Numero di Novembre 2009
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Numero di Novembre 2009
Ottobre/novembre 2009 PER IODI CO DE LL’ A MMI NI STRA Z I O NE C O M U N A L E D I SERE G N O / W W W.C O M U NE.SERE G N O . mB . IT Seregno Né carne né pesce Parlano gli operai della Rauschert in cassa integrazione Giornalisti per un giorno Gli abitanti del quartiere raccontano il Crocione Mariateresa Viganò si racconta Prosegue il viaggio alla scoperta degli assessori Sicurezza nei cantieri Dibattito e confronto all'Autodromo di Monza 05 di VOLPE GIANLUCA & C. s.n.c NUOVA SEDE: NON DUE MA QUATTRO ZAMPE Bagni, toelettatura, mangimi e accessori per animali Cuccioli italiani di tutte le razze e piccoli animali Consegne a domicilio gratuite, custodia e dog sitting Corso Matteotti 169, 20038 Seregno (MB) Tel +39 338 4461780 Email: [email protected] PRESENTANDO QUESTO BUONO ECCEZIONALE SCONTO DEL 30% SU CAPPOTTINI E IMPERMEABILI esclusi gli articoli gia’ in offerta Valido fino al 30/11/2009 fino ad esaurimento scorte cienne Napoli e Presepi GITE DOMENICALI 6 - 8 Dicembre 2009 Viaggio in bus da Seregno, Hotel 3*, trattamento di mezza pensione, assistente e visita guidata €255,00 Partenza in bus da Seregno g Domenica 29/11/2009 Friburgo e la Foresta Nera Merano e Bolzano 5 – 6, 7 – 8, 12 – 13 e 19 – 20 Dicembre € 30,00 Viaggio in bus da Seregno, Hotel 3*, trattamento di mezza pensione, assistente e visita guidata 5 – 6 e 7 – 8 Dicembre €180,00 12 – 13 e 19 – 20 Dicembre €165,00 g Domenica 13/12/2009 Basilea Salisburgo, Innsbruck e Vipiteno € 35,00 6 – 8, 11 – 13 e 18 – 20 Dicembre g Domenica 31/01/2010 Festival dei Fiori Sanremo Viaggio in bus da Seregno, Hotel 3*, trattamento di mezza pensione, assistente e visita guidata 6 – 8 Dicembre €€285,00 11 – 13 e 18 – 20 Dicembre €260,00 Capodanno in Croazia dal 31/12/09 al 02/01/10 € 30,00 Natale a Pietra Ligure Viaggio in bus da Seregno, Hotel 3*, trattamento di mezza pensione, assistente e visita guidata Escursione Isole Brioni battello e ingresso €315,00 Dal 24 al 28 Dicembre 2009 Hotel Nuovo Bristol 3* Viaggio in bus da Seregno, trattamento di pensione completa con bevande ai pasti, assicurazione medico - bagaglio Pranzo di Natale e Santo Stefano €360,00 Natale e Capodanno a Diano Marina Dal 24/12/2009 al 07 Gennaio 2010 Hotel Corallo 3* Viaggio in bus da Seregno, trattamento di pensione completa con bevande ai pasti, assicurazione medico - bagaglio Pranzo di Natale e Santo Stefano, Cenone di Capodanno con musica e balli €895,00 Capodanno a Ischia Porto Dal 27/12/2009 al 3/01/2010 oppure dal 27/12/2009 al 10/01/2010 Crociera con Costa Victoria Grecia classica e isole Dal 24/04/2010 all’ 01/05/2010 La quota comprende: viaggio in bus da Seregno per Venezia A/R, sistemazione nelle cabine prescelte, tasse portuali, bevande ai pasti (acqua minerale, vini doc, bibite), mance, quota di servizio, assicurazione medico- bagaglio Cabina interna €734,00 Cabina esterna €839,00 Viaggio in bus da Seregno, trattamento di pensione completa con bevande ai pasti, 2 pranzi in ristorante durante il viaggio di andata e ritorno, passaggio marittimo Napoli/Ischia/Napoli, trasferimento in loco, cenone di San Silvestro, assicurazione medico - bagaglio Escursione di mezza giornata, giro dell’isola con bus e guida dal 27/12/2009 al 3/01/2010 €645,00 dal 27/12/2009 al 10/01/2010 €910,00 Le Marmotte - Machu Picchu della World Service srl - Seregno (MI) - Piazza Vittorio Veneto 7/B Tel: 0362/330389 - Fax: 0362/242336 - [email protected] - www.seregno.lemarmotte.it Concessionaria BMW MINI Mariani Motors Nuovo Centro Usato Viale Sicilia, 130 - Tel. 039 3939356/382 - 039 3939353 - MONZA E-mail: [email protected] Ampia disponibilità BMW, MINI e TUTTEMARCHE Nella nostra Concessionaria scoprite i programmi BMW Group dedicati all’usato: BMW Premium Selection. 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Seregno Inform@ è disponibile anche presso la Biblioteca Civica (piazza Monsignor Gandini 9), le farmacie, i medici di base, l'Urp del Comune (Via Umberto I 78) e nelle seguenti edicole: Via Parini - Corso Matteotti - Via Cavour, 34 - Piazza Cabiati, 1 Via Colombo (ang. Via Appiani) - Via Cadore, 253 Concessionaria Ufficiale di Vendita e Assistenza Mercedes-Benz Milano Viale Fulvio Testi 326 – tel. 02/661511 Monza V.le Sicilia, 98 – tel. 039/28301 Seregno Via Strauss, 38 – tel. 0362/327658 Cornate D’A. Via E. Berlinguer, 31– tel. 039/6956637 Monza Shop Via F. Cavallotti, 11 – tel. 039/2319252 Pioltello S.S. Rivoltana, 27 –tel. 02/92162393 /comune/editoriale C OttObre/nOvembre 2009 Pe r I O D I C O D eL L’ A mm I n I St r A ZI On e C O m U n A Le D I Se r e Gn O / W W W. C O mU n e. S er e G n O . m I . I t Seregno 05 Né carne né pesce Parlano gli operai della Rauschert in cassa integrazione Giornalisti per un giorno Gli abitanti del quartiere raccontano il Crocione Mariateresa Viganò si racconta Prosegue il viaggio alla scoperta degli assessori Sicurezza nei cantieri Dibattito e confronto all'Autodromo di Monza 7 i sono alcune cose, nella vita, per le quali non si dovrebbe finire mai di dire “grazie”. Tra queste, meritano una quotidiana e profonda riconoscenza le iniziative legate alla solidarietà, al volontariato, all’impegno civico e culturale. In una società consumistica come quella a cui siamo inesorabilmente abituati, dove spesso la regola “sottintesa” è quella del do ut des (traducibile, per esteso, in “nulla si fa e si ottiene gratis”), è bello accorgersi di quanto spirito altruistico esista ancora e di quale sorprendente generosità molte persone siano ancora capaci. Mi riferisco all’attività delle numerosissime associazioni di volontariato iscritte all’Albo di Seregno che rappresentano un autentico ed invidiabile fiore all’occhiello per la nostra comunità. Ad oggi risultano iscritte circa 230 associazioni, che operano in diversi ambiti e settori raccogliendo, a loro volta, un consistente numero di associati. Rapportata alla situazione della Brianza e alla stessa popolosità di Seregno, l’incidenza delle associazioni sul totale dei residenti risulta davvero alta. Senza contare che di queste associazioni ve ne sono parecchie con attività ultradecennale, persino oltre i 100 anni. Come primo cittadino sono ad esprimere un sincero e profondo “grazie” a tutti coloro che, a vario titolo, esercitano una qualche funzione o collaborano con taluna di queste realtà. È un “grazie” che pronuncio con immensa ammirazione, con infinita stima e con un certo, se vogliamo, “stupore”. A stupire è l’esempio di gratuità e generosità che proviene da simili associazioni. È piuttosto raro, infatti, al giorno d’oggi, trovare così tante persone che amano impegnarsi, spesso con umiltà e nel silenzio, per un nobile fine e per una giusta causa: siano essi nel campo del volontariato sociale, che della cultura, dello sport, ecc. Seregno dimostra quindi di essere, da decenni a questa parte, non solo una terra laboriosa e produttiva, tenace e caparbia, ma anche solidale e altruista, genuina ed inguaribilmente proiettata al prossimo e al bene comune. Grazie a voi tutti. Grazie per l’esempio che offrite a Seregno, in Lombardia, in Italia e all’estero. Grazie per saperci dimostrate, istante per istante, anno per anno, che i nostri concittadini possiedono un cuore enorme e che la nostra città è capace di raggiungere traguardi fantastici. State dando forma e concretezza al principio di sussidiarità orizzontale costituzionalmente tutelato; state svelando il volto e l’anima più belli che Seregno abbia mai avuto. Se oggi dire “grazie” ha ancora valore, e io credo che l’abbia, lo dico con intima convinzione e in piena coscienza: grazie per averci indicato la via maestra da seguire e per aiutarci, forse inconsapevolmente da parte vostra, ad apprezzare ciò che di buono, di vero e di giusto ci circonda. Il Sindaco Giacinto Mariani 8 /comune/lavoro di Walter Todaro foto di Gianni Corrado Parlano i dipendenti della Rauschert in cassa integrazione Né carne né pesce Ritrovarsi in “cassa” a cinquant’anni. Troppo giovani per andare in pensione, troppo vecchi per essere assunti. Per loro c’è lo spettro della disoccupazione: temono di non poter pagare il mutuo, di non riuscire a mantenere i figli. E, in attesa di un nuovo “contratto”, lavorano negli uffici del Comune N on se ne sono accorti tutti subito, ma un anno fa, dentro gli scatoloni di cartone dei broker della Lehman Brothers, la banca d’affari americana fallita nell’ottobre del 2008, non c’erano solo i loro oggetti personali. C’era molto di più. C’era un mondo intero. Quello del- la finanza, che è stato il primo a essere travolto dalla più grave crisi dai tempi della Grande Depressione. Una crisi che pochi mesi dopo è arrivata all’economia reale, ai consumi, ai posti di lavoro. Ne sanno qualcosa Brigida, Fabio, Marcella, Maria, Sebastiano, Tullio e Vincenza, sette dipendenti della Rauschert, l’azienda tedesca che la scorsa primavera ha chiuso i battenti. “Per noi la decisione di chiudere è stata una sorpresa – mi raccontano. Il lavoro proprio non mancava. Le commesse, a detta della stessa azienda, erano numerose. Nessuno di noi immaginava di potersi ritrovare, a cinquant’anni, in mezzo a una strada". Gli ottantasei operai, progettisti, tecnici, impiegati della Rauschert continuavano a sentirsi tranquilli. Fino a che prima dello scorso Natale, in modo del tutto inatteso, la Rauschert comunica di aver “avviato una procedura di cassa integrazione”. In realtà qualche segnale c’era già stato: qualche mese prima, infatti, l’azienda aveva chiuso un impianto simile in Spagna, lasciando a casa 120 operai. Fondata nel 1936, la Ceramica Industriale FER si trasferì all’inizio degli anni ‘60 presso la sede di via Pacini, dove operavano tutte le funzioni aziendali (direzione, amministrazione, commerciale, ricerca e sviluppo). Nello stabilimento, un’area di circa 6mila mq, si svolgeva il ciclo completo di produzione, comprese le fasi di preparazione delle polveri ceramiche, necessarie alla realizzazione dei prodotti. All’inizio degli anni ‘90 la FER ha assorbito la M.I.E.S. di Busseto, azienda specializzata nella realizzazione di componenti per applicazioni elettri- 9 Formenti: “È il risultato del ‘tavolo’ che abbiamo aperto con la proprietà e i sindacati” Rauschert, impegno rispettato Un lavoro a tempo determinato in Comune per sette lavoratori della Rauschert. Abbiamo chiesto all’assessore allo Sviluppo delle Attività Economiche e Produttive Marco Formenti com’è nato questo progetto: “Fin dal primo incontro con i lavoratori lo scorso 10 marzo l’Amministrazione aveva preso un impegno: far parlare le parti. Abbiamo aperto un canale di dialogo e su questo abbiamo lavorato. E oggi vediamo i primi risultati concreti. Questo vale per la Rauchert, ma lo stesso percorso siamo pronti ad attivarlo per tutte che, consentendo così uno sviluppo delle linee produttive e l’ampliamento dell’offerta. A febbraio 2003 la FER ha ceduto le proprie attività alla Rauschert, gruppo tedesco con sede a Hüttengrund in Turingia. Dopo cinque anni di attività l’azienda ha deciso di chiudere l’unità produttiva di Seregno. Per 76 lavoratori si sono aperte le porte della cassa integrazione. “Per molti di noi è stato un autentico choc”, raccontano ancora. L’idea stessa della “cassa” è vissuta le altre imprese che si dovessero trovare in difficoltà". Per ogni lavoratore impiegato per sei mesi, la Provincia di Milano si farà carico economicamente della differenza tra la retribuzione corrispondente alla funzione richiesta e l’indennità di cassa integrazione già percepita. Gli impegni dell’Amministrazione Mariani non finiscono qui. “Il nostro obiettivo – prosegue Formenti – era quello di convincere l’azienda a mantenere almeno parte della produzione a Seregno. Ci siamo riusciti: d’accordo con la proprietà, abbiamo individuato un’area di circa 500 mq in via Monti dove, a partire dal prossimo anno, la Rauchert farà partire un’unità produttiva che si occuperà di ricerca e sviluppo". Per gli altri lavoratori sono stati attivati specifici programmi di formazione con la Provincia di Milano e la Regione Lombardia. “Questi percorsi di formazione – conclude Formenti – serviranno ad aiutare le persone nella ricerca di una nuova occupazione, fornendo servizi per la riqualificazione professionale, la formazione, l’incontro domanda-offerta di lavoro". come la perdita delle certezze acquisite; come se da qui non si sa bene cosa possa arrivare dopo. E allora comincia a insinuarsi il dubbio, “e se la cassa fosse solo il primo passo?”, o, addirittura, le certezze: la cassa integrazione è “l’anticamera del licenziamento” interviene, infatti, Fabio. È proprio quest’apertura di un varco d’incertezza sul futuro, ciò che colpisce di più. La Rauschert, che ha comunicato ai sindacati 1 milione e 700mila euro di perdite in cinque anni, ® Studio dentistico ha portato la produzione in Repubblica Ceca, dove un operaio guadagna circa 270 euro al mese. In Italia lo stesso operaio ne prenderebbe circa mille. “Si dice che noi abbiamo il know how, che poi significa saper fare bene il proprio lavoro. Ma, con il tempo, tutti imparano, – precisa Tullio, con disincanto. Anche i lavoratori dell’est, che costano meno di noi e che diventeranno anche più bravi". E la crisi economica prende corpo e forma concrete. Un anno di cassa integra- CONVENZIONI DIRETTE: F.A.S.I F.A.S.I.-OPEN F.A.S.D.A.C A.T.M. UNISALUTE/FONDO EST F.I.S.D.E. AXA Direttore Sanitario Dott. Flavio Scippa ENTE MUTUO COMMERCIANTI PREVIMEDICAL Seregno: Piazza Donatori del sangue, 2 Tel. 0362.23.85.22 www.gividental.com Monza: Via Meda, 63 - Tel. 039.74.84.34 Si riceve per appuntamento Legge 248 (Legge Bersani) del 04/08/2004 10 /comune/lavoro zione straordinaria con l’80 per cento dello stipendio, che “vuol dire – precisano – vivere con 800/900 euro al mese. Quando hai una famiglia, dei figli, magari un mutuo o le rate per la macchina come fai ad andare avanti?” Chi è single, per un po’ riesce a tirare la cinghia, ma per altri è ben diverso. Ci sono quelli monoreddito, con famiglia a carico, che magari si sono imbarcati in spese commisurate al loro stipendio abituale e che, adesso, l’assegno di cassa integrazione non copre. Poi ci sono coppie in cui hanno perso il lavoro entrambi, come Tullio che lavorava alla Rauschert con la moglie. C’è anche chi potrebbe andare in pensione, ma non se lo può “permettere”, come Marcella: “sono disabile al 75 per cento – ci racconta – e potrei andare in pensione anche domani. Ma con 269 euro al mese e un figlio come farei a vivere?”. Solo tre hanno trovato un nuovo lavoro; gli altri sono ancora alle prese con curricula e colloqui. Di questi, in sette sono “entrati” in Comune, sei a giugno e uno a settembre, con un contratto a tempo determinato di sei mesi (rinnovabile). I “magnifici sette”, come si definiscono sorridendo, lavorano negli uffici della Polizia Locale, del Servizio Ecologia e della Protezione Civile. C’è chi come Marcella è al centralino del Comando della Polizia Locale. Fa un lavoro simile a quello che svolgeva alla Rauschert, ma è l’unica. Gli altri, invece, hanno dovuto adattarsi a fare altro perché – ci dice Maria – “non avevamo alternative". C’è chi ha accettato, come Brigida, “pur di non stare a casa”; c’è chi come Fabio, un uomo dal fisico imponente e dallo sguardo vivace, è all’ufficio ecologia: passa le sue giornate tra certificati energetici e lotta all’ambrosia; c’è chi come Sebastiano si occupa di registrare multe e notifiche (“la difficoltà maggiore è stata mettersi, a più di 50 anni, ad imparare ad usare il computer”); c’è chi come Tullio dice di aver accettato questa possibilità “per non sentirsi un rifiuto della società". Tullio pronuncia queste parole con freddezza, con apparente distacco, come se la cosa non lo riguardasse. Per qualche secondo resto in silenzio, senza reazioni, come un pugile colpito: è difficile da metabolizzare quella frase, detta da un uomo che ha superato i cinquant’anni e che, dopo 32 anni passati in fabbrica a occuparsi di progettazione meccanica, oggi compila moduli e verbali solo “per non sentirsi un rifiuto della società". Senti lo sconcerto della ricchezza delle competenze che sparisce, come buttata in discarica, e la rivendicazione della dignità del lavoro, più importante del reddito. Ma avete cercato qualcos’altro, siete andati al centro per l’impiego, il vecchio ufficio di collocamento? “Noi siamo tutti operai specializzati. Alla Rauschert progettavamo e realizzavamo prodotti di altissima qualità. Oggi, però, siamo pronti a fare i camionisti o i magazzinieri, ma non c’è spazio per lavoratori ultracinquantenni. Non siamo né carne né pesce: troppo giovani per andare in pensione e troppo vecchi per continuare a lavorare”. L’età. È questa la loro preoccupazione maggiore: “non siamo degli sbarbati; abbiamo tutti tra i cinquanta e i cinquantacinque anni, di cui 30-35 passati in fabbrica, e ce ne mancano 4-5 alla pensione. A queste condizioni, nessuna azienda è disposta ad assumerci". Eccoli qui, a quasi un anno dall’inizio della “cassa”, a cercare un lavoretto qualsiasi: “In attesa della pensio- ne di anzianità”, dice Maria. Ho 56 anni e mi mancano quattro anni alla pensione. Ho cercato lavoro anche come stiratrice, ma hanno detto che preferivano assumere una ragazza". In Francia va “di moda” sequestrare i manager delle aziende che chiudono. In Italia qualcuno è andato a cercare visibilità in qualche reality. Le facce di questi lavoratori sono diverse; sono le facce di gente dignitosa, che di fronte alle difficoltà si è tirata su le maniche e non si arrende; sono persone coraggiose e disposte a sacrifici, ma che ora, con la crisi, sono un soggetto debole. La prima domanda, che dovrebbero porsi le istituzioni e le aziende, allora è quella di progettare il futuro, magari partendo dalla “responsabilità sociale dell’impresa”, come messa in luce dall’Enciclica “Caritas in veritate”, di Benedetto XVI: “la gestione dell’impresa non può tenere conto degli interessi dei soli proprietari della stessa, ma deve farsi carico di tutte le altre categorie di soggetti che contribuiscono alla vita dell’impresa: i lavoratori, prima di tutto, i clienti, i fornitori dei vari fattori di produzione, la comunità di riferimento”.❖ 12 /comune/contratto di quartiere A cura del Laboratorio di Quartiere Viaggio alla scoperta del quartiere Giornalisti per un giorno al Crocione Sara, Cristian, Franca, Luigi e Vanda: una redazione straordinaria parla e fa parlare del proprio quartiere Q uesto articolo è il risultato di un lavoro svolto in collaborazione con un gruppo di abitanti del quartiere Crocione che con il supporto del Laboratorio di Quartiere (spazio promosso da Comune e Aler per accompagnare gli interventi del Contratto di Quartiere) si sono improvvisati giornalisti e hanno raccontato il proprio quartiere a partire Gli “artisti” che hanno partecipato al Concorso di disegni: Gabriel, Simone M., Claudia, Marika, Simone B., Sara, Cristian, Marco, Alessia e molti altri 14 /comune/contratto di quartiere da diversi punti di vista. Attraverso disegni e interviste fatte ad alcuni abitanti, a operatori dello Sportello Lavoro e a un ospite illustre, il Sindaco Giacinto Mariani, il gruppo di redazione ha composto un articolo fatto di tante voci e materiali, con l’intenzione di restituire un’immagine del quartiere Crocione ricca e vicina alla realtà. La redazione è composta da cinque “giornalisti per un giorno” e un gruppo di bambini che, lo scorso mese di luglio, ha partecipato a un concorso di disegno: una ventina di piccoli abitanti ha disegnato il quartiere com’è o come vorrebbe che fosse. Questi i nostri i giornalisti: Sara, 9 anni, vive al Crocione da quando è nata ed è compagna di scuola di Cristian, 9 anni anche lui, che viene spesso nel quartiere per trovare la nonna e per giocare con gli amici Franca Muzzi, abita al Crocione dal 1978. Quando le hanno assegnato la casa le sembrava di vivere in una reggia. Si trova benissimo nel quartiere e non cambierebbe per nessun motivo Luigi Dainotti, nel quartiere dal 1978, quando sono stati assegnati i primi appartamenti e il quartiere era abitato da famiglie molto numerose Vanda Bellè, nata a Rovigo, vive al Crocione dal 1978. Nel quartiere ha cresciuto cinque figli: ora sono grandi e quattro di loro si sono sposati e vivono in diversi paesi della Brianza 15 I bambini del Crocione intervistano il Sindaco di Seregno Sara Donvito e Cristian Contartese nell'ufficio di Giacinto Mariani Com’era il quartiere tanto tempo fa? C’erano già così tanti palazzi? Il Crocione fino agli anni ’70 era molto diverso, c’erano tanti campi e le cascine. Poi sono stati costruiti i palazzi in cui abitate, e tutte le altre case intorno, che sono state terminate non più di 10 anni fa. Praticamente un nuovo quartiere nato per soddisfare la necessità di abitazioni di tutte le persone che in quegli anni arrivavano a Seregno dal sud Italia, e dei tanti seregnesi che vivevano in case malridotte… Insomma, per aiutare chi aveva bisogno di una casa ma non aveva molti soldi per accedervi. Com’è il quartiere oggi? Oggi il quartiere è molto diverso. Prima quella era la zona dei gelsi per la coltivazione dei bachi da seta. Poi sono arrivati i palazzi, e oggi è a pieno titolo una delle zone residenziali di Seregno, su cui il Comune sta facendo un bell’investimento per renderlo migliore e risolvere alcuni problemi. Sono in corso molti lavori di riqualificazione che procedono bene; ci sono nuove case in costruzione, ma anche una palazzina con dei servizi per gli abitanti del quartiere e di tutta Seregno. Come spesso capita in queste situazioni, Il Contratto di Quartiere “Abitare e Incontrarsi al Crocione” Il Contratto di Quartiere è un programma di riqualificazione urbana attivato dal Comune di Seregno e finanziato dalla Regione Lombardia e dal Ministero delle Infrastrutture e Trasporti. "Firmato" nel 2005, il contratto prevede diversi progetti urba- Il Sindaco mentre rilascia l’intervista ai due giovani "giornalisti" ni, sociali e sul tema della casa. Presso il quartiere è attivo il Laboratorio, ufficio di supporto al Contratto di Quartiere pensato con l’obiettivo di promuovere la partecipazione migliorando la comunicazione tra abitanti e istituzioni. Il Laboratorio si trova in via Solferino, 80/c (secondo piano - telefono 0362/24.51.92). Per maggiori informazioni: www.cdqseregno.it Menù speciali per banchetti da 30 a 200 persone inverno 2009 Promozione “Seregno informa” Bis di primi piatti Risottino al Vino rosso e Rosmarino Strozzapreti di pasta fresca alla Valtellinese con verdure, formaggio Casera e burro d’Alpe (presentandosi con il coupon e valida fino al 30/11/2009) Menù 30,00 € a persona compreso acqua e vino Secondo piatto Lombata al forno in camicia di prosciutto e pancetta con contorno di patate novelle rosolate al rosmarino e spinaci stufati Dessert: Gran Torta per l’occasione o Coppa di macedonia di frutta fresca con gelato Antipasto assortito: Prosciutto crudo di San Daniele – Salame brianzolo Coppa stagionata – Cotto parmense Carpaccio di Bresaola con scaglie di grana e rughetta Verdurine marinate Pesce in carpione Vini: Bianco e rosso D.o.c selezionati dal ristorante Insalata di frutti di mare Spumante - Minerale Caffè e Limoncello Ristorante “Marion” di Luigi Cattaneo & c. Via Cadorna 17 Costa Masnaga (Lc) tel. 031/855052 fax 031/8570149 [email protected] 16 /comune/contratto di quartiere c’è stato qualche intoppo, ma si procede! Impegnandosi tutti insieme si sta cercando di risolvere molti dei problemi che avevano le case. Cosa ne pensa del Laboratorio di Quartiere? Il laboratorio di quartiere è un’esperienza molto interessante, che non ha precedenti sul nostro territorio. C’è chi ha i problemi, e chi li deve risolvere; ci si trova in questa casa-ufficio e si prova a trovare delle soluzioni. È sicuramente un’esperienza positiva che sta dando molti buoni risultati. Il nostro parco è molto bello ma serve curarlo un po’ di più. Si possono mettere altre giostre e una fontanella, o tagliare un po’ di alberi nel boschetto così è meno buio? Il parco è stato sistemato, ed è davvero molto bello. Purtroppo in questo momento non è facile fare altri lavori, perché in tutta Seregno c’è tanta richiesta di giardini e giochi… ma ci sono pochi soldi per fare tutto. Si possono fare più feste al Crocione, come quando sono le mongolfiere, i cavalli e lo zucchero filato? A Seregno si organizza già Bimbi in tour che permette di ritrovarsi nei parchi della città e di divertirsi con i gonfiabili e con lo zucchero filato. La festa gira per tutta Seregno; al Crocione c’è già stato, e prima o poi ci si ritornerà! È difficile fare il sindaco? Perché anche noi vorremmo essere il sindaco Sara e Cristian alla conquista di un’intervista del Sindaco! I due neo giornalisti partono dal quartiere Crocione diretti in via Martiri della Libertà, presso la sede del Comune. Prima di salire nell’ufficio del Sindaco un ultimo ripasso delle domande... Non possono fare brutta figura! Ci siamo! Il Sindaco sta rispondendo a tutte le domande... E ogni tanto gli scappa anche qualche battuta! Missione compiuta! Niente male come prima intervista! Chissà se questa sarà solo la prima di una lunga serie! Il sindaco è un lavoro particolare, soprattutto in una città grande come Seregno, dove 42.000 cittadini hanno esigenze molto diverse. Bisogna però ascoltarli tut- I Love Shopping Borse e cinture Abbigliamento donna Bigiotteria Calzature ti! Prima di prendere le decisioni bisogna ascoltarli tutti, e pensare a come metterli d’accordo, proprio come a scuola quando bisogna scegliere che gioco fare. Via Cavour n°29 - Seregno Tel 0362-325782 NUOVA COLLEZIONE edc by Vi proponiamo LA QUALITA’A PREZZI CONVENIENTI!!! Presenta questo coupon avrai diritto al 10% di sconto su ogni acquisto!!!! 17 Crescere al Crocione Franca Muzzi intervista Franco Scilingo Da quando vivi al Crocione? Quali sono i ricordi della tua vita in quartiere? Ho 40 anni e vivo al Crocione da più di 30; sono cresciuto qui. Ho tanti ricordi soprattutto legati al gioco: giocavamo tanto, eravamo tantissimi ragazzini, abitavamo vicini, andavamo a scuola insieme, stavamo insieme tutto il giorno. Si giocava sotto casa, il parco non c’era ancora, era solo un campo. Nonostante ci fosse poco, ci divertivamo tanto. Franco Scilingo ha quarant’anni e vive in quartiere sin da bambino con la sua famiglia d’origine E ora, qual è il tuo rapporto con il Crocione? Cosa fai qui? I miei amici non abitano più qui, ci frequentiamo meno. Ora solo raramente capita di andare al parco in estate, non ci troviamo più per le partite di calcio… Sono cambiati i tempi ma soprattutto le nostre vite. Ti immagini un tuo futuro qui? No. Se mi capitasse non avrei problemi a viver qui, ma le persone con cui sono cresciuto non ci sono più. Vorrei andare a vivere altrove non perché non mi piaccia stare qui, ma perché il mio sogno è vivere in una casa diversa. Anche se sicuramente ne sentirei la mancanza! Hai mai avuto problemi per il fatto di essere del Crocione? No, a me personalmente non ha mai creato problemi. Io non l’ho mai nascosto, ma probabilmente tra chi non conosce davvero il Crocione un po’ di diffidenza c’è stata! Cosa pensi dei lavori del Contratto di Quartiere in corso? Secondo me qualcosa di positivo è stato fatto, ad esempio la messa a norma degli impianti. I lavori strettamente necessari sono stati fatti, anche se forse andavano fatti un po’ prima. Penso comunque che la qualità dei lavori sia un po’ scarsa. Un’altra cosa positiva è il teleriscaldamento, che dovrebbe farci anche risparmiare in bolletta, anche se lo sapremo veramente solo l’inverno prossimo. Lavorare al Crocione Luigi Dainotti intervista Raffaella Brasca Come si trova a lavorare in questo quartiere, gli abitanti frequentano lo Sportello Lavoro? Durante i primi mesi di apertura, nel 2006, si è verificata una maggiore presenza di abitanti del quartiere, mentre ora la maggior parte degli utenti sono cittadini di Seregno e gli abitanti del Crocione sono una minoranza, ma credo sia fisiologico. Ci sono state persone che si sono rifiutate di venire allo Sportello perché si trova in questo quartiere? 18 /comune/contratto di quartiere Raffaella Brasca lavora da tre anni allo Sportello Lavoro del Laboratorio di Quartiere Si, purtroppo è capitato, ma sono casi isolati. La maggior parte delle persone non si fa problemi. Tra i vostri utenti ci sono tanti stranieri? La maggior parte delle persone che si rivolgono a noi sono italiani, ma la percentuale di stranieri non è bassa: nell’ultimo semestre è stata di circa il 30 per cento. Quante persone accettano il lavoro offerto dallo sportello lavoro? Il nostro lavoro consiste nell’accogliere le persone in cerca di lavoro da una parte, e individuare aziende in cerca di lavoratori dall’altra, ma spesso una volta avvenuto il contatto emergono esigenze discordanti e l’assunzione non si verifica. Abbiamo una media di inserimento lavorativo pari al 12 per cento. Si sente gratificata a fare questo lavoro? Questo è un brutto momento per il mondo del lavoro, per cui è ancora più difficile riuscire ad aiutare chi ha bisogno e ciò è molto frustrante. Riesco comunque a trovare delle gratificazioni, anche se si tratta di piccole cose come quando un utente mi ringrazia per averlo aiutato a scrivere il proprio curriculum. Si sente a disagio a venire a lavorare in questo quartiere? Io non sono di Seregno per cui quando mi hanno proposto di venire al Crocione non ho avuto problemi, per me questo era un quartiere come un altro. Comunque mi trovo bene, non mi è mai successo niente, ogni tanto ho avuto qualche pensiero specialmente nelle scale che erano un po’ buie, ma adesso mi sembrano più luminose. Arrivare al Crocione Vanda Bellè intervista Saliou Gueye Da quanto tempo vive al Crocione? Dal 2004, sono circa 5 anni. Prima vivevo sempre a Seregno, ma nella zona dello Stadio. Conoscevate il quartiere prima di venire ad abitarci? Si, ci abita anche mio fratello quindi ci venivo spesso. L’idea che avevo era di timore e paura, per come si parlava fuori del quartiere. Invece a parte qualche situazione, si sta bene. Capita che qualcuno parli male di noi, c’è qualcuno che proprio non ci sopporta. Noi ci stiamo male, ma non ne vale la pena perché si tratta di poche persone. Vi siete sentiti accolti dagli abitanti del quartiere? Noi ci troviamo bene, siamo tranquilli, lavoriamo, ci godiamo la nostra casa, non abbiamo guai. Siamo stati accolti come qualsiasi altro abitante: se ci si conosce ci si saluta, altrimenti no… e se serve una mano si trova sempre qualcuno che te la dà! Quali luoghi del quartiere preferite e vi piacciono di più? A dire il vero stiamo molto in casa nostra, ma ci piace molto il parco: abbiamo quattro figli quindi portiamo i bambini sull’altalena, a giocare a calcio e a pallacanestro. Il quartiere è molto bello, soprattutto per i bambini che si divertono perché c’è tanto spazio per giocare e per andare in bici, senza grossi pericoli. Dove abitavo prima non era così e i bambini erano “chiusi” in uno spazio ristretto. Cosa cambieresti del quartiere? Sono stati spesi tanti soldi per migliorare il quartiere e si vede, ma ora tocca a noi: dobbiamo stare attenti, prendercene cura, non rompere e non rovinare tutto, cambiare mentalità e smetterla di fare quello che vogliamo. Dobbiamo avere rispetto per il quartiere e per chi ci vive. Saliou Gueye vive in quartiere con la moglie e quattro figli da circa cinque anni Nella vita affettiva vince chi si regala un incontro! E gli incontri avvengono con INVIA UN SMS al 347.9972815 con il tuo nome, l'eta' e la professione, riceverai GRATIS 3 profili di persone adatte a te! Incontri e Amore Single Club www.incontrieamore.it - [email protected] Via Carlo Alberto, 5 - 20052 Monza - Tel. 039.369453 - 347.9972815 19 Disegnare il Crocione “Disegna il Crocione … che vorresti” Ecco i tre disegni premiati al Concorso di disegni, organizzato dal Laboratorio di Quartiere nel corso della Festa dell’estate che ogni anno ha luogo all’interno del Parco del Crocione. Il concorso era rivolto ai bambini che vivono o frequentano il quartiere ai quali si è chiesto di disegnare il Crocione così come lo vorrebbero. Una “giuria” composta dall’assessore Mario Carlo Novara e da alcuni tecnici comunali ha valutato i disegni e assegnato i premi ai tre disegni più belli.❖ Il disegno di Simone Masi è stato premiato perché raffigura, oltre ai palazzi, anche gli abitanti del quartiere affacciati al balcone Il disegno di Simone Barbiere è stato premiato perché ricco di colori, ritrae un giardino molto fantasioso e divertente Il disegno di Claudia Zambara è stato premiato perché rappresenta le case di via Marzabotto, meno “conosciute” rispetto alle torri /comune/amministratori 20 di Walter Todaro foto di Gianni Corrado Focus sugli assessori Mariateresa Vigano’ si racconta Prosegue il nostro viaggio alla scoperta degli assessori: non solo la cronaca della loro attività amministrativa, ma anche il “personaggio”, con la sua storia politica e umana. L’intervista di questo numero è con Mariateresa Viganò, assessore alle Politiche Sociali e Servizi alla Famiglia S i rilassa ascoltando il flauto magico di Mozart o la nona sinfonia di Beethoven oppure camminando lungo i sentieri della Val Masino o delle montagne dell’Alto Adige. Queste le passioni di Mariateresa Viganò che, quando gli impegni come assessore alle Politiche Sociali e ai Servizi alla Famiglia glielo consentono, indossa le scarpe da trekking e punta qualche vetta alpina. La montagna, ci dice la Viganò, “ha una grande qualità: aiuta a capire la vera natura delle persone e a farti ragionare sulle scelte più importanti della vita”. In che senso, scusi? “Ad esempio ti fa ca- i Massaggi e trattamenti ayurvedici estetici viso e corpo i Trattamenti (cellulite e rimodellamento corpo) i Fienoterapia i Naturopatia i Test delle intolleranze alimentari i Osteopatia i Massaggi i Percorsi rilassanti e per dolori termali (per coppie, singoli o piccoli gruppi) i Buoni regalo CORSI DI yOgA A pARTIRE DAL 1 OTTOBRE 2009 martedì: dalle 18.30 alle 20.00 e dalle 20.00 alle 21.30 giovedì: dalle 18.00 alle 19.30 e dalle 19.30 alle 21.00 KUNDALINI CENTRO BENESSERE S.A.S. p.zza Don Giussani, 7 20033 Desio (MI) tel. 0362/623469 cell. 3469632268 PRESENTANDO QUESTO COUPON RICEVERAI UN BUONO SCONTO DA E 10.00 SU I NOSTRI TRATTAMENTI. Escluse promozioni in corso 21 pire le persone di cui ti puoi fidare, con le quali ti puoi legare alla stessa corda che in montagna significa mettere la tua vita nelle mani di qualcun’altro. E poi la montagna ti prepara ad ogni fatica, fisica e morale. I miei genitori ci hanno sempre educato con grande saggezza: fin da piccoli, davanti a noi, anche sui sentieri di montagna, ci sono sempre stati loro, con il loro esempio e la loro tenacia”. Poi, naturalmente, c’è la politica che, dalla metà degli anni Novanta, occupa una parte importante della sua vita, ma che è stata una “passione per caso”. “Ero molto impegnata nel volontariato, soprattutto in parrocchia – ci racconta la Viganò. Prima di diventare assessore, nel 1995, non avevo mai fatto politica né ero stata vicina a nessun partito”. Poi? “Mi contattarono alcune persone che conoscevo, soprattutto un mio ex compagno di liceo, proponendomi di collaborare con una lista civica, che nulla aveva a che fare coi partiti e con le loro logiche. E mi proposero di fare l’assessore ai servizi sociali. Mi presentarono la cosa come il naturale sviluppo del mio percorso di impegno sociale". Tuttavia quel primo impatto con la politica non fu del tutto positivo. Cosa non funzionò? Qualche tempo dopo essere stata nominata assessore, ho avuto la sensazione che la situazione fosse diversa e ho cercato sempre più autonomia. Questo perché la parte politica che pesava di più sulle decisioni prese era sempre più "lontana" dalle mie idee e dalle mie posizioni. Mantenni comunque l’impegno preso con gli elettori per portare avanti alcuni progetti innovativi che avevo messo in atto nel settore di mia competenza. La politica però è una “brutta bestia” e, a dieci anni di distanza dalla conclusione di quella prima esperienza, è ancora assessore. Dopo l’esperienza iniziale, ho incontrato il partito e le persone più vicine al mio modo di essere e alle mie convinzioni. È stata la svolta che ha dato nuovo slancio a una passione, quella per la politica intesa come strumento per mettere in pratica le mie idee, che sentivo dentro di me. Lei è l’unica donna in una Giunta formata da otto assessori uomini. Favorevole alle “quote rosa”? No. Io non sono mai stata a favore delle “riserve”: non credo sia giusto parlare di “quote rosa” come di un’area speciale da riservare alle donne, solo in quanto donne, nella politica o nelle professioni. Sono convinta che arriva ad occupare certi ruoli chi ne ha le capacità, sia esso uomo o donna. E questo dipende da quanto uno senta dentro di sé questa esigenza. Ciò non toglie che, in genere, le donne devono fare più fatica degli uomini; per occupare certe "poltrone" devono metterci più impegno e più risorse, ma nessuna “quota”, rosa o di altri colori, risolve il problema. È la determinazione che consente a ciascuna donna di superare le difficoltà. Dall’aborto alla pillola RU486, dall’eutanasia alle coppie di fatto: un argomento molto presente sulle pagine dei giornali è l’impegno dei cattolici in politica. Da cattolica, qual è il suo punto di vista? Con la scomparsa della Dc e con l’esistenza, oggi, di due schieramenti contrapposti la scelta politica dei cattolici è scontata. Ogni cattolico che intende impegnarsi in politica dovrebbe aderire all'unico partito che difende apertamente i valori della tradizione cristiana. Di professione fa il Direttore del Servizio Farmacia di un’azienda ospedaliera. Quindi è assessore, ma è anche dipendente pubblico. Con uno sguardo da “dentro” e uno da “fuori”, che idea si è fatta della pubblica amministrazione? La pubblica amministrazione è sempre stata un pachiderma nell’affrontare i cambiamenti e, quindi, oggi di fronte alla riforma del ministro Brunetta, che per molti aspetti è una "rivoluzione copernicana", è un po’ in difficoltà. Detto questo, le idee camminano sulle gambe degli uomini e io sono convinta che la differenza la faccia la qualità dei singoli. E nella pubblica amministrazione la maggior parte delle persone sono professionisti di grande qualità, che possono dare un contributo importante allo sviluppo del nostro Paese. In che modo? Con la passione per il proprio lavoro. Le faccio un esempio concreto di una situazione che conosco molto bene. I dipendenti del mio Assessorato, dal dirigente a chi sta allo sportello, non sono degli "escutori". Sono propositivi, producono idee e soluzioni. Questo è l’atteggiamento che dovrebbe avere tutta la pubblica amministrazione per far crescere i territori in cui opera e, in definitiva, l’Italia. A metà degli anni Novanta aveva già ricoperto il ruolo di assessore, sempre ai servizi sociali. Com’è cambiato il sistema del welfare in questi quindici anni? Oggi il sistema è senza dubbio più dinamico, più attivo e in grado di rispondere meglio alle esigenze dei cittadini che si trovano in una situazione di difficoltà e di disagio, anche momentaneo. Il welfare pubblico oggi sa adattarsi alle richieste in continua evoluzione di ciascun individuo e riesce a produrre la risposta più adatta per il bisogno di ogni singola persona. C’è però un problema di risorse. La sensazione, magari “filtrata” da stampa e televisione, è che ci siano molti sprechi e che i Comuni distribuiscano soldi “a pioggia”? La questione delle risorse è reale. Da quando sono stata nominata assessore ho trasmesso agli uffici la direttiva scelta da questa Amministrazione, ovvero sostituire le erogazioni in denaro con progetti finalizzati a sostenere la persona o la famiglia nel momento del bisogno. Deve essere chiaro il concetto che il Comune non è un bancomat. L’assistenzialismo fa danni sia alla pubblica amministrazione sia alla persona assistita. Noi siamo un punto di riferimento, un aiuto per chi è in difficoltà: compito dei servizi sociali è dare una mano alle persone per rimettere in piedi la 22 /comune/amministratori propria vita e ritrovare le proprie capacità. Qual è l’obiettivo più importante che pensa di aver raggiunto in questo mandato? Il Piano di zona (N.d.R. il “piano regolato- re” triennale che riunisce nove Comuni della Provincia di Monza e Brianza), uno strumento che costituisce un forte tentativo di orientare la programmazione dei servizi e soprattutto la loro qualità rispetto ai Mariateresa Viganò Risiede a Seregno, nubile. È laureata in Farmacia ed è Direttore del Servizio Farmacia dell’Azienda Ospedaliera “Guido Salvini” di Garbagnate Milanese. Dal 1995 al 1999 è stata assessore ai Servizi Sociali e alla Famiglia. Alle elezioni amministrative del 2000 si è presentata come candidato Sindaco per il centro-destra (Lega Nord esclusa), ottenendo 9.800 voti di preferenza e andando al ballottaggio. È stata per cinque anni in Consiglio Comunale e membro della Commissione Servizi Sociali. Nel 2005 si è candidata con Forza Italia ed è stata nominata dal Sindaco assessore alle Politiche Sociali e Servizi alla Famiglia. bisogni della comunità locale e che porta il volontariato al centro e non più ai margini delle politiche dell’assistenza. Il giudizio positivo dei vertici dell’ASL di Monza e Brianza è la migliore testimonianza della bontà del lavoro fin qui svolto. C’è un progetto a cui vorrebbe dedicarsi in futuro? Più che un progetto specifico, punterei a sviluppare una collaborazione più intensa con l’ASL e con le strutture ospedaliere. La condizione per un welfare efficiente è saper leggere i segnali che arrivano dal territorio, per recepire le esigenze che cambiano sempre più velocemente di fronte a contesti familiari che non sono più quelli di qualche anno fa. E i soggetti che lo possono fare sono, appunto, i Comuni, l’ASL e le Aziende ospedaliere. Pronta ad una nuova campagna elettorale? Certo, sono prontissima a “combattere” (N.d.R. sorride). Ma solo per i progetti che su cui in questi cinque anni ho lavorato e che vorrei continuare a sviluppare nei prossimi cinque anni.❖ sezione promozionale 23 di Rita Ardesio A Cassago Brianza, gli alfieri del buongusto Gusto e design si esaltano con il “Made in Colzani” Una caffetteria dove gustare prelibate dolcezze, un elegante hotel, un bed & breakfast dal sapore internazionale: le colline della provincia di Lecco ospitano tre strutture di convivialità, innovative e accoglienti, tutte targate Colzani P erfezione, qualità e gusto italiano rigorosamente Made in Brianza. Un marchio diventato sinonimo d’eccellenza quello del Gruppo Colzani, che da trent’anni è alfiere del buongusto e della soddisfazione emozionale del consumatore, tanto da ricevere diversi riconoscimenti a livello nazionale. Come il premio Illy Bar 2009 per il Migliore Bar d’Italia, conferito per la capacità di “coniugare una proposta completa e moderna con una produzione altamente artigianale”. Dal Bar pasticceria Colzani a Cassago Brianza infatti, si sprigionano aromi di caffè e cacao, torrefatti in casa, che esaltano l’olfatto e il gusto dei clienti. Andrea e Marco Colzani, intervenuti a Roma col proprio staff alla presentazio- ne della Guida Gambero Rosso – I Migliori Bar d’Italia 2010, hanno deliziato il pubblico con le loro specialità, dalle miscele di espresso alle marmellate, dagli yogurt alla pasticceria. Confermando così il proprio esercizio tra le 27 migliori caffetterie del Belpaese, unico nella provincia di Lecco ad ottenere il traguardo dei “tre chicchi e tre tazzine” nella legenda della guida. Una filosofia di vita che ha sempre puntato ai piaceri del palato, ma che vuole allargare la propria prospettiva coinvolgendo i sensi a 360 gradi: perché non soddisfare il proprio palato all’interno di una struttura ricettiva di prestigio? Da questa idea nasce C-Hotel&Spa: un albergo dal design moderno, rivolto non solo al turismo business, ma anche a quei clienti che vogliono fruire del territorio in maniera consapevole. Dove le bellezze naturali e il patrimonio storico artistico hanno la precedenza. Le diciotto luminose e minimali suites del C-Hotel sono caratterizzate da materiali ricercati come la pietra di mare, da essenze raffinate e da colori neutri, che contribuiscono con l’illuminazione naturale a creare un’atmosfera calda e rilassante. Ma nelle camere non manca il prezioso contributo della domotica integrata: speciali insonorizzazioni, riscaldamento e raffreddamento a pavimento – parete, controllo dell’umidità dell’aria sono tra gli optional di se- rie a disposizione. C-Hotel inoltre offre un’ampia sala fitness e un’area SPA di tutto rispetto, dove si alternano vasche termali, bagno turco, cascata tonificante e solarium. Per chi invece è alla ricerca di una soluzione più intima, ma allo stesso tempo accogliente e “coreografica”, la famiglia Colzani ha un’altra sorpresa. È C-Rooms, un bed & breakfast situato alle porte di Lecco, con 10 camere tutte diverse tra loro per dimensione, forma e disposizione. Uno spazio che vede il felice connubio tra le migliori prestazioni tecnologiche e un panorama mozzafiato: tra le colline briantee visibili all’orizzonte, infatti, svettano le cime della Grigna, del Resegone, del Cornizzolo e, nelle giornate più terse, anche il Monte Rosa. In trent’anni di ricerca, dalla ristorazione all’ospitalità, i Colzani sono riusciti a tramutare il proprio cognome in un luogo fisico, riconvertire il nucleo familiare in area geografica, permettendo alle persone di incontrarsi e crescere insieme, con una formula tutta italiana. Quella Made in Colzani.❖ C-Colzani Via N. Sauro 47, 23893 Cassago Brianza (LC) www.c-colzani.com www.c-hotel.com www.c-spa.com www.c-rooms.com 24 /territorio/salute e benessere Rubrica a cura della dott.ssa Cinzia Gorla* La parola alla psicologa Dimagrire con il corpo e con la mente Nuove strategie psicologiche possono aiutare a seguire e a sopportare la dieta S iete alle prese con la bilancia e i sensi di colpa? Non sentitevi soli. Si stima, infatti, che gli italiani sovrappeso siano il 34 per cento, mentre quelli in una condizione di obesità sono il 9 per cento (dati ISTAT). E se a questi “numeri” sommiamo i due chili in più con i quali, secondo gli esperti, si ritrovano in media gli italiani dopo il periodo delle ricorrenze di fine anno, ormai imminenti, il caso di invertire rotta e “mettersi in mente” di dimagrire. Dimagrire. Se cerco su internet il significato del verbo “dimagrire” mi compare “render magro, estenuare, diminuire, consumarsi, intisichire”. C’è da domandarsi perché mai una persona dovrebbe mettersi in condizioni del genere e aver 25 quindi voglia di “dimagrire”, ma, se ci pensate bene, la modalità di vivere il dimagrimento oggi si basa proprio su questo modo di pensare alla perdita di peso; quando il medico dice: “Lei deve mettersi a dieta”, ecco che nella mente scatta quel meccanismo per cui il futuro si mostra come penoso e pieno di sacrifici. Questa idea di partenza è, giustamente, uno dei motivi di maggior resistenza e difficoltà della riuscita di una dieta. Dimagrire significa perdere massa grassa, mettersi a dieta vuole dire avere atteggiamenti verso SE STESSI che siano il più personali possibile, che prevedano la giusta dose di alimenti piacevoli e che siano appropriati alla volontà di osservare il proprio corpo nel cambiamento. Dimagrire, mettersi a dieta, significa cambiare, non certo patire. Prima di affermare di voler dimagrire, dialoghiamo allo specchio con noi stessi e domandiamoci: “perché sono grasso, dove il mio corpo vorrebbe essere diverso e, soprattutto, lo voglio davvero?”. 26 /territorio/salute e benessere Se la volontà esiste, allora incomincia a immaginare che il Tuo corpo stia già cambiando, comincia a immaginare di essere la persona che vorresti diventare, arriva là dove Ti porta l’immaginazione. Il cambiamento desiderato si produce armonizzando corpo e mente in un percorso che aiuta la persona a recuperare uno stile di vita sano. Spesso il motivo dei chili di troppo è proprio un allontanamento dai ritmi biologici naturali e dal vero Sé profondo. Per perdere peso in modo stabile e du- raturo, fare una dieta aiuta, ma non è sufficiente. Il cambiamento è il risultato di un diverso modo di vivere e pensare. Oggi sappiamo che non è solo il cibo che fa ingrassare, ma sono un insieme di fattori che non permettono di vivere il corpo in maniera appropriata: lo stress, l’infelicità e l’insoddisfazione, lo scarso movimento fisico e tante altre cause. Quindi, per iniziare: -Chiediti se vuoi dimagrire davvero; -Inventa TU i tuoi cibi e la TUA cucina light. La privazione continua di ciò che ti piace e ti dà gusto diventa una gabbia entro cui appassiscono le emozioni con il conseguente “umore nero”, tipico di chi è a dieta; -Scegli una ginnastica che ti piace: oggi le palestre offrono tante varietà di corsi, provali tutti e scegline uno, oppure inizia a passeggiare all’aria aperta senza lo scopo di dover bruciare grasso ma con la consapevolezza che passeggiare può essere un meraviglioso passatempo. -Ascolta i messaggi del TUO corpo e assecondalo. I modelli della nostra società spingono talvolta a fare troppo rispetto a quello che il corpo riesce a sopportare, superando la personale soglia di fatica e quindi a rendere vano lo sforzo; -Innamorati di te stesso, abbandona l’identità della persona grassa e non fossilizzarti su ciò che trovi difficile o sui risultati che non riesci a ottenere; se impiegherai due mesi o un anno a im- boccare la giusta strada, poco cambierà. Ma una volta scelta la strada la sentirai davvero TUA con tutti i suoi benefici psicofisici. Analogamente, ogni conquista, ogni chilo perso, sarà stabilmente TUO, perché sarà stato compreso (e “digerito”) dalla parte più vera e intima di TE stesso.❖ *Psicologa, riceve su appuntamento nel suo studio di Meda (339/6459944) Orari: da lunedì a venerdì 8.00 – 18.00 Seregno (Milano) - Via Verdi 110 - Tel. e Fax 0362 238792 www.ingrossocartoleriacolombo.it - info@ ingrossocartoleriacolombo.it /territorio/gastronomia 27 Rubrica a cura di Giovanni Guadagno* Gusto leggero La pecora brianzola Gilberto Farina, vicepresidente dell’associazione Cuochi Brianza, ci guida alla riscoperta di uno degli ingredienti tipici della tradizione gastronomica del territorio e alla sua valorizzazione attraverso la proposta di un menu e di una ricetta L ’allevamento ovino era, fino al secolo scorso, molto diffuso nelle province di Lecco, Como e Milano e costituiva, per le famiglie contadine, una fonte rilevante di integrazione del reddito sui terreni poderali, a difesa dell’ambiente e del territorio delle colline brianzole. Da oltre dieci anni assistiamo a una riscoperta di questa attività economica grazie soprattutto all’azione dell’associazione della pecora brianzola (www. pecorabrianzola.it). L’obiettivo dell’associazione è anche quello di recuperare e salvaguardare una razza che stava ormai estinguendosi e di valorizzare un animale tipico strettamente legato al suo territorio. I piani di intervento sostenuti per il re- cupero e la valorizzazione di questo animale, hanno portato, il 13 novembre 2001, la Commissione Tecnica Centrale dell’associazione nazionale della pastorizia di Roma a considerare la pecora brianzola una razza in pericolo di estinzione. Nel 2004 la Regione Lombardia, forte di questa decisione, ha inserito la pecora brianzola nel piano di sviluppo NUOVAMENTE DISPONIBILE prenotalo al prezzo speciale di euro 13,00 manda una e-mail, completa di nome, cognome, indirizzo e numero di telefono al l’indirizzo [email protected] /territorio/gastronomia 28 Gilberto Farina questa razza sono: l’alta statura, il profilo della testa convesso e l’estensione della lana limitata alle parti del corpo che danno il prodotto migliore: grazie ad una purezza di vello assoluta, la lana della pecora brianzola è di altissima qualità. Il rurale come animale da salvaguardare e quindi oggetto di contributi per l’allevatore. Il 7 aprile 2008 l’agnello di razza Brianzola è stato inserito dalla Regione Lombardia nell’elenco dei prodotti tipici regionali. Le caratteristiche principali di Shop br e tt em a • Se 40 | Un • N. le IV asi no n| Br S�o� f 16 | Gr eci a| Ma lta | Tai wa An gheri 20 09 mb re ia her | Ung Ch era 0| Svizz ve 42 • No IV • N. | Brasile An no | Ita lia euro 6,0 an | Taiw Watchshop è dedicato a tutti coloro che amano gli orologi: appassionati, collezionisti, operatori di settore, ma soprattutto clienti in cerca di affari. | N. 2009 re mb | Se tte ILE NS ME Svi 6,00 | euro Gra ham Gr oroand € 9.9 e pvSilve Grim rsto 80 d Mila ne ol ,00 no di - Po rtof ino Buti E TOP FB ON di Grimol Milano www.watchshop.it Role Da x ref.ytona € 27 62 I Sig .0065 pr nori0,00 ima ser del Temp ie oMila no 9 re 200 Ch era Iwc Do Re ppe € f. 37lchro Mo11.5086 Ednogr nsieu0,0 izi aph r - 0 one Lim Vogh itata era pe 808 f. 16 Na 21.00 ro € e d’O Or x iner, Re ar llo era Role Submgia ,00 Vogh 01 ovo ten Casa 60 28 54 NS ppe o ilimb k Ph s Ju0 vara Pate utilu 0,0 - No ea Deeps aSe f.116 ,00 Rocc re 6.000 ria € ielle Gio 18 9 77 ILE 42 900 ost | Ag 09 o 20 | N. 39 | Ita MENSIL lia euro 6,0 emb E | nov Svizz 0| ven dit a 40 | Malta | Grecia Chf 16 zzera ia | Ital | N. 42 | Gr f 16 più di 1 000 oro log i in 40 a prim iva ante esclus Pa Le ul Pi Plon co titan € 12 io ge t Gard .60 orour c i Gio0,00 rosatype iel li Mo nza x ller we 0 Role a-d 66 ME 39 a • Ag gheri 39 | Un le • N. asi IV no Br n| wa lta An g hin Pers fo 0 ogra ino 0,0 .90 di Cron rtof ol - Po € 14 no Grim Mila Ma a| os to S�o� i ian migier Palreur F | Tai S�o� a dit ven eci 20 09 i in log oro 000 di 1 più 42 Ogni mese foto, caratteristiche e prezzo di oltre 800 orologi usati e da collezione, proposti solo dai migliori negozianti. 20 09 ndita i in ve rolog 1000 o più di peso delle femmine di 70/75 chilogrammi e per i maschi di 90/95 chilogrammi e oltre con una statura al garrese di 80 centimetri nelle pecore e 90 centimetri negli arieti. Il peso degli agnelli alla nascita, 3/4 chilogrammi, aumenta molto rapidamente fino a raggiungere 10/12 chilogrammi a 1 mese, 20 chilogrammi a due mesi, 30/35 chilogrammi a quattro mesi e 50/60 chilogrammi a sei mesi. Uno dei maggiori pregi di questa pecora è la fecondità: il susseguirsi di parti ogni 7/8 mesi garantiscono il prodotto carne in modo continuativo. La pecora brianzola è sempre stata ed è un animale da carne particolarmente apprezzata per le sue particolari qualità organolettiche anche se poco conosciuto. Sono diverse le nuove esperienze di riscoperta di questo prodotto: il rinomato prosciutto “Marco d’Oggiono” in produzione dalla fine del 2008 o alcuni “prosciutti di pecora“ trattati e stagionati esattamente come quelli di maiale. Inoltre piccoli artigiani, eredi della grande tradizione salumiera del territorio brianzolo, sono stati in grado di produrre insaccati e bresaole di pecora. Alcune realtà locali, come il ristorante “La Piana” di Carate Brianza (www. ristorantelapiana.it), da sempre sono in prima linea per promuovere questo prodotto tipico.❖ *Presidente Associazione Cuochi Brianza, Chef del Collegio Ballerini oro9.500 r € nsieu Mo t Pigueo ars Ch ron Audem al Oak T Roy . 25860S Ref 500,00 ano € 10. a - Mil Il Duc t ue arsn Pig Audem rbillo 0 Tou .000,0 a € 129 o - Rom Bonann Philip Patek atrava Cal . 5296G Arsizio Ref 00,00 Busto € 9.5 ogiaio L’Orol Via Londonio 22, 20154 Milano - Tel: 02 34533086 - Fax: 02 34937691 Sede di Monza: - Via San Gottardo, 91 - 20052 Monza - Tel/Fax 039 384066 29 Lo chef Gilberto Farina, ha scelto per voi l’agnellone brianzolo allevato nel territorio delle province di Lecco, Como, Monza e Brianza. Questo animale è allattato naturalmente fino allo svezzamento (3/4 mesi) e poi alimentato con foraggi freschi, fieno, sfarinati e granaglie. Il sistema di allevamento è di tipo “poderale”, opposto a quello “transumante”, quindi gli ovini possono godere di pascoli vicini al centro aziendale e costantemente controllati. La carne ha un sapore delicato e non selvatico ed è ottima al palato. Spaccato di agnellone brianzolo stufato alle erbe aromatiche e polenta rustica Per informazioni e iscrizioni Ingredienti e dosi per 6 persone 1,50 kg. Pecora brianzola con osso 150 g carote 50 g cipolle 20 g sedano n. 2 spicchi d’aglio Alloro, rosmarino, segrigiola, timo, santoreggia 400 g patate 500 g pomodoro ramato maturo 3 dl vino rosso 1 l brodo di carne ASSOCIAZIONE CUOCHI BRIANZA Metodo Tagliare a pezzi l’agnello e farlo rosolare, nel frattempo tagliare a cubettini le verdure ed aggiungerle all’agnello. Fare rosolare il tutto, bagnare con il vino rosso, lasciare evaporare, aggiungere i pomodori tagliati a pezzi, coprire con Un anno fa (W.T.) È passato già un anno. Era l’ottobre dello scorso anno quando usciva il primo numero del rinnovato Seregno Inform@. L’obiettivo era ambizioso: fare un giornale con criteri giornalistici che non fosse il “bollettino” dell’Amministrazione, l’”elenco della spesa” delle cose fatte, ma un prodotto editoriale di qualità in grado di reggersi in piedi grazie alla pubblicità e aperto alla Brianza, a tutto ciò che accade nel nostro territorio con un occhio rivolto alla nuova Provincia. In questi sei numeri abbiamo presentato il lavoro di alcune associazioni culturali e sportive di Seregno, abbiamo parlato del commercio e di come rilanciare l’economia, abbiamo affrontato alcune questioni sociali di grande rilievo (ricordo l’articolo sui malati di Alzheimer, o quello sui disabili nello sport o, ancora, quello sulle badanti). Ci siamo occupati molto di ambiente e tutela del territorio: abbiamo spiegato come funziona SETTEMBRE/OTTOBRE 2008 PE RIODI CO DE LL’A MMI NI ST RAZ IONE COMU NAL E DI S E REG NO / WW W.COMU NE .S E REG NO.IT Seregno 10 Due Mariani, un solo obiettivo: la Brianza Intervista ai sindaci di Monza e Seregno La vittoria del teatro “low cost” Produzioni di qualità e giovani per battere la “crisi del teatro” La Brianza in una notte Viaggio nella terza edizione della Notte Bianca Cento Km di corsa Dopo trent’anni torna la corsa podistica estrema attraverso la Brianza Speciale A scuola di sicurezza Sede sociale c/o Istituto Alberghiero del COLLEGIO BALLERINI Via G. Verdi, 77 20038 Seregno (MI) Tel. 329 82.97.620 email: [email protected] il brodo e lasciare cuocere lentamente. Dopo 45 minuti aggiungere le patate tagliate a cubetti e il trito di tutte le erbe aromatiche, finire di cuocere. A cottura ultimata servire con polenta rustica integrale. la raccolta differenziata e la rete di distribuzione dell’acqua, siamo entrati nella centrale del teleriscaldamento e abbiamo parlato con alcune famiglie su come ridurre gli sprechi e risparmiare in tempi di crisi. E ancora abbiamo raccontato il mondo dell’informazione locale e, in questo numero, quello del lavoro e delle aziende in crisi. Tutto ciò lo abbiamo fatto sempre raccontando delle storie, parlando con le persone, uscendo dal “Palazzo”. Facendo, in altre parole, un po’ di sano giornalismo da strada. Non volevamo un giornale con cui affrontare, per dirla con Gramsci, i “brevi cenni sull’universo”; che contenesse di tutto, di più. Volevamo un giornale concreto, che parlasse del e al territorio attraverso delle storie. Mettendoci testa e anche cuore. E in questi sei numeri abbiamo cercato di mantenere quella promessa che è diventata un po’ la nostra parola d’ordine. Lo abbiamo fatto, o almeno ci abbiamo provato. 30 /territorio/eventi /territorio/gastronomia di Caterina Carpitella Ingegneri, Architetti e Giovani Industriali Dibattito e confronto all’Autodromo di Monza L a sicurezza nei cantieri è il primo grande tema affrontato tra venerdì 20 e lunedì 23 novembre a Monza, dove, ancora una volta, la Consulta Regionale Lombarda degli Ordini degli Architetti sarà protagonista con un doppio appuntamento. Questa edizione, inoltre, vedrà il sostegno della Consulta Regionale degli Ordini degli Ingegneri Lombardi che aprirà un dibattito sui risvolti che il D.Lgs. 106/09 ha portato sulle norme di nei cantieri temporanei e mobili. Nella giornata di sabato 21 verrà proposta la seconda edizione di Architetti ed Energia - verso una progettazione consapevole; si parlerà di ecosostenibilità ed efficienza energetica e verrà introdotto il concorso ARCHITETTURE SOSTENIBILI - qualità formale e innovazione tecnica dell’architettura, un’iniziativa dell’Ordine A.P.P.C. di Monza e Brianza. Durante il break, alle ore 14, verrà presentata la rivista Elementi, temi di costruzione dell’architettura,commentata dal Presidente della Consulta degli Ordini degli Architetti P.P.C. e dal direttore della stessa, l’architetto Maurizio Carones. Il nuovo progetto editoriale, a carattere monografico, svilupperà una sistematica ricognizione sulle parti dell’edificio, sugli elementi costruttivi e sui materiali. A seguire, numerosi interventi che porteranno al termine, alle ore 18, del ricco programma della giornata. Ultimo appuntamento sarà lunedì 23 novembre con l’Assemblea Generale di Confindustria Lombardia, durante la quale il Comitato Regionale dei Giovani Imprenditori si interrogherà in previsione dell’Expo 2015 sulle infrastrutture lombarde. ❖ La partecipazione è gratuita previa iscrizione da inviare - entro il 14 novembre 2009 al seguente indirizzo di posta elettronica: [email protected] o a mezzo fax al n. 02 34937691 - utilizzando il modulo che troverete sul sito www.consultalombardia.archiworld.it In alto: i relatori di Architetti ed Energia 2008 Sopra: il nutrito pubblico di professionisti presenti ad Architetti ed Energia 2008 FIERABOLZANO ® s.p.a. MESSEBOZEN /comune/la parola ai partiti 31 Ugo Calò Il Popolo della Libertà - Forza Italia Luca Talice Lega Nord Ridare sicurezza alle nostre città. Una promessa mantenuta Autunno verde [email protected] R ispondere alla domanda di sicurezza che viene dai cittadini per riaffermare la sovranità della legge sul territorio. Questo è uno dei compiti fondamentali che il presidente del consiglio Silvio Berlusconi si è dato di fronte al corpo elettorale. Nonostante una incessante campagna denigratoria posta in essere dalla sinistra che accusa l’attuale governo di essere insensibile alla tematica della sicurezza i fatti dimostrano che, anche in questo caso, la promessa è stata mantenuta. Dal 4 agosto 2008, 3.000 militari affiancano le forze di polizia e i carabinieri nel pattugliamento delle grandi città e dei centri di permanenza temporanea per immigrati clandestini. Tale iniziativa ha garantito una efficace prevenzione e repressione dei reati di strada, che sono diminuiti del 40% nelle zone pattugliate. Il governo ha ampliato i poteri dei sindaci di intervento, prevenzione e contrasto dei reati, affidando loro un ruolo da protagonisti nel garantire la sicurezza sul territorio. Chi sfrutta bambini e ragazzi fino a 14 anni per l’accattonaggio è punito con una pena fino a tre anni di carcere. Se è un genitore perderà anche la patria potestà. I cittadini che vogliono collaborare al pattugliamento del territorio possono associarsi in gruppi di volontari. In presenza di gravi indizi di reato e di esigenze cautelari non sarà più possibile concedere gli arresti domiciliari agli stupratori. Chi commette un omicidio inerente a una violenza sessuale sarà condannato all’ergastolo. Le vittime di violenza avranno il patrocinio gratuito, non saranno più costrette a pagare le spese processuali. Il decreto antiviolenza di febbraio ha inserito nell’ordinamento il reato di molestie (stalking). Sono previste sanzioni per gli episodi di molestie e minacce reiterate per evitare che possano degenerare in atti più gravi. Il 14 luglio la Camera ha approvato in prima lettura il disegno di legge contro gli stupri, con un forte inasprimento delle pene, ponendo in essere un ulteriore passo in avanti nell’azione del governo a tutela della sicurezza delle donne. Il governo ha varato un disegno di legge per colpire chi sfrutta il mercato del sesso e liberare dalla schiavitù migliaia di donne. La politica del fare di Silvio Berlusconi è un esempio per tutti e ci induce a proseguire nel territorio di Seregno quanto di buono il governo sta facendo sulla tematica della sicurezza nell’interesse dei nostri cittadini. [email protected] E ccoci qui, ci ritroviamo, il nuovo numero di Seregno Informa, ci fornisce l’occasione di parlarVi, di scrivere a Voi nostri cari concittadini. Il tempo trascorre veloce e ci stiamo avvicinando alla chiusura di quest’anno. Nel 2010 si voterà per le elezioni comunali, ma non solo, e noi consiglieri della Lega Nord ci stiamo preparando per questo importante avvenimento elettorale. Nei mesi scorsi, in occasione delle elezioni provinciali, il nostro partito ha sfiorato la percentuale del 27%, un dato incredibile, inatteso, un risultato che ci ha fatto felici e al contempo ci rende ancora più orgogliosi del Vostro voto e debitori nei Vostri confronti. Grazie ancora di cuore cari Seregnesi. Noi leghisti stiamo iniziando un giro per i quartieri, per incontrarVi, per parlarVi, veniamo da Voi che ci conoscete, anzichè indurvi ad uscire e a partecipare ad assemblee pubbliche. Anche il sindaco Giacinto Mariani e gli assessori hanno girato i quartieri e incontrato la gente, ma la giunta è frutto di una sintesi di un’alleanza, che vede la presenza della Lega Nord limitata e minoritaria rispetto al suo reale valore elettorale. Noi consiglieri della Lega Nord vogliamo parlarVi da soli e sentire da Voi le Vostre priorità, problematiche ecc. che diventeranno i punti fondamentali della nostra futura attività politica. Con gli alleati i rapporti sono buoni, ma abbiamo storie, esperienze, sensibilità, visioni del futuro della nostra società che a volte divergono. Noi abbiamo su punti come la sicurezza, la tutela della nostra identità, la visione sociale della comunità, delle idee che sono una prerogativa del nostro partito. Sulle Vostre richieste poi ci confronteremo con gli alleati, ma partendo da un punto fermo e cioè che Voi per noi siete il fondamento del nostro impegno politico e che bisogna governare con autorevolezza e non con autorità. Il vero rispetto lo si ottiene comportandosi bene sempre e non solo quando si avvicinano le elezioni. Grazie. 32 /comune/la parola ai partiti Antonio Graziano Alleanza Nazionale Roberto Pozzoli Amare Seregno sQuola, islam e il “politically correct” Considerazioni sul significato del riuso – Legge Regionale 13/09 “Piano Casa” [email protected] S quola con la “Q”? No cari lettori, non è un errore ortografico ma è solo una provocazione per attirare la vostra attenzione su un articolo che ai molti passerebbe inosservato. Qualche giorno fa, un noto quotidiano italiano, ha inserito questo argomento tra i suoi articoli: “e se un bambino mussulmano volesse studiare il corano a scuola ?” C’è chi ha lodato la proposta dell’esponente dell’area finiana del PdL sostenendo che questo sarebbe un modo di fare dell’Islam una religione normale di cui si possa parlare nelle scuole pubbliche, con il vantaggio di riuscire a controllare le derive estremiste!? Ebbene si, l’italico politically correct ha toccato il fondo! Integrazione vuol dire innanzitutto garantire agli immigrati dei diritti, e non certamente prostrarsi e iniziare a dissolvere oltre due millenni di cristianità prospettandoci che per favorire l’integrazione degli immigrati mussulmani, bisogna integrare l’Italia all’islam!Come già accaduto in Germania, se gli islamici non si integrano, sarà la Germania ad integrarsi a loro. E come ? iniziando appunto dalla scuola, dove la comunità turca richiede l’adozione di giorni festivi islamici per tutti gli scolari tedeschi indipendentemente dalla loro religione. Io ritengo che tali iniziative abbiano solo effetto di favorire l’aumento della destra estrema, alimentando la xenofobia nel paese, ma di una cosa sono ormai certo che l’Eurabia non è più una semplice fantasia, e che il processo di islamizzazione dell’Europa è iniziato ormai da tempo. Bisogna, comunque, prendere atto che l’Islam ha una capacità di penetrazione nelle società occidentali decisamente maggiore di quanto ne abbia il Cristianesimo, o forse, semplicemente dilaga laddove il Cristianesimo è stato sostituito dal vuoto assoluto. Dobbiamo perciò prendere coscienza di ciò che sta accadendo soprattutto nel nostro vivere quotidiano e soprattutto iniziando dalla scuola, luogo dove in ogni epoca l’educazione delle nuove generazioni ha rappresentato per ciascun gruppo umano un compito fondamentale, a cui dedicare attenzione, risorse ed energie, dando vita a regole e percorsi formativi. La fede cristiana inserita nell’istruzione scolastica dei nostri alunni, si sente fortemente interpellata da una situazione di questo genere. Difatti, spinta dalla sua sollecitudine per l’uomo, ha esercitato una particolare vocazione educativa nei confronti degli adolescenti futuri uomini adulti. “L’uomo è la via della Chiesa”, si legge nell’enciclica Redemptor hominis di Giovanni Paolo II . Per questo l’educazione cristiana non può non essere interessata alla formazione del soggetto umano, e quindi non concediamo assolutamente ingerenze islamiche nell’educazione scolastica dei nostri figli. Pertanto, è ora che cominciamo a dire basta ad ogni tipo di prepotenza contro il nostro credo, basta all’acquiescenza, basta al giustificazionismo, basta al buonismo a favore dell’integrazione islamica nel nostro paese. Noi dobbiamo difendere la nostra identità cristiana. [email protected] I l concetto di riuso ha assunto oggi un ruolo di primaria importanza nei processi di riqualificazione urbana e l’opportunità della sua applicazione pratica deve essere costantemente verificata alla scala della città, del quartiere, di ambiti particolari come i centri storici ed infine alla scala del singolo edificio. Il suo significato è quello di strumento per restituire un equilibrio agli assetti urbani interessati da processi di trasformazione rapida, radicale, generalmente negativa della loro immagine fisica. È noto come il degrado progressivo degli edifici comporti il degrado dell’ambiente sociale dove vengono a concentrarsi le categorie più marginali, innescando quel processo di abbandono da parte delle attività e dei gruppi socialmente più consolidati, che contribuiscono al rapido deteriorarsi di interi quartieri. Oggi, come si è detto, la riqualificazione urbana attraverso il recupero di ciò che esiste è un fatto generalmente acquisito: esiste, da una parte, un vasto patrimonio edilizio più o meno degradato ma che può ancora essere utilizzato per anni e decenni; esiste dall’altra la necessità di economizzare aree per i futuri fabbisogni.Il problema del riuso va quindi considerato, prima di tutto, come un processo in funzione della possibilità di attuare la continua rivitalizzazione e il riequilibrio di tutte quelle parti della città che entrano in crisi sotto uno o molteplici aspetti. È fondamentale poi che, in tema di riuso e di recupero, l’attenzione debba essere posta alla città nel suo insieme, onde evitare che la questione dei nuclei antichi convogli su di sé tutte le energie disponibili, accrescendo il divario con le zone periferiche. È chiaro che il rapporto centro-periferia è molto differente a seconda della storia, dello sviluppo e della dimensione di ciascuna città; si pone quindi sempre il problema della riqualificazione della periferia e delle zone intermedie (anche se di recente edificazione). Il riuso e il recupero degli spazi urbani agli effetti delle ragioni dell’architettura, vanno condotti considerando la necessità di effettuare tre ordini di integrazioni: - nel senso dello spazio urbano, fra centro e periferia; - per quanto attiene il dato sociale, la compresenza dei diversi ceti sia nei centri storici che nelle aree eccentriche; - per quanto riguarda le scelte stilistiche, l’accostamento armonico fra rispetto delle preesistenze e rinnovamento, secondo quel principio di continuità che è nella tradizione della formazione della nostra storia urbana. (fine prima parte) 33 Cesare Visconti UDC Pietro Amati Partito Democratico Ritorniamo sull'argomento ormai di attualità... Elezioni amministrative 2010 Cinque buoni motivi per non votare più questo Sindaco e questa Maggioranza [email protected] E così ci stiamo avvicinando sempre più ad una importante scadenza elettorale che riguarderà proprio la nostra città : le elezioni amministrative comunali del 2010. I Cittadini verranno chiamati alle urne presumibilmente (manca ancora il decreto) alla fine di marzo, in concomitanza con un’altra tornata elettorale riguardante la nostra regione Lombardia. Sarà un voto molto importante che noi riteniamo permetterà a Seregno di crescere ulteriormente. La nostra Città, anche in questi momenti di crisi economica veramente eccezionali, sta “tenendo”, si modernizza e riesce a rendere servizi alla Cittadinanza di buon livello. Certo, si potrà fare di più e meglio affinando un programma politico/ amministrativo rendendolo ancor più corrispondente alle esigenze della Cittadinanza ed in particolare modo tenendo conto delle fasce più deboli….giovani, anziani, disabili……. Ma per questo abbiamo radici ben profonde e salde che ci permettono di tenere un orientamento ben preciso. Noi, per quanto ci compete stiamo operando affinché la squadra che collaborerà col Sindaco sia composta da persone che siano espressione, oltre che dei Partiti di appartenenza, del territorio e che abbiano avuto modo di “dimostrare nella quotidianità” di che stoffa sono fatti. Con questi auspici noi lavoriamo e ci stiamo preparando seriamente. Ringraziamo, ancora una volta, tutti coloro che aderendo al nostro progetto “parliamone” non mancano di confrontarsi con noi attuando in tal modo un principio basilare per la democrazia….. “la partecipazione”. [email protected] P rimo: il Pgt (questo sconosciuto) Questa Amministrazione aveva, tra le proprie e prioritarie promesse elettorali, quella di cancellare il vecchio Prg. Si sono spese centinaia di migliaia di euro per dare incarichi per il nuovo Piano di Governo del Territorio. Dopo vivace pubblicità e ulteriori promesse iniziali, ecco la sorpresa: il Pgt non verrà portato in Consiglio; non solo, passerà direttamente alla prossima Amministrazione. E così i seregnesi non sanno che fine faranno le loro Osservazioni, non sanno che fine farà il territorio: una soluzione clamorosa e irresponsabile, frutto - perché questa è l’unica spiegazione possibile - di divisioni interne alla Maggioranza. Secondo: le nomine immorali Lo scandalo vero e proprio, che ha reso la nostra Città, agli occhi dell’intera Italia, una Ceppaloni del Nord, è stato la nomina di parenti e amici nelle Società Partecipate. Il nepotismo e non la professionalità è stato il criterio scelto dal Sindaco. E i Consigli di Amministrazione si sono moltiplicati: riempire le tasche di pochi è il motivo che caratterizza le nostre Partecipate. E pensare che il sindaco si dice della Lega (sigh!). Terzo: gli sprechi Valgano due esempi: il Palazzo Comunale non è stato fatto (al suo posto, come si sa, un inutile Auditorium). Il prezzo è stato (finora) un paio di milioni di euro in penali con la ditta appaltatrice: e pensare che il Sindaco si comporta – come afferma ripetutamente in Consiglio - come “un buon padre di famiglia”…Non pago, licenzia un Dirigente, che il Tribunale fa riassumere: quasi 400mila euro da ripianare (ma è giusto che siano i cittadini a pagare le avventure da sceriffo del sindaco?). Quarto : le tasse Questa Giunta tace poi su un altro grave comportamento. Cancellata ormai l’Ici (l’unica tassa comunale: evviva il tanto sbandierato federalismo fiscale e locale! – ma la Lega è al Governo?), il Sindaco ha pensato bene - da due anni a questa parte e sicuramente anche per il prossimo - di triplicare l’addizionale Irpef, che, come è noto, ricade su tutti coloro che percepiscono uno stipendio (per pagare le penali del Palazzo?). Ma si continua a dire che non si mettono le mani nelle tasche dei cittadini. Quinto: le periferie L’unica opera compiuta (per altro ereditata dalla precedente Amministrazione) è la ormai prossima conclusione dei lavori di riqualificazione del centro città. Le periferie sono rimaste trascurate: si vedano le interpellanze che riguardano marciapiedi, rotonde, pulizia, riqualificazioni (troppo poco quanto fatto in cinque anni e quasi tutto in questi ultimi mesi…). Per non parlare dell’isolamento dei quartieri Crocione e Santambrogio, che, al di là delle tragicomiche vicende del sottopasso, appena terminate, hanno un futuro nebuloso (che si sarebbe potuto schiarire solo con un Piano di Governo del Territorio condiviso, partecipato e, infine, deliberato). 34 /comune/la parola ai partiti Giuseppina Minotti Francesco Mandarano Rifondazione Comunista Antonello Dell’Orto Per Seregno Democratica [email protected] [email protected] La stagione dei Piani e delle Gru [email protected] Sanno solo dismettere e vendere il patrimonio pubblico N on sanno cosa farne. Un cartello pubblicitario di una immobiliare recita: “Vendesi Seregno”. È proprio quello che la giunta di centro destra sta facendo. Un pezzo alla volta si dismettono, si vendono o si privatizzano spazi e strutture pubbliche per far cassa o perché “non sanno cosa farne”. L’ultimo caso è la sala di piazza Biella, 280 mq di superficie, destinabile ad attività pubbliche (mostre, conferenze, associazionismo) che invece sarà venduta. Seregno, seconda città della Brianza, consolida così l’ultimo posto quanto a dotazione di spazi pubblici. Il PRC ha votato NO al “Piano Casa”. La legge regionale, detta “Piano casa”, non riguarda la costruzione di case popolari (come il titolo lascia intendere) ma consente l’edificazione su tutto il territorio lombardo in deroga ai piani regolatori: un vero e proprio “Piano cementificazione”. Così i 1513 comuni lombardi si sono visti costretti a deliberare “eccezioni alla legge” per evitare la devastazione del territorio. Abbiamo votato contro una delibera “cerotto” proposta dalla maggioranza perché il centro destra è stato concorde nel sostenere la Legge Regionale definendola “buona se non ottima” e perché lascia in ogni caso senza difese larga parte del territorio seregnese. La vera Storia della Commissione d’Indagine sulle case comunali di via Hugo I consiglieri del PRC, in seguito a notizie apparse sulla stampa locale, dopo un sopralluogo e costatato gravi difetti progettuali nonché pessime rifiniture, hanno deciso di proporre una Commissione d’Indagine per accertare i vari livelli di responsabilità. La proposta è stata accettata dal Consiglio Comunale. I suoi componenti, uno per ogni gruppo, sono stati nominati nella seduta del 13 ottobre. Entro 90 giorni la Commissione deve terminare i lavori. Ancora rinviati i lavori in alcune scuole seregnesi Abbiamo votato contro il piano per il Diritto allo Studio 2009/10 perché la maggioranza ha deciso di rinviare per il quarto anno consecutivo i lavori alle facciate della scuola Moro e l’ampliamento della Stoppani. Si prevede poi un nuovo Auditorium in pza Risorgimento ma nulla per l’Auditorium della Don Milani. Dalle scuole non ci risulta che siano pervenute critiche alla Giunta (per i ritardi) mentre sarebbere il caso di farsi sentire. Ponti e Incontri oscurati sul sito del Comune: In città sono stati presenti l’arcivescovo di Cochabamba (Bolivia) Tito Solari, cittadino onorario di Seregno e l’ambasciatrice del Kenia in Italia Ann Nykuli entrambi, in contesti diversi, hanno fatto riferimento all’importanza di “gettare ponti di fraternità e amicizia che uniscano i popoli”. Sul sito del Comune non abbiamo visto né foto e né i passi più importanti dei loro discorsi. Che strano! Come raggiungere il PRC e i consiglieri comunali: Sito: www.brianzapopolare.it/prcbrianza/seregno Facebook: http://www.facebook.com/group.php?gid=2043637999 D a qualche anno gli Italiani si sono abituati a sentire parlare di “piani”, una volta c’è quello di governo del territorio, un’altra volta quello della casa, da ultimo quelli scaturiti delle varie emergenze. Quelli che attualmente potranno avere sulla nostra città un impatto positivo o negativo indelebile e irreversibile, nel presente e nel futuro, sono proprio il cosiddetto Piano di Governo del Territorio e il più tele-pubblicizzato Piano Casa. Il primo è stato inventato per soppiantare il Piano Regolatore Generale che per 50 anni è stato lo strumento urbanistico di pianificazione territoriale a livello locale e che ha regalato l’attuale assetto urbanistico del territorio Italiano; l’altro è un’invenzione dell’attuale Presidente del Consiglio dei Ministri che avrebbe lo scopo di incentivare le iniziative edilizie sul territorio nazionale, attraverso deroghe alle limitazioni di cubatura previste dalla normativa edilizia ordinaria vigente. Entrambi danno larga autonomia alle amministrazioni locali ed ai professionisti e, come sempre quando vengono eliminate barriere e controlli, possono derivarne conseguenze virtuose o disastrose per il territorio, l’ambiente e l’intera collettività. La tendenza delle amministrazioni locali, anche a seguito della famigerata “crisi economica” (realtà o chimera a seconda dei punti di vista dei vari analisti e politici), è quella di incamerare oneri di urbanizzazione concedendo permessi di costruire per piccole o grandi iniziative, speculative o a vantaggio del singolo privato proprietario, senza grosse analisi costi/benefici o esami di coscienza. Se da un lato è innegabile che il patrimonio edilizio nazionale ormai ha spento innumerevoli candeline e quindi necessita di iniziative di rinnovamento, sia dal punto di vista strutturale/ estetico che energetico, è altrettanto evidente l’eccessiva e ormai asfissiante occupazione del suolo naturale con opere di urbanizzazione edilizia e di servizio (come strade, parcheggi, etc.) che a Seregno ha superato abbondantemente il livello di allarme. Considerato inoltre che è sotto gli occhi di tutti l’ormai costante e consistente esubero di disponibilità di alloggi rispetto alla richiesta, ci si chiede che logica imprenditoriale ci sarebbe dietro nuovi investimenti immobiliari che assicurerebbero una percentuale notevole di invenduto? Inoltre il continuo aumento della popolazione, se positivamente da un lato aumenta la biodiversità, dall’altro porta con se nuove richieste di servizi (e quindi nuovi costi sociali), nuove problematiche legate alla sicurezza sociale ed all’aumento dell’inquinamento dovuto al moltiplicarsi di traffico veicolare e di produzione di rifiuti. L’impegno nel portare a termine diversi giardini pubblici in città e le ripetute conferme pervenute da diverse anime di questa Amministrazione di voler mantenere intatto il Parco “Brianza Centrale”, anzi di voler coinvolgere comuni limitrofi per il suo ampliamento, ci induce a trovare un terreno comune su cui collaborare.