è una pianta di facile coltivazione e lavorazione, con una
grande resistenza anche in condizioni di scarsa piovosità. È inoltre una pianta che può essere
utilizzata nella sua completezza - foglie, frutti, corteccia, radici - il che la rende particolarmente
vantaggiosa e apprezzata anche dal punto di vista commerciale. Appare quindi evidente una stretta
relazione tra le diverse culture tradizionali locali e l’utilizzo della moringa oleifera, pianta
sconosciuta ai “non addetti ai lavori” ma che, soprattutto negli ultimi anni, sta conquistando la
ribalta sia in campo alimentare sia nel settore della cosmesi e dell’industria (Fonte: ACRA ONG).
Una delle caratteristiche principali della moringa oleifera, oltre alla notevole rusticità, è la scarsa
esigenza di acqua, fattore che le ha permesso di adattarsi bene a condizioni climatiche avverse. Le
condizioni di crescita ideali per la moringa oleifera prevedono temperature comprese tra 8 e 45° C,
con un optimum tra i 22 e i 25° C, precipitazioni non eccessive, tra i 100 ed i 700 mm all’anno, e un
terreno di impasto sabbioso ben drenato che non favorisca il ristagno d’acqua (fonte: ACRA ONG).
Tali caratteristiche corrispondono pienamente a quelle dell’area di intervento, promettendo una
credibile probabilità di crescita e diffusione della pianta nel luogo di intervento, sia in forma di
coltivazioni intensive che sotto forma di coltivazioni domestiche. La moringa oleifera ha infatti un
largo utilizzo alimentare. Le foglie, che a seconda della disponibilità e del periodo dell’anno
possono essere utilizzate sia fresche che trasformate in farina, nelle ricette più semplici e comuni
possono essere utilizzate per preparare salse e zuppe vegetali. Quasi sempre vengono consumate
con polenta a base di miglio o sorgo. I frutti dell’albero, quando ancora verdi, sono un’ottima
verdura. Una volta raccolti e puliti devono essere scottati in acqua bollente per poi essere consumati
in condimento o aggiunti a contorno di altri piatti. In occidente esiste un fiorente mercato,
soprattutto verso il nord Europa, di frutti di moringa oleifera conservati in salamoia o surgelati che
vengono consumati come un normale asparago.
Caratteristica più interessante della moringa, che la rende così utile ed apprezzata, è la sua
composizione chimica e nutrizionale. Ritroviamo un’elevata presenza di sali minerali, soprattutto
ferro e calcio, di proteine, con numerosi aminoacidi essenziali, e di vitamine, tra cui spicca
per quantità e importanza il carotene, fornitore di vitamina A naturale. Per quanto riguarda il ferro,
indispensabile per le donne in gravidanza e per i bambini, è stato riscontrato che 50 gr di
Modulo certificato ai sensi dell’art. 9, comma 4, della l.p. 23/1992 e approvato con deliberazione della Giunta provinciale n. 2312 del
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farina di foglie di moringa forniscono una quantità pari al 115% della dose giornaliera
raccomandata (RDA). Nella stessa quantità di farina ritroviamo ben il 143% della RDA di carotene.
Si tratta di valori molto elevati che, se abbinati a un’alimentazione varia, fanno della moringa
oleifera un importante integratore alimentare per le popolazioni più disagiate e più a rischio. Le
ottime qualità nutrizionali della Moringa oleifera la rendono un’ottima fonte di foraggio per bovini
ed altri animali. La pianta inoltre presenta il vantaggio di avere una produttività elevata e di essere
quindi interessante anche dal punto di vista economico. Per avere una maggiore produzione e una
ricrescita veloce di germogli e foglie fresche la tecnica agronomica migliore è tagliare
continuamente la pianta per facilitarne il ricaccio.
L’ONG italiana ACRA (Associazione di Cooperazione Rurale in Africa e America Latina) ha
svolto importanti progetti finanziati da ECHO e da Regione Lombardia in Senegal e in Ciad tra il
2006 e il 2008. In quest’ultimo paese, in particolare, ha realizzato un progetto della durata di due
anni (dal 2006 al 2008) dal titolo Lotta alla malnutrizione attraverso la valorizzazione della
Moringa oleifera. Il progetto ha avuto come obiettivo la sensibilizzazione delle persone e la
valorizzazione della pianta che, nonostante sia conosciuta e coltivata, nel corso del tempo ha perso
il suo ruolo da protagonista nell’alimentazione tradizionale a vantaggio di una alimentazione più
standardizzata e influenzata dai modelli occidentali. Durante il progetto si è ottenuto un notevole
incremento della coltivazione e dell’utilizzo della pianta. Oltre al consumo di foglie fresche è stata
avviata un’attività per la loro macinazione e quindi per la produzione di farina. Infine è stato anche
appoggiato l’avvio di un mercato locale per la commercializzazione di questi prodotti, che ha
permesso la creazione di attività lavorative legate direttamente alla coltivazione della Moringa
oleifera e alla sua trasformazione in farina, garantendo così un ulteriore reddito per le famiglie.
Modulo certificato ai sensi dell’art. 9, comma 4, della l.p. 23/1992 e approvato con deliberazione della Giunta provinciale n. 2312 del
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Quando e in che modo è stato individuato il bisogno?
La Rosa dei Venti ha svolto un’accurata analisi dei bisogni attraverso un proprio volontario che si è
recato nel distretto di Sololo nel 2011 e nel 2012. La situazione di partenza dello studio ha coinciso
con i gravi esiti della carestia del Corno d’Africa, che hanno messo in evidenza a fine 2011
l’inadeguatezza dei sistemi di raccolta e preservazione dell’acqua piovana nel distretto di Sololo.
I bisogni emersi derivavano dagli assessment svolti da CIPAD durante una propria iniziativa di
risposta alla siccità attraverso la distribuzione di acqua nelle scuole primarie e tra le fasce più deboli
della popolazione. La lunga percorrenza dalle abitazioni ai pozzi, l’impossibilità di stoccaggio
domestico di acqua, la scarsa qualità dell’acqua stessa erano solo alcuni dei problemi che, correlati
alle scarse condizioni igieniche e alla povertà correlata alla perdita di bestiame, toglievano alla
popolazione ogni speranza. Nel periodo di carestia CIPAD ha assicurato a 5000 beneficiari diretti 3
litri di acqua pulita al giorno per sei mesi; uno standard al di sotto di quanto suggerito dall’OMS,
ma comunque uno standard superiore a quanto disponibile per questi beneficiari anche fuori da
momenti di crisi. L’organizzazione CIPAD, proporzionalmente alle proprie risorse economiche,
individuò allora nella manutenzione dei pozzi e nella messa in sicurezza di alcune silanke, insieme
ad attività di distribuzione acqua tramite autocisterna, la risposta temporanea al problema. Ma iniziò
anche lo studio insieme a un ingegnere governativo, all’MOH (Ministry of Health) e MOE
(Ministry of Environment), di un sistema di stoccaggio e raccolta dell’acqua piovana dai versanti
della collina Dakakate, adiacente al quartiere di case-famiglia denominato Obbitu Children e gestito
da CIPAD. Con l’aiuto della società civile italiana CIPAD ha articolato e realizzato il sistema di
stoccaggio dell’acqua piovana, migliorando l’autonomia idrica complessiva del distretto di Sololo e
regolamentandone l’uso comune attraverso una policy redatta di concerto con i principali
stakeholder locali, sia delle istituzioni governative che di quelle tradizionali. La realizzazione di
questo bacino ha dato vita a nuovi assessment dei bisogni, privilegiando come beneficiari i minori
vulnerabili. Ottenuto un sistema di stoccaggio dell’acqua piovana, CIPAD ha richiesto la
collaborazione de La Rosa dei Venti per iniziare dal 2011 la sperimentazione di nuove soluzioni
agro-silvo-colturali al fine di proseguire l’obiettivo di una migliore sicurezza alimentare nel
distretto. La sperimentazione è stata composta da più fasi. La prima ha visto CIPAD impegnato nel
censimento della dieta dei minori vulnerabili, che è emersa quale limitata, fortemente dipendente da
aiuti umanitari e poco variegata negli aspetti nutrizionali. La seconda fase è stata composta da un
matching tra le varietà coltivabili a Sololo e le diverse modalità di coltura. Questa fase ha permesso
di individuare da una parte un ventaglio di verdure coltivabili in serra, dall’altro ha permesso di
scoprire il potenziale della moringa oleifera per il territorio. La documentazione consegnata da La
Rosa dei Venti a CIPAD ha infatti consentito alla controparte di ripercorre la storia di questa pianta
nel Corno d’Africa, fino a ritrovarne traccia nella dieta dell’etnia Burji in Etiopia. L’individuazione
della moringa nelle abitudini alimentari dei Burj ha permesso di ritrovare il nome locale della
pianta, noto anche ad alcuni anziani leader della comunità di Sololo con il nome di shalkade.
CIPAD ha quindi iniziato a reperire la moringa oleifera dall’Etiopia, inserendola dal 2012 nella
dieta settimanale di 23 minori OVC residenti nelle case famiglia del quartiere Obbitu di Sololo. La
moringa, cotta, è risultata molto simile nel sapore al sukuma-wiki, sorta di spinacio locale
largamente consumato tra le fasce più povere di tutto il Kenya. La riuscita introduzione della
moringa nei consumi alimentari dei minori OVC e dei loro tutori adulti nel quartiere Obbitu di
Sololo ha ulteriormente favorito la messa a dimora presso il quartiere stesso di 50 semi, cresciuti e
ben radicati da marzo 2012 dopo aver richiesto piccole dosi di acqua nei primi tre mesi di crescita.
Il lavoro di CIPAD sulla moringa, divulgato in via informale tra i cittadini di Sololo, ha permesso
inoltre di trovare a Sololo oltre 7 alberi di moringa oleifera di altezza superiore ai 6 metri. Gli
alberi, cresciuti all’interno di plot abitativi privati, sono risultati parzialmente consumati dalle
famiglie stesse (di etnia Borana), che non ne conoscono però utilizzi differenti rispetto al solo
consumo delle foglie bollite. Contestualmente CIPAD ha avviato nel quartiere Obbitu un terreno
agricolo per la sperimentazione di colture vegetali, ottenendo 3 raccolti di pomodori e peperoni tra
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maggio e settembre 2012. Per svolgere queste attività, CIPAD ha arruolato una persona locale con
pregressa esperienza agricola, acquisita in passato a Nairobi. L’uomo, di grande esperienza, si è
confrontato con il volontario de La Rosa dei Venti, acquisendo le prime nozioni sulla piantagione
della moringa oleifera. Ha individuato il giusto mix tra due tipi di terreni (cotton soil e sabbia di
gretto) che, mescolati a sterco, si sono rivelati un ottimo terreno. Su 50 semi piantati, 47 sono
germogliati e cresciuti. I semi, insieme alla segnalazione di alcuni manuali d’uso in lingua inglese,
sono stati dati a CIPAD da La Rosa dei Venti.
Hanno partecipato all’individuazione dei bisogni la controparte locale CIPAD e l’associazione
proponente secondo le modalità e le tempistiche indicate nel paragrafo precedente. Hanno inoltre
partecipato la comunità locale tutta e le principali autorità governative. La comunità è stata
informata e coinvolta da CIPAD sia attraverso il Management Committee del progetto relativo al
rock-catchment (bacino di raccolta dell’acqua piovana) sia attraverso la partecipazione di CIPAD al
tavolo di coordinamento locale DSG (District Steering Group), dove l’individuazione dei bisogni è
avvenuta analizzando gli assessment del MOA, dell’MOE e dell’MOH (rispettivamente
rappresentanti dei seguenti ministeri: Agricoltura, Ambiente, Salute). La partecipazione della
comunità locale all’analisi dei bisogni è maturata con l’assegnazione vitalizia e ad uso gratuito di 3
acri di terreno nella Obbu division destinati nel 2011 a CIPAD per lo sviluppo di attività agricole e
del potenziamento di sistemi sostenibili di raccolta e stoccaggio dell’acqua piovana.
Il progetto è la prosecuzione o si collega ad altri interventi realizzati in passato?
Si. Il progetto nasce in seno all’esperienza di 8 anni vissuta da CIPAD nella gestione e nella
realizzazione del Progetto Sololo. Come accennato in precedenza, il Progetto Sololo prevede azioni
di risposta e di prevenzione all’abbandono minorile nel distretto di Sololo. Il Progetto Sololo è noto
alla Rosa dei Venti da diversi anni, ma solo in tempi recenti è stato possibile trovare lo spazio per
un assessment dei bisogni locali condiviso tra CIPAD e La Rosa dei Venti. La ragione di questo
ritardo è legato alle possibilità iniziali di CIPAD, impegnato dal 2004 al 2010 a rispondere in via
principale ai bisogni più urgenti dei minori vulnerabili. Questa condizione non ha infatti consentito
a CIPAD di avere la forza economica per abbinare ad attività di supporto diretto ai minori
opportunità di realizzare risposte maggiormente strutturate e capaci di efficacia nel lungo periodo.
Una seconda ragione che motiva l’incontro tra CIPAD e La Rosa dei Venti sono le migliori
prospettive di successo per attività progettuali in ambito agricolo dettate dalle mutate condizioni del
distretto. Dal 2009 infatti Sololo è collegata al resto del Kenya dalla rete di telefonia mobile e rete
dati gprs/edge, che migliorano drasticamente le comunicazioni Sololo-Italia. Non solo, il
mutamento economico del sud del Kenya ha attratto il forte investitore cinese che, tra i numerosi
interventi strutturali, ha aperto il cantiere per l’asfaltatura della pista trans africana, migliorando
nettamente i trasporti tra il sud del Kenya e il nord e rendendo quindi possibile lo sviluppo a un
minor costo e in minor tempo di strutture. Il Kenya ha recentemente siglato un accordo con
l’Etiopia per la fornitura di energia elettrica. La linea “entra” in Kenya da Sololo. Questo ulteriore
mutamento, insieme a quelli precedentemente descritti, ribalta la situazione del contesto e pone
CIPAD e la solidarietà internazionale in visioni di sviluppo prima solo vagamente abbozzabili, ma
non verosimilmente applicabili, nonostante il forte bisogno locale. I cambiamenti descritti avranno
luogo probabilmente nel medio periodo, ma pongono la controparte in una posizione di forza
rispetto all’isolamento, anche in termini di cooperazione internazionale, vissuto dal 2004 ad oggi.
Il collegamento tra la presente proposta e il Progetto Sololo comporta non solo il vantaggio di avere
una chiara identificazione dei beneficiari a inizio progetto, ma assicura anche la possibilità per La
Rosa dei Venti di operare con un partner locale nato solo 8 anni fa dalla maturità umanitaria della
gente di Sololo che si è impegnata in CIPAD per il riscatto della propria comunità. In 8 anni CIPAD
è passato da CBO (Community Based Organization) a NGO riconosciuta a livello nazionale. Il
riconoscimento è avvenuto grazie alla capacità degli operatori di CIPAD di interfacciarsi con
Modulo certificato ai sensi dell’art. 9, comma 4, della l.p. 23/1992 e approvato con deliberazione della Giunta provinciale n. 2312 del
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piccoli donatori nazionali e internazionali, adottando nel tempo procedure contabili e policy
operative costruite per rispondere al bisogno degli ultimi e, insieme, per essere rendicontabili.
ATTORI
ASSOCIAZIONE
PROPONENTE
Chi sono i responsabili del progetto?
Responsabili del presente progetto sono:
Pietro Lorenzi: Presidente de La Rosa dei Venti (coordina il buon andamento generale del progetto
e svolge ruoli nella formazione in Kenya e nella sensibilizzazione in Italia. E’ volontario non
retribuito). Andrea Bollini: Socio de La Rosa dei Venti. Svolge attività di coordinamento tra Italia e
Kenya. E’ volontario non retribuito. Gabriel Gufu Guyo: Chairman e Program Manager della
controparte locale CIPAD. Collaboratore retribuito (personale locale).
Quanti soci ha l’associazione proponente?
La Rosa dei Venti annovera nell’anno 2012 n°68 soci
Quanti soci e/o volontari, operanti in Trentino nella solidarietà internazionale, ha
l’associazione proponente?
La Rosa dei Venti ha 10 soci attivamente impegnati nel territorio della provincia di Trento e un
crescente numero di volontari (stimato in almeno 30 persone) informalmente operative nella
diffusione dei valori della solidarietà internazionale nel territorio Trentino.
Quali sono le attività più rilevanti svolte negli ultimi due anni in Trentino?
La Rosa dei Venti ha organizzato le seguenti attività in Trentino tra 2011e 2012:
-
Scuola Primaria De Gaspari, Istituto Comprensivo Trento 3. Incontri didattici sul tema della
solidarietà internazionale con circa 200 studenti.
Scuola elementare di Serravalle di Ala. Incontri con 35 alunni per sensibilizzare attraverso
testimonianze sulle problematiche di vita e sopravvivenza nell’Africa sub-sahariana.
Colonie estive di Pergine. Lezioni con giovani per sensibilizzare sul tema della solidarietà
internazionale e della cooperazione allo sviluppo (50 ragazzi).
Ciclo di conferenze (4) dal titolo “Solidarietà e Natura” ad Andalo e Dimaro (totale presenze
240)
Conferenza a tema “La moringa oleifera - L’albero della vita” presso il Centro per la
Formazione di Solidarietà Internazionale a Trento
Conferenza a tema: “L’Apicoltura nell’Africa Sub-Sahariana” presso il Centro per la
Formazione alla Solidarietà internazionale di Trento
Conferenza sulle proprietà nutrizionale della “Moringa oleifera - l’albero della vita”
organizzata con l’Associazione Il Fiore del Gojjan a Romagnano di Trento
Partecipazione alla manifestazione “Sulle rotte del mondo” a Trento per sensibilizzare la
cittadinanza sull’esistenza della Moringa oleifera.
Modulo certificato ai sensi dell’art. 9, comma 4, della l.p. 23/1992 e approvato con deliberazione della Giunta provinciale n. 2312 del
26/10/2012.
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Quali sono le attività più rilevanti svolte negli ultimi due anni nei PVS?
La Rosa dei Venti opera dal 2010 nel territorio del Kenya e ha acquisito esperienza in ambito
agricolo, silvo-colturale, vivaistico e dell’apicoltura nel nord e nel sud del paese. In particolare ha
svolto:
-(2012) Avvio di sperimentazioni sivlo-colturali (moringa oleifera) e di coltivazioni domestiche di verdutra
nel distretto di Sololo
-(2011) Formazione a 12 agricoltori per l’avvio e la gestione di coltivazioni di moringa oleifera a Kitengela
(Nairobi District, Kenya). Avvio di una serra presso Urafiki Centre Foundation.
-(2011) Organizzazione in partenariato con ass. La Serenella e la cooperativa di apicoltori locali del progetto
per la costruzione di un Centro di Formazione Agraria a Gatab, provincia orientale del Kenya
- (2010) Collaborazione con CIPAD nello studio di fattibilità per soluzioni di stoccaggio e gestione dell’acqua
piovana a scopo agricolo nel distretto di Sololo
-(2010) Corsi per apicoltori nel villaggio di Gatab (monte Kulal), provincia orientale del Kenya. Formazione
a 46 apicoltori appartenenti a una cooperativa. Intervento svolto in partenariato con la missione Cattolica
locale.
-(2010) Corso di aggiornamento per la coltivazione e la conservazione di ortaggi, in partenariato con
l’associazione Trentina La Serenella presso Loiangalani, provincia orientale del Kenya. Training per 600
persone.
-(2010) consulenza all’avvio di due cooperative sociali di donne Samburu e Turkana a Loiangalani per la
raccolta di incenso (12 donne per cooperativa)
-(2010) inizio studio di fattibilità per micorazioni di training da svolgere nelle scuole del Kenya in
partenariato con il Ministero della Cultura
Per il presente progetto si prevedono collaborazioni con altri soggetti? Se si, quali e con
quali modalità?
Il presente progetto è disegnato con una marcata delega operativa e gestionale alla controparte
locale, in un rapporto di partenariato con il capofila La Rosa dei Venti. La controparte locale ha
costruito tra il 2004 e il 2012 un forte legame con due Onlus lombarde denominate Mondeco Onlus
e Mehala Onlus, specializzate sulle tematiche umanitarie relative alla vulnerabilità infantile. Le due
Onlus sono infatti legate in termini di volontariato al Progetto Sololo, di titolarità di CIPAD. Il
presente progetto non prevede alcun legame diretto con Mondeco Onlus e Mehala Onlus; ciò
nonostante, essendo anche esse interlocutrici di CIPAD, è previsto un coordinamento informale
costante tra La Rosa dei Venti e le citate organizzazioni, specie per la loro esperienza nell’ambito
della promozione del volontariato internazionale. Il coordinamento, informale, non prevede in alcun
modo la gestione di denaro da parte di Mondeco Onlus o Mehala Onlus, che risultano stakeholder
del presente progetto in qualità di promotrici a favore di CIPAD del Progetto Sololo.
Ulteriori collaborazioni non formalizzate e che si svolgeranno su base esclusivamente volontaria
sono previste in Kenya; principali soggetti saranno il Governo del Kenya (in particolare MOA,
MOH, MOE – Ministero dell’Agricoltura, della Salute e dell’Ambiente) e la società civile
rappresentata dal Management Committe di progetto e dai membri del DSG (District Steering
Group).
L’associazione ha precedenti esperienze nel Paese in cui è localizzato l’intervento?
Si. La Rosa dei Venti ha maturato esperienze in Kenya, sia nel sud che nel nord del paese (cfr.
paragrafo precedente). L’associazione annovera inoltre soci con esperienza pregressa nell’ambito
della solidarietà internazionale in Kenya. I soci hanno maturato questa esperienza anche nel
decennio precedente la costituzione de La Rosa dei Venti, sia attraverso altre organizzazioni di
Modulo certificato ai sensi dell’art. 9, comma 4, della l.p. 23/1992 e approvato con deliberazione della Giunta provinciale n. 2312 del
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solidarietà internazionale Trentine, sia privatamente. Le esperienze pregresse hanno consentito di
maturare consapevolezza sulle criticità e i bisogni in particolare del nord Kenya e hanno consentito
di individuare una controparte locale strutturata e capace di sostenere un dialogo e un’attività
progettuale nell’ambito della cooperazione internazionale.
L’associazione ha precedenti esperienze nel settore? Se si, indicare quali, quando e
dove sono state realizzate.
In merito alla presente proposta, La Rosa dei Venti ha svolto le seguenti esperienze coerenti alla
domanda:
-(2012) Avvio di sperimentazioni sivlo-colturali (moringa oleifera) e di coltivazioni domestiche di verdutra
nel distretto di Sololo
-(2011) Formazione a 12 agricoltori per l’avvio e la gestione di coltivazioni di moringa oleifera a Kitengela
(Nairobi District, Kenya). Avvio di una serra presso Urafiki Centre Foundation.
-(2011) Organizzazione in partenariato con ass. La Serenella e la cooperativa di apicoltori locali del progetto
per la costruzione di un Centro di Formazione Agraria a Gatab, provincia orientale del Kenya
- (2010) Collaborazione con CIPAD nello studio di fattibilità per soluzioni di stoccaggio e gestione dell’acqua
piovana a scopo agricolo nel distretto di Sololo
-(2010) Corsi per apicoltori nel villaggio di Gatab (monte Kulal), provincia orientale del Kenya. Formazione
a 46 apicoltori appartenenti a una cooperativa. Intervento svolto in partenariato con la missione Cattolica
locale.
-(2010) Corso di aggiornamento per la coltivazione e la conservazione di ortaggi, in partenariato con
l’associazione Trentina La Serenella presso Loiangalani, provincia orientale del Kenya. Training per 600
persone.
-(2010) consulenza all’avvio di due cooperative sociali di donne Samburu e Turkana a Loiangalani per la
raccolta di incenso (12 donne per cooperativa)
PARTNER LOCALE
Tipologia
Il partner locale individuato è l’organizzazione non governativa di Sololo CIPAD NGO.
CIPAD è un acronimo di Culture Information and Pastoralist Development (Cultura, Informazione
e sviluppo delle comunità pastorali). L’organizzazione è nata a Sololo nel gennaio 2004 su
iniziativa di Gabriel Gufu Guyo, attuale chairman, e di altri tre membri attualmente parte del
direttivo. All’origine e fino alla scorsa estate 2012 l’organizzazione aveva la forma giuridica di
CBO (Community Based Oragnization, certificato n° MYL/190 presso il registro del Social
Development Office – Governo del Kenya, certificato allegato), equivalente al riconoscimento
giuridico italiano di ONLUS. Dalla scorsa estate e in seguito all’esperienza accumulata nell’ambito
umanitario e della cooperazione allo sviluppo, CIPAD è stata ufficialmente riconosciuta quale NGO
dal Governo del Kenya con documento OP.218/051/12-0250/8171 (certificato allegato al presente
documento).
CIPAD ha sede legale e fisica a Sololo (Kenya) presso il Mamisa Building. Ha inoltre un ufficio
presso il quartiere Obbitu in Sololo. Recapiti di CIPAD sono:
P.O. Box 302 – 60700 Moyale
Persona di riferimento: Gufu Guyo (Presidente) +254 722 920562
e-mail: [email protected]
Modulo certificato ai sensi dell’art. 9, comma 4, della l.p. 23/1992 e approvato con deliberazione della Giunta provinciale n. 2312 del
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Quali finalità persegue?
CIPAD persegue la visione di promuovere lo sviluppo della comunità pastorale del distretto di
Sololo. Beneficiari prioritari di CIPAD sono gli appartenenti alle fasce vulnerabili nel distretto di
Sololo.
Quanti soci o volontari ha?
Il Board of Directors di CIPAD è attualmente (11/2012) composto da 9 membri (6 uomini, 3
donne), nativi e residenti a Sololo. Le cariche retribuite sono:
1 Chief Executive Officer/ Program Manager (per tutti i programmi attivi)
1 Program Officers e Finance Officer (per programma OVC)
1 Program Officer (per programma PEP – Pastoralist Education Program)
1 Office Administrator
10 altri impiegati locali di vario genere con ruoli non manageriali/collaborazioni occasionali
continuative
Ogni programma di CIPAD è supervisionato a scadenza calendarizzata da un comitato denominato
“Project Committe”. Il comitato viene composto per ogni programma attivo e raccoglie esponenti
locali dei principali stakeholder (a titolo di esempio, nel programma OVC il Project Committee è
attualmente composto da:
2 rappresentanti di CIPAD NGO
1 rappresentante di FHK NGO (Food for the Hungry, Kenya)
1 rappresentante del Ministero per l’Educazione
1 Chief (Rappresentante Governativo locale)
2 anziani leader Borana locali
1 rappresentante dei Women Group locali
1 rappresentante pari opportunità, 2 beneficiari di progetto
1 rappresentante dei donatori / partner internazionali
1 rappresentante dell Ministero della salute
2 rappresentanti religiosi locali (1 per la comunità cristiana, 1 per la comunità mussulmana)
1 rappresentante dei gruppi di giovani (Youth Group).
Ciascun membro dei Project Committee svolge il proprio ruolo di supervisione a titolo gratuito.
Tutti i membri del management committee sono appartenenti alla comunità locale.
CIPAD è interamente composto e gestito da personale locale, nativo del Distretto di Sololo. In base
ai ruoli coperti nell’organizzazione, il personale di CIPAD è caratterizzato da profili con
formazione universitaria in prevalenza nell’ambito delle scienze socio-educative e sanitarie. La
gestione delle risorse umane di CIPAD è regolamentata dal documento interno “Human Resource
Policy” del gennaio 2012 (allegato al presente progetto).
Che tipo di attività svolge?
L’organizzazione realizza programmi di prevenzione e risposta all’abbandono minorile (OVCs
program), sostegno a persone sieropositive (PLWHIV – People Living With HIV program),
promozione dell’accesso scolastico per i figli di pastori semi-nomadici attraverso scuole mobili
(PEP program), attività di mediazione culturale, attività di lobby e advocacy su tematiche
multisettoriali relative allo sviluppo e conduzione di microazioni straordinarie di risposta alle
emergenze umanitarie nel distretto di Sololo (in particolare attraverso programmi WASH – Water
Sanitation and Hygene e programmi Nutrition). Nel corso dei programmi svolti tra il 2004 e il 2008
CIPAD ha collaborato come partner attuatore, capofila o beneficiario con le seguenti organizzazioni
umanitarie internazionali o nazionali: CCM NGO (Italia), WORLD VISION NGO (KENYA), FHK
Modulo certificato ai sensi dell’art. 9, comma 4, della l.p. 23/1992 e approvato con deliberazione della Giunta provinciale n. 2312 del
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(Kenya), AMREF (Kenya), CONCERN WORWIDE (Kenya), Mondeco Onlus (Italia), Mehala
Onlus (Italia), AFYA WOMEN GROUP (Kenya), PFL CBO (Kenya).
CIPAD è membro dei seguenti tavoli di lavoro e coordinamento istituzionali a livello locale:
- DDC - District Development Community Group. Tavolo presieduto dal District Development
Commissioner, massima autorità del Governo del Kenya a livello locale
- DSG - District Steering Group. Comitato tecnico per il coordinamento territoriale
- DEC - District Executive Committe
- AAD - Area Advisory council concerning children welfare at District level, presieduto dal
District Children Commissioner del Governo del Kenya
Ha precedenti esperienze nel settore? Quali?
CIPAD ha precedenti esperienze nel settore di intervento del presente progetto.
La forte localizzazione e il forte radicamento di CIPAD nel territorio di intervento ne fanno un
attore umanitario privilegiato per la capacità di disegno di interventi a basso costo e ad alta
efficienza in virtù della profonda conoscenza del proprio contesto e delle sue reali potenzialità.
CIPAD ha acquisito esperienza sul tema del presente progetto nelle seguenti fasi:
- Gestione diretta dal 2004 di programmi alimentari a favore di minori e adulti vulnerabili
- Interventi in ambito WASH durante la siccità del 2006 (partner di CCM ONG)
- Interventi in ambito WASH e Nutrition durante la carestia del 2010-2011
- Monitoraggio diretto trimestrale dal 2009 (in partnership con la CBO locale PFL e con i
partner italiani Mondeco Onlus e Mehala Onlus) delle condizioni di salute (in particolare
stato nutrizionale) di 400 minori OVC vulnerabili nell’intera area del distretto di Sololo
- Tra dicembre 2009 e dicembre 2011: potenziamento del sistema di raccolta di acqua piovana
nel quartiere Obbitu (finanziatori privati, OPM Chiesa Valdese, Fondazione Nando Peretti)
- Da dicembre 2010: conduzione di orti sperimentali (verdura e soluzioni silvocolturali
sostenibili) presso il quartiere Obbitu nel villaggio di Sololo (donatori privati, La Rosa dei
Venti Onlus)
- Da dicembre 2011: disegno e gestione del progetto “Rain spring of life 1. Realizzazione di
un bacino di raccolta dell’acqua piovana nel quartiere Obbitu” (donatori privati, 4 comuni
lecchesi)
- Da settembre 2012: disegno e gestione del progetto “Rain spring of life 2. Avvio di attività
agricole sostenibili nel quartiere Obbitu (donatori privati, 4 comuni lecchesi)
RELAZIONE
Quando è iniziata la collaborazione?
La relazione tra CIPAD e La Rosa dei Venti ha inizio ben prima della costituzione di entrambe le
organizzazioni. L’attuale presidente de La Rosa dei Venti ha infatti conosciuto informalmente le
intenzioni dei membri del futuro CIPAD a partire dall’anno 2000 per tramite del medico chirurgo
italiano dott. Giuseppe Bollini, dal 1984 impegnato in missioni umanitarie nel nord Kenya e dal
1998 operativo a Sololo. A partire dal nuovo millennio, Pietro Lorenzi è stato costantemente
informato sul lavoro promosso da Giuseppe Bollini a Sololo, che si è concretizzato con la nascita di
CIPAD nell’anno 2004. Dal 2004 al 2009, periodo in cui CIPAD ha svolto la start-up del Progetto
Sololo (azioni di risposta e prevenzione all’abbandono minorile in nord Kenya), Pietro Lorenzi e
altri amici Trentini sono stati informati sulle attività di CIPAD da Giuseppe Bollini. Dal 2009
CIPAD ha iniziato a valutare la possibilità di partenariati internazionali volti all’avvio di nuovi
programmi di sviluppo, che potessero offrire risposte ai bisogni locali nel lungo periodo. In questa
Modulo certificato ai sensi dell’art. 9, comma 4, della l.p. 23/1992 e approvato con deliberazione della Giunta provinciale n. 2312 del
26/10/2012.
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fase è avvenuta una maggiore conoscenza dell’attività promossa a Gatab (distretto di Marsabit) da
Pietro Lorenzi, principalmente nell’ambito dell’apicoltura. Il dialogo tra Lorenzi e CIPAD,
avvenuto in un primo momento per tramite di volontari italiani appartenenti a Mondeco Onlus, ha
permesso a CIPAD di valutare nuove opportunità di sviluppo nella strategia dei propri programmi
sul distretto di Sololo. La costituzione de La Rosa dei Venti ha quindi permesso dal 2011 di
svolgere una più approfondita analisi del bisogno, individuando nell’ambito dell’agricoltura una
rosa di risposte che il partenariato intende promuovere nel territorio di intervento. Se si escludono
infatti le ricerche preliminari alla presente proposta, questo progetto intende essere l’inizio di una
collaborazione duratura le cui basi possono essere già individuate in una delle azioni di progetto,
che prevede la realizzazione di un business plan finalizzato allo sviluppo e alla diversificazione dei
prodotti dell’impresa sociale che si intende avviare.
Quali sono le principali attività realizzate in collaborazione?
La Rosa dei Venti ha collaborato con CIPAD nelle seguenti attività:
-(2010) Collaborazione con CIPAD nello studio di fattibilità per soluzioni di stoccaggio e gestione dell’acqua
piovana a scopo agricolo nel distretto di Sololo
CIPAD ha iniziato ad affrontare il problema dello stoccaggio dell’acqua piovana nel distretto di Sololo dal
2010. Data l’impossibilità economica e gli elevati rischi dovuti all’impossibilità di svolgere un accurato
studio preliminare per lo scavo di nuovi pozzi (e non in ultimi le problematiche dervanti dalla corretta
gestione e manutenzione di pozzi nel sistema clanico Borana), CIPAD ha concentrato le proprie forze in un
primo momento per il potenziamento delle riserve di raccolta sotto forma di tank in vetroresina (realizzando
un incremento di circa 350.000lt. nel sistema di raccolta presente nel distretto), per concentrarsi in un
secondo momento a favore di soluzioni ancora più sostenibili localmente. Il concetto del tank infatti incontra
il limite della necessità di tetti molto ampi, che non sono diffusi tra le location tradizionali dei villaggi del
distretto. Per questa ragione, insieme alla Rosa dei Venti, CIPAD ha individuato nel modello dei “rockcatchment” una soluzione sostenibile per la raccolta e lo stoccaggio di acqua piovana. Il sistema prevede di
sfruttare i versanti granitici delle numerose alture del distretto al fine di captare l’acqua piovana e
convogliarla, sfruttando i corsi naturali segnati dal tempo, all’interno di vasche coibentate e coperte. Questo
tipo di risposta ha dimostrato funzionalità, basso costo di manutenzione e resa maggiore rispetto alla raccolta
dai tetti. La disponibilità dell’acqua ha quindi permesso di portare avanti il dialogo tra CIPAD e La Rosa dei
Venti, introducendo infine la sperimentazione dal 2012 di coltivazioni di moringa oleifera a Sololo. Prima
dell’introduzione di 50 semi nel distretto, La Rosa dei Venti ha svolto un prezioso lavoro di comunicazione
con CIPAD, ponendo le basi per una ricerca da parte di quest’ultimo sull’utilizzo della moringa oleifera nel
contesto locale. La ricerca ha permesso di identificare l’utilizzo storico fatto della moringa oleifera (nota ad
alcuni locali con il nome di shalkede) da parte dell’etnia Burji nella vicina Etiopia. Il contatto tra CIPAD e
alcuni Burji ha consentito un approvvigionamento di moringa oleifera fresca, a dimostrazione della sua
presenza sull’altopiano etiope. L’approvvigionamento ha permesso di sperimentarne con positivi risultati
l’inserimento della moringa oleifera nella dieta dei minori vulnerabili, ponendo basi ancora più solide nel
dialogo tra la Rosa dei Venti e CIPAD, che ha quindi iniziato la sperimentazione di una piccola piantagione
(50 piante) presso il quartiere Obbitu di Sololo nel 2012 per tramite di un volontario de La Rosa dei Venti.
-(2012) Avvio di sperimentazioni sivlo-colturali (moringa oleifera) e di coltivazioni domestiche di verdutra
nel distretto di Sololo
La sperimentazione ha avuto inizio in aprile 2012, attraverso la consegna a CIPAD di 50 semi di moringa
olefera e di semi di pomodoro e peperoni. La semina è stata curata dalla persona coinvolta anche nel presente
progetto con il ruolo di Agriculture Chief. Il confronto tra questa persona (di circa 40 anni, nativo di Sololo e
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con una esperienza pregressa come vivaista a Nairobi per 25 anni) e il volontario della Rosa dei Venti ha
permesso di individuare numerose soluzioni favorevoli per l’avvio delle attività agro-silvo-colturali nel
terreno donato dalla comunità locale a CIPAD (3 acri adiacenti alla collina Dakakate). Tra le varie soluzioni,
l’Agriculture Chief ha segnalato il corretto mix tra due diversi tipi di terreno e il concime naturale; ha
individuato punti aperti in cui realizzare una piccola nursery e la tempistica corretta per l’irrigazione.
Insieme, i due hanno individuato nella pacciamatura e nell’irrigazione a goccia controllata un valido
deterrente all’evaporazione dell’innaffiatura. Sulla scorta di questo concetto, è stata individuata la serra
quale condizione ottimale per la crescita di specie vegetali nell’area. Contrariamente all’utilizzo europeo, la
serra in nord Kenya ha infatti valore per la sua funzione di protezione dai raggi solari diretti, prima causa di
evaporazione dell’acqua, che in piccole dosi non riesce nemmeno ad essere assorbita dal terreno per via delle
temperature. La collaborazione tra il volontario de La Rosa dei Venti e l’Agriculture Chief, condivisa per
telefono e via email con Pietro Lorenzi a Rovereto, ha permesso di capire il già avanzato stato di esperienza
di una persona locale nell’ambito agricolo. Questo, insieme alla collaborazione della comunità tutta che ha
donato a CIPAD nel 2011 un vasto terreno al fine di raccogliere acqua piovana da utilizzare a scopo agricolo,
ha concorso alla creazione della presente domanda. Una ulteriore attività promossa nel 2012 è stata la
distribuzione di materiale documentativo sulla moringa oleifera, sulla sua coltivazione e sul suo utilizzo a
tutti i membri di CIPAD e ai principali attori istituzionali e tradizionali legati alla sanità; almeno 10 persone
con preparazione universitaria hanno ricevuto in dono a fine maggio 2012 giovani piante di moringa oleifera
da mettere a dimora nei propri domicili. Il dono ha generato una forte curiosità, soprattutto in seguito
all’avvenuta lettura dei documenti relativi alla moringa oleifera. Questo gesto ha dato vita ad ulteriori
ricerche nate dalla curiosità di queste persone, anch’esse giunte a scoprire in breve la presenza della moringa
oleifera nella dieta dei Burji etiopi e la sua somiglianza in termini di sapore al sukuma-wiki, verdura diffusa a
livello nazionale in Kenya.
In che modo avvengono le comunicazioni?
Le comunicazioni avvengono nel seguente modo:
- Via telefono (servizio Skype dall’Italia verso Sololo)
- Via email
- Di persona con visite field dei volontari de La Rosa dei Venti
Con quale frequenza?
La frequenza delle comunicazioni è settimanale. Nel corso del presente progetto la frequenza delle
comunicazioni verrà incrementata in funzione dell’intensità delle azione come da cronogramma di
seguito allegato.
SOLUZIONE
PROPOSTA
Qual è l’obiettivo generale?
Migliorare la sicurezza alimentare e le condizioni di salute della fascia di popolazione
vulnerabile nel distretto di Sololo, nord Kenya, in linea con gli MDGs 1, 4, 7, Kenya Food
Security and Nutrition Policy 2008 del Governo del Kenya, la Convenzione Internazionale
sui Diritti dell’Infanzia ONU 1989, la dichiarazione sulla Sicurezza Alimentare di Roma
FAO 1996
Quali sono gli obiettivi specifici?
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OS1 Migliorare la sostenibilità economica del Progetto Sololo (attività di risposta e
prevenzione all'abbandono minorile) attraverso l'avvio e la gestione di una impresa sociale
agricola e silvocolturale (Obbitu Farming Unit) presso il quartiere Obbitu di Sololo.
OS2 Rafforzare la dieta di 112 famiglie vulnerabili (400 minori/200 adulti) e le condizioni
di salute di 400 minori vulnerabili attraverso l'introduzione nelle abitudini alimentari di
specie vegetali ad alto contenuto nutrizionale
OS3 Empowerment della consapevolezza di studenti e adulti del distretto di Sololo sulle
buone pratiche silvo-colturali sostenibili applicabili a livello domestico
OS4 Sensibilizzare e informare giovani e adulti Trentini ai valori della solidarietà
internazionale e sulle soluzioni agricole sostenibili applicabili nell'Africa sub-sahariana e
promuovere l'adesione al volontariato internazionale nell'ambito del territorio di intervento
in Kenya
Quali sono i risultati previsti delle attività?
Risultato atteso per OS1:
RA 1.1 La sostenibilità economica del Progetto Sololo è migliorata grazie all'apporto nel
progetto stesso di cibo fresco e ricchezza economica generati dall'impresa sociale Obbitu
Farming Unit
Indicatore:
Ingresso dell’impresa sociale Obbitu Farming Unit quale donatore del Progetto Sololo dal
mese 8. Il nuovo donatore ha donato almeno 8.000 € in denaro al Progetto Sololo entro il
mese 24 e donato generi alimentari (moringa oleifera e derivati, verdure) al Progetto Sololo
per un equivalente valorizzabile in almeno 8.000,00 €. Fonte di verifica: conto corrente e
documento contabile CIPAD (voce “entrate”) dal mese 8 al mese 24. Decremento di 8.000 €
delle spese di approvvigionamento cibo nel Progetto Sololo al mese 24: delta voce di spesa
“alimenti per OVC e HBC” in contabilità CIPAD tra il mese 1 e il mese 24
Risultato atteso per OS2:
RA 2.1 200 adulti e 400 minori vulnerabili consumano regolarmente alimentari ad alto
contenuto nutrizionale e godono di una dieta adeguata
Indicatore:
Delta abitudini alimentari dei beneficiari a inizio e fine progetto. 95% dei minori coinvolti
sono al di sopra della soglia di malnutrizione. 100% dei beneficiari hanno variegato la
propria dieta con un incremento del 25% dei consumi di verdura e di sostanze vegetali ad
alto contenuto nutrizionale. Fonte di verifica: Report consuntivo dati sull’anamnesi
famigliare e anamnesi individuale inizio/fine progetto con commento MOH (Ministry of
Health). Schede individuali e famigliari dei beneficiari da mese 8 a mese 24.
Risultato atteso per OS3:
RA 3.1 La comunità locale è informata sulle buone pratiche silvo-colturali sostenibili
applicabili a livello domestico nelle ASAL
Modulo certificato ai sensi dell’art. 9, comma 4, della l.p. 23/1992 e approvato con deliberazione della Giunta provinciale n. 2312 del
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Indicatore: I giovani studenti di due scuole hanno accesso a un percorso di sensibilizzazione
e training. Almeno 60 giovani studenti (13-17 anni, 70% donne) hanno frequentato 8
agriculture meeting. Almeno 7500 persone (50% della comunità locale) hanno beneficiato di
momenti formativi pubblici sull’utilizzo domestico di soluzioni di agricoltura sostenibili
localmente. Fonte: registri agricolture club presso CIPAD e La Rosa dei Venti, fotografie
georeferenziate
RA 3.2 La comunità locale ha accesso gratuito a un centro didattico-informativo permanente
e ai beni/servizi di base necessari all'avvio di colture domestiche di moringa oleifera
Indicatore: 100% della comunità locale ha accesso gratuito a un centro didattico, a materiale
informativo e ai semi di moringa oleifera presso il villaggio di Sololo.
Risultato atteso per OS4
RA 4.1 Giovani studenti e adulti Trentini sono a conoscenza dell'impegno del proprio
territorio verso paesi terzi in stato di bisogno, sono informati sulle soluzioni agricole
sostenibili applicabili nell'Africa sub-sahariana e sulle opportunità di volontariato
internazionale in nord Kenya
Indicatore: 190 studenti di una scuola elementare di Trento (De Gasperi) sono sensibilizzati
900 tra giovani e adulti sono sensibilizzati e informati
Quali sono le attività previste? Descrizione. Chi le realizza? In che modo e utilizzando
quali strumenti? Quando? (cronogramma) Sono previsti acquisti? Se si, dove saranno
realizzati? E’ previsto invio di personale italiano? Se si, perché non è possibile o
opportuno ricorrere a personale locale? Descrivere ruolo e funzione del personale
italiano
Attività correlata a tutti gli OS:
A0 Gestione coordinamento e monitoraggio del progetto
La presente attività è trasversale a tutti gli OS del progetto e vede impegnate 3 persone (2 in
volontari in Italia e 1 Program Manager in Kenya). L’azione si sviluppa attraverso la condivisione
del cronogramma e elenco delle attività tra Italia e Kenya da inizio a fine progetto. L’azione
prevede almeno 1 contatto settimanale con la controparte locale via telefono o email. In 3 occasioni
l’azione è intensificata con visite field del personale volontario italiano (totale 2 persone per 3
missioni in 24 mesi. In particolare è prevista la visita di 1 formatore tra il mese 4 e il mese 5 e
successivamente tra il mese 11 e il mese 13 e la visita di 1 coordinatore di progetto Italia tra il mese
18 e il mese 24).
L’azione A0 ha inizio al mese 1 e termine al mese 24. L’azione è rafforzata dal mese 8 al mese 24
con l’avvio di A1.18 (inserimento nel monitoraggio del Procurement & Sales Manager). L’azione
prevede la trascrizione di dati qualitativi e quantitativi (risultati e piani di azione) almeno su base
trimestrale.
Indicatore: Evidenza scritta trimestrale sullo stato di avanzamento a cura de La Rosa dei Venti (8
report al mese 24). 3 missioni di monitoraggio svolte da volontari (1 entro il mese 3, 1 entro il mese
3 del secondo anno, 1 tra il mese 20 e 24). Fatture voli MI-NBI a/r - Fatture trasporti NBI-Sololo a/r
– fatture alloggi NBI-Sololo – fatture vitto Sololo nei periodi indicati)
Modulo certificato ai sensi dell’art. 9, comma 4, della l.p. 23/1992 e approvato con deliberazione della Giunta provinciale n. 2312 del
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Attività correlate a OS1:
A1.1 Comunicazione di avvio progetto alle autorità istituzionali (MOH, MOA, MOE) in riunione
DSG e costituzione del Project Committee (gruppo di supervisione composto da stakeholder locali)
Nel 2011 CIPAD ha ottenuto dalla comunità locale l’usufrutto perenne di 3 acri di terreno
confinanti con il quartiere di case-famiglia Obbitu. La donazione è avvenuta con il vincolo di
destinarla ad attività di pubblico interesse, quali l’agricoltura sostenibile finalizzata al
miglioramento delle condizioni di vita delle fasce vulnerabili (allegato certificato di proprietà del
terreno). Il terreno per l’avvio del progetto risulta dunque già ufficialmente acquisito da CIPAD. La
comunità locale istituzionale e governativa risultano informati. Si ritiene però necessaria la presente
azione a inizio progetto al fine di informare ufficialmente la comunità locale in merito all’avvio di
un nuovo percorso. L’azione si compone di due fasi: una prevede la comunicazione al DSG
(District Steering Committe composto da autorità governative MOH, MOA, MOE e stakeholder
della società civile). La seconda prevede la costituzione in seno a CIPAD del comitato di progetto
(Project Committe) costituito da almeno 8 membri della comunità locale (rappresentanza delle
donne, rappresentanza dei giovani, rappresentanze
Indicatore:
-
-
Minute report del DSG con comunicazione di avvio progetto entro i primi 3 mesi
(alla prima riunione utile del District Steering Group)
Project Committee costituito da CIPAD entro il mese 3 con comunicazione dei
nominativi degli appartenenti e calendario degli incontri da CIPAD a La Rosa dei
Venti. Il Project Committee è composto da: 2 membri di CIPAD, 1 rapp. Women
Group, 1 rapp. Youth Group, 4 leader tradizionali, 1 chief, 1 rappresentante MOH.
Report scritto da CIPAD a La Rosa dei Venti entro il mese 3
A1.2 Selezione e arruolamento del personale addetto all'avvio e al futuro funzionamento
dell'impresa sociale agro-silvocolturale (1 Agriculture Chief, 3 Workers permanenti, 1 Procurement
and Sales Manager, 20 casual workers a ingaggio ciclico/stagionale, 5 watchman). La selezione è a
cura del Management Committee e della controparte locale CIPAD secondo quanto indicato nella
policy per le risorse umane di CIPAD.
Oltre all’organico gestionale della impresa sociale (direttivo, tesoreria – affidati al personale di
CIPAD) è necessario selezionare il personale locale che avrà ruoli operativi nella gestione delle
attività agricole e di vendita dei prodotti. Con questa azione si intendono assumere, identificare e
selezionare le seguenti figure: 1 Agriculture Chief, 3 Workers permanenti, 6 watchman, 1
Procurement and Sales Manager, 20 casual workers a ingaggio ciclico
La selezione dei candidati avverrà nel seguente modo:
1 Agriculture Chief: si tratta di una figura già individuata da CIPAD e da La Rosa dei Venti. E’ un
uomo di circa 45 anni, nativo di Sololo, con esperienza di 25 anni acquisita a Nairobi nell’ambito
vivaistico. Vive oggi a Sololo. L’esperienza di questa figura è già stata verificata nel periodo di
sperimentazione precedente la stesura di questo progetto. Questa persona riceverà ulteriore
formazione a inizio progetto (si veda A1.9). Coordinerò e svolgerà i diversi lavori agricoli nelle
serre e nei campi. La figura nel corso del progetto assumerà anche il ruolo di “Trainer of Trainees”
all’interno delle attività previste per OS2. La candidatura verrà comunque messa al vaglio del
Project Committee.
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3 workers permanenti: si tratta personale inizialmente privo di formazione. Queste figure
svolgeranno sempre attività sotto la responsabilità dell’Agriculture Chief. Le figure riceveranno
formazione nel corso delle attività legate a OS1 e OS2. La selezione avverrà attraverso pubblica
affissione da parte di CIPAD e vaglio delle candidature da parte del Project Committee, favorendo
di preferenza lavoratori provenienti da nuclei famigliari vulnerabili già beneficiari diretti del
Progetto Sololo.
20 casual workers: questi lavoratori occasionali verranno ingaggiati secondo necessità nei momenti
di preparazione del terreno e di raccolta, limitatamente alla raccolta dal campo intensivo di moringa
oleifera. La selezione avverrà attraverso pubblica affissione da parte di CIPAD e vaglio delle
candidature da parte del Project Committee, favorendo di preferenza lavoratori provenienti da
nuclei famigliari vulnerabili già beneficiari diretti del Progetto Sololo. Per selezionare i
collaboratori occasionali per il lavoro di raccolto verrà utilizzato il criterio di genere, favorendo
lavoratrici donne dalla categoria dei beneficiari diretti (adulti vulnerabili).
5 watchman: la località dove verranno posizionate le serre, dove verranno avviate le coltivazioni a
campo aperto e dove verrà stoccata l’acqua piovana sono esposte alla fauna locale. Le aree verranno
protette da cinzioni, ma è necessaria la presenza umana diurna e notturna per tutelare le risorse da
possibili incursioni di animali (in particolar modo delle numerose famiglie di babbuini, verso i quali
la rete è superflua). Per questa ragione si pianifica di selezionare 6 guardiani a protezione dei campi
dell’impresa sociale. La selezione avverrà attraverso pubblica affissione da parte di CIPAD e vaglio
delle candidature da parte del Project Committee, favorendo di preferenza lavoratori provenienti da
nuclei famigliari vulnerabili già beneficiari diretti del Progetto Sololo. E’ necessario ingaggiarne 6
per organizzare il lavoro su turni giorno/notte.
1 Procurement and Sales Manager: a produzione avviata, l’impresa agricola necessiterà di una
figura dedicata alla gestione del raccolto. Da una parte questa figura garantirà i quantitativi di
raccolto necessari da riversare nel presente progetto per le azioni previste in OS2 (attività di
procurement), dall’altra si occuperà di commercializzare la restante produzione agricola presso le
attività commerciali di Sololo o del distretto (attività sales). Si tratta di una figura locale di circa 50
anni già individuata da CIPAD e da La Rosa dei Venti la cui candidatura verrà comunque sottoposta
al vaglio del Project Committee. L’intera azione di selezione ha luogo a Sololo.
Indicatore:
-
-
1 Agricultur Chief, 3 workers, 1 Procurement & Sales Manager, 20 casual workers e
6 watchman selezionati entro il mese 2. Evidenza: Minute Report scritto di CIPAD a
La Rosa dei Venti entro il mese 3 con l’elenco dei nomi, dei generi e dei ruoli
rispettivi e informazioni di massima sulla condizione sociale. La Rosa dei venti ha
copia del report dal mese 3.
Fatture di compenso periodico dei lavoratori dal mese 1 al mese 24
A1.3 Ampliamento del bacino di raccolta dell'acqua piovana presso Dakakate hill
L’azione prevede il raddoppio dell’attuale vasca di stoccaggio di raccolta dell’acqua piovana
realizzato da CIPAD presso le pendici della collina Dakakate. L’azione intende affiancare
all’attuale vasca di stoccaggio attuale (capacità 480.000lt.) una seconda vasca, gemella, per
raggiungere una capacità totale di raccolta acqua piovana di 960.000 lt., in grado di assicurare il
fabbisogno idrico delle coltivazioni in serra e a campo aperto anche nei mesi tra le due piogge
annuali. I canali di captazione sono già presenti. L’opera consiste principalmente in uno scavo
profondo circa 4 metri, largo 6 e lungo 20 metri effettuato a mano e successivamente coibentato con
del telo di plastica resistente (dam-liner). Come per l’attuale vasca, anche per questa è prevista una
Modulo certificato ai sensi dell’art. 9, comma 4, della l.p. 23/1992 e approvato con deliberazione della Giunta provinciale n. 2312 del
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coperta in telo a filo d’acqua, una cinzione e un tetto (basso) di 20mt.x6mt completo di grondaie
che verranno successivamente collegate a dei tank di stoccaggio. Scopo del telo e del tetto è evitare
l’evaporazione dell’acqua. Il tetto funziona inoltre come ulteriore area di raccolta acqua piovana.
L’impresa locale è già stata individuata (Obbu Constructor di Bonaya James Roba) per l’eccellente
lavoro già realizzato nella precedente realizzazione della prima vasca. L’impresa locale è di Sololo
e il lavoro di scavo vedrà impegnati oltre 40 lavoratori locali, retribuiti dal costruttore (a saldo nella
fattura al costruttore). La scelta della presente impresa favorisce i lavoratori locali e l’impresa è
stata selezionata dal Management Committe del Progetto Sololo rifiutando il criterio del prezzo a
ribasso, che avrebbe fatto vincere imprese del sud del paese (che non utilizzano personale dell’area
di Sololo).
L’azione ha luogo presso la collina Dakakate (quartiere Obbitu di Sololo) entro il mese 3 di
progetto. Computo metrico e foto della vasca già realizzata sono allegate.
Indicatore:
-
1 bacino dell’acqua è realizzato entro il mese 3 (capacità nuovo bacino: 480.000lt). Il
bacino è coperto da un tetto in lamiera (20mtx6mt) completo di grondaie. Fattura
costruttore, foto georeferenziate a inizio/fine lavoro
A1.4 Preparazione del terreno coltivabile, inclusa cintatura (messa in sicurezza) dell'area
limitatamente a serre e campi aperti (3 campi aperti, di cui 1 adibito a verdure, 1 a moringa
fruttifera, 1 a moringa intensiva) e vasca per compostaggio
L’area intorno a Sololo (e in particolare la Obbu division, dove si intende preparare i campi)
rappresenta una delle poche aree fertili nei distretti di Sololo e Moyale. L’area presenta infatti
cotton-soil e terra rossa che, adeguatamente mescolati, vangati e fertilizzati con residui organici
animali reperibili in loco, costituiscono un efficace nutritivo per le coltivazioni. L’azione prevede il
coinvolgimento di 20 casual workers precedentemente selezionati (si rimanda a A1.3 per i criteri di
selezione e retribuzione) che, sotto la supervisione dell’Agricultur Chief locale, prepareranno un
terreno di circa 1 acro coltivabile. Il terreno verrà diviso in 7 principali aree: 4 da dedicare alle
future serre, 3 per campi aperti (3 serre per piantagione di verdure 1 serra per giovani moringhe, 1
per piantagione intensiva di morina oleifera, 1 per piantagione fruttifera di moringa oleifera).
L’azione prevede anche lo scavo di una fossa coibentata da telo per la gestione del compostaggio.
L’area verrà cintata con rete in ferro e cinta tradizionale (acacia).
Indicatore: Dal mese 4 1 acro di terra é preparato e protetto (foto georefernziata inizio/fine lavori).
Fatture a saldo 20 lavoratori occasionali. Fatture a saldo recinzione. Fatture a saldo impresa locale
per posatura recinzione.
A1.5 Costruzione locale magazzino e formazione 12x5 ferro-cemento (con grondaie)
L’azione prevede la costruzione di un locale 12mtx5mt diviso in due stanze. Una avrà funzione di
magazzino/stoccaggio prodotti e attrezzi, l’altra verrà utilizza come aula didattica per la formazione
e come piccolo ufficio dell’impresa. L’appalto verrà assegnato tramite call for tender ponendo come
requisito anche la territorialità dell’impresa all’interno del distretto di Sololo. La costruzione del
piccolo edificio verrà completata con grondaie finalizzate a potenziare l’impianto di irrigazione di
serre o campi. Si sceglie di costruire una struttura 12x5 perché già a standard nell’adiacente
quartiere Obbitu e proporzionata alle aspettative di distribuzione dei prodotti che l’impresa sociale
realizzerà (dal produttore al consumatore, con periodi di stoccaggio minimizzati).
Modulo certificato ai sensi dell’art. 9, comma 4, della l.p. 23/1992 e approvato con deliberazione della Giunta provinciale n. 2312 del
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Indicatore: 1 locale magazzino/aula didattica mt 12x5 è realizzato al mese 4. Fattura costruttore,
foto georeferenziata inizio/fine lavori. Tender.
1.6 Redazione e stampa di un manuale "training of trainers" (in inglese e kiswahili) e preparazione
di un contenuto video di almeno 20 minuti sull’utilizzo della moringa oleifera (utilizzo alimentare e
in agricoltura) e sulle tecniche culturali delle verdure
L’azione ha inizio al mese 1 e termina al mese 4. Prevede la preparazione a cura di Pietro Lorenzi in
Italia di una bozza di manuale di training for trainees in ambito agricolo e silvo-colturalie, con
particolare riguardo ai contenuti della coltivazione intensiva e fruttifera della moringa. L’azione ha
prosegue successivamente a Sololo insieme al Program Manager per definire e stampare la bozza
finale, precedentemente condivisa via email. Il testo verrà tradotto dal Program Officer in lingua
Kiswahili allo scopo di creare uno strumento formativo per personale locale già minimamente
preparato nell’ambito dell’agricoltura. Il manuale riporta in chiusura un test finale. E’ prevista la
stampa di 30 copie del manuale. L’azione prevede inoltre la selezione da parte di personale italiano
(in primis Pietro Lorenzi) e keniano (personale di CIPAD coinvolto: Field Officer, Program Officer,
Program Manager) di contenuti video sui temi proposti già editati e disponibili per un utilizzo sia
durante la formazione ai 3 workers che durante le azioni di sensibilizzazione legate a OS2 e OS3.
Indicatore: al mese 4 esiste 1 manuale “training for trainees”. Il manuale riporta indicazioni
tecniche sulla coltivazione della moringa oleifera. Ha circa 20 pagine e un test finale. Copia del
manuale è conservata da La Rosa dei Venti. Al mese 4 esiste un video (durata 20-25 minuti) sui
temi dell’agricoltura nell’Africa Subsahariano. Il video è in lingua inglese o swahili.
A1.7 Formazione 1 Agriculture Chief e 3 workers permanenti, sulla gestione delle serre e sulla
coltivazione della moringa oleifera
Questa azione vede impegnati sia attori de La Rosa dei Venti (Pietro Lorenzi) che attori locali
keniani. L’azione prevede infatti 3 settimane di training a Sololo specifico sulla moringa oleifera
(piantagione intensiva e fruttifera, usi alimentare per l’Agriculture Chief e per 3 workers
dell’impresa sociale svolto da Pietro Lorenzi). La formazione prevede momenti di aula e momenti
di lavoro nei campi aperti. Durante il corso verranno accennati gli utilizzi alimentari della moringa.
Il corso prevederà un test finale. L’Agricutlure Chief e 3 workers effettueranno inoltre 2 settimane
di training intensivo rispettivamente in un corso avanzato a Nairobi per l’Agriculture Chief (presso
il training plot di Amiran - produttore di serre e erogatore di formazione in ambito agricolo) e a
Nanyuki (3 wrokers) presso le serre governative dell’istituzione CEDIC. Questa azione si svolge a
Sololo e Nanyuki avrà luogo entro il mese 5.
Indicatori: 100% dei frequentanti supera il test di Pietro Lorenzi rispondendo correttamente almeno
al 90% delle domande. L’esame è sostenuto entro il mese 5. Copia del test è conservata da La Rosa
dei Venti. 3 workers formati presso CEDIC (fattura diarie e certificato con data). 1 Agriculture
Chief è formato a Nairobi (fattura diarie e certificato)
A1.8 Acquisto, trasporto e installazione serre, 4 tank da 8000l., collegamento impianto di
irrigazione, acquisto sementi, teli plastica, 2 pompe a mano, sacchetti e utensili necessari all'attività
agricola manuale
La presente azione si svolge a Sololo, Nanyuki e Nairobi e comporta l’acquisto di serre a copertura
di almeno 450mq di terra. Le serre individuate presso due fornitori vengono fornite complete di
tutto il necessario per le prime produzioni (computo allegato), inclusi box per la nursery delle piante
e canalini per l’irrigazione a goccia in campo aperto. L’azione prevede anche l’acquisto di 4 quattro
Modulo certificato ai sensi dell’art. 9, comma 4, della l.p. 23/1992 e approvato con deliberazione della Giunta provinciale n. 2312 del
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tank da 8000lt. che, collegati al tetto del bacino di raccolta dell’acqua piovana, concorreranno ad
ampliare la capacità di raccolta e faciliteranno la gestione del sistema di irrigazione a goccia.
Gli acquisti sono svolti dal Procurement Manager sotto supervisione dei preventivi da parte del
Program Officer. La posatura dei materiali è effettuata da una impresa locale (di Sololo) e dal
fornitore delle serre. L’azione si svolge tra il mese 2 e il mese 5.
Indicatori: al mese 5 almeno 450mq coperti a serre, 4 tank installati, impianto di irrigazione
posizionato presso area Obbitu e collegato al sistema di irrigazione. Fatture fornitori di materiali e
servizi, fatture di trasporto, foto georeferenziate prima/dopo.
A1.9 Avvio ciclo produttivo verdure e moringa oleifera in serra.
Questa azione ha luogo dal mese 5 in avanti. Si svolge a Sololo ed è avviata all’interno del corso di
formazione gestito da Pietro Lorenzi in A1.8. L’azione è realizzata da 1 Agriculture Chief e 3
workers locali, supervisionati in un primo momento da Pietro Lorenzi. La presenza di personale
volontario espatriato è dovuta principalmente al carattere innovativo dell’introduzione della
moringa oleifera e dalla necessità di un accompagnamento esperto all’avvio di colture razionali in
serra. Si ritiene in questo modo di ottimizzare costi di permanenza prolungata di personale
competente in materia di agricoltura in serra proveniente da Nairobi. L’azione prevede la messa
dimora di verdure (principalmente pomodori, sukuma e peperoni) e di semi di moringa nella
nursery delle serre. L’azione racchiude anche le attività di manutenzione, potatura e raccolto svolte
da 1 Agriculture Chief, 3 workers e 20 casual workers tra il mese 5 e il mese 24.
Indicatore: fotografie georeferenziate semina/crescita verdura e moringa in serre dal mese 5.
Almeno 300mq coltivati in serra dal mese 6. 100% serre coltivate dal mese 8. Fatture lavoratori.
A1.10 Messa a dimora della moringa in campo aperto
Questa azione ha luogo dal mese 9 al mese 10 e prevede la messa a dimora della moringa oleifera in
campi aperti, secondo le indicazioni lasciate da Pietro Lorenzi al Program Officer, all’Agricultur
Chief e ai 3 workers e già indicate nel corso di formazione. Le piantagioni sono suddivise in due
principali aree. Una destinata alla produzione intensiva (capitozzatura ogni 3 mesi dal mese 12) e
una destinata alla fruttificazione (potatura correttiva nei primi 16 mesi di vita). L’azione è
coordinata dall’Agriculture Chief coadiuvato dai 3 workers.
Indicatori: fotografie georeferenziate dal mese 10 al mese 24
A1.11 Vendita parziale produzione verdure al mercato locale
Dal mese 8 ci si aspetta che la produttività delle serre, limitatamente alla produzione di verdure, sia
adeguata per iniziare la vendita ciclica del fresco nel mercato locale. L’azione è svolta dal
Procurement and Sales Manager, su indicazione del Program Officer. I due, in accordo ai dati sullo
stato di bisogno di prodotto da parte dei beneficiari diretti forniti dal Field Officer, stimano i
quantitativi corretti di verdura da introdurre nel mercato locale per la vendita,
Indicatore: registro produzione e vendite dell’impresa sociale attivo dal mese 8 e compilato. Copie
scannerizzate delle pagine di registro in archivio da La Rosa dei Venti. Ingresso del donatore
“Obbitu Farming Unit” nella contabilità “entrate” del Progetto Sololo dal mese 8.
A1.12 Raccolto moringa intensiva
Modulo certificato ai sensi dell’art. 9, comma 4, della l.p. 23/1992 e approvato con deliberazione della Giunta provinciale n. 2312 del
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Dal mese 13 si stima di poter procedere con la prima capitozzatura della moringa oleifera nel campo
intensivo. Le successive potature avverranno con ciclicità di due mesi in due mesi. Questa attività
sarà coordinata dall’Agricultur Chief, dai 3 workers, da alcuni lavoratori occasionali formati a
riguardo da Pietro Lorenzi in A1.8. L’occasione del primo raccolto di moringa oleifera intensiva
vedrà nuovamente presente sul campo per 3 settimane Pietro Lorenzi. Si ritiene infatti necessaria la
presenza dell’esperto della moringa olefiera in affiancamento al personale locale al fine di indicare
la corretta potatura da svolgere, il corretto stoccaggio del prodotto e, più in generale, il buon
andamento della produzione. La moringa oleifera tagliata verrà messa in sacchi di juta e stoccata
temporaneamente nel magazzino per essere quindi data in gestione al Procurement and Sales
Manager (che la destinerà al mercato e ai beneficari diretti secondo lo stesso criterio di
coordinamento espresso in A.12).
Indicatori: Registro impresa sociale con trascrizione attività di raccolto moringa oleifera dal mese
11. Fotografie prima/dopo raccolto
A1.13 Trasformazione parziale moringa (essicazione parziale per infuso a livello locale e
macinatura)
La presente azione ha inizio dal mese 13 e riguarda principalmente l’essicazione delle foglie di
moringa al vento, il loro stoccaggio o la loro successiva polverizzazione in mortaio a cura delle
tutrici residenti nelle case-famiglia del quartiere Obbitu. L’azione vuole creare un prodotto
alimentare semi-lavorato che possa essere utile alla sperimentazione di utilizzi alternativi della
moringa nella dieta della comunità locale (infusi, farina..). La presente azione ha uno scopo
sperimentale e si rinvia al business plan previsto in A1.19 per gli sviluppi del potenziale
rappresentato dalla lavorazione della moringa oleifera.
Indicatori: fotografie della lavorazione/campioni di prodotto disponibili presso La Rosa dei Venti in
Italia dal mese 14
A1.14 Vendita parziale produzione moringa al mercato locale
Il Sales and Procurement Manager provvede a gestire gli stock di moringa prodotti. Di concerto con
il Program Manager divide le quantità di stock moringa fresca da vendere sul mercato locale e le
quantità da introdurre nel programma alimentare a favore dei beneficiari diretti (OS2). L’invenduto
ritorna al quartiere Obbitu per l’essicazione e la trasformazione in farina a mortaio, svolta da 2
donne residenti presso il quartiere (A1.14).
Indicatore: registro produzione e vendite della impresa sociale attivo dal mese 10 e compilato.
Copie scannerizzate delle pagine di registro in archivio da La Rosa dei Venti. Ingresso del donatore
“Obbitu Farming Unit” nella contabilità “entrate” del Progetto Sololo dal mese 8.
A1.15 Utilizzo moringa per foraggio animali Obbitu
Il Sales and Procurement Manager, in base ai quantitativi disponibili, coordina l’Agriculture Chief
affinché introduca la moringa oleifera come foraggio nel mantenimento di bestie da latte presenti
nel quartiere Obbitu (4 asini, 4 vitelli, circa 30 galline). Il consumo viene monitorato
dall’Agriculture Chief e riportato al Program Manager. L’azione, ha valenza sperimentale, si svolge
presso il quartiere Obbitu dal mese 13 e il suo potenziale verrà analizzato nel business plan previsto
in A1.19
Modulo certificato ai sensi dell’art. 9, comma 4, della l.p. 23/1992 e approvato con deliberazione della Giunta provinciale n. 2312 del
26/10/2012.
Codice modulo: 002184
Indicatori: contenuti rapporto trimestrale scritto da CIPAD conservato da La Rosa dei Venti dal
mese 13
A1.16 Raccolto moringa fruttifera (food for work)
L’azione è svolta dall’Agriculture Chief e da 3 workers, coadiuvati da alcuni lavoratori occasionali
(in base a esigenza). L’azione consiste nella raccolta di bacelli freschi di moringa destinati alla dieta
o all’essicazione per la produzione di nuovi semi. E’ compito del Sales and Procurement Manager
gestire le disposizioni di bacelli da introdurre al mercato locale o nel programma alimentare, in
accordo con il Program Officer. L’azione ha luogo a Sololo dal mese 20 in avanti.
Indicatore: Indicatore: registro produzione e vendite della impresa sociale attivo dal mese 20 e
compilato. Copie scannerizzate delle pagine di registro in archivio da La Rosa dei Venti. Presenza
del donatore “Obbitu Farming Unit” nella contabilità “entrate” del Progetto Sololo nel mese 20.
A1.17 Monitoraggio andamento e risultati
Questa azione ha inizio al mese 8, in concomitanza con il primo raccolto di verdure atteso ed è
strettamente correlata al monitoraggio generale previsto in A0. L’azione vede impegnato
principalmente il Program Manager che, in coordinamento con il Sales and Procurement Manager
(a sua volta in coordinamento con l’Agriculture Chief) annota su un registro i risultati della
produzione (quantitativi di acqua effettivamente consumati, resa della produzione, quantità inserite
nel programma alimentare, quantità trasformate, quantità vendute, entrate). Il registro così
compilato (dal mese 8 in avanti) fornirà una parte delle basi analitiche necessarie al compimento
della successiva azione A.19.
Indicatore: 1 registro con i dati della produzione della impresa sociale è operativo dal mese 8 al
mese 24. Al mese 24 La Rosa dei Venti conserva scansione dell’intero registro. Ogni 3 mesi i dati
del registro sono riportati nell’aggiornamento scritto a cura del Program Manager.
A1.18 Redazione business plan per futura trasformazione dei prodotti e ampliamento impresa
sociale agricola
La presenta azione si svolge dal mese 21 al mese 24 e consiste in una valutazione accurata delle
performance della impresa sociale dallo start-up alla fine del periodo progettuale. L’azione ha lo
scopo di analizzare le performance quantitative della produzione, insieme all’effetto che questa ha
avuto in base alla sua destinazione (integrazione del programma alimentare promsso da CIPAD
oppure destinazione commerciale). Il documento traccerà in modo chiaro le possibilità di crescita
della impresa sociale, valutando un piano di sviluppo per la trasformazione accurata del prodotto
finale (per le verdure e per la moringa) e l’introduzione di altre unità produttive nella impresa
sociale come ad esempio quella rappresentata dall’apicultura. Particolare attenzione verrà data
all’analisi delle capacità di purificazione dell’acqua possibili con l’effetto flocolante dei semi di
moringa oleifera.
Indicatori: 1 business plan è redatto entro il mese 24. La Rosa dei Venti conserva copia del business
plan.
Attività correlate a OS2:
A2.1 Integrazione del programma alimentare residenti Obbitu (23 minori OVC) degli output di OS1
Modulo certificato ai sensi dell’art. 9, comma 4, della l.p. 23/1992 e approvato con deliberazione della Giunta provinciale n. 2312 del
26/10/2012.
Codice modulo: 002184
L’azione ha inizio al mese 9 con i primi raccolti di verdure in serra e prosegue fino a fine progetto
assorbendo gradualmente tutte le varietà disponibili dalla produzione della impresa sociale (verdure,
moringa da taglio, moringa bacelli, moringa in polvere, moringa essicata in foglie). L’azione vede
lo svolgersi di un lavoro coordinato tra Program Officer e Procurement Manager. Una valutazione
congiunta del raccolto permette ai due di accordarsi sui quantitativi di prodotto inseribili nel
programma alimentare a favore di 23 minori residenti in due case famiglia nel quartiere Obbitu
(adiacente alle coltivazioni). Le 2 case-famiglia con 23 minori vulnerabili e 6 adulti riceveranno
direttamente i prodotti dal Procurement Manager, in coordinamento con il Program Officer. Il Field
Officer registrerà su schede mensilmente aggiornate i quantitativi assunti dai minori. Nella
medesima scheda individuale, riporterà le osservazioni del personale sanitario su base mensile.
Indicatori: aumento del 50% dei quantitativi di verdura fresca nella dieta HBC (delta situazione
iniziale/situazione dal mese. Rafforzamento delle condizioni di salute generale (parametri MUAC >
15% rispetto allo standard UNICEF) per 23 minori (100% al di sopra della soglia di malnutrizione
dal mese 14 in avanti). Fonte: scheda individuale minori.
A2.2 Mediazione culturale verso 110 nuclei famigliari vulnerabili (200 adulti e 377 minori) per
l'introduzione della moringa oleifera nella dieta settimanale
L’introduzione della verdura nella dieta delle famiglie vulnerabili non comporta un lavoro di
mediazione culturale in quanto i prodotti sono già attualmente noti, ma non accessibili. Per questa
ragione, l’azione prevede un lavoro di mediazione culturale da parte di 1 Field Officer che,
visitando almeno bimestralmente tutte le famiglie beneficiarie, consegna campioni di raccolti di
moringa ai nuclei famigliari indigenti individuati dal Management Committee, presentandone le
caratteristiche e le modalità di assunzione. Il lavoro di mediazione sarà principalmente orale. Il
Field Officer è un laureato di 25 anni originario di Sololo e conosce cultura, usi e tradizioni locali
(anche alimentari) quanto i beneficiari. Il Field Officer in questa fase di progetto ha già testato
personalmente l’uso culinario della moringa oleifera ed è già stato adeguatamente formato da Pietro
Lorenzi e successivamente dall’Agricultur Chief sia sull’utilizzo alimentare che sui metodi agricoli
per la sua crescita. Il Field Officer è la stessa persona già operativa con il medesimo ruolo nel
Progetto Sololo e conosce dunque personalmente tutti i beneficiari sin da prima del periodo
progettuale e ha competenze per un approccio educativo adeguato. Il Field Officer si farà promotore
in un primo momento dell’introduzione della moringa nella dieta verso i beneficiari e, nel tempo,
monitorerà l’andamento dei consumi riportando i risultati in una apposita scheda di valutazione, già
predisposta (allegata al presente progetto) sull’anamnesi famigliare e individuale (per i minori
beneficiari). Il Field Officer affiancherà inoltre il personale sanitario impegnato in altre azioni del
progetto, riportando al Program Manager sull’andamento dei singoli casi in osservazione. Durante il
proprio compito, il Field Officer provvederà anche a informare i beneficiari sulla possibilità di
accedere gratuitamente all’aula didattica della impresa sociale Obbitu Farming Unit (dal mese 20)
Indicatori: 1000 visite domiciliari effettuate al mese 24. 100% dei nuclei famigliari ha ricevuto
almeno 6 visite da parte del Field Officer entr oil mese 24. Fonte: osservazioni scritte in
aggiornamenti schede di anamnesi famigliare
A2.3 Integrazione del programma alimentare HBC con gli output (verdura e Moringa Oleifera)
prodotti in OS1
L’azione ha inizio al mese 9 con i primi raccolti di verdure in serra e prosegue fino a fine progetto
assorbendo gradualmente tutte le varietà disponibili dalla produzione della impresa sociale (verdure,
moringa da taglio, moringa bacelli, moringa in polvere, moringa essicata in foglie). L’azione
prevede la fruizione da parte dei beneficiari diretti HBC (minori e adulti vulnerabili – Home Based
Modulo certificato ai sensi dell’art. 9, comma 4, della l.p. 23/1992 e approvato con deliberazione della Giunta provinciale n. 2312 del
26/10/2012.
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Care) degli output della impresa sociale agricola. Vede lo svolgersi di un lavoro coordinato tra
Program Officer e Procurement Manager. Una valutazione congiunta del raccolto permette ai due di
accordarsi sui quantitativi di prodotto inseribili nel programma alimentare. Il Program Officer è
informato inoltre dal Field Officer sullo stato nutrizionale delle famiglie target del programma
alimentare e sulla base di queste indicazioni coordina la richiesta di quantitativi di prodotto al
Procurement Manager.
I prodotti vengono distribuiti ai beneficiari attraverso vaucher di acquisto. Il valore del vaucher
verrà stabilito dal Sales Manager in funzione del paniere necessario alle singole e alla disponibilità
di prodotto. I beneficiari hanno accesso al prodotto tramite ritiro diretto presso la impresa sociale o
tramite distribuzione da parte di CIPAD (Field Officer e Program officer coinvolti nell’azione). Il
ritiro del prodotto avviene su presentazione del vaucher. I vaucher sono assegnati su base mensile ai
beneficiari individuati dal Project Committee del Progetto Sololo.
Indicatori: aumento del 25% dei quantitativi di verdura fresca nella dieta HBC (delta situazione
iniziale dieta/situazione dal mese 9 in avanti).
A2.4 Attività di sensibilizzazione sull'utilizzo alimentare e agricolo della moringa oleifera
attraverso filmati/cinema itinerante
Per rafforzare l’effetto del mediatore culturale (Field Officer), si è pensato di svolgere attività di
cinema itinerante nelle location di residenza dei beneficiari di OS2 (località di Sololo, Sololo
Makutano, Sololo Ramata, Waye Godha, Damballa Fachana, Mado Adhi, Uran, Uran Goda,
Gololle, Anona). Per ciascuna località si svolgerà una proiezione serale (totale 9 proiezioni)
utilizzando il materiale video messo a punto in OS1, con la traduzione del Field Officer anche in
lingua Borana la dove i contenuti non fossero pienamente comprensibili in inglese o swahili.
L’attrezzatura per il cinema itinerante è già in possesso di CIPAD (1 vecchio veicolo Land Rover
per raggiungere le location, 1 telo bianco da apporre su 2 pali prefilettati al portapacchi, 1
proiettore, 1 lettore dvd, 1 amplificatore, 1 generatore da 1.5 KW, prolunghe). Lo strumento
“cinema” rappresenta un elemento di forte aggregazione nei villaggi (che non dispongono di
energia elettrica o altri servizi di telecomunicazione ad eccezione della radio). L’azione ha luogo
dal mese 13 al mese 17.
Indicatore: fotografie georeferenziate per 9 proiezioni in 9 località dal mese 13 al mese 17
A2.5 Monitoraggio condizioni di salute minori vulnerabili e monitoraggio composizione della dieta
famigliare nel tempo
L’azione è già in corso all’interno del Progetto Sololo e prevede visite pediatriche calendarizzate ai
minori beneficiari. Per i minori beneficiari residenti nelle case dell’Obbitu Children le visite sono
mensili. Per i minori HBC (Home Based Care) le visite sono trimestrali. La presenza dell’azione nel
Progetto Sololo permette di fare un matching tra le condizioni iniziali della dieta dei minori e le
condizioni successive all’assunzione degli output alimentari dell’impresa agricola. L’azione si
svolgerà secondo il calendario già in essere nel Progetto Sololo (ogni mese per i minori residenti
all’Obbitu, ogni 2-3 mesi per i minori HBC). L’azione è svolta dalla CBO PFL (Pastoralist
Foundation for Life) di Sololo. La CBO è composta da personale sanitario di Sololo, cresciuto
professionalmente nel locale ospedale diocesano (diocesi di Marsabit) nel corso degli ultimi 30
anni. PFL si pone in rapporto a CIPAD come fornitore di servizi. L’health assessment riguarderà
principalmente la misurazione dei parametri di crescita (peso-altezza e misurazione MUAC come
da indicazione UNICEF), insieme a brevi interviste sulle abitudini alimentari delle famiglie. I
responsi verranno registrati nell’apposita scheda di ciascun minore, aggiornando anche l’anamnesi
Modulo certificato ai sensi dell’art. 9, comma 4, della l.p. 23/1992 e approvato con deliberazione della Giunta provinciale n. 2312 del
26/10/2012.
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famigliare quando necessario. I dati verranno analizzati sia da PFL che dal Program Manager, che
ne citerà l’andamento nei propri report periodici.
Indicatori: Rafforzamento delle condizioni di salute generale (parametri MUAC > 8% rispetto allo
standard UNICEF) per 377 minori (95% al di sopra della soglia di malnutrizione dal mese 18 in
avanti). Fonte: scheda individuale minori e anamnesi famigliare con osservazione scritta sulle
condizioni di crescita e di salute generale nel periodo progettuale.
Attività correlate a OS3:
A3.1 Redazione manuale training (a cura dell'Agriculture Chief e di Pietro Lorenzi) in inglese e
swahili
La presente azione vede nuovamente un ruolo attivo di Pietro Lorenzi in Italia che, in
coordinamento mail con l’Agricultur Chief, il Field Officer e il Program Manager, crea un breve
manuale cartaceo da stampare in 3000 copie, fruibile gratuitamente a tutti i beneficiari che
visiteranno l’aula didattica presente nell’Obbitu Farming Unit. Il manuale prediligerà la descrizione
per immagini e sarà centrato sulla coltivazione e l’utilizzo alimentare della moringa oleifera.
A3.2 Attività di sensibilizzazione sull'utilizzo alimentare e agricolo della moringa oleifera
attraverso filmati/cinema itinerante
La presente azione è la medesima descritta in A2.4; si svolge nello stesso periodo e coinvolge la
cittadinanza tutta delle location indicate in A2.4. L’azione è svolta dal Program Officer e dal Field
Officer.
Indicatore: fotografie georeferenziate per 9 proiezioni in 9 località dal mese 13 al mese 17
A3.3 Attivazione 2 agriculture club in due scuole in due scuole di Sololo
Questa azione prevede l’attivazione presso 2 scuole locali (Obbu Girls e Sololo Boys) di 2
agriculture club. Scopo dell’azione è di accompagnare giovani studenti e giovani studentesse
nell’approfondimento delle tematiche dell’agricoltura sostenibile, con particolare attenzione
all’utilizzo agricolo e alimentare della moringa oleifera. L’azione vede il coinvolgimento del
Program Manager in un dialogo con le rappresentanze locali del Ministry of Education e del
Ministry of Environment. Successivamente il dialogo sarà con i direttori delle due scuole fino alla
formalizzazione dei due club. Sarà cura del direttore informare studenti e studentesse
sull’opportunità di seguire i successivi club meeting. L’azione si svolge tra il mese 6 e il mese 7.
Indicatori: report scritto di CIPAD conservato da La Rosa dei Venti con evidenza dell’attivazione di
2 agriculture club dal mese 7
A3.4 Conduzione 8 agriculture meeting in ciascuna scuola (16 meeting anche con approfondimenti
della tematica pastorizia/agricoltura)
I club meeting verranno condotti dal Program Officer, dal Field Officer o anche dal Agricultur
Chief in funzione delle varie tematiche che verranno affrontate. I meeting da un lato affronteranno
l’analisi delle criticità rappresentate dal solo sistema economico pastorale (tematiche trasversali e ad
ampio spettro: dalla sicurezza alimentare ai conflitti per l’accesso ai pascoli) e si concentreranno poi
sul tema della moringa oleifera, con una formazione in merito alla sua coltivazione e al suo utilizzo
domestico. Tutti i partecipanti riceveranno semi di moringa insieme a un manuale per la
coltivazione e avranno l’opportunità di visitare il centro didattico presso la impresa sociale, insieme
alle coltivazioni. A fine dei meeting verrà eseguito un test senza una valutazione formale e i
Modulo certificato ai sensi dell’art. 9, comma 4, della l.p. 23/1992 e approvato con deliberazione della Giunta provinciale n. 2312 del
26/10/2012.
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partecipanti riceveranno un attestato di frequentazione rilasciato da CIPAD. L’azione si svolge dal
mese 14 al mese 22.
Indicatori: almeno 60 studenti (70% donne, 30% uomini) hanno frequentato l’80% dei club meeting
e superato positivamente il test di fine incontro. I partecipanti hanno ricevuto un attestato di
partecipazione. Almeno 40 studenti hanno sottoscritto il registro visite dell’aula didattica presso
l’Obbitu Farming Unit. Report scritto di CIPAD dal mese 14 con riferimenti ai contenuti dei club
meetings e delle visite guidate.
A3.5 Apertura visite diurne presso centro didattico obbitu farming Unit con distribuzione di
manuali training e semi di moringa ai visitatori
Questa azione si svolge nella parte finale del progetto, quando la impresa sociale sarà pienamente
operativa da tempo e la produzione visibile e rodata. Da questo periodo in avanti la impresa sociale
rappresenterà un’area visitabile da tutta la comunità per poter conoscere da una parte gli schemi di
produzione razionale di ortaggi e moringa in serra e in campi aperti, dall’altra per accedere al centro
didattico, ottenere informazioni dall’Agriculture Chief e ricevere una dispensa didattica insieme e
semi di moringa. L’apertura del centro verrà comunicata dal Program Officer al DSG e quindi
Indicatori: Affissione di comunicazione di apertura centro didattico in bacheca pubblica in almeno 9
villaggi al mese 20. Fotografie del centro didattico tra il mese 20 e il mese 24. Registro di ritiro
dispensa e semi compilato da almeno 1000 persone.
A3.7 evento di sensibilizzazione pubblica in piazza a Sololo
L’azione prevede un banchetto pubblico di sensibilizzazione della durata di un giorno che si
svolgerà nella piazza centrale di Sololo. Il banchetto distribuirà materiale informativo (manuale
training) e semi di moringa, ma sarà anche composto da una piccola cucina da campo: 4 tutrici delle
case famiglia dell’Obbitu Children cureranno lungo tutta la giornata una degustazione gratuita di
vari prodotti alimentari a base di moringa e verdure.
Indicatore: fotografie georeferenziate al mese 23
Attività correlate a OS4:
A4.1 Attività di segreteria organizzativa per programmazione incontri in 1 scuola, incontri nelle
APT del Trentino e per lo svolgimento di 2 cicli di conferenze
2 volontari de La Rosa dei Venti saranno impegnati dal mese 1 al mese 24 a Rovereto nella gestione
delle attività di segreteria per l’organizzazione di 12 incontri con la scuola elementare De Gasperi di
Trento, 10 serate all’interno della rete delle APT del Trentino, 2 cicli di conferenze presso il Centro
per la Formazione alla Solidarietà Internazionale di Trento. L’attività prevede la stesura
dell’agenda, il mantenimento di contatti via email e telefono, la preparazione di materiale didattico
e informativo (editing e impaginazione grafica).
Indicatore: agenda incontri compilata dal mese 1 al mese 24 e conservata da La Rosa dei Venti.
Materiale didattico per incontro scuole (foto e video), produzione locandine e altri materiali
informativi avvenuta dal mese 6.
A4.2 svolgimento 12 incontri di sensibilizzazione con 5 classi presso scuola elementare De Gasperi
di Trento
Modulo certificato ai sensi dell’art. 9, comma 4, della l.p. 23/1992 e approvato con deliberazione della Giunta provinciale n. 2312 del
26/10/2012.
Codice modulo: 002184
2 Volontari de La Rosa dei Venti saranno impegnati nello svolgimento di 6 incontri nel corso del
2014 e del 2015 con tutte le classi (1° - 5°, 190 studenti) delle scuole elementari De Gasperi di
Trento. Per ciascun anno scolastico sono previsti 5 incontri + 1 di rendicontazione delle attività
progettuali. Gli interventi verteranno sul tema della solidarietà internazionale, con l’apertura di
approfondimenti sul progetto in corso. Gli incontri saranno coordinati da Pietro Lorenzi e avranno
luogo tra gennaio e maggio degli anni indicati. Gli incontri rendicontativi sono invece programmati
nel mese di novembre di ciascun anno
Indicatore: fotografie incontri, 2 commenti scritti da parte del coordinatore di classe (al mese 12 e al
mese 24)
A4.3 Svolgimento di 10 serate di sensibilizzazione presso APT Trentine
4 volontari trentini de La Rosa dei Venti svolgeranno 10 serate tematiche dal titolo “Solidarietà e
Natura” nel circuito delle APT del Trentino (pubblico atteso 80 persone per serata). Gli incontri
verteranno principalmente sulla divulgazione delle soluzioni di agricoltura sostenibile applicabili
nei contesti aridi e semi aridi dell’Africa sub-sahariana e saranno curate da Pietro Lorenzi e altri
volontari dell’associazione con pregressa esperienza nei PVS in ambito agricolo.
Indicatore: fotografie incontri e contenuti didattici presso La Rosa dei Venti
A4.4 Svolgimento di 4 conferenze sul tema della solidarietà internazionale presso il Centro di
Formazione e Solidarietà Internazionale di Trento
L’azione prevede lo svolgimento di 2 conferenze nel primo anno di progetto e2 coferenze nel
secondo anno di progetto sul tema della solidarietà internazionale e delle soluzioni agricole
sostenibili applicabili nell’Africa sub-sahariana. Le conferenze saranno gestite da Pietro Lorenzi e
da altri 4 volontari.
Indicatore: fotografie per 4 conferenze, materiale didattico.
A4.5 Attivazione contatti con Provincia di Trento per favorire il volontariato internazionale di
giovani trentini nell'area di intervento
L’azione si svolge a inizio progetto a Trento e prevede l’attivazione di una presentazione del
sistema di ospitalità a Sololo, nell’area di intervento, anche durante il periodo del presente progetto,
di volontari trentini il cui reclutamento potrebbe avvenire secondo i criteri già definiti dalla
Provincia stessa nella propria rete stabilità per la promozione di campi di volontariato
internazionale all’interno dei progetti di cooperazione. L’area dove si intende svolgere il presente
progetto è infatti dotata di una guesthouse con 8 posti letto e CIPAD ha ospitato dal 2010 8 gruppi
di volontari (da viaggiatori dell’associazione Avventure nel Mondo a volontari della ONG CCM, de
La Rosa dei Venti Onlus, di Mondeco Onlus e di Mehala Onlus). La proposta sarà curata da Pietro
Lorenzi e da altri volontari de La Rosa dei Venti, anche attraverso una presentazione power point
delle pregresse esperienze di volontariato realizzate a Sololo.
Indicatore: attivazione avvenuta entro il mese 3. 1 presentazione realizzata in merito alle attività e
alla ricettività a favore di volontari trentini nel distretto di Sololo.
Modulo certificato ai sensi dell’art. 9, comma 4, della l.p. 23/1992 e approvato con deliberazione della Giunta provinciale n. 2312 del
26/10/2012.
Codice modulo: 002184
CRONOGRAMMA DELLE ATTIVITA'
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24
A0 Coordinamento/Monitoraggio
A1.1 Comunicazione avvio progetto DSG/cost.
Project Committee
A1.2 Selezione del personale
A1.3 Ampliamento del bacino di raccolta
dell'acqua piovana
A1.4 Preparazione del terreno coltivabile e
cintatura
A1.5 Costruzione locale magazzino e
formazione
A1.6 Redazione e stampa di un manuale
"training for trainees"
A1.7 Formazione 1 Agriculture Chief e 3
workers permanenti
A1.8 Acquisto, trasporto e installazione serre
(etc..)
A1.9 Avvio ciclo produttivo verdure e moringa
oleifera in serra.
A1.10 Messa a dimora della moringa in campo
aperto
A1.11 Vendita parziale produzione verdure al
mercato locale
A1.12 Raccolto moringa intensiva
A1.13 Trasformazione parziale moringa
A1.14 Vendita parziale produzione moringa al
mercato locale
A1.15 Utilizzo moringa per foraggio animali
Obbitu
A1.16 Raccolto moringa fruttifera (food for
work)
A1.17 Monitoraggio andamento e risultati
A1.18 Redazione business plan
A2.1 Integrazione del programma alimentare
residenti Obbitu
A2.2 Mediazione culturale verso 110 nuclei
famigliari vulnerabili
A2.3 Integrazione del programma alimentare
HBC con output OS1
A2.4 sensibilizzazione video utilizzo alimentare
e agricolo della moringa
A2.5 Monitoraggio condizioni di salute minori e
monitoraggio dieta famigliare
A3.1 Redazione manuale training
A3.2 sensibilizzazione utilizzo alimentare e
agricolo della moringa oleifera attraverso filmati
A3.3 Attivazione 2 agriculture club in due
scuole in due scuole di Sololo
A3.4 Conduzione 8 agriculture meeting in
ciascuna scuola
A3.5 Visita guidata delle 2 scuole all'Obbitu
Farming Unit
A3.6 Apertura visite diurne presso centro
didattico obbitu farming Unit
A3.7 evento di sensibilizzazione pubblica in
piazza a Sololo
A4.1 segreteria organizzativa per gestione
ricaduta Italia
A4.2 12 incontri di sensibilizzazione De
Gasperi di Trento
A4.3 10 serate presso APT Trentine
A4.4 4 conferenze presso Centro Formazione
alla Solidarietà Int. Trento
A4.5 Attivazione per favorire il volontariato
internazionale di giovani trentini
Modulo certificato ai sensi dell’art. 9, comma 4, della l.p. 23/1992 e approvato con deliberazione della Giunta provinciale n. 2312 del
26/10/2012.
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DESTINATARI
Quanti sono i destinatari diretti? solo per i destinatari diretti: Sesso, Età
Caratteristiche. E’ prevista una selezione dei destinatari diretti? Se si, da chi sarà
realizzata? Sulla base di quali criteri? In che modo e utilizzando quali strumenti?
-
-
Per OS1:
400 minori vulnerabili (70% femmine, 30%maschi – età da 0 a 12 anni) di cui 23 residenti
in case famiglia nel quartiere Obbitu di Sololo e 377 residenti all’interno di famiglie
allargate nel distretto di Sololo (nei seguenti villaggi: Sololo, Sololo Makutano, Sololo
Ramata, Waye Godha, Damballa Fachana, Mado Adhi, Uran, Uran Goda, Gololle, Anona).
200 adulti in condizioni di vulnerabilità (tutori dei 400 minori citati). (70%donne, 30%
uomini - età dai 18 ai 55 anni, 60% di età maggiore a 50 anni. Gli adulti sono residenti nelle
località sopra citate.
Caratteristiche dei beneficiari sopra descritti:
Si tratta di beneficiari già identificati e schedati negli archivi di CIPAD. Sono beneficiari che
CIPAD visita almeno trimestralmente a domicilio perché già coinvolti nel Progetto Sololo. Di tutti i
beneficiari citati si conoscono e dove necessario vengono rivisitate trimestralmente le seguenti
informazioni: età, sesso, anamnesi famigliare (incluse condizioni dei genitori, condizioni igieniche,
condizione dell’ambiente abitativo, stato di risposta ai bisogni primari), risultati sull’andamento
scolastico, risultati dell’health assessment trimestrale, esiti di eventuali cure mediche svolte. I citati
beneficiari sono selezionati annualmente dal Management Committee (che ne valuta
trimestralmente l’andamento).
Di seguito le regole applicate dal management committee per la definizione di questo specifico
target e dei criteri di selezione:
Target:
1- Famiglie (allargate) con orfani o minori vulnerabili destituiti a carico
2- Famiglie vulnerabili in oggettive condizioni di povertà senza nessuna forma di entrata
economica e senza bestiame di proprietà
3- Famiglie con minori disabili in condizione di indigenza
4- Vedove, famiglie mono-parentali con più di 2 figli in carico
5- Giovani madri con figli a carico in grave stato di bisogno
Criteri di identificazione:
1- Nessuna forma di entrata economica
2- Nessuna proprietà riguardevole in termini di bestiame, terra o altri beni immobili di valore
3- Numero di minori a carico
4- Età (giovani <20 anni anziani >50 anni)
5- Residenza permanente nel distretto di Sololo
6- Volontà di collaborare all’interno di un progetto di cooperazione
-
8 tutori adulti responsabili delle case-famiglia del quartiere Obbitu Children (6 donne, 2
uomini di età tra 25 e 45 anni, nativi e residenti a Sololo)
1 Agriculture Chief (uomo, età circa 45 anni)
3 workers (100% uomini) selezionati durante il progetto a cura del Management Committee
secondo criteri di bisogno
20 casual workers (80% donne, 20% uomini) selezionati durante il progetto a cura del
Management Committee secondo criteri di bisogno
5 watchman (100% uomini) selezionati durante il progetto a cura del Management
Committee secondo criteri di bisogno
Modulo certificato ai sensi dell’art. 9, comma 4, della l.p. 23/1992 e approvato con deliberazione della Giunta provinciale n. 2312 del
26/10/2012.
Codice modulo: 002184
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1 Procurement and Sales Manager (uomo, età circa 50 anni) nativo e residente a Sololo. E’
attualmente il responsabile forniture all’interno del Progetto Sololo
I beneficiari lavoratori dipendenti di CIPAD sono individuati dal Board of Directors in base
alle competenze (criteri regolamentati nella policy sulle risorse umane allegata alla presente
proposta). Prestatori d’opera occasionali sono selezionati dal Board of Directors su
indicazione del Management Committee (criterio dello stato di bisogno).
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Per OS2:
400 minori vulnerabili (70% femmine, 30%maschi – età da 0 a 12 anni) di cui 23 residenti
in case famiglia nel quartiere Obbitu di Sololo e 377 residenti all’interno di famiglie
allargate nel distretto di Sololo (nei seguenti villaggi: Sololo, Sololo Makutano, Sololo
Ramata, Waye Godha, Damballa Fachana, Mado Adhi, Uran, Uran Goda, Gololle, Anona).
Medesimi beneficiari già coinvolti in OS1.
200 adulti in condizioni di vulnerabilità (tutori dei 400 minori citati). (70%donne, 30%
uomini - età dai 18 ai 55 anni, 60% di età maggiore a 50 anni. Gli adulti sono residenti nelle
località sopra citate. Medesimi beneficiari già coinvolti in OS1
8 tutori adulti responsabili delle case-famiglia del quartiere Obbitu Children (6 donne, 2
uomini di età tra 25 e 45 anni, dipendenti di CIPAD). Medesimi beneficiari già coinvolti in
OS1.
1 field officer (uomo, 25 anni, residente a Sololo, formazione universitaria in ambito socioeducativo, dipendente di CIPAD)
Per OS3
2 scuole secondarie di Sololo (Obbu Girls e Sololo Boys)
320 studenti (50% uomini, 50% donne) di 2 scuole secondarie del distretto di Sololo
coinvolti in 8
Almeno 60 studenti (70%donne, 30% uomini) che frequentano Agriculture Club
Almeno 400 persone che visitano il Centro didattico nel periodo progettuale
Almeno 5000 abitanti divisi nelle seguenti località: Sololo, Sololo Makutano, Sololo
Ramata, Waye Godha, Damballa Fachana, Mado Adhi, Uran, Uran Goda, Gololle, Anona
Per OS4
190 studenti e studentesse tra i 6 e i 10 anni (Scuola Elementare De Gasperi – Trento)
800 tra adulti e giovani del Trentino partecipanti a 10 incontri presso APT del Trentino
100 tra adulti e giovani di Trento che aderiscono a 4 conferenze presso Centro per la
Formazione alla Solidarietà Internazionale – Trento)
Quanti e chi sono i destinatari indiretti?
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40 casual workers locali (90% uomini, 10% donne) selezionati dall’impresa appaltatrice per
i lavori di ampliamento del rock-catchment
1 impresa edile locale (per gli appalti di allargamento rock-catchment e costruzione
magazzino / aula formativa)
9.000 persone stimate (70% donne, 30% uomini) che frequentano il mercato di Sololo
La CBO Pastoralist Foundation for Life che effettua gli health assessment periodici per
conto di CIPAD (composta da 2 infermieri professionali nativi di Sololo)
15.440 persone tra bambini, giovani, adulti e anziani (60% donne, 40% uomini). La
comunità tutta
Modulo certificato ai sensi dell’art. 9, comma 4, della l.p. 23/1992 e approvato con deliberazione della Giunta provinciale n. 2312 del
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Codice modulo: 002184
VALUTAZIONE
E’ prevista un’attività di valutazione sull’andamento e i risultati del progetto? Se si, da
chi sarà realizzata? Quando? Sulla base di quali criteri? In che modo? Utilizzando
quali strumenti?
E’ prevista una specifica attività di monitoraggio denominata A0 che prevede un costante ruolo di
coordinamento svolto da 3 figure: 2 volontari de La Rosa dei Venti in Italia e 1 Program Officer di
CIPAD a Sololo. Per ciascuna attività sono stati individuati indicatori di risultato e fonti insieme a
CIPAD. Questa impostazione faciliterà il monitoraggio periodico dal Kenya e dall’Italia, con
aggiornamenti continui nel tempo che andranno dal giornaliero al mensile in base all’intensità delle
azioni in corso. Il progetto prevede un totale di 2 missioni di Pietro Lorenzi e 1 missione di Andrea
Bollini finalizzate in parte alla formazione (Pietro Lorenzi) e in parte al coordinamento in loco con
la controparte locale in specifiche fasi fondamentali per il buon sviluppo della proposta nel tempo.
La raccolta degli indicatori di risultato verrà eseguita da CIPAD in coerenza con il cronogramma
delle attività e con gli indicatori individuati per ciascuna di esse. CIPAD riporterà l’andamento dei
risultati a La Rosa dei Venti su base mensile.
SOSTENIBILITA’
Una volta concluso il finanziamento il progetto avrà bisogno di ulteriori risorse? Se si,
chi le garantirà? Con quali risorse?
A termine del periodo progettuale è attesa piena sostenibilità per tutte le azioni che necessitano
continuità al fine di continuare a perseguire una parte degli obiettivi. delle azioni relative a OS1 e a
OS2 legate principalmente all’andamento dell’impresa sociale (produzione, vendita, distribuzione e
utilizzo degli output dell’impresa da parte dei beneficiari diretti nel tempo). L’azione di chiusura
prevista in OS1 (redazione di un business plan) darà vita a evoluzioni progettuali finalizzate a
un’espansione dell’azienda agricola sotto un’ottica di trasformazione del prodotto e diversificazione
delle produzioni. Il potenziale rappresentato dalla produzione, commercializzazione e distribuzione
ai beneficiari tutti della verdura è ritenuto molto alto e a basso rischio in virtù di esperienze simili
avviate dalla Croce Rossa del Kenya nei territori del nord Kenya dal 2011. Per quanto riguarda la
moringa oleifera, numerosi studi e progetti effettuati in Kenya, in Ghana, in Mozamico e nello
Zambia hanno già dimostrato percorribili strade per la trasformazione del prodotto (farina e olio,
per citare due esempi) e si ritiene a conclusione del periodo progettuale che CIPAD e La Rosa dei
Venti possano concentrarsi sulle evoluzioni possibili attraverso la trasformazione di prodotto.
Eventuali strutture necessarie a future trasformazioni verranno ipotizzate nel business plan previsto
nel progetto e valutate da CIPAD e La Rosa dei Venti con appositi studi di fattibilità. CIPAD
intende inoltre riattivare i contatti avuti in passato (2004) con il dipartimento di Ingegneria
Ambientale dell’Università di Brescia (CETAMB), già coinvolto a Sololo per uno studio di
fattibilità sulla gestione dei rifiuti urbani. Il CETAMB ha recentemente realizzato importanti
ricerche sull’utilizzo della moringa oleifera nella depurazione delle acque ad uso umano ed è
intenzione di CIPAD approfondire questo aspetto a termine della proposta. Per quanto riguarda i
ruoli chiave delle risorse umane, saranno sostenuti nel tempo dalla ricchezza generata dall’impresa
sociale. Il ruolo del Program Manager andrà gradualmente calando (meno impegnato nella
reportistica), come quello del Field Operator (che sarà meno impegnato nella mediazione culturale),
per lasciare maggiore spazio all’Agricultur Chief e ai workers della impresa sociale, sostenibili
attraverso l’impresa stessa. L’impresa sociale avrà sempre gli utili vincolati vincolati a favore del
Progetto Sololo, di proprietà di CIPAD. Questo rappresenta un ulteriore elemento di sostenibilità
progettuale perché il Progetto Sololo, in essere da 8 anni grazie al supporto continuativo dimostrato
Modulo certificato ai sensi dell’art. 9, comma 4, della l.p. 23/1992 e approvato con deliberazione della Giunta provinciale n. 2312 del
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dai donatori italiani e keniani (soprattutto attraverso la formula del sostegno a distanza dei minori) è
destinato a durare nel lungo periodo.
Si ipotizza inoltre a termine del periodo progettuale di avere a disposizione sufficienti pianti di
mroinga oleifera per introdurre nel quartiere Obbitu la produzione razionale del miele; in tutto il
Kenya infatti, nonostante il potenziale, l’offerta non è in grado di rispondere alla domanda dei
consumatori.
Eventuali nuove ricerche di fondi verranno svolte da CIPAD e dai propri partner a livello nazionale
e internazionale per far fronte a eventuali nuovi investimenti per l’impresa sociale.
RICADUTE LOCALI
Sono state realizzate e/o sono previste attività di sensibilizzazione della popolazione
trentina riguardo al progetto? Se si, Quali? Chi le realizzerà? Dove? Quando?
Il progetto prevede un obiettivo specifico dedicato alle ricadute (OS4 Sensibilizzare e informare
giovani e adulti Trentini ai valori della solidarietà internazionale e sulle soluzioni agricole
sostenibili applicabili nell'Africa sub-sahariana e
promuovere l'adesione al volontariato
internazionale nell'ambito del territorio di intervento in Kenya). Si rimanda per questo paragrafo
alla declinazione delle azioni relative precedentemente descritte.
COSTI
Primo anno
PERSONALE
LOCALE
MISSIONI
TEMPORANEE
PERSONALE
VOLONTARIO
ITALIANO
REALIZZAZIONE E
MANUTENZIONE
IMPRESA
AGRICOLA
TRAINING E
ATTIVITA' DI
SENSIBILIZZAZIONE
COMUNICAZIONE,
TRASPORTI, DIARIE
(LOCALI)
SPESE GENERALI
Totale
Secondo
Terzo anno Totale Complessivo
anno
22.096,00
28.488,00
-50.584,00
2.315,00
4.455,00
--
5.770,00
51.094,00
1.854,00
--
52.948,00
1.250,00
2.610,00
--
3.860,00
1.025,00
1.710,00
--
2.735,00
2.000,00
2.000,00
--
4.000,00
79.780,00
40117,00
--
119.897,00
Modulo certificato ai sensi dell’art. 9, comma 4, della l.p. 23/1992 e approvato con deliberazione della Giunta provinciale n. 2312 del
26/10/2012.
Codice modulo: 002184
ENTRATE
Associazione
8.000,00
Partner locale
27.970,00
Altri contributi pubblici
Disavanzo
83.928,00
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