sommario - Arpa Umbria
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ECO AUTO Muoversi più sostenibile - - Progetto e coordinamento editoriale: Servizio comunicazione, educazione alla sostenibilità Regione Emilia-Romagna Supervisione editoriale: Pier Francesco Campi Redazione e impaginazione: Ex-Press Comunicazione Si ringraziano, per la collaborazione: Andrea Normanno e Marco Zagnoni del Servizio Mobilità urbana e Trasporto locale e Tommaso Simeoni della DG Reti infrastrutturali, Logistica e Sistemi di Mobilità 3 SOMMARIO Auto ecologiche, come scegliere pag. 5 La normativa europea pag. 6 Le auto a benzina pag. 7 Le auto diesel pag. 8 Le auto ibride pag. 9 Le auto a benzina/Gpl pag. 10 La rete distributiva Gpl pag. 10 Le auto a benzina/metano pag. 11 La rete distributiva metano pag. 11 Le Euro 6 e le monovolume pag. 12 Le monovolume Gpl/benzina pag. 13 Le monovolume metano/benzina pag. 13 Le auto elettriche pag. 14 Mi Muovo Elettrico pag. 14 Consigli utili di guida per inquinare meno (Eco-drive) pag. 15 Il car sharing ed il car pooling pag. 15 4 AUTO ECOLOGICHE, COME SCEGLIERE A benzina, diesel, Gpl, metano, ibride ed elettriche. È davvero molto ampia la gamma di auto disponibili sul mercato. Talmente grande che chi si accinge per la prima volta a scegliere un modello si trova disorientato. Più facile invece il compito per chi ha una forte sensibilità ambientale, una fetta di popolazione sempre più in crescita e che nel prossimo futuro si allargherà ulteriormente. Ma come scegliere? Un aiuto fondamentale arriva dalle emissioni di anidride carbonica per chilometro lineare, parametro ormai presente in tutte le schede tecniche delle auto e nei listini delle riviste di settore. Certo, l’anidride carbonica emessa nell’ambiente dalle vetture non è l’unico fattore inquinante, ma sicuramente il principale. Intanto i nuovi diesel (in linea con le normative Euro 5) hanno ridotto moltissimo le emissioni di polveri sottili, le cosiddette Pm10. E lo stesso vale per i nuovissimi Euro 6, sempre a gasolio, che hanno abbattuto sensibilmente anche le emissioni di ossidi di azoto. Con il nuovo standard Euro 5, tutte le auto diesel montano il filtro anti particolato (FAP), che contribuisce alla riduzione delle polveri sottili (PM10). Inoltre sono già in commercio alcune auto che rispettano la norma Euro 6 (norma che sarà obbligo dal 2015) e, oltre a montare i FAP, dovranno avere anche dispositivi in grado di abbattere gli ossidi d’azoto (NOx). Resta però il problema dell’efficienza di questi dispositivi nel tempo; infatti la norma obbligherà dal 2015 i costruttori a garantire l’efficienza per 160.000 km. Senza peraltro dimenticare che, al momento, stiamo parlando di auto dai costi piuttosto elevati. Non a caso anche l’Ue, con il Regolamento (CE) 443/2009, ha imposto ai grandi costruttori una riduzione graduale delle emissioni di anidride carbonica delle vetture in commercio. Ma di quali parametri bisogna tener conto per scegliere l’auto “ecologica”? Ce ne sono alcuni che valgono sempre e altri che cambiano a seconda del tipo d’utilizzo della vettura. Tra i primi sicuramente ci sono la massa e i consumi. Un’auto grande inquina più di una piccola. Tra due veicoli equipaggiati con lo stesso motore che abbiano pesi differenti, quello più leggero consumerà e inquinerà meno. Allo stesso modo un’automobile che consuma molto carburante inquina più di un automobile poco energivora. Tra i parametri di cui tener conto a seconda dell’utilizzo che si fa dell’auto invece figurano la cilindrata, il luogo d’utilizzo e i chilometri percorsi. In genere le auto di grossa cilindrata inquinano più di quelle con motori dalla cubatura ridotta. Ma questo non è sempre vero. Ad esempio in autostrada un propulsore da 1.200 cc fa più fatica a 5 mantenere medie di percorrenza elevate rispetto a un motore di cilindrata maggiore. Uno sforzo maggiore significherà maggiori consumi ed emissioni inquinanti. Altro fattore di cui tener conto è il luogo d’utilizzo. Per chi si muove prevalentemente nei centri urbani sono consigliate vetture di piccola cilindrata. Al contrario per chi viaggia spesso e percorre soprattutto autostrade e strade extraurbane è meglio optare, quando possibile, per auto con una cilindrata e una potenza adeguata. Il luogo d’utilizzo è importante anche nella scelta del tipo di alimentazione. Prima di comprare una vettura a metano è consigliato verificare che esista nel proprio territorio una valida rete di distribuzione. Al Sud, per esempio, si contano circa 130 impianti1 di rifornimento contro gli oltre 300 del Nord Italia (www.federmetano.it). Questo parametro è importante anche per le vetture elettriche che oggi sono penalizzate da una rete di alimentazione (le classiche colonnine) ancora poco sviluppata e diffusa per lo più nelle grandi città. Poi c’è da tener conto dei chilometri percorsi, sia quotidianamente, che nell’arco dei 12 mesi. Ad esempio, secondo l’Agenzia Ambientale Europea (EEA), gli spostamenti medi non superano i 40 km, mentre lo spostamento medio in macchina è di 27 km; da qui risulta che l’auto elettrica, che oggi ha un’autonomia di almeno un centinaio di km, può coprire le esigenze medie di un gran numero di persone e 1 Fonte: Federmetano 6 quindi risulta conveniente. A un automobilista che invece percorre più di 15 mila chilometri l’anno non conviene un’auto a benzina, perché il risparmio ottenibile con le altre alimentazioni - gasolio, Gpl, metano, elettrica - in termini di consumi consentirà nel giro di poco tempo di ammortizzare il maggior esborso effettuato al momento dell’acquisto (le vetture diesel infatti costano di più dei modelli equivalenti a benzina). Non per ultimo l’automobilista deve tener conto della disponibilità economica. Sebbene le auto ibride, elettriche, a metano e Gpl abbiano ancora dei prezzi superiori agli stessi modelli alimentati con carburanti tradizionali, rimangono le più performanti dal punto di vista ambientale. Ma non c’è da disperare, perché grazie alla stringente normativa europea e ai notevoli progressi tecnologici, le vetture alimentate con carburanti tradizionali sono in grado di offrire ugualmente delle buone perfomance. La normativa europea Gran merito dell’abbassamento delle emissioni inquinanti delle flotte automobilistiche va attribuito al Regolamento della Comunità europea 443/2009 entrato in vigore nell’aprile del 2009 (http://eurlex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ. do?uri=CELEX:32009R0443:IT:NOT) che pone per la gamma di auto delle case un limite medio di 130 grammi di anidride carbonica per chilometro. Questo limite si applicherà al 65% delle flotte nel gennaio 2012, al 75% nel 2013, all’80% nel 2014 e al 100% a partire dal 2015. L’obiettivo di lungo termine è di arri- vare a 95 grammi di anidride carbonica per chilometro per il 2020. Non solo. Perché per chi non rispetta questo regolamento sono previste pesanti sanzioni. Qualora l’obiettivo annuale non venga raggiunto, i costruttori saranno sanzionati dalla Commissione Europea con una multa che, a partire dal 2019, sarà pari a 95 euro per grammo di Co2 in eccesso, moltiplicata per il numero di auto vendute. Attenzione però. Il limite non riguarda le emissioni dei singoli veicoli, ma la media di quelle dell’intera flotta prodotta da una casa automobilistica. Quindi il livello di emissione delle macchine più pesanti e potenti sarà compensato dalle city car e dai modelli con un minore impatto ambientale. E i risultati si vedono. Lo dimostrano i dati preliminari pubblicati dall’Agenzia europea dell’ambiente (http://www. eea.europa.eu/data-and-maps/data/ co2-cars-emission) relativi alla media di Co2 prodotta dalle nuove autovetture vendute nell’Ue lo scorso anno. Il report mostra un calo del 3,7% rispetto al 2009, il secondo più grande taglio annuale da quando è stato istituito il sistema di monitoraggio (2000). L’analisi dei dati dimostra che la media di Co2 emessa dalle vetture immatricolate nel 2010 si è assestata a 140,3 grammi di Co2 per chilometro, 5,4 grammi in meno del 2009. Di questo passo l’obiettivo europeo di 130 g Co2 per chilometro sarà raggiunto prima della scadenza del 2015. Le auto a benzina Le auto a benzina sono genericamente quelle con le emissioni di anidride carbonica per chilometro più elevate. Ma grazie alle innovazioni tecnologiche introdotte dalle case automobilistiche hanno fatto passi da gigante. La necessità di renderle più ecologiche ha spinto i costruttori a diminuire la cilindrata dei motori (downsizing) e in certi casi a 7 Alcuni esempi di modelli di auto a benzina Modello Co2 g/km Prezzo a partire da Fiat 500 0.9 TwinAir Turbo 95 13.701 Smart Fortwo 1.000 (45 e 52 kW) MHD Coupè 97 10.210 Lancia Ypsilon 09 T.air 85 cv 5 p. S&S DFN 97 15.700 Kia Picanto 1.0 99 9.351 Toyota iQ 1.0 99 12.201 Nissan Micra 1.2 12v DIG-S 98 CV 5p 99 14.621 Suzuki Alto 1.0 5p 103 8.051 Nissan Pixo 1.0 5p 103 8.381 Peugeot 107 1.0 103 9.896 Citroen C1 1.0 103 9.901 Modelli, emissioni e prezzi aggiornati al 1° settembre 2011 (Fonte tabella: Quattroruote) ridurre il numero di cilindri (vedi Fiat 500 Twin Air) supportando la potenza persa con l’adozione del turbo. Queste innovazioni hanno permesso alle auto alimentate a benzina di raggiungere livelli molto competitivi dal punto di vista delle emissioni inquinanti. Se si considera poi che il loro prezzo di partenza è il più basso tra le varie alimentazioni (a parità di modello), sono consigliate per chi vuole spendere meno e percorre meno di 15 mila chilometri l’anno. Le auto diesel Le auto diesel hanno compiuto enormi progressi, sia in termini di prestazioni 8 (grazie ai sistemi di iniezioni diretta common rail) che di emissioni. I loro motori hanno sempre avuto basse emissioni di anidride carbonica per chilometro; il loro problema semmai erano le Pm10, le cosiddette polveri sottili, che però ora sono ridotte sensibilmente grazie all’adozione dei filtri Fap. Da gennaio 2011, infatti, sui modelli Euro 5 è diventato di serie il filtro antiparticolato (Fap). E i modelli Euro 6 (il cui standard sarà obbligatorio dal 2015) saranno ancora più efficienti dal punto di vista ambientale, grazie al catalizzatore Src che abbatte sensibilmente anche gli ossidi di azoto. Le prestazioni delle vetture diesel sono molto simili ai modelli a benzina, men- Alcuni esempi di modelli di auto diesel Modello Co2 g/km Prezzo a partire da Smart Fortwo 800 40 kW 86 12.490 Seat Ibiza (St) 1.2 CR (3p e 5p) Ecomotive 89 14.351 Skoda Fabia 1.2 Tdi Cr 75 (Wagon e 5p) Greenline 89 15.551 Volkswagen Polo 1.2 (3p e 5p) Bluemotion 89g 89 16.801 Citroen C3 1.6 e-Hdi 90 air. Seduction 93 16.751 Renault Twingo 1.5 dCI 75 CV 94 12.401 Opel Corsa 1.3 CDTI 95 CV ecoF. 94 15.851 Renault Clio 1.5 dCI 94 gr Dinamique 94 16.901 Modelli, emissioni e prezzi aggiornati al 1° settembre 2011 (Fonte tabella: Quattroruote) tre il carburante è un po’ più economico rispetto alla verde (12 centesimi di euro circa). Consumano inoltre meno delle “sorelle” a benzina a parità di cilindrata e prestazioni, ma di contro hanno un prezzo di listino più elevato. Le auto ibride Dal punto di vista ambientale l’ibrido è sicuramente il motore del presente per la mobilità urbana. Questo tipo di tecnologia, che alterna il motore termico (il classico motore a benzina, gasolio, Gpl o gas) a quello elettrico, ottiene Alcuni esempi di modelli di auto ibride Modello Co2 g/km Prezzo a partire da Lexus CT 200h 87 29.151 Toyota Auris 1.8 HSD 5p Active 89 22.451 Toyota Prius 1.8 89 27.101 Honda Insight Elegance 101 21.151 Honda Jazz Hybrid 104 18.701 Modelli, emissioni e prezzi aggiornati al 1° settembre 2011 (Fonte tabella: Quattroruote) 9 buoni risultati in termini di consumi, garantendo basse emissioni di anidride carbonica anche per auto di media grandezza. Non a caso sono molto utilizzate dai tassisti. E se oggi il motore termico è ancora predominante rispetto all’elettrico, a breve è prevedibile che le parti si invertiranno grazie all’introduzione di propulsori a emissioni zero di nuova generazione. Le auto a benzina/Gpl Le auto alimentate a benzina/Gpl sono molto ecologiche quando si sfrutta l’alimentazione a gas. Emettono tra il 20 e il 30% in meno di particolato (Pm10), e il 50% in meno di anidride carbonica rispetto ad analoghi modelli a benzina. Di contro, con un litro di Gpl si fa il 25% di strada in meno se confrontato con un litro di super, perdendo qualcosa anche in termini di spunto. Inoltre quando si sfrutta la sola alimentazione a benzina la vettura consuma il 10% in più rispetto agli stessi modelli non bifuel. Per quegli esemplari che non adottano l’impianto Gpl sin dalla costruzione, e dove il classico “bombolone” viene montato in un secondo momento, taluni studi rilevano un aumento dell’inquinamento rispetto ai modelli prodotti direttamente con l’alimentazione a gas, ed un’accelerazione dell’usura del motore (nella tabella le emissioni di anidride carbonica per chilometro sono calcolate considerando metà serbatoio benzina e metà Gpl, cercando di rappresentare un valore medio tra le due alimentazioni). In conclusione le vetture bifuel benzina/Gpl sono consigliate per chi percorre molti chilometri l’anno, per chi non vuole limitazioni in città (possono però sostare nei parcheggi sotterranei solo fino al primo piano interrato) e in un’area dove la rete di distribuzione sia sufficiente. LA RETE DISTRIBUTIVA GPL La rete di impianti Gpl in Italia è abbastanza capillare. Conta infatti 2.791 distributori sparsi quasi in tutto il territorio nazionale2 (http://www.ecomotori.net/elenco-distributori/elencodistributori-gpl.html). 2 Fonte: Fonte: http://ecomotori.net Alcuni esempi di modelli di auto gpl Modello Co2 g/km Prezzo a partire da Hyundai i 10 1.0 12v BlueDrive Gpl 99 11.751 Suzuki Alto 1.0 Gpl 5p 103 10.051 Daihatsu Cuore 1.0 Green Powered 104 12.871 Fiat Panda 1.2 113 12.201 Modelli, emissioni e prezzi aggiornati al 1° settembre 2011 (Fonte tabella: Quattroruote) 10 L’unica regione che fa eccezione è la Val d’Aosta, dove ne sono presenti solo 3. Primeggiano invece Veneto, Lombardia ed Emilia-Romagna, che contano rispettivamente 371, 351 e 324 impianti. Le auto a benzina/metano Le auto bifuel benzina/metano sono tra le più ecologiche, ma ovviamente solo quando viaggiano sfruttando il gas naturale. In questo caso emettono il 50% in meno di ossidi di azoto e il 25% in meno di anidride carbonica per chilometro rispetto a un analogo modello alimentato a benzina (scarso anche il valore relativo al particolato). Viceversa quando si viaggia a benzina consumano il 10% in più. Anche nella tabella sottostante le emissioni di anidride carbonica per chilometro sono calcolate con metà serbatoio di benzina e metà di metano, cercando di rappresentare un valore medio tra le due alimentazioni. Non solo: va tenuto conto che i modelli in questione hanno valori più alti rispetto alle auto bifuel benzina/Gpl in quanto sono di cilindra- ta decisamente maggiore. Con motori piccoli, infatti, le auto a metano offrono prestazioni decisamente limitate. Per le auto non uscite dalla fabbrica con l’alimentazione a metano, quelle sulle quali viene montato dopo l’impianto, il cosiddetto “bombolone”, taluni studi rilevano che tali auto inquinerebbero di più dei modelli con l’alimentazione a metano di serie ed accelererebbero l’usura del motore. In questi casi, infatti, il vantaggio per l’automobilista sarebbe solo economico. Sono consigliate per chi percorre molti chilometri l’anno, per chi non vuole limitazioni in città, e si muove in regioni dove la rete di distributori a metano è abbastanza estesa (molto capillare al Centro-Nord). LA RETE DISTRIBUTIVA METANO La rete di distribuzione del metano conta in Italia 816 impianti (http://www. ecomotori.net/elenco-distributori/ elenco-distributori-metano.html). Ma non sono egualmente distribuiti sul territorio. Mentre in Emilia-Romagna (139), Veneto (116) e Lombardia (111) la rete è capillare, in altre regioni è tal- Alcuni esempi di modelli di auto a benzina/metano Modello Co2 g/km Prezzo a partire da Tata Vista 1.4 Safire Bi Fuel (Metano) 5p 139 11.561 DR dr1 1.3 16v Bi-Fuel Metano 139 11.981 Fiat Panda 1.4 Natural Power 139 13.701 Fiat Punto Classic 1.2 5P 148 12.301 Modelli, emissioni e prezzi aggiornati al 1° settembre 2011 (Fonte tabella: Quattroruote) 11 mente risicata che rende conveniente la scelta del metano solo nel caso si abbia un distributore a portata. In Sardegna ad esempio non è presente alcun impianto, in Val d’Aosta 1, in Friuli Venezia Giulia e Molise 3, in Basilicata e Calabria 6, in Liguria 7. Le Euro 6 e le monovolume Se si ha la necessità di acquistare un’auto di grandi dimensioni, i migliori modelli dal punto di vista ambientale sono quelli che rispettano la normativa Euro 6. Tra questa categoria i più performanti sono quelli alimentati a gasolio, per i quali - oltre al filtro antiparticolato (Pm10) - è già di serie anche il catalizzatore Src che abbatte sensibilmente gli ossidi di azoto. Modelli Euro 6 che però, come già sottolineato, si confi- Alcuni esempi di modelli di auto Euro 6 Modello Co2 g/km Prezzo a partire da Volkswagen Passat CC 2.0 TDI Blue TDI 139 35.651 Mercedes ML 250 BlueTEC 158 58.651 Mercedes S 350 BlueTEC 164 94.481 Audi A4 3.0 TDI clean Diesel 175 48.351 Modelli, emissioni e prezzi aggiornati al 1° settembre 2011 (Fonte tabella: Quattroruote) Alcuni esempi di modelli di auto monovolume Modello Co2 g/km Prezzo a partire da Suzuky Splash 1.0 VVT 109 10.251 Renault Modus 1.5 dCI 109 15.101 Renault Grand Modus 1.5 dCI 109 15.851 Skoda Roomster 1.2 TDI CR GreenLine 109 17.471 Opel Meriva 1.3 CDTI 95 Cv ecoF 109 19.451 Lancia Musa 1.3 Mjt 95 CV DFN 109 20.551 Modelli, emissioni e prezzi aggiornati al 1° settembre 2011 (Fonte tabella: Quattroruote) 12 gurano oggi, per il prezzo, come auto di lusso. Chi cerca un’auto famigliare può anche optare per una monovolume, una vettura caratterizzata da un’elevata spaziosità longitudinale e verticale dell’abitacolo, ma non per forza da grandi dimensioni e peso. Ciò consente a questo tipo di auto di non consumare tantissimo e quindi anche di non inquinare altrettanto. Le monovolume Gpl/benzina Se si desidera invece una monovolume alimentata a Gpl/benzina ecco la classifica (prima tabella in basso) delle più performanti a livello ambientale (le emissioni di anidride carbonica per chilometro sono calcolate considerando metà serbatoio benzina e metà Gpl, cercando di rappresentare un valore medio tra le due alimentazioni). Le monovolume metano/benzina Ed ecco la classifica (seconda tabella in basso) delle monovolume alimentate a metano/benzina più performanti a livello ambientale (le emissioni di anidride carbonica per chilometro sono calcolate considerando metà serbatoio benzina e metà metano, cercando di rappresentare un valore medio tra le due alimentazioni). Alcuni esempi di modelli di auto monovolume Gpl/benzina Modello Co2 g/km Prezzo a partire da Opel Agila 1.0 12V 65 CV GPL-TECH Enjoy 120 14.701 Nissan Note 1.4 16V GPL Eco 139 15.351 Fiat Idea 1.4 EasyPower 145 16.101 Lancia Musa 1.4 8V Ecochic (GPL) 145 18.051 Modelli, emissioni e prezzi aggiornati al 1° settembre 2011 (Fonte tabella: Quattroruote) Alcuni esempi di modelli di auto monovolume metano/benzina Modello Co2 g/km Prezzo a partire da Fiat Qubo 1.4 8V 77 CV Natural Power 155 16.901 Volkswagen Caddy 2.0 EcoFuel 156 24.086 Volkswagen Touran 1.4 EcoFuel 166 28.301 Modelli, emissioni e prezzi aggiornati al 1° settembre 2011 (Fonte tabella: Quattroruote) 13 Le auto elettriche Seppur in maniera ancora marginale, il mercato delle auto elettriche è in forte espansione, soprattutto grazie agli investimenti effettuati da alcune case automobilistiche. In media queste vetture a “emissioni zero” percorrono più o meno cento chilometri con una batteria a piena carica. Un’autonomia sufficiente agli spostamenti in città, ma che ancora relega questo tipo di veicoli al ruolo di seconda auto. Per ricaricare la batteria in modo completo servono 8 ore, ma ne potrebbero bastare un paio nel caso si utilizzasse una presa di ricarica rapida. Per ora questo tipo di ricarica è ancora in fase di sperimentazione, dato l’impatto sulla rete e sulle batterie. Le prestazioni sono discrete e la rumorosità in marcia è praticamente nulla. I prezzi delle auto però sono ancora alti per il mercato di massa degli automobilisti. Infatti le prime a lanciarsi in questo mercato sono state le aziende. Sono però attivi anche progetti pilota che coinvolgono i cittadini. La forma più utilizzata è quella del noleggio delle auto con canoni mensili flat per la rica- 14 rica delle auto a 25 euro. Consigli utili di guida per inquinare meno (Eco-drive) Per inquinare meno, oltre alla scelta dell’auto, è importante avere un corretto stile di guida. Innanzitutto va evitata una guida nervosa: le accelerazioni improvvise fanno consumare di più e inquinare di più. Anche viaggiare con i pneumatici sgonfi, oltre che a mettere a repentaglio la propria incolumità, peggiora le cose. Bisogna poi evitare di accendere l’aria condizionata quando non è strettamente necessario, perché aumenta i consumi del 20%. Viaggiare con tutti i finestrini aperti invece fa crescere i consumi del 10%. Infine è importante smontare gli accessori dall’auto se non vengono utilizzati: i portasci, i portabici, i portapacchi, i carrelli. Per ogni 30 chili di carico i consumi crescono dell’1,5% . Una corretta manutenzione dell’auto rappresenta dunque un elemento importante per sviluppare una mobilità più sostenibile. Bisogna dire però che le auto elettriche non sono sempre a zero emissioni. Tutto dipende da come viene prodotta l’energia per ricaricare le auto. In Italia il mix energetico garantisce già oggi una riduzione di almeno il 50% delle emissioni. Resta comunque l’indubbio vantaggio che eventuali emissioni non avvengono più nei centri urbani, ma nei grossi impianti di produzione di energia. Il car sharing ed il car pooling Il car sharing, auto condivisa, è un servizio che permette di utilizzare un’automobile su prenotazione, prelevandola e riportandola in un parcheggio vicino al proprio domicilio, e pagando in ragione dell’utilizzo fatto. Il car pooling, auto di gruppo, è una modalità di trasporto che consiste nella condivisione di automobili private tra un gruppo di persone, con il fine principale di ridurre i costi del trasporto. 15