GMP -0069995-2008 2

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DIPARTIMENTO DELL'AMMNISTRAZIONE PENITENZIARIA
UFFICIO DEL CAPO DEL DIPARTIMENTO
__---Relazioni Esterne e Informazione
GMP-0069995-2008
~-~~p.~~00-2~/02/2008-008Q8Q5-2008
Al Dr. Donato Capece
Segretario Generale
SAPPe
Via Trionfale, 70lA
Roma
Oggetto: Museo Criminologico - valorizzazione patrimonio storico
Egregio dott. Capece,
la Sua garbata nota del 20 febbraio U.S.mi consente di illustrarle l'ottimo lavoro di tutela,
conservazione e divulgazione del prezioso patrimonio storico-artistico-scientifico del Museo
Criminologico.
Come a Lei è certamente noto, il Museo Criminologico, dopo decenni di chiusura, fu
riaperto al pubblico nel 1994, dopo un accurato lavoro di recupero della struttura che lo ospita e
dei reperti ivi custoditi. La riapertura al pubblico è stato solo il primo passo verso l'avvio di
numerose attività che hanno consentito di restituire alla cittadinanza l'opportunità di visitare un
luogo storico, e unico nel suo genere, che dà lustro all'Amministrazione Penitenziaria.
Fin dalla riapertura il Museo è divenuto oggetto di attenzione e di studio da parte di
prestigiose Università italiane e straniere, enti di ricerca e studiosi delle materie crirninologiche
e penitenziarie, grazie anche all'attività di didattica museale svolta dal responsabile scientifico
del Museo, dr.ssa Assunta Borzacchiello, che, in possesso di specifiche competenze nel settore
musexlle e degli studi storico-penitenziari, ha condotto personalmente un'intensa attività di
a n a d e nazionale di tutto il patrimonio storico e archivistico ancora presente nelle carceri
italiane, ha riorganizzato I'archivio storico e ha awiato, tra le numerose attività, la schedatura
completa di tutto il patrimonio storico e ha realizzato interessanti scritti sulla storia
dell'Amministrazione Penitenziaria e sui diversi settori di interesse attinenti il Museo.
Presso l'Archivio storico del Museo Criminologico, infatti, sono conservati, e
e t h g a t i , l'archivio dell'edilizia penitenziaria (documenti che vanno
dalla fine dell'Ottocento alla metà del Novecento), interessanti scritti biogrE3E X TetFniiti
raccolti dal celebre criminologo Salvatore Ottolenghi ai primi del Novecento, documentazione
che recentemente è stata oggetto di studio della cattedra di antropologia dell'università degli
studi di Roma "La Sapienza" e dell'Archidio biografico di Anghiari; l'intera collezione dei
registri matricolari del carcere Regina Coeli (dal 1921 al 1957), consultati da numerosi studiosi
che hanno attinto da questa documentazione notizie storiche di fondamentale importanza, in
particolare per ricostruire il periodo storico dell'occupazione nazi-fwcista di Roma. A tal
proposito, tra l'altro, giova ricordare la collaborazione stabilita con il Museo della Liberazione
di Via Tasso.
Questi sono solo alcuni settori della documentazione accuratamente conservata presso
l'archivio storico del Museo, che, inoltre, conserva il prezioso archivio fotografico delle carceri
italiane, tra cui il "Fondo Luce" e numerosi fondi di archivi fotografici realizzati dalla gi8
direzione generale delle carceri, dalla fine dell'Ottocento alla seconda metà del Novecento.
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Proprio in questi giorni si sta ultimando il lavoro di digitalizzazione (ad alta definizione) di
tutto il patrimonio fotografico (circa 5.000 fotografie), realizzato a costo zero, grazie alla
collabor&ione, ottenuta a titolo completamente gratuito, di un ente esterno.
Tutto il patrimonio dei reperti esposto nelle teche del Museo, e quello conservato nei
depositi, è da molti anni schedato e fotografato e anche per questo si sta procedendo a
completare l'inserimento dei dati in un data base. La sezione dipinti è stata catalogata,
gratuitamente, dalla Soprintendenza dei Beni culturali di Palazzo Venezia.
o è stata
Riguardo alle attività di comunicazione del Museo, certamente Le è ~ o t che
già realizzata la prima ristampa di un elegante catalogo curato dal responsabile scientifico del
Museo, acquistabile presso la sede del Museo e per corrispondenza. Inoltre, il Museo dispone
del sito web www.museocriminologico.it, ed è presente in numerosi siti web (culturali e
turistici). Naturalmente, è possibile linkare il sito del Museo Criminologico nei siti istituzionali
del Dap. E' previsto, a breve, un'implementazione di contenuti del sito con una sezione
dedicata all'archivio storico e all'archivio fotografico.
Fin dalla riapertura al pubblico, il Museo Criminologico è stato fatto oggetto di articoli
scientifici e divulgativi (l'intera rassegna è disponibile presso la sede del Museo stesso) sia da
quotidiani e periodici che da televisioni pubbliche e private.
Davvero numerose sono le scuole (circa 50 l'anno), non solo di Roma, che fanno
richiesta di visita e le cattedre universitarie che inseriscono la visita al Museo Criminologico tra
le attività didattiche dei Corsi. Visite guidate al Museo sono previste nell'arnbito dei corsi di
formazione del nostro personale, svoltipresso 1'Issp e presso la scuola di formazione di Via di
Brava, condotte dal responsabile scientico del Museo, visite molto apprezzate dai corsisti.
Tra le tante iniziative che vanno nella direzione da lei evidenziata, il Museo
criminologico curò, nel 1998, l'allestimento del Museo storico del manicomio giudiziario
presso 1'OPG di Aversa (con annesso catalogo e visitabile anche via web www.o~g.aversa.it),
un'iniziativa di indubbio interesse scientifico, oggetto di studio e di attenzione da parte di
studiosi e operatori della comunicazione. Numerose sono state anche le mostre allestite fuori
Roma, basti ricordare la mostra allestita presso la Rocca di Albomoz di Spoleto, in occcasione
della visita del Presidente della Repubblica alla casa di reclusione di Spoleto, nel 2004, in
collaborazione con la Soprintendenza dei beni culturali. L'evento suscitò un tale interesse da
decidere il prolungamento dell'apertura ben oltre il periodo preventivato, a causa delle
numerose richiste avanzate dalla scuole dai cittadini.
In occasione della Notte Bianca di Roma, evento a cui il Museo aderisce dal 2004, si
registra un grande afflusso di pubblico, nell'ultima edizione i visitatori "notturni" sono stati
circa 1100. Per l'anno 2007 i visitatori paganti e non paganti (non pagano le scuole, i
giornalisti, gli appartenenti alle Forze dell'ordine e, naturalmente, i dipendenti
dell'Amministrazione Penitemiaria) sono stati circa 5.000.
Non aggiungo altro sulle attività del Museo Criminologico e sul riconoscimento
prestigioso che ne deriva per l'Amministrazione Penitemiaria, mentre mi pregio di invitarla a
visitare il Museo, certo che avrà modo di apprezzarne i contenuti.
Voglia gradire i miei più cordiali saluti