il re delle forniture sta collaborando con i magistrati: “al ciVico le

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il re delle forniture sta collaborando con i magistrati: “al ciVico le
Parla Castorina
La sanità trema
di Riccardo Lo Verso
Il re delle forniture
sta collaborando
con i magistrati: “al civico
le gare venivano fatte così”.
Ecco le prime rivelazioni:
“Ma potrei parlare
per una settimana”
I
l sistema Castorina. Forniture gonfiate in cambio di
regalie. Viaggi, cene, abbonamenti allo stadio, penne e
persino scatole di tonno. è lo stesso
Giuseppe Castorina, imprenditore
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s - il magazine che guarda dentro la cronaca
titolare della Med Line, a far venire a galla il marcio di quella che
chiama “la lobby dell’ospedale Civico”. Una lobby in cui ha sguazzato, per sua stessa ammissione.
Castorina confessa e lancia accuse
pesanti. Roba da far scoppiare la
sanitopoli palermitana. Finora si
conosce soltanto il contenuto di
due verbali. Segno che gli spunti
da approfondire sono tanti.
Il 15 luglio, sentito dai pubblici ministeri Sergio De Montis e
Amelia Luise, spiega che le irregolarità non riguardano solo la sua
impresa: “Tutte le gare venivano
fatte così all’ospedale Civico”. Il
così si traduce nello stratagemma che la Procura è certa di avere
smascherato: grazie all’emissione
di fatture gonfiate, nei magazzini
dell’azienda ospedaliera sarebbe
finita meno merce di quella ordinata e soprattutto pagata dal sistema sanitario regionale.
Ecco allora che i nomi finora fatti
da Castorina, e resi pubblici, sono
poca cosa, numericamente, rispetto a quelli ancora coperti dagli
omissis. Al momento sono due i
verbali resi pubblici, datati 15 luglio e 3 agosto. Ottanta pagine che
ci consegnano uno spaccato della
gestione della sanità pubblica. Il
primo nome che salta fuori è quello di Mario Re, primario della prima divisione di Rianimazione. Difeso dall’avvocato Ugo Castagna, è
indagato a piede libero. Dopo 60
giorni di sospensione dal servizio
il mese scorso è stato allontanato
dalla provincia di Palermo, perché avrebbe violato gli obblighi
che gli erano stati imposti. Castorina si è presentato davanti ai pm
con i suoi avvocati Enzo Fragalà,
Salvatore Gugino, Loredana Lo
Cascio e Cristina Riccio. La sua
collaborazione gli è valsa la concessione degli arresti domiciliari.
I magistrati gli chiedono come ha
conosciuto Mario Re, e Castorina, il 15 luglio, inizia un racconto
dettagliato: “Tramite mio zio che
faceva questo lavoro. Io ero ragazzo quindi avevo 22, 23 anni”. Poi,
entra nello specifico: “Nell’ambito delle forniture i soci eravamo
due – Castorina e Rampolla –. Io
mi occupavo esclusivamente del
Civico e delle pubbliche relazioni;
di tutti gli altri ospedali e della parte amministrativa se ne occupava
Rampolla. Le gare che venivano
preparate, sia anestesia di rianimazione che cannule e sonde, siamo
4 o 5 fornitori che abbiamo le più
grosse case madri e chiaramente le
schede madri erano schede tecniche ad hoc”.
“Cioè le preparavate insieme?”,
incalzano i pm: “Le preparavamo
insieme ai fornitori e ognuno metteva i suoi prodotti. E poi, praticamente, questo capitolato veniva
avallato dalla Commissione dei
primari e veniva portato in provveditorato. Soltanto per le gare di
Anestesia e Rianimazione veniva
fatta l’aggiudicazione sempre in
caso di due offerte valide; mentre
per la maggior parte delle gare, suture, laparoscopia, emodinamica,
veniva fatta l’aggiudicazione anche in presenza di una sola offerta,
Il reparto di Rianimazione dell’ospedale Civico di Palermo
parliamo di cifre elevate, molto
elevate”.
Bastava accordarsi con Re e il gioco, secondo Castorina, era fatto.
Re e non solo: “Oltre che in accordo con Mario Re anche con gli
altri primari che sono Romano Tetamo per chi conosceva Romano
Tetamo; che sono Antonino Badalamenti per chi conosceva Badalamenti; perché poi ognuno portava
le sue schede tecniche e poi, tutte
insieme venivano conglobate in
un unico capitolato... ognuno di
noi aveva i lotti che andava ad aggiudicare... predestinati... cioè non
ero solo io”.
Quindi elenca le gare che avreb-
“Preparavamo le gare insieme
ai fornitori. E poi, praticamente,
questo capitolato veniva
avallato dalla Commissione
dei primari. Per la maggior
parte delle gare veniva
fatta l’aggiudicazione anche
in presenza di una sola offerta,
parliamo di cifre molto elevate”
be vinto presentando delle schede tecniche avallate da Mario Re:
“Io ho vinto, ma anche avallate da
Romano Tetamo... dei circuiti... i
filtri... i sensori... kit di tracheoil magazine che guarda dentro la cronaca - s
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stomia... cannule tracheostomiche... questo accade da otto, nove
anni che le gare venivano fatte così
all’ospedale Civico, ma non solo
queste: tutte le gare dell’ospedale
Civico”.
Il meccanismo era tanto semplice
quanto remunerativo: “Essendo le
quantità messe nei capitolati superiori al fabbisogno annuale praticamente si cercava di sfruttare la
gara al massimo. Perché se l’aggiudicazione, per dire, era di 500 mila
euro, ma in realtà poi la fornitura
era di 200, in un anno di 280 mila
euro, si vedeva di recuperare altri
220 mila euro facendo forniture
“Oltre che in accordo
con Mario Re anche
con gli altri primari
che sono Romano Tetamo,
che sono Antonino
Badalamenti. Ognuno
di noi aveva i lotti
che andava ad aggiudicare...
predestinati... cioè
non ero solo io”
fittizie”.
“Fra i 200 e 300 mila euro l’anno”,
sarebbero le cifre recuperate senza
aver fatto alcuna fornitura. Parola
di Castorina. Quando il pm gli
chiede cosa ci guadagnasse Re,
l’imprenditore della sanità snocciola quelli che definisce “benefit”:
“Biglietti aerei, gli abbonamenti,
io spendevo circa 30-35 mila euro
l’anno. Gli abbonamenti non sono
solo quelli del 2008, ma sono circa
sette anni che vengono dati... uova
di tonno, Montblanc... le cene... se
ne vanno dottore... è capitato che
siamo partiti insieme e ho pagato
io; ha organizzato una cena per
dieci persone e ho pagato io... si
tratta di spendere tremila euro al
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s - il magazine che guarda dentro la cronaca
mese”. Benefit ma anche posti di
lavoro: “Mario Re una volta mi ha
raccomandato una persona, parliamo di circa sei anni fa. Si chiama Giusy Marino, è compaesana
sua... io ho provato nel senso che
prima gli ho fatto fare dei corsi...
però l’ho assunta”.
Duemila euro ad abbonamento.
Uno per Re e un altro per il figlio.
E siamo a quattromila euro. Come
si arriva a 35? “Capitava il congresso degli infermieri e partivano sette infermieri e gli pagavamo tutto”,
aggiunge Castorina. La passione
per il calcio, soprattutto quando
è gratis, avrebbe contagiato altre
persone. “Allora, Giambona e Florio (dipendenti del Civico, ndr)
hanno avuto pagati dalla Neurolab
quando il Palermo era in serie B
e il primo anno di serie A - rac-
Mario Re, primario della I Rianimazione del Civico
conta - hanno avuto pagato due
abbonamenti”. Il perché è presto
detto: “Perché qualche favore in
farmacia te lo facevano. Perché ci
mettevano i bon... la boll... e quando capitava ti mettevan... Quando
Florio disconosce la firma, io a
Florio gli farei fare la perizia calligrafica perché tutte le firme che
lui disconosce sono tutte sue. Loro
vistano e passano tutto quello che
passa dall’ospedale Civico e nessuno controlla niente”.
Poi nel verbale tira in ballo Giustino Patrizio Strano, responsabile
del servizio di Medicina iperbarica. Contro Strano, così come per
Re, ci sono alcune ipotesi di truffa, riguardanti acquisti di materiali
che per i pm sarebbero stati fittizi
o aumentati ad arte. Il tribunale
del Riesame ha, però, accolto le
tesi del collegio difensivo composto dagli avvocati Mauro Torti e
Valentina Castellucci, e da Alessia
Alessi. Sono stati dichiarati “non
sufficientemente gravi” gli indizi
contro Strano che ha dimostrato che il materiale acquistato era
stato effettivamente consegnato e
utilizzato. Eppure Castorina lo indica come perfettamente integrato nel sistema: “Come gli altri...
parte del materiale veniva consegnato e parte veniva bollettato fittiziamente”. Strano avrebbe anche
compilato ad arte i modelli A1, che
servivano per gli ordinativi: “Lui
firmava, mi dava la copia firmata
e addirittura, siccome lui aveva un
rapporto molto particolare con il
dottor Scarpello, il quale si fidava
molto di Giustino Strano, perché
sua moglie era l’ex segretaria di
Scarpello, le firme che ha messo
Scarpello dove si autorizza... da
quello che mi risulta... deve essersene preoccupato Giustino Strano”. Ed ancora: “Giustino Strano
è partito moltissimo con Re, moltissimo. L’ultima volta alle Hawaii.
“Re guadagnava biglietti aerei, abbonamenti,
io spendevo 30-35 mila euro l’anno. Gli abbonamenti
non sono solo quelli del 2008, ma sono circa sette
anni che vengono dati... uova di tonno, Montblanc...
le cene... è capitato che siamo partiti insieme
e ho pagato io; ha organizzato una cena per dieci
persone e ho pagato io”
Il viaggio gliel’ha pagato una ditta
di fuori... dove non pagavo io mi
facevo portavoce con le case madri
promettendo che Strano avrebbe
fatto delle cose particolari...”.
“Siamo là, sui 30-35 mila euro”,
tanto costava Giustino Strano a
Castorina che ne parla come di un
qualunque altro costo d’impresa. I benefit sono simili a quelli
riconosciuti a Mario Re: “Tenga
conto che ogni volta che partiva,
partiva con la moglie, spesata. Poi,
andavano a cena oppure capitava
che lui mi diceva ‘Sai stasera ho
una cena con quattro persone e
vorrei andare da Charme’, allora
io avvertivo Charme di non farli
pagare”.
L’indagine è ormai conclusa. Siamo alla vigilia del possibile rinvio
a giudizio. Gli imputati sono 9.
Almeno in questo troncone. Per-
ché i racconti di Castorina stanno
confluendo in uno stralcio delle
indagini. Un fascicolo ricco, a giudicare dalla frase pronunciata dalla
stesso Castorina ai magistrati: “Io
del Civico potrei parlare anche
per una settimana, non so quanto
camperò”.
E il suo racconto prosegue con
Carlo Marcelletti, primario della
Cardiochirurgia pediatrica morto nel maggio scorso, sotto la cui
direzione sarebbe nato “il sistema
di consegna diretta ai reparti del
Civico”: “Con Marcelletti lavorava Gerardo Mastropietro che si
occupava della redazione degli ordini. Costui ad un certo punto mi
chiese il 10% del valore delle forniture. Marcelletti mi disse che se
ne sarebbe occupato. Non so se lo
fece, sta di fatto che la situazione
non cambiò ed interruppi i miei
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rapporti con Mastropietro e le forniture al reparto di Marcelletti”.
Gli appalti sanitari fanno gola a
tutti. E tutti sono pronti a giocare sporco. Castorina racconta un
altro episodio: “In quel periodo
conobbi anche Anna Claudia Leonardi (titolare della Emolife, ndr)
che era interessata al servizio di
profusione, fornito poco prima
con un sistema di affidamento diretto e per il quale si sapeva che
doveva essere bandita una gara
per volere del direttore generale
Licata di Baucina. Vi era anche
un’altra impresa che vi poteva
partecipare, la Eps, facente capo
a tale Taormina, del quale sapevo
che aveva chiesto e ottenuto un
appuntamento con Marcelletti a
Roma. Di questo ne ebbi notizia
ad una cena che tenemmo allo
Charme, io, Marcelletti, ed Anna
Claudia Leonardi, dove si parlò
del modo in cui la Leonardi poteva continuare a fornire lo stesso
servizio al Civico, superando la
concorrenza della Eps. In quel periodo seppi da Marcelletti che lo
stesso aveva suggerito alla Leonardi di fare l’offerta più bassa perché poi avrebbe tranquillamente
recuperato. Vincendo la Leonardi,
Mastropietro sarebbe stato allontanato ed io avrei avuto rapporti
solo con Carlo Marcelletti e Salvo
Colletto, che avrebbe preso il posto di Mastropietro”.
Si scende, dunque, a patti e si mette mano al portafogli. “Lo stesso
mi chiedeva di assumere Marcello
Brucoli che prima sapevo essere
pagato da Mastropietro - aggiunge
Castorina -. Ciò in quanto la Leonardi, per aver vinto la gara aveva
accettato di accollarsi tutto ciò che
prima era a carico di Mastropietro (vale a dire il pagamento delle
spese di Marcelletti all’Addaura,
alla Paideia e ai dipendenti). Nella
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stanza di Marcelletti compilavamo assieme i Ddt, i modelli A1,
attestanti le false forniture per un
ammontare complessivo di circa
70-90 mila euro. Decidevamo il
quantitativo di prodotti da fornire
fittiziamente, Marcelletti firmava per ricezione, a me restituiva
la copia che io, poi, riportavo in
ditta e lui teneva la copia del Ddt
che poi passava agli uffici amministrativi e alla farmacia. Oltre ad
accollarmi l’assunzione del Brucoli per ingraziarmi Marcelletti prosegue - gli consegnai 27 mila
euro in contanti che lui copriva
formalmente con assegni tratti dal
conto della ABC (la Onlus che
faceva capo all’ex cardiochirurgo,
ndr) fingendo di pagare l’ossimero
e l’incubatrice da me forniti”.
Bisognava però fare attenzione.
Evitare di dare nell’occhio. Il 3
agosto Castorina spiega al pm Caterina Malagoli: “Ho assistito ad
una discussione fra la Leonardi e
Marcelletti. Dicevano che praticamente che nel 2005 e 2006 gli
stand-by erano troppo elevati,
tant’è vero che la Leonardi gli disse a Marcelletti ‘non possiamo di
colpo portarli a 100, a 150’ (nella
parte precedente del verbale si
parla di 800 stand-by nel 2006,
ndr). Allora dice, ‘cominciamo da
quest’anno, se la gara va in porto, a
diminuire gli stand-by fino ad una
cifra ragionevole...’ in amministrazione se ne potevano accorgere”.
In un passaggio successivo, sempre il 3 agosto, Castorina ribadisce
la sua antipatia per Mastropietro, e
svela il vorticoso giro delle forniture: “A me interessava che fosse
eliminato Mastropietro, perché
così io potevo rientrare con le mie
forniture alla Cardiochirurgia pediatrica cosa che era stata abolita, a
me Mastropietro mi ha fatto fornire delle valvole tramite un fornito-
Nell’ultimo verbale spunta
anche il Policlinico: “Viene fatta
la prima gara quando nasce
il reparto di Cardiochirurgia
e viene vinta dall’Ncg. Ruvolo
s’impegnava ogni anno a fare
un numero di interventi”
“Dovevo comprare le valvole
che piacevano a Marcelletti
e venderle per 200 euro in più
a Campanella, che a sua volta
le vendeva all’ospedale Civico
sulle richieste di Mastropietro”
re amico suo, con cui forse aveva
pure una società... perché io compravo all’Artec di Contini che poi
non fatturava al Civico ma fatturava Campanella. Quindi io dovevo
comprare le valvole che piacevano
a Marcelletti e venderle per 200
euro in più a Campanella, che a sua
volta le vendeva all’ospedale Civico sulle richieste di Mastropietro.
Quindi m’ha costretto tramite
un’altra ditta - Gifra di Giarrusso -
L’ingresso del Policlinico di Palermo
a fargli partecipare ad alcune gare
di Anestesia e Rianimazione alcuni prodotti perché se no non mi
faceva fornire in Cardiochirurgia
pediatrica. E mi ha fatto mettere
alcuni prodotti in gara, che poi si
è aggiudicato Campanella, che gli
forniva lui con la Medical Device,
a Campanella nella gara di Anestesia e Rianimazione”.
Nell’ultima parte dell’interrogatorio l’imprenditore tira in ballo
anche il Policlinico: “è andata a
cena (la Leonardi, ndr) con Ruvolo perché tentava di entrare
pure nel sistema di perfusione
del Policlinico”. “Lei cosa ne sa
di questa gara che riguarda il Policlinico e il dottor Ruvolo?”, gli
chiede il pm. Castorina, pur pre-
cisando che lui non c’entra nulla,
si è fatto molto più di una semplice idea. Il suo giudizio è severo: “Secondo me, è oscena questa
gara”. Non ha avuto alcun ruolo, ma dimostra di sapere come
sarebbero andati i fatti: “Intanto
viene fatta la prima gara quando
nasce il reparto di Cardiochirurgia e viene vinta dall’Ncg...
si parte delle opere murarie e
da tutto quello che c’è dentro,
compreso il servizio di perfusione, i materiali, le attrezzature
che vince l’Ncg che viene pagata
sulle Drg del professor Ruvolo,
il quale s’impegnava ogni anno
a fare un numero di interventi”.
“Lo sapevate questo?”, dice quasi
a sfidare i pm. “No, ce ne parli”.
E Castorina prosegue: “Praticamente, ogni intervento che la Regione riconosceva al Policlinico,
che so? Un milione di lire, mille
euro a intervento? 300 restavano
al Policlinico, e 700 se li pigliava
l’Ncg per pagargli il contratto dei
5 anni... però Ruvolo, ogni anno,
doveva fare tanti interventi...
perché era stabilito con contratto col Policlinico che doveva fare
tanto... perché doveva coprire la
spesa per pagare l’Ncg perché se
no non si sarebbe potuto pagare
perché fondi in assessorato non
ce n’erano”.
E lo scandalo, dove sta? “Perché
dopo 5 anni si rifà il rinnovo di
tutte le attrezzature tecnologiche...
è follia pura. Cioè lui dopo 5 anni
decide di ricomprare i ventilatori,
i mobili... perché hanno rifatto la
gara? Il motivo qual è? Che Ruvolo nei 5 anni non ha fatto gli
interventi che aveva programmato
di fare, ma era sotto e il Policlinico
non so quanto doveva riconoscere
all’Ncg, allora per evitare di pagare hanno rifatto un’altra gara dove
se la sarebbe aggiudicata per forza
di nuovo l’Ncg perché era fatta ad
hoc per loro... in modo che loro
andavano a compensare quello che
Ruvolo nei 5 anni non aveva fatto...
è uno spreco di soldi”. Sprechi,
cattiva gestione, ma niente illeciti.
Quando i pm chiedono a Castorina se sa di accordi sottobanco, la
sua risposta è “no”.
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