Storia della musica 2 - Dipartimento di Musicologia

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Storia della musica 2 - Dipartimento di Musicologia
Storia della musica 2
(Angela Romagnoli - Fabrizio Della Seta)
Primo modulo: Musica barocca e classica
(Angela Romagnoli)
Musica di corte
Tra il 1600 e la fine del 1700 la storia europea è la storia delle grandi monarchie, che condizionano ampiamente anche la
vita musicale. Il corso esplorerà le linee generali della storia della musica da Monteverdi a Beethoven sottolineando il
rapporto tra la produzione musicale (ivi comprese alcune caratteristiche stilistiche e formali che sono riconducibili a
scelte complesse di natura anche extramusicale) e le forme del potere politico.
Programma d’esame
Lo studente dovrà dimostrare la conoscenza delle linee generali della storia della musica da Monteverdi a Beehoven,
sulla base di:

M. CARROZZO, C. CIMAGALLI, Storia della musica occidentale, vol. 2, Roma, Armando, 1998 (e successive ristampe).
Le preparazione comprende la conoscenza diretta (ascolto e partitura) delle composizioni commentate in ciascun
capitolo del manuale, che possono essere sostituite da altre composizioni a scelta dello studente, purché di eguale
rilevanza storica e artistica; gli studenti che hanno frequentato regolarmente il corso potranno scegliere di sostituire gli
approfondimenti del manuale con composizioni equivalenti discusse in aula.
Gli studenti impossibilitati a frequentare dovranno integrare la preparazione con la lettura di:

H. H. EGGEBRECHT, a Musica in occidente dal Medioevo a oggi, Firenze, La Nuova Italia, 1996, capp. «Barocco», pp.
247-374, e «Classicismo», pp. 375-449;
e di almeno un capitolo da ciascuno dei seguenti volumi:

L. BIANCONI, Il Seicento, Torino, Torino, EDT, 1991 (Storia della musica, a cura della Società italiana di Musicologia,
nuova edizione, vol. 6);

G. PESTELLI, L’età di Mozart e di Beethoven, Torino, EDT, 1991 (Storia della musica, a cura della Società italiana di
Musicologia, nuova edizione, vol. 7).
Secondo modulo: Musica romantica e contemporanea
(Fabrizio Della Seta)
Musica, musicisti, ideologie e poteri politici dall’Otto al Novecento
In ogni epoca della sua storia la musica è stata usata come strumento di rappresentazione del potere politico e di
persuasione ideologica. Fino alla fine del XVIII secolo, tuttavia, raramente il musicista interveniva in prima persona nella
formulazione dei contenuti delle musiche che componeva, essendo il suo ruolo quello di un artigiano incaricato di dare
forma sonora il più seducente possibile ai programmi ideologici dei suoi committenti ecclesiastici e civili. Dopo la
Rivoluzione francese, e col romanticismo, sia assiste a una graduale trasformazione della figura del compositore, che
diviene sempre più un “intellettuale” il cui lavoro esprime una presa di posizione, sia essa di partecipazione o di
opposizione, rispetto alle vicende storiche ad esso contemporanee. Tale processo non va però inteso come una trionfale
marcia di conquista della libertà e dell’autonomia, essendo esso gravato da innumerevoli ipoteche di condizionamenti
economico-sociali, opportunismi, accecamenti ideologici e “pentimenti”. Si elencano qui alcuni momenti chiave di tale
vicenda:
la musica nella Rivoluzione francese;
Beethoven tra Napoleone e Restaurazione;
il grand-opéra tra Restaurazione e rivoluzioni borghesi;
la musica romantica e l’idea nazionale;
l’opera italiana e il Risorgimento;
Wagner e l’ideologia imperiale tedesca;
musica e colonialismo;
i compositori di fronte alla Prima guerra mondiale;
i musicisti e i totalitarismi della prima metà del Novecento;
le avanguardie postbelliche, l’antifascismo e i movimenti di decolonizzazione;
il postmodernismo e il mondo attuale.
Un presupposto fondamentale del corso è che le relazioni tra eventi artistici ed eventi storico-politici devono essere
individuate non solo e non tanto nelle vicende biografiche o nelle idee espresse dai compositori (che restano comunque
premesse fondamentali termine di verifica delle interpretazioni proposte), ma nella realtà estetica del prodotto artistico,
cioè nel linguaggio musicale tipico di ciascun compositore e nella struttura delle singole opere.
La frequenza delle lezioni non è obbligatoria e non costituisce una premessa al superamento dell’esame, tuttavia essa
può essere di grande utilità ai fini di una preparazione consapevole e di un arricchimento della cultura generale dello
studente.
Programma d’esame
Lo studente dovrà dimostrare di conoscere i lineamenti della storia della musica dei secoli XIX-XX acquisiti attraverso lo
studio di

M. CARROZZO, C. CIMAGALLI, Storia della musica occidentale, vol. 3, Roma, Armando, 1999 (e successive
ristampe).
La preparazione comprende la conoscenza diretta (ascolto e partitura) delle composizioni commentate in ciascun
capitolo del manuale, che possono essere sostituite da altre composizioni a scelta dello studente, purché di eguale
rilevanza storica e artistica (lo studente dovrà presentare all’esame un elenco scritto delle composizioni prescelte). Gli
studenti che avranno seguito le lezioni potranno utilizzare a tale scopo le composizioni ascoltate e commentate nel corso
di esse.