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Lucio Costa.
La Memória descritiva del Plano piloto di Brasilia. 1957
… Nel 1823, JOSÈ BONIFACIO suggerì il
trasferimento della Capitale del Brasile nello
stato di Goias, e la battezzò BRASÌLIA.
Innanzitutto mi scuso con il direttore della Novacap (Companhia
Urbanizadora da Nova Capital do Brasil) e con i membri della giuria del
concorso per la maniera informale con cui sto presentando la mia idea per la
nuova Capitale Federale; allo stesso tempo, mi voglio giustificare perché non
era mia intenzione prendere parte a questo concorso, né lo sto realmente
facendo. Sto semplicemente dando forma a una possibile via di uscita al
problema posto dal bando, che è maturata quasi spontaneamente nella mia
mente.
Per questa ragione ve la presento non come un professionista, dato che
non ho neanche un mio studio, ma come un maquisard dell’urbanistica che
non ha intenzione di continuare a lavorare all’idea contenuta in questa
relazione, se non eventualmente in qualità di consulente. Parlo con questa
sincerità perché il mio ragionamento è basato su una semplice considerazione:
se la mia idea ha una qualche validità, i miei elaborati – seppur presentati in
modo provvisorio – avranno la capacità di renderla comprensibile, e ciò
dimostrerà che nonostante le sue origini spontanee, essa è stata a lungo
pensata prima di raggiungere la formulazione attuale. Contrariamente, se la
mia idea non ha alcuna validità, per la giuria sarà facile scartarla e io non avrò
perso il mio tempo né fatto perderne a nessuno.
Dato che il bando non richiedeva ai partecipanti al concorso la soluzione
di problemi specifici, l’aspetto di maggiore importanza è quale sarà il destino
di questa città da un punto di vista urbanistico, poiché essa non sarà il
risultato ma la causa dello sviluppo regionale. La costruzione di questa città
costituisce un atto deliberato di presa di possesso, il gesto del pioniere che
agisce secondo le sue tradizioni coloniali e la domanda rivolta a ogni
partecipante al concorso è come una città di questo tipo possa essere
concepita.
Una tale città non deve essere pensata semplicemente come un’entità
organica, in grado di funzionare senza sforzo, come una qualsiasi città
moderna; non come urbs, ma come civitas, dotata delle virtù e caratteristiche
proprie di una città capitale. Per ottenere questo risultato l’urbanista deve
essere dotato di dignità e nobiltà d’intenti – in quanto è da questa sua
fondamentale attitudine che nascono il senso d’ordine, l’adeguatezza e le
proporzioni che conferiranno allo schema urbano la sua vera monumentalità.
Utilizzo la parola monumentalità non nel significato di ostentazione, ma come
espressione palpabile e consapevole del suo vero valore. L’urbanista deve
progettare una città in grado di favorire lo svolgimento del lavoro in modo
ordinato ed efficiente, ma allo stesso tempo essa deve essere un luogo vitale e
piacevole, favorire l’attività del pensiero, la speculazione intellettuale ed
essere preposta a diventare non solo la sede del governo, il quartier generale
dell’amministrazione, ma anche un centro culturale capace di attrarre a sé le
più raffinate menti del paese.
Fatte queste considerazioni preliminari, osserviamo com’è nata l’idea
planimetrica della città e come si è sviluppata fino a giungere al suo stato
attuale.
1 – L’idea generale nasce dal gesto che ognuno di noi compie quando vuole
indicare un dato luogo o prenderne possesso: il disegno di due assi che si
incrociano perpendicolarmente uno con l’altro, nel segno della croce.
2 – Questo segno è stato poi adattato alla topografia, alle condizioni del
drenaggio del suolo e al migliore orientamento possibile: le due estremità di
uno degli assi sono state “curvate” in modo da far sì che il simbolo della croce
sia contenuto all’interno di un triangolo equilatero che descrive l’area
disponibile per la costruzione della città.
3 – In seguito, si è deciso di applicare i principi dell’ingegneria
autostradale – con l’eliminazione degli incroci a raso – e quelli della tecnica
urbanistica, conferendo all’asse curvo, che corrisponde alla via principale
d’accesso alla città, la funzione di arteria di scorrimento, con le corsie centrali
dedicate al traffico veicolare veloce e le corsie laterali a quello locale. I settori
residenziali della città sono stati collocati quasi interamente lungo quest’asse.
4 – Come risultato della concentrazione della residenza lungo
quest’arteria, è sembrato logico collocare lungo l’asse trasversale, che si
chiama asse monumentale, gli altri settori funzionali della città. Lungo l’asse
sono stati collocati gli edifici dell’amministrazione statale e federale, il settore
culturale, il settore dello sport e dell’intrattenimento, il municipio e gli altri
edifici pubblici, le caserme, le zone destinate allo stoccaggio e alla
distribuzione, le industrie leggere e la stazione ferroviaria. Prossimi al punto
di intersezione degli assi, anche se da un punto di vista funzionale
appartenenti all’organizzazione dell’asse monumentale, sono posizionate le
banche, le società finanziarie, i grandi edifici degli uffici per le professioni
liberali e le aree destinate al commercio.
5 – Dato che l’asse monumentale passa sotto all’asse residenziale, nel
punto di incrocio è stato necessario ideare una grande piattaforma, accessibile
al solo traffico locale, che bene si presta alla realizzazione di un centro per le
funzioni di svago dotato di cinema, teatri e ristoranti.
6 – Il traffico diretto verso gli altri settori della città è incanalato in corsie
a senso unico di marcia che corrono sotto la piattaforma. Il livello delle corsie,
con i lati aperti, è a sua volta racchiuso tra due piattaforme. La piattaforma
inferiore, sotto al livello delle corsie di attraversamento, ospita un grande
parcheggio e la stazione degli autobus, ed è accessibile dal piano superiore.
Quando l’asse trasversale incontra la piattaforma, le corsie di scorrimento
veloce sprofondano sotto la piattaforma inferiore, dove il traffico locale
continua a circolare ricongiungendosi, per mezzo di rampe, con il livello
dell’esplanade dei ministeri.
7 – Lungo le corsie centrali dell’arteria radiale, grazie all’utilizzo di tre
svincoli “a trifoglio” per parte, e grazie allo stesso numero di sottopassi, le
automobili e gli autobus transitano liberamente attraverso i quartieri
residenziali senza incontrare incroci a raso. Si è inoltre studiato un sistema
stradale, indipendente al primo, destinato al traffico veicolare locale, i cui
incroci sono invece a raso e regolati da semafori. Questo sistema secondario
offre accessibilità sia agli edifici del settore commerciale, a un livello inferiore
a quello del piano di calpestio, che al centro civico, attraverso un sistema di
gallerie poste nei terrazzamenti laterali.
8 – Definito così il sistema per il traffico veicolare, è stato in seguito
studiato un sistema indipendente di percorsi pedonali attraverso i settori
centrali e residenziali, in grado di garantire la massima libertà di circolazione.
La separazione del traffico veicolare da quello pedonale non è stata fatta in
modo sistematico e innaturale, ma in base alla convinzione che l’automobile
non costituisce più un nemico inconciliabile dell’uomo: l’auto è stata
addomesticata ed è ora, per così dire, un membro di ogni famiglia. L’auto
diventa “inumana”, minacciosa e ostile nei confronti dei pedoni quando è
posta all’interno di un sistema di traffico caotico. Sebbene sia necessario
mantenere un certo livello di separazione, in alcune circostanze e per
reciproca convenienza, la coesistenza può, a volte, essere indispensabile.
9 – Analizziamo ora come i diversi settori della città sono stati integrati e
articolati all’interno di questo sistema distributivo.
Gli edifici principali della città sono quelli che ospitano i poteri
fondamentali dello Stato e poiché questi sono tre, autonomi uno dall’altro,
ritengo che il triangolo equilatero sia la forma elementare più appropriata per
contenerli. Il triangolo inoltre, da un punto di vista formale, rimanda
all’architettura dell’antichità. Si è così creato un terrapieno triangolare che è
sostenuto da muri di contenimento di pietra grezza, che emergono sul livello
dei terreni circostanti; la piazza può essere raggiunta attraverso l’autostrada
che unisce la residenza del presidente della repubblica con l’aeroporto. I tre
edifici sono collocati ai tre vertici del triangolo che potrebbe prendere il nome
di piazza dei Tre poteri, con il palazzo presidenziale e la Corte suprema posti
lungo la base del triangolo e il Parlamento al suo vertice. Quest’ultimo è posto
di fronte a un’ampia esplanade, appoggiata su un secondo terrapieno di forma
rettangolare, posto su un livello più alto rispetto a quello che è il dato
topografico esistente. L’applicazione di questa tecnica orientale di
terrazzamenti garantisce, in termini moderni, la coesione d’insieme e
conferisce al progetto una forza monumentale del tutto inaspettata. Lungo
l’esplanade, che gli inglesi chiamerebbero mall, ovvero un’ampia superficie
verde calpestabile che può essere utilizzata sia per il passeggio che per le
parate, sono localizzati tutti i ministeri e le agenzie dell’amministrazione
statale. Il Ministero degli affari esteri e quello degli interni occupano le due
aree più basse e sono posizionati accanto all’edificio del Parlamento; il
Ministero della difesa è localizzato in una piazza isolata, mentre tutti i
rimanenti ministeri sono posizionati uno di fianco all’altro, in sequenza, e
ognuno con il proprio parcheggio. L’ultimo ministero verso la piattaforma è
quello dell’istruzione, che è adiacente al settore culturale della città ed è
immerso in un grande parco urbano. Questo ministero funge da sfondo al
museo, alla biblioteca, al planetarium, all’accademia e a una serie di istituzioni
culturali collocate nel parco. Vicino a questo settore è stata riservata una
grande porzione di terreno per l’università, per la clinica universitaria e per
l’osservatorio astronomico. La cattedrale è stata posta lungo l’esplanade ed è
affiancata da una piazza, non tanto per ragioni di protocollo in quanto la
chiesa in Brasile è separata dallo Stato, ma per una questione di scala
architettonica e per conferire a questo edificio la giusta monumentalità.
Un’altra ragione del suo collocamento laterale, forse ancor più importante, è
di natura prettamente architettonica, e riguarda la necessità che la vista
dell’esplanade non sia interrotta dalla presenza di alcun edificio e possa
scorrere ininterrottamente attraverso la piattaforma centrale all’incrocio dei
due assi.
10 – Su questa piattaforma, su cui, come si è detto in precedenza è
ammesso solo il traffico locale, è posto il polo per l’intrattenimento: una
combinazione tra Piccadilly Circus, Times Square e gli Champs Elysées. Il lato
della piattaforma di fronte al settore culturale e all’esplanade dei ministeri
non sarà costruito, con l’eccezione del teatro dell’opera e di una sala da tè, e vi
si può accedere direttamente dal settore dell’intrattenimento attraverso un
passaggio posto più in basso, direttamente dal centro culturale. Sul fronte
della piattaforma è prevista una concentrazione di cinema e teatri, disposti in
modo uniforme, così da costituire un continuo architettonico armonioso; si
può accedervi per mezzo di una galleria, caratterizzata da ampi spazi ospitanti
terrazze e caffé; le facciate delle sale cinematografiche e dei teatri possono
essere utilizzate in tutta la loro altezza per l’istallazione di insegne luminose
pubblicitarie. I numerosi teatri e i cinema sono connessi uno all’altro
attraverso passaggi pedonali chiusi al traffico veicolare, analoghi alla Rua do
Ouvidor a Rio de Janeiro o alle calli veneziane, con collegamenti porticati che
conducono verso piccole corti in cui sorgeranno bar e caffè. Dietro gli edifici,
un sistema di percorsi pedonali conduce a un sistema di logge affacciate sul
grande parco. L’obiettivo di questo progetto è di offrire un luogo piacevole per
i momenti d’incontro e di socializzazione. Il livello dei percorsi di questo
complesso di sale teatrali e cinema è libero e privo di ostacoli, eccetto per gli
elementi di risalita che conducono ai piani superiori, in modo tale da
mantenere una vista di insieme ininterrotta. I piani superiori sono vetrati su
entrambi i lati, in modo tale che dai ristoranti e dalle sale da tè si possa
guardare verso il parco e verso l’asse monumentale dove sono costruiti gli
alberghi e, oltre a questi, verso la torre della televisione che è stata ideata
all’interno della composizione generale della città, come un elemento
fortemente plastico. L’atrio d’entrata della stazione degli autobus, dotato di
biglietterie, bar, ristoranti è posizionato lateralmente rispetto al centro della
piattaforma. Si tratta di un ambiente piuttosto basso, collegato per mezzo di
scale mobili con il livello delle banchine di sosta degli autobus e separato da
questi ultimi attraverso delle partizioni vetrate. Il traffico, essendo in quel
punto a senso unico, costringe gli autobus in uscita a compiere un giro in
senso orario o anti-orario attorno alla parte esterna dell’area coperta della
piattaforma; un movimento che offrirà ai viaggiatori la possibilità di vedere
per l’ultima volta l’asse monumentale e l’opportunità di dire addio alla
capitale, cosa che acquisisce un significato psicologico importante. Sullo
stesso livello della piattaforma sono situate due ampie piazze pedonali. Una è
di fronte al teatro operistico e l’altra, in posizione simmetrica, di fronte a un
padiglione posto in prossimità del parco del polo culturale nel quale sono
collocati un ristorante, un bar e una sala da tè. In queste due piazze le corsie
carrabili sono sopraelevate così da permettere ai pedoni di camminare
liberamente in tutte le direzioni. I pedoni, attraversando queste due piazze,
hanno libero accesso ai centri commerciali, al settore delle banche e a quello
finanziario.
11 – Collocati lateralmente rispetto al polo dell’intrattenimento e a esso
collegati, vi sono due grandi centri commerciali con all’interno piccoli negozi e
grandi magazzini. Oltre a questi vi sono due grandi aree, una destinata alle
banche e alle società commerciali, l’altra agli edifici per uffici per i liberi
professionisti, per le agenzie e per gli uffici di rappresentanza ecc.; nella prima
è collocata la sede della Banca del Brasile e nella seconda quella delle Poste.
Queste aree sono raggiungibili in macchina attraverso diverse strade e a piedi
attraverso dei percorsi privi di incroci a raso con il traffico veicolare; sono
dotate di parcheggi costruiti su due piani con ingressi al livello interrato, che
coincide con il livello inferiore della grande piattaforma centrale. Sia il settore
delle banche che quello degli uffici sono caratterizzati da tre edifici alti e
quattro edifici bassi, collegati uno con l’altro attraverso una larga ala posta al
livello della strada, in grado di offrire dei percorsi pedonali riparati tra un
edificio e l’altro e sufficientemente ampia per ospitare agenzie bancarie, caffè
e ristoranti ecc. La planimetria dei due settori commerciali è caratterizzata da
una fila ordinata di lunghi edifici che terminano con un edificio più largo,
aventi medesima altezza e connessi al livello della strada attraverso un’area
attrezzata, destinata a negozi, mezzanini e gallerie.
12 – Il settore delle attrezzature sportive, che offre al suo interno un
grande parcheggio, è posizionato tra la piazza del Municipio e la torre della
televisione. La torre è immaginata come una struttura triangolare appoggiata
a una base monumentale di cemento e dotata, nella parte superiore, di studi di
registrazione e di altre attrezzature sopra le quali è appoggiata una
superstruttura di acciaio che s’innalza verso il cielo, con un osservatorio a
circa metà della sua altezza. Lateralmente rispetto alla torre vi sono da una
parte lo stadio e il giardino botanico, dall’altra l’autodromo, con le sue
attrezzature, e il giardino zoologico. Queste due vaste aree verdi, in posizione
simmetrica rispetto all’asse monumentale, costituiscono i nuovi “polmoni”
della città.
13 – Nella piazza municipale è collocata la sede dell’amministrazione
locale, la sede della Polizia, quella dei Pompieri e l’edificio della Salute
Pubblica; fanno parte del medesimo settore, sebbene posti a una certa
distanza dal centro urbano, una prigione e un asilo.
14 – Oltre il settore municipale alcuni terreni sono stati destinati alle
autorimesse dell’azienda dei trasporti pubblici, alle caserme e, oltre a queste,
alle piccole industrie. Questa zona è dotata di un proprio settore residenziale
ed è collegata direttamente con la stazione ferroviaria e, per mezzo di una
bretella, con l’autostrada.
15 – Avendo percorso l’asse monumentale in tutta la sua lunghezza, dalla
piazza del governo fino alla piazza municipale, si può comprendere il senso di
unità e il livello di flessibilità di questa configurazione, in grado di permettere
a ogni settore di affermarsi come un’unità plastica autonoma all’interno
dell’organismo urbano. Tale autonomia definisce una spazialità adatta alla
scala umana e permette di apprezzare le caratteristiche di ogni elemento senza
danneggiare la loro armoniosa integrazione.
16 – Il problema della residenza è risolto attraverso una soluzione che
prevede la disposizione di una sequenza continua di grandi quadre,
organizzate in linea singola o doppia lungo i due lati dell’arteria radiale
dell’asse residenziale, con interposta una fascia alberata. Ogni quadra è
caratterizzata da un’essenza arborea particolare e il suolo è trattato a prato
mentre cespugli e piante creano delle schermature tra gli edifici interni alla
quadra e lo spettatore. Questa organizzazione planimetrica ha il doppio
vantaggio di garantire un’urbanizzazione ordinata perfino nel caso di
variazioni della densità, del tipo e della configurazione architettonica degli
edifici, e di offrire agli abitanti un sistema di strade ombreggiate sulle quali
passeggiare nel tempo libero, in aggiunta alla profusione di spazi pubblici
attrezzati disposti all’interno della stessa quadra.
All’interno delle “super-quadra” gli edifici residenziali possono essere
distribuiti in molti modi, sempre nel rispetto di due princìpi generali: l’altezza
massima, possibilmente di sei piani sollevati su pilotis, e la separazione del
traffico pedonale da quello veicolare, riponendo particolare attenzione ai
punti di vicinanza con le scuole elementari e le attrezzature collettive presenti
in ciascuna quadra.
Uno dei lati della quadra è tangente alla strada per il traffico veloce lungo
la quale, dall’altro lato, una fascia è riservata alle autofficine, ai magazzini, ai
depositi dei grossisti, ecc. mentre un’area equivalente a una terza fila di
quadre è destinata ai giardini, ai vivai e ai campi di alberi da frutto. Tra la
strada a scorrimento veloce e l’arteria radiale al centro dell’asse residenziale
sono poste le quadre residenziali, con strade di accesso in posizione alternata
una con l’altra. Lungo di esse sono collocate le attrezzature collettive, la
chiesa, le scuole secondarie, i cinema e i negozi destinati a ognuna delle unità
di vicinato; la soluzione planimetrica di ogni elemento deriva direttamente
della comprensione della sua matrice tipologica.
Il mercato, l’alimentarista, il macellaio e il fruttivendolo sono posti nella
parte più prossima alla strada di servizio; il barbiere, il parrucchiere, la sarta,
il pasticcere ecc. invece nella parte prossima alla strada utilizzata dalle
automobili e dagli autobus; in questa zona sono posizionati anche i
distributori di carburante. I negozi hanno vetrine e sono disposti in linea, con
un marciapiede pedonale coperto sul fronte stradale, mentre sul retro
prospettano la fascia alberata che separa una quadra dall’altra. I negozi sono
interconnessi tra loro mediante passaggi e percorsi pedonali, così da risultare
distaccati uno dall’altro sebbene, se osservati in pianta, essi appartengano a
una unica unità compositiva.
Nel punto d’incontro delle quattro quadre vi è la chiesa e dietro di questa
la scuola secondaria. Il cinema si trova lungo la strada di servizio, di fronte
all’arteria radiale, così che quelli che vengono da altre parti della città lo
possano facilmente raggiungere; l’ampia area libera tra i negozi, da un lato, e
il cinema, dall’altro, è disponibile per la localizzazione di locali destinati ai
giovani, alle attrezzature sportive e ai campi da gioco.
17 – La struttura sociale dei settori residenziali può essere organizzata
attribuendo un valore più alto a determinate quadre, come quelle, per
esempio, prossime al settore delle ambasciate. Questo settore è presente da
entrambe le parti dell’asse residenziale ed è dotato di una strada di accesso
indipendente. Nel settore delle ambasciate e delle delegazioni straniere si
intende costruire solo lungo uno dei due lati della strada, lasciando l’altro lato
aperto verso il paesaggio, con l’eccezione dell’albergo principale della città che
è collocato in un punto non lontano dal centro urbano. Lungo l’arteria radiale,
le quadre più vicine alla strada acquisteranno un valore tendenzialmente più
alto rispetto a quello delle quadre più interne.
L’unione di quattro quadre in una superquadra favorisce la coesione
sociale, evitando che si instaurino processi indesiderati di segregazione
spaziale e sociale. Inoltre, ogni variazione negli standard delle condizioni di
vita da una superquadra all’altra è bilanciata dall’organizzazione dello schema
urbano generale, tale da non compromettere il livello di comfort cui tutti
hanno diritto. Queste differenze sono il risultato di una variazione nel livello
di densità abitativa, della quantità di spazio destinato a ciascun individuo e a
ciascuna famiglia, della scelta dei materiali costruttivi e della qualità delle
finiture. A tutti i costi deve essere evitata la crescita di accampamenti
informali, problema già più volte sollevato riguardo al loro sorgere nella
campagna circostante e nelle aree direttamente adiacenti alla città. Novacap
dovrebbe, all’interno degli obiettivi del progetto, prevedere che vi siano
abitazioni dignitose e sufficientemente economiche per tutta la popolazione.
18 – Il progetto prevede anche delle aree isolate dalle altre,
completamente circondate da alberi, che possono essere acquistate per la
costruzione di case unifamiliari. Il suggerimento in questo caso è che gli isolati
siano disposti a “cremagliera”, in modo che le case dei lotti più elevati si
staglino nel paesaggio e che vi sia una certa distanza tra una casa e l’altra,
rendendo possibile l’accesso autonomo a ogni lotto. È stata anche prevista la
costruzione di case con standard edilizio particolarmente elevato (anche se
questo non significa che il loro costo debba essere esorbitante). In questo caso,
si richiede che i regolamenti edilizi specifichino che la distanza minima tra
una casa e l’altra sia di almeno un chilometro; una richiesta che sottolinea il
carattere eccezionale di queste concessioni.
19 – Le processioni funebri non attraverseranno il centro urbano poiché i
cimiteri sono collocati all’estremità dell’asse residenziale. I cimiteri sono
progettati come giardini alberati e le tombe sono semplici lastre di pietra
come si usa in Inghilterra, in modo da evitare qualsiasi forma di ostentazione.
20 – L’utilizzo delle rive del lago per la costruzione dei settori residenziali
è stato evitato in modo tale da preservarne la bellezza. Le rive sono alberate
così da acquisire un aspetto rustico e naturale, godibile dalla popolazione
urbana. Lungo di esse possono essere costruiti solo i club d’atletica, i ristoranti
e gli stabilimenti balneari. Il golf club è localizzato all’estremità orientale della
città, vicino alla residenza presidenziale e all’hotel (entrambi in questo
momento in costruzione); lo yacht club è localizzato in una insenatura e
separato dal Golf Club da una fitta foresta che si estende fino all’estremità
delle rive che sono affiancate da una strada alberata che in alcuni punti,
piegando verso l’interno, si allontana dall’acqua attraversando campi di fiori e
piccoli boschi. Questa strada si connette direttamente con l’asse residenziale e
con l’autostrada che collega l’aeroporto con il centro civico e sarà percorsa
dagli ospiti importanti in visita alla città. Si propone inoltre che la posizione
dell’aeroporto sia tra il centro della città e la diga, in modo tale che i
passeggeri in arrivo non debbano attraversare la città o girarci intorno.
21 – Il punto di riferimento per il sistema di numerazione delle abitazioni
è l’asse monumentale che divide la città in due metà, la parte settentrionale e
quella meridionale. Le quadre sono indicate mediante numeri, mentre gli
edifici al loro interno mediante lettere; ogni appartamento è indicato secondo
il metodo usuale, così che un indirizzo risulterà, per esempio, del tipo: N-S3-L,
app. 201. La lettera che indica l’edificio è assegnata in relazione al punto di
entrata di ogni quadra muovendo da sinistra verso destra.
22 – Rimane da trattare il problema di come entrare in possesso della
terra e come renderla accessibile al capitale privato. Non credo che le quadre
possano essere vendute in lotti e suggerisco al contrario che invece di vendere
porzioni di terra le unità siano vendute in quote, il cui valore dipende dal
settore nel quale si trovano e dall’altezza degli edifici, in modo tale da non
confondere la soluzione attuale con quello che è il progetto di ogni singola
quadra e la sua possibile modificazione nel futuro. Preferibilmente il progetto
di ogni quadra dovrà essere elaborato prima che le quote siano vendute, anche
se non vi è ragione per cui i compratori di un numero sostanziale di quote non
possano proporre alla Novacap il progetto per una determinata quadra. Né c’è
alcuna ragione per cui la Novacap non debba facilitare l’acquisizione di quote
da parte di altre società, né che essa possa agire come una società
immobiliare. Penso inoltre che il prezzo delle quote debba contenere una
percentuale fissa per coprire le spese progettuali. In questo modo il progetto
di quelle quadre che non saranno sviluppate dal dipartimento di progettazione
architettonica della Novacap potrà essere elaborato da architetti che potranno
essere invitati o alternativamente selezionati mediante concorso. Inoltre,
suggerisco che l’approvazione di questi progetti avvenga in due fasi: una
prima fase intermedia e una seconda fase conclusiva, in modo tale da poter
svolgere una selezione preliminare e consentire il controllo sulla qualità delle
costruzioni future.
Allo stesso modo è auspicabile che vi sia una progettazione urbanistica più
accurata dei centri commerciali e dei settori delle banche e degli affari prima
che cominci la progettazione architettonica dei singoli edifici. È possibile
dividerli in sub-settori e in unità indipendenti, senza inficiare l’armonia della
composizione architettonica d’insieme. Le parti separate potranno essere
messe in vendita al mercato immobiliare, mentre la costruzione parziale o
totale degli edifici sarà pagata solo dalle parti interessate, dalla società o da
entrambi, in spirito di collaborazione.
23 – Per riassumere, penso sia facile comprendere i criteri utilizzati nel
progetto di questa città capitale dato che le caratteristiche principali sono la
semplicità e la chiarezza della configurazione originale che, come si è
dimostrato, non precludono la possibilità di variazione nel trattamento delle
singole parti, ognuna delle quali è concepita secondo la natura specifica della
sua rispettiva funzione. Il risultato di questo progetto è armonico, nonostante
i requisiti delle singole parti possano apparire contradditori. Sebbene la città
sia monumentale essa è allo stesso tempo comoda, efficiente e intima. Essa è
dispersa e compatta, rurale e urbana, e gli obiettivi di questo progetto sono sia
poetici che funzionali. Sebbene il traffico veicolare scorra veloce, libero da
incroci a raso, il suolo è in gran parte restituito ai pedoni. Dato che la struttura
della città è molto semplice, la sua costruzione sarà altrettanto facile:
l’incrocio di due assi, la costruzione di due terrapieni, una piattaforma, due
assi stradali, uno in una direzione, uno nell’altra. Questi potranno essere
costruiti in due fasi, dando precedenza alle corsie centrali con gli snodi sui due
lati seguite dalle corsie laterali che si potranno sviluppare parallelamente con
l’avanzamento della città. Inizialmente si preparerà il suolo di ogni
superquadra e si pianteranno gli alberi che formeranno la “cornice” alberata;
al loro interno non si predisporrà nessun tipo di pavimentazione né si traccerà
alcuna strada. Da un lato la tecnica dell’ingegneria stradale; dall’altro la
tecnica paesaggistica dei parchi e dei giardini.
BRASÍLIA, capitale dell’aeroplano e dell’autostrada, cidade parque. Il
sogno centenario del Patriarca.
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