Leggi le prime pagine

Transcript

Leggi le prime pagine
Père Lachaise
Può sembrare irriverente intitolare una collana a un cimitero,
ma il cimitero parigino del Père Lachaise è da sempre molto
più di questo: è un luogo di memoria storica, culturale,
monumentale, di culto anche pagano, di scoperta delle
proprie radici. In questa collana troveranno posto autori
fondamentali della letteratura mondiale oppure scrittori meno
noti ma comunque di grande rilevanza, dei quali proporremo
scritti inediti o testi da lungo tempo introvabili.
Charles Dickens
Guardie e ladri
Racconti polizieschi
Traduzione e cura di Fabrizio Bagatti
© 2014 Edizioni Clichy - Firenze
Edizioni Clichy
Via Pietrapiana, 32
50121 - Firenze
www.edizioniclichy.it
Isbn: 978-88-6799-122-8
Edizioni Clichy
Indice
Introduzione 7
Thomas Griffiths Wainewright
ovvero, Janus Weathercock, l’avvelenatore 19
Braccato 61
Il comportamento degli assassini 103
La scienza moderna dell’acciuffare i ladri 117
Un ricevimento di Detective 137
Tre aneddoti polizieschi 173
In servizio con l’Ispettore Field 189
Giù con la marea 215
La polizia segreta 235
Thomas Griffiths Wainewright
ovvero, Janus Weathercock, l’avvelenatore
Pubblicato in «All the Year Round», 5 gennaio 1867 (vol.
XVII, p. 34-41; nella rivista, prima del titolo, la dicitura
«Vecchie storie rinarrate»)
È una di quelle piacevoli serate invernali in
cui i fuochi ardono nel freddo glaciale e i cuori
si riscaldano quanto più il clima si fa rigido. Una
serata poco dopo l’ascesa al trono di Sua Graziosa
Maestà Re Giorgio IV.1
Una gradevole compagnia, allegra e di raffinati
intelletti, si trova a cena presso la casa degli editori di quell’intelligente periodico, il London Magazine, in Waterloo Place, per festeggiare il nuovo
proprietario.2 La tovaglia è stata tolta: i bicchieri
Un autoritratto di Thomas Griffiths Wainewright, del 1867
1 Siamo quindi all’inizio del 1820.
2 La prima serie della rivista The London Magazine venne fondata da Isaac
19
Charles Dickens
brillano alla luce delle candele di cera, il vino si
illumina di rosso rubino e topazio nelle caraffe
passate veloci in giro, le arance mandano bagliori
d’oro, la frutta cristallizzata rifulge con lampi di
gioielli; le castagne - avvolte nelle loro giacche di
pelle - racchiudono il caldo pasto farinoso per i
palati dei poeti e dei pensatori; i giochi di parole
balenano nell’aria come fuochi d’artificio; le battute intelligenti guizzano come libellule e anche
il volto più grave si fa raggiante e luminoso. La
congrega pare un anello di brillanti, poiché non
c’è intorno alla ben ampia tavola chi non abbia
un nome nel mondo delle lettere o in quello alla
moda. C’è Charles Lamb, ora alle prese col suo
Kimber nel 1732 come periodico di politica, arte e letteratura di impostazione anticonservatrice. Dopo 53 anni interruppe le pubblicazioni, ma nel
1820 venne rifondata (la cena descritta da Dickens si svolge proprio per
celebrare quella nuova direzione editoriale) dagli editori Baldwin, Craddock & Joy sotto la direzione di John Scott che la riprese sull’esempio
(ma in aperta concorrenza) della contemporanea Blackwood’s Magazine
edita a Edimburgo. Durante questo periodo riscosse ampio successo ospitando autori del calibro di William Wordsworth, Percy Bysshe Shelley,
John Clare, John Keats e Thomas De Quincey; Scott entrò subito in forte
contrasto con John Gibson Lockhart, direttore della Blackwood e con le
sue posizioni critico-estetiche. La rivalità si concluse con un drammatico
duello nel 1821 tra Scott e J.H. Christie, amico e stretto collaboratore di
Lockhart: Scott vi perse la vita. La rivista continuò sotto la direzione di
John Taylor ed ebbe, quali ulteriori collaboratori, Thomas Hood, William
Hazlitt, Charles Lamb e lo stesso Wainwright. Dopo un primo periodo
di grande successo la rivista perse smalto e prestigio anche per la poco
oculata gestione di Taylor. Cessò di nuovo le pubblicazioni nel 1829. Successivamente ripresa e rinnovata con alterne vicende, viene ancora oggi
pubblicata a Londra.
20
Guardie e ladri
Elia - i migliori saggi mai scritti - un minuto e
serissimo uomo in nero ma dal volto di un genio; Hazlitt si compiace di un Tiziano sul quale si
sta dilungando; Thomas Hood, con il volto come
quello di un Platone malato, sta cercando un gioco di parole come un pescatore a mosca attende
la propria preda. Il Reverendo H. Cary (il traduttore di Dante) il più mite e il più dolce degli uomini, spiega un passaggio dell’Inferno a quel bel
vigoroso poeta scozzese, lo scultore Allan Cunningham. Il signor Procter (Carry Cornwall), in
quel suo tipico modo così allegro, sta difendendo
un raffinato passo di Ben Jonson dalla leggerezza
volatile dell’allegro critico d’arte e dilettante della rivista, vale a dire Janus Weathercock, altrimenti
noto come Thomas Griffiths Wainewright.3
3 Charles Lamb (1775-1834), saggista inglese, acquisì grande fama per la
pubblicazione dei suoi Tales from Shakespeare, racconti per bambini scritti
insieme alla sorella Mary. I suoi Essays of Elia (1823) gli garantirono una
duratura fama in area anglosassone per la raffinata e coltissima qualità saggistica, esattamente come Dickens afferma. William Hazlitt (1778-1830)
viene ancora oggi considerato il miglior saggista e critico di lingua inglese.
Fu anche autore per il teatro, pittore, giornalista e filosofo. La sua opera,
paradossalmente, è oggi per larga parte quasi introvabile. Thomas Hood
(1799-1845) fu un poeta e autore umoristico di buon livello e vice-editore
della London Magazine. Henry Francis Cary (1772-1844) fu il terzo a tradurre la Divina Commedia in inglese. Tradusse anche opere di Aristofane.
All’epoca di cui parla Dickens era vicario di Kingsbury nel Warwickshire.
Lo scozzese Alan Cunningham (1784-1842), benché Dickens lo citi come
scultore (fu allievo di Francis Chantrey), scrisse anche poesie e saggi. Fu
amico di Walter Scott e uno dei primi a curare le opere del poeta nazionale scozzese Robert Burns. Con lo pseudonimo di «Barry Cornwall»,
Bryan Waller Procter (1787-1874) fu poeta e saggista. William Makepeace
Thackeray gli dedicò Vanity Fair e Wilkie Collins, amico e collaboratore
21
Charles Dickens
Egli è un damerino e un dandy, ma è intelligente, ha un gusto raffinato ed è la creatura più
gentile e spensierata del mondo. Ha sperperato una
fortuna, ha militato in un qualche reggimento di
Dragoni e senza dubbio si è distinto contro i francesi - se mai li ha incontrati. È sulla parte declinante dei trent’anni e testimonia la propria soldatesca
carriera con quello squisito cappotto militare blu
che indossa, tutto ornato di alamari sul davanti. La
cravatta è annodata con grazia. Le maniere sono
delle più gentili, amichevoli e accattivanti.
Il volto, però, non è affatto quello del semplice
damerino.
La testa è massiccia e si allarga nella parte posteriore. Gli occhi sono profondamente incassati nelle
orbite. La mascella è quadrata e solida. Raramente guarda in faccia la persona con cui parla. Ogni
mattina si arriccia i capelli (con un paio di boccoli
lasciati ribelli) e si inchina appena. La sua espressione è repellente e affascinante al tempo stesso.
È onnipresente. Vai al parco e lo vedi nel suo
phaeton,4 ben in vista con i guanti color crema e i
floridi boccoli che ricadono sul poggiatesta. Vai al
ballo della vecchia signora Pitzrattle la sera stessa
strettissimo di Dickens, il suo The Woman in White. Fu anche fonte di
ispirazione per Alexander Pushkin che, la mattina in cui si recava al duello
in cui avrebbe perso la vita, regalò a un amico un volume di Cornwall.
Ben (Benjamin) Jonson (1572-1637) fu uno dei maggiori commediografi
e critici letterari inglesi del XVII secolo.
4 Elegante carrozza coperta a quattro ruote.
22
Guardie e ladri
e scorgi la fascinosa creatura assieme alla reginetta
della festa, mentre vorticano con grazia nel valzer.
Alla biblioteca del club è autorevole, alla cena di
gala il più allegro e spiritoso. Ci ha fortunatamente lasciato ritratti di se stesso, tanto al caffè quanto
a casa.
Scrutiamo quest’uomo affascinante alle nove
di una sera di novembre del 1822. Gli avventori
del George’s Coffee House, al 213 dello Strand all’epoca grande ritrovo di avvocati di Kent e di
Temple5 - se ne sono andati tutti, tranne tre: due
giovani avvocati nell’ultimo separé ma accanto al
fuoco e, vicino a loro, un uomo alla moda che
indossa una squisita cravatta, con quella mascella
quadrata e quegli occhi infossati che subito riconosciamo. George’s andava famoso per le zuppe e
i vini: il signor Wainewright vi ha cenato lussuosamente, sorseggiando con arrogante piacere una
bottiglia del vino più raro.
Ora tiene la candela con affettazione, mostrando accuratamente le bianche dita ingioiellate, in
mano un bicchierino di acquavite di Dantzig:6
sta languidamente guardando i piccoli fiocchi o,
come li avrebbe chiamati, «le auree particelle»,
5 Due quartieri di Londra all’epoca residenze abituali di quanti lavoravano
come avvocati o magistrati.
6 Tipo di raffinata acquavite (più oltre citata da Dickens in francese) nella
quale erano lasciate a galleggiare minuscole briciole dorate.
23
Charles Dickens
galleggiare brillando come squame di pesci rossi
nel denso liquido oleoso. Le voci nel vicino separé
catturano l’orecchio: ascolta.
Uno dei due di Temple legge all’altro, con sussiego, un articolo di Janus Weathercock dall’ultimo numero del London Magazine.
«Cullati in quel desiderabile genere di compiacimento così necessario per cavar fuori quelle idee
deliziosamente voluttuose, pervase di languore,
che occasionalmente nuotano e ondeggiano come
nuvole vaporose nel cervello degli uomini di maggior sangue freddo, stendiamo una mano al volume appoggiato contro una sedia al lato del divano
e in maniera casuale ne sceveriamo l’affascinante
prépas di Lancret:7
“Una festa d’estate all’ombra della selva,
Con vino preparato e stoffe stese sull’erba,
E risate di signore che trapuntano l’aria”.
Rimini.
Questo completa il quadro».
L’allegro scrittore ascolta con la testa appena
voltata, gongolando oltre ogni dire, inspirando
lentamente il nettare così delizioso della propria
7 Nicolas Lancret (1690-1743) fu un pittore francese particolarmente apprezzato per i suoi quadri di ispirazione paesaggistico-bucolica venati di
umorismo. Decorò anche la reggia di Versailles. A uno dei suoi numerosi
studi in sanguigna conservati oggi alla National Gallery di Londra fa riferimento questo commento poetico di Wainwright. Prépas come, più avanti,
recherché, marroquin e couleur de rose in francese nel testo.
24
Guardie e ladri
vanità e avendo cura, però, che il cameriere non
se ne accorga. I due ne parlano ancora.
Prima Voce: «Quale splendore! Com’è recherché!
Che eleganza alla vera maniera del West End.
Questo giovanotto ha una mente sottile. Ce l’ha
davvero».
Seconda Voce: «Non mi piace. Appariscente
supponenza. Pura roba da dilettanti. A proposito,
Jones, quando è quel caso di Badger contro Beaver? Non è il 15?».
«Che infimo essere, che creatura degradata»
pensa Janus. «Sul mio onore, questi caffè stanno
diventando meri luoghi di ritrovo per le classi inferiori. Il 15, eh? Già. Quello è il giorno in cui ho
promesso di scrivere il mio articolo per il London.
Devo andare a Turnham Green».
Seguiamo questa delizia della società al White
Horse e prendiamo posto accanto a lui nella carrozza a due cavalli fino a che non si arresta davanti
alla porta di Linden House, l’elegante residenza
del signor Wainewright. La moglie gli viene incontro alla porta e con lei saltano fuori, quasi raggianti di esuberanza vitale, Phoebe e Madeleine,
le due fanciulle in fiore di un secondo marito della madre di sua moglie. Lo baciano, lo coccolano,
lo riempiono di giocose carezze, perché è il loro
idolo: ne ammirano il genio, lo amano come il familiare più intimo e più caro. Lui ride, si acciglia
25
Charles Dickens
fingendosi in collera e si studia di impersonare
l’autore famoso e il grande critico. Si stacca finalmente dalle loro lusinghe di sirene e si rinchiude
nel suo santuario. È un covo di lusso. Siamo in
grado di raffigurarlo quasi con le medesime parole
da bellimbusto del signor Wainewright.
Si spoglia dell’elegante cappotto con gli alamari stretto in vita col quale si atteggia così squisitamente da ufficiale in pensione dei Dragoni e,
nel suo modo svagato, indossa un’ampia e fiorita,
frusciante vestaglia di chintz, trapuntata di nastri rosa. Accende una nuova lampada francese
elegantemente dorata, col globo di vetro su cui
sono dipinti fiori rigogliosi e sgargianti farfalle.
Poi, come se la gravità del lavoro quasi lo avesse
sfinito, si piega in avanti languido verso la «cartella n. 9» e si rannicchia nell’angolo imbottito di
un «divano greco», soffocando «il nostro preferito
gatto color tartaruga» che emette fusa sonore. E
poi, con uno sforzo tremendo, escogita di suonare il campanello accanto al fuoco. Una sorridente
ragazza «dalle forme veneziane» entra e appoggia
sul tavolo «un fiasco del miglior Montepulciano8
che mai sia uscito dalla fiera Italia»; quindi, dopo
aver contemplato la propria elegante figura in un
grande specchio, posto con vero senso artistico di
fronte al camino, con sforzo si versa «un bicchiere
8 In italiano nel testo.
26
Guardie e ladri
ricolmo» di vino con una mano mentre stringe il
gatto con l’altra.
La lastra dello specchio restituisce la nitida
immagine di un allegro tappeto, il cui motivo è
costituito da ghirlande di fiori, di un calco della
Venere de’ Medici (poiché il signor Wainewright è
un artista), di un pianoforte Tomkinson, di alcuni
romanzi e racconti Louis Quinze legati in «marroquin» francese con copertine in seta cruda, di alcuni giocosi volumi scelti di Rogers, Payne e Charles
Lewis, di alcune azalee brulicanti di fiori cremisi
dritte su una lastra di marmo bianco e di un grosso
tranquillo cane Terranova. Una bella sciabola di
Damasco appesa al muro, (di nuovo i Dragoni),
un quasi opinabile dipinto di Fuseli,9 quel vecchio
ilare scapolo di Somerset House (amico dell’eminentemente popolare e lodato critico d’arte) e
per ultimo, ma non meno importante, lo squisito uomo di mondo stesso, dal gran cuore, ottimo
nell’animo e bagnato dalla luce alla Correggio della citata elegante lampada dorata francese.
Finalmente l’insopportabile damerino inizia:
9 Johann Heinrich Füssli, meglio noto in area anglosassone come Henry
Fuseli (1741-1825) fu un celebre pittore di origini svizzere. Grande ammiratore dello stile di Michelangelo, inserì nella propria pittura elementi di
esasperato romanticismo spesso ai confini con un manierismo quasi surreale.
Wainewright lo apprezzava moltissimo e lo aiutò anche materialmente. Dickens cita poi Antonio Allegri da Correggio (1489-1534), o comunemente
Correggio, che fu il più importante pittore rinascimentale di area parmense.
Alcuni suoi dipinti prefigurano quasi il gusto rococò del XVIII secolo.
27