sommario - Arpa Umbria

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sommario - Arpa Umbria
ECO AUTO
Muoversi
più sostenibile
-
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Progetto e coordinamento editoriale:
Servizio comunicazione, educazione alla sostenibilità Regione Emilia-Romagna
Supervisione editoriale: Pier Francesco Campi
Redazione e impaginazione: Ex-Press Comunicazione
Si ringraziano, per la collaborazione:
Andrea Normanno e Marco Zagnoni del Servizio Mobilità urbana e Trasporto locale
e Tommaso Simeoni della DG Reti infrastrutturali, Logistica e Sistemi di Mobilità
3
SOMMARIO
Auto ecologiche, come scegliere
pag. 5
La normativa europea
pag. 6
Le auto a benzina
pag. 7
Le auto diesel
pag. 8
Le auto ibride
pag. 9
Le auto a benzina/Gpl
pag. 10
La rete distributiva Gpl
pag. 10
Le auto a benzina/metano
pag. 11
La rete distributiva metano
pag. 11
Le Euro 6 e le monovolume
pag. 12
Le monovolume Gpl/benzina
pag. 13
Le monovolume metano/benzina
pag. 13
Le auto elettriche
pag. 14
Mi Muovo Elettrico
pag. 14
Consigli utili di guida per inquinare meno (Eco-drive)
pag. 15
Il car sharing ed il car pooling
pag. 15
4
AUTO ECOLOGICHE, COME SCEGLIERE
A
benzina, diesel, Gpl, metano,
ibride ed elettriche. È davvero molto ampia la gamma di
auto disponibili sul mercato.
Talmente grande che chi si accinge per
la prima volta a scegliere un modello si
trova disorientato.
Più facile invece il compito per chi ha
una forte sensibilità ambientale, una
fetta di popolazione sempre più in crescita e che nel prossimo futuro si allargherà ulteriormente.
Ma come scegliere? Un aiuto fondamentale arriva dalle emissioni di anidride carbonica per chilometro lineare,
parametro ormai presente in tutte le
schede tecniche delle auto e nei listini
delle riviste di settore.
Certo, l’anidride carbonica emessa
nell’ambiente dalle vetture non è l’unico fattore inquinante, ma sicuramente
il principale. Intanto i nuovi diesel (in
linea con le normative Euro 5) hanno ridotto moltissimo le emissioni di polveri
sottili, le cosiddette Pm10. E lo stesso
vale per i nuovissimi Euro 6, sempre a
gasolio, che hanno abbattuto sensibilmente anche le emissioni di ossidi di
azoto.
Con il nuovo standard Euro 5, tutte le
auto diesel montano il filtro anti particolato (FAP), che contribuisce alla
riduzione delle polveri sottili (PM10).
Inoltre sono già in commercio alcune
auto che rispettano la norma Euro 6
(norma che sarà obbligo dal 2015) e,
oltre a montare i FAP, dovranno avere
anche dispositivi in grado di abbattere
gli ossidi d’azoto (NOx). Resta però il
problema dell’efficienza di questi dispositivi nel tempo; infatti la norma obbligherà dal 2015 i costruttori a garantire l’efficienza per 160.000 km. Senza
peraltro dimenticare che, al momento,
stiamo parlando di auto dai costi piuttosto elevati.
Non a caso anche l’Ue, con il Regolamento (CE) 443/2009, ha imposto ai
grandi costruttori una riduzione graduale delle emissioni di anidride carbonica
delle vetture in commercio.
Ma di quali parametri bisogna tener
conto per scegliere l’auto “ecologica”?
Ce ne sono alcuni che valgono sempre
e altri che cambiano a seconda del tipo
d’utilizzo della vettura.
Tra i primi sicuramente ci sono la massa e i consumi. Un’auto grande inquina più di una piccola. Tra due veicoli
equipaggiati con lo stesso motore che
abbiano pesi differenti, quello più leggero consumerà e inquinerà meno.
Allo stesso modo un’automobile che
consuma molto carburante inquina più
di un automobile poco energivora.
Tra i parametri di cui tener conto a seconda dell’utilizzo che si fa dell’auto
invece figurano la cilindrata, il luogo
d’utilizzo e i chilometri percorsi.
In genere le auto di grossa cilindrata inquinano più di quelle con motori dalla
cubatura ridotta. Ma questo non è sempre vero. Ad esempio in autostrada un
propulsore da 1.200 cc fa più fatica a
5
mantenere medie di percorrenza elevate rispetto a un motore di cilindrata
maggiore. Uno sforzo maggiore significherà maggiori consumi ed emissioni
inquinanti.
Altro fattore di cui tener conto è il luogo d’utilizzo. Per chi si muove prevalentemente nei centri urbani sono consigliate vetture di piccola cilindrata.
Al contrario per chi viaggia spesso e
percorre soprattutto autostrade e strade
extraurbane è meglio optare, quando
possibile, per auto con una cilindrata e
una potenza adeguata.
Il luogo d’utilizzo è importante anche
nella scelta del tipo di alimentazione.
Prima di comprare una vettura a metano è consigliato verificare che esista
nel proprio territorio una valida rete
di distribuzione. Al Sud, per esempio,
si contano circa 130 impianti1 di rifornimento contro gli oltre 300 del Nord
Italia (www.federmetano.it).
Questo parametro è importante anche
per le vetture elettriche che oggi sono
penalizzate da una rete di alimentazione (le classiche colonnine) ancora poco
sviluppata e diffusa per lo più nelle
grandi città.
Poi c’è da tener conto dei chilometri percorsi, sia quotidianamente, che
nell’arco dei 12 mesi.
Ad esempio, secondo l’Agenzia Ambientale Europea (EEA), gli spostamenti medi non superano i 40 km, mentre lo
spostamento medio in macchina è di 27
km; da qui risulta che l’auto elettrica,
che oggi ha un’autonomia di almeno un
centinaio di km, può coprire le esigenze
medie di un gran numero di persone e
1 Fonte: Federmetano
6
quindi risulta conveniente.
A un automobilista che invece percorre più di 15 mila chilometri l’anno non
conviene un’auto a benzina, perché il
risparmio ottenibile con le altre alimentazioni - gasolio, Gpl, metano, elettrica
- in termini di consumi consentirà nel
giro di poco tempo di ammortizzare il
maggior esborso effettuato al momento dell’acquisto (le vetture diesel infatti
costano di più dei modelli equivalenti
a benzina).
Non per ultimo l’automobilista deve tener conto della disponibilità economica. Sebbene le auto ibride, elettriche, a
metano e Gpl abbiano ancora dei prezzi
superiori agli stessi modelli alimentati
con carburanti tradizionali, rimangono
le più performanti dal punto di vista
ambientale. Ma non c’è da disperare,
perché grazie alla stringente normativa
europea e ai notevoli progressi tecnologici, le vetture alimentate con carburanti tradizionali sono in grado di offrire
ugualmente delle buone perfomance.
La normativa europea
Gran merito dell’abbassamento delle
emissioni inquinanti delle flotte automobilistiche va attribuito al Regolamento
della Comunità europea 443/2009 entrato
in vigore nell’aprile del 2009 (http://eurlex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.
do?uri=CELEX:32009R0443:IT:NOT)
che pone per la gamma di auto delle
case un limite medio di 130 grammi di
anidride carbonica per chilometro.
Questo limite si applicherà al 65% delle flotte nel gennaio 2012, al 75% nel
2013, all’80% nel 2014 e al 100% a
partire dal 2015.
L’obiettivo di lungo termine è di arri-
vare a 95 grammi di anidride carbonica
per chilometro per il 2020.
Non solo. Perché per chi non rispetta
questo regolamento sono previste pesanti sanzioni. Qualora l’obiettivo annuale non venga raggiunto, i costruttori
saranno sanzionati dalla Commissione
Europea con una multa che, a partire
dal 2019, sarà pari a 95 euro per grammo di Co2 in eccesso, moltiplicata per
il numero di auto vendute.
Attenzione però. Il limite non riguarda
le emissioni dei singoli veicoli, ma la
media di quelle dell’intera flotta prodotta da una casa automobilistica. Quindi
il livello di emissione delle macchine
più pesanti e potenti sarà compensato
dalle city car e dai modelli con un minore impatto ambientale.
E i risultati si vedono. Lo dimostrano
i dati preliminari pubblicati dall’Agenzia europea dell’ambiente (http://www.
eea.europa.eu/data-and-maps/data/
co2-cars-emission) relativi alla media
di Co2 prodotta dalle nuove autovetture
vendute nell’Ue lo scorso anno. Il report mostra un calo del 3,7% rispetto al
2009, il secondo più grande taglio annuale da quando è stato istituito il sistema di monitoraggio (2000).
L’analisi dei dati dimostra che la media di Co2 emessa dalle vetture immatricolate nel 2010 si è assestata a 140,3
grammi di Co2 per chilometro, 5,4
grammi in meno del 2009. Di questo
passo l’obiettivo europeo di 130 g Co2
per chilometro sarà raggiunto prima
della scadenza del 2015.
Le auto a benzina
Le auto a benzina sono genericamente
quelle con le emissioni di anidride carbonica per chilometro più elevate. Ma
grazie alle innovazioni tecnologiche
introdotte dalle case automobilistiche
hanno fatto passi da gigante. La necessità di renderle più ecologiche ha spinto i costruttori a diminuire la cilindrata
dei motori (downsizing) e in certi casi a
7
Alcuni esempi di modelli di auto a benzina
Modello
Co2 g/km
Prezzo
a partire da
Fiat 500 0.9 TwinAir Turbo
95
13.701
Smart Fortwo 1.000 (45 e 52 kW) MHD Coupè
97
10.210
Lancia Ypsilon 09 T.air 85 cv 5 p. S&S DFN
97
15.700
Kia Picanto 1.0
99
9.351
Toyota iQ 1.0
99
12.201
Nissan Micra 1.2 12v DIG-S 98 CV 5p
99
14.621
Suzuki Alto 1.0 5p
103
8.051
Nissan Pixo 1.0 5p
103
8.381
Peugeot 107 1.0
103
9.896
Citroen C1 1.0
103
9.901
Modelli, emissioni e prezzi aggiornati al 1° settembre 2011 (Fonte tabella: Quattroruote)
ridurre il numero di cilindri (vedi Fiat
500 Twin Air) supportando la potenza
persa con l’adozione del turbo.
Queste innovazioni hanno permesso alle
auto alimentate a benzina di raggiungere livelli molto competitivi dal punto di
vista delle emissioni inquinanti.
Se si considera poi che il loro prezzo
di partenza è il più basso tra le varie
alimentazioni (a parità di modello),
sono consigliate per chi vuole spendere
meno e percorre meno di 15 mila chilometri l’anno.
Le auto diesel
Le auto diesel hanno compiuto enormi
progressi, sia in termini di prestazioni
8
(grazie ai sistemi di iniezioni diretta
common rail) che di emissioni.
I loro motori hanno sempre avuto basse
emissioni di anidride carbonica per chilometro; il loro problema semmai erano
le Pm10, le cosiddette polveri sottili,
che però ora sono ridotte sensibilmente
grazie all’adozione dei filtri Fap.
Da gennaio 2011, infatti, sui modelli
Euro 5 è diventato di serie il filtro antiparticolato (Fap).
E i modelli Euro 6 (il cui standard sarà
obbligatorio dal 2015) saranno ancora
più efficienti dal punto di vista ambientale, grazie al catalizzatore Src che abbatte
sensibilmente anche gli ossidi di azoto.
Le prestazioni delle vetture diesel sono
molto simili ai modelli a benzina, men-
Alcuni esempi di modelli di auto diesel
Modello
Co2 g/km
Prezzo
a partire da
Smart Fortwo 800 40 kW
86
12.490
Seat Ibiza (St) 1.2 CR (3p e 5p) Ecomotive
89
14.351
Skoda Fabia 1.2 Tdi Cr 75 (Wagon e 5p) Greenline
89
15.551
Volkswagen Polo 1.2 (3p e 5p) Bluemotion 89g
89
16.801
Citroen C3 1.6 e-Hdi 90 air. Seduction
93
16.751
Renault Twingo 1.5 dCI 75 CV
94
12.401
Opel Corsa 1.3 CDTI 95 CV ecoF.
94
15.851
Renault Clio 1.5 dCI 94 gr Dinamique
94
16.901
Modelli, emissioni e prezzi aggiornati al 1° settembre 2011 (Fonte tabella: Quattroruote)
tre il carburante è un po’ più economico
rispetto alla verde (12 centesimi di euro
circa).
Consumano inoltre meno delle “sorelle” a benzina a parità di cilindrata e prestazioni, ma di contro hanno un prezzo
di listino più elevato.
Le auto ibride
Dal punto di vista ambientale l’ibrido è
sicuramente il motore del presente per
la mobilità urbana. Questo tipo di tecnologia, che alterna il motore termico
(il classico motore a benzina, gasolio,
Gpl o gas) a quello elettrico, ottiene
Alcuni esempi di modelli di auto ibride
Modello
Co2 g/km
Prezzo
a partire da
Lexus CT 200h
87
29.151
Toyota Auris 1.8 HSD 5p Active
89
22.451
Toyota Prius 1.8
89
27.101
Honda Insight Elegance
101
21.151
Honda Jazz Hybrid
104
18.701
Modelli, emissioni e prezzi aggiornati al 1° settembre 2011 (Fonte tabella: Quattroruote)
9
buoni risultati in termini di consumi,
garantendo basse emissioni di anidride carbonica anche per auto di media
grandezza. Non a caso sono molto utilizzate dai tassisti.
E se oggi il motore termico è ancora predominante rispetto all’elettrico, a breve
è prevedibile che le parti si invertiranno
grazie all’introduzione di propulsori a
emissioni zero di nuova generazione.
Le auto a benzina/Gpl
Le auto alimentate a benzina/Gpl sono
molto ecologiche quando si sfrutta l’alimentazione a gas. Emettono tra il 20 e
il 30% in meno di particolato (Pm10),
e il 50% in meno di anidride carbonica
rispetto ad analoghi modelli a benzina.
Di contro, con un litro di Gpl si fa il
25% di strada in meno se confrontato
con un litro di super, perdendo qualcosa
anche in termini di spunto.
Inoltre quando si sfrutta la sola alimentazione a benzina la vettura consuma il
10% in più rispetto agli stessi modelli
non bifuel.
Per quegli esemplari che non adottano
l’impianto Gpl sin dalla costruzione,
e dove il classico “bombolone” viene
montato in un secondo momento, taluni
studi rilevano un aumento dell’inquinamento rispetto ai modelli prodotti direttamente con l’alimentazione a gas, ed
un’accelerazione dell’usura del motore
(nella tabella le emissioni di anidride
carbonica per chilometro sono calcolate
considerando metà serbatoio benzina e
metà Gpl, cercando di rappresentare un
valore medio tra le due alimentazioni).
In conclusione le vetture bifuel benzina/Gpl sono consigliate per chi percorre molti chilometri l’anno, per chi
non vuole limitazioni in città (possono
però sostare nei parcheggi sotterranei
solo fino al primo piano interrato) e in
un’area dove la rete di distribuzione sia
sufficiente.
LA RETE DISTRIBUTIVA GPL
La rete di impianti Gpl in Italia è abbastanza capillare. Conta infatti 2.791
distributori sparsi quasi in tutto il territorio nazionale2 (http://www.ecomotori.net/elenco-distributori/elencodistributori-gpl.html).
2 Fonte: Fonte: http://ecomotori.net
Alcuni esempi di modelli di auto gpl
Modello
Co2 g/km
Prezzo
a partire da
Hyundai i 10 1.0 12v BlueDrive Gpl
99
11.751
Suzuki Alto 1.0 Gpl 5p
103
10.051
Daihatsu Cuore 1.0 Green Powered
104
12.871
Fiat Panda 1.2
113
12.201
Modelli, emissioni e prezzi aggiornati al 1° settembre 2011 (Fonte tabella: Quattroruote)
10
L’unica regione che fa eccezione è
la Val d’Aosta, dove ne sono presenti solo 3. Primeggiano invece Veneto,
Lombardia ed Emilia-Romagna, che
contano rispettivamente 371, 351 e 324
impianti.
Le auto a benzina/metano
Le auto bifuel benzina/metano sono tra
le più ecologiche, ma ovviamente solo
quando viaggiano sfruttando il gas naturale. In questo caso emettono il 50%
in meno di ossidi di azoto e il 25% in
meno di anidride carbonica per chilometro rispetto a un analogo modello
alimentato a benzina (scarso anche il
valore relativo al particolato). Viceversa quando si viaggia a benzina consumano il 10% in più.
Anche nella tabella sottostante le emissioni di anidride carbonica per chilometro sono calcolate con metà serbatoio di
benzina e metà di metano, cercando di
rappresentare un valore medio tra le
due alimentazioni. Non solo: va tenuto
conto che i modelli in questione hanno
valori più alti rispetto alle auto bifuel
benzina/Gpl in quanto sono di cilindra-
ta decisamente maggiore. Con motori
piccoli, infatti, le auto a metano offrono
prestazioni decisamente limitate.
Per le auto non uscite dalla fabbrica con
l’alimentazione a metano, quelle sulle
quali viene montato dopo l’impianto,
il cosiddetto “bombolone”, taluni studi
rilevano che tali auto inquinerebbero
di più dei modelli con l’alimentazione
a metano di serie ed accelererebbero
l’usura del motore. In questi casi, infatti,
il vantaggio per l’automobilista sarebbe
solo economico.
Sono consigliate per chi percorre molti
chilometri l’anno, per chi non vuole limitazioni in città, e si muove in regioni
dove la rete di distributori a metano è
abbastanza estesa (molto capillare al
Centro-Nord).
LA RETE DISTRIBUTIVA METANO
La rete di distribuzione del metano conta in Italia 816 impianti (http://www.
ecomotori.net/elenco-distributori/
elenco-distributori-metano.html). Ma
non sono egualmente distribuiti sul
territorio. Mentre in Emilia-Romagna
(139), Veneto (116) e Lombardia (111)
la rete è capillare, in altre regioni è tal-
Alcuni esempi di modelli di auto a benzina/metano
Modello
Co2 g/km
Prezzo
a partire da
Tata Vista 1.4 Safire Bi Fuel (Metano) 5p
139
11.561
DR dr1 1.3 16v Bi-Fuel Metano
139
11.981
Fiat Panda 1.4 Natural Power
139
13.701
Fiat Punto Classic 1.2 5P
148
12.301
Modelli, emissioni e prezzi aggiornati al 1° settembre 2011 (Fonte tabella: Quattroruote)
11
mente risicata che rende conveniente la
scelta del metano solo nel caso si abbia
un distributore a portata. In Sardegna
ad esempio non è presente alcun impianto, in Val d’Aosta 1, in Friuli Venezia Giulia e Molise 3, in Basilicata e
Calabria 6, in Liguria 7.
Le Euro 6 e le monovolume
Se si ha la necessità di acquistare un’auto di grandi dimensioni, i migliori modelli dal punto di vista ambientale sono
quelli che rispettano la normativa Euro
6. Tra questa categoria i più performanti sono quelli alimentati a gasolio, per
i quali - oltre al filtro antiparticolato
(Pm10) - è già di serie anche il catalizzatore Src che abbatte sensibilmente
gli ossidi di azoto. Modelli Euro 6 che
però, come già sottolineato, si confi-
Alcuni esempi di modelli di auto Euro 6
Modello
Co2 g/km
Prezzo
a partire da
Volkswagen Passat CC 2.0 TDI Blue TDI
139
35.651
Mercedes ML 250 BlueTEC
158
58.651
Mercedes S 350 BlueTEC
164
94.481
Audi A4 3.0 TDI clean Diesel
175
48.351
Modelli, emissioni e prezzi aggiornati al 1° settembre 2011 (Fonte tabella: Quattroruote)
Alcuni esempi di modelli di auto monovolume
Modello
Co2 g/km
Prezzo
a partire da
Suzuky Splash 1.0 VVT
109
10.251
Renault Modus 1.5 dCI
109
15.101
Renault Grand Modus 1.5 dCI
109
15.851
Skoda Roomster 1.2 TDI CR GreenLine
109
17.471
Opel Meriva 1.3 CDTI 95 Cv ecoF
109
19.451
Lancia Musa 1.3 Mjt 95 CV DFN
109
20.551
Modelli, emissioni e prezzi aggiornati al 1° settembre 2011 (Fonte tabella: Quattroruote)
12
gurano oggi, per il prezzo, come auto
di lusso. Chi cerca un’auto famigliare
può anche optare per una monovolume,
una vettura caratterizzata da un’elevata spaziosità longitudinale e verticale dell’abitacolo, ma non per forza da
grandi dimensioni e peso. Ciò consente
a questo tipo di auto di non consumare
tantissimo e quindi anche di non inquinare altrettanto.
Le monovolume
Gpl/benzina
Se si desidera invece una monovolume alimentata a Gpl/benzina ecco la
classifica (prima tabella in basso) delle più performanti a livello ambientale
(le emissioni di anidride carbonica per
chilometro sono calcolate considerando
metà serbatoio benzina e metà Gpl, cercando di rappresentare un valore medio
tra le due alimentazioni).
Le monovolume
metano/benzina
Ed ecco la classifica (seconda tabella in
basso) delle monovolume alimentate a
metano/benzina più performanti a livello ambientale (le emissioni di anidride
carbonica per chilometro sono calcolate considerando metà serbatoio benzina
e metà metano, cercando di rappresentare un valore medio tra le due alimentazioni).
Alcuni esempi di modelli di auto monovolume Gpl/benzina
Modello
Co2 g/km
Prezzo
a partire da
Opel Agila 1.0 12V 65 CV GPL-TECH Enjoy
120
14.701
Nissan Note 1.4 16V GPL Eco
139
15.351
Fiat Idea 1.4 EasyPower
145
16.101
Lancia Musa 1.4 8V Ecochic (GPL)
145
18.051
Modelli, emissioni e prezzi aggiornati al 1° settembre 2011 (Fonte tabella: Quattroruote)
Alcuni esempi di modelli di auto monovolume metano/benzina
Modello
Co2 g/km
Prezzo
a partire da
Fiat Qubo 1.4 8V 77 CV Natural Power
155
16.901
Volkswagen Caddy 2.0 EcoFuel
156
24.086
Volkswagen Touran 1.4 EcoFuel
166
28.301
Modelli, emissioni e prezzi aggiornati al 1° settembre 2011 (Fonte tabella: Quattroruote)
13
Le auto elettriche
Seppur in maniera ancora marginale, il
mercato delle auto elettriche è in forte espansione, soprattutto grazie agli
investimenti effettuati da alcune case
automobilistiche. In media queste vetture a “emissioni zero” percorrono più
o meno cento chilometri con una batteria a piena carica. Un’autonomia sufficiente agli spostamenti in città, ma che
ancora relega questo tipo di veicoli al
ruolo di seconda auto.
Per ricaricare la batteria in modo completo servono 8 ore, ma ne potrebbero
bastare un paio nel caso si utilizzasse
una presa di ricarica rapida. Per ora
questo tipo di ricarica è ancora in fase
di sperimentazione, dato l’impatto sulla
rete e sulle batterie.
Le prestazioni sono discrete e la rumorosità in marcia è praticamente nulla. I
prezzi delle auto però sono ancora alti
per il mercato di massa degli automobilisti. Infatti le prime a lanciarsi in
questo mercato sono state le aziende.
Sono però attivi anche progetti pilota
che coinvolgono i cittadini. La forma
più utilizzata è quella del noleggio delle
auto con canoni mensili flat per la rica-
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rica delle auto a 25 euro.
Consigli utili di guida
per inquinare meno
(Eco-drive)
Per inquinare meno, oltre alla scelta
dell’auto, è importante avere un corretto stile di guida. Innanzitutto va evitata una guida nervosa: le accelerazioni
improvvise fanno consumare di più e
inquinare di più. Anche viaggiare con i
pneumatici sgonfi, oltre che a mettere a
repentaglio la propria incolumità, peggiora le cose.
Bisogna poi evitare di accendere l’aria
condizionata quando non è strettamente
necessario, perché aumenta i consumi del
20%. Viaggiare con tutti i finestrini aperti
invece fa crescere i consumi del 10%.
Infine è importante smontare gli accessori dall’auto se non vengono utilizzati: i portasci, i portabici, i portapacchi,
i carrelli. Per ogni 30 chili di carico i
consumi crescono dell’1,5% . Una corretta manutenzione dell’auto rappresenta dunque un elemento importante per
sviluppare una mobilità più sostenibile.
Bisogna dire però che le auto elettriche
non sono sempre a zero emissioni. Tutto
dipende da come viene prodotta l’energia per ricaricare le auto. In Italia il mix
energetico garantisce già oggi una riduzione di almeno il 50% delle emissioni.
Resta comunque l’indubbio vantaggio
che eventuali emissioni non avvengono
più nei centri urbani, ma nei grossi impianti di produzione di energia.
Il car sharing
ed il car pooling
Il car sharing, auto condivisa, è un servizio che permette di utilizzare un’automobile su prenotazione, prelevandola
e riportandola in un parcheggio vicino
al proprio domicilio, e pagando in ragione dell’utilizzo fatto.
Il car pooling, auto di gruppo, è una
modalità di trasporto che consiste nella
condivisione di automobili private tra
un gruppo di persone, con il fine principale di ridurre i costi del trasporto.
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