commento esercizio 1005 paroxysmal nocturnal haemoglobinuria
Transcript
commento esercizio 1005 paroxysmal nocturnal haemoglobinuria
COMMENTO ESERCIZIO 1005 PAROXYSMAL HAEMOGLOBINURIA DEL 24 NOVEMBRE 2010 NOCTURNAL Prof. Bruno Brando Azienda Ospedaliera "Ospedale Civile" di Legnano Nelle ultime riunioni dello Steering Committee si è deciso di distribuire anche preparati con bassi valori di leucociti, per simulare le condizioni che si possono incontrare quando si ricerca la presenza di eventuali cloni PNH in pazienti citopenici o aplastici. Si ricorda che il 20% circa dei pazienti con anemia aplastica può presentare un clone PNH all’esordio. Il reagente ‘FLAER’ è stato stabilmente inserito tra gli indicatori di routine, al posto del vecchio termine ‘Aerolisina’. Campione 041 Il campione conteneva un piccolo clone eritrocitario (0.7%), costituito da una mistura di cellule di tipo II e di tipo III. C’era inoltre un grosso clone granulocitario (70% circa). I valori attesi sono stati correttamente indicati dalla maggioranza dei partecipanti. Dieci partecipanti non sono stati in grado di identificare il clone eritrocitario, mentre solo 2 non hanno identificato quello granulocitario. Campione 042 Anche questo campione conteneva un piccolo clone eritrocitario (0.5%) ed un grosso clone granulocitario (75% circa). Quattordici partecipanti non sono stati in grado di identificare il clone eritrocitario, e 2 non hanno identificato quello granulocitario. In entrambe i campioni di questo esercizio, FLAER e CD66b hanno mostrato le migliori prestazioni sui granulociti, seguiti da CD16 e CD24. I tests effettuati con CD55 e CD59 hanno ancora una volta generato un’ampia dispersione dei risultati, specialmente sui leucociti. Quattro partecipanti hanno inoltre utilizzato un anticorpo anti-CD235a (Anti-Glicoforina A), sulla base di alcune segnalazioni di letteratura (1, 2). C’è da dire però che la Glicoforina A non è una molecola GPI-linked, e che la letteratura riporta una variabile relazione tra le mutazioni del gene per la Glicoforina che possono insorgere nella PNH e nelle mielodisplasie e le variazioni della sua espressione quantitativa sugli eritrociti. Non sembra quindi che l’anticorpo anti-CD235a sia un reagente affidabile per lo studio della PNH. Le linee-guida recentemente pubblicate sulla diagnosi ed il monitoraggio della PNH stabiliscono che un livello di sensibilità del test dell’1% è sufficiente per l’identificazione dei cloni più grossi, mentre occorre affinare il metodo su livelli ancora maggiori di sensibilità per l’identificazione di piccoli cloni (3). Abbiamo chiesto ai partecipanti di riportare il livello di sensibilità stabilito per il loro metodo (vedi tabella): Livello di sensibilità 0.001 - 0.009% 0.01 - 0.09% 0.1 - 1.0% >1.0% N. di partecipanti 3 11 27 22 1) Hattori H et al. Increased frequency of somatic mutations at glycophorin A loci in patients with aplastic anaemia, myelodysplastic syndrome and paroxysmal nocturnal haemoglobinuria. Br J Haematol 1997; 98: 384-391. 2) Basu S et al. Erythrocyte membrane defects and asymmetry in paroxysmal nocturnal hemoglobinuria and myelodysplastic syndrome. Hematology 2010; 15: 236-239. 3) Borowitz MJ et al. Guidelines for the diagnosis and monitoring of paroxysmal nocturnal hemoglobinuria and related disorders by flow cytometry. Cytometry B Clin Cytom. 2010; 78: 211-230. Prof. Bruno Brando Legnano, 21 Febbraio 2011
Documenti analoghi
Emoglobinuria parossistica notturna
la molecola meno sensibile sia rispetto allo stadio maturativo delle cellule sia nei confronti di elementi displatici privi o che sotto esprimono GPI-APs. FLAER non è utilizzabile per la valutazion...
Dettagli