la città protesa sul mediterraneo
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la città protesa sul mediterraneo
Venerdì 27 giugno 2014 Speciale Trapani e dintorni di ANTONIO SCOLAMIERO T rapani ha il dono di essere sorta in un paesaggio d’incanto e fanno parte della sua provincia Mazara del Vallo e un’arcipelago meraviglioso, quello delle Egadi, che comprende tre isole principali, Favignana, Levanzo e Marettimo e due isolotti, Formica e Maraone. Trapani è un comune di settantamila abitanti ma la sua conurbazione tuttavia supera i 100 mila abitanti perché una parte della città, la popolosa frazione di Casa Santa, fa capo al Comune di Erice. Di conseguenza costituisce la quinta area urbana siciliana per numero di abitanti. Ha sviluppato nel tempo una fiorente attività economica legata all'estrazione e al commercio del sale, giovandosi della sua posizione naturale, proiettata sul Mediterraneo, e del suo famoso porto che anticamente fungeva da sbocco commerciale per la più famosa Eryx (l’odierna Erice) sita sul monte che sovrasta Trapani. Altre fiorenti attività erano — e sono tuttora — la pesca (anticamente quella del tonno, con la mattanza), l'estrazione e il commercio del marmo, la lavorazione del corallo. Oggi la città vive prevalentemente di terziario, delle attività legate alla pesca, al commercio e al turismo. Stretta tra il mare ed il monte di Erice, l’antica Drepanon nasce intorno al suo porto: originariamente come villaggio sicano, poi come piccola città fortificata, in cui per secoli vissero pescatori, commercianti, artigiani di popolazioni diverse, come gli Elimi, che popolavano Erice, o come un piccolo gruppo di Ionici. Una piccola città di mare, fondata dai Fenici, che solcavano i mari del Mediterraneo e che di Trapani fecero un emporio commerciale. Dal IX secolo a.C. i Fenici, persa la loro indipendenza, si stabilirono nel Mediterraneo occidentale, fondando Cartagine e rafforzando Trapani, trasformando la città in un importante porto per il controllo dei vari scali com- LA CITTÀ PROTESA SUL MEDITERRANEO merciali. In questo periodo, la storia di Trapani è indissolubilmente legata a quella di Cartagine. La città assiste alle grandi battaglie navali tra Cartaginesi e Romani. Poi la decadenza con il passaggio all’impero d’Oriente. La città rinasce con la dominazione degli Arabi, che a partire dall’ 827 iniziano l’occupazione della Sicilia. Gli Arabi chiamano Trapani Itrabinis, Tarabanis, Trapanesch e segnano profondamente la città con la loro presenza, nell’architettura, nell’agricoltura, nell’arte, nella lingua, nella cultura. Viene ampliato il porto, vengono costruiti nuovi quartieri, viene reintrodotta la piccola proprietà. Gli Arabi introducono anche nuove produzioni, costruiscono opere di ingegneria idraulica, rivoluzionano le tecniche di pesca e riportano il porto ai fasti di un tempo. Fiorente è l’attività marinara, così come le industrie del sale e le tonnare. Caratteristiche che ne fanno una città ricca anche nella dominazione angioina e spagnola. Poi l’Unità d’Italia e nel 1899 il re Umberto I conferisce alla città la medaglia d’oro per i fatti del 1848. La città dà il suo importante contributo per l’unità d’Italia e si conferma come centro importante nel settore agroalimentare. © RIPRODUZIONE RISERVATA 2 Venerdì 27 Giugno 2014 Corriere del Mezzogiorno PA Le tradizioni Ecco il baglio tour Sono costruzioni del territorio trapanese con ampia corte interna e grosse mura protettive esterne C he cos'è un baglio? Che cosa succede nei bagli? Che cosa sono diventati oggi questi bagli? Sono tutte domande legittime prima di conoscere questi luoghi, considerati dei «monumenti» tipici del territorio trapanese. Un’ampia corte interna rettangolare o quadrata, grosse mura protettive, un grande e tondeggiante portone d'ingresso, questo è il baglio, un luogo ci si sente protetti e circondati, un ambiente diffuso perlopiù nella Sicilia occidentale agreste e contadina di fine ’800. Un tempo la vita del baglio ruotava attorno alla produzione di olio e vino e gli edifici erano divisi in due: nei piani alti abitavano i padroni, mentre, i piani bassi erano destinati ai contadini, al deposito delle provviste e degli attrezzi da lavoro. Lo schema tipico del baglio comprendeva una costruzione chiusa all'esterno e con le aperture tutte rivolte all'interno della corte, non a caso, le mura perimetrali, senza aperture, facevano da protezione contro intrusi e malintenzionati, permettendo anche una possibile difesa contro assalti di nemici. Un portone d'ingresso permetteva l’accesso al grande cortile anche alle carrozze e ai mezzi di trasporto. Oggi molte di queste strutture sono state recuperate architettonicamente e trasformate in vere e proprie dimore o raffinati agriturismi. Sembra di tornare indietro nel tempo soggiornando o anche solo visitando queste strutture architettoniche che s'immergono sempre in contesti naturali floridi, come appunto quello trapanese. Uno studio approfondi- to alla parola baglio, ha portato alla luce misteriosi legami col passato: l’etimologia della parola infatti risalirebbe all’antica Grecia al termine ballo, che significava «lanciare pietre e giavellotti», mentre, nella Magna Grecia si sarebbe trasformato in ballista con il significato di balestra. Nel periodo romano, invece, il termine divenne baille in Francia, con il significato di «luogo chiuso ma scoperto con peculiarità difensive», mentre in Inghilterra si trasformò in bailey, cioè «mura esterne di un castello», «corte delimitata da mura». Intorno all’anno 1302, in Sicilia la parola si è poi trasformata nel siciliano bagghiu, italianizzato in baglio. In Sicilia la nascita del baglio coincide con il fenomeno «colonizzatore» di vaste aree interne, abbandonate e incolte, da parte dei nobili locali, i cosiddetti baroni che, tra il '500 e il '700 Un tempo la vita del baglio ruotava attorno alla produzione di olio e vino e gli edifici erano divisi in due piani arrivarono a fondare persino dei veri e propri villaggi nei dintorni della costruzione originaria. Nella zona di Trapani e Marsala di bagli storici ce ne sono parecchi, a tal punto da diventare una delle dimore più tipiche dell'hinterland, assumendo non una semplice connotazione di cortile interno delle masserie o fattorie, ma un significato di «fortino», senza però mai assumere le connotazioni di un castello. Uno di questi è il «Baglio Fontana», risalente alla fine del '700, posto sulle colline tra Trapani, Erice e Castellammare del Golfo, oggi è diventato il centro aziendale di una azienda agricola biologica per la coltivazione di vigneti, oliveti, frutteti e ortaggi.?Recentemente restaurato anche il "Baglio Vecchio" delle tenute Zagara, risalente al XVIII secolo, dove si può assaggiare un olio extra vergine di oliva doc. Nella zona di San Vito Lo Capo, invece, c’è il «Baglio Don Bartolo», dove all’interno dei suoi locali-museo sono ancora conservati antichi attrezzi agricoli. A Trapani si trova il «Baglio Fontanasalsa», dove si produce olio e vino, ma anche il «Baglio Antico», che occupa un casale siciliano ottocentesco immerso in una tenuta di venti ettari. Il «Baglio Vajarassa» è situato a Marsala, mentre sulla «Strada del Vino e dei Sapori» si scorge il «Baglio Donna Franca», appartenuto alla famiglia Florio. Più avanti, vicino alla Laguna dello Stagnone s'incontra il «Baglio Cudia» completamente restaurato e il «Baglio Cantello» che spicca per le sue tinte accesi. Seguendo il profumo degli agrumi si arriva poi nella tenuta del «Baglio Donna Santa di Dattilo», a Paceco. Infine, come ultima tappa del «Baglio Tour» s’incontra il «Baglio Oneto», che racchiude 48 camere e un panorama mozzafiato che si allunga dalle saline fino alle isole Egadi. Venera Coco © RIPRODUZIONE RISERVATA La curiosità Design e moda dalla palma nana Tipico prodotto che nasce dall’arbusto è la coffa P er fare un albero ci vuole il legno, per creare una coffa ci vuole la palma nana. È risaputo che la «Chamaerops humilis», comunemente nota come palma nana, è l’unica specie della famiglia delle «Arecaceae», diffusa in tutta la macchia mediterranea, a essere utilizzata in chiave fashion. I greci la chiamavano «phoenix chamaeriphes», che significa letteralmente «palma gettata per terra», ma oggi la sua fibbra ottenuta dalle foglie viene utilizzata per la fabbricazione di scope, ventagli, funi, ceste, panieri, stuoie, cappelli, ma soprattutto le famosissime coffe. Diffusissima soprattutto all’interno della Riserva dello Zingaro, area naturalistica protetta tra Castellammare de Golfo e Trapani, a tal punto da esserne divenuta il simbolo, oltre ad essere utilizzata per confezionare manufatti per uso quotidiano, le foglie di questo palmizio sono raccolte nel periodo estivo, vendute alla fabbriche di crine dei paesi limitrofi e commercializzate in tutta Europa. Famosa per essere una delle coste più belle d'Italia la Riserva ospita la scuola dell'intreccio delle fibre vegetali, considerata il fiore all'occhiello del recupero delle tradizioni isolane e trapanesi, non a caso abili intrecciatori lavorano la palma nana, la canna e l'ulivo, il giunco, la ferula e gli steli di grano per produrre manufatti che sono in esposizione tutto l'anno presso il centro visitatori della Riserva. La raccolta comincia ad agosto, quando si 'tira la curina', ossia si tagliano le foglie delle palme per poi pulirle e farle essiccare. Dopo di che si comincia a lavorare le foglie secche, cioè si fa una treccia e da quella si possono realizzare borse, coffe, sacche, tappeti e scope. Questo materiale interamente realizzato a mano, versatile, resistente al calore, al logorio del tempo e all'usura, viene fuori dall'intreccio delle foglie essiccate della palma nana. Da La scheda La Chamaerops humilis, comunemente nota come palma nana, è l’unica specie del genere Chamaerops ( famiglia delle Arecaceae). È una specie tipica della macchia mediterranea. Il nome del genere fa riferimento alla morfologia della pianta. I greci la chiamavano phoenix chamaeriphes, che significa letteralmente «palma gettata per terra». Si presenta come un cespuglio sempreverde che raggiunge normalmente altezze sino a 2 metri, ma può raggiungere l'altezza di alcuni metri. © RIPRODUZIONE RISERVATA questo procedimento per nulla semplice e banale, nascono così le coffe, cioè dei cesti artigianali che erano utilizzati per dare il foraggio ai cavalli e agli asini. Oggi, lontani dai tempi in cui si usava dare la coffa nera per rifiutare un'avance amorosa, le coffe sono un'icona fashion in Sicilia e non solo. Considerate un prodotto artigianale, totalmente handmade, richiedono tante ore di lavorazione, perché bisogna dapprima fare la corda, poi bisogna cucirla, fare la treccia, il bordino di corda più grossa e, infine, intrecciare il tutto. Ci vuole tanto tempo e tanta pazienza affinché il risultato finale sia davvero sorprendente e ogni shoppers da mare o da passeggio possa sembrare unica e per nulla riproducibile in serie. Il termine "còffa" deriva dall'arabo quffa, cioè una cesta fonda, ma che oggi cambia veste, infatti, smessi i panni di umile attrezzo da lavoro, viene rivisitata, adornata e trasformata in un'originale it-bag. Decorata artisticamente in stile siciliano con ricami, specchietti, nastri, piccole immagini tradizionali, passamanerie e una sempre più vasta gamma di trattamenti e colori ha varcato i confini isolani ed è stata proposta nelle collezioni di famosi stilisti che hanno creato anche veri e propri pezzi unici. Sono ormai diventate un accessorio moda da sfoggiare in tutte le stagioni, un oggetto femminile che unisce tradizione e innovazione, che stravolge le regole, ma riflette le radici culturali della bella Sicilia. Una designer che ha fatto delle coffe il sua company mission è Micaela Spadoni, che dopo aver conseguito la laurea presso l'istituto Marangoni di Milano, crea le sue coffe intrecciate a mano secondo la tradizione siciliana artigiana di un tempo per poi decorarle e ricamarle una ad una, accostamento dopo accostamento e sovrapposizione dopo sovrapposizione. Ipercolorate e allegre sono un modo per tuffarsi nel mood estivo con un accessorio intramontabile e di tendenza. Stessa cosa accade per le coffe di Tiziana Nicosia e della madre, l'artista Adriana Zambonelli che raccontano La Sicilia. Su ogni creazioni firmata Tizzini sono ritratti a mano scene dei paladini e dell'opera dei pupi, ma anche ricamati "giummi" e specchietti, ninnoli simili a quelli dei carretti siciliani e dei cavalli bardati "a festa". Infine, ci sono le borse della designer modicana, Ottavia Failla, ogni modello è interamente realizzato a mano con una par- ticolare cura dei dettagli. Un eclettico mix&match di sete, perle, spille, pupi siciliani, piume, pellicce e fiori cuciti e assemblati minuziosamente dalle mani di esperte artigiane che seguono con attenzione le indicazioni della designer siciliana. Ve. Co. © RIPRODUZIONE RISERVATA L’intreccio La Riserva dello Zingaro ospita la scuola dell'intreccio delle fibre vegetali, considerata il fiore all'occhiello del recupero delle tradizioni isolane 3 Corriere del Mezzogiorno Venerdì 27 Giugno 2014 PA L’evento Isole Egadi, al via la terza edizione del FestivalFlorio La manifestazione volano di cultura ed economia G iunto alla Terza Edizione, FestivalFlorio si svolgerà presso le Isole Egadi dal 24 Giugno al 6 Luglio 2014 con 11 appuntamenti spettacoli di vario tipo con artisti di caratura internazionale. Tema della manifestazione (in collaborazione con Area Marina Protetta), filo conduttore della maggior parte degli appuntamenti sarà quest'anno, il mare: quello solcato dai profughi del Sud del Mondo che sbarcano in Sicilia (come tragicamente stiamo vedendo in questi giorni) e quello che affascina con i fondali meravigliosi della Sicilia, quello che ha visto navigare popolazioni di culture diverse e quello delle grandi guerre puniche. Il programma è variegato e si succederanno senza soluzione di continuità concerti di musica classica, musica jazz e spettacoli di prosa e musica: la grande cultura si affianca come motore trainante del turismo a Favignana. Un inedito spettacolo di prosa, creato ad hoc per FestivalFlorio 2014, dal titolo Fiori di Mare, aprirà il 24 Giugno la manifestazione portando sul palco 2 giovani e importanti attori italiani, Danilo Nigrelli e Fabrizio Falco con prosa e posia a cura del grande siciliano, premio Nobel per la letteratura, Luigi Pirandello. Su tutti gli appuntamenti previsti svetta il Concerto di Gino Paoli e Danilo Rea del 26 Giugno, all'interno di uno scenario ineguagliabile, l'Ex tonnara della famiglia Florio: uno spettacolo unico in cui il repertorio varia di serata in serata. Ogni live è un evento diverso e irripetibile, con una scaletta aperta che spazia tra i grandi classici nazionali e internazionali, gli indimenticabili successi di Paoli e persino incursioni Il mare Tema della manifestazione (in collaborazione con Area Marina Protetta), filo conduttore della maggior parte degli appuntamenti sarà quest'anno il mare nella canzone d’autore napoletana. Lo spettacolo di Amanda Sandrelli, co-direttrice artistica del festival, chiuderà FestivalFlorio presentando «Pierino ed il Lupo» di Prokovief in una versione inedita per Ensemble di fiati, con lo splendido ensemble sequenza e al pianoforte Leonora Armellini, grande promessa del pianismo italiano. All'interno di FestivalFlorio altri appuntamenti faranno gola agli appassionati: lo spettacolo del 30 Giugno a cura dell'attrice Chiara Caselli accompagnata al pianoforte dalla più grande jazzista italiana Rita Marcotulli sarà un omaggio al grande scrittore italiano Tonino Guerra con La Rosa Bianca, note che parlano, parole che suonano. Fresco vincitori del Grammy in Germania Enrico Pieranunzi con il suo cd live at Village Vanguard presenterà Giovedi 3 Luglio in anteprima nazionale a Favignana la sua tourneè 2015 con Mediterranean Tales,improvvisazioni jazz ispirate a visioni marine. Il 2 Luglio tocca ad Emile Reinard e Jacopo Fulimeni salire sul palco con un programma di brani scelti dalla letteratura classica tutti con tema marino: i 2 giovani virtuosi, rispettivamente francese ed italiano, sono risultati nel 2014 vincitori del Premio Speciale ProgettoIMC in Abruzzo. Ma FestivalFlorio vuole dire anche incontri con gli artisti (unico ed imperdibile quello con Gino Paoli che presenta a pubblico e stampa il 25 Giugno alle ore 18,00 presso l’Hotel Cave Bianche il suo ultimo cd «Napoli con Amore»), reading con i grandi artisti ospiti a FestivalFlorio in location di grande fascino in collaborazione con Area Marina Protetta, degustazioni enogastronomiche dei prodotti di eccellenza del territorio trapanese e poi anche spettacoli a Levanzo e Marettimo. Insomma: FestivalFlorio si annuncia come uno dei più importanti Festival siciliani del 2014. Sede delle 2 settimane del Festival sarà l'ex Stabilimento Florio: le sue sale ristrutturate a Museo, piene di storia e documenti dal passato, sono un ottimo biglietto da visita per gli spettacoli in programma. Gli ingressi agli spettacoli sono tutti gratuiti, tranne per il concerto di Gino Paoli e Danilo Rea il cui biglietto unico è di euro 25. FestivalFlorio è organizzato da Associazione Kymbala con il patrocinio del Comune di Favignana, della Regione Sicilia e dell'area marina Protetta. Il programma di quest'anno prevede un giocoso coacervo di diverse arti: ci sarà tanta musica classica, la musica Jazz, la prosa e la poesia. Ci saranno poi presentazioni di cd, reading di altissima qualità uniti a degustazioni di gran livello, incontri con gli artisti. «FestivalFlorio — afferma di direttore artistico Giuseppe Scorzeli — è oggi un marchio che funziona ed è conosciuto in tutta Italia: ricevo personalmente telefonate e mail tutto l'anno da colleghi musicisti e da altri artisti , anche di enorme levatura, che presentano progetti, che vogliono partecipare». «Se funziona FestivalFlorio — prosegue — allora funziona anche il territorio perché questo non è un evento nato per essere fine a se stesso ma per essere utile al turismo egadino e di riflesso alla Provincia». «Un grosso ringraziamento — conclude Scorzelli — a chi ha creduto nel Festival e in questi lunghi mesi di duro lavoro ci ha supportato: in primis al Comune ed al Suo Sindaco, il Dott. Pagoto, dimostratosi attento, attivo e preparato come raramente avviene; a tutti gli assistenti che ci hanno supportato nella preparazione; all'Area Marina Protetta, nella persona del Direttore Stefano Donati, partner della manifestazione e che in alcuni spettacoli sarà presente con incontri e presentazioni; agli Sponsor tecnici, ai tanti partner». © RIPRODUZIONE RISERVATA 4 Venerdì 27 Giugno 2014 Corriere del Mezzogiorno PA Lo sport Lombardo Bikes Il sogno Trapani Da matricola a rivelazione del campionato V ivere un sogno inseguito per un secolo e mai raggiunto prima è stata l’emozione più grande per Trapani e per i tifosi della squadra granata. Ed il sogno, nella prima stagione del Trapani in serie B, si è trasformato in una realtà fatta di risultati, successi, di imprese sportive che hanno portato giornalisti, commentatori ed addetti ai lavori a definire la squadra guidata da mister Roberto Boscaglia la «matricola terribile» del campionato. Il Trapani Calcio è molto più che una squadra che milita nel campionato cadetto, è un progetto creato nel 2005 dal suo presidente, il Comandante Vittorio Morace, napoletano di nascita, trapanese per scelta, che ha voluto in questo modo ricambiare l'affetto e l'accoglienza di una città nella quale si è sentito subito a casa. Con la moglie olandese, Anne Marie Collart, direttore generale del Trapani, il comandante — come tutti chiamano il Presidente Morace — ha riportato la passione per il calcio, che non era mai svanita in città, ma che era stata scalfita da tante, troppe delusioni. L’incontro, nel 2009, con il tecnico Roberto Boscaglia, ha fatto sì che il Trapani iniziasse una scalata che in pochi anni l’ha portato dalla serie D fino alla serie B. Una crescita, non solo dal punto di vista sportivo, ma anche da quello societario, che ha portato a Trapani nel 2012 il direttore sportivo Daniele Faggiano, oggi uno dei punti di riferimento della società granata. Dietro le quinte uno staff tecnico ed amministrativo che lavora quotidiana- «Radio 105 Mundial village», le bici made in Trapani in bella mostra a Milano La nascita del club Il Trapani Calcio è molto più che una squadra che milita nel campionato cadetto, è un progetto creato nel 2005 dal suo presidente, il Comandante Vittorio Morace mente con impegno e passione. La stagione sportiva appena conclusa ha regalato emozioni indescrivibili ai tifosi ed a tutti coloro che amano il calcio, pronti a vivere un altro anno fantastico, perché il Trapani si è rivelato giorno dopo giorno quello che il comandante Morace aveva voluto che fosse sin dall’inizio: un regalo bellissimo ad una città che si è mostrata capace di condividere il percorso di una società e di una squadra che vivono il calcio per passione, con uno spirito di gruppo che consente di superare ogni difficoltà. Ma ecco in sintesi il film di questo campionato: L'esordio assoluto del Trapani in Serie B nella stagione 2013/14 avviene allo Stadio Euganeo il 24 agosto 2013, con una vittoria esterna. Il Trapani debutta in un Provinciale gremito pareggiando 2-2 contro il Pescara. Il primo k.o. è ad opera del Modena per 3-1 allo Stadio Alberto Braglia. Il Trapani perde il derby contro il Palermo, il primo disputatosi nella storia della serie cadetta, sia all'andata per il risultato di 3-0, che al ritorno, dove i rosanero lanciati verso la Serie A si impongono per 1-0. Tra novembre e marzo segue un'incredibile serie di quattordici risultati utili consecutivi, che vedono i granata raggiungere il terzo posto solitario in classifica dopo il turno infrasettimanale a La Spezia. Imbattuto fuori casa per quasi cinque mesi, lo stop arriva il 5 aprile contro il Carpi allo Stadio Sandro Cabassi. Al termine del campionato Matteo Mancosu, all'esordio nella categoria, è il capocannoniere con 26 reti messe a segno. In Coppa Italia il Trapani vince agevolmente contro l'Albinoleffe e il Padova, uscendo però dalla manifestazione il 4 dicembre 2013, sconfitto 3-2 sul campo dell'Inter. Red. Spe. © RIPRODUZIONE RISERVATA L e biciclette Lombardo Bikes sbarcano al «Radio 105 Mundial village» di Milano. Le due ruote firmate da una delle maggiori aziende italiane del settore con stabilimenti in provincia di Trapani, a Buseto Palizzolo, saranno presenti al villaggio allestito a Milano da Radio105 in occasione dei campionati Mondiali di calcio. Nello spazio dedicato all’azienda, di fronte al Castello sforzesco, è possibile provare fino a domenica 13 luglio — per tutta la durata, quindi, dei Campionati mondiali di calcio — la nuova bicicletta Lombardo for Radio 105, una trend urban style a scatto fisso con telaio personalizza- to dal brand dell’emittente. Il modello, in special edition, ha un elegante design in stile urbano, tutte le componenti in alluminio, e un peso di circa 10 kg. Da sempre a fianco dei maggiori eventi sportivi e internazionali, l'azienda, che esporta al'estero la metà della sua produzione, propone al Mundial village di Milano i test bike, gadget ed iniziative di intrattenimento per tutti i partecipanti che visiteranno l'area Lombardo Bikes. Sarà un mese unico per vivere Milano nel modo più intenso e all'insegna dello sport, della musica, del buon umore, della convivialità. © RIPRODUZIONE RISERVATA 5 Corriere del Mezzogiorno Venerdì 27 Giugno 2014 PA I professionisti Un mondo da costruire L’azienda Chiraema fornisce servizi avanzati per l'edilizia N egli anni settanta i fratelli Palermo, fondatori della Chiraema, misero in campo la loro pluriennale esperienza artigianale nel settore edile per la nascita e lo sviluppo di un’azienda che doveva diventare un fornitore ideale di prodotti con elevate caratteristiche, in grado di garantire allo stesso tempo un buon rapporto tra qualità e prezzo. Dalla sua lontana origine artigianale, ormai quasi 50 anni fa, l’attuale giovane management dell’azienda ha mantenuto la consapevolezza che una struttura industriale del nuovo millennio deve essere in grado di assicurare ai propri clienti la puntuale capacità di capire e rispondere alle loro esigenze specifiche riuscendo ad assicurare gli standard più elevati del settore. Assicurando ai propri clienti la puntuale capacità di capire e rispondere alle loro esigenze specifiche, Chiraema attesta l'eccellenza del Made in Italy in tutto il mondo. Un risultato ottenuto grazie alla qualità dei materiali, all'aggiornamento del paniere dei prodotti, all'attenzione per la logistica, ed alla puntuale assistenza sui cantieri. Mantenendo una rilevante presenza in Ita- lia, negli ultimi anni l'azienda ha esteso il proprio raggio d'azione, da un lato sul territorio maltese e nel nord del continente africano, dall’altro in Nord Europa. L’attività aziendale si concentra nella produzione di prodotti e sistemi per l'edilizia, uno dei primi banchi di prova è stato negli anni 90 l'Aeroporto Internazionale di Malta (dove fu utilizzato per la prima volta il prodotto Fuq-il-fiel, per fugare la Globigerina, la tipica pietra di Malta dal colore dorato), seguirono poi il Corinthia Hotel St George's Bay e il Marina Hotel Corinthia Beach Resort oltre a svariate Ville private dell'isola di Malta, dove sono stati ustai vari prodotti: malte e intonaci per interni ed esterni, rivestimenti per esterni, idropitture. La prima grande esperienza in Libia è con la fornitura di prodotti per la realizzazione del Corinthia Bab Africa Hotel. L'hotel con due suggestive torri di 100 e 70 metri di altezza, si trova sul litorale mediterraneo di Tripoli, nel centro del quartiere degli affari e vicino al centro culturale della città. Negli ultimi anni, grazie alle partnership locali, è cresciuta la vocazione internaziona- le Chiraema, che ha ampliato ulteriormente la propria attività in Libia nella fornitura di rifiniture di alta gamma, come rivestimenti per facciate e Maalem (la tipica finitura maghrebina tradizionale, re-interpretata con tecnologia italiana al 100%), per la realizzazione di prestigiose abitazioni private. Oggi Dalla sua lontana origine artigianale, ormai quasi 50 anni fa, l’attuale giovane management dell’azienda ha mantenuto la consapevolezza che una struttura industriale del nuovo millennio l'azienda, con stabilimento produttivo a Mazara del Vallo, continua la sua crescita confermandosi uno dei player indiscussi del segmento edile in Italia. Chiave del duraturo successo è l'offerta di un prodotto caratterizzato da un elevato contenuto sostanziale e da un rapporto qualità-prezzo competitivo. Inoltre, artefice dei risultati registrati, è un modello di business basato sull'innovazione dal punto di vista sia della gestione della produzione - distribuzione, sia della comunicazione e dell'immagine. Soddisfare in modo ottimale le esigenze dei committenti, raggiungere gli obiettivi di crescita per aumentare il valore dell'azienda e fornire sempre una risposta adeguata al mercato: questi gli obiettivi Chiraema. Serietà, applicazione di rigidi standard altamente qualificanti, pieno rispetto delle norme ambientali e delle abitudini sociali di ogni Paese, condivisione del know-how tecnologico: questa è l'immagine che Chiraema 'esporta' fuori dall'Italia, queste sono le linee guida di una azienda che da sempre si distingue per competenza, correttezza e professionalità. Italia, Malta, Libia, ma anche Repubblica Ceca e Germania. In questi Paesi e in altri ancora, diverse imprese edili stanno lavorando, anche in questo preciso momento, alla creazione di un progresso costante utilizzando i prodotti Chiraema. Sistemi per l'edilizia avanzati, garantiscono il made in Italy in tutto il mondo. Red. Spe. © RIPRODUZIONE RISERVATA 6 Venerdì 27 Giugno 2014 Corriere del Mezzogiorno PA E’ UN’INIZIATIVA DELLE CONCESSIONARIE RENAULT DELLA SICILIA: PUGLISI CATANIA - V.LE AFRICA, 206 - TEL. 095 537958 S.S. CATANIA PATERNO’, USCITA VALCORRENTE TEL. 095 7131139 GI.BI. AUTO PALERMO - VIA PARTANNA MONDELLO, 52 TEL. 091 7487200 EUROPA AUTO MESSINA - VIA ACIREALE ZIR, TEL.090 694498 ESSEPIAUTO 2 MAZARA DEL VALLO - VIA LOZANO, 2 - TEL. 0923 932101 TRAPANI - VIA CARLO MESSINA - ZONA INDUSTRIALE TEL. 0923 501021 R.N. MOTORS AGRIGENTO - VIA UNITA’ D’ITALIA, 69 - TEL. 0922 603640 CALTANISSETTA - VIA EMPEDOCLE, 1 - TEL. 0934 582250 CANICATTì - CONTRADA CUCCAVECCHIA, SS123 - TEL. 0922 855908 MULTICAR SPA GRUPPO AMARÙ COMISO - S.S. 115 - TEL. 0932 963117 RAGUSA – VIALE DELLE AMERICHE SP. 52 TEL. 0932 258782 7 Corriere del Mezzogiorno Venerdì 27 Giugno 2014 PA L’appuntamento Occhi puntati sulle Eolie Spettacoli «infuocati» per la settima edizione del «Teatro del Fuoco Festival» A rriva la settima edizione del «Teatro del Fuoco Festival» il mix esclusivo di spettacolo e intrattenimento che illumina le notti siciliane. Quest'anno alle Isole Eolie, storico teatro del festival, si affiancano per la prima volte le Egadi, con la presenza di Favignana. E a Palermo la nuova sede dello spettacolo è la Galleria d'Arte Moderna, nell'ottica della continuità e dell’innovazione. «Il Festival Teatro del Fuoco – spiega la sua ideatrice, Amelia Bucalo Triglia – cresce e si evolve nel segno della condivisione, ampliando sempre di più i suoi orizzonti. Molte le novità, fedeli comunque all'anima più affascinante, antica e simbolica, quella del fuoco, con la sua mitologia, la sua forza e il suo fascino. Il sottotitolo di questa edizione è «Sparkling Island», per sottolineare la brillantezza e l'effervescenza dei nostri appuntamenti, dedicati ad alcuni dei luoghi naturali di maggiore bellezza delle Isole. E scegliendo a Palermo un luogo simbolo della città, nel cuore del centro storico». Totalmente autoprodotto, Teatro del Fuoco, si svolgerà dal 26 luglio al 6 agosto dislocandosi tra location e performance vari, intervallati da workshop e appuntamenti dedicati ai più piccoli. «Il tema scelto per questa edizione – commenta Triglia – è Sparkling Islands, ovvero isole scintillanti e spumeggianti. Un tema che vuole sottolineare l'estro creativo e il Mediterraneo, la cui valorizzazione richiede attenzione verso le risorse locali quali l'ambiente, la cultura, l'agroalimentare, nuovi strumenti per lo sviluppo economico». In particolare dal 26 al 31 luglio la protagonista assoluta sarà Vulcano, dove si terrà anche la serata inaugurale Il sottotitolo Il sottotitolo di questa edizione è «Sparkling Island», per sottolineare la brillantezza e l'effervescenza dei nostri appuntamenti, dedicati ad alcuni dei luoghi naturali di maggiore bellezza delle Isole ai piedi della montagna del fuoco. Nel dettaglio Sparkling Time si terrà il 26 nell’anfiteatro del “Mari del Sud Resort” al tramonto e dopo cena quando gli attori useranno il linguaggio universale del corpo per coinvolgere con la loro magia colorata tutto il pubblico. Ingrediente fondamentale il fuoco della fucina di Efesto. Il 29 luglio invece "Teatro del Fuoco Off" darà spazio ai nuovi gruppi italiani che durante la notte si esibiranno in salti sul fuoco e danze propiziatrici. Non sarà da meno il fire-show "High Flame" che si terrà il 30 durante la cena all'Orsa Maggiore Hotel. Solo su prenotazione il 31 agosto si potrà partecipare al workshop di Firedancing sulla spiaggia di Ponente per apprendere l'arte infuocata che ha fatto grandi giocolieri e danzatori. "Cambia la tua testa" si terrà sulla spiaggia di Capo Ponente il 27, il 28, 29 e 30 coinvolgerà i bimbi in laboratori creativi e di lettura.Il primo agosto unica data palermitana, per l’appunto alla Galleria d’Arte, dove si esibiranno artisti internazionali in “Sparkling Islands”.Dal 3 al 6, poi, il festival sbarca a Favignana, tra la spiaggia di Lido Burrone, la piazza Matrice e le Cave. Proprio Sparkling Island si terrà anche alla Favignana il 5 e il 6 sera. Per le informazioni e le prenotazio- Le location Quest'anno alle Isole Eolie, storico teatro del festival, si affiancano per la prima volte le Egadi, con la presenza di Favignana. E a Palermo la nuova sede dello spettacolo è la Galleria d'Arte Moderna ni del caso l'unica cosa da fare e visitare il sito del festival e cercare di scegliere tra tutti gli eventi "infuocati" in programma.«Questa ricchezza potenziale con il Teatro del Fuoco si traduce in sviluppo e produttività. Il festival rappresenta un valore aggiunto per l'offerta turistica dei luoghi coinvolti, capace di dirottare consistenti flussi turistici provenienti anche da destinazioni internazionali. Il Teatro del Fuoco è un media-mix diverso che utilizza spettacoli e momenti aggregativi al massimo delle potenzialità, agendo come acceleratore e moltiplicatore di risultati. Questo strumento nel 2014 è adottato dagli hotel di Vulcano che hanno sposato l'iniziativa inserendo nel proprio pacchetto vacanza gli eventi del Teatro del Fuoco. L'occasione del Festival TDF è anche motivo d’incremento turistico: lo scor- so anno l'aumento delle presenze, in concomitanza degli spettacoli, si è attestata a un + 30%». E Tdf non sarà solo spettacolo ma anche cucina. Hanno deciso di dedicare un piatto ai suoi colori e alla sua energia quattro chef siciliani di alcuni dei ristoranti più celebri: il «Gigi Mangia» di Palermo, «il Filippino» di Lipari, «Peppe Giuffré» di Trapani e «Domenico Privitera» di Mascalucia, in provincia di Catania. Ma resta il fuoco il protagonista assieme ai tanti performer nazionali e internazionali per quello che è in assoluto uno dei fire-show più spettacolari del panorama artistico tanto da guadagnarsi una medaglia dal presidente della Repubblica italiana Giorgio Napolitano nel 2009 per l’alto valore culturale. Paola Cacace © RIPRODUZIONE RISERVATA I luoghi Bello e tanto selvaggio, ecco lo zingaro Ettari incontaminati e spiagge mozzafiato da San Vito Lo Capo a Scopello Sette meravigliosi chilometri di costa fra San Vito lo Capo e Scopello, e quasi 1.700 ettari di natura incontaminata. Simbolo del luogo che dai greci e dai latini venne chiamata «Cetaria» Supplemento della testata © Distribuito con il Corriere della Sera non vendibile separatamente Antonio Polito direttore responsabile Maddalena Tulanti vicedirettore Carmine Festa redattore capo centrale Editoriale del Mezzogiorno s.r.l con socio unico, soggetta a direzione e coordinamento da parte della società RCS Mediagroup S.p.A. Alessandro Bompieri presidente Domenico Errico amministratore delegato Sede legale: Vico II S.Nicola alla Dogana, 9 80133 Napoli - Tel: 081.7602001 Fax: 081.58.02.779 Reg. Trib. Napoli n. 4881 del 17/6/1997 © Copyright Editoriale del Mezzogiorno s.r.l. Tutti i diritti sono riservati. Nessu- L a riserva naturale dello Zingaro è la prima sorta in Sicilia il 6 maggio 1981: sette meravigliosi chilometri di costa fra San Vito lo Capo e Scopello, e quasi 1.700 ettari di natura incontaminata. Simbolo del luogo che dai greci e dai latini venne chiamata «Cetaria» per l’abbondanza dei tonni, è la Palma Nana. Il perché del nome nessuno lo sa. Mai zingari sono stati visti in questa zona che na parte di questo quotidiano può essere riprodotta con mezzi grafici, meccanici, elettronici o digitali. Ogni violazione sarà perseguita a norma di legge. Stampa: Società Tipografica Siciliana S.p.A. Strada 5ª n. 35 - 95030 Catania. Tel. 095. 591303 descrivere è impresa ardua. Le piccole baie pavimentate da ciottoli candidi che la risacca fa rotolare in un mare che dipinge tutti quanti i toni del verde si devono vedere per poterle apprezzare; gli scogli appuntiti che separano queste calette, a volte alti sull'acqua trasparente, altre volte digradanti dolcemente, con i conigli che sbucano qui e là all'improvviso, e all’improvviso scompaiono tra i cespugli; le case coloniche costruite in bilico sulle rocche che si affacciano sul bagnasciuga. Chi voglia immergersi in una natura senza tempo, dove passato e presente si fondono, deve visitare questa riserva. La riserva si visita solo a piedi, nulla deve disturbare la quarantina di specie di uccelli che qui nidificano (tra questi l’Aquila del Bonelli, la Poiana, il Nibbio, il Gheppio) e la fauna endemica. Molte piante che crescono qui sono rare e caratteristiche della zona; gli alberi che vivono sulle pendici dei rilievi che ricadono nella riserva sono carrubi, olivi, frassini, qualche fusto da sughero; le piante più frequenti l’euforbia e il lentrisco. Lo Zingaro è famoso per il suo mare di un blu intenso, le sue calette silenziose e protette da rocce a picco dove il falco volteggia alla ricerca di prede, per i suoi fondali limpidi e ricchi di pesce e grotte sottomarine. Ma non è solo questo. Nella riserva rientrano diverse vette, che raggiungono un'altezza massima di Sped. in A.P. - 45% - Art.2 comma 20/B Legge 662/96 - Filiale di Napoli Diffusione: m-dis Distribuzione Media Spa Via Cazzaniga, 19 - 20132 Milano Tel. 02.25821 Pubblicità: Rcs MediaGroup S.p.A. Divisione Pubblicità - Agenzia Sicilia, Via Sciuti 164, - 90144 Palermo - Tel. 091.30.67.56 - Fax 091. 34.27.63 Tariffe pubblicitarie (più IVA) - a modulo: Finanziaria € 142; Politica € 80 - € 110 colore; Legale sentenze € 142; circa mille metri, e se a ridosso della costa sono rimaste le testimonianze della vita di ottomila anni fa - la grotta dell'Uzzo - al suo interno sono visibili ancora oggi i resti di una civiltà contadina molto più recente, che merita di essere ricordata. Nello Zingaro sono rimasti alcuni oliveti, dei mandorleti, dei frassineti, e anche una parte di terra dedicata a seminativo. La riserva è perfettamente fruibile da tutti; tre sono i percorsi classici: il primo corre lungo la costa da un limite all'altro della riserva (è il più frequentato, e anche il meno impegnativo), il secondo procede a zig zag sul territorio, incrociando la costa e le vette (più impegnativo), il terzo è riservato ai più sportivi, e praticamente attraversa tutto lo Zingaro dall’alto al basso. Ci sono sentieri e posti dove riposarsi, vecchie case coloniche estaurate dove «bivaccare», è possibile anche pernottare in questi edifici. L’unico imperativo categorico è: non sporcare, non inquinare, rispettare mare e terra e cielo. La riserva interessa solo la «terra» dello Zingaro, mentre per quanto riguarda il mare l'unico divieto è quello di avvicinarsi col motore della barca acceso al di qua dei 300 metri dalla costa. Al Museo naturalistico della riserva sono stati collocati recentemente i pannelli sul tema «Etnobotanica dello Zingaro» con i quali vengono messe in luce, attraverso immagini fotografiche, piante spontanee utilizzate nella medicina popolare secondo la tradizione locale delle comunità rurali ricadenti nel territorio dello Zingaro. Ricerche di personale € 100; Commerciale € 104; Occasionale € 129; Posizione prestabilita più 20%; Ultima pagina più 25% Red. Spe. © RIPRODUZIONE RISERVATA Proprietà del Marchio: © RCS MediaGroup S.p.A. Divisione Quotidiani Distribuito con il Direttore responsabile: Ferruccio de Bortoli 8 Venerdì 27 Giugno 2014 Corriere del Mezzogiorno ADDUMA.it PA PALAZZO STERI PALERMO SISTEMI PER IL RESTAURO E IL RECUPERO Chiraema accetta le sfide dell’innovazione imparando dal passato. L’attaccamento alle radici storiche ha ispirato la nuova linea ReNovo, idonea al restauro e al recupero di edifici storici ed edifici tutelati e vincolati dalle Soprintendenze ai Beni Culturali.