Letture ecumeniche a due voci, incontrarsi attorno alla

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Letture ecumeniche a due voci, incontrarsi attorno alla
il fatto, il commento
Letture ecumeniche a due voci,
incontrarsi attorno alla Parola
S
Giampiero Comolli
Scrittore, appassionato
di viaggi, esperto di
religioni orientali, ha
pubblicato - tra gli altri
volumi - I pellegrini
dell’Assoluto. Storie
di fede e spiritualità
raccolte tra Oriente
e Occidente (Baldini
e Castoldi, 2002),
Pregare, viaggiare,
meditare (Cludiana
2010) e Grammatica
dell’ascolto. Per
accogliere un racconto
di fede (Messaggero
2011)
52 Popoli aprile 2012
i svolgerà in maggio la
seconda parte dell’edizione 2012 degli Incontri ecumenici sul Vangelo,
un ciclo che quest’anno ha
come titolo «“Beati i poveri”.
L’“economia” di Dio nei Vangeli sinottici» e di cui sono
svolti i primi incontri nel
mese di febbraio.
L’iniziativa, giunta alla sua
nona edizione consecutiva,
è promossa e organizzata
congiuntamente dalla Fondazione culturale San Fedele
(editrice anche della rivista
Popoli) e dal Centro culturale protestante di Milano
(espressione delle Chiese battiste, metodista e valdese della città).
Ideata nel 2003 dal gesuita Andrea Dall’Asta, attuale
direttore della Galleria San
Fedele, e da Antonio Adamo
e Anne Zell (all’epoca pastori
presso la Chiesa valdese di
Milano), la formula di questa
«lettura ecumenica a due voci» (una cattolica e una protestante) è ormai felicemente
consolidata: nel corso di otto serate aperte al pubblico
(quattro presso la Galleria
San Fedele e quattro alla
Libreria Claudiana, sempre a
Milano), due relatori di volta
in volta diversi (uno di area
cattolica e uno di area protestante) si confrontano su uno
stesso brano del Vangelo, lo
ascoltano e lo commentano,
per poi dare il via a un dibattito.
Il taglio di queste letture
non è propriamente di esegesi storico-critica e nemmeno
omiletico: lo potremmo piut-
tosto definire esistenziale o attualizzante. Si tratta
infatti di entrare tutti insieme, relatori e pubblico,
in risonanza profonda con la Parola evangelica, per
comprendere come questa interpelli oggi le nostre
vite e ci chiami a una sempre rinnovata conversione della nostra fede di cristiani, al di là delle
differenze fra le singole confessioni.
Ed è sorprendente, ma anche molto incoraggiante,
verificare ogni volta come le differenze confessionali si attenuino, anzi si dissolvano di fronte
all’ascolto di quello che potremmo chiamare il puro
Evangelo, la Parola nuda del Signore. Infatti, quasi
come un esito spontaneo di queste letture ecumeniche e senza alcun accordo preventivo, mai in tanti
anni i singoli relatori hanno voluto sottolineare le
proprie appartenenze confessionali («noi protestanti
la pensiamo così…», «noi cattolici invece così…»),
Per il nono anno si svolgono a Milano, su
iniziativa della Fondazione culturale San Fedele
e della Libreria Claudiana, gli Incontri ecumenici
sul Vangelo, una «lettura a due voci» (una
cattolica e una protestante) che rappresenta
una feconda iniziativa ecumenica di base
preferendo chiedersi invece quale sia il dono che
le parole evangeliche offrono a tutti noi, cristiani
e non cristiani.
E forse proprio questo modo di interrogare il testo
biblico porta ogni volta a profonde, coinvolgenti
scoperte, anche nel caso in cui i brani in questione
risultino notissimi.
Non va poi dimenticato che, se il focus di queste
meditazioni rimane sempre concentrato sul Vangelo, ogni incontro si premura di proporre anche una
lettura di un brano (corrispondente al tema prescelto) tratto dal Primo Testamento, perché ascolto
dell’Evangelo significa sempre ascolto di tutta la
Parola del Signore, così com’è contenuta nell’insieme delle Scritture.
Se molto spesso i discorsi dei due relatori si integrano e si completano a vicenda, il pubblico a propria volta accoglie queste letture mettendo in gioco
la propria fede, il proprio vissuto, senza mai polemizzare, ma nella tensione verso una più profonda
e condivisa comprensione della fede cristiana.
Ci troviamo insomma di fronte a quella che potemmo definire una feconda e anche gioiosa iniziativa
ecumenica di base. Se a livello istituzionale l’ecumenismo è entrato da un po’ di anni a questa parte
in quella che è stata definita una stagione fredda,
un «inverno ecumenico», in questo caso si direbbe
invece che si sia rimasti sempre in una «bella primavera».
Ha aiutato a raggiungere questo esito anche l’impostazione molto conviviale - seria senza essere
seriosa - degli incontri: a volte accompagnati da un
rinfresco, quasi sempre da intermezzi musicali.
Si tratta di un particolare non secondario: perché
anche la cura nel creare un ambiente sereno favorisce il dialogo e l’ascolto reciproco. I relatori inoltre
non sono solo teologi, sacerdoti, pastori e pastore,
ma anche esponenti della società civile (attori,
scrittori, giornalisti, registi, ecc.): persone, cioè, che
possono offrire una lettura del Vangelo meno «ecclesiastica» e più legata alla vita quotidiana di chi
vive la fede nella laicità.
Ci si è anche premurati di coinvolgere relatori del
mondo ortodosso (essendo questi appunto «incontri ecumenici»), anche se la presenza delle Chiese
orientali - e questo è un punto critico - è rimasta
finora a un livello troppo contenuto.
Ma quali sono i temi che vengono scelti di volta in
volta nei vari cicli? Senza stare qui a elencarli tutti,
potremmo cogliere due filoni principali che si alternano di anno in anno: uno di carattere più spirituale
e l’altro più sociale. Appartengono al primo filone
il ciclo del 2008 («“Io sono…”. L’identità di Gesù nel
Vangelo di Giovanni) e quello del 2011 («Alla luce
della Croce. Libertà e salvezza nei racconti evangelici»). Mentre al secondo filone possiamo ascrivere
il ciclo del 2009 («“Ero straniero e mi avete accolto”.
La figura del “diverso” nell’annuncio evangelico),
come pure il ciclo, già citato, del 2012.
Si è scelto quest’anno di soffermarsi sul tema
dell’«economia» di Dio, proprio in seguito alla
crisi economica globale che stiamo tutti drammaticamente vivendo. La domanda in questione è la
seguente: che cosa ci racconta la Parola biblica a
proposito di poveri e di ricchi? Se la ascoltiamo potremo scoprire che l’«economia» di Dio risulta ben
diversa dalla nostra. Se noi infatti ci basiamo su
un «avere di più», al contrario Gesù ci riconduce al
nostro «essere per gli altri», dove la povertà («Beati
i poveri…») si rivela desiderio di fare di sé un dono
per gli altri.
Curatori di questo ciclo (come pure di quelli degli
ultimi anni) sono padre Andrea Dall’Asta e la pastora della Chiesa metodista di Milano, Eliana Briante.
I primi quattro incontri dell’edizione 2012, ospitati
presso la Fondazione culturale San Fedele, si sono
tenuti nel mese di febbraio. I successivi incontri si
svolgeranno nei primi quattro mercoledì di maggio,
sempre a Milano, presso la Libreria Claudiana alle
ore 18.30 (Via Francesco Sforza 12/a).
***
Riportiamo di seguito titoli e relatori (per maggiori informazioni www.centrosanfedele.net, tel.
02863521).
- 2 maggio: La parabola dei talenti (Matteo 25, 1430) - Il dono della manna (Esodo 16, 11-32). Intervengono: Janique Perrin e Guido Bertagna.
Quest’anno si è scelto di soffermarsi sul
tema dell’«economia» di Dio. Essa risulta ben
diversa dalla nostra. Se noi infatti ci basiamo
su un «avere di più», Gesù ci riconduce al
nostro «essere per gli altri», dove la povertà
si rivela desiderio di fare di sé un dono
- 9 maggio: Il ricco stolto (Luca 12, 13-20) - Il
giubileo (Levitico 25, 10-24): Dorothee Mack e Giuseppe Lavelli.
- 16 maggio: Il ricco e Lazzaro (Luca 16, 19-31) Dare il pane (Deuteronomio 10, 17-18): Anne Zell e
Gabriel Codrea.
- 23 maggio: L’offerta della vedova (Marco 12, 4144) - La prosperità di Dio (Salmo 1): Martin Ibarra
e Pier Luigi Zanetti.
Un’immagine simbolica riferita al miracolo evangelico
della moltiplicazione dei pani e dei pesci.
febbraio 2012 Popoli 53