La prevenzione del Carcinoma della Cervice dell`utero
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La prevenzione del Carcinoma della Cervice dell`utero
Nel corso del 1900 si è assistito ad un radicale cambiamento delle malattie a trasmissione sessuale. Con l’avvento degli antibiotici almeno nei paesi più industrializzati sono quasi scomparse la gonorrea e la sifilide. Malattie devastanti fino all’inizio del 900, queste sono state messe in secondo piano da patologie ben più impattanti dal punto di vista epidemiologico, medico e sociale, mi riferisco in particolare all’AIDS e alle malattie legate al papilloma virus umano o HPV. L’AIDS, nei confronti del quale si percepisce una diminuzione della guardia, sta interessando i paesi occidentali ma ancor più sta sconvolgendo molte nazioni africane e dell’est europeo. Le patologie legate all’HPV interessano il 70 % delle donne in età riproduttiva, rientrano fra le prime cause di morte delle giovani donne anche se nei paesi occidentali con un grande impegno economico si riescono ad effettuare importanti campagne di prevenzione soprattutto con il pap test, che consente diagnosi precoci e risoluzione della patologia con semplici trattamenti. Sulle malattie a trasmissione sessuale ancora molti problemi sono da chiarire, ma molto è stato fatto e siamo comunque arrivati a delle certezze per la prevenzione. La conoscenza del problema credo sia uno dei cardini della prevenzione. Molto dipende dalle donne, individualmente o organizzate, dalla loro volontà di combattere per realizzare una società che tuteli i loro diritti di salute, di maternità e di ruolo. Molto dipende dalle famiglie che devono non abdicare alla loro prerogativa di strumento cardine nell’educazione e nell’inserimento sociale dei propri figli, ma molto, molto di più dipende dalla società con le sue istituzioni e quindi le pubbliche amministrazioni, la scuola, il servizio sanitario che non possono essere latitanti di fronte a problemi che hanno un così grande impatto sulla salute. Allo stato attuale le amministrazioni comunali non hanno un importante ruolo nella programmazione e organizzazione dei servizi sanitari, ma possono comunque trovare un loro spazio nell’informazione e nel coinvolgimento dei cittadini. Parlare del problema, farlo conoscere dà la possibilità ai giovani e all’intera nostra popolazione di adottare corretti stili di vita e corrette attività di prevenzione che possono rappresentare soprattutto per le patologie di cui parleremo in questo convegno, efficaci misure difensive. DR. FERRUCCIO SERENI Assessore alla sanità-politiche della salute-cooperazione Nuovi orizzonti per la salute della Donna La prevenzione del Carcinoma della Cervice dell’utero La Vaccinazione, una recente opportunità Ore 16.00 apertura dell’incontro Coordinatrice Angela Lucini Ass. Politiche Sociali Comune di Castiglion Fiorentino Comuni della Valdichiana Aretina Città di Castiglion Fiorentino M.M.G. Castiglion Fiorentino Farmacisti Castiglion Fiorentino Assessorato alla Sanità Assessorato POLITICHE SOCIALI Presidente della Conferenza dei Sindaci della Valdichiana Dott. Andrea Vignini Saluti del Sindaco di Castiglion Fiorentino Dott. Paolo Brandi Interventi: Dr. Ferruccio Sereni Ass. Politiche della Salute Comune di Castiglion Fiorentino Nota introduttiva Prof. Carlo Penna Prof. Associato Ostetricia e Ginecologia Università di Firenze “Le patologie da papilloma virus umano: tumore al collo dell’utero e condilomi genitali” “La vaccinazione contro il papilloma virus umano come nuova prospettiva di prevenzione primaria: presente e futuro” Ore 17.00 Tavola rotonda “Papilloma virus: le risposte ai tuoi dubbi” Partecipano: Relatori Medici di medicina generale Farmacisti di Castiglion Fiorentino Tip. G. CROCE - Castiglion F.no (Ar) La prevenzione del Carcinoma della Cervice dell’utero SABATO 2 Febbraio 2008 - ore 16,00 Sala Grande Palazzo Comunale (ex Pinacoteca) SCHEMA DELL’APPARATO GENITALE FEMMINILE anni) e si registrano nel mondo 470.000 casi di cancro cervicale/anno. Ogni anno in Italia vengono registrati 3500 nuovi casi di malattia e circa 1500 donne muoiono per questa patologia. COME SI PREVENGONO LE MALATTIE DETERMINATE DAL CONTAGIO CON L’HPV? Chiaramente la promiscuità sessuale favorisce il contagio con i vari tipi di virus. Non bisogna dimenticare il ruolo importante della diagnosi precoce. Quindi visite periodiche e Pap test dal momento in cui inizia la vita sessuale sono azioni importantissime per proteggere la propria salute sia che si sia o meno vaccinate. Da quest’anno è disponibile un vaccino che può proteggere nei confronti dei tipi virali più diffusi e pericolosi. IL PAPILLOMA VIRUS UMANO (Human PapillomaVirus o HPV) E LE MALATTIE AD ESSO CONNESSE Il contagio con il papilloma virus umano avviene attraverso contatti intimi con una persona infetta. Sono interessate al contagio le mucose della vulva, della vagina e della cervice uterina, causando, secondo il tipo di virus infettante, patologie come i condilomi genitali e alterazioni più preoccupanti della cervice uterina che possono trasformarsi in tumori. E’ ormai accertato che il 70% dei tumori della cervice uterina originano da infezioni da HPV contratte molti anni prima Non tutti coloro che vengono contagiati da tali virus si ammalano. Esiste la possibilità di una risoluzione spontanea dell’infezione, l’evoluzione da contagio a malattia tumorale è molto lunga: da alcuni anni a alcuni decenni. Rispetto al numero di persone contagiate che è altissimo (si può stimare nel 70 % della popolazione), l’esito in tumore è molto basso (circa il 10 % delle persone contagiate) anche se il cancro del collo dell’utero, vista l’ampia platea della popolazione femminile, è al secondo posto in Europa come causa di morte delle giovani donne (fra i 15 e i 44 SE IL CONTAGIO DETERMINA UNA MALATTIA CI SI PUO’ COMUNQUE CURARE La cura è in relazione alla sede della patologia ed alla tempestività della diagnosi. Per i condilomi genitali normalmente sono necessari o trattamenti farmacologici locali o trattamenti chirurgici ambulatoriali con laser o diatermocoagulazione. Per le lesioni pretumorali o tumorali coinvolgenti la cervice uterina si passa, a secondo dello stadio della malattia, da piccoli interventi ambulatoriali a complicati interventi. Sia per i piccoli interventi sulla cervice uterina ed a maggior ragione per i grossi interventi la fertilità può essere compromessa. QUALE RUOLO PUO’ AVERE LA VACCINAZIONE NELLA PREVENZIONE DELLE MALATTIE DA HPV Sono stati messi in commercio in Italia vaccini che proteggono nei confronti di alcuni tipi virali, esistono infatti molti tipi di papilloma virus identificati con una classificazione numerica. I più comuni e pericolosi sono gli HPV 6-11-16 e 18. Il 6 e 11 sono responsabili del 90 % delle verruche genitali (condilomi), il 16 e 18 sono responsabili del 70% dei carcinomi della cervice uterina. Il vaccino protegge contro un tipo virale se ancora l’organismo non è stato contagiato da quello specifico virus. Cioè, se dovessimo utilizzare un vaccino quadrivalente efficace quindi contro 4 virus e l’organismo fosse venuto a contatto con uno dei quattro virus presenti nel vaccino, la vaccinazione darà comunque protezione, ma solo per i tre virus dai quali non si è stati contagiati. PROBLEMATICHE APERTE Esiste un elevato numero di tipi virali di HPV. Sono stati identificati oltre 120 genotipi di HPV, di questi circa 40 causano lesioni genitali e in base alla loro capacità di indurre neoplasie sono stati classificati in tipi ad alto e basso rischio. Non sappiamo ancora quanto durerà la protezione anticorpale e quindi se saranno necessari dei richiami. I virus potrebbero mutare nel tempo e quindi la vaccinazione non sarebbe efficace nei confronti delle malattie determinate dal virus mutato. QUANDO E COME VACCINARSI E’ preferibile vaccinarsi tra i 9 e 15 anni per entrambi i sessi, periodo in cui si ha la migliore risposta anticorpale e maggiore certezza di non essere contagiati. In USA la vaccinazione viene consigliata fra gli 11 e i 26 anni di età, quindi anche in fasce di popolazione sessualmente attiva. Come tutti i vaccini non può essere effettuato in gravidanza. Non sembra essere utile ai fini epidemiologici la ricerca del virus nella cervice uterina prima della vaccinazione. In Italia il vaccino è stato raccomandato per la fascia di età fra 11 e 12 anni. La partenza della campagna vaccinale è prevista per il 2008 ed è stata demandata alle Regioni la strategia dell’intervento. La Regione Toscana ha previsto la distribuzione gratuita alle bimbe nel corso del 12° anno di età, quindi nel 2008 saranno vaccinate le ragazze nate nel 1997. Il ciclo prevede tre iniezioni intramuscolari: al tempo zero, dopo due e dopo 6 mesi dalla prima dose.