I mille volti di Enzo Marchetti 20

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I mille volti di Enzo Marchetti 20
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Chiuso in redazione il 28 settembre 2010
il sommario
anno XVII/numero 33
settimanale - dal 1° al 7 ottobre 2010
I mille volti
di Enzo Marchetti
in copertina, Enzo Marchetti in un ritratto di Vanni Natola
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12. Infine, lo stile
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di Momo Gal
20
10
3
copertina
Tutto
ebbe inizio
a tre anni
Un lavoro che permette di diventare uno, nessuno, centomila.
Una passione innata per la recitazione, manifestata in tenera
(tenerissima) età: la prima parte l’ha ottenuta a tre anni.
Oggi si muove sulle tavole del Piccolo Teatro di Foggia, ma anche
davanti alla macchina da presa di registi come Sergio Rubini.
Viveur incontra Enzo Marchetti.
di Tony di Corcia
FOGGIA Entrare nel camerino di un attore
è un gesto che somiglia alla profanazione
di un luogo di culto: prima di varcare la
soglia, un’atmosfera sospesa e un silenzio
assordante fanno da guardia a immagini,
costumi, oggetti sui quali si è posata la
stessa patina sacrale e antica che si poggia sulle reliquie, sugli altari. Enzo Marchetti, invece, si muove nel suo camerino
con la velocità di chi deve fare cento cose
contemporaneamente: sta per avviare
una nuova stagione teatrale, che lo vedrà
protagonista con la compagnia Palcoscenico al Piccolo Teatro di Foggia, segue
l’amministrazione di questa struttura che
è diventata un tempio del teatro dialettale, ha appena terminato le riprese di
una fiction per Rai Uno il cui titolo provvisorio è “Una musica silenziosa”. Il suo
fare è rapido, ma l’espressione è quella
compiaciuta di chi sa di muoversi nel suo
mondo: Enzo Marchetti è a proprio agio
in un teatro come un topo lo sarebbe nel
formaggio.
Quando è avvenuto il primo incontro
con il mondo dello spettacolo?
Quando ero adolescente, bisognava aspettare la domenica perchè qualche fratello
più grande ci portasse al cinema. Uno di
questi, il “Galleria” di via Trento, un giorno
a settimana proponeva il varietà: per noi,
era un’occasione per vedere ragazze bellissime, poco vestite, con le loro gambe
lunghissime bene in mostra! Non dimentichiamo che erano tempi molto diversi
dai nostri. Il momento clou della serata
era lo sketch del comico, che aiutato dalla
sua spalla o da una valletta, faceva le sue
battute. Fu in una di queste occasioni, per
esempio, che ebbi modo di applaudire
Macario, grandissimo nonostante fosse già
nella sua parabola discendente. Era l’inizio
degli anni Sessanta, avevo circa 16 anni:
grazie a questi spettacoli, mi entrava dentro
la magia del palcoscenico. Le luci, le scene,
i costumi, la ribalta... avvertivo un fascino
fortissimo, e sentivo che nulla sarebbe
stato bello come calcare le tavole di un
teatro.
AVEVO 16 ANNI, E GRAZIE AL VARIETÀ HO SCOPERTO
IL FASCINO DEL PALCOSCENICO. MA GIÀ ALLÍASILO AVEVO
DIMOSTRATO UNA PASSIONE INNATA PER IL TEATRO.
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Questo è stato il primo incontro con
la magia del teatro da spettatore.
Ma quando è avvenuto il battesimo
come attore?
Nel 1963, durante un Carnevale venne
organizzato uno spettacolo in Cattedrale.
Erano i tempi in cui i preti preferivano
non far recitare ragazzi e ragazze insieme,
temendo chissà cosa, ma per quella serata
osservarono un’eccezione. Montammo un
palco nei locali adiacenti alla chiesa, per
una serata di avanspettacolo con tanto
di presentatore. Fu quella la mia prima
occasione per esibirmi in pubblico: avevo
18 anni, e riproposi due sketch che avevo
visto al varietà. Però, a essere sincero, il
mio debutto è avvenuto molti anni prima,
quando avevo appena tre anni.
Parlare di talento precoce sarebbe
addirittura riduttivo!
Ero all’asilo, e la direttrice organizzava
delle piccole recite di poche battute che
i bambini imparavano a memoria. Un
giorno, cercava di insegnare una battuta
a un bambino, ma non c’era verso di
fargliela pronunciare. Io mi alzai, e recitai
la frase “Parli proprio tu, che hai le orecchie più lunghe di quelle dell’asino di zio
ENZO MARCHETTI E LUCIA RAGONE
NELLA VERSIONE IN DIALETTO FOGGIANO
DI FILUMENA MARTURANO
ENZO MARCHETTI CON SERGIO RUBINI
Peppino?” perfettamente. La parte divenne mia! Durante la recita, poi, la bambina
che recitava con me si mise a piangere,
e io recitai sia le sue che le mie battute,
spostandomi da un lato all’altro per far
capire che interpretavo due ruoli diversi.
Avevo tre anni.
E già aveva il senso della scena. La
stessa scena che poi avrebbe calcato
da attore e da regista, diventando
uno dei “custodi” della tradizione del
teatro in dialetto foggiano, che al
Piccolo Teatro attira da anni un pubblico foltissimo e, soprattutto, sempre
più giovane.
Ho iniziato alla fine degli anni Settanta,
sulle tavole del Teatro Sant’Anna. Ben
presto ho sentito l’esigenza di dar vita a
una compagnia tutta mia, la compagnia
teatrale Palcoscenico. Dalla fine degli anni
Ottanta, siamo arrivati nella struttura di
via Delli Carri, della quale curiamo la
gestione dal 1996. La compagnia è formata da più di 30 persone, tra attori
(alcuni anche molto giovani e a loro debutto), tecnici, scenografi, costumisti e
truccatori. Passiamo dai grandi classici al
teatro dialettale, con spettacoli di nostra
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Rubini, per il quale ho recitato in tre
pellicole: “L’amore ritorna”, “La Terra”,
“L’uomo nero”.
Può darci un parere, da attore e regista, su Sergio Rubini?
Lo ammiro immensamente, sia come regista che come attore. Come interprete
è capace di caratterizzare i suoi personaggi in modo sempre diverso. Come regista,
poi, è insuperabile: sa sempre come mettere a proprio agio un attore, riuscendo
sempre a ottenere qualcosa in più ciak
dopo ciak. Non l’ho mai visto arrabbiato,
non perde la pazienza nemmeno al quarantesimo ciak. Anzi, con grande serenità
riesce a suggerire ogni volta uno spunto
diverso, una sfumatura, un miglioramento.
È così che si arriva all’attore. Io, comunque, guardo alla persona, al progetto che
mi propone, non ai soldi o al suo nome
altisonante. La paga di un attore è
l’applauso, l’apprezzamento del pubblico
per un prodotto di qualità. Per questo,
mi dedico completamente ai progetti che
mi appassionano a prescindere da chi
siede dietro la macchina da presa, sia
esso Rubini o un giovane autore.
ENZO MARCHETTI CON EMILIO SOLFRIZZI
produzione. Ci piace recuperare usi, tradizioni e costumi del passato, per consegnarli alle nuove generazioni per evitare
che vengano dimenticati. Tra poco, prenderà il via la stagione teatrale 2010/2011.
In molti ricordano ancora la Filumena
Marturano in salsa dauna della stagione teatrale 2003/2004.
Fu un esperimento molto rischioso, trasformare un testo napoletano così celebre
in dialetto foggiano non era facile, e non
mi riferisco solo alla tecnica ma proprio
all’inevitabile paragone con uno dei più
bei testi firmati da De Filippo, un protagonista del Novecento italiano. È andata
bene, posso anche dire benissimo e
l’apprezzamento del pubblico è stato così
travolgente da spaventarmi: iniziai a pensare che ripartire dopo un successo così
clamoroso non sarebbe stato facile. Sono
contento che la mia paura si sia rivelata
infondata e, nel tempo, la compagnia ha
continuato a riuscuotere buoni risultati.
Nella parte di Filumena, poi, c’era mia
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moglie Lucia Ragone. Una donna alla
quale devo molto: è ipercritica, attenta
ai dettagli più piccoli, riesce a mettermi
in crisi e farmi sorgere molti dubbi. La
sua attenzione, però, mi permette sempre
di consegnare al pubblico i risultati migliori del nostro impegno. Il teatro è come
un mosaico, si compone di molti elementi
e tutti meritano di essere curati con la
massima attenzione.
Poi, al teatro si è aggiunto il cinema.
Il primo film in cui ho recitato è stato
“Azzurro”, con Paolo Villaggio. Ma ho
recitato anche in cortometraggi, produzioni indipendenti, e in un cinecocomero
- l’alternativa estiva al cosiddetto cinepanettone - dei fratelli Vanzina. Ma il regista
al quale mi sento più affezionato è Sergio
Dopo tutti questi anni di attività,
trascorsi tra cinema e teatro, dove
trova l’energia e la voglia necessarie
a continuare una professione che richiede sacrifici, dedizione, passione?
Ovunque. Nella lettura di un libro, nella
visione di uno spettacolo fatto bene oppure, per quanto potrà sembrare strano,
in un brutto spettacolo: assistere a un
cattivo teatro fa sorgere, in chi come me
vive per questa forma d’arte, un senso
del dovere e una responsabilità che mi
riportano a promuovere la dignità del
teatro dialettale, che va difesa e non
offesa. E poi, questo lavoro ti permette
di diventare più vecchio, più giovane,
pazzo, truffaldino, ciò che nella vita reale
non vorresti mai essere... insomma, per
dirla con Pirandello, questo mestiere meraviglioso ti permette di essere uno, nessuno, centomila.
i: www.ilpiccoloteatro.it
IO GUARDO ALLA PERSONA, NON ALLA FAMA DEL REGISTA.
MI DEDICO COMPLETAMENTE AI PROGETTI CHE MI APPASSIONANO,
CON RUBINI COME CON I GIOVANI REGISTI.
musica
Quanto
ci piacciono
i Sessanta
Il meglio del beat italiano in una sera:
al Lupus in Fabula si riparte con I paipers
di Luigi de Martino
LUCERA Quanto ci piacciono i Sessanta.
Li cerchiamo per poi ritrovarli dappertutto: nel modo di vestire, a un raduno
di auto d’epoca, nelle canzoni in cui
nuove voci tentano di emulare dinosauri
che manco papà ricorda. Il boom economico e culturale, i Beatles, la nazionale
di calcio sconfitta dalla Corea, il Concilio
Vaticano II, gli Usa in Vietnam, il Vietnam
su t-shirt di protesta negli Usa, ancora
la nazionale di calcio, questa volta cam-
I PAIPERS
pione d’Europa. Il rock generò scossoni,
non paragonabili a movimenti tellurici,
ma ci andarono molto vicino. La musica
dei The Kinks, dei Procol Harum, dei
Turtles attraversò la Manica e pure il
Brennero, in quelle versioni italianizzate
e rese più “morbide” da Dik Dik, Camaleonti e compagnia bella. L’epoca dei
primi “complessi”, nell’accezione non
psicologica, ma musicale, del termine.
I Sessanta che ritornano per un altro
ritorno: la riconversione del Lupus in
Fabula in salotto musicale, dopo la
fisiologica pausa estiva. Sempre lì, nel
cuore di Lucera, in via Mazzaccara 4,
dove c’è una tradizione musicale da
onorare e da perpetuare. Si riparte subito in quarta, la sera di venerdì 1º
ottobre. E si riparte dai Sessanta, appunto. Suonati, sbeffeggiati, urlati e rappresentati scenicamente da una delle
I Damadelizia sognano Sanremo
Lucera Il sogno Sanremo, per i cinque ragazzi terribili di Lucera, è
già cominciato: i Damadelizia, band pop rock tra le più attive e note
di Capitanata (primi al Tour Music Fest 2008), hanno passato la selezione
audio di Sanremolab, ovvero l’Accademia della Canzone di Sanremo,
ovvero il trampolino di lancio in vista della più importante kermesse
canora della storia della musica leggera italiana.
La band guidata dalla bella voce di Michele D’Apollo, con Ettore Figliola
e Davide Checchia alle due chitarre, Giuseppe Pizzuto al basso e Donato
Fiorella alla batteria, dal 4 all’8 ottobre soggiornerà nella città dei fiori,
per partecipare alle lezioni che precedono i corsi di perfezionamento
che si terranno, sempre a Sanremo, a inizio novembre. Il terzo, eventuale
passo sarà la selezione finale a dicembre, davanti alla commissione
artistica della RAI, l’anticamera di Sanremo Giovani. Dopo l’affermazione
a Sanremo Rock, la storica esibizione al Piper Club al Tour Music Fest
di due anni fa e la recente partecipazione al LiveMi di Milano, i Damadelizia continuano a crescere, e pure bene. i: www.damadelizia.com
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band del nord barese che di originale
ha già il nome, I Paipers. Ricavato (e
italianizzato, come piacerebbe a Mogol)
proprio dal locale romano simbolo di
quegli anni. Arrivano da Trani e sono in
tre, ma fanno baldoria per dieci: Mister
Succo, Mister Pentola e Mister Christmas,
i cui dati anagrafici sono sconosciuti ai
più, almeno sul web. Sono, per loro stessa definizione, una cover band del beat
italiano. Assistere a una loro performance
è come avere a disposizione un juke box
che carica 45 giri d’epoca: Ragazzo Triste,
Sono Bugiardo, Il Geghegè, Guarda come
Dondolo, Cuore Matto, Obladì Obladà,
e via discorrendo.
Apriranno la stagione 2010-11 del Lupus
nel modo più fresco e nostalgico possibile. Si comincia alle 22.00, Martini più
Martini meno. i: 0881.530593;
www.myspace.com/ipaipers
I DAMADELIZIA
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Note
altissime
Prosegue il festival di musica sacra
La Via Francigena del Sud,
tra melodie medievali e grandi classici
della tradizione musicale barocca
Due concerti, due modi di vivere e ascoltare musica che di sacro non ha solo
la destinazione, ma anche la grandezza
delle sue immortali polifonie.
La terza edizione del festival di musica
sacra La Via Francigena del Sud Lungo la via dell’Angelo, propone
due imperdibili appuntamenti. Il primo
è dedicato a quanti si fossero irrimediabilmente persi uno dei concerti più suggestivi della rassegna: sabato 2 ottobre, alle 18.00, nell’aula liturgica della
chiesa di Santa Maria Maggiore di
Siponto i Follorum Ensemble riproporranno la loro personalissima selezione di musica sacra medievale all’interno
del gioiello di architettura romanica,
10
dopo aver suonato con le loro copie di
strumenti dell’epoca medievale e rinascimentale nell’eremo grande di Pulsano. Nicola Cicerale (direzione, canto e
gironda), Giovanni Mastrangelo (canto
e saz), Aldo Grillo (percussioni e santur)
e Giovanni Gelao (flauti e cornamusa),
attorno alla voce di Mara Campobasso,
comunicheranno la bellezza dei canti
medievali della devozione popolare.
Dalla musica di derivazione popolare a
quella riconosciuta da Santa Madre
Chiesa. Il giorno dopo, domenica 3
ottobre (alle 20.30) la rassegna farà
t a p p a a Fo g g i a , n e l l a c h i e s a
dell’Annunziata (di fianco alla Cattedrale), che ospiterà il concerto dal titolo
Furor Sacro Barocco. Sul podio salirà
Marco Maria Lacasella, davanti alla
consort barocca L’Offerta Musicale
Dauna (Orazio Sarcina e Marcello De
Francesco ai violini, Vincenzo Starace
alla viola, Daniele Miatto al violoncello,
Torindo Colangione al contrabbasso e
Agostino Ruscillo all’organo).
In programma il Salve Regina in fa minore di Giovan Battista Pergolesi, il
Concerto RV 437 per flauto archi e basso continuo e il celebre Stabat Mater
in fa minore di Vivaldi. Su tutti la voce
del contraltista Giuseppe Quitadamo e
il flauto solista di Pasquale Rinaldi.
L’ingresso ai due concerti è libero.
i: www.cappellaiconavetere.it
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arte
Cheese! Il cibo
si mette in posa
Una mostra fotografica a Palazzo Dogana celebra
la storia del cibo e la sua identità culturale
con gli scatti del fotografo bolognese Luciano Leonotti
di Alessandra De Stefano
UNO SCATTO DI LUCIANO LEONOTTI
FOGGIA Cosa sarebbe la Sicilia senza
il profumo delle sue granite alla mandorla o la morbida fragranza vellutata
delle sue cassatine, sullo sfondo colorato e inebriante degli aranci in fiore?
Oppure l’immagine della Puglia, in particolare del Gargano, senza una saporita
bruschetta al pomodoro, innaffiata dal
pregiato oro verde prodotto proprio qui,
linfa di vita e di ricchezza autoctona e
primordiale, che suggestivi e maestosi
ulivi, irti su falesie a strapiombo sul
mare, donano ogni anno come contraccambio delle cure amorevoli di coltivatori accorti?
Ogni territorio, comune, provincia, regione,
in Italia, ha una peculiarità comune a
poche altre aree geografiche, basata sulla
fortunata compresenza di alcuni fattori
quali l’arte, il paesaggio, il cibo e il folklore, sintetizzabili in un unico sostantivo:
il bene culturale, sia esso archeologico/artistico, paesaggistico o demoetnoantropologico, che suscita invidia e ammirazione nei nostri vicini europei, in virtù
della stretta connessione che ha con la
geografia e la storia del luogo che lo
sponsorizza. Ma il cibo, oltre a essere
preziosa risorsa e sussistenza di un territorio ed espressione della tradizione di
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un paese, racconta anche una storia, la
sua storia, fatta di coltivazione, paesaggio,
produzione e mani solerti che trasformano
la risorsa naturale in prodotto finito. Mani
anonime di individui che difficilmente
raggiungono le testate dei giornali, silenziose artefici di indimenticabili momenti
di estasi collettiva.
Chiunque sia interessato ad ascoltare
questa storia, dovrà solo vincere la propria
pigrizia, armarsi di un paio di occhi e
godersi Identità cibo, la mostra fotografica del fotografo e docente di tecniche
della fotografia presso l'Accademia di
Belle Arti di Perugia e l'Accademia di
Belle Arti di Bologna, Luciano Leonotti.
Sarà possibile visitare la mostra da sabato 2 ottobre a venerdì 5 novembre
nella Sala del Tribunale di Palazzo Dogana. Luciano Leonotti suggerisce la chiave di lettura della mostra.
Qual è il significato e il messaggio
della mostra?
La finalità della mostra è cercare, in un
tentativo fotografico, di parlare del cibo
ripercorrendone la storia, non nella visione tradizionale, attraverso i temi
classici di derivazione seicentesca, come
ad esempio una natura morta, ovvero
il cibo nel piatto o sul tavolo, in primo
piano. Queste sono rappresentazioni
che hanno stancato e non trasmettono
più nulla. Si è cercato, dunque, di osservare la produzione e le persone che
lavorano il cibo, cercando di trasmettere
queste sensazioni ai fruitori, e di rappresentare il paesaggio e il territorio,
le persone e il territorio e l’interazione
combinata di ciascuno di tali elementi.
Perché ha scelto questo titolo?
Perché indica l’identità territoriale del
cibo in una porzione geografica, soprattutto quella italiana, dotata di una specificità territoriale, regionale, provinciale,
comunale. L’immagine di rappresentazione tradizionale del cibo, slegata dal suo
contesto: il primo piano di un caciocavallo podolico non comunica più nulla.
Più che raccontare lo specifico cibo in
se, si cerca di raccontare la sua storia,
rappresentando una mucca podolica e
il casaro che produce il formaggio.
La mostra, curata da Eleonora Frattarolo,
potrà essere visitata dal lunedì al giovedì
dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 16.30 alle
19.00, e il venerdì dalle 9.00 alle 13.00.
i: 0881.791391; www.leonotti.com
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cultura
Tavoliere
di colori
Una conferenza ricorda l’arte del pittore
Luigi Schingo, particolarmente attivo
negli anni Venti e Trenta. Un Maestro
capace di fondere aria, luce e colore
di Michele Robusto
Alla ricerca di Schingo
Le immagini che illustrano queste pagine sono
state realizzate dal fotografo Tommaso Abatescianni, che ha ritratto i lavori pittorici di Luigi
Schingo che sono in mostra permanente presso
la Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea
della Provincia di Foggia, che si trova all’interno
di Palazzo Dogana.
Lo spazio espositivo è aperto dal lunedì al venerdì, dalle 9.00 alle 13.00, e propone opere di
tutti i più importanti artisti del territorio. Per
informazione è possibile chiamare lo
0881.791298 oppure lo 0881.791356.
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FOGGIA Aria, luce e colore. Pianura e mare. Non parole in
un delirio febbrile, ma gli elementi che hanno caratterizzato
l’arte di Luigi Schingo. Il suo terreno di coltura.
Figlio della Capitanata (San Severo, 1891-1976), Schingo è
stato pittore, scultore e architetto. Uscito dall'Accademia di
Belle Arti di Napoli, ha prodotto immagini straordinarie per
composizione e per tecnica: olio, acquerello, pastello e tempera. A una sua prima mostra del 1913 (Internazionale di
Firenze) seguirono molte altre: Palermo, Milano, Foggia,
Torino, Livorno, Roma, Napoli, Catania, San Severo, per citarne
alcune. Alcune sue opere sono presso il Ministero della
Pubblica Istruzione o a casa Savoia, acquistate dalla regina
Elena di Savoia.
Scultore nel monumento a Pio XI (Seminario Maggiore di
Molfetta, 1927) e in quello ai Caduti di Volturara Appula.
Schingo ritrattista riprende proprio la pittura en plein air
impressionista per rappresentare la natura. Una natura come
luogo di raccoglimento. Opere del sanseverese sono oggi
presenti anche presso la Galleria Nazionale Moderna di
Roma, le Pinacoteche di Bari e Foggia (monumenti a Scillitani
ARIA, LUCE, COLORE, PIANURA E MARE
SONO GLI ELEMENTI DELL’ARTE
DEL SANSEVERESE LUIGI SCHINGO,
PITTORE, SCULTORE E ARCHITETTO
ALLA CONFERENZA DI PALAZZO DOGANA
INTERVERRÀ FRANCESCO PICCA,
DIRETTORE DELLA PINACOTECA DE NAPOLI
e a Monsignor Castrini), a San Severo (altare di San Severo
in Cattedrale) o a Salerno (busto di Dante).
Un talento sin da bambino, sostenuto dalla famiglia, si
formerà all’Accademia di Napoli. I suoi dipinti sono subito
apprezzati in una fiorente Capitanata anni Dieci. La sua
pittura viene descritta come un nuovo verismo di calde
tonalità e di sentimento. A Luigi basta la corriera da San
Severo per fermarsi ore sul Gargano, rapito dal vero della
vita quotidiana e popolare.
Dipinge come in un romanzo di formazione la vivacità e la
leggerezza, con esplosioni di colore. Alcuni olii che raffigurano
il lago di Varano, la “costiera garganica” e le Tremiti come
un’apparizione mattutina sono oggi nella pinacoteca “Luigi
Schingo” al MAT di San Severo. A ventidue anni il suo talento
lo porta all’Esposizione Internazionale delle Belle Arti di
Firenze (1913). Arriva la notorietà: viaggi e riconoscimenti.
È un momento di fermento in giro e Luigi Schingo si avvicina
alle avanguardie europee, ma per carattere non ne sarà
integralmente assorbito. Autore sempre di una pittura di
raccoglimento nonostante la durezza del vissuto.
Tra il 1915 e il 1918, a Roma è richiamato alle armi: la linea
d’ombra improvvisa è il primo conflitto mondiale. Luigi
Schingo dipinge molti paesaggi romani, nascono anche i
ritratti a olio capitolini. Di qui scaturirà una grande personale,
a Roma nel 1929. Schingo conquista la critica e interpreta,
negli anni dell’Italia fascista, lo stile novecentista del Ventennio con sobrietà: dipinti che inneggiano allo sport, al
lavoro e ad altri valori. Profeta in patria, realizza il ciclo
pittorico su tela e le decorazioni del nuovo Teatro Verdi di
San Severo, opera di Cesare Bazzani. Intanto Schingo, che
intimamente è architetto di immagini, si dirige verso composizioni di tipo razionalista: nella purezza delle linee una
modernissima sintesi di pittura e design.
Nel 1932 il Ministro dell’Educazione lo nomina Ispettore
Onorario ai Monumenti. Il corso del periodo romano si interrompe con il secondo conflitto mondiale. Nel 1947 il ritorno
a San Severo è, però, una nuova alba. Le tragedie viste e
vissute hanno scosso il suo carattere coerente. Dietro il separé
della tela ed estraneo alle nuove tendenze artistiche, porterà
avanti una ricerca fatta di particolari: dettagli non minori di
un ritorno al paesaggio, il suo Gargano, la sua Daunia.
Luigi Schingo, pittore architetto, scultore, maestro del Novecento, strenuo esploratore di luce e colore, sarà il protagonista
del prossimo incontro del ciclo di conferenze L’arte a portata
di mano, in programma per martedì 5 ottobre alle 18.00,
nella sala multimediale di Palazzo Dogana. interverrà Francesco Picca, direttore della Pinacoteca de Napoli di Terlizzi.
Domenica ti porterò
a Canosa
Foggia Una giornata senza consolle, pad, login e password. Una
domenica all’aria aperta e circondati dalle vestigia di uno dei più
importanti parchi archeologici
d’Italia, quello di Canusium.
Un’escursione archeologica a Canosa, per visitare e ammirare la
straordinaria necropoli daunioellenistica, gli ipogei del Cerbero,
dell’Oplita, e di Lagrasta, palazzo
Sinesi e Iliceto, e la stupenda
chiesa paleocristiana di San Leucio, è prevista per domenica 10
ottobre. La giornata è stata organizzata dal GAD, il Gruppo
Archeologico Dauno.
i: 388.6943056; 320.4824296
IL SITO DI SAN LEUCIO
15
Librarsi
Bookcrossing aerei, pioggia di parole e incontri con autori
sono alcuni degli appuntamenti di LibriAmo, scripta volant,
che si terrà in tutta la regione fino a giovedì 7 ottobre
di Luigi Lioce
UN DETTAGLIO DELLA LOCANDINA
DELLA MANIFESTAZIONE
Se fino a ieri “al volo” era possibile bere
un caffé o salutare un amico, da oggi – al
volo – potremo anche rubare un paio di
libri. È bello immaginare Holden (quello
giovane) e Werther (anche lui giovane, ma
con qualche acciacco) che aspettano impazientemente di essere tirati giù da un balcone di Trinitapoli. Il bookcrossing al volo
è solo una delle iniziative della nuova edizione di LibriAmo, la manifestazione organizzata dal centro di lettura Globe Glotter
di Trinitapoli, con la collaborazione di istituzioni pubbliche e molte realtà culturali
dell’intera regione. Il calendario della kermesse, inaugurata giovedì 30 settembre
con la presentazione a Margherita di Savoia
del libro gianni/VERSACE: lo stilista dal cuore
IL CALENDARIO
Incontro con
Don Tonio dell’Olio
VENERDÌ 1º 0TTOBRE/ORE 18.30
TRINITAPOLI - PARROCCHIA MADONNA DI LORETO
DIBATTITO SULL’ASSOCIAZIONE LIBERA
E SULL’INFORMAZIONE LIBERA
Rifiniscila
elegante, di Tony di Corcia (Utopia Edizioni),
continua venerdì 1° ottobre con l’incontro
con Don Tonio Dell’Olio (alle 18.00 nella
parrocchia Madonna di Loreto di Trinitapoli)
e sabato 2 ottobre, dalle 20.00 alle 24.00,
sempre a Trinitapoli, con l’originale ed emozionante volo della mongolfiera di Libriamo
che bagnerà tutti con una pioggia di parole
e al quale seguiranno un reading a tavolino,
il bookcrossing al volo, per rubare i volumi
che penderanno dai balconi del corso, i
racconti on the road scritti sull’asfalto
dall’artista Marina Frisi, letture (manco a
dirlo), spettacoli musicali e le performance
di artisti di strada. Domenica 3 ottobre, in
mattinata, sarà possibile prendere parte a
un laboratorio di costruzione di aquiloni
Laboratorio
di aquiloni
DOMENICA 3 OTTOBRE/ORE 10.00
MASSERIA CASTELLO - CONTRADA CASTELLO
A CURA DEL CENTRO DI EDUCAZIONE AMBIENTALE CASA DI RAMSAR DI TRINITAPOLI
VOLO DELLA MONGOLFIERA E PIOGGIA DI PAROLE, BOOKCROSSING AL VOLO: RUBARE TUTTI ILIBRI
CHE PENDONO DAI BALCONI DEI QUARTIERI.
RACCONTI ON THE ROAD CON LA PARTECIPAZIONE DI MUSICISTI E ARTISTI DI STRADA
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I Nani di Mantova
MARTEDÌ 5 OTTOBRE/ORE 19.30
MERCOLEDÌ 6 OTTOBRE/ORE 19.00
CONCORSO LETTERARIO
TRINITAPOLI - VIA CAIROLI
INCONTRO CON L’AUTORE PAOLO COMENTALE,
CHE PRESENTERÀ IL SUO NUOVO ROMANZO
FOGGIA - AEROPORTO GINO LISA
INCONTRO CON I TRE VINCITORI DEL CONCORSO
RIFINISCILA: CHIACCHIERATA IN ELICOTTERO
TRA FOGGIA E LE ISOLE TREMITI.
BOOKCROSSING IN AEROPORTO
SABATO 2 OTTOBRE/ORE 20.00 -24.00
LUNEDÌ 4 OTTOBRE/ORE 18.00
TRINITAPOLI - LIBRIAMO, VIA CAIROLI
BISCEGLIE - LIBRERIA OOMPA LOOMPA
DOMENICA 3 OTTOBRE/ORE 17.00
Storie al volo
Passamare
Elì Letture:
il reading club
SABATO 2 OTTOBRE/ORE 11.00
BARI - LIBRERIA FELTRINELLI, VIA MELO
(alle 10.00 alla Masseria Castello di Trinitapoli), oppure alle 17.00, all’aeroporto Gino
Lisa di Foggia, all’incontro con i vincitori
del concorso Rifiniscila, un’iniziativa che
prevedeva di riscrivere il finale di tre celebri
romanzi. Occhio, perché anche lì qualche
libri verrà volutamente abbandonato. Gli
appuntamenti nella nostra provincia (per
gli altri si rimanda al calendario qui sotto),
terminano lunedì 4 ottobre con la presentazione dei libri: Le regole del gioco di
Rossella Diana (alle 11.00 alla Biblioteca
Provinciale La Magna Capitana di Foggia) e Passamare di Paolo Comentale
(alle 18.00, nei locali della sede di LibriAmo, in via Cairoli 23 a Trinitapoli).
i: www.globeglotter.it
Le regole del gioco
LUNEDÌ 4 OTTOBRE/ORE 11.00
FOGGIA - BIBLIOTECA PROVINCIALE
INCONTRO CON L’AUTRICE ROSSELLA DIANA,
CHE PRESENTERÀ IL SUO NUOVO ROMANZO AGLI
STUDENTI DELLE SCUOLE SUPERIORI
LETTURA ANIMATA A CURA DELL’ATTORE FRANCESCO TAMMACCO E BOOKCROSSING
Nicola Lagioia
BARLETTA - PUNTO EINAUDI
ANTONIETTA D’INTRONO INTERVISTA LO SCRITTORE
SUL SUL ROMANZO RIPORTANDO TUTTO A CASA
Nicola Lagioia
GIOVEDÌ 7 OTTOBRE/ORE 18.00
LECCE - LIBRERIA GUTENBERG
L’ATTORE IPPOLITO CHIARELLO LEGGERÀ LE
PAGINE DEL TUO LIBRO PREFERITO.
BOOKCROSSING AL VOLO: RUBARE TUTTI ILIBRI
CHE PENDONI DAI BALCONI DEI QUARTIERI.
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Il LUC
contagioso
Il sempre attivo Laboratorio Urbano Culturale
Peppino Impastato di Manfredonia ha indetto
un concorso musicale per band emergenti
di Luigi Lioce
IN QUESTE PAGINE IL LABORATORIO URBANO
CULTURALE “PEPPINO IMPASTATO” DI MANFREDONIA
MANFREDONIA La pandemia è un’epidemia, un contagio
che colpisce un vastissimo numero di persone. Uno degli
elementi che può scatenarla è la comparsa di un nuovo
agente patogeno, un intruso che mette a soqquadro
l’equilibrio precedente. C’è chi a Manfredonia ha deciso di
farsi virus, approfittando di una decisa e profumata brezza
marina, per propagarsi e diffondersi: è il caso della cooperativa
Pandemia. Pandemia è stata creata ad hoc per partecipare
alla gara per l'affidamento della gestione del LUC, il Labo-
18
IL LUC È UN MIRAGGIO CULTURALE
NATO DOPO UN INTERVENTO DI
RIQUALIFICAZIONE DEL VECCHIO MERCATO
ITTICO SUL LUNGOMARE
ratorio Urbano Culturale di Manfredonia: un miraggio
culturale, appunto, nato nei locali di un vecchio mercato
ittico, ristrutturato grazie al finanziamento della Regione
Puglia ottenuto nell’ambito del programma Bollenti Spiriti
- Riqualificazione Urbana - Interventi di rivitalizzazione
economica e sociale rivolti alle fasce giovanili. Il LUC dedicato a Peppino Impastato, l’attivista politico ucciso negli
anni Settanta dalla mafia per aver denunciato dai microfoni
della sua radio i mafiosi di Cinisi - accoglie laboratori di
fumetto, musica e parole, fotografia, teatro e informatica,
nonché i corsi di lingua straniera (inglese, spagnolo, giapponese), di montaggio audio e video, laboratori multimediali,
grafici, e un bookcrossing point (un’area dove è possibile
scambiare libri).
Un’isola felice - in pieno centro tra Piazzetta Mercato e Largo
Diomede, con ingresso sul lungomare Nazario Sauro - in
cui giovani e meno giovani possono incontrarsi e confrontarsi
per liberare la propria creatività. Il LUC, aperto dal lunedì
al venerdì, dalle 10.00 alle 13.00 e 18.00 alle 23.00,
è un’occasione giornaliera di crescita personale e professionale
attraverso cineforum, jam session, reading letterari, esposizioni
d’arte contemporanea, mostre fotografiche, convegni su temi
ambientali e di riscoperta degli antichi mestieri legati al
IL LUCPHONIC È RIVOLTO A OGNI BAND,
QUALUNQUE SIA IL LINGUAGGIO MUSICALE,
E I CUI COMPONENTI ABBIANO
UN’ETÀ COMPRESA TRA I 15 E I 35 ANNI
mare, percorsi di sensibilizzazione civica, momenti di aggregazione e contest musicali tra giovani band.
Proprio in questi giorni, sono aperte le iscrizioni alla prima
edizione del Lucphonic, un concorso rivolto a tutte le band,
qualunque sia il loro linguaggio musicale, i cui componenti
abbiano un’età compresa tra i 15 e i 35 anni. Il concorso
ha lo scopo di promuovere su tutto il territorio pugliese le
band che producono musica inedita e non solo. Inoltre, il
bando ammette al premio anche artisti solisti, purché accompagnati da musicisti. Parallelalmente al contest per gruppi
si terrà una gara per dj che potranno proporre qualsiasi
genere musicale: dall’hip hop, alla techno, dall’house alla
beat juggling... Il vincitore del dj contest ritirerà un assegno
di 700 euro, mentre le prime tre band classificate al concorso
principale avranno diritto, rispettivamente, a un premio di
1.500, 700 e 300 euro. Alle band in concorso viene richiesta
una performance che prevede l’esecuzione di due brani inediti
e quattro cover, liberamente arrangiate e interpretate, oppure
sei brani inediti, valutati da una giuria tecnica. Secondo il
regolamento, il gradimento espresso dal pubblico presente
in sala sarà tenuto in considerazione, ai fini della valutazione
finale, solo in caso di ex aequo. Per iscriversi occorre inviare
una foto, una breve biografia della band, una scheda tecnica,
il materiale pubblicitario eventualmente già prodotto (locandine,
copertine, articoli di settore, photogallery, ecc.), i contatti di
ogni singolo componente (telefono ed e-mail) e almeno un
brano inedito e una cover (oppure due canzoni inedite) in
formato mp3, da eseguire al concorso, all'indirizzo e-mail [email protected]. Il materiale dovrà pervenire inderogabilmente entro venerdì 15 ottobre (gli allegati dovranno avere
un peso massimo di 7 mega). Le band iscritte saranno scelte
dallo staff del LUC, che pubblicherà la lista dei gruppi selezionati
sul sito ufficiale www.lucmanfredonia.it, a partire dal 31
ottobre. La quota di iscrizione, a carico delle sole band selezionate
dallo staff del LUC, è di 20 euro e dovrà essere versata secondo
le modalità che verranno successivamente indicate. Tutte le
band riceveranno comunque un dvd con la clip della loro
esibizione più un’intervista da utilizzare come promo.
Sempre in questi giorni è aperta la campagna di tesseramento
al LUC. La tessera, totalmente gratuita, permetterà agli iscritti
di essere informati tempestivamente su tutte le iniziative intraprese dal laboratorio: attivazione di corsi, eventi, concerti, mostre,
rassegne, conferenze stampa e molto altro. Il tesseramento da
diritto a far parte dell’assemblea generale, uno degli organi di
gestione del Luc insieme alla rete di soggetti pubblici e privati
firmatari del protocollo d’intesa. Partecipando all’assemblea
generale, si potrà votare ed essere eletti nel comitato direttivo,
nonché presentare proposte o annotazioni. Il LUC si candida
in questo modo a divenire un esempio di democrazia partecipata, con l’intento di inserire nell’organo di governo un numero
elevato di ragazzi che possano contagiarsi artisticamente il
più possibile, crescendo in una ambiente stimolante e creativo.
i: 0884. 534430; www.pandemiaweb.it
19
personaggio
Sogni
per la testa
Un nome e uno pseudonimo.
Giorgia Arcidiacono è Momo Galén,
giovane stilista foggiana dalla creatività
innata e pronta a conquistare Torino
di Concetta Fioretti
IN QUESTE PAGINE ALCUNE CREAZIONI DI GIORGIA ARCIDIACONO,
IN ARTE MOMO GALÉN
TORINO Joe Cocker invitava la protagonista della sua canzone
ad indossare solo quello. Eccentrico, con le piume o la veletta.
La regina Elisabetta di Inghilterra ne ha fatto la sua effige,
il suo inconfondibile profilo. Ma soprattutto, per Coco Chanel
è stato l’incipit di una carriera nella moda e il primo elemento
di uno stile elegante e femminile.
Il cappello è sicuramente tra gli accessori più civettuoli e
affascinanti ma anche, ammettiamolo, il più difficile da indos-
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sare, a meno che non si tratti di una creazione originale, non
ingombrante, pratica e sfiziosa. Proprio come quelli che crea
Giorgia Arcidiacono, in arte Momo Galén. La giovane stilista
foggiana da qualche anno realizza vezzosi copricapo, ma da
sempre coltiva la passione per la moda. “Sin da bambina ho
sempre avuto un rapporto particolare con la moda. Una passione che da ragazzina mi portava a comprare vestiti al mercatino per riadattarli, fino a quando ho deciso di provare a
disegnare e creare”, ci dice Giorgia quando la incontriamo.
Così, il sogno diventa realtà all’Istituto Marangoni di Milano
e attraverso le prime collaborazioni con aziende del settore:
Marni, Bellantuono e soprattutto Norma Luisa, “Ero l’ultima
arrivata e per una sfilata mi chiesero di realizzare dei cappellini.
Ne feci quindici in tre giorni. Piccoli cappelli di organza tutti
realizzati a mano. L’idea e le creazioni sono piaciute tanto, il
riscontro ottenuto mi ha fatto pensare di realizzare un’intera
collezione”.
Poi Londra, le prime vendite, Vogue Italia e quello scatto
AL BYHAND DI TORINO PRESENTERÒ
LA MIA SECONDA COLLEZIONE:
TUTTI I CAPPELLI SARANNO IN MOSTRA
CON UNA GRANDE TORTA BIANCA
fotografico dedicato proprio a una creazione di Giorgia/Momo
Galén. Altri giornali, altre fotografie, e ora la Fiera di Torino,
alla quale Giorgia è stata invitata con il suo marchio. Da
venerdì 1º a domenica 3 ottobre, il capoluogo piemontese
ospita Byhand, abiti e accessori a tiratura limitata. La
manifestazione dedicata al fashion design si terrà a Palazzo
Bertalazone, dove tra i 38 atelier presenti e i tanti stilisti
invitati si potrà ammirare anche l’estro foggiano grazie a
Giorgia e alle sue creazioni.
“A Torino presenterò la mia seconda collezione di cappelli,
quella invernale. Per questi ultimi lavori mi sono ispirata alle
feste, agli eventi importanti. Tutti i cappelli saranno, infatti,
in mostra con una grande torta bianca di carta, fatta di molti
strati, e poi tante scatole con nastri bianchi”.
Giorgia Arcidiacono è molto simpatica e determinata, chiacchierare con lei è un piacevole tuffo nel mondo della moda,
tra collezioni di cappelli già realizzate e un’intera linea di
abbigliamento in attesa di essere prodotta. “La mia linea di
abbigliamento è pensata per le donne normali, con i loro pregi
e i loro difetti. I miei abiti hanno volumi e linee morbide in
grado mitigare i tipici difetti femminili”, l’idea ci piace molto,
allora ci informiamo sullo stato dell’arte di questi abiti, finalmente normali, “Per la realizzazione della linea di abbigliamento
sono in attesa di risposte che devo valutare, avrei voluto
produrre qualcosa già in occasione della fiera torinese, ma
non voglio bruciarmi è meglio aspettare i tempi giusti”,
conclude saggiamente Giorgia.
Torniamo ai cappellini, come mai le loro forme evocano
gli anni Cinquanta?
Perché è stato il decennio che più di tutti ha reso protagonista
il cappellino femminile, penso alle grandi dive di Hollywood.
Con le creazioni mi piace evocare quelle atmosfere, mi piace
pensare che i miei cappelli siano in grado di donare piccole
gioie, sorrisi, anche perché li ho pensati per tutte le donne,
nel senso che stanno bene sia alle donne con i capelli lisci,
sia alle donne con i capelli ricci.
Seta, organza, bottoni gioiello, merletti, tessuti ricamati,
feltro: le creazioni Momo Galén sono tutte artigianali?
Assolutamente sì. Su tutti i miei cappelli sono visibili i punti
cuciti a mano, le pieghe che in maniera del tutto casuale si
armonizzano sulla calotta di paglia, insomma è possibile vedere
l’umanità del prodotto.
Dove nasce l’ispirazione per ogni capello?
Come per una scultura, è il materiale a dettare la forma. Parto
dal tessuto e seguo la silhouette che si crea tra le mie mani.
Perché un nome d’arte, perché Momo Galén?
Il mio cognome è difficile da ricordare, allora ha trovato nella
memoria Momo, il personaggio di un romanzo di Michael
Ende: una bambina dai capelli rossi, capace di ridare colore
ed emozioni agli uomini grigi.
Cosa sogna Giorgia Arcidiacono e cosa sogna Momo
Galén?
Giorgia sogna una vita tranquilla: una famiglia, un figlio, una
casa in campagna, le piccole gioie della vita. Momo Galén
sogna di vedere indossate le sue creazioni, sogna che le
persone riescano a percepire le emozioni che mette nei suoi
lavori. i: www.momogalen.it
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agenda
Carta canta, balla, recita… vive!
UN’ILLUSTRAZIONE
DI FABRIZIO SILEI
Incontro immorale
Lucera Sabato 2 ottobre, alle 19.00,
Bruno Tinti, autore del libro Toghe
Rotte, presenterà nell’Auditorium del
Seminario Diocesano di via Blanch
(in piazza Repubblica, a Lucera) il suo
ultimo saggio, La questione Immorale
(edito da Chiarelettere).
L’incontro con l’ex magistrato è organizzato dal circolo territoriale Libertà
e Giustizia di Lucera. i: 347.0850970
Foggia Spesso le pagine di un libro smuovono la
fantasia dei lettori, mentre altre volte può capitare
che si muovano loro stesse, rappresentando in tre
dimensioni le avventure narrate che diventano racconti con i quali giocare: insomma, libri da vivere.
Questa è la magia dei libri pop-up, che trasforma
semplici e apparentemente inutili ritagli di carta in
animali buffi e colorati.
Un mago capace di insegnare ai suoi piccoli apprendisti come riuscire in questi incantesimi è Fabrizio
Silei, sociologo, scrittore e illustratore tra i più
apprezzati in Italia. Il pluripremiato autore toscano,
i cui lavori si collocano tra arte contemporanea,
design, fotografia, terrà un laboratorio di pop-up
per bambini lunedì 4 ottobre, dalle 15.30 alle 19.00,
nella sala eventi della libreria Ubik, in piazza Umberto
Giordano a Foggia. Le iscrizioni al laboratorio, che
ha un costo di 20 euro per partecipante, sono aperte
fino a sabato 2 ottobre. i: 347.7127744; 347.3293828
Caccia ai tesori. Di carta
L’Archivio di stato di Foggia e la sezione di Lucera, forzieri della cultura
del territorio, mostreranno straordinariamente al pubblico i Tesori di Carta.
La manifestazione, che rientra in un progetto nazionale a cura del MiBAC,
metterà a disposizione del pubblico meno informato (presso la sala multimediale di Palazzo Dogana) la storia della Capitanata, in un percorso che
attraverserà le ricche vie dei tratturi regi. Sarà possibile visitare gli Archivi
domenica 3 ottobre dalle 9.00 alle 20.00. i: 0881.721696
Più “Bio” in città
Vieste Il piatto ride a Vieste, dove si terrà - su iniziativa delle associazioni
Città Libera e Attiva e Utopia Viestana - il convegno Vieste Città
Biologica, al fine di introdurre nelle mense pubbliche e nell’industria
alberghiera alimenti biologici, perfetta sintesi di una cucina sana, nel
circuito economico locale della filiera corta. Il convegno avrà luogo
al Pizzomunno Vieste Palace Hotel sabato 2 ottobre dalle 15.30 alle
20.00, e domenica 3 ottobre dalle 9.30 alle 12.30. i: 0884.708741
22
23
Food ’n’ Fun
Ascoli Satriano Forni tirati a lucido e pronti ad accogliere una
star del gusto in occasione della Sagra della porchetta. La kermesse,
giunta alla settima edizione, offrirà al pubblico due giornate di
musica e animazione e l’opportunità di degustare gli avvolgenti
sapori dell’autunno dauno spendendo appena 50 centesimi. La
manifestazione si terrà all’aperto sabato 2 e domenica 3 ottobre
al Rock Bar di Ascoli Satriano. i: 338.1300170
Un ritratto è per sempre
Foggia I consigli giusti per esaltare l’espressività di un volto, la dimostrazione in studio delle tecniche
migliori e la loro applicazione digitale. Sono questi gli argomenti
del nuovo corso di fotografia dedicato al ritratto, organizzato dal
Foto Cine Club di Foggia. Le lezioni, condotte dal fotografo Alfonso
delli Carri, si terranno l’11, il 18
e il 25 ottobre, alle 19.30, nella
sede del circolo in via Ester Lojodice 1, a Foggia (rione San Pio X).
i: 333.1235499; www.fotofoggia.it
Teleradioerre a canestro
San Severo Sarà trasmessa in diretta su Teleradioerre la presentazione ufficiale della Mazzeo San
Severo, che quest’anno esordisce
nel campionato di LegaDue di
basket. La puntata speciale di Tre
Secondi, in programma venerdì 1º
ottobre alle 21.30, sarà condotta da
Rino Palmieri. Anche quest’anno
Teleradioerre, partner della cestistica sanseverese, trasmetterà in differita tutte le partite del campionato. Inoltre, tutte le gare dei “neri”
saranno trasmesse in diretta, e in
esclusiva, su RadioNova97.
Il Guggenheim Café fa il pieno di musica
Foggia Le due semifinali del Guggenlive Contest 2010, in programma
lo scorso 24 settembre, sono state rinviate a venerdì 1º ottobre.
Saranno quattro le band che si esibiranno nella penultima serata in
compagnia con la kermesse organizzata dall’associazione Music and
Colours in collaborazione con il Guggenheim Café di Viale di Vittorio,
a Foggia, che ha ospitato tutta la rassegna. A esibirsi saranno i Bifrost,
gli Utopia, gli All Valentine’s Days e i Black Dahlia, che si contenderanno un posto per la finalissima. Il vincitore della rassegna avrà
la possibilità di registrare un singolo presso lo studio di registrazione
Kuore Nero, di Gianni Colonna. La serata, presentata da Cristiana
Palias, inizierà alle 22.30. i: www.musicandcolours.com; 0881.664801
24
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cinema
Povera patria
Silvio Orlando è Gianni Dubois,
un regista in crisi al quale viene
offerta un’ultima opportunità.
La passione di Carlo Mazzacurati
ritrae un’Italia squallida
e ignorante, con i toni della
commedia e del dramma
di Paola La Sala
LA LOCANDINA
CICOLELLA
Viale XXIV Maggio www.cicolella.it
Inception
18.30 - 21.00
E 6,00 - 4,00
0881.720614
LALTROCINEMA
Via Duomo, 15 - 0881.776439
www.cicolella.it
Benvenuti al Sud
18.00 - 20.00 - 22.00
E 6,50 - 4,50
CITTÀ DEL CINEMA
Via Miranda - 0881.652129
Benvenuti al Sud
16.00 - 17.00 - 17.30 - 18.10 - 19.15 - 19.40
20.20 - 21.30 - 22.00 - 22.30 - 23.40 - 00.40
(sab)
Inception
16.00 - 17.00 - 18.00 - 21.30 - 19.00 - 20.30
- 22.00 - 23.30 - 00.20 - 00.50 (sab)
Mordimi
16.30 - 18.30 - 20.30 - 22.30 - 00.30 (sab)
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La passione
Gianni Dubois, un’ex promessa del cinema,
da anni si barcamena tra agenti e
produttori senza scrupoli. Finalmente
arriva la sua ultima occasione: girare un
film con una diva del piccolo schermo.
Regia: C. Mazzacurati
Cast: S. Orlando, C. Capotondi, G. Battiston
Genere: Commedia
Inception
Dom Cobb è un abilissimo ladro. È il migliore al mondo ad estrarre segreti dal
profondo del subconscio mentre si sogna.
Questo lo rende un esperto di spionaggio
industriale.
Regia: C. Nolan
Cast: L. Di Caprio, K. Watanabe, M. Cotillard,
Genere: Azione
Un regista in crisi di creatività, Gianni
Dubois, ha l'ultima occasione di risollevare le sue sorti quando una divetta
del teleschermo decide di darsi una
legittimazione col cinema. Dubois è il
prescelto, ma le idee non arrivano e
l'ex promessa del cinema d'autore italiano viene chiamato in tutta fretta in
Toscana, dove possiede una casa, perché la sua trascuratezza nella manutenzione della stessa ha provocato un'infiltrazione che ha danneggiato un prezioso affresco. Questo lo rende ricattabile
da parte della sindachessa e dell'assessore del piccolo comune e per evitare
una denuncia alla Sovrintendenza alla
Belle Arti, il malcapitato è costretto a
dirigere la locale rappresentazione della
Passione di Cristo del Venerdì Santo.Fortunatamente si imbatte nell'ex
galeotto Ramiro (un grande Giuseppe
Battiston), che si offre di aiutarlo
nell'organizzare il tutto, con soli cinque
giorni di tempo a disposizione. La passione, ultimo film di Carlo Mazzacurati,
si inserisce nella migliore tradizione
della commedia italiana, ma riprende
anche la cifra stilistica cara al regista
padovano. Per esempio la vena di malinconia che pervade da sempre le sue
opere, che qui si sposa con una vena
comica, a tratti surreale, inedita per
Mazzacurati. Silvio Orlando presta la
sua maschera, ricca di sfumature,
all'incompreso Dubois, personaggio
intorno a cui si dipana il ritratto impietoso della società italiana di oggi, del
sottobosco del mondo dello spettacolo,
popolato di gente squallida e ignorante,
incarnata alla perfezione sia dal produttore, che dall'attricetta impersonata
da Cristiana Capotondi. Ma il film ritrae
anche una provincia ben lontana dal
luogo comune in cui è rimasta cristallizzata, crogiolo di persone banali e
interessate, cui fa da controcanto il
volto innocente della cameriera polacca
interpretata da Kasia Smutniak. La passione può risultare un film non omogeneo, proprio per la convivenza di registri
differenti, che dal comico virano verso
il lirismo dell'ultima parte, ma colpisce
nel segno e nel finale lascia intravedere
anche una luce di speranza. Forse.
Benvenuti al Sud
Alberto, responsabile di un Ufficio Postale
in Brianza, è disposto a tutto pur di avere
il trasferimento a Milano. Tanto da fingersi
invalido per salire in graduatoria.
Regia: L. Miniero
Cast: C. Bisio, A. Siani, A. Finocchiaro
Genere: Commedia
Un weekend da...
Cinque amici d’infanzia ed ex compagni
di una squadra di basket, si ritrovano dopo
trent’anni per commemorare la morte del
loro allenatore.
Regia: D. Dugan
Cast: A. Sandler, K. James, C. Rock
Genere: Commedia
Un weekend da bamboccioni
16.00 - 18.10 - 20.20 - 22.30 - 00.40 (sab)
Mangia prega ama
16.15 - 19.00 - 21.45 - 00.30 (sab)
Sharm el Sheikh
16.00 - 18.00 - 20.00 - 22.00 - 00.5 (sab)
fino al 4/10
Il mondo di Patty Musical
17.00 - 19.00 - 21.00 (5 - 6 - 7/10)
L’ultimo dominatore dell’aria in 3D
16.00 - 18.10 - 20.20 - 22.30 - 00.40 (sab)
Cani e gatti
16.00 - 17.50
The Horde
19.40 - 21.40 - 23.40
La passione
16.00 - 18.10 - 20.20 - 22.30 - 00.40 (sab)
E 5,00 (dal lun al ven) - 4,00 (ridotto); 6,50
(festivi, prefestivi, sab e dom)
PIO XI
Via Seminario, 5 - 0881.961203
www.sipario.bo.it
The American
20.30 (lun e mer);
E 5,00 - 3,50
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27
CORSO
Via Roma - 0885.422045
Sharm el Sheikh
21.45
Benvenuti al Sud
17.30 - 19.45 - 21.45
Mangia Prega Ama
18.45 - 21.30
ROMA
Via Roma - 0885.422421
Inception
18.30 - 21.45
E 6,00 - 4,00 (mer e gio)
CICOLELLA
Via Stornarella, 2 - 0885.781618
La solitudine di numeri primi
18.00 - 20.30
E 4,00
PALLADINO
Via C. Poerio, 2B - 0882.412264
www.cinemapalladino.it
La solitudine di numeri primi (sala1)
19.00 - 21.15
Somewhere (sala2)
18.30 - 21.00
E 5,50 - 4,00
Mangia prega ama
Elizabeth, appena divorziata, decide di
fare un giro per il mondo per ritrovare se
stessa. In Italia scoprirà i piaceri della
tavola, in India conoscerà un uomo che
la guiderà verso la preghiera.
Regia: R. Murphy
Cast: J. Roberts, J. Franco, J. Bardem, R. Jenkins
Genere: Drammatico
Sharm el Sheikh
Fabio è un venditore di polizze che rischia
di perdere il lavoro, Francaè un’eterna
insegnante precaria, la figlia Martina è
reduce da un’amore finito, mentre Giulia
è alla ricerca del primo amore.
Regia: U. F. Giordani
Cast: G. Panariello, E. Brignano, M. Casagrande
Genere: Commedia
L’ultimo dominatore...
Da quasi un secolo la Nazione del Fuoco
porta avanti la sua campagna per il dominio globale. Alle tribù che cadono in
suo potere non resta che la resa completa.
Regia: M. N. Shyamalan
Cast: N. Ringer, D. Patel, N. Peltz
Genere: Avventura
The Horde
CICOLELLA
Via D’Alfonso, 70 - 0882.375484
Toy Story 3
17.00 (sab e dom); E 3,00
Mordimi
19.00 - 21.30
E 5,50 - 4,00 (mar)
28
28
Quattro poliziotti corrotti pianificano una
violenta vendetta quando un loro compagno è assassinato da un trafficante
nigeriano. Questi, però, intuisce l’arrivo
dei poliziotti.
Regia: Y. Dahan, B. Rocher
Cast: C. Perron, J. P. Martins, E. Ebouaney
Genere: Horror
29
nightlife
FOGGIA
via Gioberti, 40 (vicinanze stadio)
t 334.8581296 - 328.4170903
Pub/Sala privè con possibilità di feste private.
Locale autorizzato Mediaset/partite, anticipi
e posticipi più Champions League.
Locale climatizzato.
sab: Karaoke
Ampio parcheggio. Chiuso lunedì.
Vi aspettiamo non mancate.
In compagnia di Vasco
Foggia “Sto pensando a te, mentre
cammino, mentre parlo, mentre rido,
mentre respiro. Sto pensando a te,
mentre mi sveglio, quando corro
tutto il giorno, mentre mi spoglio di
ogni orgoglio, mentre guardo il mio
destino...” è uno degli ultimi testi di
quel poeta catarroso di Vasco Rossi,
vate - per ora - di due generazioni.
I Senza Resa, una delle migliori cover
band d’Italia del Blasco - possiamo
definirla con tranquillità la migliore
- è proprio di Foggia e si esibirà nel
centro storico del capoluogo dauno
giovedì 30 settembre, dalle 22.00, in
occasione delle riapertura del wine
pub La Compagnia. Nel locale di via
Bruno, il cui arredamento è ispirato
alla musica in tutte le sue espressioni,
la voce di Antonio Renzone
(proprietario della Compagnia e
leader dei Senza Resa) permetterà di
ripercorrere l’emozionante carriera
del cantore di Zocca. i: 327.9597753;
fb: La Compagnia winepub
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FOGGIA
via Bruno, 18 t 327.9597753
WinePub/Locale dall’ottima programmazione musicale, dove assaporare sfiziosi primi
e secondi piatti, ottimi vini e cocktails.
Chiuso lunedì. Si organizzano feste private.
FOGGIA
via Piave, 59 - t 0881.707632, 333.2422729
RistoPub/ Dal 1983 punto di riferimento per
gli amanti dell’inimitabile birra Guinness e
della spillatura a fusto freddo.
Locale autorizzato SKY. Menu rinnovato con
pietanze greche. Da oggi puoi gustare la birra
cruda dell’Oktoberfest.
sab 2: ore 20.45 Parma-Milan
dom 3: ore 20.45 Inter-Juventus
Chiuso il lunedì.
FOGGIA
via dell’Immacolata, 8 - t 339.6347522
Locanda spagnola/
Specialisti in paella, sangria e musica spagnola. Paella da asporto o a domicilio.
Descuento especial a todos los italianos que
hablan español. Aparte el sabado.
Si organizzano feste private su prenotazione.
Aperto dal giovedì alla domenica, prefestivi
e festivi. Locale climatizzato.
FOGGIA
via Duomo, - t 0881.770863
Ristopub/Non mancare, il Nessun Dorma
ti aspetta! Un’accogliente sala fumatori
con menù arricchito e possibilità di gustare
piatti, bevande.
ven: musica dal vivo.
Locale autorizzato SKY.
Si organizzano feste private.
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