Nicola Conte: l`amore è rivoluzione.

Transcript

Nicola Conte: l`amore è rivoluzione.
Nicola Conte: l'amore è rivoluzione. - «I am a dj, I am what I ...
http://www.ilsole24ore.com/art/cultura/2011-04-18/nicola-con...
Stampa l'articolo
Chiudi
19 aprile 2011
Nicola Conte: l'amore è rivoluzione. Il nuovo cd
canta un futuro da hippies
di Ivo Franchi
«I am a dj, I am what I play / Can't turn around no, can't turn around», cantava David Bowie alla fine degli anni
Settanta - «Sono un deejay, sono quello che suono / non posso voltarmi, no, non posso voltarmi». E un tempo era
un deejay anche Nicola Conte. Anzi, come affermava lui stesso, un "deejay jazz".
Artista totale
Profondamente radicato nella sua Bari (dov'è nato e vive tuttora) ma cosmopolita per vocazione, l'artista pugliese è
più noto nei dancefloor di Tokyo, Londra, Berlino e Madrid che in Italia. Alle spalle un poker di dischi venduti
benissimo anche all'estero (dall'esordio «Jet Sounds», del 2000, a «Other Directions«, pubblicato dalla celeberrima
etichetta jazz Blue Note), da qualche anno Conte si proietta nel mondo della musica come artista totale. Non più - o
comunque non solo - deejay, ma anche compositore, chitarrista e leader di una propria band, con la quale dà
concerti in giro per il mondo (prossime date: 23 aprile a Belgrado, 23 e 25 maggio a Roma e Berlino).
Dj set a Palazzo Clerici
A Milano, ospite del Salone del Mobile, venerdì notte Conte ha tenuto un dj set a Palazzo Clerici, pescando dalla
sua collezione di 45 giri e lp rari degli anni Cinquanta e Sessanta e proponendo una scaletta a base di bossa nova e
jazz samba con qualche tocco di elettronica. Musica per i piedi e per il cervello, da ballare e da ascoltare. Per
l'occasione l'abbiamo incontrato per parlare di «Love & Revolution», il nuovo album edito dalla Impulse/Universal.
Quinto capitolo della sua avventura discografica di leader, il cd uscirà ai primi di maggio nei negozi italiani,
disponibile in versione singola o in formato doppio deluxe.
Qui amore non fa rima con cuore, ma con rivoluzione. Perché?
«Perché il mio disco è un viaggio sentimentale per il domani. O, meglio, una nuova rivoluzione culturale. Ho
immaginato infatti che «Love & Revolution» potesse essere il titolo di una lirica di Majakovskij o di Amiri Baraka o
ancora di una raccolta di poesie di protesta afroamericane uscite nel 1968».
Lei è appassionato del grande sassofonista John Coltrane, del jazz spirituale e della vecchia musica nera. E
nel nuovo disco cerca di mettere insieme queste cose, con un'attenzione particolare alla cultura degli
afroamericani e degli hippies negli anni Sessanta…
«Sì, perché «Love & Revolution» nasce da una mia personale necessità ed evoluzione artistica da un lato e
dall'altro per una crescente sensazione di disagio nei confronti della situazione politica e culturale di oggi. In questo
senso, voglio tornare a considerare l'amore come un ideale rivoluzionario, per cui in un certo senso il mio è un disco
di protesta: magari romantica e sentimentale, tuttavia lo è».
Quali sono gli artisti e i generi musicali cui si è ispirato?
«Ho ascoltato e studiato molti dischi dei protagonisti del jazz scuro e mistico, quello che guardava all'Africa e alle
radici nere. Musica che significava presa di coscienza e fierezza per la propria diversità. Penso a personaggi come
Max Roach, Mal Waldron, Jackie McLean, Albert Ayler e Pharoah Sanders. Ma nelle quindici tracce dell'album
si avvertono anche echi del soul politico di Marvin Gaye e Curtis Mayfield, del canto struggente di Nina Simone e
di Donnie Hataway, del folk e della musica psichedelica, i cui ambasciatori sono stati i Jefferson Airplaine, i Byrds,
Bob Dylan e altri ancora».
Tra i collaboratori del disco ci sono jazzisti italiani e vecchi amici come Fabrizio Bosso e Flavio Boltro, ma
anche voci di neri d'America, tra cui il vocalist di Minneapolis José James e la cantante Nailah Porter…
«Era naturale che ai musicisti europei con cui lavoro da anni affiancassi artisti americani di colore. Volevo fare un
disco molto "nero" e perciò era indispensabile coinvolgerli nel progetto. Un altro cantante che ho coinvolto è
Gregory Porter, originario di Los Angeles, ma oggi residente a Brooklyn. Il trombettista Wynton Marsalis, che lo
ospita spesso nella sua orchestra, dice ha una voce fantastica».
1 di 2
20/04/11 12:53
Nicola Conte: l'amore è rivoluzione. - «I am a dj, I am what I ...
http://www.ilsole24ore.com/art/cultura/2011-04-18/nicola-con...
Conte, in una battuta come potrebbe sintetizzare il messaggio di Love & Revolution?
«Oggi è nuovamente il tempo di una musica e di artisti che cantino ideali e speranze».
19 aprile 2011
Redazione Online
Tutti i servizi
I più cercati
Pubblicità
P.I. 00777910159 - © Copyright Il Sole 24 Ore - Tutti i diritti riservati
2 di 2
partners
20/04/11 12:53