Primo Piano - Federazione Ginnastica d`Italia
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Primo Piano - Federazione Ginnastica d`Italia
10 Artistica Femminile Primo Piano SERIE A I l campionato cambia pelle anche nel settore femminile ma la nuova formula lascia inalterati e inalterabili i valori espressi dalle singole ginnaste e, nel complesso, dalle squadre che oramai da anni dominano il panorama del settore. Il ritorno al concorso completo, dopo l’ibrido delle due prove per gara, ha assicurato il risveglio di un interesse un po’ sopito intorno a questo genere di manifestazione, che pure resta la più importante come qualità e come quantità di partecipanti. Si tratta, ancora una volta, di un interesse legato a questa o a quella singola prestazione; talvolta alla scoperta di un talento, o qualcosa che lo ricordi. Manca ancora la suggestione dell’imprevisto, del risultato inatteso, del pronostico capovolto. Ma, forse, chi ama e pratica questo sport non lo cerca neppure. Bisogna uscire per un momento dalla logica competitiva (sembra un paradosso, ma non è così) e ritrovare i valori del duro lavoro svolto e la soddisfazione di averlo portato a termine nel miglior modo possibile, anche se questo stride con il significato stesso di una gara che ti fa misurare, volente o nolente, con gli altri. A Schio, in gara 1, Brixia e Artistica 81 scoprono subito le carte e si riprende in pratica da dove avevamo lasciato. L’asse Brescia-Trieste, che aveva così ben fatto agli Europei di Amsterdam, si è ritrovata faccia a faccia dopo l’oblio consumato dall’artistica femminile alle più ricche Olimpiadi che la ginnastica azzurra ricordi dai tempi dei pionieri. Della giovane Ferrari si parla ampiamente più avanti, ma sarà il Francesca Benolli 11 metti, con due vittorie e un secondo posto potrebbe già competere tranquillamente nella serie maggiore (ma per questo pure la Romana), dando spunto alla riflessione precedente riguardo ad un possibile sistema cattura-interesse, con la possibilità di introdurre fasi di play out e play off. In gara 2 e in Lia Parolari è la punta di diamante di Travagliato caso di ricordare la triestina Benolli, titolare di un volteggio che oggi in Italia non ha rivali e la lissonese Colombo, vero architrave della società lombarda, tanto che, ad ogni sua assenza, sorgono problemi di non poco conto. Non si parla di assenza ma di abbandono nel caso della parmense Benecchi, uno dei prodotti più talentuosi usciti dall’officina della COOP. Una mancanza cui tecnici e dirigenti stanno ancora cercando di porre rimedio, ma che, carte alla mano, rispetto allo scorso anno ha lasciato un vuoto profondo. In A2 Pro Patria Milano, società di antichi natali, il sodalizio di Savino Gugliel- Colombo - (Le foto sono di Vanda Biffani) gara 3 Brescia ha confermato la leadership imponendosi anche a Trieste. A questo punto i giochi per i quattro posti che assicurano l’ingresso alla finale di Mestre sembrano davvero fatti con GAL e COOP che dovrebbero accompagnare le due compagini più forti. E non solo sulla carta. 12 Artistica Femminile Primo Piano VANESSA FERRARI, LA FORMULA UNO DELLA GINNASTICA è Ferrari e Ferrari. Una, la più famosa, che esce dalle scuderie di Maranello e inizia in sordina il campionato di Formula 1; l’altra è invece la campionessa della “scuderia” Brixia, Vanessa, che nel campionato di serie A1 trascina la squadra, gara dopo gara, verso la vittoria finale. E lo fa giocando al rialzo: senza timore di sbagliare presenta, in ogni attrezzo, qualcosa di nuovo, cose che nessuno prima ha mai fatto in Italia, a volte addirittura si tratta di rarità in campo internazionale: l’endo con impugnatura cubitale e lo tsukahara avvitato al corpo libero sono le due novità che ha eseguito con successo durante la 3ª prova di serie A a Trieste. Vanessa Ferrari - classe 1990 - ha mosso i primi passi nella società all’età di 6 anni presso la Liberi e Forti di Castelleone, per passare dopo poco, al club bresciano di Enrico Casella e Daniela Leporati. “Ha iniziato con il pattinaggio e la danza classica, - dice la mamma Galia, di origine bulgara - ma si annoiava. Alla ginnastica è approdata perché aveva delle amiche che già praticavano questo sport”. Il passaggio alla Brixia è poi avvenuto per dare a Vanessa la possibilità di allenarsi di più visto che aveva voglia e talento, così nel 1998 i genitori hanno deciso di provare a portarla a Brescia, decisione che si è rivelata vincente. Dice Enrico Casella, allenatore di Vanessa e Direttore Sportivo della Brixia: “Quello che mi ha da subito impressionato è stato il suo innato dinamismo, oltre naturalmente alla sua corporatura molto minuta. Mi sono però convinto che avesse la possibilità di vincere qualcosa di importante quando ha cominciato ad C’ allenarsi seriamente, e mi sono reso conto che le sue capacità di miglioramento aumentavano proporzionalmente alla mole di lavoro che le veniva proposta”. Dopo anni di successi nazionali nelle categorie allieve e junior, Vanessa Ferrari riesce ad imporsi a livello interna- Vanessa è vicecampionessa europea junior. zionale nel 2004, quando conquista l’argento nel concorso generale agli Europei juniores, eguagliando così dopo 8 anni l’olimpionica Adriana Crisci nel miglior risultato di sempre per la ginnastica italiana. Oltre che al suo talento, spiega sempre il suo allenatore, Vanessa ha una qualità che le per- 13 mette di fare del suo meglio in gara: “È un’attrice, esibirsi in pubblico e mostrare cosa sa fare la gratifica enormemente”. Letteralmente innamorata dello sport che pratica, Vanessa segue la ginnastica internazionale anche al di fuori delle sue gare, anche quando è a casa, e ritiene che la ginnasta da battere sia la campionessa junior statunitense Nastia Liukin, che infatti in questo momento è la ginnasta più in forma e più completa. Vanessa però non ha niente da invidiare alle grandi campionesse delle potenze storiche USA, Russa e Romania, visto che è capace di elementi unici ed è estremamente difficili: è infatti una delle poche ginnaste al mondo ad aver eseguito con successo al corpo libero lo tsukahara avvitato - Silivas-, un doppio salto indietro con doppio avvitamento, di valore Super E. Casella spiega che lo tsukahara avvitato è un movimento che studia al trampolino elastico con tutte le ginnaste di alto livello, ma per trasferirlo al corpo libero sono necessarie forza esplosiva e una buona tecnica dell’acrobatica di base: “Vanessa ha questa forza esplosiva che, rapportata al suo peso le consente di avere la potenza sufficiente per eseguirlo anche al suolo. I tempi sono stati relativamente brevi, qualche mese al trampolino elastico con l’arrivo prima in buca e poi su tappetoni sempre più alti e quasi un anno di lavoro al corpo libero”. Il punto debole della Ferrari è però il volteggio: se fino allo scorso anno poteva avere un salto “medio”, un Luconi carpiato da 9.7, quest’anno il valore di partenza del salto abbassato a 9.5 potrebbe non essere sufficiente per ambire ad una medaglia d’oro in un concorso individuale. Per questo già da un anno sta lavorando su un salto differente, che ancora però non è pronto da portare in gara: “Stiamo lavorando da più di un anno su Yur- chenko teso con 1 1/2 avvitamento e 2 avvitamenti” - dice Casella -“e credo che, con i supporti giusti, Vanessa sarà in grado in poco tempo di fare un grosso salto di qualità anche in questa specialità”. Un salto necessario probabilmente già nei prossimi appuntamenti della giovanissima campionessa italiana - Giochi del Mediterraneo ed EYOF -, in cui Vanessa sarà senza dubbio la ginnasta più accreditata per la vittoria finale. di Annalisa Banchi Vanessa Ferrari alle parallele - (Foto: Staiano) SCHEDA PERSONALE Nome: Vanessa Ferrari Data di nascita: 10.11.1990 Società: Brixia Angoscini MP Allenatori: E. Casella, D. Leporati Hobby: Ballare, disegnare Ginnasta preferita: Le rumene Miglior amica nella ginnastica: Paola Galante Elemento preferito: Tsukahara al corpo libero